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Fusione dei comuni, Miceli: «Serve uno studio di fattibilità»

RENDE (CS) – Non si dovrà indire alcun referendum per la fusione dei comuni di Cosenza e Rende, se non dopo aver dato mandato ad una società terza, lontana dagli interessi della politica, di realizzare uno studio di fattibilità che indichi i pro e i contro per i cittadini. Soltanto dopo aver messo gli abitanti del territorio nelle condizione di conoscere tutte le informazioni necessarie a valutare serenamente e consapevolmente se sostenere o meno il processo di fusione, si potrà procedere alla consultazione. Lo sostiene Domenico Miceli, consigliere comunale di Rende del Movimento 5 Stelle. «È necessaria, innanzitutto, un’analisi dei bilanci dei comuni coinvolti, analisi che spaventa molto sia Occhiuto sia Manna, con il Comune di Cosenza alle prese con una mole di debiti non quantificati e quello di Rende in predissesto – scrive Miceli in una nota – Ma è importante sapere anche in che modo si uniranno le piante organiche delle città coinvolte e come si armonizzeranno i servizi. Non possiamo dimenticare – aggiunge l’esponente pentastellato – che i comuni hanno già gestito insieme un servizio come la raccolta dei rifiuti. Fu creata appositamente nel 2000 la Vallecrati Spa, poi dichiarata fallita nel 2010 a causa della disastrosa gestione partitico-politica che ha attirato anche l’attenzione della magistratura e mandato a casa molti lavoratori. E sulla depurazione delle acque, anch’essa gestita in comune, sia Occhiuto che Manna continuano a tacere vergognosamente su un presidente del Consorzio interdetto dai pubblici uffici. La fusione, per noi, è una possibilità da valutare attentamente, con un occhio rivolto ai vantaggi derivanti per i cittadini di quest’area urbana che nei fatti esiste già, pur nelle peculiarità storiche, culturali, sociali che contraddistinguono le due diverse realtà identitarie. Purtroppo – conclude Miceli – quello a cui stiamo assistendo in questi giorni è la solita messinscena propagandistica portata avanti da due sindaci che riescono a svilire tutti gli argomenti, anche quelli più importanti e delicati come può essere il discorso della fusione dei comuni».

Metrotranvia, Miceli, “Un salasso per i cittadini”

RENDE (CS) – «Nessuno lo dice, ma la realizzazione della Metro costerà ai cittadini dei Comuni di Rende e Cosenza ben 19milioni e mezzo di euro. È scritto nero su bianco in due diversi documenti: nella delibera di Giunta del Comune di Rende n° 11 del 19/01/2010 e nell’Accordo di Programma – rev 23/02/2017 che il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, vuol far firmare in tutta fretta ai sindaci Manna e Occhiuto». Questo quanto si legge in una nota diffusa del consigliere comunale del Comune di Rende, Domenico Miceli. «E mentre Occhiuto frena, alza il prezzo e ogni tanto si ricorda delle promesse fatte in campagna elettorale, Manna è già pronto con la penna in mano. Ma a quale prezzo? Come Movimento 5 Stelle abbiamo prodotto specifica interrogazione per chiedere al primo cittadino e al nuovo assessore al Bilancio, Pierpaolo Iantorno, in che modo il Comune di Rende intenda far fronte alla quota di compartecipazione dei 19,5 milioni di Euro prevista nei documenti succitati. Ha intenzione di aumentare le tasse? Tagliare ulteriormente i servizi? Accendere nuovi mutui? Ma soprattutto, ha comunicato alla Corte dei conti questa ulteriore spesa che si aggiunge al peso già insostenibile dei vecchi e nuovi debiti fuori bilancio che imbrigliano il bilancio del Comune e non permettono rilevanti manovre finanziarie? Manna, invece, dovrebbe tener fede alle sue promesse elettorali e schierarsi dalla parte dei No Metro. O almeno, una volta tradita la fiducia degli elettori, dovrebbe almeno pretendere garanzie reali per la città di Rende e i suoi cittadini, chiedendo la redazione della Valutazione d’Impatto ambientale per quest’opera così invasiva e la modifica puntuale e concreta del tracciato laddove presenti criticità. E invece si accontenta di una aleatoria “valutazione della possibilità di una eventuale ottimizzazione del tracciato”, che tradotta significa firmare un Accordo che non da alcuna garanzia a nessuno e non risolverà un solo problema. Desta molta curiosità nonché preoccupazione sulla corretta contabilizzazione dei soldi pubblici, infine, la scomparsa (o l’apparizione) di 13 milioni di euro. Nel nuovo Piano dei trasporti regionale, infatti, è già prevista la realizzazione dello svincolo autostradale di Settimo, ad un costo di 20 milioni di euro. Nella bozza dell’accordo di programma lo stesso svincolo, già in programma, viene “concesso” come fosse un regalo, ma misteriosamente per la sua realizzazione ci vorranno 33 milioni di euro. Una differenza troppo evidente che conferma, una volta di più, che le valutazioni economiche a riguardo della metrotramvia sono fatte assolutamente a caso, con cifre che non hanno nessuna attinenza con la realtà, come i famosi 40mila passeggeri che non saranno più di 5mila».

Metrotramvia a Rende, Miceli: «Discuterne in consiglio comunale»

RENDE (CS) – Mentre a Cosenza Mario Occhiuto apre alla metrotramvia a Rende il sindaco Manna ha convocato una riunione con i consiglieri comunali per discutere del progetto per la parte relativa alla città del Campagnano. L’opera dovrebbe attraversare nei due sensi la statale 19 e la statale 19 bis, ovvero le due principali arterie stradali di Roges, Commenda e Quattromiglia, prima di deviare verso l’università ad Arcavacata. L’esponente penta stellato Domenico Miceli non è convinto di questa scelta. «Parteciperemo per senso di responsabilità – spiega in una nota – ma condanniamo fermamente queste pratiche carbonare che sviliscono le istituzioni». Miceli avrebbe voluto che la questione fosse discussa in consiglio comunale. Sulla validità dell’opera il consigliere dei Cinque Stelle aggiunge: «Questo progetto piace solo ai partiti politici che ne sollecitano l’approvazione ma non ai cittadini e alla collettività. Ideata per un bacino di utenti sovrastimato, 40mila viaggiatori al giorno (gli studenti dell’Unical sono a malapena 34mila) a fronte degli odierni pendolari che non superano le 6mila unità, la metrotramvia si rivelerà un vero e proprio fallimento. Sulle spalle dei cittadini, ovviamente. La città di Rende ha bisogno invece di guardare al futuro del trasporto pubblico locale e imporsi, soprattutto a livello regionale, per chiedere il meglio che le nuove tecnologie possono offrire. Oggi, invece, la città di Rende grazie a Manna vive un momento di sottomissione totale alle decisioni del presidente Oliverio che risultano essere vere e proprie imposizioni per tutti i cittadini che hanno votato il primo cittadino rendese proprio perché si opponeva alla realizzazione della mega opera, tranne poi cambiare idea tradendo il voto degli elettori».

Scuola di Contrada Linze, lavori in stallo. L’indignazione di Miceli

RENDE (CS) –  «A settembre, all’apertura dell’anno scolastico, il sindaco Manna e l’ex assessore ai Lavori Pubblici, Pia Santelli, promettevano ai bambini della scuola elementare di Saporito, per anni ubicati in un appartamento privato, il completamento, per dicembre 2016, dei lavori di ampliamento della scuola media di contrada Linze. Siamo a febbraio 2017 e le parole di questa amministrazione si sono rivelate nuovamente false: nessun trasferimento per le classi della scuola elementare e rinvio all’anno prossimo, se non oltre». Questo quanto afferma, in una nota, il Consigliere comunale pentastellato Domenico Miceli. «Le vane promesse di Manna non risparmiano neanche i bambini, che in così giovane età hanno già imparato cosa aspettarsi dagli impegni presi dai politici che amministrano la cosa pubblica rendese. La storia ha dell’incredibile e dimostra ancora una volta l’inadeguatezza di questo esecutivo a governare la città. Da anni il Comune paga un fitto per un appartamento privato a Saporito, dove hanno ricavato 4 aulette per i bambini della scuola elementare. Ma finalmente l’anno scorso l’amministrazione annunciava di aver trovato i finanziamenti per ampliare con 4 nuove aule la scuola media di Linze, dove già sono ospitate le restanti classi della scuola elementare di Saporito. E in effetti a dicembre sembrava tutto pronto (anche se nel cartello dei lavori la consegna dell’opera era prevista per ottobre 2016). Ma il trasferimento dei bambini non avviene e i genitori iniziano a domandarsi il perché, scoprendo l’amara sorpresa: il cemento utilizzato è di pessima qualità e le aule non sono quindi sicure». «Come Movimento 5 Stelle – si legge ancora-   chiediamo all’esecutivo di portare a termine questi lavori in tempi brevi e senza ulteriori spese per il Comune di Rende. Continueremo, infatti, a pagare l’affitto per un appartamento per i bambini rendesi di Saporito, mentre la notizia che, forse, qualcuno ha avuto l’idea di speculare sulla sicurezza dei nostri figli ci lascia sgomenti. L’ex Giunta tecnica targata Manna si lascia alle spalle anche questa storia paradossale che proietta ombre sempre più pesanti sul lavoro che potrà portare a termine la giunta politica».

Rende, Miceli:«Non c’è pace per gli studenti e per la tranquillità dei loro genitori»

scuola pubblicaRENDE (CS) – «Non c’è pace per gli studenti rendesi e per la tranquillità dei loro genitori. Alla scuola elementare di Contrada Linze  i riscaldamenti non funzionano, mentre di fronte alla scuola media del Villaggio Europa oggi è caduto un albero, fortunatamente 10 minuti dopo l’uscita dei ragazzi dall’istituto.Due casi isolati e diversi che sono frutto però della stessa cattiva gestione del territorio che sfugge ad ogni programmazione e rende questo esecutivo fuori legge anche per quello che riguarda l’ordinaria amministrazione. Si tratta di attività che dovevano essere svolte nel periodo prescolastico, ma che non sono state portate a termine. Il che significa che questo esecutivo pensava ad altro, certo non al bene della città.I genitori sono  stanchi e pretendono risposte . Un gruppo di loro proprio questa mattina si è riunito davanti al Municipio a manifestare tutta la propria rabbia per la scarsa attenzione verso l’ordinaria manutenzione che l’amministrazione dovrebbe invece porre in essere negli istituti scolastici cittadini. Anche noi come Movimento 5 Stelle oltre alle risposte aspettiamo atti concreti da questo esecutivo che in questo momento non tutela né il diritto allo studio, molti gli alunni tornati a casa dalla scuola di Linze, né quello alla salute degli studenti rendesi. Manna o l’assessore Bozzo chiariscano pubblicamente i tempi di intervento per risolvere i problemi alla scuola di contrada Linze. Sulla corretta potatura degli alberi, invece, problema che riguarda tutta la città, come Movimento 5 Stelle abbiamo già aperto una discussione in III Commissione per far dotare l’ente di un regolamento comunale sulle potature. Anche se in minoranza, continuiamo a lavorare affinché i tempi della politica coincidano con quelli delle esigenze della cittadinanza».

Miceli (M5S): «I residenti di Via Catanzaro abbandonanti e costruttori avvantaggiati»

RENDE (CS) – «Al peggio non c’è mai fine. Purtroppo l’amministrazione Manna ha fatto di questo detto il suo cavallo di battaglia. Così scopriamo che l’attuale esecutivo ama ripetere gli stessi errori che contesta alle passate amministrazioni, con l’aggravante della perseverazione». E’ quanto si legge in una nota del consigliere pentastellato Domenico Miceli. «Il caso che oggi vogliamo portare a conoscenza dell’opinione pubblica è quello della convenzione n° 19 dell’1/4/2010. Una convenzione scaduta l’1/04/2015 secondo la quale i privati costruttori avrebbero dovuto realizzare opere fondamentali per la riqualificazione di via Catanzaro e più in generale della zona comunemente denominata “Roges vecchia”. Tra queste opere e in relazione all’art. 3 della convenzione, i costruttori avrebbero dovuto eseguire le opere di urbanizzazione primaria e precisamente: a) Strada; b) sottopasso autostradale; c) spazio di sosta e parcheggio; d) rete di fognatura; e) rete idrica; f) illuminazione pubblica e privata; g) canalizzazione per rete telefonica; h) pubblica illuminazione; i) verde primario. Tutto secondo progetto depositato ed approvato. A distanza di sei anni, nessuna di queste opere risulta essere eseguita tranne quelle provvisorie per l’accesso al fabbricato realizzato, che non sono nemmeno in sicurezza. E il Comune che fa? Secondo convenzione il Comune si sarebbe riservato la facoltà di provvedere direttamente all’esecuzione delle opere quando i lottizzanti non vi abbiano provveduto, con avviso di messa in mora attraverso preavviso non inferiore a tre mesi. E invece niente. A distanza di sei anni il Comune latita, creando gravi danni alla zona e procedendo invece alla modifica di una convenzione scaduta attraverso un progetto di variante che prevede solo in parte la realizzazione delle opere previste in convenzione che esclude totalmente la realizzazione del sottopasso autostradale. Sottopasso che avrebbe collegato il parcheggio del Museo del Presente (Metropolis) con via Catanzaro e che quindi avrebbe implementato la viabilità del quartiere e il suo sviluppo futuro. Sul caso abbiamo inoltrato interrogazione al Sindaco e alla Giunta chiedendo anche di specificare in base a quale normativa e considerazioni, l’ufficio preposto del Comune, sta valutando tale variante al progetto a distanza di un anno dalla scadenza della consegna e collaudo delle opere previste nella convenzione? Vogliamo andare incontro alle sacrosante richieste dei malcapitati acquirenti degli appartamenti realizzati, che sono ancora privi del certificato di agibilità e quindi inutilizzabili e invendibili. Al peggio non c’è mai fine, dicevamo all’inizio. Ma siamo certi che solo la fine di questa amministrazione potrà eliminare il peggio dalla nostra città».

Stazione ferroviaria, Miceli (M5S): «Rende è al capolinea»

RENDE (CS) – Il Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle di Rende dirama un comunicato sulle condizioni della stazione ferroviaria. Questo il comunicato integrale:

«Una stazione abbandonata a sé stessa è il peggior biglietto da visita per i tanti studenti e pendolari che ogni giorno sono “costretti” a fermarsi a Rende. Una stazione abbandonata specchio di una città in piena decadenza. TrenoStazioneRavennaCome Movimento 5 Stelle ci siamo occupati in più occasioni della stazione di Castiglione Cosentino. Appena dopo le amministrative rendesi, per esempio, per chiedere a Fs ma anche all’amministrazione appena eletta, di modificarne il nome in Stazione di Rende-Castiglione Cosentino, così da dare alla città visibilità e importanza sin dall’ingresso ferroviario. Successivamente abbiamo chiesto una diversa gestione dei treni in arrivo onde evitare l’attraversamento dei binari da parte degli utenti. Naturalmente tutte le nostre proposte non hanno trovato seguito e sono rimaste chiuse nei cassetti dell’amministrazione Manna. Oggi leggiamo l’accorato appello di alcuni studenti Unical che chiedono al Ministro delle Infrastrutture, alle Fs e alla Regione Calabria, un intervento diretto per ridare vita a una stazione che ormai ha toccato il fondo. Sottoscriviamo questo appello e lo giriamo al sindaco Manna e alla sua Giunta, affinché si attivi presso gli enti competenti per fa sentire la voce di questi studenti e di tutti i cittadini che transitano da quella stazione ferroviaria. Un luogo che potrebbe rappresentare, almeno in teoria, un importante snodo ferroviario, in un quadro nazionale delle politiche del sistema dei trasporti su ferro più razionale e, naturalmente, più incisivo.

Rende, nonostante tutti i problemi irrisolti, resta comunque un centro importante. Invece di pensare ad antieconomiche e inutili metropolitane, che avranno i soliti tempi biblici di realizzazione, Manna ed Oliverio si occupino dei reali e attuali problemi di mobilità del nostro territorio, considerando anche che la Regione è responsabile del trasporto pubblico calabrese.

Quello che ci preoccupa maggiormente è constatare che gli studenti universitari, arrivati a Rende, sono completamente abbandonati a sé stessi. Non solo arrivano in una stazione fantasma, insicura e senza neanche un bar, quanto devono fronteggiare tutti i santi giorni i problemi – mai risolti – di una mobilità cittadina all’anno zero, dove i collegamenti, in assenza di paline, si tramandano oralmente dai fuori corso alle matricole.

E poi c’è sempre il grande problema della sicurezza stradale e l’incolumità degli universitari che abitano in zona Arcavacata e si recano quotidianamente a piedi all’Università.

Ci riferiamo in particolare alla scarsità, ed a volte, totale assenza di illuminazione e di marciapiedi che interessa Via Tito Flavio, Via Settimio Severo, Via Costantino. Spesso si vedono studenti percorrere tali strade a piedi, nel buio totale o nei casi migliori con la sola illuminazione led degli smartphone, esponendosi continuamente al pericolo di essere vittime di incidente stradale.

Il problema diventa ancora più grave nei mesi invernali con ridotte ore di luce e condizioni meteo avverse. Tutto questo è inaccettabile».

Rende e quell’area pedonale di Viale Principe. Il M5S non ci sta

RENDE (CS) – L’Amministrazione Manna ha istituito a Rende “La passeggiata della domenica”: a partire da domenica 29 maggio e per tutte le domeniche d’estate, infatti, un tratto di Viale Principe sarà chiuso al traffico dalle 8 del mattino e fino alle 20 di sera, per garantire la possibilità di scendere in strada con biciclette, pattini, palloni. Tuttavia, il Moviment 5 Stelle, per bocca del capogruppo Miceli, fa sapere il proprio disaccordo rispetto all’iniziativa, ritenuta basata su una decisione «presa sempre a porte chiuse». Secondo il M5S sarebbe stato più sensato destinare all’iniziativa altre aree della città, come Quattromiglia o via Fratelli Bandiera o via Rossini, sempre brulicanti «di gente e di bambini che riempiono le strade e le piazze e che usufruiscono dei servizi offerti dai tanti commercianti rendesi», mentre viale Principe è già dotata di piste ciclabili e pedonali, ma non punti di ristoro. «Una scelta – fanno sapere dal M5S – che non ci convince, che impoverisce il territorio e non aiuta gli esercenti locali, già provati dalla crisi economica e dai tributi comunali. Come Movimento 5 Stelle ci faremo promotori di una raccolta firme per far cambiare idea a questo esecutivo di centro destra».

Referendum NoTriv, l’appello di Miceli (M5S): “Diciamo sì alla tutela del mare e a una nuova politica energetica del Paese”

RENDE (Cs) – Domenica i cittadini italiani sono chiamati alle urne per il referendum sulle trivellazioni nel Mar Ionio.
Per l’appuntamento referendario chiara è la posizione del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle al Comune di Rende che lancia un appello ai cittadini: “domenica 17 aprile andate a votare e votate sì per bloccare le concessioni già attive entro le 12 miglia. E’ un dovere nei confronti del nostro mare ma è anche un forte segnale che inviamo al Governo per imporlo a modificare le sue strategie energetiche obsolete e figlie di accordi lobbistici che niente hanno a che fare con gli interessi dei cittadini.
In questi giorni, insieme agli attivisti del Meetup di Rende, ci siamo impegnati per sensibilizzare la popolazione giovedì scorso al mercato e ieri pomeriggio in giro per le piazze e le strade di Roges. Nonostante il silenzio del Pd (nazionale e regionale, Oliverio solo ieri ha sciolto le riserve) e le sue radicali contraddizioni, a partire dal premier non eletto da nessuno, i cittadini rendesi erano preparati al voto e consapevoli dell’importanza di esprimere questo diritto inalienabile.”

Rende, ex scuola dei Rocchi, Miceli (M5S): diventi la casa delle associazioni

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Rende ( Cs) – “L’ex scuola elementare di contrada Rocchi diventi la casa di tutte le associazioni. La struttura posta nella zona nord di Rende per anni è stata gestita dai cittadini e dalle associazioni e dal Comune quale seggio elettorale. Era un punto di ritrovo importante per i cittadini di questa area, supplendo a quella strutturale mancanza di spazi pubblici (piazze, centri sociali e di riunione) che hanno di fatto contraddistinto questa zona di confine come una vera e propria periferia cittadina.

Oggi, invece, la struttura è gestita da due associazioni e dalla Croce Rossa. Ma da un sopralluogo effettuato (di cui alleghiamo foto) scorgiamo in questi luoghi un totale stato di abbandono. A quanto pare, nei due anni di concessione dell’immobile, non sono mai stati portati a termine neanche i lavori di ripristino e di messa in sicurezza degli impianti che, a quanto è dato sapere, erano a carico della Cr”. Questo quanto si legge in un comunicato del consigliere pantastellato Domenico Miceli. “Il 30 aprile scade la convenzione e il Comune avrà la possibilità di riassegnare questi spazi. Avrà la possibilità di ridisegnare il contesto urbano della periferia a nord di Rende, promuovendo un punto di ritrovo e d’iniziativa civica, culturale e di volontariato importante. Invitiamo il sindaco a fare, questa volta, la scelta giusta”.