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Era in malattia da mesi ma svolgeva un secondo lavoro, denunciato

ROSSANO (CS)- Era in malattia dall’ottobre scorso ma continuava regolarmente a svolgere un secondo lavoro per un Caf, oltre ad andarsene in giro per la provincia alla guida dei propri veicoli. Per questo motivo, la Polizia di Stato ha denunciato per truffa V.L., di 45 anni, dipendente di una società di riscossione tributi per conto di enti locali. Alla denuncia del responsabile della Società di riscossione tributi, sono seguite le indagini del personale del Commissariato di Rossano con verifiche, riscontri e pedinamenti. Le indagini si sono concluse il 7 febbraio scorso, quando gli agenti hanno sorpreso l’uomo negli Uffici di un Caf di Mirto mentre era intento ad espletare piena attività lavorativa al servizio degli utenti che per problematiche varie si rivolgevano a lui.

“More Young”: al Morelli di scena la compagnia Vucciria Teatro

COSENZA – Sarà Vuccirìa Teatro, compagnia teatrale indipendente di recentissima formazione, a salire sul palcoscenico del Teatro Morelli per il prossimo appuntamento con la programmazione del More dedicata agli artisti emergenti, in linea con le indicazioni del MiBACT, finanziatore del progetto attraverso la Regione Calabria. La stagione, patrocinata dal Comune di Cosenza, offre il teatro di Via Oberdan alle nuove istanze artistiche e la compagnia siciliana, nata nel 2013, ne è rappresentante autorevole, muovendosi su una ricerca precisa di autorialità nel tentativo di creazione di un linguaggio che sia l’incontro tra una drammaturgia originale e una ricerca attoriale attiva. Al Morelli andrà in scena “Io, mai niente con nessuno avevo fatto”, venerdì 4 marzo, con inizio alle ore 21. Lo spettacolo narra la storia di Giovanni, incarnazione dell’ingenuità e della passione allo stato puro, dell’innocenza che supera tutte le barriere della conoscenza e dell’ignoranza: un pezzo unico di anima che dice tutto quello che pensa e crede a tutto quello che gli viene detto. Giovanni è la forza e il coraggio di chi non riesce a vedere il mondo se non come uno spartito di note da danzare.vucciria

Il progetto nasce dalla volontà di indagare su delle tematiche profondamente attuali, come la violenza, l’omofobia, la malattia: l’essere “differente” da ciò che è universalmente accettato e sicuro. Tematiche che corrono spesso il rischio di divenire una moda, un manifesto “rivoluzionario” che finisce per restare ordinario e soprattutto autoreferenziale. La scelta è quella di raccontare il “come” e non il “perché”, nel tentativo di mettere a nudo un’anima, spogliata di ogni sua infrastruttura, per crearne un modello di riferimento che sia valido per tutti e non solo per quelle categorie che si riconoscono nell’omosessualità o nella malattia o nell’ignoranza, in uno scenario bruto, crudo, violento e forte di una Palermo senza filtri; la regia e la drammaturgia sono a cura di Joele Anastasi.

Biglietto Intero: € 10,00
Ridotto (Under 26 e Over 60): € 8,00
Studenti Unical: € 5,00

Falsi braccianti in Calabria: danni all’erario per 3 milioni di euro

CATANZARO – La Guardia di finanza di Catanzaro ha scoperto un danno erariale, per un valore di 3 guardia-di-finanza-1milioni di euro, in merito alla percezione illecita di finanziamenti pubblici ottenuti grazie alla disoccupazione agricola, alla maternità e alla malattia. La segnalazione effettuata dà seguito alla prima fase, conclusasi con l’operazione “Arcadia 2” del gennaio scorso, la quale ha permesso di scoprire 459 falsi braccianti. L’inchiesta aveva portato all’arresto di 2 persone e al sequestro di beni dal valore di 3 milioni di euro.

Capire e curare l’artrosi del ginocchio

 

ALTOMONTE (CS) – L’artrosi del ginocchio, definita anche gonartrosi, è un processo di usura dell’articolazione che coinvolge primariamente le cartilagini che rivestono i capi ossei. Queste si assottigliano sempre di più fino a scomparire, lasciando le ossa prive del loro rivestimento protettivo. In queste condizioni il tessuto osseo si addensa e forma degli speroni appuntiti, noti come ostiofiti, che sono tra gli elementi caratteristici della malattia. Tale processo avviene lentamente nel tempo ed è favorito dal carico eccessivo sull’articolazione. Esistono fattori predisponenti quali: l’età, l’obesità, attività lavorative o sportive usuranti, traumi, alterazioni del normale allineamento tra femore e tibia, articolazione instabile per problematiche legamentose e le malattie infiammatorie del ginocchio.

Quali sono i disturbi di un ginocchio artrosico ?

Un paziente affetto da gonartrosi lamenta come disturbo principale il dolore. Inizialmente esso si presenta solo con il movimento e con le attività in carico come la stazione eretta o la deambulazione prolungata e si attenua con il riposo. Con l’aggravarsi della malattia, compare anche a riposo e di notte e spesso compromette la capacità di deambulare correttamente, portando alla zoppia. Spesso al dolore si associa la perdita del completo movimento dell’articolazione associato ad una rigidità articolare, cioè la difficoltà nel muovere l’articolazione dopo un periodo di riposo, che si manifesta soprattutto al mattino. Quando l’articolazione viene sovraccaricata, ad esempio dopo una lunga camminata, può artrosiinfiammarsi e sviluppare del liquido che si accumula al suo interno. Le fasi avanzate del processo artrosico sono caratterizzate da modificazioni anatomiche dell’arto inferiore: il femore e la tibia perdono il loro normale allineamento e si incurvano spesso verso l’esterno (varismo). Dal punto di vista del trattamento è bene precisare che l’artrosi determina delle alterazioni anatomiche che attualmente è impossibile far regredire, pertanto qualsiasi intervento terapeutico sarà orientato al contenimento dei sintomi e al rallentamento della progressione della malattia, ma non porterà alla ricostituzione anatomica dell’articolazione. Il trattamento conservativo, riservato alle forme lievi – moderate, consiste nell’utilizzare in maniera integrata diversi presidi: misure comportamentali, terapia farmacologica e trattamento rieducativo e fisioterapico. Per le forme lievi – moderate è fondamentale la fisioterapia

 

Il primo intervento da effettuare è la presa di coscienza, da parte del paziente, della propria condizione e della malattia: deve conoscere le cause del disturbo e le misure che può mettere in atto per prevenire il peggioramento. La perdita di peso, ad esempio, è essenziale per ridurre il carico sull’articolazione . Allo stesso modo l’utilizzo di un bastone e di calzature morbide consente di scaricare il ginocchio sofferente durante le attività in carico come la deambulazione. Il trattamento fisioterapico è di fondamentale importanza ed è il fulcro del trattamento conservativo dell’artrosi lieve e moderata. Nelle fasi iniziali è estremamente importante la rieducazione in acqua (idrochinesiterapia) dove è possibile far lavorare l’articolazione in assenza di carico o con un carico estremamente ridotto allo scopo di recuperare il movimento articolare e far sgonfiare il ginocchio. Sugli stessi obiettivi si lavora anche in palestra attraverso le terapie fisiche (correnti antalgiche, ultrasuoni, laserterapia, tecarterapia), le mobilizzazioni, i massaggi e gli esercizi per il miglioramento della deambulazione. Quando il dolore e l’infiammazione dell’articolazione risultano particolarmente difficili da trattare è possibile ricorrere ai farmaci. Gli antinfiammatori veri (fans o cortisone) possono essere di aiuto per superare la fase acuta, ma non è prudente protrarre per lunghi periodi il loro artrosi 2utilizzo a causa degli effetti collaterali che comporta.

Una volta controllati il dolore e l’infiammazione, l’obiettivo delle fasi successive sarà il rinforzo della muscolatura dell’arto inferiore. Generalmente i muscoli di chi soffre di gonartrosi sono deboli ed ipotonici. Questo non fa altro che aumentare il carico sull’articolazione innescando un circolo vizioso. È come una macchina con gli ammortizzatori scarichi: tutto il carico dovuto alle irregolarità del terreno viene trasmesso direttamente al telaio dell’auto, danneggiandolo. Il rinforzo adeguato dei muscoli fornisce al ginocchio degli ammortizzatori naturali che consentono di ridurre il carico sull’articolazione e di conseguenza di migliorarne la funzionalità e ridurre il dolore. In alcuni casi l’artrosi colpisce solo una parte dell’articolazione; è possibile impostare un programma di rinforzo e di allungamento muscolare che è in grado di ridurre il carico sulla posizione dell’articolazione maggiormente sofferente, distribuendolo in maniera più omogenea su tutta la superficie articolare. Tale tipo di trattamento ha la durata, in media, di 6 settimane, con una frequenza di 3 sedute di fisioterapia settimanali, garantendo ottimi risultati in termini di riduzione del dolore e miglioramento dell’autonomia funzionale. Affrontando il problema per tempo si può evitare l’intervento chirurgico.

È possibile associare al trattamento fisioterapico il trattamento infiltrativo con l’acido ialuronico: una sostanza simile ad un gel che ha la funzione di proteggere le superfici articolari e ammortizzare gli impatti sul ginocchio, rallentando il decorso dell’artrosi. Il suo effetto, però ha una durata limitata nel tempo e il trattamento va ripetuto generalmente ogni 6-8 mesi. Nei casi di gonartrosi severa e resistente al trattamento conservativo, il trattamento protesico rimane la soluzione più valida. artrosi 3L’articolazione irreversibilmente danneggiata viene sostituita da un’articolazione meccanica. Anche in questo caso è estremamente importante sottoporsi ad un ciclo di fisioterapia sia prima (pre-operatoria) che dopo l’intervento. Diversi studi hanno dimostrato come il trattamento rieducativo garantisca un miglioramento della sintomatologia dolorosa già nel periodo pre-operatorio e un notevole incremento delle capacità funzionali del ginocchio nel post-operatorio. L’artrosi può essere una malattia estremamente invalidante in grado di compromettere la qualità di vita. Spesso chi ne soffre ha un atteggiamento di resa e di rassegnazione alla sofferenza. Affrontarla nel modo giusto al primo apparire dei sintomi consente, invece, di rallentarne il decorso, contenere in maniera significativa la sintomatologia ed evitare l’intervento chirurgico.

 

Dott. Fisioterapista Mario Turano, Via Aldo Moro, Altomonte (CS), cell. 348 8841170

Morto Vescovo di San Marco Argentano, Domenico Crusco

SAN MARCO ARGENTANO (COSENZA)  – Il vescovo emerito della diocesi di San Marco Argentano Scalea, Domenico Crusco, è morto oggi dopo una breve malattia nel suo paese natale Grisolia. Lo ha annunciato il vescovo, mons. Leonardo Bonanno insieme al suo presbiterio. La salma sarà trasferita domani in Duomo in attesa dei funerali che saranno celebrati alle 10.30 di martedì prossimo. Mons. Crusco, 79 anni, era sacerdote dal 1961 ed è stato vescovo anche nella diocesi di Oppido Mamertina-Palmi.