Archivi tag: miceli

Corso Unical pagato dal Comune, Miceli (M5S): “Tutte ciò che Pezzi non dice”

Rende ( Cs) – “Non possiamo tacere rispetto alla replica omissiva dell’assessore Pezzi sul bando per partecipare al Corso di Alta Formazione in Europrogettazione pagato dal Comune di Rende a 5 fortunati giovani professionisti. Per prima cosa preme far rilevare i tempi stretti che hanno riguardato questo bando promosso dal Comune. Partiamo dalla data di ammissione dei partecipanti al Corso di Alta Formazione sul sito dell’Università della Calabria che risale al 17 marzo. Mentre risale al 21 marzo la sottoscrizione della convenzione tra il Comune di Rende e la Scuola Superiore di Scienze delle Amministrazioni Pubbliche – Unical. Il bando sul sito del Comune è stato pubblicato il 23 marzo con data di scadenza giorno 29 marzo 2016. Mentre l’email per informare della possibilità offerta dal Comune a tutte le persone ammesse a partecipare al Corso è datata 26 marzo 2016: tre giorni dopo l’inserimento del bando sul sito del Comune e tre giorni prima della sua scadenza (con Pasqua e pasquetta in mezzo)”. Questo quanto si legge in una nota del consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Domenico Miceli. “Secondariamente rileviamo che i requisiti previsti dal bando comunale differivano e non poco da quelli previsti dal bando Unical. Il Comune avrebbe infatti pagato il corso solo a quei laureati fino ai 35 anni di età e hanno conseguito una laurea con votazione minima 105/110 (nessun requisito particolare previsto invece per l’uditore). Quindi una selezione che punta ai giovani. Sì, ma a quali? In terza istanza rileviamo il silenzio di Pezzi su quei giovani professionisti che ogni giorno popolano il Comune di Rende, alcuni dei quali senza alcun mandato particolare, neanche a titolo gratuito. Di loro, Pezzi, naturalmente non parla, forse perché ormai al Comune è permesso di tutto: da lavoratori in mobilità ordinaria che lavorano in tutti gli uffici senza alcun ordine di servizio nelle mani, al secondo “ufficio stampa” del sindaco anch’esso senza contratto. Come Movimento 5 Stelle chiediamo massima trasparenza nelle scelte che riguardano la gestione della pubblica amministrazione e il suo corretto funzionamento”.

Corso Unical pagato dal Comune, Miceli ( M5S): “metodi deprecabili e per nulla trasparenti”

Rende ( Cs) – “Da mesi girovagavano già per le stanze comunali, chi con un contratto a titolo gratuito e chi senza alcuna mansione specifica, adesso vincono il bando per partecipare al Corso di Alta Formazione in Europrogettazione, organizzato dall’Unical e pagato dal Comune. Il bando è stato promosso in fretta e in furia dal Comune di Rende che si è impegnato a pagare le quote di iscrizioni a 5 giovani professionisti rendesi. A rovinare la festa, una testata giornalistica on line, la quale ha divulgato tutto su internet due giorni prima del colloquio ufficiale e che ha azzeccato ben 4 nomi su 5 prima dei risultati”. E’ quanto sostiene, in una nota, il consigliere comunale pentastellato Domenico Miceli. “Al di là di tutto, – prosegue- sta di fatto che al Comune di Rende la gestione è sempre meno trasparente. Giovani professionisti scelti senza passare da selezioni pubbliche, persone che popolano i corridoi del Comune e molti uffici pubblici, senza che sia possibile chiarire il perché della loro presenza all’interno della casa comunale a meno che non ci si armi delle pazienza del mitico Sherlock Holmes. Possiamo affermare, senza paura di smentita, che il Comune di Rende continua a non essere la casa di tutti i cittadini rendesi ma sempre più la casa di pochi, forse con le giuste entrature o con qualche santo in paradiso. L’involuzione che Manna ha portato a Rende è direttamente proporzionale al Sistema Pezzi, che in vista dell’apertura del Sasus (del quale abbiamo chiesto dettagliata rendicontazione), ha pensato bene di istruire un manipolo di giovani professionisti che sia in grado, nel prossimo futuro, di progettare a livello europeo. Niente da obiettare sul nobile fine dell’assessore-professore universitario. Deprecabile il metodo utilizzato per “scegliere” e “selezionare” questi giovani. Alla faccia dei principi trasparenza nella Pubblica Amministrazione, della meritocrazia e delle selezioni ad evidenza pubblica. Sia chiaro. Per noi il nodo è politico, ovvero quello di una stravagante gestione della cosa pubblica che contestiamo ed è per tale ragione che sul caso, abbiamo inoltrato specifica interrogazione al sindaco, alla giunta e all’assessore di riferimento per chiedere la sospensione in autotutela delle procedure concorsuali”.

 

Mobilità ordinaria, Miceli (M5S): “Manna faccia chiarezza sui quaranta lavoratori”

Rende (Cs) – “Nel caso dei lavoratori in mobilità ordinaria impiegati presso il Comune di Rende ci sono tutti gli elementi per un pasticcio burocratico senza precedenti. Una legge abrogata, lo stop del Ministero a procedere con l’impiego di altri lavoratori, una delibera che richiama una legge abrogata un mese prima, l’assenza di percorsi formativi volti al reinserimento lavorativo di queste persone. Ma chi ha autorizzato questi lavoratori a prendere impiego nell’ente comunale? E su quali presupposti?” E’ quello che scrive il consigliere Domenico Miceli in una nota stampa. “Come Movimento 5 Stelle- prosegue-  abbiamo inoltrato al sindaco, alla giunta e alla dirigente al Personale, Isa Napoli, un’interrogazione dove ripercorriamo le tappe amministrative che hanno portato 40 lavoratori in mobilità ordinaria ad affiancare i dipendenti comunali nel lavoro dei vari uffici. Siamo partiti proprio dalla delibera di giunta n° 220, del 29 ottobre 2015, che richiama la legge 223/91, ai sensi dell’art. 7 del decreto legislativo 468/97. Un decreto abrogato dal successivo n° 150 del 14 settembre 2015 che all’articolo 21, punto 12, recita testualmente: “Gli articolo 7 e 8 del D.Lgs 468/97, si applicano ai soli progetti di attività e lavori socialmente utili in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto. Il decreto legislativo n° 150 è entrato in vigore il 24 settembre 2015, esattamente un mese prima della delibera di giunta n° 220 licenziata dalla giunta Manna. Ma c’è di più. Si deve ricordare anche la circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, registrata in data 22-10-2015, avente ad oggetto “circolare art. 26 d.lgs. 150/2015” laddove precisa che «l’articolo 26, comma 12, prevede che “gli articoli 7 e 8 del decreto legislativo 1 dicembre 1997, n° 468, si applicano ai soli progetti di attività e lavori socialmente utili in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto”. Emerge, pertanto, l’esigenza di chiarire quali siano i progetti di attività in corso al 24/09/2015 (data di entrata in vigore del decreto legislativo in parola), affinché, per gli stessi, possano continuare ad essere applicate le disposizioni di cui agli art. 7 e 8 del d.lgs. 468/1997. A tal proposito, si ritiene che i progetti di attività in parola siano quelli per cui l’atto di approvazione del progetto di utilizzo di lavoratori socialmente utili abbia una data antecedente al 24/09/2015”. Vogliamo sapere – conclude nella nota il consigliere Miceli-  come intende procedere il sindaco, la giunta e la dirigente Napoli per adeguarsi alla legislazione vigente; Vogliamo avere copia dei documenti dell’Ufficio dell’impiego attestanti l’impiego dei lavoratori in  mobilità ordinaria presso il Comune di Rende; Conoscere nel dettaglio i  progetti, gli obiettivi, i profili professionali coinvolti e  le ricadute sociali ed occupazionali e a che titolo e con quali mansioni il personale in mobilità attualmente opera ed ha operato all’interno degli uffici comunali secondo le disposizioni impartite dalla dirigenza.

Consorzio Vallecrati, Miceli (M5S): Manna intervenga per non perdere il finanziamento statale per le reti idriche

Rende (Cs) – “Proprio pochi giorni fa l’unità di missione ItaliaSicura di Palazzo Chigi ha reso noti i dati sui finanziamenti pubblici per le reti idriche. Nonostante le procedure di infrazione europee per le nostre fognature e i sistemi di depurazione, l’Italia e soprattutto il Mezzogiorno continua a non spendere. Ammontano a 3,2 miliardi di euro i finanziamenti ancora fermi al palo, di questi 2,8 riguardano il Sud del Paese”. A sostenerlo è Domenico Miceli, consigliere comunale di Rende. “Mauro Grassi, il capo dell’unità di missione, e Ludovica Agrò, direttore dell’Agenzia per la coesione, hanno spiegato un sostanziale cambio di strategia: non verranno più elargiti soldi a chi non sa spendere. Un grosso danno per l’area urbana cosentina, per tutti e 26 comuni, tra cui Rende, che hanno affidato la gestione della depurazione al Consorzio Valle Crati, una gestione per niente efficace che ci sta portando, o ci ha già portato, a perdere i soldi del Piano Nazionale per il Sud, un finanziamento che sarebbe stato fondamentale per le nostre disastrate reti idriche e per un corretto funzionamento del depuratore consortile di Coda di Volpe. Abbiamo presentato, perciò, un’interrogazione al Sindaco Manna evidenziando le “gravi criticità e irregolarità rispetto alla modifica statutaria finalizzata alla trasformazione del Consorzio in azienda speciale” che lo stesso Comune di Rende ha segnalato. Il segretario comunale della nostra città, nel periodo commissariale, ha scritto, nero su bianco, che “la procedura seguita nell’occasione risulta disallineata rispetto al quadro normativo di riferimento”. Abbiamo anche riportato, ribadendo quanto scritto in una precedente interrogazione, purtroppo rimasta senza risposta, i gravissimi dubbi sulla procedura di gara per il finanziamento del Piano per il Sud con quelle inspiegabili tariffe che faranno aumentare i costi del servizio per i cittadini di Rende, già abbondantemente tartassati. E ancora abbiamo chiesto se il depuratore di Coda di Volpe è effettivamente funzionante, visto che nell’ambito del progetto denominato “Punto Zero Acqua” del Movimento 5 Stelle Europa sono state analizzate le acque a valle del depuratore consortile trovando un valore di antiparassitari totali accertato che risulta essere 10 volte superiore al limite di legge. Infine abbiamo chiesto spiegazioni su quali attività dovrebbe eseguire e che modalità di gestione sono previste per la società Meridiem Ambiente, controllata del Consorzio Valle Crati e di cui nessun Consiglio Comunale degli Enti consorziati è mai venuto a conoscenza. L’incontrollata gestione del Consorzio Valle Crati richiede prese di posizione ferme, immediate e decise. L’amministrazione Manna non può più far finta di niente, perché la situazione è diventata insostenibile e le apparenti irregolarità talmente gravi da farci valutare la messa in atto di azioni, anche legali, a tutela e difesa degli interessi del Comune di Rende, fino all’eventualità di uscita dal Consorzio stesso”.

Metro leggera, Miceli (M5S): “Manna tradisce il voto degli elettori. Venerdì saremo in piazza”

Rende (Cs) – Sulla metropolitana leggere di Rende il Movimento cinque stelle sbatte i pugni alludendo al fatto che in campagna elettorale l’alora candidato a sindaco Marcello Manna si fosse detto contrario. Attraverso una nota stampa, Domenico Miceli, del Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle di Rende annuncia una manifestazione per venerdi 27 febbraio:

“Intercettare voti per poi tradirli. La storia si ripete ad ogni campagna elettorale e il caso Manna non fa eccezione. Anzi, conferma questa regola che ormai ha disaffezionato il cittadino alle “promesse” dei politici. Il caso della metro leggera è l’emblema della facilità con la quale il primo cittadino di centro destra di Rende cambia idea in base a come cambia il vento politico dell’area urbana.

Caduto Occhiuto, Manna ha pensato bene di sconfessare tutti i progetti portati avanti con lui a partire proprio dai trasporti. E mentre in città sta per partire (almeno sulla carta) la nuova linea del trasporto pubblico locale dell’area urbana, per capirci quella che ha lasciato fuori Montalto, Manna sospinto da chi comanda il suo esecutivo, cambia idea sulla metro leggera, creando di fatto una sovrapposizione di servizi tra loro inconciliabili.

Ricordiamo bene la sua contrarietà al progetto espressa in campagna elettorale, e il suo programma (di cui alleghiamo una foto) non ne fa mistero. “Il progetto della metropolitana leggera – scriveva l’allora candidato a sindaco – appare superato dal punto di vista funzionale per l’impatto ambientale e il rapporto costo/benefici, come dimostrano le esperienze di altre città non solo italiane”.

Oggi Manna ha radicalmente cambiato idea. Paradossalmente la metro leggera diventa “sostenibile”. Si è trasformata in un’opportunità per l’area urbana.

Noi non ci stiamo e venerdì prossimo (26 febbraio alle ore 17) saremo in piazza XI Settembre per spiegare dettagliatamente i motivi che ci portano a bocciare in modo fermo e convinto il progetto della metro leggera.

L’area urbana non ha bisogno di grandi opere fallimentari, ha invece bisogno di maggiori attenzioni per le piccole cose a misura di cittadino: dalle buche al verde pubblico, dal decoro urbano all’attenzione verso le periferie e il centro storico.

Con la metro leggera bruceremo 160 milioni di euro distruggendo il tessuto urbano di Rende: tutto ciò è inammissibile.”

Miceli (M5S Rende): “Questa metropolitana non s’ha da fare”

RENDE (CS) – Se ne sta parlando tanto in questi ultimi giorni e ora a prendere la parola è Domenico Miceli, portavoce dei pentastellati rendesi. “Stop alle grandi opere inutili, ai progetti vecchi fatti da una politica vecchia come la Metro Leggera Cosenza-Rende-Unical” dichiara il grillino. L’oggetto del contendere è, dunque, questo, la realizzazione di una linea metropolitana nel tessuto urbano del territorio bruzio che da ogni parte richiama commenti e uscite talvolta piccate. Non ci sta il Movimento 5 Stelle, fa sapere Miceli, non è favorevole a “un’opera datata, sovradimensionata, che si trasformerà in maggiori uscite per la gestione che ricadranno tutte sulle casse dei comuni coinvolti dall’operazione”. Non ci sta a far da complice a un progetto che rientrerà nel mare magnum degli sprechi alla calabrese, quando la regione versa a tutt’oggi in una situazione altamente critica per quel che riguarda le infrastrutture. Tante le ragioni che Miceli porta a sostegno della sua contrarietà, a nome dei compagni di movimento. Innanzitutto, le previsioni economiche sulla realizzazione dell’opera che i penta stellati ritengono incorrette perché fondate su stime relative all’utenza che non trovano, a loro dire, ragion d’essere: “Un progetto del genere – aggiunge infatti – trova giustificazione solo per livelli di domanda dell’ordine di 100-200mila passeggeri al giorno e per flussi orari di 5mila-10mila passeggeri. Per avere un’opera che possa mantenersi economicamente l’area interessata dovrebbe avere 300-400mila abitanti mentre l’intera area urbana di Cosenza arriva a 120mila unità”. Si comprende, sulla base di tali calcoli, come per il mantenimento di una infrastruttura dalle tali proporzioni si andrebbe a gravare sui conti del Comune stesso di Rende, poiché parrebbe che il progetto non potrebbe auto sostenersi con il ricavo dei biglietti. Senza contare, aggiunge ancora Miceli, che un progetto di siffatta portata sventrerebbe il tessuto urbano rendese, almeno se il percorso restasse quello ora proposto.
La richiesta dei grillini è semplice, continua Miceli: una “mobilità sostenibile” che rispetti il tessuto urbano. In attesa di un riscontro da parte del Sindaco Manna e del rettore dell’Unica, Gino Mirocle Crisci.
.

Ambiente e criticità “Le normative che la Calabria non rispetta”. Venerdì un dibattito del M5S

Rende (Cs) – “Le normative europee che la Calabria non rispetta”. Questo il tema dell’incontro pubblico organizzato dal Movimento 5 Stelle a Rende. Venerdì 12 febbraio, alle ore 17,30 alla sala Tokio del Museo del Presente, si farà il punto sulle criticità ambientali presenti nel nostro territorio. Interverranno i portavoce del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo, Piernicola Pedicini e Laura Ferrara, insieme al portavoce al Comune di Rende, Domenico Miceli. In sala saranno presenti anche esponenti delle associazioni che rappresentano le istanze dell’intera collettività che da tempo si battono a tutela dell’ambiente e della salute umana. Interverrà il presidente dell’Associazione Crocevia, Francesco Palummo, il socio della Lipu – sezione Rende – Francesco Turco, il delegato dell’Osservatorio sulla città, Matteo Olivieri, l’avvocato Cono Cantelmi, l’ingegnere Gustavo Coscarelli e la cittadina di Paola, Antonella Politano. Modera l’incontro l’avvocato Vittorio Bruno. “La risoluzione delle problematiche ambientali del nostro territorio rappresenta la prima sfida per un futuro sostenibile e per realizzare una città a misura di cittadino – dice il consigliere del M5S a Rende, Domenico Miceli, promotore dell’iniziativa e come Movimento 5 Stelle siamo sempre più convinti che l’azione politico-amministrativa deve essere corroborata da una rivoluzione culturale che veda coinvolti e in prima linea le giovani generazioni: il futuro della nostra terra. Nel frattempo, però, dobbiamo preservare questo territorio, valorizzando l’identità storico-ambientale dei luoghi per creare quel senso di comunità che politiche affaristiche stanno cercando invece di distruggere”. Dalla bonifica dei siti inquinati – si legge nella nota-  alla tutela dei torrenti e dei fiumi avvelenati dalla cattiva gestione della depurazione delle acque, il dibattito si concentrerà quindi sullo stato dell’arte della tutela del territorio e sarà l’occasione per presentare alla città i rilevamenti effettuati a Rende, grazie al progetto “Punto zero acqua” portato avanti dai portavoce al Parlamento Europeo, alle acque di falda di un pozzo privato nell’area ex-Legnochimica e all’acqua fluviale a valle del depuratore consortile gestito dalla ValleCrati”.

Rende tre giorni senza acqua, il consigliere Miceli chiede chiarimenti in commissione

Rende ( Cs) – “Una situazione grave e ai limiti dell’accettazione. Lasciare diversi quartieri di Rende senza acqua è una condizione inaccettabile”. E’ quanto affermato dal consigliere di minoranza del comune rendese Domenico Miceli, nei giorni in cui molte zone della città hanno subito l’interruzione idrica per oltre tre giorni. Il caso, è stato portato ieri in terza Commissione Territorio e Ambiente perché “la vicenda -si legge in una nota- pone molte ombre sulla gestione idrica ad opera di privati nella nostra città. Prima fra tutte sul ruolo della nuova società che è subentrata nella gestione (e nella riscossione dei tributi) alla “Società Acque Potabili Spa”,  la “Acque potabili servizi idrici integrati”. Una Srl con capitale sociale di 200mila euro che va a gestire un pacchetto compreso fra i 7 e gli 8 milioni di euro”. L’affidamento della gestione dei servizi idrici ad una nuova società non è però l’unica nota di demerito a detta del consigliere di M5F. “Pare – prosegue Miceli – che la Sorical abbia per tempo, dopo le innumerevoli richieste da parte dei cittadini, provveduto alla riparazione della rottura e che i ritardi siano stati dovuti ad una cattiva gestione del comparto comunale, che, si è limitata sulla pagina istituzionale di Facebook a comunicare il disservizio, al quale sono seguiti commenti al vetriolo, molti dei quali eliminati volontariamente dagli amministratori della stessa pagina”. Per Miceli, si è difronte ad una situazione estenuante e fuori da ogni logica. “E’ un comune allo sbando – conclude- che non che non riesce a fornire informazioni tempestive ai propri cittadini e continua a portare avanti politiche di privatizzazione dell’acqua. Siamo sicuri che assisteremo alla proroga di questo contratto che scade, dopo 25 anni, a giugno del 2016. Di bandi e di gare o di nuova pubblicazione del servizio idrico non se ne parla, soprattutto in Consiglio.

 

Raffaella Aquino

 

 

 

Il consigliere (M5S) Miceli “Al cimitero i lavori non sono più rinviabili”. Sono 109 le bare senza sepoltura.

domenico_miceli

Rende ( Cs). “E’ senza dubbio una situazione diventata vergognosa, insostenibile e anche di pericolo per la salute pubblica”. A sostenerlo è il consigliere del Comune di Rende, Domenico Miceli, relativamente alle condizioni in cui versa il cimitero comunale. Ad oggi sono ben 109 le bare ancora senza degna sepoltura “e- secondo il consigliere Miceli, rappresentante del movimento 5 stelle Rende- non è più possibile rinviare alcuna discussione al riguardo. A tal proposito abbiamo chiesto, attraverso un’interrogazione, di conoscere in maniera dettagliata il programma dei lavori della struttura cimiteriale, ormai non più rinviabili”. Sono tante, infatti, le famiglie dei defunti, che, quotidianamente, lamentano questo stato di degrado e abbandono in cui versano le bare dei propri cari, semplicemente accatastate e in attesa di una collocazione. Il consigliere Miceli, ribadisce che da molti mesi sta seguendo la vicenda in consiglio e sta cercando di farsi portavoce di tutte le famiglie coinvolte. “Adesso – dice ancora Miceli- non possiamo più perdere altro tempo nella realizzazione dell’opera, portata avanti, tra l’altro, da soli tre operai, situazione inammissibile anche questa. Chiediamo pertanto, e, con la massima urgenza, che l’assessore ai Lavori Pubblici, si faccia  carico, in prima persona di seguire e monitorare la vicenda, sperando che la stessa si concluda in tempi rapidissimi”.

 

Raffaella Aquino

Miceli a Ziccarelli: “proposta da non sottovalutare”

miceli m5sRende (CS) – Secondo Domenico Miceli (M5S) quella lanciata dal consigliere di maggioranza Domenico Ziccarelli è una propostada non sottovalutare. “La creazione di una commissione d’inchiesta sul bene pubblico più importante di Rende, il suo territorio, non può che attirare il nostro interesse. Detta indagine potrebbe rivelarsi utile sia sotto l’aspetto storico che politico, ma potrebbe essere importante anche al fine di tracciare il costruendo Psc, sul quale pesano nuovi ritardi. Potrebbe rivelarsi essere un’operazione verità – continua Miceli – cui siamo estremamente favorevoli, al fine di fare chiarezza ed evitare che le stesse pratiche del recente passato possano concretizzarsi anche oggi. Perciò vogliamo lanciare una proposta, che Ziccarelli potrebbe anche leggere come una provocazione: partiamo dall’oggi in questa indagine e andiamo a vedere per quali proprietari terrieri l’attuale giunta comunale vuol modificare la destinazione urbanistica per l’annunciato ospedale privato. Sarebbe, questo, un bel segnale di trasparenza che non avrebbe eguali nella storia politica e istituzionale di questo Comune”.