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Tsunami nella giustizia calabrese. La Procura di Salerno indaga su 15 magistrati

COSENZA – Quindici magistrati in servizio nel distretto giudiziario di Catanzaro, con diversi incarichi, sono indagati dalla procura di Salerno. Secondo quanto riporta stamane “Il Fatto quotidiano”, i reati contestati a vario titolo sono diversi, fra cui il favoreggiamento mafioso, la corruzione e la corruzione in atti giudiziari.

Il relativo fascicolo sarebbe stato aperto dopo che la procura di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri, nel luglio scorso ha trasmesso gli atti per competenza ai magistrati della città campana. Gli uffici coinvolti sarebbero quelli del capoluogo calabrese, di Cosenza e di Crotone. Il quotidiano indica il procuratore capo di Cosenza, Mario Spagnuolo, il procuratore di Castrovillari (Cs), Eugenio Facciolla, e il procuratore aggiunto di Catanzaro, Vincenzo Luberto, fra gli indagati. Al centro dell’inchiesta, episodi di favoreggiamento a beneficio di indagati e rivelazione di segreto d’ufficio in relazione a operazioni di polizia, ma anche la manipolazione di atti relativi ad indagini.

Salvini su Lucano, «Mi auguro lo assolvano, ma non ne facciamo un martire»

ROMA – «Mi auguro che lo assolvano, ma non ne facciamo un martire». Così il ministro del’Interno e vicepremier Matteo Salvini ha risposto a chi gli ha chiesto un commento sul sindaco di Riace, Domenico Lucano, arrestato con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e ora con il divieto di dimora.

«Se c’è un magistrato indipendente e lontano da Salvini che decide che questo soggetto non può stare al suo Paese, allora qualcosina ha sbagliato», ha aggiunto Salvini a margine di una conferenza stampa in via Bellerio, ribadendo la necessità di «rispettare le regole».

Il caso Riace non si discuterà al Parlamento Europeo di Strasburgo. Bocciata la proposta della vicepresidente dei Socialisti e Democratic Maria Joao Rodrigues

Intanto arriva il no della Plenaria del Parlamento europeo di Strasburgo a dibattere in aula del caso di Riace, il cui sindaco Domenico Lucano è stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Procura di Locri. A proporre una discussione è stata la vicepresidente dei Socialisti e Democratic Maria Joao Rodrigues, ma la proposta, messa ai voti, è stata respinta.

 

 

“Intelligence e Magistratura”, Caligiuri all’Emporium Café di Rossano

ROSSANO (26.10.2017) – Oggi pomeriggio alle ore 18, all’Emporium Cafè, appuntamento con il secondo Caffè letterario dell’Associazione. L’incontro culturale si terrà nella splendida location del neonato Emporium Cafè, sito in  Piazza Duomo, nel cuore del centro storico bizantino.  Ad essere presentato, questa volta è l’ultimo libro del poliedrico Mario Caligiuri “INTELLIGENCE E MAGISTRATURA.  Dalla diffidenza reciproca alla collaborazione necessaria”, edito da Rubbettino cia prefazione di Carlo Mosca.
Cornice accogliente e sempre più rodata l’Emporium cafè. Concept e atmosfera suggestiva realizzata da Rossano Purpurea, l’associazione che ha voluto fortemente la nascita del caffè letterario.
EMPORIUM CAFE’: OSPITI E INTERVENTI
A partecipare al Caffè letterario e discutere con l’autore domani 26 ottobre saranno il Sindaco della Città di Rossano, Stefano Mascaro; Vincenzo Luberto, Magistrato presso la Procura distrettuale di Catanzaro; Letizia Benigno, Magistrato presso il Tribunale di Castrovillari e Angelo Antonio Genise, Docente della sezione internazionale della Scuola Superiore della Magistratura. Per l’Associazione Rossano purpurea interverrà l’avvocato Caterina Celestino, che ha curato e organizzato l’evento con la responsabile artistico-culturale dell’Associazione, Francesca Sapia, che coordinerà la tavola rotonda dalle ore 18.
EMPORIUM CAFE’: MARIO CALIGIURI
Caligiuri è docente di prima fascia dell’Unical, dove ha dal 2007 promosso, con Francesco Cossiga, e da allora dirige, il Master in Intelligence; è stato tra i primi a introdurre lo studio scientifico dell’intelligence negli atenei italiani e, dopo aver teorizzato, nelle sue precedenti pubblicazioni, lo statuto della intelligence come disciplina accademica per il XXI secolo, all’interno delle Scienze umane, e indagato sul difficile conflitto tra libertà e sicurezza, in Cyber Intelligence, ecco che ora si sofferma sul ruolo e l’importanza dell’intelligence sia in quanto strumento difensivo utile a sventare attentati alla vita democratica di un paese o, ancora peggio, attentati terroristici tout-court, sia come importante strumento conoscitivo e di vantaggio economico competitivo.
L’autore ripercorre, con un linguaggio chiaro adatto anche ai non addetti ai lavori, le tappe del rapporto tra i servizi e la magistratura. “Rapporti per la verità”, osserva Caligiuri, “non sempre facili anche per via del diverso approccio alla soluzione dei problemi. Laddove infatti per la magistratura è fondamentale la pubblicità degli atti, per l’intelligence è cruciale la riservatezza. Questo ha fatto sì che si creasse una diffidenza reciproca che ha portato spesso l’intelligence ad essere vista dalla magistratura come un’attività potenzialmente illegittima ed eversiva, il classico lato oscuro del potere.”
EMPORIUM CAFE’, CALIGIURI: INTELLIGENCE, ATTIVITA’ SEMPRE PIU’ NECESSARIA
Dalle pagine del suo libro emerge, invece, come l’intelligence sia un’attività necessaria più che mai, specie in una società come la nostra che vive in una perenne tempesta di informazioni. L’intelligence diventa strumento per interpretare la realtà di fronte alla possibile manipolazione della stessa attraverso il dominio dell’informazione. E per svolgere al meglio questo suo compito essa necessita sempre più delle scienze umane. Proprio di quelle discipline che molti oggi, in un mondo dominato dalla tecnica, considerano un feticcio da biblioteca o da museo.

Legalità, all’assemblea di San Luca partecipazione del CoISP

SAN LUCA (RC) – Assemblea di San Luca. Brugnano: «La vera rivoluzione ci sarà quando la cittadinanza collaborerà con le Forze di Polizia e la Magistratura. Solo in quel modo San Luca tornerà a vivere».

Una delegazione reggina del CoISP – il sindacato indipendente di polizia, guidata dal segretario provinciale Emilio Musacchio composta dal Segretario Aggiunto Leonardo Patitucci e dal Segretario Sebastiano Vecchio, ha partecipato all’assemblea pubblica al comune di San Luca (RC) convocata da un comitato spontaneo “pro san luca” tenutasi nel pomeriggio del 26 u.s., dove si discuteva delle prossime elezioni amministrative.

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Il CoISP si è presentato a San Luca per sostenere la candidatura, lanciata dal giudice Romano De Grazia, del Segretario Nazionale Giuseppe Brugnano come espressione di legalità e di senso dello stato in un territorio in cui lo stato sembra essere off limits.

Durante l’intervento il Segretario Nazionale Giuseppe Brugnano ha invitato la cittadinanza e le espressioni politiche del territorio ad invertire il senso di marcia che ha portato san luca ad essere conosciuto nel mondo come espressione dell’antistato e della criminalità organizzata, Brugnano ha detto che la vera rivoluzione ci sarà quando la comunità inizierà a collaborare fattivamente con le forze di polizia e la magistratura… senza alcun dubbio, invece si è formato un movimento spontaneo il – Movimento Civico pro San Luca – in rappresentanza della San Luca onesta e laboriosa che si oppone decisamente alla campagna mediatica ghettizzante a cui è stata sottoposta l’intera cittadinanza per le colpe dei singoli.

Il Movimento cittadino si è resa parte attiva a raccogliere le segnalazioni di criticità del territorio ed a farsi portavoce con le Istituzioni, un gran passo avanti, certo l’intervento del segretario nazionale ha subito suscitato “mal di pancia” tra alcuni presenti in sala consiliare i quali hanno abbandonato l’evento.

È chiaro a tutti che «San Luca non vuole morire, San Luca non deve morire!»

Presentato a Trieste l’ultimo libro di Mario Caligiuri “Intelligence e Magistratura”

COSENZA – Ha generato un ampio dibattito all’antico Caffè San Marco a Trieste la presentazione del nuovo libro di Mario Caligiuri “Intelligence e Magistratura. Dalla diffidenza reciproca alla collaborazione necessaria”, edito da Rubbettino e presentato da Carlo Mosca. Alla manifestazione hanno partecipato il Segretario Generale della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane Alberto De Toni, Rettore dell’Ateneo di Udine e il presidente del Centro Documentazione Sicurezza Urbana e Polizia Locale Sergio Bedessi, coordinati dal Presidente del Circolo della stampa di Trieste Pierluigi Sabatti Per De Toni l’intelligence va sviluppata nelle università poiché è una materia che è utile non solo allo Stato e alle aziende ma a tutta la società. Si potrebbe valutare la possibilità non solo di corsi di studio nelle università anche nelle università del Friuli Venezia Giulia ma ha anche proposto un Patto nazionale per la sicurezza informatica tra atenei italiani e istituzioni pubbliche specializzate. Per Sergio Bedessi l’intelligence deve servire per garantire la sicurezza urbana, tenendo conto della fondamentale dimensione informatica. Pierluigi Sabatti ha concluso l’incontro annunciando una un incontro al Circolo della stampa in autunno.

Il nuovo libro di Mario Caligiuri approda all’Antico Caffè San Marco di Trieste

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TRIESTE – Il nuovo libro di Mario Caligiuri “Intelligence e Magistratura. Dalla diffidenza reciproca alla collaborazione necessaria” sarà presentato domani sabato 1 luglio 2017 alle 19 a Trieste presso l’Antico Caffè San Marco dal Segretario Generale della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane Alberto De Toni, Rettore dell’Ateneo di Udine. I lavori verranno coordinati dal Presidente del Centro Documentazione Sicurezza Urbana e Polizia Locale Sergio Bedessi. Il testo, pubblicato da Rubbettino, presenta la prefazione di Carlo Mosca e affronta un nodo cruciale nelle democrazie. Mario Caligiuri dirige il Master in Intelligence dell’Università della Calabria, dove ha introdotto lo studio di questa disciplina. Nell’aprile del 2016 su iniziativa di Alberto De Toni si è tenuto a Roma un seminario sulla proposta di una laurea triennale professionalizzante in intelligence, partendo appunto dall’esperienza maturata in Calabria fin dalla fine degli anni Novanta su iniziativa di Mario Caligiuri. Questa iniziativa ha poi aperto la strada per un protocollo d’intesa che è stato sottoscritto nel novembre del 2016 tra il Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane Gaetano Manfredi e il Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza della Repubblica Alessandro Pansa.

Presentato alla Luiss l’ultimo libro di Mario Caligiuri

ROMA – È stato presentato all’Università Luiss “Guido Carli” di Roma il nuovo libro di Mario Caligiuri “Intelligence e magistratura. Dalla diffidenza reciproca alla collaborazione necessaria”, edito da Rubbettino con la prefazione di Carlo Mosca. Ha introdotto e coordinato i lavori Paolo Boccardelli, Direttore della Luiss Business School che ha promosso l’evento. Boccardelli ha evidenziato come il rapidissimo e costante cambiamento sociale richieda nuovi strumenti di interpretazione. In tale quadro, l’intelligence rappresenta un privilegiato e utile punto di incontro multidisciplinare e quindi si richiederanno presto specialisti appositamente formati in questo settore. È quindi intervenuto Luciano Violante, Presidente della Camera dei Deputati dal 1996 al 2001, che ha illustrato come il tema del libro gli sia particolarmente caro poiché nel 1974 da magistrato sollevò il tema del segreto di Stato che poi portò a una sentenza della Corte Costituzionale che contribuì a determinare l’emanazione della prima legge sui Servizi nel 1977. Ha inoltre ricordato di essere stato il relatore della legge di riforma 2007, che cerca appunto di chiarire i rapporti tra Intelligence e magistratura, auspicandone una riflessione a distanza di dieci anni. Violante ha quindi spiegato che l’attività di intelligence vada collocata nell’ambito culturale sia per formare quadri nel settore che per inserirla pienamente nel sistema democratico. Ha concluso dicendo che nell’intelligence c’è bisogno di una cultura specifica, da non confondere con quella di polizia, che riesca a fondere e ad aggiornare costantemente saperi diversi, dalla storia all’informatica, per creare dei “manager dell’informazione” in grado di interpretare il mondo che cambia. È quindi intervenuto il consigliere di Stato Carlo Mosca che ha collegato l’intelligence con la difesa degli interessi nazionali, precisando la necessità di individuarla come un ambito che opera non “contro” ma “oltre” la legge. Ragion per cui uno dei meriti della pubblicazione di Caligiuri è quella di cominciare ad affrontare un tema finora quasi per nulla affrontato. Ha quindi definito sia la sicurezza che l’intelligence come un “diritto di libertà”, auspicando la diffusione della cultura dell’intelligence poiché risultano ancora rare nel nostro Paese le occasioni per dibattere scientificamente su questo tema fondamentale, che consolida la democrazia. Ha preso la parola il Direttore del Centro Studi Americani Paolo Messa che ha ricordato l’importanza della riforma del 2007 poiché ha anche promosso la diffusione della cultura della sicurezza che vede nei media e nelle università gli strumenti più significativi. Ha inoltre ribadito il particolare ruolo che può avere in tale contesto il servizio pubblico radio-televisivo, che è un luogo di straordinarie opportunità. Ha quindi sottolineato il ruolo delle scuole della magistratura e dell’intelligence che stanno dialogando insieme su un tema comune, che appunto il libro aiuta ad approfondire. L’editore Florindo Rubbettino ha evidenziato che probabilmente la propria casa editrice più di ogni altra abbia contribuito alla diffusione della cultura dell’intelligence ricordando i vari volumi e collane che hanno visto la luce dal 2002 ad oggi. A tale riguardo ha inteso evidenziare il ruolo di stimolo svolto da Mario Caligiuri, nonché le pubblicazioni di Francesco Cossiga, Giancarlo Elia Valori e della Fondazione ICSAS, promossa dall’attuale Ministro dell’Interno Marco Minniti. Ha infine rilevato come il libro sia riuscito a coniugare il metodo scientifico con la chiarezza della divulgazione. Ha concluso gli interventi il docente della School of Government della Luiss Raffaele Marchetti che ha precisato come il volume presentato affronti il tema centrale della qualità della democrazia. Ha quindi ribadito come la politica sia indispensabile per definire i ruoli sia della magistratura che dell’intelligence. Ha poi rilevato come il contrasto ai nemici dello Stato non avvenga più nell’ambito nazionale ma richieda necessariamente collaborazioni sempre più ampie. Infine, Marchetti ha auspicato un’azione convinta e costante sul piano della formazione e dell’informazione per consolidare la funzione dell’intelligence. Ha concluso Mario Caligiuri mettendo in luce come la pubblicazione del volume si inserisca nell’ambito di una profonda trasformazione e percezione dell’intelligence: da luogo inevitabilmente oscuro a strumento indispensabile per contrastare il terrorismo; dalla capacità di prevedere a quella di interpretare l’eccesso di informazioni; da strumento esoterico per pochi a metodo indispensabile per tutti. Inoltre ha dichiarato come il libro metta insieme fatti notissimi interpretandoli non nella dimensione delle deviazioni e dei complotti, degli scandali e dei misteri ma nell’evoluzione delle dinamiche storiche e politiche e del confronto tra i poteri dello Stato. Ha quindi puntualizzato l’idea di fondo del libro che, dopo aver descritto la “diffidenza reciproca”, auspica la “collaborazione necessaria” tra intelligence e magistratura, per contrastare i nemici comuni delle istituzioni rappresentati dal terrorismo e, ancor di più, dalla criminalità organizzata. Caligiuri ha infatti spiegato che oggi esiste una profonda asimmetria nello scontro tra democrazie da un lato e terrorismo e mafie dall’altro, rilevando sopratutto la differente modalità di selezione delle rispettive élite. Dopo alcune domande si è conclusa la manifestazione durante la quale, attraverso la presentazione del volume “Intelligence e magistratura”, si sono approfonditi temi legati alla fondamentale area della sicurezza, che, come ha evidenziato gran parte dei relatori, andrebbe presto riconosciuta anche a livello accademico.

“Intelligence e magistratura” di Mario Caligiuri all’Istituto italiano per gli studi filosofici

COSENZA – «L’intelligence è il cuore dello Stato. Difronte a minacce epocali, come la criminalità e il terrorismo, non solo tra gli Stati, ma sopratutto all’interno degli Stati occorre fare fronte comune, superando limiti e incomprensioni». È il commento di Mario Caligiuri, direttore del Master in Intelligence dell’Universita della Calabria, che mercoledì 15 febbraio 2017 alle ore 17 a Napoli presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici presenterà il suo ultimo libro “Intelligence e Magistratura. Dalla diffidenza reciproca alla collaborazione necessaria”, edito da Rubbettino. Alla manifestazione interverranno Florinda Li Vigni (direttore dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici), Giuseppe Esposito (vice presidente del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica) ed Ermanno Bocchini (Università “Federico II” di Napoli). caligiuri

Mario Caligiuri da vent’anni promuove l’insegnamento dell’Intelligence nelle università italiane. Autore di decine di pubblicazioni sul tema, dirige il Master in Intelligence dell’Università della Calabria dal 2007, primo ad essere attivato nel nostro Paese, grazie al sostegno di Francesco Cossiga. Il testo, che ha la prefazione di Carlo Mosca, affronta per la prima volta il tema delicato dei rapporti tra Intelligence e Magistratura, che hanno segnato profondamente le vicende della nostra Repubblica. Eppure si è ancora poco indagato su un argomento così rilevante, che anima da anni il dibattito politico. Oggi più che mai, sostiene Caligiuri, c’è bisogno di una risposta forte delle élite pubbliche per fronteggiare il terrorismo e la criminalità che minacciano le istituzioni rendendo sempre più incerta la vita dei cittadini. Pertanto, a giudizio dell’autore, tra Intelligence e Magistratura, occorre passare dalla diffidenza reciproca alla collaborazione necessaria. In questo libro viene affrontata una questione fondamentale con un taglio insieme divulgativo e rigoroso, evidenziando un aspetto centrale per la sopravvivenza delle democrazie nel XXI secolo, che vinceranno o perderanno la sfida del futuro sul terreno dell’Intelligence.

Il ministro Alfano oggi in Calabria: “Grandi i risultati raggiunti contro la “ndrangheta”

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Reggio Calabria (Rc) – L’ordine e la sicurezza pubblica della regione, la criminalità organizzata, il fenomeno in aumento degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali. Questi i temi al centro della Conferenza Regionale tenutasi oggi a Reggio Calabria e presieduta dal ministro dell’Interno Angelino Alfano. Al vertice hanno anche preso parte il vice ministro Filippo Bubbico e gli esponenti nazionali e locali delle Forze di polizia, le Autorità provinciali di ordine pubblico e sicurezza, le Forze di polizia territoriali e rappresentanti della Magistratura. Notevole il compiacimento del ministro durante il suo intervento: “Abbiamo avuto finora grandi risultati contro la “ndrangheta” e la criminalità organizzata, e gli episodi recenti ne sono la testimonianza. Lo Stato è da sempre presente e continuerà – ha ribadito il ministro – la sua azione di vicinanza e sostegno agli amministratori locali, i quali, devono sapere che troveranno sempre ascolto quando lo richiederanno, nelle Prefetture”. Per il ministro dell’Interno, l’azione svolta in Calabria negli ultimi tempi è stata più che soddisfacente:  “Abbiamo mandato rinforzi in questa terra per 162 unità investigative, 340 per il controllo del territorio, 333 per il potenziamento degli organici delle forze dell’ordine”. Si è poi concentrato sui dati del piano focus ndrangheta. Da giugno 2014 a dicembre 2015 hanno fatto registrare ottimi risultati :”796810 persone controllate, 9700 persone denunciate in stato di libertà, 1394 arresti in flagranza, 2447 sequestri penali, 4095 sequestri amministrativi, 938 fermi di indiziato di delitto, 8650 sanzioni amministrative elevate, 530174 veicoli controllati, 104641 violazioni al codice della strada, 172604 controlli domiciliari effettuati, 23814 perquisizioni sul posto”. Per il ministro è dunque importante proseguire in questa direzione, intensificando l’azione di controllo dei territori a rischio, ma anche con un capillare monitoraggio degli appalti pubblici. Ha annunciato poi che sottoporrà al ministro Orlando, il verbale dell’incontro odierno di Reggio, al fine di verificare la possibilità di un rafforzamento delle piante organiche in seno alla magistratura. Alfano ha poi annunciato che farà visita a tutte le altre province della Calabria, “lo Stato – ha concluso il ministro – deve essere presente ovunque, al fine di rimarcare che non si temono né la “ndrangheta”né  la criminalità. Lavoreremo sempre al fianco degli amministratori, ma abbiamo bisogno del sostegno della società civile”.

 

 

Neonato morto a Cosenza, disposta l’autopsia. Emessi tre avvisi di garanzia

annunziata-ospedaleCOSENZA – La Procura della Repubblica di Cosenza ha emesso tre avvisi di garanzia nell’ambito dell’inchiesta avviata sulla morte del neonato, nel momento del parto, avvenuta ieri nel reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale Annunziata. I provvedimenti riguardano due ginecologi ed un’ostetrica del nosocomio, nei confronti dei quali il reato ipotizzato è quello di omicidio colposo. L’emissione degli avvisi di garanzia, secondo quanto hanno riferito fonti giudiziarie, si è resa necessaria per consentire agli indagati di nominare, eventualmente, consulenti di parte per l’autopsia che, su disposizione della Procura, sara’ effettuata, presumibilmente nella giornata di domani, sul corpo del neonato. Sulla vicenda è intervenuto il deputato di Alternativa Libera Sebastiano Barbanti: “In attesa che la magistratura e le indagini ispettive della Regione e del Ministero facciano piena luce su quanto è accaduto, non si può non riflettere sullo stato di grave abbandono in cui versa l’Annunziata a causa del piano di rientro e del commissariamento della sanità calabrese che ha tagliato personale e servizi mettendo a rischio la vita dei pazienti”. Sebastiano-Barbanti-M5SSecondo il parlamentare, “la riorganizzazione dei punti nascita imposta dal ministero nel 2011, con la chiusura di tutti quelli sotto i 500 parti l’anno, doveva migliorare gli indici di mortalità, ma i dati ufficiali confermano che la Calabria ha ancora oggi il tasso più alto in Italia di bambini nati morti. Tutto ciò è inaccettabile, perciò – ha aggiunto Barbanti – nei prossimi giorni incontrerò il direttore generale dell’Annunziata, i medici e tutto il personale del dipartimento Materno Infantile dell’ospedale e presenterò una dettagliata interrogazione al ministro della Salute Beatrice Lorenzin sull’inadeguatezza e le inadempienze dell’ufficio del commissario per il piano di rientro che fino ad oggi ha prodotto solo decreti per la riorganizzazione e riqualificazione del percorso nascita senza che i servizi siano migliorati”.