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Metro leggera, Miceli, «I gruppi politici chiariscano le loro posizioni»

RENDE (CS) – Domenico Miceli, candidato Sindaco del M5S di Rende, ritorna sulla questione della Metro leggera, all’indomani dell’inchiesta che ha colpito centro destra e centro sinistra, ribadendo il no convinto alla realizzazione dell’opera.

«Ho sempre sostenuto l’inutilità di questa opera nell’area urbana – dice Miceli -, e abbiamo tanti esempi in Italia, primo fra tutti il caso Messina, che ci fanno ritenere che questo progetto rappresenti un atto di distruzione della nostra realtà. È un progetto risalente al secolo scorso, portato avanti senza il minimo rispetto per le procedure e all’insegna del trasversalismo».

Domenico Miceli, ribadisce che «l’alternativa alla Metro esiste ed è quella di rimodulare il progetto a favore dei più efficienti, meno costosi, meno invasivi ed economicamente sostenibili, autobus elettrici. Dovremmo prevedere in città mezzi più piccoli che possano effettuare corse più frequenti e che possano coprire anche le aree attualmente scoperte, come le due aree industriali di Rende».

Il candidato a sindaco chiede chiarezza agli altri gruppi politici, «sulla questione devono essere chiari e dire come la pensano: non vorremmo assistere ad altre giravolte come quelle targate Manna che nel 2014 portò avanti una campagna elettorale No Metro per poi scoprirsi un Sì Metro convinto, tradendo il voto degli elettori e lo stesso mandato elettorale».

La commissione Affari generali esamina gli aspetti tecnici della petizione sulla metro leggera

COSENZA – Si è riunita la Commissione consiliare Affari Generali, presieduta dal consigliere comunale Giuseppe D’Ippolito per avviare la discussione sulla petizione, presentata da alcuni cittadini, relativa alla metro leggera.
La Commissione aveva ricevuto in via formale nei giorni scorsi, dal Presidente del Consiglio comunale Pierluigi Caputo, il testo della petizione affinché l’organismo consiliare ne valutasse propedeuticamente gli aspetti tecnici, prima della discussione in Consiglio comunale. In apertura di seduta il Presidente della Commissione Affari generali, D’Ippolito ha chiesto al segretario generale del Comune, Alfonso Rende, presente alla riunione, di chiarirne gli aspetti tecnici. Il segretario generale ha spiegato che, pur essendo la petizione composta da fogli diversi, nella sostanza le richieste dei cittadini di cui dovrà eventualmente occuparsi il Consiglio comunale non riguardano il riesame dell’intero progetto della metro leggera, ma l’eventuale utilizzazione dei tracciati ferroviari esistenti per effettuare il collegamento rapido con l’Università. Nel corso della seduta è stato fatto rilevare, sempre dal segretario generale del Comune, che delle 3.438 firme raccolte, circa 1.058 appartengono a soggetti non residenti nel Comune di Cosenza e questo potrebbe rendere irricevibile la petizione.
Sono poi intervenuti alcuni consiglieri comunali.
Favorevole alla trattazione direttamente in Consiglio comunale della petizione si è dichiarato il consigliere comunale Enrico Morcavallo che ha sostenuto che «visto che della petizione popolare si è già occupata la conferenza dei capigruppo, la Commissione non è tenuta ad esprimere alcuna valutazione». Non dello stesso avviso il Presidente D’Ippolito che, pur riconoscendo che l’organo competente è il Consiglio comunale, ha rilevato che «da prassi, tutte le proposte di deliberazione del Consiglio, sono sottoposte all’esame preliminare delle commissioni consiliari per acquisirne in parere. Tra l’altro – ha detto ancora D’Ippolito – questa decisione è stata presa proprio dalla conferenza dei capigruppo».
Anche il consigliere comunale Damiano Covelli ha riconosciuto alla Commissione la legittimazione ad occuparsi della petizione, «soprattutto al fine di capirne i contenuti che non appaiono chiari. Le firme- ha sottolineato Covelli – sono state raccolte strumentalmente su un oggetto diverso da quello presentato al Comune». In ogni caso Covelli ha chiesto di portare all’attenzione del Consiglio comunale la petizione nei termini previsti dallo Statuto. Per il consigliere Gisberto Spadafora «la petizione è irricevibile dal punto di vista formale». Contrario alla disamina della richiesta in Consiglio si è dichiarato il consigliere Massimo Lo Gullo, «in quanto – ha precisato – i lavori sono stati già appaltati ed un eventuale ripensamento causerebbe un enorme danno economico per l’Ente». Sulla necessità di pervenire ad una decisione da rendere nota alla cittadinanza si è pronunciata la consigliera Bianca Rende. «Quantunque siano stati riscontrati limiti formali – ha puntualizzato Rende – la volontà politica è di valutare le richieste dei cittadini.” Nel chiudere la seduta, il Presidente D’ippolito ha sottolineato che “comunque ai promotori della petizione sarà fornita una risposta ufficiale e i lavori proseguiranno su tutti gli aspetti preliminari».
Contestualmente, ha trasmesso una nota al Presidente del Consiglio comunale, Pierluigi Caputo.

 

 

Metro, Manna: «Partire dai servizi per una città unica»

RENDE (CS) – «Oggi si conclude un iter amministrativo. Non capita spesso nella nostra regione di arrivare alla fine di un qualcosa di buono per il territorio». Dopo la firma dell’accordo di programmazione per la realizzazione della metropolitana leggera, il sindaco di Rende, Marcello Manna, esprime tutta la sua soddisfazione. «Devo ringraziare gli attori che si sono mossi dietro le quinte, l’avvocato Cavalcanti, l’avvocato Leporace e la squadra comunale composta dall’ingegnere Francesco Minutolo, e l’ingegnere Francesco Azzato. Si conclude l’iter e si aprono i cantieri». Per Manna la grande opera sarà soprattutto un buon viatico per realizzare qualcosa di ancor più grande: «Tutto questo costituisce una grande opportunità di un nuovo disegno organico urbanistico. Di una città che dovrà essere una città unica. La città unica non è solo un atto amministrativo, ma un atto che bisogna fare assieme partendo appunto dai servizi . Si apre oggi un tavolo permanente per la costruzione della città unica. Sono estremamente soddisfatto per i risultati progettuali, le strade di collegamento, la nuova stazione ferroviaria, la grande pista ciclabile. Accanto alla metropolitana avremo tanti servizi importanti e finalmente l’area industriale sarà servita a dovere. Perché la riqualificazione dell’area industriale appartiene non solo a Rende, ma all’intera area urbana. Il tavolo permanente comprende l’ agenda urbana da progettare assieme per le nostre comunità. Si apre la stagione della realizzazione. L’impulso dato con questa firma impone una grande accelerata a tutti i progetti che ci sono. Con la metropolitana il polo universitario sarà sempre di più al centro area urbana».

Uil: sulla metro la politica sta tirando troppo la corda

Metropolitana CosenzaCOSENZA – La vicenda della Metro, così come era prevedibile, sta assumendo una dimensione centrale nel dibattito politico, economico e sociale, vista la voglia del Presidente della Giunta Regionale di voler legare a questa opera tutto l’interesse che riguarda il territorio cosentino.
A voler malignare, l’anticipata conclusione della sindacatura Occhiuto sembra essere anche legata ad un’opera molto discussa e criticata verso la quale il Sindaco ha da sempre obiettato l’inutilità e il danno che avrebbe arrecato ad uno dei più belli Viali del Mezzogiorno d’Italia.
Gli stessi suggerimenti per una modifica, peraltro anche meno costosa, del rilevato ferroviario aveva, e ancora oggi riscontra molti consensi da parte di chi, superata la vicenda Viale Parco, non esclude l’utilità della stessa opera.
A dichiararlo è il Segretario Generale della UIL cosentina, Roberto Castagna, che parla di ottusità politica, di miopia urbanistica, di interessi di pochi a danno dell’intera collettività.
Cosa c’è dietro la Metro non è difficile comprenderlo, in una realtà povera sul piano economico e mediocre sul versante politico.
Da tanti anni la rappresentanza politico istituzionale, quella imprenditoriale e spesso anche quella sociale ha accettato qualunque cosa decisa dall’alto pur di poter gestire gli appalti, le assunzioni e il controllo del voto.
Molte volte le opere non sono partite, anche se progettate, altre sono cantierizzate ma non completate, circa 93  sono le incompiute per un costo di circa un miliardo di euro.
Tutto questo ha però permesso alla vecchia politica di continuare a vivere con le promesse e ai cittadini calabresi di subire il danno e la beffa.
Con la Metro si ripropone il vecchio cliché ma, questa volta, con il rischio non solo di mettere in campo una cosa che potrebbe avere i tempi biblici che si sono registrati per altre Metro, sia al Sud che al centro Nord, con conseguenze pesantissime quanto di sventrare una città, righettizzare  Via Popilia e rubare ai cosentini una area di vivibilità che il grande Giacomo aveva voluto e il giovane Occhiuto aveva saputo curare più di ogni altro Sindaco.
Il Segretario della UIL è stato e rimane uno dei primi a lanciare l’allarme contro questo progetto criminoso sul piano urbanistico, pur non facendo ostruzione sul l’utilità o meno di una Metro.
Per Castagna, una Metro è possibile e forse sostenibile ma al di fuori del Viale Parco.
Castagna, così come ha fatto nel passato e di recente, invita gli amministratori regionali, locali e la politica a riflettere e ad evitare ulteriori danni ad un territorio già penalizzato fortemente sul piano sociale ed economico.
Sollecita, da subito posizioni chiare da parte di coloro che sostengono questa infrastruttura e invita il Commissario Prefettizio a non assumere impegni su un opera che sta facendo lievitare il dissenso di migliaia di cittadini.
Stiamo attenti a non creare forti contrapposizioni che potrebbero sfociare a comportamenti fuori da ogni controllo.
Al Nord si è creata la NO TAV, al Sud si sta creando una NO METRO che potrebbe portare a regolare i conti con tutto quello che fino ad oggi è stato già abbondantemente contestato all’attuale classe politica.
Con il dialogo forse si può migliorare il rapporto con i cittadini, senza dialogo sarà difficile capire dove arriveremo.

Metro leggera, Miceli (M5S): “Manna tradisce il voto degli elettori. Venerdì saremo in piazza”

Rende (Cs) – Sulla metropolitana leggere di Rende il Movimento cinque stelle sbatte i pugni alludendo al fatto che in campagna elettorale l’alora candidato a sindaco Marcello Manna si fosse detto contrario. Attraverso una nota stampa, Domenico Miceli, del Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle di Rende annuncia una manifestazione per venerdi 27 febbraio:

“Intercettare voti per poi tradirli. La storia si ripete ad ogni campagna elettorale e il caso Manna non fa eccezione. Anzi, conferma questa regola che ormai ha disaffezionato il cittadino alle “promesse” dei politici. Il caso della metro leggera è l’emblema della facilità con la quale il primo cittadino di centro destra di Rende cambia idea in base a come cambia il vento politico dell’area urbana.

Caduto Occhiuto, Manna ha pensato bene di sconfessare tutti i progetti portati avanti con lui a partire proprio dai trasporti. E mentre in città sta per partire (almeno sulla carta) la nuova linea del trasporto pubblico locale dell’area urbana, per capirci quella che ha lasciato fuori Montalto, Manna sospinto da chi comanda il suo esecutivo, cambia idea sulla metro leggera, creando di fatto una sovrapposizione di servizi tra loro inconciliabili.

Ricordiamo bene la sua contrarietà al progetto espressa in campagna elettorale, e il suo programma (di cui alleghiamo una foto) non ne fa mistero. “Il progetto della metropolitana leggera – scriveva l’allora candidato a sindaco – appare superato dal punto di vista funzionale per l’impatto ambientale e il rapporto costo/benefici, come dimostrano le esperienze di altre città non solo italiane”.

Oggi Manna ha radicalmente cambiato idea. Paradossalmente la metro leggera diventa “sostenibile”. Si è trasformata in un’opportunità per l’area urbana.

Noi non ci stiamo e venerdì prossimo (26 febbraio alle ore 17) saremo in piazza XI Settembre per spiegare dettagliatamente i motivi che ci portano a bocciare in modo fermo e convinto il progetto della metro leggera.

L’area urbana non ha bisogno di grandi opere fallimentari, ha invece bisogno di maggiori attenzioni per le piccole cose a misura di cittadino: dalle buche al verde pubblico, dal decoro urbano all’attenzione verso le periferie e il centro storico.

Con la metro leggera bruceremo 160 milioni di euro distruggendo il tessuto urbano di Rende: tutto ciò è inammissibile.”

Cgil Cosenza sulla realizzazione della Metro Leggera

La Cgil di Cosenza sta seguendo con attenzione e preoccupazione il dibattito relativo alla realizzazione della metropolitana leggera e  coglie l’occasione per ribadire la propria posizione sull’utilità dell’opera già espressa in passato: la metropolitana leggera potrà rappresentare una realizzazione importante e strategica, soprattutto se sarà raccordata con il trasporto pubblico dell’intera area urbana e dell’Unical, contenendo il traffico privato e favorendo una mobilità sostenibile e meno inquinante, a patto però che non venga stravolto l’assetto viario di Cosenza e non si debba assistere alla rinnovata ghettizzazione di via Popilia.

Per contro, la discussione in atto sta facendo emergere molti egoismi, divisioni ed interessi di parte, con il rischio che vadano persi i fondi comunitari e che venga sprecata l’ennesima occasione per l’intero territorio.

Per la Cgil di Cosenza tale obiettivo passa necessariamente dal miglioramento della qualità della vita e, di conseguenza, dalla gestione integrata dei servizi pubblici essenziali, dalla formazione e dalla cultura, che presuppongo la ripresa di un dialogo costruttivo fra i diversi soggetti coinvolti. Purtroppo i segnali che giungono dalle forze politiche e dalle istituzioni sono tutt’altro che incoraggianti: quotidianamente, infatti, assistiamo a litigi sulle poltrone e allo smantellamento di quanto era stato creato in precedenza. Basti pensare ai rifiuti che, dopo il fallimento della società Valle Crati, ogni Comune gestisce in autonomia.