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Migrante morto a San Ferdinando, disposta autopsia

SAN FERDINANDO (RC) – La salma di Souaro Jaiteh, il giovanissimo migrante morto carbonizzato nell’incendio della tendopoli di San Ferdinando, è stata trasferita nell’ospedale di Reggio Calabria, dove sarà eseguita l’autopsia,

A disporre l’esame autoptico è stato il pm della Procura di Palmi Giuseppe Cappelleri che indaga su quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica all’interno della baraccopoli.

A San Ferdinando oltre al fratello del giovane, Soumbu, che vive a Catania, sono giunti anche i genitori del ragazzo non ancora diciottenne che non viveva stabilmente nella tendopoli, essendo inserito nel programma Sprar di Gioiosa Ionica ma che vi si recava di tanto in tanto a trovare dei parenti.

A San Ferdinando la situazione si è normalizzata

Intanto è tranquilla stamane la situazione nella tendopoli dopo i momenti di tensione vissuti ieri con alcuni cassonetti rovesciati e la protesta pacifica al Municipio di San Ferdinando. A placare gli animi anche la notizia dell’individuazione di un sito alternativo dove saranno sistemati dei container.

Migrante ucciso, fermato Antonio Pontoriero

VIBO VALENTIA – E’ finito sotto inchiesta Antonio Pontoriero, 43 anni di San Calogero, accusato dell’omicidio di Soumaila Sacko, il migrante maliano di 39 anni. L’uomo è stato sottoposto a fermo d’indiziato di delitto. Si attendono ancora i risultati dell’esame autoptico e la relazione del perito balistico.

Il migrante ucciso a San Calogero sabato scorso era un attivista dell’Unione sindacale di base contro lo sfruttamento dei migranti, che con due compagni cercava lamiere per costruire ripari di fortuna nella vecchia tendopoli. Si attendono poi i risultati dei rilievi da parte dei Ris di Messina che effettueranno sulla Fiat Panda bianca vecchio modello, identica a quella che i due africani sopravvissuti hanno riferito essere stata in uso al presunto omicida. Si attendono poi gli esami effettuati sui vestiti dell’uomo, compresi quelli recuperati nella lavatrice della sua abitazione dai militari dell’Arma a sole cinque ore dalla fatale sparatoria.
 Foto Ansa del 07 giugno 2018

Accusa migrante di rapina, denunciato

VIBO VALENTIA – Un uomo di 29 anni è stato denunciato dalla Polizia di Stato di Vibo Valentia con l’accusa di simulazione di reato.

Il ventinovenne ha contattato il 113 dichiarando di essere stato derubato da un extracomunitario. Secondo l’uomo, lo straniero lo avrebbe minacciato con un coltello per derubargli 5.500 euro tra contanti e assegni bancari, il ricavato di una giornata di consegne per la sua ditta di spedizioni. La versione dell’uomo non ha, però, convinto la polizia che ha indagato sul caso. Le dichiarazioni, le testimonianze e le riprese video di un sistema di sorveglianza posto in zona hanno portato alla luce molte discordanze. Gli agenti hanno, così, deciso di denunciare l’uomo.

“Ospedali Riuniti”, pronto intervento per il giovane migrante libico

REGGIO CALABRIA – All’indomani dell’appello lanciato dal leader di Diritti Civili, Franco Corbelli, il presidente della Regione, Mario Oliverio, è prontamente intervenuto presso il direttore generale degli “Ospedali Riuniti” di Reggio Calabria, Frank Benedetto, per chiedere attenzione ed assicurare sostegno alle cure del giovane migrante libico affetto da leucemia, sbarcato nei giorni scorsi a Reggio Calabria insieme al padre, dopo che diversi ospedali libici non gli avevano dato nessuna speranza di guarigione. Il giovane, a cui è stata riscontrata una piccola infezione, la prossima settimana sarà sottoposto ad un intervento chirurgico.

ospedale riuniti reggio

Questa mattina, accompagnato da un interprete, il direttore generale degli “Ospedali Riuniti” si è recato presso il reparto di Ematologia del nosocomio reggino per incontrare il giovane migrante, per informarlo sull’intervento del presidente della Regione teso ad assicurargli le cure e l’assistenza necessarie e per esprimergli tutta la vicinanza e il sostegno di quest’ultimo.

«Voglio pubblicamente ringraziare il presidente Oliverio – ha affermato Franco Corbelli,  appena informato dell’intervento del Governatore calabrese – per il suo Intervento Immediato e per la sua particolare sensibilità. Il giovane, anche a causa delle condizioni di grave disagio economico in cui versa la sua famiglia, non avrebbe avuto alcuna possibilità di essere curato in Libia, che è il suo paese di origine.  Per questo motivo, ormai stremato, ha compiuto insieme al padre, che ora lo assiste al capezzale del letto dell’ospedale reggino, un ultimo, disperato tentativo, affrontando un pericoloso viaggio della speranza. »