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Mendicino, elezione del segretario e del comitato direttivo del circolo PD

MENDICINO (CS) – Si svolgerà questo pomeriggio, presso la sala consiliare “Falcone-Borsellino”, il congresso del circolo PD di Mendicino per l’elezione del segretario e del comitato direttivo del circolo. La candidata a segretario del circolo, Margherita Ricci, spiega le motivazioni che l’hanno indotta alla candidatura, «una candidatura che è la naturale evoluzione di un percorso all’interno del quale ho maturato l’idea di assumere quella che per me è una grande responsabilità. Il mio, il nostro scopo -continua- sarà quello di rivitalizzante il circolo realizzando iniziative volte al coinvolgimento di iscritti ed elettori, in modo da renderlo più attivo, aperto, organizzato e trasparente». Dare linfa alla “politica che parte dal basso” portando le istanze negli organi sovraordinati , e continuare la collaborazione con l’amministrazione comunale sono gli obiettivi di fondo del circolo. Alla relazione del candidato a segretario e al dibattito seguirà la votazione del segretario e dei delegati al congresso provinciale.

Mendicino, sabato in scena “kabaret”

MENDICINO  (CS) – Tutto pronto per il secondo spettacolo. Il circuito Diteca nord presenta
Compagnia Sybaris in “Kabaret” che andrà in scena il 21 ottobre, alle 21, al teatro comunale di Mendicino.

La compagnia Sybaris da anni lavora sul territorio inseguendo una propria linea artistica: coniugare nei suoi lavori il canto, la danza e la recitazione. Tra le sue più importanti e recenti produzioni ricordiamo “Romeo e Giulietta” e “Il Gobbo di Notre Dame”.
Kabaret nasce seguendo la stessa linea dei precedenti lavori, partendo dal musical di Broadway Cabaret del 1966, reso ancor più popolare dalla pellicola Cabaret di Bob Fosse con la partecipazione di Liza Minnelli. Il film è servito per prendere le musiche originali e le canzoni che saranno interpretate rigorosamente dal vivo, per quanto riguarda il testo teatrale abbiamo scelto un autore che si sposa perfettamente allo stile del film ambientato in un Cabaret degli anni 30 in Germania e cioè Karl Valentin, il suo umorismo fine, ma anche assurdo, si addice perfettamente all’ambientazione dello spettacolo. Uno spettacolo completo dove si balla, si canta, si recita e, da non trascurare, si può ridere tutti insieme.

Mendicino, da domani attivo lo Sportello di mediazione familiare e culturale

MENDICINO (CS) – L’Assessorato alle Politiche Sociali della Città di Mendicino nella persona dell’assessore Mariateresa Mancini insieme al sindaco Antonio Palermo hanno attivato per la seconda annualità lo Sportello di mediazione familiare e culturale. Lo stesso si rivolge alle coppie ed alle famiglie che vivono situazioni di conflitto ed a chiunque si trovi in situazioni complesse e non ha gli strumenti necessari per affrontarli. Inoltre, attraverso la mediazione culturale rivolta alle famiglie di etnia diversa, si potrà facilitare l’inserimento dei cittadini stranieri nel contesto sociale del paese di accoglienza. Servizi quindi che crescono e si adeguano al crescere e all’evolversi dell’esigenze sempre più diverse e complesse della comunità.
Lo Sportello sara’ curato dalla Dott.ssa M.Cristina Ciambrone Consigliera Regionale A.I.Me.F per la Calabria, mediatore familiare e sarà attivo tutti i martedì pomeriggio dal 17 Ottobre dalle 15 alle 17 presso l’ufficio PUA del Comune di Mendicino.

Mendicino, storia ed emozione ne “I maccaturi”

MENDICINO (CS) – Inconsueta, emozionante, inaspettata. Nato dall’intuizione e dall’estro creativo di Gianni Termine e Adele Lo Feudo, il progetto de “I maccaturi” è approdato a Mendicino con la mostra permanente nella splendida e maestosa cornice di palazzo Campagna. Sul filo dell’emozione la consigliera Margherita Ricci racconta il percorso che ha portato alla mostra, «un percorso iniziato il 17 agosto dello scorso anno quando grazie all’assessore Francesco Gervasi ho avuto modo di conoscere Alessandra Primicerio e Adele Lo Feudo. Allora è nata l’unione che oggi si corona attraverso l’inaugurazione della mostra». Commosso il primo cittadino Antonio Palermo che ringrazia Adele Lo Feudo, Gianni Termine e Alessandra Primicerio per il dono fatto alla città e per l’impegno e la cura dimostrata nell’allestimento e nella realizzazione della mostra. «Amministrare un paese è un compito difficile, poi, però, è grazie a momenti come questi che si sopportano i momenti difficili». «Ringrazio i presenti e il sindaco che ha accolto la proposta e ha voluto che l’esposizione fosse qui a palazzo Campagna. L’idea è di Adele che ha collaborato al progetto con Gianni, però anche io mi sento parte di questo progetto che ho seguito dall’inizio e che si è allargato grazie alla pubblicazione di un libro, alla realizzazione di un video e alla creazione di un pagina su un social network. 107 persone (artisti e non) incuriosite hanno deciso di prendere parte al progetto e lo hanno arricchito attraverso le loro creazioni», dice il critico d’arte e curatore della mostra Alessandra Primicerio. «Un progetto nato per caso qualche anno fa quando rividi Adele- racconta il fotografo Gianni Termine-. Ci siamo detti:”Perché non sponsorizziamo la Calabria, terra bella e maledetta?”. Su consiglio di Adele ho realizzato 14 scatti, 7 su Cosenza e 7 sulla Calabria». Le sapienti mani dell’artista Adele Lo Feudo imprimono su fazzoletti di seta grezza di San Floro gli scorci fotografati da Gianni e consegnano al mondo oggetti unici che racchiudono i ricordi e l’anima di una donna che ha trasformato e dato nuova vita al maccaturo. Portato come copricapo, per trasportare oggetti o per salutare chi parte in cerca di fortuna, il maccaturo con Adele si lega indissolubilmente all’arte e dà visibilità alle donne del Sud. Col taglio del nastro si entra in sala ad ammirare la mostra. Occhi curiosi scrutano quegli oggetti intrisi di storia ed emozioni, come il maccaturo che ritrae la nonna di Adele (donna a cui è dedicata la mostra) o quello che esce dal selciato della mostra e raffigura l’accesso alla casa dei nonni. Colta e sensibile, Adele-che tra l’altro ha donato delle opere al centro antiviolenza “Roberta Lanzino”-ha consegnato i maccaturi realizzati dai bambini al vicesindaco del consiglio comunale dei ragazzi affinché, come dice lei stessa, «i giovani possano cogliere il passato». Tra foto e sorrisi, si chiude l’inaugurazione di un evento unico in quella che è definita “città della seta”. Che sia un segno del destino?

 

 

 

 

 

Rita Pellicori

Mendicino, brillante e grottesca “Quasi quasi m’ammazzo”

MENDICINO (CS) – Se l’ultima cena non fosse l’ultima? Se a mancare fosse il coraggio di vivere, di guardarsi e vedersi in modo sincero, di affrontare i propri demoni, quale soluzione adottereste? Scritta da Giuseppe Vincenzi, ieri sera è andata in scena la commedia “Quasi quasi m’ammazzo”, il primo dei quattro spettacoli portati in scena dal circuito Diteca nord che ha aperto la seconda stagione del teatro comunale di Mendicino. Quattro anime dilaniate da una realtà che ci allontana e ci ingabbia in stereotipi, quattro vite allo sbaraglio si incontrano, e la miscela è assolutamente esplosiva. Paolo, informatore scientifico, tutto teoremi e perbenismo; Marco, imprenditore sfinito dai debiti che barcolla ebbro di disperazione; Alessandra, l’attrice che si atteggia a prima donna e non ricorda più come si mangia; Stefania, la stakanovista incapace di avere rapporti umani, si incontrano nel triste ristorante di una grande città. Il ritratto dei luoghi comuni e delle apparenze, la messinscena di un universo borghese coi suoi vizi e le sue virtù. L’improvvisata, il colpo di testa, qualcosa che porta a morte certa innesca il gioco della verità in cui ci si mette a nudo snocciolando pensieri autentici. Quelli che dovrebbero essere gli ultimi 15 minuti di vita si giocano tra brindisi, balli, illusioni e crudeltà. In attesa della morte il tempo si scandisce camminando e dondolando, tra successo e follia. La satira e il grottesco danno pepe alla surreale ultima cena di Marco che ha già pianificato tutto. La comicità delicata mette in luce un’umanità individualista e frammentata in cui non c’è spazio per l’ascolto e il confronto. Attori brillanti hanno fornito quattro diverse prospettive di vita. La parola si fa carne e infonde leggerezza affinché il pubblico possa ridere di gusto. Quello che sembrava il luogo del non incontro paradossalmente è stato il luogo più vero per mettersi a nudo e scoprire che ricominciare è sempre possibile.

Rita Pellicori

Il comunicato apocalittico di Liberiamo Mendicino

COSENZA – Arriva da un indirizzo di posta elettronica denominato “Liberiamo Mendicino” una dichiarazione nella quale viene definita “apocalittica” l’estate appena trascorsa nella cittadina delle serre. Di apocalittico però, c’è solo il tenore di quanto viene scritto nello pseudo-comunicato diffuso, chissà perché, nel cuore della notte. Con l’avvento di social e web pretendere di ricevere una nota stampa da un giornalista è ormai un’utopia. Ma aspettarsi che sia almeno firmato con un nome e un cognome, che abbia un senso e contenga informazioni veritiere, è il minimo sindacale. Forse qualcuno pensa che il nostro mestiere sia quello del passacarte e che sulla nostra posta elettronica si possa vomitare qualsiasi cosa passi per la testa. Per giunta alle tre di notte, quando normalmente a scrivere sono le forze dell’ordine per segnalare l’avvio di una qualche operazione di rilievo. Quanto al comunicato, agli anonimi estensori che lamentano non meglio specificate incapacità dell’amministrazione comunale, ricordiamo non sono vigili del fuoco o la protezione civile a spegnere gli incendi boschivi, ma Calabria Verde, che in tutta la regione le autobotti a disposizione si contano sulle dita di una mano, che se manca l’acqua potrebbe essere a causa della siccità e che in ogni caso a fornirla non è il sindaco ma la Sorical. 

A Mendicino di nuovo attivo lo Sportello di Mediazione familiare e culturale

MENDICINO (CS) – L’Assessorato alle Politiche Sociali della Città di Mendicino retto da Mariateresa Mancini, in piena sinergia con il Sindaco Antonio Palermo hanno attivato per il secondo anno lo Sportello di Mediazione familiare e culturale. Lo sportello è rivolto alle coppie ed alle famiglie che vivono situazioni di conflitto e a chiunque si trovi in situazioni complesse e non ha gli strumenti necessari per affrontare tali difficoltà.  Attraverso la mediazione culturale rivolta anche alle famiglie di etnia diversa si potrà facilitare l’inserimento dei cittadini stranieri nel contesto sociale del paese di accoglienza. Servizi quindi che crescono e si adeguano al crescere e all’evolversi dell’esigenze sempre più diverse e complesse della comunità. Lo Sportello sara’ curato dalla Dott.ssa M.Cristina Ciambrone Consigliera Regionale A.I.Me.F per la Calabria, mediatore familiare e sarà attivo tutti i martedì pomeriggio dal 17 Ottobre dalle 15 alle 17 presso l’ufficio PUA del Comune di Mendicino.

Questione incendi a Mendicino, Bevacqua: «In Calabria c’è un vuoto legislativo»

MENDICINO  (CS) – La scottante questione degli incendi è stata al centro del convegno sulla proposta di legge regionale organizzato dal circolo del PD di Mendicino che si tenuto questo pomeriggio presso il teatro comunale. «Questo convegno- rende noto Vincenzo Spingola del circolo PD di Mendicino- è un’occasione per parlare di incendi, di prevenzione, e soprattutto vuole essere un momento di riflessione affinché non si ripeta più ciò che è avvenuto. Un vero e proprio disastro ambientale ed economico che per molti ha rappresentato un trauma psicologico ed umano. Mendicino è tra i paesi maggiormente colpiti, non si sa se dietro ci sia qualcuno che si diverte a giocare col fuoco, o se dietro ci siano raffinate menti criminali. È doveroso fare chiarezza ed ancor di più è necessario l’inasprimento delle pene per chi si macchia di questo reato». «Mendicino ha subito gravi danni. A farne le spese sono stati molti uliveti» , dichiara Margherita Ricci, segretario del circolo PD di Mendicino. «Questa estate ho assistito a delle vere e prorie scene di guerra urbana. Il mio plauso- dichiara il sindaco Antonio Palermo- va a Domenico Bevacqua per aver proposto una legge sugli incendi boschivi che andrebbe a colmare un vuoto legisltivo di 17 anni». Si dice lieto della tematica scelta il segretario provinciale del PD Luigi Guglielmelli, «ringrazio Domenico Bevacqua che si è messo subito a lavoro avanzando una proposta di legge che presenta delle novità in termini di prevenzione, soccorso e coordinamento. Se viene a mancare la legislazione, non si può fare nulla». Amareggiato il presidente di Legambiente Calabria Franco Falcone che ha incentrato il proprio intervento sulla riforma Madia che ha ripartito le competenze del Corpo forestale dello Stato  che è stato accordato con Carabinieri e Vigili del fuoco facendo venire meno la funzione del Dos che coordinata le operazioni anti-incendio. Emozionato il consigliere provinciale con delega ambientale Francesco Gervasi che, dopo aver ringraziato le associazioni per il soccorso prestato durante gli incendi, marca l’importanza della proposta di legge che fa sì che il problema degli incendi non cada nel dimenticatoio. «Le legge- quadro in materia di incendi boschivi del 2000 va rivisitata soprattutto in merito al campo delle competenze. Nacque per copiare le norme in auge in altri Paesi, dimenticando la nostra conformazione territoriale – dichiara il segretario provinciale generale FNC Giampiero Catalano-. Le regioni non solo devono mettere in campo un personale competente e consapevole, il loro compito è anche sviluppare una politica attiva intervenendo con campagne preventive e di sensibilizzazione e implementando uomini e mezzi».

 

DOMENICO BEVACQUA ILLUSTRA LA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE

«Ho voluto essere qui per dimostrare l’esistenza di un corpo dirigenziale che vuol dare delle regole. Da 17 anni- ricorda il presidente della Commissione Ambiente Regione Calabria Domenico Bevacqua- nella nostra Regione c’è un vuoto legislativo; ho depositato una proposta di legge finalizzata ad attuare la legge-quadro in materia di incendi boschivi del 2000. Si tratta di un progetto che dispone l’approvazione del piano A I B, conferisce ranco legislativo alle modalità di approvazione e redazione e stabilisce l’obbligo di redazione, da parte dei Comuni, del catasto di incendi boschivi». Con i dati drammatici sul raddoppio del numero di incendi rispetto allo scorso anno, e sull’ onda dell’entusiasmo per il buon lavoro svolto dal PD, il presidente del consiglio regionale della Calabria Nicola Irto chiude un convegno su una tematica molto sentita da un nutrito pubblico che ha riempito la sala.

Rita Pellicori

Il circuito DITECA approda a Mendicino con “Quasi quasi m’ammazzo”

MENDICINO  (CS) – Nel mese di ottobre il Circuito DITECA ha in programma, dopo gli spettacoli effettuati nei mesi di agosto e settembre, altri spettacoli in quattro teatri della provincia di Cosenza: Mendicino, Rovito, Morano e Mormanno.

Il primo spettacolo di ottobre è “Quasi quasi m’ammazzo della Compagnia Inmediart e sarà presente il 14, alle ore 21, al Teatro Comunale di Mendicino.

Se la soluzione ad una vita d’insoddisfazioni soggiogata dalla forca della miseria fosse davvero di farla finita? No, niente di tragico, né di allarmistico. Il piangersi addosso, tipicamente meridionale, non risolve né aiuta a cambiare strada. Piuttosto girarla in…commedia, e riderci su guardandosi sul palcoscenico.
Un gioco teatrale brillante la commedia “Quasi quasi m’ammazzo” scritta da Giuseppe Vincenzi, scrittore e musicista, cosentino emigrato a Parigi, a gettare l’occhio (e la penna) sulla sua terra con la lucidità dell’osservarla da lontano. Un fotografare, intriso di atmosfere nostalgiche, delineato da contorni netti e piumati, deliberatamente farseschi. La riflessione globalizzata su attitudini assunte a normalità quando ci si trova imbrigliati dentro: l’attenzione esagerata alla reputazione, il comportarsi per stereotipi riconosciuti a norma, l’apparenza potente quanto la realtà a certe latitudini. E il discreto e allo stesso modo grottesco universo borghese, tinteggiato nella quotidianità che adombra, per decoro, cadute e basse virtù.
Un cast eccezionale, fiore della pratica teatrale Calabrese: Alessandra Chiarello, Paolo Mauro, Ciccio Aiello, Stefania De Cola. Così sfumati per caratteristiche e così piacevolmente assimilati. Miscela esplosiva.
Le parole dei protagonisti sulla pièce: “Il testo, pur non rinunciando a un’osservazione critica della nostra quotidianità borghese, vuole riappropriarsi dei toni di una comicità delicata, raccontando una storia che ha il principale e dichiarato scopo di intrattenere il pubblico: questa volta non sarà la comicità ad alleggerire i contenuti di critica sociale, ma al contrario, la satira sarà il condimento di un racconto leggero. ‘Quasi quasi m’ammazzo’ è il racconto divertente e surreale dell’ultima cena di un uomo, in un triste e isolato ristorante di una grande città dove non ci sono camerieri…Marco, il protagonista, è un piccolo imprenditore ormai sfinito dai debiti, decide di ritirare tutti i soldi che ha in banca, dando fondo ad ogni sua risorsa, e di lasciarli alla moglie per saldare tutti i debiti, dopodiché, secondo la logica dei tempi moderni, dovrebbe farla finita. Decide di riflettere sul da farsi: ‘Intanto mangio, e poi quasi quasi m’ammazzo’”
Intuibili tracce che mettono radici in cifre da teatro dell’assurdo e della più autentica satira di stampo conviviale, occhieggiando a quel modo di rappresentarsi sociale che da Petronio a Fellini identifica strati e substrati sociali amplificati dalla mimesi e dall’edulcorato comico. Di sottofondo le solitudini d’un umanità liquida, tanto più attenta a mettersi in rete e avvicinarsi quanto più individualista e frammentata, dispersa in automatismi informatici.
Leggerezza parola d’ordine. Perché il sentirsi leggeri confonde il paradosso di avere coscienza sul presente e lascia immaginare un futuro possibile. Leggerezza perché il pubblico possa saziarsi e non irretirsi, perché le scene risultino proiezione per cui sghignazzare di gusto.
Quattro attori, triangolazioni e geometrie dettate dalla parola, materiale creativo singolare per rendere l’atto da verbale a carnale, materico.
Il teatro di Calabria frutto d’esperienza, sapienza e globalità. Che guarda altrove osservandosi. Che respira oltre confini.
Colpi di scena e soluzioni goliardiche assicureranno soddisfazioni.

 

 

Il circolo PD di Mendicino discute della proposta di legge sugli incendi boschivi

MENDICINO (CS) –  C’è una proposta di legge sugli incendi boschivi – già incardinata in IV Commissione Ambiente del Consiglio regionale della Calabria, a firma dello stesso Presidente della Commissione On. Domenico Bevacqua – che «va sottoposta al dibattito pubblico per sollecitarne la tempestiva approvazione, al fine di non ritrovarci impreparati la prossima estate che non vogliamo si prospetti ancora una volta ‘di fuoco’». A dichiararlo è il consigliere provinciale con delega all’Ambiente Francesco Gervasi, per il quale «il problema va affrontato nei tempi giusti e con gli strumenti giusti, non essendo più rinviabile l’adozione di una normativa che dopo ben 17 anni dia piena attuazione alla legge-quadro nazionale (L. 323/2000) prevedendo, altresì, disposizioni aggiuntive e obbligatorie».
“Una Legge regionale per non vivere un’altra estate di fuoco” è proprio il tema dell’incontro organizzato per venerdì 13 ottobre dal circolo PD di Mendicino e dal Movimento Politico “Zona Dem”; l’appuntamento è alle ore 18, presso il Teatro comunale della Città delle Serre Cosentine.
L’incontro sarà aperto da Vincenzo Spingola, del Circolo PD di Mendicino; seguiranno i saluti del Segretario del Circolo Margherita Ricci, del Sindaco Antonio Palermo e del Segretario Provinciale del PD Luigi Guglielmelli. Interverranno: Francesco Falcone, Presidente Legambiente Calabria; Giampiero Catalano, Segretario Provinciale Generale FNS CISL (Federazione Nazionale Sicurezza); Francesco Gervasi, Consigliere Provinciale con delega all’Ambiente. A concludere i lavori, l’On. Domenico Bevacqua – Presidente Commissione Ambiente della Regione Calabria; e l’On. Nicola Irto, Presidente del Consiglio Regionale della Calabria.
«La protezione del nostro patrimonio boschivo deve essere condivisa e partecipata – ha aggiunto il Consigliere Gervasi – perché la devastazione dei territori colpisce tutta la comunità, aggravando peraltro il rischio idrogeologico. Una cittadinanza consapevole di questi rischi sarà in prima linea nel controllo e nella protezione del territorio, facendo anche da pungolo al legislatore per l’adozione immediata di regole efficaci contro un crimine che definire ‘odioso’ è assolutamente riduttivo».