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L’influenza della Magna Grecia nelle attività ludiche

La Magna Grecia, ovvero il complesso delle colonie greche in Italia meridionale, aveva un forte legame con il gioco. I Greci erano un popolo amante delle attività ludiche, e questo si rifletteva in tutte le sfere della loro vita, dalla religione alla cultura.

Il legame tra queste zone e il gioco è ancora oggi evidente in alcune tradizioni culturali del sud Italia. Ad esempio, molti giochi tradizionali sono ancora praticati in regioni come la Calabria, così come giochi moderni come il 10eLotto Extra oggi, che in diversi casi, anche recenti, ha dispensato fortuna nella regione punta dello Stivale.

Pensiamo ai 250.000 euro vinti il 23 giugno 2023 a Amantea, o ai 100.000 euro vinti il 20 luglio 2023 a Sant’Eufemia d’Aspromonte. Per verificare le vincite al 10eLotto è possibile fare un check da smartphone tramite l’app dedicata.

I giochi praticati nella Magna Grecia

L’attuale Calabria è stata una delle regioni più importanti della Magna Grecia, dal momento che ospitava alcune delle città più importanti, come Reggio Calabria, Sibari, Crotone e Locri Epizefiri.

Di conseguenza, la lingua, l’arte, l’architettura, la religione e attività collettive come quelle ludiche sono state profondamente influenzate dalla cultura greca. In ambito religioso, i giochi erano spesso celebrati in onore degli dei. Ad esempio, le feste dionisiache erano accompagnate da giochi e danze, e i giochi olimpici erano dedicati a Zeus.

In ambito culturale, i giochi erano un modo per divertirsi e socializzare. I Greci praticavano una varietà di giochi, tra cui giochi di destrezza, giochi di forza e giochi di strategia. Alcuni dei giochi più popolari erano il braccio di ferro, il salto in lungo, il tiro con l’arco e la scacchiera.

I giochi erano anche un modo per educare i giovani. I bambini imparavano a giocare già da piccoli, e il gioco era considerato un modo importante per sviluppare le proprie capacità fisiche e mentali.

Alcuni esempi di giochi praticati nella Magna Grecia erano:

  • l’alea, un gioco di dadi simile al moderno backgammon;
  • l’hippodromia, una gara di cavalli;
  • l’agone, una gara di pugilato, lotta o atletica;
  • il dromedon, un gioco di corsa a piedi;
  • la petteia, un gioco di strategia simile al moderno scacchi.

In conclusione, la Magna Grecia era una civiltà in cui il gioco aveva un ruolo centrale. I giochi erano praticati in tutte le sfere della vita, dalla religione alla cultura, e costituivano un modo importante per divertirsi, socializzare ed educare i giovani.

Riscoprire la Magna Grecia in Calabria oggi

Tra i luoghi più importanti da visitare in Calabria per scoprire la Magna Grecia ci sono:

  • Reggio Calabria: dove il museo nazionale della Magna Grecia ospita una vasta collezione di reperti provenienti dalle città greche della Calabria, tra cui i Bronzi di Riace, due statue in bronzo di guerrieri risalenti al V secolo a.C.
  • Sibari: con il parco archeologico che è uno dei più importanti siti archeologici della Magna Grecia. La città di Sibari era una delle più ricche e potenti dell’epoca, e il suo sito archeologico è ancora in fase di scavo.
  • Crotone: dove il parco archeologico di Capo Colonna ospita i resti dell’antico tempio di Apollo, uno dei più importanti monumenti della Magna Grecia. Il tempio è stato costruito nel VI secolo a.C., e oggi è rimasto solo un colonnato.
  • Locri Epizefiri: con il parco archeologico che ospita i resti dell’antica città, tra cui un teatro, un tempio e un santuario.

Oltre a questi siti archeologici, ci sono molti altri luoghi in Calabria che testimoniano l’influenza della Magna Grecia. Ad esempio, il centro storico di Reggio Calabria è ricco di edifici in stile greco, come la Cattedrale e il Teatro Comunale.

Al Museo Archeologico Nazionale di Vibo Valentia la 1ª Fiera dei musei della Magna Grecia e della Sicilia

Vibo Valentia – Sabato 19 e domenica 20 ottobre 2019  a Vibo Valentia, il Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia celebrerà la 1ª Fiera dei Musei della Magna Grecia e della Sicilia.

In queste giornate lo sguardo sarà rivolto all’intera Italia Meridionale con un’attenzione particolare verso i luoghi della cultura che ospitano le importanti testimonianze della colonizzazione greca, di cui la polis di Hipponion costituiva il centro geografico.

Con questa 1ª Fiera dei Musei della Magna Grecia e della Sicilia ogni museo partecipante illustrerà il proprio patrimonio archeologico, divenendo così occasione condivisa di conoscenza delle testimonianze di ciascun museo attraverso l’esposizione di materiale divulgativo e la presentazione di un contributo relativo ad un particolare e significativo reperto o contesto archeologico.

Tra gli obiettivi della Fiera vi è quello di promuovere i siti e le destinazioni di richiamo archeologico tra  gli operatori turistici e culturali, i viaggiatori e gli appassionati; negli spazi aperti del castello, saranno infatti allestiti degli stand, ove i musei potranno informare i visitatori attraverso materiale illustrativo cartaceo e multimediale. In tale occasione, domenica 20 ottobre prossimo alle ore 10.30,  sarà realizzato un workshop che vedrà coinvolti istituzioni museali, enti pubblici e tour operator, per avviare un processo di sinergia tra turismo e cultura che possa conferire, attraverso le nuove tecnologie, maggiore attrattività al prodotto turistico con una promozione integrata di luoghi, eventi, prodotti e servizi.

Nel corso della manifestazione sarà presentato il progetto VIBO IN BUS promosso dalla Pro-Loco di Vibo Valentia e dall’APRT Calabria; il progetto ha come fine quello di incentivare l’uso dei mezzi pubblici attraverso la diffusione di volantini e brochure informativi nei quali sono indicati gli orari e i collegamenti, urbani ed extraurbani, della provincia.

L’iniziativa è parte integrante delle celebrazioni per il 50° anniversario dell’istituzione del Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia diretto dalla dottoressa Adele Bonofiglio, afferente al Polo museale della Calabria, guidato dalla dottoressa Antonella Cucciniello.

Occhiuto lancia le Olimpiadi della Magna Grecia

COSENZA – «Le Olimpiadi della Magna Grecia  del  2028  da realizzare nel  Sud  Italia  rappresenterebbero una  grande  opportunità di  riequilibrio  per tutta l’area del Mediterraneo  e  per un concetto identitario  e integrativo di  Europa, fondato  sulla cultura della bellezza». Mario Occhiuto, Sindaco di Cosenza e Presidente della Commissione Mezzogiorno Anci, nonché ideatore della proposta che mette insieme Napoli, Bari, Cosenza, Palermo e le rispettive regioni, lo afferma in una lettera aperta indirizzata al presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi. «È  una sfida che dobbiamo accettare tutti insieme – scrive  Occhiuto a Renzi – smentendo  lo stereotipo  di un Paese che non può organizzare  i grandi eventi perché insidiato dalla corruzione  e dalla criminalità organizzata. Proprio un evento del genere – prosegue ancora Occhiuto – coordinato  dal supporto  di grandi personalità, da Cantone  a chi  è preposto al controllo della legalità,  metterebbe  fuori gioco la mafia  e tutti  quei cancri che  hanno sempre minato  lo sviluppo del Mezzogiorno». A tal fine, Mario Occhiuto analizza anche i possibili costi,  dimostrando come possano ridursi al minimo per  lo Stato. «Servirebbero  – dice – 12 miliardi, ma gran parte arriverebbero  da altri enti e dai privati. Tre miliardi almeno dall’agenda 2021-2028 – precisa Occhiuto – per completare l’alta velocità sino a Palermo, considerando che entro il 2028 sarà certamente finita la nuova Statale 106, che diventerà una vera e propria arteria di prolungamento dell’autostrada A/14. Inoltre: 1,7-2 mld arriverebbero dal CIO – aggiunge – e saremmo quasi a metà delle risorse necessarie, mentre il resto potremmo individuarlo con un finanziamento dei privati in cogestione per molte delle grandi attrezzature sportive necessarie. Ad esempio, il nuovo stadio di Napoli sarebbe realizzato in cofinanziamento con la società sportiva del Napoli Calcio che, impiegando il 70% della somma necessaria, cederebbe in leasing lo stesso impianto per tutto il periodo pre e post olimpico e poi lo riotterrebbe a vita, mentre le società che gestiscono gli aeroporti e i porti potrebbero portare il denaro necessario per le esigenze di ristrutturazione. È un concetto valido per ogni città  e che, anche a Cosenza, abbiamo già elaborato attraverso il progetto di  restyling  dell’attuale  stadio San Vito-Gigi Marulla. Bagnoli diventerebbe una seconda Barcellona e Sibari sarebbe il centro della mitologia greca. L’Italia, così,  potrebbe dimostrare la capacità di  essere  riequilibrante  nei  rapporti  tra le sue  latitudini,  attuando  tutta  una  serie di misure preventive  per  arginare  la criminalità organizzata  attraverso anticorpi  capaci di  evitare  qualsiasi tipo di  infiltrazione. Molte delle infrastrutture  necessarie in alcuni contesti, a Napoli  sarebbero  facilitate  dal fatto che il 2019  si terranno le Universiadi,  mentre  nel contesto dei rapporti mondiali  il Mediterraneo  assumerebbe  una posizione  di  visibilità  foriera di nuovi scambi commerciali  e  di riflessi  positivi per la geopolitica. Il merchandising – sottolinea sempre il Presidente della Commissione Anci Mezzogiorno rivolgendosi  a  Renzi – ci porterebbe centinaia di milioni di euro a copertura dei costi, considerando come tale tutto ciò che richiama ai simboli del Sud. L’impegno delle casse pubbliche dovrebbe ridursi a circa 2 miliardi di euro con un indotto inimmaginabile   per tutto il Sud, visto che, oltre ai ventimila tra atleti ed addetti ai lavori, avremmo milioni di turisti, con un incremento costante del Pil  per  i successivi venti anni. Prevediamo un’inaugurazione suggestiva a Sibari, la più grande città greca vivente con la sede  centrale dei Giochi, mentre  Napoli ospiterebbe atletica, calcio, boxe, ciclismo, scherma, canottaggio e vela. Bari avrebbe  le gare di basket, pallavolo, pallamano, rugby. Le gare di ginnastica, tennis, nuoto e tuffi si svolgerebbero in Sicilia, mentre in Calabria (sempre a Sibari) avremmo il golf, il beach volley le gare di tiro a volo oltre alla lotta greco-romana. Il villaggio Olimpico centrale sarebbe a Sybaris,  tempio della civiltà olimpica, mentre ognuna delle regioni ospiterebbe un villaggio più ridotto. L’idea  base – aggiunge nella missiva Occhiuto – ricostruirebbe le fascinazioni bimillenarie e, in tal senso, penso appunto ai benefici enormi che questo evento comporterebbe per l’intero Meridione, perché ci sarebbero cantieri certi, si eliminerebbero tutte le differenze di trasporto, si ammodernerebbero gli aeroporti. In questo contesto, come ho già avuto modo di dichiarare,  sarebbe naturale appaltare  il Ponte  sullo Stretto, le nuove centrali portuali  e aeroportuali  ai privati con il sistema  delle concessioni, riducendo  allo zero l’intervento pubblico: il Project financing  diventerebbe  un’opzione  straordinaria  per mettere  a  punto  condizioni di cofinanziamento  strutturale. Non possiamo arrenderci  alla logica dei no che hanno bloccato il Paese e le nuove generazioni per un trentennio. Potremmo dunque realizzare in soli dodici anni ciò che per 70 anni non si è visto nel Sud – chiosa Mario Occhiuto – e su questa base proprio questa sera mi confronterò con Luigi De Magistris, a Cosenza, per iniziare a dare concretezza a questo sogno».

Catanzaro, padre Domenico celebrerà la sua prima messa questa domenica

CATANZARO – Venerdì 27 Maggio è stato ordinato sacerdote il catanzarese Fra Domenico Pudia dell’ordine dei Minimi di San Francesco di Paola, per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di Mons. Francesco Nolè, Arcivescovo Metropolita di Cosenza-Bisignano. Padre Domenico celebrerà la prima Santa Messa, Domenica 12 Giugno alle ore 18,30  presso la Chiesa di Santa Croce (Q. re Pontepiccolo), accolto dalla Sua Comunità Parrocchiale di appartenenza.

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Catanzaro, punto di primo soccorso nel Campus dell’Università

CATANZARO- “Il nostro Campus universitario seppur frequentato quotidianamente da migliaia di persone, tra studenti (di cui alcuni residenti), professori e ricercatori, personale amministrativo, personale medico, utenti abituali e occasionali, presenta una palese carenza: è letteralmente sprovvisto di un punto di primo soccorso”. E’ quanto afferma in una nota stampa il consigliere provinciale Marco Polimeni, delegato ai rapporti con l’Università “Magna Graecia”.
“La vicenda – continua il consigliere – risulta ancora più anomala se si considera che il Campus può vantare, non soltanto strutturalmente, un prestigioso Policlinico universitario, con un corposo personale medico operante all’interno dell’Ateneo e dell’Azienda Mater Domini. Pertanto bisogna considerare che, con la crescita dell’utenza, occasionalmente ma con una frequenza imprevedibile, può divenire scenario di momenti di urgenza medica o di malori, che possono colpire chiunque frequenti il campus”.
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“Il colmo è proprio questo: in quei casi – spiega ancora Polimeni – in una struttura così autorevole, specialmente per gli utenti dell’area giuridico – economica, bisognerà attendere l’ambulanza del nosocomio catanzarese e, di conseguenza, i necessari tempi di percorrenza. Si può fare qualcosa per colmare questa lacuna? Non penso ovviamente all’istituzione di un vero e proprio pronto soccorso – di cui si è a lungo dibattuto –  ma quantomeno ad una struttura di primo soccorso che possa prendere in gestione, nell’attesa di un trasferimento da parte del 118, colui il quale viene colto da un malore”.
“Sono conscio che ciò non è previsto tra gli obblighi dell’Ateneo e dell’Azienda. Mi appello perciò – conclude Polimeni – esclusivamente alla sensibilità del management dell’Azienda ospedaliera Mater Domini, affinché possa considerare l’ipotesi di siglare una convenzione con la struttura commissariale della Sanità regionale per l’istituzione di tale presidio. Non aspettiamo che si consumino eventi spiacevoli prima di prendere le necessarie precauzioni”.

Se la crescita di un’azienda diventa caso di studio per l’Università

CATANZARO – Diventa oggetto di studio la crescita del gruppo radiotelevisivo calabrese de “La C”. I temi della strategia, del posizionamento 1competitivo, della brand identity e del rinnovamento dei modelli di business delle reti televisive sono stati approfonditi nel corso di un seminario sul tema: “Il settore televisivo e la tecnologia digitale: Nuove strategie per competere in un mercato che si rinnova” ospitato presso il Dipartimento di Scienze giuridiche, storico economiche e sociali dell’Università Magna Graecia di Catanzaro. Secondo i promotori dell’iniziativa, La C si è distinta per la capacità di interpretare al meglio un efficace modello organizzativo e di business rappresentativo di una strategia vincente sul piano del marketing aziendale. Al seminario in qualità di relatori sono intervenuti Francesco Spaccarotella, consulente di strategia, marketing e organizzazione aziendale; Giovanni De Luca, designer della 2comunicazione visiva dell’azienda Lacosa Srl e Francesco Occhiuzzi, direttore artistico de LaC. L’ iniziativa è stata organizzata dai docenti Maria Colurcio, Monia Melia e Angela Caridà, con la collaborazione del Gruppo Pubbliemme, LaC e Lacosa Srl. Tra gli obiettivi dell’incontro anche quello di favorire l’interazione tra università e imprese per fornire agli studenti un punto di vista privilegiato sul ruolo e gli effetti del marketing nella pratica aziendale.

Università Magna Grecia, le repliche del Movimento ‘Primavera Studentesca’

CATANZARO-“Le deliranti repliche che abbiamo letto in questi giorni scorsi e le recenti gratuite offese indirizzate nei confronti del nostro candidato, amico e militante Sebastian Ciancio, al quale porgiamo la nostra più sincera solidarietà e al quale ribadiamo la nostra stima per il lavoro che quotidianamente porta avanti nel solo interesse degli studenti dell’Università Magna Grecia di Catanzaro, meritano una ulteriore e opportuna precisazione”. È la premessa della nota diffusa dal movimento universitario “Primavera Studentesca UMG”. “Finalmente – dichiarano gli studenti del movimento – non siamo più gli unici a denunciare quanto le elezioni studentesche dello scorso febbraio siano state palesemente viziate nella forma e nella sostanza.

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Dopo due mesi di silenzio si è unito a noi Filippo Savica, giovanissimo studente classe 1982, da anni rappresentante degli studenti e presidente della consulta uscente. L’unico problema però è che, evidentemente perché ancora rintontito per quanto subito, lo stesso Savica non riesce proprio a capire da che parte stare: parla della nostra lista come quella avversaria quando invece proprio noi siamo stati gli unici ad avvisarlo di quanto sarebbe a lui accaduto subito dopo il voto. Non c’era bisogno della sfera di cristallo, bastava leggere i regolamenti, fare uno più uno, e non pensare che in virtù di chissà quale forza politica gli stessi sarebbero potuti essere alterati. Piuttosto che lanciarsi in calcoli matematici, materia a lui poco nota, Filippo Savica dovrebbe chiedersi perché altri candidati, della stessa lista che lui ancora oggi si ostina a definire sua, pur in palese contrasto con quanto sancito in materia dalla legge Gelmini siano stati proclamati e lui no. Ripetiamo a Savica che le sue preferenze sono servite per far eleggere altri studenti in ben altri ruoli e proprio in virtù di questo è stato fatto candidare e poi non è stato proclamato. Insomma: chi è causa del suo mal pianga se stesso. Riflettendo e dandosi qualche risposta, probabilmente il confuso Savica recupererebbe un po’ di lucidità e capirebbe da che parte stare. Noi siamo dalla parte della giustizia, del merito, del lavoro e della trasparenza. Lui?” “Chiarito tutto questo – si legge nella nota – vogliamo precisare che non perderemo più tempo a rispondere a nessun attacco mediatico vile e privo di senso, anzi chiediamo scusa ai lettori poco interessati per la discussione in questione. Noi vorremmo parlare solo di idee, programmi e valori, ma siamo costretti a replicare perché non possiamo allo stesso tempo tollerare che certi atteggiamenti possano passare silenti e senza replica alcuna. La nostra buona fede e la nostra onestà intellettuale, virtù che gli studenti ci hanno riconosciuto preferendoci come prima lista all’interno del campus e della città di Catanzaro, ci impongono di fugare dubbi e chiarire pubblicamente le nostre ragioni”

Lettera di Mario Oliverio all’Università Magna Grecia

CATANZARO (CZ) Il Presidente della Regione Mario Oliverio ha scritto al Magnifico Rettore dell’Università “Magna Grecia” di Catanzaro Aldo Quattrone, relativamente al protocollo d’intesa “che è scaduto da molti anni e non è stato ancora rinnovato”, tra Università e Regione, per quanto riguarda, in modo particolare, l’apporto “delle Università alle funzioni assistenziali del Servizio sanitario regionale ed il contributo che la Regione può dare alle funzioni di ricerca e didattica proprie dell’Università”. Oliverio – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta – sottolinea che “questo ritardo non possa protrarsi ulteriormente dal momento che entrambe le Istituzioni che rappresentiamo devono, nell’interesse precipuo dei nostri cittadini, rinnovare quel patto di collaborazione senza il quale mancheranno le sinergie che invece si possono, e si devono, ottenere”.

REGIONE CALABRIA

Secondo Oliverio, nel Protocollo dovranno essere definite “le modalità generali di collaborazione dell’Università alla programmazione sanitaria regionale, di utilizzazione delle strutture del SSR per la formazione degli studenti e per le proprie attività di ricerca, nonché di sostegno alla formazione continua dei dipendenti del SSR”.  Nell’ambito di questo protocollo potrà trovare utile soluzione – scrive Oliverio a Quattrone – anche la problematica della costituzione di una nuova Azienda integrata tra Regione ed Università, per la quale è indispensabile una legge regionale, e della individuazione delle unità operative a direzione universitaria e/o ospedaliera.

E’ infatti necessario condividere – scrive ancora Oliverio – una cornice organica che definisca gli apporti delle diverse Istituzioni alla nuova Azienda in una logica di pari dignità e di rispetto delle professionalità che le strutture operanti possono esprimere, ma soprattutto condividere le più efficaci modalità di tutela delle esigenze di salute dei cittadini di Catanzaro e dell’intera Regione”. Nel concludere, il Presidente ha chiesto al Rettore di concordare una data per un primo incontro al fine di raggiungere l’obiettivo “di una rapida sottoscrizione dell’intesa”.

Classifica Sole 24 ore sulle Università italiane: la replica di Polimeni

Magna Grecia“Dopo aver “studiato” per l’ennesima volta la classifica delle Università italiane recentemente pubblicata dal “Sole 24 ore”, non resta che sperare che sugli indici che hanno portato alla redazione della stessa, con relativo posizionamento negativo dell’Ateneo “Magna Graecia”, si apra una seria riflessione. Nel condividere le prese di posizione dei docenti del nostro Ateneo che sono già intervenuti in merito, c’è mettere in evidenzia una serie di punti critici che andrebbero approfonditi per una presa di posizione costruttiva in vista delle prossime classificazioni”.

E’ quanto afferma il consigliere provinciale Marco Polimeni, consigliere delegato ai rapporti con l’Università rispetto al posizionamento attribuito dal prestigioso quotidiano economico, all’Università Magna Grecia di Catanzaro.
“Partiamo, prima di tutto, da un dato ancora più recente: proprio oggi Il Sole 24 ore, peraltro smentendo se stesso, riconosce all’Umg il primato italiano su ricerca, didattica e internazionalizzazione, dato emergente dalle tabelle del MIUR, che consentirà un aumento del Fbo (Fondo di finanziamento ordinario per gli atenei). E ancora, non possiamo non considerare un assunto: nel redigere la graduatoria dei migliori atenei italiani gli autorevoli esperti non hanno badato al contesto sociale e territoriale in cui le singole università sono cresciute, si sono radicate, operano e si sviluppano ancora guardando al futuro.

Nonostante il carico di pessimismo che volutamente si accompagna allo scorrere dei numeri, ci sono dati che continuano ad apparire positivi, come ad esempio la classifica relativa al gradimento dell’Ateneo da parte degli studenti: la “Magna Graecia” è al diciassettesimo posto, un dato che mal si accompagna alla graduatoria nell’apprezzamento della didattica. Come si concilia il buon posizionamento nel gradimento da parte degli studenti con quello meno lusinghiero nell’ apprezzamento della didattica? Come mai Atenei importanti, che con la loro formazione e i loro laureati hanno fatto la storia della formazione universitaria, e ci superano nella classifica della migliore didattica, nel gradimento degli studenti non vengono presi in considerazione? Una discrasia curiosa che apre a molti interrogativi, prima di tutto: si tratta di un errore o siamo di fronte ad un’ipotesi di sano campanilismo? Ritengo, altersì, non si sia nemmeno tenuto conto del fatto che il nostro è un Ateneo molto giovane, e nonostante questo nella classifica del gradimento (e negli altri indici) è riuscito a superare ben più di una Istituzione universitaria blasonata, economicamente elevata, con una storia antica e ricca, che operano in contesti più sviluppati.

Vorremmo richiamare dei vertici di Confindustria nazionale, anche tramite gli organismi locali, a vigilare con maggiore attenzione nella redazione di queste classifiche che finiscono per influenzare e plasmare il giudizio degli studenti che si iscrivono. Dubbi e interrogativi, questi, che  – conclude Polimeni – ci piacerebbe tanto affrontare e sciogliere proprio con il direttore del “Sole24”, nel corso di una tavola rotonda alla presenza dei docenti di questa povera Università di periferia”

 

I giochi della Magna Grecia e il turismo accessibile

POLICORO (MT) – Il turismo accessibile è solo una delle assi strategiche della Rete Turismo Italia Jonica, oltre al turismo sportivo ed a quello culturale. Il convegno “I giochi della Magna Grecia: l’accessibilità può vincere!” si è basato, in particolare, sul primo aspetto. L’idea, infatti, è quella di creare eventi sportivi con cadenza annuale e caratterizzati appunto dall’accessibilità, intesa non solo come garanzia del rispetto di una norma o di semplice buon senso, ma interpretata come valore aggiunto per lo sviluppo del turismo del territorio. È questa l’intuizione alla base del contratto di rete che ha promosso la tavola rotonda di ieri, 28 febbraio 2015, al Centro Marinagri di Policoro. Il Presidente Antonio P.P. De Santis, spiega: “Rete Turismo Italia Jonica è una forma di associazione che mette insieme medie e piccole imprese. Ha le stesse caratteristiche di un consorzio, ma lascia autonomia ai suoi consociati. Noi, in particolare, rappresentiamo per due motivi una vera e propria innovazione nel turismo nazionale: per l’interregionalità e per le dimensioni della rete. Italia Jonica comprende, infatti, ben quarantasei imprese operanti in Basilicata, Calabria e Puglia. Parliamo di venticinquemila posti letto e di migliaia di posti di lavoro”.

Il sindaco di Policoro, Rocco Leone, ha aperto i lavori: “Abbiamo dato il via anni fa alla tradizione dell’accessibilità e subito ne abbiamo compreso l’importanza per la crescita del turismo. Questa esperienza non deve rimanere circoscritta, non vogliamo fare cannibalismo sugli altri paesi, ma è una strategia importante per la fruibilità di tutto l’arco ionico. Ecco il valore di fare rete”.

Il convegno segna un punto di svolta nel modo di concepire il turismo, l’accessibilità e lo sviluppo del territorio. Non si fa riferimento solo a logiche economiche e di marketing, o di politiche sociali, ma si dà inizio ad una vera e propria rivoluzione culturale. Roberto Vitali, portavoce del comitato nazionale di promozione di turismo accessibile MIBACT e Presidente Village 4 All spiega: “A partire dalla comunicazione  c’è una bella differenza tra il parlare di diversamente abile e invece, in maniera corretta, di persona con disabilità. Lavorare sul turismo accessibile vuol dire lavorare sul proprio territorio e sulla propria cultura. Non basta pensare di aver rispettato una norma (due camere ogni quaranta) o di avere un’attenzione sociale. Ci sarebbe da indagare sul diritto alla bellezza, alla fruibilità e alla possibilità di scelta in autonomia. Io sarò turista , quindi, quando potrò decidere in quale struttura alloggiare”. Questo vuol dire accessibilità. Ma significa anche “Progettare con creatività oggetti e strutture, promuovendo la multisensorialità – aggiunge Dino Angelaccio, esperto di accessibilità universale e progettazione multisensoriale, consulente di Rete Turismo Italia Jonica – dobbiamo coniugare accessibilità ed estetica creando contesti per tutti, senza diversificazioni. È questo il valore aggiunto. Dietro all’accessibilità, infatti, c’è un’intera filiera di interventi e di elementi che comprendono tutti i modi in cui io possa muovermi. E, ancora, perché non recuperare ciò che già esite?” . “Soltanto in Italia – spiega ancora Vitali – abbiamo dodici milioni di persone con disabilità e, in Europa, il mercato si estende a centoventisette milioni. È una utenza importante da coprire e cui garantire servizi”. L’area jonica, aggiunge l’ingegnere De Santis, “da territorio di vergogna si è trasformato in territorio di qualità, da valorizzare.  L’arco dello Ionio vanta bellissime spiaggie e coste; le gravine ed i centri storici. Si pensi al recupero della città vecchia di Taranto o, ancora, a Matera, la cui nomina a Capitale della cultura 2019 impone un’opportunità che non riguarda solo la cittadina lucana, ma tutto il meridione”. E conclude: “Vogliamo essere protagonisti della trasformazione del nostro territorio. Abbiamo siglato un protocollo d’intesa ed ora tocca a noi. Puntiamo su tre elementi: competitività, qualità e commercializzazione. Obiettivi che però diventano irrilevanti se non li rendiamo visibili. Da qui la sfida di destagionalizzare servizi e strutture e, di recuperare le bellezze”. Hanno preso parte al meeting, sostenuto dalla Fondazione Enrico Mattei e dall’Apt Basilicata, Consuelo Battistelli, vice presidentessa CIP Emilia Romagna e Accessibility Consultant IBM Italia; Emilio Frisenda, atleta paratriathlon e che nel pomeriggio si è esibito in una performance dimostrativa; i rappresentanti dei Coni Basilicata, Puglia e Calabria (rispettivamente Leonardo Desiderio, Elio Sannicandro e Demetrio Praticò). Nel corso del summit è stata lanciata, peraltro, l’idea progettuale “Giochi della Magna Grecia”, presentata da Andrea Bronzetti e realizzata da Azienda s.r.l. per Anpis e Italia Jonica. Diversi, inoltre, i rappresentanti istituzionali e delle associazioni di categoria giunti dalle tre regioni. Il convegno è proseguito con uno spazio dedicato ad alcuni interessanti tavoli tecnici di lavoro e si è concluso con l’istituzione del Comitato promotore Giochi della Magna Grecia.