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Regolarità piscine calabresi, Fin Calabria risponde sul caso Papandrea

La notizia del record europeo stabilito da Tiziana Papandrea nei 400 stile libero categoria M50, in occasione della prima giornata dei recenti Campionati Italiani Master di Nuoto di Torino, è destabilizzante. Il motivo è presto spiegato in quanto l’atleta il record lo aveva già stabilito in occasione dei Campionati Regionali Calabresi Master, in una piscina legalmente omologata, come tutti gli impianti sportivi natatori della Calabria”. Comincia così la nota del Comitato regionale Calabria della Federnuoto sul caso del record sopraccitato.

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Gratteri al Master in Intelligence dell’Unical: «Per contrastare le mafie c’è bisogno di hacker»

RENDE (8.3.2023) – “Le mafie minaccia alla sicurezza nazionale” è il titolo della lezione tenuta da Nicola Gratteri, Procuratore della Procura della Repubblica di Catanzaro, al Master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri.
Gratteri ha iniziato la lezione con la narrazione di un evento storico di grande importanza per la ‘ndrangheta, ovvero il summit del 1969 a Montalto, al quale parteciparono varie famiglie di ‘ndrangheta, riunite per stabilire un concetto fondamentale: l’unitarietà della organizzazione. I partecipanti alla riunione però non sapevano di essere ascoltati e controllati dalle forze dell’ordine, avvertite da una soffiata effettuata dalle famiglie di Reggio Calabria. Questa circostanza consentì l’arresto di oltre 70 capimafia e l’ottenimento della certezza investigativa relativa all’unitarietà della ‘ndrangheta. Tale concetto, pur rappresentando un vero e proprio “spartiacacque tra vecchia e nuova ‘ndrangheta”, verrà però formalizzato giudizialmente solo nel 2010 con la pubblicazione della sentenza relativa all’operazione “Crimine”.

Il Procuratore si è poi soffermato sull’importanza e sull’evoluzione storica della “Santa”, introdotta dall’organizzazione criminale a metà degli anni Settanta per consentire ad alcuni loro affiliati di aderire alla massoneria deviata. Nonostante le polemiche ed i disaccordi all’interno dell’organizzazione sui doveri del santista, principalmente sollevati dai capimafia Domenico Tripodo ed Antonio Macrì relativi alla preminenza degli interessi della Santa sugli interessi della ‘ndrina, l’istituzione della Santa determinó un’indubbia evoluzione, stravolgendo i paradigmi dell’organizzazione. Con il passaggio alla Santa, già c’era nella testa degli strateghi della ‘ndrangheta il concetto di mafia unica e soprattutto avviene un cambiamento dei riferimenti che, da ora in poi, non saranno più i santi cattolici protettori, bensì dei personaggi di rilievo dell’epoca rinascimentale e massoni, come Garibaldi, Mazzini e Cavour.

Il nuovo riferimento simbolico da ora in poi infatti sarà la massoneria, e ciò comporterà un’evoluzione da meri esecutori a veri e propri decisori.

Gratteri sottolinea quindi attraverso la Santa gli ndranghetisti entrano in contatto con professionisti, pubblici amministratori, bancari e anche con magistrati. Nascono, quindi, “nuove regole e nuovi livelli” che prevedono che chi sta sopra possa sapere cosa avviene nei livelli sottostanti, ma non viceversa. Si è trattato di un vero e proprio “salto di qualità che ha fatto entrare la ‘ndrangheta nella stanza dei bottoni”, in modo non solo di decidere chi debba vincere gli appalti, ma persino se e quali opere debbano essere costruite.

Gratteri ha poi evidenziato come per i decenni successivi si è continuato a considerare la ‘ndrangheta una mafia poco influente. Ció le ha permesso di crescere come una “forma parassitaria all’interno del sistema legale”, continuamente in cerca del consenso sociale per far riconoscere potere e prestigio. Questo è avvenuto, per esempio, tramite l’acquisto di squadre di calcio o diventando imprenditori di successo grazie a operazioni di riciclaggio, rese possibili dalla collaborazione com commercialisti e professionisti capaci.

Il Procuratore ha quindi sottolineato come la ‘ndrangheta, nel perseguire “una forma di investimento e di pubblicità” si sia dimostrata estremamente generosa con la Chiesa, con molteplici azioni finalizzate a donare soldi per ottenere prestigio e consenso. Gratteri si è poi soffermato sulle modalità di ricerca di potere e credibilità anche tramite la politica, sottolineando che “i mafiosi vivono tra di noi, ci assomigliano sempre più e vivono nel territorio. Votano e fanno votare, chiedendo il consenso elettorale” in modo da acquisire crediti per cogestire la cosa pubblica.

A seguire è stato affrontato il tema delle estorsioni e dell’usura, azioni tramite le quali le mafie “marcano il territorio” per delimitare il confine del locale di ‘ndrangheta.

Tali metodi vengono utilizzati come veicolo per il riciclaggio tramite lo sfinimento dell’usurato che viene obbligato a cedere l’attività di sua proprietà, che verrà utilizzata per produrre false fatturazioni, garantendo al mafioso di riuscire a pagare le tasse e giustificare la propria ricchezza, che poi investe in altre attività o che gli permette di fare una vita lussuosa. Il Procuratore si è allora soffermato sulle modalità operative mafiose sempre più complesse e raffinate, che rendono difficoltoso provare sul piano investigativo il contrasto a tali attività criminali. A tale riguardo ha sottolineato anche il “lento sgretolamento delle azioni antimafia” che depotenzia la possibilità di agire nel contrasto alle mafie, anche a causa del numero non adeguato di magistrati e di forze dell’ordine.

Inoltre, le sfide odierne richiederebbero l’assunzione di hacker ed ingegneri, per un contrasto adeguato alle mafie che operano sempre di più attraverso il mondo digitale. Tale criticità risulta di particolare gravità a fronte delle ingenti somme messe a disposizione con il PNRR.
Gratteri ha quindi rilevato la necessità di investire in istruzione anche per rendere più efficace il contrasto alle mafie. Ha sottolineato come sia apparentemente più facile gestire “il popolo ignorante” e come il drastico abbassamento di etica e morale nella cultura occidentale “ci rende molto deboli, con il rischio di essere fagocitati da culture più forti, come quella musulmana e quella cinese”.

Stimolato dalle numerose domande degli studenti, il Procuratore ha affrontato numerose tematiche, legate anche a episodi di cronaca come quella relativa al mantenimento dell’anarchico Cospito al regime del 41bis. Gratteri ha sottolineato che, a suo parere, il Ministro della Giustizia abbia fatto bene a confermare il 41bis “per non cedere al ricatto e non permettere agli altri di percorrere la stessa strada”. “Bisogna verificare – ha aggiunto – che non siano le mafie ad appoggiare tale operazione e che non siano loro a sovvenzionare anche le manifestazioni fuori dal carcere”. A proposito di carceri, Gratteri le ha definite “una miniera dal punto di vista informativo”, rilevando la necessità di aumentare gli agenti della Polizia Penitenziaria preposti al monitoraggio dei detenuti mafiosi.

 

In merito all’intelligence ha, infine, sottolineato il grande contributo che i Servizi danno al Paese, contrariamente ad una idea diffusa che essi operino sempre in modo opaco. Per Gratteri, è sbagliato l’approccio da parte di alcuni commentatori nel descriverli poiché “sono indispensabili per l’esistenza stessa del Paese e mai dovrebbe essere messa in discussione la loro funzione”.

Nuoto in acque libere, quattro podi per l’AQA Cosenza nei master

COSENZA – Un risultato più che lusinghiero quello ottenuto dalla squadra master di nuoto dell’AQA Cosenza che si è piazzata al decimo posto su 250 partecipanti nella classifica nazionale nuoto in acque libere. Un risultato più che positivo che premia gli sforzi di tutti gli atleti che hanno contribuito a tale conquista.

Quattro i podi nazionali raggiunti dai nuotatori nel mezzofondo sprint.

L’argento di Alfredo Porcaro nella categoria M60, di Giovanna Rotella nella categoria M35, di Maria Rosaria Saffioti nella categoria M25 e il bronzo di William Savino nella categoria M45. Un plauso alla società cosentina arriva dall’intero Comitato Regionale Calabro della FIN. “Un risultato che gratifica l’AQA Cosenza – è stato sottolineato – e il nostro Comitato. Un settore quello del nuoto in acque libere che in Calabria è cresciuto in maniera esponenziale. Complimenti”!

 
 
 
 
 
 
 

All’Unical anche lo sport è un’eccellenza. Al via il Master sugli analytics delle prestazioni sportive

RENDE (CS) – L’Università della Calabria si piazza ai vertici delle graduatorie mondiali sotto diversi indicatori, in ultimo anche per Computer Science and Engineering e per servizi agli studenti. Stavolta il Campus di Arcavacata, campus italiano per eccellenza, fa centro anche nello sport. Ne è una testimonianza il programma di carriera duale sport-atleta, il cui bando è di prossima pubblicazione anche per l’anno accademico 2022 – ’23 – che da la possibilità ad atleti di livello di livello internazionale (come il tuffatore Giovanni Tocci o il mezzofondista Pasquale Selvarolo) e nazionale (fra gli altri Valentina Panza, promessa del tiro a volo, fossa olimpica, e Giorgia Gloria Fontana, danza sportiva) di poter conciliare gli studi accademici con la propria carriera sportiva che contribuisce a dare lustro all’Ateneo. Ne sono un altro esempio i successi nella progettazione automobilistica di Unical Reparto Corse che proprio recentemente ha festeggiato il terzo posto nella tappa italiana della Formula Sae).

IL MASTER

Il passo decisivo per la “svolta sportiva” dell’Unical è rappresentato dal master di I livello in “Sport Analytics. Valutazione ed ottimizzazione delle prestazioni sportive“, ambizioso percorso didattico che ha l’obiettivo di formare professionisti in grado di garantire supporto a realtà organizzative del panorama sportivo nazionale e internazionale (società, federazioni, aziende specializzate in soluzioni e servizi di supporto agli atleti ecc…) per sviluppare servizi e iniziative rivolti ai diversi interlocutori sportivi (atleti, allenatori, dirigenti, sponsor, ecc…) ed alla pluralità di esigenze che oggi il mondo dello sport richiede. 

Il master sarebbe già di rilievo così se non fosse che si tratta del primo in Italia che affronta il tema degli sport analytics da un punto di vista multidisciplinare. Proposto dal Dipartimento di Matematica e Informatica, il master si nutre infatti della collaborazione di diversi altri dipartimenti, quali: Farmacia Scienze della Salute e delle Nutrizione; Ingegneria Civile; Biologia, Ecologia e Scienze della Terra; Fisica; Ingegneria Informatica; Modellistica, Elettronica e Sistemistica. Direttore è la prof.ssa Erika Cione del Dipartimento di Farmacia SSN; il Consiglio Scientifico è composto dai docenti Giancarlo Fortino, Gianluigi Greco, Giuseppe Pellegrino, Francesco Valentini, Roberto Cannataro, Giuseppe Piero Guido. 

LE PECULIARITA’

Ed è proprio il prof. Guido, anche nelle vesti di Delegato del Rettore Leone per lo Sport,  ad illustrare questo importante primato: «Si tratta di un progetto formativo in cui la valutazione e l’ottimizzazione della performance sportiva viene analizzata da diversi punti di vista: farmaceutico, nutraceutico, dal punto di vista dell’analisi e dell’interpretazione dei dati biometrici degli atleti, con applicazioni anche di intelligenza artificiale, quindi spazia dalla computer science alla medicina». La multidisciplinarità del master ha come ricaduta il fatto che ci siano molte figure potenzialmente interessate: «Il corso – prosegue il prof. Guido – è rivolto a tutti i lavoratori del sport, soprattutto a colori i quali sono alla ricerca di specializzazioni spendibili nel contesto lavorativo, anche alla luce della recente riforma dello sport che prevede una serie di modifiche tese a riorganizzare l’intero ordinamento sportivo e delle figure professionali coinvolte, da quelle più nuove come mental coach e match analyst, a quelle più tradizionali come fisioterapisti e medici dello sport, e naturalmente allenatori e dirigenti».

Se si parla di ricerca e analisi dei dati nello sport l’Italia sta raggiungendo livelli importanti che le permettono di competere con altri paesi. Il gol più importante potrebbe segnarlo proprio l’Unical. «Si, in questo campo stiamo raggiungendo la Germania che era un po’ più avanti, essendo stata una delle prime in Europa, a livello di squadre di calcio, a portare il modello americano sperimentato su football e basket. E’ stata la prima a livello europeo ad analizzare queste nuove figure per cercare supportare le prestazioni del team e dei singoli. Ormai lo sport si sta sempre più professionalizzando ma noi ci siamo». 

Decisiva, quindi, l’importanza di un master così innovativo per l’impatto sul territorio e per la terza missione dell’Unical: «Negli ultimi due anni in particolare – prosegue Guido – la nostra Università ha già avviato una serie di iniziative degne di attenzione come il programma di carriera duale studente-atleta con cui il nostro Ateneo vuol sostenere i nostri atleti per non fargli abbandonare gli studi, affiancandogli dei tutor e disegnando dei percorsi specifici formativi flessibili. Contestualmente è stato sottoscritto un protocollo d’intesa con il CONI per attività di promozione, formazione e ricerca scientifica in ambito sportivo. Parallelamente stiamo interloquendo con il C.R. Cip Calabria per un progetto di inclusione che, utilizzando gli spazi delle palestre in gestione al Cus, possa coinvolgere gli studenti con disabilità, in particolare con due discipline: il sitting volley e il torball. Speriamo di poter partire per settembre-ottobre. 
Ci sono poi altri progetti, che stiamo portando avanti con le società sportive della regione. In particolare, il Cosenza Calcio ha manifestato interesse nei confronti del master in Sport Analytics che potrebbe vedere la partecipazione del club rossoblù con una serie di attività e in questi giorni stiamo definendo un protocollo d’intesa che attualmente è allo studio del Cosenza Calcio e dell’Unical per delle azioni da sviluppare a partire da settembre». Come a dire: un master, tante prospettive.

INFO UTILI

Le iscrizioni al master potranno essere raccolte fino al 15/10/2022. Requisito d’accesso la laurea triennale nelle classi di concorso indicate nel bando. Per info si può scrivere a: programma.sport@unical.it.

BANDO DI AMMISSIONE AI MASTER UNIVERSITARI E AI CORSI DI ALTA FORMAZIONE ANNO ACCADEMICO 2022/2023

 

A. M. 

Nuoto, campionati regionali master: si impone l’AQA Cosenza

COSENZA – L’AQA Cosenza nuoto si impone ai campionati regionali dei “senatori” del nuoto calabrese.

Gli atleti Master, in arrivo da tutta la regione, si sono ritrovati nella piscina Comunale di Cosenza dove l’ha spuntata, appunto, la società del presidente Francesco Manna, che con 51778,42 punti ha avuto la meglio sulla Calabria Swim Race e sul Catanzaro Nuoto. Quarto posto per la società Anzianotti seguita dal Nuoto Andrea Maria Rc, dalla GAS e dall’Arvalia Lamezia.

Ottimi spunti e buoni tempi per gli atleti della società AQA

«La manifestazione di oggi – ha dichiarato il di AQA presidente Francesco Manna – è riuscita nell’intento di stimolare una ripartenza che noi tutti aspettiamo ancora con ansia. In piena pandemia, con tutte le difficoltà organizzative, gestionali e partecipative del caso, questo evento impone una riflessione su come il nuoto si dimostri, ancora una volta uno sport individuale ma non individualista. Oggi il miglior tempo è stato scandito dalla voglia di dare un apporto per il proprio gruppo e non per sé stessi. L’allenamento ripreso da poco non consentiva il raggiungimento di livelli competitivi alti ma lo spirito d’appartenenza alla propria squadra, la voglia di contribuire, ognuno con le proprie possibilità, a raggiungere un obiettivo comune, sono fattori fondamentali e richiedono, soprattutto oggi, di essere apprezzati. Per questo motivo ringrazio tutti coloro i quali hanno voluto partecipare alla competizione di oggi, così come chi voleva fortemente e non ha potuto e chi ha fatto di tutto per esserci nonostante le oggettive difficoltà imposteci dai protocolli anti COVID». «Le società – ha concluso Manna – che hanno fatto enormi sforzi per poter essere presenti meritano altresì un ringraziamento ed un elogio. Tutti hanno contribuito a sostenere una ripresa che si spera porti presto alla normalità che tutti agogniamo».

 

Le aziende chiedono all’Unical sempre più esperti di informatica, l’ateneo attiva un nuovo master

ARCAVACATA (CS) – Un master universitario di informatica non destinato, però, a laureati in Informatica o Ingegneria Informatica. 

È il corso in ‘Progettazione e sviluppo di applicazioni informatiche full-stack’, istituito dall’Università della Calabria – Dipartimenti di ‘Ingegneria Informatica, Modellistica, Elettronica e Sistemistica’ e di ‘Matematica e Informatica’ – per venire incontro alla crescente richiesta di sviluppatori e programmatori che arriva dalle aziende e offrire nuove opportunità di lavoro a giovani laureati.

Oggi il tasso di disoccupazione nel settore dell’Ict è, infatti, dello 0% e l’offerta di lavoro supera la domanda: i laureati in Informatica e in Ingegneria Informatica dell’Unical vengono assunti tutti a un anno dal conseguimento del titolo, in molti casi già durante il tirocinio curriculare. La sede di lavoro è spesso proprio in Calabria, dove da tempo sono nate aziende informatiche innovative o hanno trasferito la sede – approfittando della vicinanza di un ateneo che rappresenta un’eccellenza nel settore – i colossi dell’Ict.

 

Il nuovo master si rivolge quindi a tutti i laureati magistrali che abbiano acquisito, nel corso degli studi precedenti, almeno 24 crediti in materie di matematica, informatica, ingegneria informatica e statistica. 

Per iscriversi c’è tempo fino al primo marzo. Il piano formativo prevede 480 ore di corsi ed esercitazioni in laboratorio e 500 ore di tirocinio in azienda. 

Il master ha registrato un grande interesse da parte delle imprese del settore, che hanno deciso di sostenerlo e supportarlo garantendo stage e finanziando i costi di iscrizione agli iscritti più meritevoli. Le borse di studio disponibili sono 33 – su 60 posti previsti per partecipare al corso – e coprono l’intera rata di iscrizione. Saranno assegnate in base all’ordine della graduatoria d’ammissione al master. 

In particolare, il corso è supportato da Engineering Ingegneria Informatica S.p.A. (Roma), NTT DATA Italia S.p.A. (Roma), Smart City Instruments S.r.l. (Rende), Revelis S.r.l. (Rende), DNA:LAB S.r.l. (Catanzaro), DlvSystem S.r.l. (Rende), Healthware Group S.r.l. (Salerno), CAL-TEK S.r.l. (Rende), SOMOS S.r.l. (Rende), Artemat S.r.l. (Cosenza), AC Technology S.r.l.s. (Rogliano), e way Enterprise Business Solutions S.r.l. (Cosenza), Relatech S.p.A. (Milano), Ithea S.r.l. (Cosenza), OKT S.r.l. (Rende), EVO-BI S.r.l. (Rende).

Per maggiori informazioni, è possibile consultare il bando su unical.it (sezione master).

Unical, al via la X edizione del master in Intelligence

RENDE (CS) – “Studiare l’intelligence in Italia: esperienze a confronto” è il titolo del convegno con il quale sulla piattaforma zoom si inaugurerà sabato 28 novembre 2020 alle ore 9 (per durare fino alle ore 18) la decima edizione del Master in Intelligence dell’Università della Calabria, il primo a essere attivato in Italia nel 2007 grazie al sostegno del Presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga.

Sarà possibile seguire i lavori dall’indirizzo

https://bit.ly/2Uz9ULQ.

Dopo i saluti istituzionali delle autorità accademiche dell’ateneo calabrese, ci sarà l’introduzione del Direttore del Master in Intelligence dell’Università della Calabria Mario Caligiuri. Sono quindi previsti gli interventi del Direttore del DIS Gennaro Vecchione e del Presidente del COPASIR Raffaele Volpi. Seguiranno poi le relazioni del Direttore del corso di perfezionamento post laurea in “Intelligence e sicurezza nazionale” dell’Università di Firenze Luciano Bozzo, del Direttore del Master in “Prevenzione e contrasto alla radicalizzazione, al terrorismo e per le politiche di integrazione e sicurezza internazionale dell’Università di Bergamo Michele Brunelli, del Direttore Master in “Economic intelligence” dell’Università “Torvergata” di Roma Massimo Giannini, del Titolare del corso “Introduzione al sistema di intelligence italiano” della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa Andrea De Guttry, del Direttore del Master in “Criminologia e diritto penale. Analisi criminale e politiche per la sicurezza urbana” dell’Università Federico II di Napoli Giacomo Di Gennaro, del Coordinatore di ITSTIME (Italian Team for Security, Terroristic Issues & Managing Emergencies) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Marco Lombardi, del Direttore del Master in “Terrorismo, prevenzione della radicalizzazione e integrazione interreligiosa e interculturale” dell’Università “Aldo Moro” di Bari Sabrina Martucci, del Direttore del Master in “Intelligence e ICT” dell’Università di Udine Gian Luca Foresti, del Direttore del Master in “Homeland Security” del Campus Bio-Medico di Roma Roberto Setola, del Direttore del Master in “Security e Intelligence” dell’Università telematica “Pegaso” Ernesto Pallotta, del Coordinatore del modulo di intelligence del Master in “Sicurezza economica, geopolitica e intelligence” della Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale Massimo Bontempi, del Direttore del Master in “Sicurezza delle informazioni e informazione strategica” dell’Università di Roma “La Sapienza” Fabrizio D’Amore.

Le conclusioni sono a cura dello stesso Mario Caligiuri che così spiega l’iniziativa: «Abbiamo voluto celebrare il taglio del nastro della decima edizione del percorso formativo avviato all’Università della Calabria facendo dialogare alcune delle esperienze più significative degli studi di intelligence del nostro Paese. E’ un’occasione importante per verificare lo stato dell’arte anche al fine di richiedere il riconoscimento scientifico dell’intelligence come materia di studio e di ricerca nelle università del nostro Paese». I testi delle relazioni verranno pubblicati nella Collana editoriale del Laboratorio sull’Intelligence del Dipartimento Culture Educazione e Società dell’Università della Calabria in collaborazione con la Rubbettino e la Società Italiana di intelligence.

Intelligence e criminalità, Gratteri: «Contrasto globale alle mafie valorizzando l’esperienza italiana»

RENDE (CS) – «Perché i ladri di polli in Italia sono diventati mafia e altrove sono rimasti ladri di polli?». Con questo interrogativo il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri nei giorni scorsi ha avviato la sua lezione al Master in Intelligence dell’Università della Calabria.

Il direttore del Master Mario Caligiuri ha introdotto la lezione commentando i libri del procuratore, gran parte dei quai scritti con Antonio Nicaso. Gratteri ha inquadrato storicamente il fenomeno, ricordando che nel 1869 il Comune di Reggio Calabria venne sciolto per brogli elettorali con minacce e vessazioni e metodi mafiosi, così come la criminalità sfruttó anche la ricostruzione dopo il terremoto del 1908. Per il Procuratore, il salto di qualità avvenne negli anni Settanta con la nascita della Santa, che può essere considerata «la più grande invenzione della ‘Ndrangheta, uno spartiacque poiché, per esempio, non si discuteva più chi dovesse vincere un appalto ma se dovesse essere costruita un’opera». Infatti «i sequestri di persona erano serviti per comprare ruspe, e camion e per costruire case». Ha poi ricordato che «per frenare la rivolta di Reggio capoluogo, il Pacchetto Colombo prevedeva la realizzazione di una serie di opere pubbliche, tra le quali la realizzazione del centro siderurgico a Gioia Tauro e dell’impianto della liquilchimica a Saline Joniche. La ‘Ndrangheta si è arricchita realizzando i lavori, maturando la consapevolezza di poter contare di più. Si è quindi adoperata per cambiare le regole del gioco. Infatti, i giovani boss hanno ucciso i vecchi rappresentanti delle ‘ndrine, come Antonio Macrì, che aveva un grande peso all’ateneo di Messina, e Domenico Tripodo». Ha proseguito dicendo che «invece di andare alla ricerca di alibi, il Sud deve essere consapevole della propria storia per ripartire, utilizzando le grandi risorse di cui dispone». Gratteri ha poi spiegato che «il problema degli appartenenti alla élite della ‘ndrangheta è come giustificare la ricchezza, tanto che sono tra quelli che pagano con più puntualità tutte le tasse», evidenziando che «le imprese mafiose hanno successo perché sono competitive, aggiudicandosi con alti ribassi i lavori pubblici e privati. In questo quadro, sono fondamentali i rapporti con la politica e la pubblica amministrazione». Per quanto riguarda la presenza nelle zone di origine, ha evidenziato che «i mafiosi sono presenti sul territorio 365 giorni all’anno, molto più della rappresentanza politica con la quale negli ultimi decenni il rapporto si è completamente ribaltato: prima ai politici si chiedeva il posto di bidello oppure il trasferimento del militare, mentre adesso si propongono pacchetti di voti in cambio di utilità. La ‘ndrangheta non ha ideologie perché punta sempre sul cavallo vincente per non rimanere mai all’opposizione. Inoltre, la legge Bassanini ha favorito oggettivamente le mafie, annullando i controlli esterni». Ha quindi ricordato che «la ‘ndrangheta opera sotto traccia a differenza della mafia siciliana che ha sfidato lo Stato sul piano militare». Ha poi affrontato il tema del traffico di droga, che consente utili enormi alla criminalità, evidenziando che i grandi produttori di cocaina allo stato naturale sono Colombia, Bolivia e Perù. La ‘ndrangheta acquista tutto ciò che è in vendita sul mercato per imporre il prezzo. Se intervenisse l’Onu, si potrebbe trattare direttamente con i coltivatori di piante di coca facendo la conversione delle culture, attraverso specifici incentivi. Si spenderebbe meno di un sesto di quanto adesso sta costando la lotta alla droga. Infatti, è impossibile contrastare la marijuana, che si può coltivare dovunque, oppure le droghe sintetiche, che si realizzano in laboratorio e sono particolarmente dannose. Negli Stati Uniti è ritornato preponderante il consumo di eroina, perché costa la metà della cocaina, e il fentanil, che sta decimando migliaia di giovani nei campus». Ha quindi evidenziato «il pericolo della mafia albanese che è in crescita nel Nord Italia, in Olanda, in Germania, in Belgio ed è particolarmente forte perché non viene adeguatamente combattuta nei territori di origine. È presente anche in Sud America, per ora insieme alla ‘ndrangheta ma è anche in grado di organizzare viaggi autonomi in Europa». La mafia nigeriana al momento è forte sul piano militare ma non è infiltrata con la politica e l’imprenditoria. Gratteri ha quindi sottolineato le evoluzioni rapidissime delle mafie che sono in costante trasformazione come la struttura sociale, rendendone difficile il contrasto. Ha concluso parlando dell’intelligence nazionale la cui presenza all’estero andrebbe rafforzata per contrastare l’immigrazione negli effettivi territori di partenza. L’Italia ha maturato una particolare esperienza nella lotta alle mafie sia come legislazione che come professionalità ma nessuna delle agenzie europee di contrasto alla criminalità si trova nel nostro Paese, segno della nostra debolezza sul piano internazionale (Eurojust ed Europol si trovano all’Aja, ndr). Così come quando si affronta a livello comunitario il tema dell’omologazione dei codici, come base di partenza non si sceglie mai il nostro sistema giudiziario, pur se riconosciuto il più avanzato nel campo della legislazione antimafia. L’unificazione comunitaria dei codici non può infatti avvenire partendo magari dal sistema lettone.

Campionato regionale Master di nuoto, stravince l’Aqa Cosenza

COSENZA – La società AQA asd di Cosenza ha vinto il Campionato Regionale Master Calabria. La gara organizzata dal Comitato Regionale Calabro della Federazione Italiana Nuoto si è disputata a Lamezia Terme.

Un successo schiacciante quello dell’AQA che si è aggiudicata il primo gradino del podio con 102608,46 punti, staccando notevolmente l’asd Anzianotti Nuoto (75627,71) e la Calabria Swim Race asd (52035,44). Alla manifestazione hanno partecipato 341 atleti in rappresentanza di ben 19 società calabresi, per 678 gare disputate.

Grande soddisfazione del presidente di AQA asd, Francesco Manna per la vittoria ottenuta. Un successo che premia il lavoro, l’impegno e i sacrifici di dirigenti, tecnici e atleti – ha sottolineato Manna. Avere vinto questa manifestazione è per tutti noi motivo di grande orgoglio”.

“C’è in noi grande soddisfazione – osserva Andrea Di Donna consigliere delegato del settore master – per la crescita che il movimento master ha avuto in questi anni in Calabria. Lo sviluppo di questo settore era tra le prerogative del nostro Comitato ed essere riusciti nel nostro obiettivo ci inorgoglisce. I numeri registrati in questa manifestazione sono frutto dell’impegno totale da parte di tutti”.

Numeri importanti dunque, quelli registrati dall’evento sportivo a testimonianza dell’ottimo lavoro svolto dal Comitato Regionale Calabro

 

 

All’Università Mediterranea il master in “Management politico. Esperti in cultura politica e studi europei e del Mediterraneo” 

REGGIO CALABRIA – Si terrà lunedì 11 novembre alle ore 11.00 presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Mediterranea Aula del Consiglio lotto D terzo piano, la presentazione del Master in “Management politico. Esperti in cultura politica e studi europei e del Mediterraneo” per l’anno accademico 2019-2020. Alla conferenza stampa di presentazione interverranno il Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Scienze umane (DiGiES) Massimiliano Ferrara e i due direttori del Master, i professori Daniele Cananzi e Vincenzo Nico D’Ascola. Il Master, istituito presso il DiGiES in collaborazione con ISESP – Istituto Superiore Europeo di Studi Politici, Centro di documentazione europea della Commissione Europea, ha una durata di un anno, al termine del quale viene rilasciato il titolo di Master universitario di secondo livello. Il Master intende consentire l’acquisizione di un patrimonio di conoscenze ed abilità riguardanti la figura dello specialista della cultura politica, con particolare riferimento all’integrazione europea e alle politiche del Mediterraneo. La politica come chiave costitutiva della socialità diviene, nel momento attuale, una dimensione che necessita di numerose competenze per poter essere compresa, per poterne diventare soggetti agenti e consapevoli, per poter essere operatori competenti e capaci. Il percorso formativo consente l’acquisizione di sessanta (60) Crediti Formativi Universitari (CFU), pari a 1.500 ore complessive, suddivise in: didattica frontale (in aula ed e-learning), project work o stage, studio individuale e/o di gruppo, elaborazione, individuale e/o per gruppi composti al massimo da tre allievi e discussione di una tesi scritta. Il Master intende formare esperti di alto profilo professionale e dirigenti di enti pubblici e privati, e si propone di dare ai partecipanti una professionalità nel settore della politica, dell’amministrazione e della pianificazione nonché nella soluzione delle emergenze. Potranno presentare domanda di ammissione coloro che sono in possesso di una laurea di II livello (specialistica, magistrale o equivalenti).  Informazioni più dettagliate sul sito www.unirc.it oppure www.isesp.eu, email segreteria@isesp.eu.