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Medicina e Infermieristica all’Unical, tirocini all’ospedale di Cosenza. Leone: «svolta storica»

RENDE (CS) – Il Coruc – Comitato regionale di coordinamento delle università calabresi – ha dato il via libera all’istituzione di quattro nuovi corsi di laurea proposti dall’Unical e che entreranno nell’offerta formativa a partire dall’anno accademico 2023-2024, subito dopo il via libera dell’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) e del Ministero dell’Università e della ricerca, che dovrebbe arrivare nei prossimi mesi.

«Si tratta di una svolta storica – ha commentato il rettore Nicola Leone – che segue la riforma della proposta didattica di due anni fa. Un passaggio motivato principalmente da due necessità: dare risposta alla crescente domanda di formazione sanitaria che arriva dagli studenti calabresi, e andare in soccorso del territorio che vive da anni una profonda emergenza in campo sanitario, contribuendo allo sviluppo della sanità regionale e favorendo la crescita di competenza in settori strategici della medicina». 

Nella nuova offerta, quindi, crescono i corsi d’ambito sanitario, che saranno in convenzione con l’ospedale “Annunziata” di Cosenza e con l’Azienda sanitaria provinciale e porteranno quindi da subito nuove risorse umane nei reparti. Si punta inoltre a creare nuove figure con competenze specifiche per i settori dell’innovazione, nella stagione della transizione digitale, e del mare e della navigazione, in una regione che vanta 800 chilometri di costa e, a Gioia Tauro, uno dei porti più importanti d’Europa.

 

Di seguito un focus sui nuovi corsi.

Servizi giuridici per l’innovazione digitale – L’innovazione digitale fa parte della nostra vita e la transizione in atto la renderà ancor più pervasiva. Il nuovo corso in Servizi giuridici per l’innovazione digitale punta a formare nuove figure di giovani laureati in grado di coniugare ad una solida preparazione giuridica, teorica

e pratica, essenziali conoscenze di tipo economico-aziendale insieme con quelle competenze digitali che oggi sono indispensabili per operare in tutti i contesti di area giuridica e di azienda, nell’amministrazione pubblica e privata. Il corso fa parte della classe di lauree triennali in Scienze dei servizi giuridici (L-14) e sarà attivato dal Dipartimento di Scienze giuridiche e aziendali.

 

Tecnologie del Mare e della Navigazione – Un corso di laurea pensato per una regione che ha nel mare e nei porti un asset di sviluppo strategico. Unico in Calabria, sarà attivato dal Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente per rispondere alle istanze che arrivano dagli studenti e dal tessuto produttivo, in un territorio che, con i suoi 800 km di costa ha grandi potenzialità in ambito turistico e marittimo.

L’obiettivo è quello di formare professionisti con competenze trasversali di carattere scientifico e ingegneristico, applicabili agli ambiti marittimo, navale e portuale. Il corso appartiene alla classe delle lauree triennali L-28, Scienze e tecnologie della navigazione.

Infermieristica – L’offerta formativa d’area sanitaria dell’Unical si amplierà nel prossimo anno accademico con l’avvio del corso di laurea in Infermieristica (L/SNT1 – Lauree in professioni sanitarie infermieristiche e professione sanitaria ostetrica). Il corso, che abilita alla professione di infermeria, prevede che le attività di tirocinio si svolgano presso le strutture dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, dell’Asp e dell’Inrca, offrendo così un ulteriore contributo alla struttura con il rafforzamento delle risorse umane disponibili. Gli studenti di Infermieristica svolgono infatti, nel corso del triennio, 1800 ore di tirocinio in corsia e sul territorio. 

L’attivazione del corso viene incontro alla forte domanda di formazione che arriva degli studenti calabresi, molti dei quali sono costretti a lasciare la Calabria per frequentarlo, e alla richiesta di risorse umane che arriva dal territorio: si stima in regione una carenza di quasi 3mila infermieri.

 

Medicina e Chirurgia TD (con cliniche all’Annunziata) – Il corso appartiene alla classe delle lauree magistrali LM-41 (Medicina e Chirurgia) e consente allo studente, al termine dei 6 anni e con il superamento di pochi esami aggiuntivi di ottenere un doppio titolo: sarà infatti dottore in Medicina e Chirurgia, con accesso quindi alla professione di medico, e in Ingegneria informatica, curriculum bioinformatico (laurea triennale). 

Il percorso – altamente innovativo e tra i pochi attivi in Italia – è analogo al corso attivato all’Unical nel 2021 e interateneo con Catanzaro, ma in questo caso viene svolto interamente all’Università della Calabria. I corsi di tutto il sessennio saranno quindi nel campus e i tirocini saranno svolti all’ospedale dell’Annunziata, che sarà interessato da un processo progressivo di clinicizzazione.

Il progetto – che è stato sostenuto anche dal governatore della Regione e commissario ad acta per la sanità, Roberto Occhiuto – porterà all’ospedale cosentino nuove risorse e valorizzerà i medici già presenti in ospedale, che potranno essere coinvolti nei processi formativi dell’università. 

L’Unical ha già stanziato un primo investimento per l’assunzione di otto ricercatori universitari che svolgeranno attività di didattica e di ricerca in ateneo e che – dopo la firma della convenzione con l’Azienda ospedaliera di Cosenza – potranno prestare servizio clinico in ospedale, unitamente a tre professori medici già nell’organico dell’Unical. I settori disciplinari degli otto ricercatori sono stati prescelti su specialità mediche ad alta migrazione sanitaria e relative a posti attualmente vacanti nell’organico ospedaliero. 

Medicina all’Unical, Artese: “Oltrepassare fondamentalismi e pensare oltre i propri mandati”

RENDE (CS) – Anche il vicesindaco di Rende Annamaria Artese è voluta intervenire sulla querelle con Catanzaro in merito alla nascita della Facoltà di Medicina all’interno dell’Università della Calabria.
“Come municipalità siamo e saremo sempre pronti a recepire la diffusione della conoscenza come contributo fondamentale al benessere collettivo e allo sviluppo economico, sociale e culturale delle comunità, prodotta nell’Università sul territorio. Soprattutto dinanzi alle impellenti e gravose sfide economiche, sociali e ambientali di questo particolare momento storico, si dovrebbe superare il provincialismo che attanaglia menti troppo avulse al cambiamento e prodigarsi a moltiplicare e sostenere azioni sinergiche per lo sviluppo strategico della nostra regione. Valorizzare le eccellenze presenti all’interno dell’ateneo di Arcavacata, così come di ogni università calabrese è fondamentale per avviare una progettazione che determini quel cambio di passo necessario a far crescere la nostra regione e a determinare la costruzione di un futuro più sostenibile”, ha affermato Artese.
“Con l’avvio del corso di laurea magistrale a Ciclo unico in Medicina e Chirurgia Td (Tecnologie digitali) all’Università della Calabria, si può determinare il cambiamento di rotta necessario a garantire il diritto costituzionale alla salute e di cura e quello all’istruzione, oggi ancor più minati da una crisi pandemica senza precedenti e da una vacatio politica evidente. Migliorare i servizi di assistenza alla cittadinanza significherebbe non solo per la provincia di Cosenza, ma per la Calabria coniugare innovazione e ricerca. La medicina si fa sul territorio: è l’organizzazione territoriale a fare la differenza e appare evidente come sia più che mai necessario garantire il diritto alla salute per i nostri cittadini implementando un’offerta sanitaria che trovi nei poli sanitari forza e sostegno. Solo così sarà possibile ridefinire l’offerta formativa, la ricerca, il servizio sanitario regionale: promuovendo il confronto e la cooperazione tra tutti gli attori dei territori, creando una rete in grado di valorizzare le competenze e le conoscenze in relazione ai bisogni dei cittadini, delle istituzioni, delle imprese, delle associazioni. Auspichiamo che non solo nell’emergenza, ma soprattutto nella normalità tale sinergia sia implementata. Bisogna avere una visione chiara sul futuro: c’è bisogno di un approccio condiviso, di dare risposte concrete ai cittadini, andare oltre le divisioni e le visioni miopi e populiste. Bisogna pensare a costruire il nostro futuro, aldilà dei nostri naturali mandati. Porre l’accento sul tema della istruzione e della salute pubblica quali diritti fondamentali e centrali nell’agenda politica regionale, significa riconoscere all’Unical un ruolo fondamentale nel contribuire ad affrontare i problemi che affliggono la Calabria, in questi anni minata dai continui commissariamenti e dal depotenziamento delle strutture sanitarie esistenti. Il corso di laurea in Medicina e tecnologie digitali è stato pensato come integrato alle nuove tecnologie legate all’ingegneria informatica e alla intelligenza artificiale: un campo questo dalle potenzialità massime. Non comprendere la portata e l‘importanza di tale opportunità significa condannare la nostra regione a rimanere ancorata a fondamentalismi da prima repubblica”, ha concluso il vicesindaco di Rende.
 
 
 
 
 

Medicina all’UniCal, il pensiero degli studenti di #Noi

Rende (CS)- Uno degli argomenti più caldi dell’ultima settimana è stata la notizia dell’apertura, a partire dal prossimo anno accademico di un nuovo corso di laurea all’UniCal. Nonostante si tratti di un processo abbastanza normale e consueto per l’organizzazione dell’offerta formativa degli atenei, tale annuncio ha suscitato tanto scalpore tra l’opinione pubblica. La ragione deve essere ricercata nella tipologia di corso di laurea che muoverà i suoi primi passi sull’iconico ponte dell’ateneo di Arcavacata dal prossimo anno.

Si tratta del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia Td (Tecnologie digitali). L’attivazione è stata deliberata dalla giunta regionale il 04-02-2021. 

l’Unical diventerà la 38esima realtà in Italia ad offrire la possibilità di intraprendere tale percorso di formazione. Una  simbiosi importante sarà quella tra  medicina, chirurgia e la digital technology. Si è espresso in maniera entusiasta sulla questione anche il Movimento studentesco #NOI.  Gli studenti di #Noi di sono soffermati su vari aspetti concernenti gli scenari che si aprirebbero con l’innesto di tale corso di laurea. Questa introduzione porterebbe un incremento numerico tra i corsi di laurea messi a disposizione degli studenti reali e potenziali. La possibilità all’intero territorio di avviare una serie di attività migliorative sarebbe fondamentale. L’apertura di Medicina e Chirurgia all’Unical, può assurgere a vero e proprio volano economico e sociale per l’intera regione. Può aprirsi, infatti, una bellissima pagina per la storia della Calabria che, purtroppo, troppo spesso si è caratterizzata per politiche di distruzione e disservizio.

 

Medicina all’Unical non vuol dire soltanto migliorare un ateneo, ma creare le condizioni perché l’intero territorio venga attraversato da un’ondata di progresso e benessere. Secondo i giovani di  #NOI, consequenziale dovrebbe essere la realizzazione di un progetto per la costruzione di un nuovo ospedale.

Il concepimento di una nuova struttura ospedaliera porterebbe con se diversi benefici. Su tutte la creazione di posti di lavoro per la costruzione delle strutture, quindi un’opportunità occupazionale per i numerosi disoccupati della nostra terra. Secondariamente le aziende locali del settore delle infrastrutture (che versano in una condizione di depressione) avrebbero l’occasione di concorrere alla realizzazione di un’importante opera pubblica. Si andrebbe, poi, a sancire la domanda di figure professionali quali medici, infermieri, O.S.S. Si darebbe l’opportunità agli studenti del venturo corso di laurea di svolgere attività pratiche del loro percorso di studi vicino alle aule dell’ateneo. Per tale ragione –aggiungono i ragazzi di #NOI- “tale struttura deve sorgere accanto all’Università, deve essere la naturale prosecuzione del ponte Bucci, che connette la Calabria al mondo, che proietta ogni studente verso il proprio avvenire”.

In apertura, si è evidenziato come la notizia abbia suscitato un acceso dibattito, che vede contrapposti detrattori e sostenitori dell’arrivo di Medicina all’Unical.

La ragione dei detrattori risiede nella convinzione che l’introduzione del corso di laurea all’interno del Campus di Arcavacata vada ad intaccare l’Università Magna Grecia. L’università catanzarese fa di Medicina e Chirurgia il suo punto di forza da anni.  Anche circa tale aspetto si sono espressi gli arancioni. Questi ultimi hanno sottolineato che, per rendere effettivamente prolifico l’innesto di Medicina all’Unical, è necessario che questa non comporti un indebolimento per l’UMG. Il CDL in Medicina rappresenta un’opportunità in più per la nostra Regione, che negli ultimi anni è stata investita da una vera e propria diaspora giovanile. Più di 180.000 giovani, infatti, hanno deciso di proseguire la propria formazione/carriera lavorativa fuori dalla nostra terra.

Ampliando l’orizzonte geografico, un corso di laurea in Medicina in più può significare per l’intero Meridione,  un’opportunità in più per restare. Tenendo in considerazione i dati Svimez, sono ben 2 milioni i giovani che negli ultimi 15 anni hanno lasciato il Mezzogiorno. Dunque, non una competizione, ma una cooperazione è ciò che si aspettano i giovani studenti del Movimento #NOI tra i due atenei. In una terra in cui la sanità è una delicata problematica, fornire l’opportunità di formazione all’interno del nostro territorio non può  che essere positivo.

L’augurio di #NOI è quello che gli studenti, nella loro totalità, vengano coinvolti in un momento storico tanto importante per la storia dell’Università della Calabria.

Unical e Università Magna Graecia avviano iter per la nuova (doppia) laurea in Medicina e Ingegneria

RENDE (CS) – L’Università della Calabria e l’Università Magna Graecia di Catanzaro confermano e rafforzano la collaborazione esistente da tanti anni tra i due atenei e si preparano a formare una nuova generazione di medici, capaci di affrontare le sfide del futuro, mettendo insieme le competenze dell’area delle Scienze della Vita e della Salute con quelle ingegneristiche e bioinformatiche. I due atenei hanno avviato infatti l’iter per l’istituzione di un nuovo corso di laurea magistrale a ciclo unico in “Medicina e Ingegneria”, che consentirà agli iscritti, al termine del ciclo di studi di 6 anni, di conseguire oltre al titolo di dottore in Medicina e Chirurgia, anche la laurea triennale in Ingegneria informatica, curriculum Bioinformatico. I rettori Nicola Leone e Giovanbattista De Sarro hanno già invitato gli Ordini professionali degli ingegneri e dei medici e tutte le parti sociali interessate ad un incontro, in programma il 10 dicembre, nel corso del quale sarà presentata l’innovativa proposta congiunta. Si tratta di un progetto ambizioso, che ha al momento solo due precedenti in Italia: la MEDTEC School dell’Humanitas e del Politecnico di Milano e la Medicina HT dell’Università Sapienza di Roma.  

COME NASCE LA NUOVA LAUREA: IL CONTESTO

La Calabria è tra le Regioni italiane quella con la maggiore carenza di personale medico: allo stato attuale si stima che manchino 1.410 professionisti, soprattutto nelle aree di medicina d’urgenza, anestesia e rianimazione, ginecologia, chirurgia generale, pediatria e psichiatria. A queste carenze si sommano quelle dei medici di base, dei pediatri e delle guardie mediche. È in crescita, invece, la domanda di formazione in Medicina e Chirurgia: in Italia il numero di domande degli aspiranti medici supera di gran lunga il numero dei posti disponibili, con un posto ogni 5 candidati; in Calabria la richiesta è persino maggiore, con un posto ogni 10 candidati.  Non basta però formare nuovi medici: la rapida evoluzione che riguarda la sanità, sempre più influenzata dalle nuove tecnologie, richiede medici nuovi, che padroneggino metodi e strumenti di data science e intelligenza artificiale. Un recente studio OCSE rileva che gli operatori sanitari segnalano un’asimmetria tra le competenze possedute e quelle loro richieste per svolgere efficacemente il proprio ruolo in un contesto in continuo mutamento.  La nuova figura di medico con competenze di ingegneria bioinformatica che sarà formata dal corso proposto congiuntamente dall’Università della Calabria e dall’Università Magna Graecia di Catanzaro, unirà quindi alla preparazione in campo medico-chirurgico anche competenze nel campo della robotica, della logistica, dell’ingegneria bioinformatica, dell’Intelligenza Artificiale: tutti settori che hanno ormai un impatto molto forte sulla pratica medica, dalla prevenzione alla diagnosi e alla cura. Il nuovo corso di laurea potrà contare sulle competenze e sull’esperienza della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo di Catanzaro e dei Dipartimenti di ‘Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione’ e di ‘Ingegneria Informatica, Modellistica, Elettronica e Sistemistica’ dell’Unical, strutture d’eccellenza riconosciute dal Ministero. 

IL PERCORSO FORMATIVO

Al termine del percorso formativo della durata di 6 anni, lo studente sarà proclamato, congiuntamente dalle due Università, dottore in “Medicina e Ingegneria” (nella classe di laurea magistrale LM-41 in Medicina e Chirurgia) e, previo superamento di pochi esami aggiuntivi, conseguirà anche la laurea triennale in Ingegneria Informatica, curriculum Bioinformatico (nella classe di laurea L-8 in Ingegneria dell’Informazione). Le competenze Biomediche di base e di Bio-Ingegneria verranno acquisite nelle prime annualità, che si svolgeranno presso l’Università della Calabria, mentre presso l’Università Magna Graecia si svolgerà la seconda parte del corso, che comprenderà le discipline cliniche dell’area medica e chirurgica e il tirocinio abilitante. 

IL PROFILO PROFESSIONALE

Il corso di laurea in ‘Medicina e Ingegneria’ formerà medici capaci di padroneggiare le nuove tecnologie e definire, quindi, terapie sempre più personalizzate, e ingegneri bioinformatici che potranno dedicarsi allo sviluppo di soluzioni innovative in campo sanitario. Al termine dei sei anni, il laureato potrà quindi avviarsi alla professione di medico, specializzarsi, proseguire gli studi con un dottorato o scegliere di dedicarsi alla ricerca d’ambito biomedico e bioinformatico o di lavorare nel settore industriale.

L’ITER 

Dopo la consultazione delle parti sociali, la proposta sarà discussa e votata, sempre nel corso del mese di dicembre, dagli Organi Accademici dell’Unical e dell’Università Magna Graecia. Poi la valutazione passerà al Coruc (Comitato regionale di coordinamento delle università calabresi) e al ministero dell’Università e della Ricerca, che acquisirà i pareri del Cun e dell’Anvur. 

Vitambiente, a Catanzaro discussa tesi di laurea sull’impatto dell’inquinamento per le malattie cardiovascolari

CATANZARO – Parte da una tesi di laurea un innovativo studio sulla probabile connessione causale e inquinamento e malattie cardiovascolari. È questo il tema discusso nella sua seduta di laurea, avvenuta lo scorso 22 ottobre presso l’ateneo Catanzarese della Facoltà di Medicina e Chirurgia, del neo dottore Andrea Abramo che ha presentato una tesi sperimentale dal titolo: “Studio osservazionale: inquinamento e malattie cardiovascolari”. Andrea Abramo

Il lavoro scientifico si concentra proprio su una ricerca sul campo, in collaborazione con l’associazione Vitambiente, presso l’area presilana di Zagarise Tirivolo. 
Alla seduta è stato invitato anche il presidente Nazionale di Vitambiente, l’avv. Pietro Marino, che ha illustrato le fasi dell’esperienza pratica effettuata dal dott. Abramo nell’ambito di un progetto di valorizzazione e tutela dell’habitat presilano, che in quella zona è particolarmente importante perché reputata l’area più pura di Europa.
Nello specifico la strategia della ricerca /studio si è basata su due momenti principali: in primis lo studio epidemiologico attraverso una ricerca bibliografica di tutti quegli studi, compresi fra il 1 gennaio 2011 e il 30 aprile 2019, che valutano la prevalenza di arteriopatia obliterante cronica periferica (AOPC) nella popolazione generale; secondariamente la ricerca e la raccolta dei valori delle concentrazioni dei principali inquinanti ambientali attraverso l’utilizzo di database forniti dal dottor Procopio di ArpaCal, e da risorse di Vitambiente. In particolare il data set è stato costruito con le concentrazioni annue degli inquinanti ambientali del periodo 1990-2017. Dall’analisi statistica è emerso chiaramente che è il PM10 (particolato atmosferico di dimensioni comprese fra 2.5 e 10 micrometri) ad essere significativamente correlato con l’arteriopatia mentre per gli altri inquinanti non si registrano correlazioni importanti.

I pathways attraverso i quali il PM10 entra in gioco nello sviluppo dell’AOPC sono molteplici. Vi sono una serie di studi che dimostrano come l’esposizione prolungata al PM10 determini: 1) lo sviluppo di una risposta infiammatoria sistemica e stress ossidativo (con rilascio in circolo di mediatori infiammatori) con conseguenti danni a carico dell’endotelio; 2) la progressione del processo aterosclerotico che sappiamo essere la principale causa di AOPC; 3) un aumento della pressione arteriosa la quale facilita la formazione del cappuccio fibroso oltre che la rottura della placca aterosclerotica. I risultati ottenuti hanno evidenziato un legame diretto fra il PM10 e l’AOPC. Il PM10 e l’inquinamento atmosferico dovrebbero essere dunque visti come uno dei numerosi principali fattori di rischio modificabili nella prevenzione e nella gestione della AOPC. 

«Certo siamo ancora agli albori e lo studio ha una natura osservazionale e retrospettiva – spiega l’autore Andrea Abramo -. Ma già dai prossimi giorni proseguiremo con altre ricerche future per cercare di approfondire meglio quanto il PM10 sia implicato nella sviluppo e nella progressione della malattia».

«Noi di Vitambiente – dichiara il Presidente Marino – siamo orgogliosi e fieri di aver potuto offrire insieme a Arpacal, in particolare il Dott. Procopio, il supporto di dati a questo giovane studioso, al quale auguriamo un radioso futuro nella nostra Calabria». 

 

Presentato il V Simposio di Medicina del dolore in programma a Reggio

TAURIANOVA (RC) – È stato presentato a Taurianova il V Simposio di Medicina del dolore, organizzato dallo Studio Medico Polispecialistico “Dr. Francesco Monea” che si terrà sabato 20 ottobre presso il Grand Hotel Excelsior di Reggio Calabria.

Giunto alla quinta edizione il Simposio, riservato a Medici e Farmacisti (che darà diritto a 10 crediti formativi), è un appuntamento importante per la comunità scientifica che approfondirà i “Percorsi formativi di tecniche infiltrative ecoguidate e ossigeno ozonoterapia”.

 «Il tema del Simposio – afferma il dottore Francesco Monea, responsabile scientifico dell’evento – è la Medicina del Dolore, ma oltre alla fisiologia e patologia del dolore verranno affrontate tematiche particolarmente interessanti perché sarà la prima volta che si parlerà in Calabria di tecniche infiltrative ecoguidate e della sinergia che c’è tra Ossigeno-ozono e tecnica ecoguidata di infiltrazioni con acido ialuronico, che oggi mi piace definirla come una tecnica di microchirurgia percutanea che tanto si è evoluta nel tempo e tanto è più scientifica la sua applicazione».

Autorevoli relatori

La Conferenza di presentazione del congresso che sabato 20 ottobre allargherà dunque per la prima volta gli orizzonti della terapia infiltrativa e di tutte le applicazioni dell’Ossigeno-ozono terapia ha visto la presenza del dottore Francesco Monea, che è anche direttore dell’omonimo studio polispecialistico, del dottor Rocco Vasile, Medico Chirurgo presso U.O. Chirurgia Generale “Villa dei Gerani” di Vibo Valentia e relatore del Simposio, del dottor Saverio Greco, Responsabile Area Manager Fidia Farmaceutici, del dottor Filippo Zerbi, Presidente Lions Taurianova, del dottor  Carmelo Nicotera,  Terapista Studio Medico Polispecialistico “Dr. Francesco Monea” e di Enza Petrilli, Vice presidente Aida Onlus – Associazione Italiana Diversamente Abili, ma anche paziente dello Studio Medico Polispecialistico “Dr. Francesco Monea” e i suoi risultati ottenuti anche attraverso l’esercizio terapeutico verranno esposti durante il congresso, ma ieri durante la conferenza la sua storia e la sua testimonianza ha favorito altresì a comprendere che anche l’aspetto umano deve essere curato in maniera particolare perché quando si parla di patologie serie come una lesione spinale, spesso il disorientamento è grande, spesso avere un aiuto concreto è fondamentale, e spesso l’empatia che si crea tra operatore e paziente diventa assolutamente indispensabile anche in un risvolto terapeutico poichè vivere in maniera serena una patologia aiuta certamente il successo delle cure stesse.

Temi

Il programma del convegno nella sua articolazione si propone altresì di ribadire che non esiste “il farmaco giusto” ma la giusta associazione di molecole e tecniche più idonee per ogni singolo paziente, per la sua peculiare situazione e per i suoi personali obiettivi di quotidianità e vedrà la partecipazione di prestigiosi specialisti provenienti da tutta Italia tra cui il dottor Pasquale Veneziano, Presidente Ordine dei Medici di Reggio Calabria e il prof. Pietro Scotto, Ordinario Dipartimento di Farmacia, Università “Federico II” di Napoli che relazionerà sul tema “Quando il dolore non è più un sintomo ma una malattia” e il prof. Giovambattista De Sarro, Magnifico Rettore “Università Magna Grecia” di Catanzaro – Facoltà di Medicina e Chirurgia, che terrà una Lectio Magistralis sulla Fisiologia del dolore, e proprio durante la conferenza il dottor Francesco Monea ha anticipato che verrà creata una collaborazione fra il suo Studio Medico Polispecialistico e l’Università di Catanzaro che permetterà a medici specialisti di frequentare master di secondo livello in cui la parte formativa e teorica sarà nella sede istituzionale dell’Università mentre la parte pratica proprio nello Studio Medico Polispecialistico “Dr. Francesco Monea” a Taurianova. Anticipazione accolta con molto approvazione da tutto il pubblico presente poiché sarebbe la prima volta in Italia che uno Studio Polispecialistico lontano anche territorialmente dalla sede universitaria diventi sede della parte pratica di un master universitario.

L’evento è supportato dall’Ordine provinciale dei Medici Chirurghi e degli  Odontoiatri di Reggio Calabria, dall’ENUIP, dall’Aida Onlus e Lions Taurianova.

Al seguente link è possibile consultare il programma completo del congresso sul sito dello Studio Medico Polispecialistico “Dr. Francesco Monea”:www.studiomedicomonea.it.

Al via il congresso “Medicina e Biologia della Riproduzione in Calabria: Anno Zero?”

COSENZA – Prenderà il via oggi e fino a domani, il convegno “Medicina e Biologia della Riproduzione in Calabria: Anno Zero?”, primo congresso regionale organizzato dalla Società Italiana di Riproduzione Umana ( S.I.R.U), di cui il dott. Stefano Palomba ne è coordinatore e che si terrà nella sede Provinciale dell’Ordine dei Medici e Chirurghi di Cosenza in Via Suor Elena Aiello.

Quali prospettive nella nostra regione

Due giorni intesi in cui si affronterà il tema della salute riproduttiva affrontata in maniera capillare dalla società scientifica e vedrà la partecipazione di illustri e autorevoli professionisti. Nel corso delle giornate si affronteranno tematiche significative a partire dalla medicina della riproduzione in Calabria. Ne verrà tracciato un profilo storico fino a giungere allo stato dell’arte e alle future prospettive. Nella due giorni della S.I.R.U si parlerà anche di LEA e SSN, meriti e legalità come presidi del diritto alla salute, con testimonianze di specialisti. La giornata conclusiva, quella di domani, venerdì 1 giugno sarà incentrata sulle problematiche andrologiche nella riproduzione umana, con riferimenti ad ambiente, eco–food e crioconservazione spermatica.

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Dipartimento Hub Annunziata, attivati Medicina e Chirurgia d’Urgenza

COSENZA – Altri due tasselli importanti a completamento del Dipartimento emergenza dell’Hub dell’Annunziata. Sono stati infatti attivate le Unità Operative dipartimentali  di Medicina d’Urgenza e Chirurgia d’ Urgenza. A dirigerli le due nuove Unità il dr Francesco Crocco (Medicina d’urgenza) e il dr. Pietro Aiello (Chirurgia d’Urgenza) «Entra nel pieno delle sue funzioni – ha dichiarato il Direttore Generale, Achille Gentile – il Dea, così come prevede la normativa in vigore, in grado adesso non solo di  prendere in carico pazienti gravi da stabilizzare, ma anche effettuare diagnosi più ampie e compiute per l’avvio dei percorsi di cura per far fronte a eventi critici della popolazione e a periodiche ondate epidemiche. Il Dipartimento d’emergenza dell’Ospedale di Cosenza  nel pieno delle sue funzioni, è una risposta concreta all’aumentato ricorso della popolazione al servizio d’emergenza, nell’ottica prioritaria da un lato di decongestionare le Unità operative di ricovero e cura e  dall’altro offrire competenze sanitarie di specializzazione anche nell’emergenza». Prossima tappa l’attivazione della Unità Operativa di Chirurgia toracica