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Giro d’Italia, Ulissi super a Praia a Mare. Dumoulin torna in maglia rosa

PRAIA A MARE (CS) – Il 99° Giro d’Italia sbarca finalmente nel Belpaese dopo l’avvio nei Paesi Bassi e, dopo il giorno di riposo per il trasferimento a Catanzaro, tocca ad un azzurro fare festa sotto il bel sole della Calabria. Diego Ulissi, 26enne toscano di Cecina, una miniera per il ciclismo di casa nostra, visto che ha sfortunato un talento come Paolo Bettini, conquista la sua quinta frazione alla corsa rosa dando saggio del suo enorme potenziale, fin qui sfruttato solo a tratti. Il livornese della Lampre-Merida se ne va via prima del momento clou a 10 chilometri dall’arrivo, il durissimo strappo di via del Fortino, con pendenze fino al 18%: a fare il grosso del lavoro è il suo compagno di squadra Valerio Conti, che si porta dietro Alessandro De Marchi (Bmc) per poi, una volta raggiunto, mettersi davanti ad alzare l’andatura per permettere ad Ulissi di fare la differenza. Da quel momento inizia una sorta di cronometro tra il battistrada ed il lotto degli inseguitori, con dentro tanti big meno il tedesco Marcel Kittel (Etixx-Quickstep), che abdica dopo la doppietta messa a segno sulle strade olandesi. Ulissi non si volta mai, continua ad andare a tutta anche sul rettilineo finale e, con il vento in faccia sul lungomare, non si fa più riprendere. «E’ veramente una grandissima emozione vincere al Giro, la corsa che seguo sin da bambino – ha detto a caldo il corridore toscano – Quest’anno sono stato protagonista alle classiche ma la vittoria non è arrivata. E’ arrivata qua, e sono molto contento. Lo scatto decisivo? Mi è venuto spontaneo, Valerio mi ha fatto prendere la salita con un buon vantaggio, ho dato tutto ciò che avevo ed ho fatto un bel numero».

8b3a6c04c259b515233a7f81303d0c95_43_lAlle sue spalle, distanziati di 5″, si piazzano gli olandesi Tom Dumoulin (Giant-Alpecin), che torna così ad indossare la casacca del leader, e Steven Kruijswijk (LottoNl-Jumbo). A regolare il plotoncino dei migliori, giunto a 6″, è lo spagnolo Alejandro Valverde (Movistar), quarto davanti a Gianluca Brambilla (Etixx-Quickstep) e a Vincenzo Nibali (Astana). Dumoulin guida ora la generale con 20″ di margine sul lussemburghese Bob Jungles (Etixx-Qucikstep) e lo stesso Ulissi, che può ora coltivare anche ambizioni più importanti. In maglia azzurra, come numero uno degli scalatori, c’è ora il veronese Damiano Cunego, messosi in luce come nei tempi migliori.

Domani, la quinta tappa, la Praia a Mare-Benevento di 233 chilometri. Frazione molto lunga che si snoda per la sua quasi interezza lungo strade a scorrimento veloce. Prima parte interamente in salita e successivi chilometri ondulati fino ai 30 km dall’arrivo. Finale interamente nella città di Benevento, in leggera discesa fino alle porte della città dove ci si immette nei chilometri finali, dove invece la linea bianca d’arrivo è in leggera ascesa. Benevento è per la 7° volta città d’arrivo di tappa, la prima nel 1925 con la vittoria di Girardengo, l’ultima nel 2009. In quell’occasione primo al traguardo fu Michele Scarponi. Che stavolta, magari, potrebbe fare da apripista a Nibali.

Giro d’Italia, in Calabria Nibali prova ad insidiare la maglia rosa Kittel

CATANZARO – Con negli occhi ancora lo spettacolo di folla e di colori regalato dai tre giorni in terra olandese, il Giro è sbarcato oggi in Italia, precisamente in Calabria, da dove la corsa riparte domani con una nuova maglia rosa, il tedesco Marcel Kittel. Due i voli charter provenienti da Amsterdam atterrati all’aeroporto di Lamezia Terme poco dopo le 12. Festosa l’accoglienza riservata ai corridori all’uscita del terminal da alcune decine di appassionati con applausi e incoraggiamenti in particolare per l’azzurro Vincenzo Nibali. Proprio l’alfiere dell’Astana è tra i più attesi nelle prime tappe sul suolo italiano. A partire da quella di domani, 200 km lungo la costa calabra, da Catanzaro a Praia a Mare, che con i suoi saliscendi rappresenta un’occasione ideale per sferrare un attacco alla nuova guida della classifica generale. Troppo corta la graduatoria (Kittel ha soltanto 9 secondi di vantaggio su Tom Dumoulin ieri spodestato) perché il velocista tedesco possa dormire sonni tranquilli. Ma domani è un altro giorno e lo sprinter della Etixx oggi ha pensato solo a godersi la maglia rosa sfoggiata con sorrisi smaglianti nel corso di una conferenza stampa: «Non voglio pensare troppo a quello che succederà domani – ha detto prima di montare in bici per un’ora e mezzo di allenamento – e non voglio stressare né me, né la squadra. Mi piacerebbe tenere la maglia ancora un po’, ma so che domani è una tappa difficile con due gran premi della montagna. A fine gara vedremo». Ma se gli chiedono chi vede come favorito per la vittoria finale del Giro non ha esitazioni: «Penso a Nibali su tutti. Ma anche a Valverde». Per gli organizzatori della corsa è già tempo di mini-bilanci, con uno sguardo al Giro che verrà. Dall’Olanda  sono arrivate risposte importanti: «Ad oggi questo Giro si sta sviluppando come una sceneggiatura ben scritta – commenta il direttore della corsa Mauro Vegni -. Prima la maglia rosa all’olandese Dumoulin nel giorno in cui c’è il re d’Olanda a sostenerlo. Poi il successo di Kittel nel giorno dello sconfinamento in Germania e poi ancora Tjallingi, olandese di Arnhem, protagonista a casa sua». Quella di un Giro sempre più internazionale, a giudicare dai risultati e dagli introiti, sembra ormai una scelta irreversibile: «Ma non guarderemo – precisa Vegni – soltanto l’aspetto economico ma tutta la cornice. E non c’è una regola dell’alternanza, un anno sì e un anno no. Si vedrà di volta in volta, in base alle occasioni. Dall’Olanda sono venute risposte importanti ai tanti perché su certe scelte. Seicentomila presenze in tre giorni significa che all’estero c’è una grande voglia di Giro e il mio auspicio è vedere la stessa passione anche sulle strade italiane dove di solito la corsa stenta a decollare quando viene dall’estero». Ora è tempo di guardare al futuro: «Ho quasi chiuso il Giro 2017, la 100 ma edizione, che avrà partenza e arrivo in Italia e che toccherà gran parte dello Stivale anche se sarà impossibile attraversare tutte le regioni. E sto vagliando tre-quattro opzioni estere per il 2018 che ci sono venute da mercati cosiddetti emergenti. Penso a paesi ex Urss in Europa, ma anche Medio Oriente, Australia e Nord America. Per settembre, con il benestare dell’Uci, potremmo definire una di queste situazioni».

Giro d’Italia, domani 4ª tappa Catanzaro-Praia, arrivo per finisseur

CATANZARO – Dopo il prologo in terra d’Olanda si torna in Italia e si riparte dalla Calabria, precisamente da Catanzaro, per una tappa adatta a chi vuole tentare la fuga. La Catanzaro-Praia a Mare di 200 km in programma domani risale la Calabria fino ad arrivare ai confini con Basilicata e Campania. Prima parte pianeggiante, ma gli ultimi 70-80 chilometri sono un continuo saliscendi con uno strappo durissimo poco prima di Praia (al chilometro 189, all’altezza di via del Fortino) che con le sue pendenze al 18% ben si presta all’attacco dei cacciatori di tappa. Due i Gran Premi della montagna lungo il tracciato, entrambi di terza categoria: a Bonifati e San Pietro rispettivamente dopo 6,5 e 5,3 km di salita al 5,9 e al 6,8%. Specie la seconda salita potrebbe favorire una fuga visto che nell’ultima parte del tracciato il percorso presenta un serie di curve. Chi coltiva ambizioni di classifica domani dovrà prestare attenzione. Prima di domani soltanto una volta il Giro è partito (o ripartito come in questo caso) dalla Calabria: fu nel 2005 a Reggio Calabria. Catanzaro ha ospitato cinque volte la partenza di una tappa (l’ultima nel 2005); Praia a Mare, invece, è all’esordio assoluto al Giro.