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Elezioni Cosenza, rinviata la visita del ministro Orlando

COSENZA – Rinviata l’iniziativa della Grande Cosenza di sabato 21 maggio alle 15, nel cinema Modernissimo di Cosenza alla quale doveva partecipare il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. il Guardasigilli infatti, parteciperà ai funerali di Marco Pannella previsti sempre per sabato alle ore 16 nella città di Roma. Sarà comunicata a breve la nuova data dell’incontro con il ministro Andrea Orlando, che sarà a Cosenza per sostenere il candidato a sindaco di Alleanza civica progressista, Carlo Guccione.

Scioglimento a Palazzo dei Bruzi. Jole Santelli: “Corruzione politica”

Jole Santelli 2COSENZA – Una interrogazione al presidente del Consiglio ed ai ministri dell’Interno e della Giustizia è stata presentata dai deputati di Forza Italia Jole Santelli e Roberto Occhiuto, dopo le dimissioni di 17 consiglieri del Comune di Cosenza che porteranno allo scioglimento dell’Ente guidato dal forzista Mario Occhiuto. I due parlamentari, dopo avere ricordato una precedente interrogazione in Commissione Affari costituzionali in cui “veniva denunciato il tentativo da parte di esponenti del Pd di corrompere consiglieri di maggioranza al fine di ottenere da loro le dimissioni dalla carica e, di conseguenza, la fine anticipata della legislatura” chiedono adesso di sapere “se l’autorità giudiziaria abbia aperto indagini sui tentativi di corruzione politica che – scrivono la Santelli e Occhiuto – hanno portato alle dimissioni di 17 consiglieri. Incontri con blandizie, minacce e promesse di diverso tipo sono stati al centro di giornate convulse. Ad avvelenare il clima notizie di stampa che annunciavano indagini, avvio di Commissioni d’inchiesta, il tutto condito da un sapiente miscuglio di pseudo fughe di notizie, millanterie e presunte soffiate. Si è scritto anche di presunte notizie provenienti da organi di polizia giudiziaria o di magistrati, ed addirittura di soffiate attribuite direttamente al ministro della Giustizia Andrea Orlando. Particolare attenzione deve essere posta al progetto Metro leggera, fortemente avversato dal sindaco e coacervo di rilevanti interessi economici regionali e locali. Occorre sottolineare, invece, che il Sindaco non ha Roberto Occhiutoricevuto alcun avviso di garanzia, né dalla procura di Cosenza né da Catanzaro. E questo perché l’azione dell’amministrazione è sempre stata improntata a criteri di legalità, sopratutto nei lavori pubblici dove in questi anni rispetto alle amministrazioni precedenti si è drasticamente ridotta la percentuale di affidamenti diretti e i lavori pubblici principali sono sempre stati attribuiti tramite una Commissione prefettizia. Al contrario al Sindaco è stata assegnata la protezione per le minacce ricevute dopo aver fatto emergere le irregolarità nel sistema delle cooperative sociali”. I parlamentari chiedono infine di sapere “se risultano vere le rivelazioni del Ministro Orlando a suoi compagni di partito su indagini coperte da segreto e su presunti indagati e se si è proceduto contro fonti d’informazione che riportano notizie attribuibili o a semplici millanterie o a gravi fughe di notizie di atti segreti”.

‘ndrangheta, latitanti arrestati in un bunker. Preso il presunto assassino di Francesco Inzitari

Elicottero poliziaREGGIO CALABRIA – Sono stati arrestati questa mattina all’alba, dagli uomini della Squadra Mobile di Reggio Calabria con il supporto della prima divisione del servizio centrale operativo, i latitanti Giuseppe Crea e Giuseppe Ferraro. Crea, che da oltre dieci anni sfugge alla giustizia, e Ferraro, latitante da diciotto, sono stati scovati dagli investigatori in un bunker nascosto dentro un costone di roccia ad Agro di Maropati, fra Rizziconi e Melicucco. Figlio prediletto di Teodoro Crea, Giuseppe è per gli investigatori il capo dell’omonimo clan di Rizziconi, che ha continuato a dirigere durante gli anni di latitanza. Secondo alcune ipotesi investigative, non si tratterebbe solo di uno stratega lucido degli investimenti del clan, ma anche di un killer efferato. Secondo alcune ipotesi, sarebbe stato lui ad uccidere Francesco Inzitari, figlio appena diciottenne di Pasquale, ex consigliere provinciale di Reggio Calabria. Braccato dagli investigatori, Giuseppe Crea era sfuggito nuovamente all’arresto nel giugno 2014, quando l’operazione Deus ha prosciugato la sua rete di fiancheggiatori. Per oltre diciotto anni e’ riuscito a sfuggire agli investigatori l’altro boss finito in manette questa mattina all’alba, Giuseppe Ferraro, boss di Oppido Mamertina e capo storico dei Ferraro Raccosta, sopravvissuto alla cruenta faida che dagli anni Ottanta vede il suo clan in guerra con quello dei Mazzagatti- Polimeni – Bonarrigo. Un conflitto sopito per lungo tempo, ma che nel 2012 ha fatto registrare una nuova recrudescenza, dopo l’omicidio di Domenico Bonarrigo, capo del clan avversario dei Ferraro Raccosta. Sarà lo stesso Giuseppe Ferraro – secondo gli investigatori – a sacrificare gli uomini della sua famiglia che avevano usato turbare la pax mafiosa, consegnandoli ai Mazzagatti- Domenico- Bonarrigo, che li uccideranno uno dopo l’altro. Uno di loro, Francesco Raccosta, verrà dato in pasto ai maiali ancora vivo. I particolari dell’operazione saranno resi noti in una conferenza stampa, con la partecipazione del Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho. Nel covo trovate anche circa 20 armi fra pistole, fucili mitragliatori, fucili a pompa e numerose munizioni. Intanto anche il Ministro Alfano ha espresso compiacimento per l’operazione: “Oggi è un’altra bella giornata per tutti e per il Paese, perché oggi la giustizia ha vinto ancora una volta e ha vinto in modo eclatante con l’individuazione e l’arresto di due boss capicosca della ‘ndrangheta, catturati in un bunker in provincia di Reggio Calabria – ha detto il Ministro Angelino Alfanodell’Interno – Sono stati arrestati, in una operazione di altissimo livello, Giuseppe Ferraro, latitante da quasi vent’anni e condannato per associazione mafiosa e omicidio, e Giuseppe Crea, il maggiore esponente della ‘ndrangheta tirrenica, ricercato da dieci per associazione mafiosa, entrambi esponenti dei clan della Piana di Gioia Tauro e inseriti nell’elenco dei latitanti più pericolosi d’Italia. Questo a dimostrazione del fatto che non si può sfuggire per sempre alla giustizia perché la squadra-Stato lavora ogni giorno per ripulire il territorio dalla mala pianta del crimine organizzato, perché i cittadini, che della squadra-Stato fanno parte, possano credere sempre di più nella forza delle istituzioni”.

Liceo Fermi, rimuovete quella preside. Interrogazione parlamentare di Fassina

Liceo Fermi 1ROMA – Torna di attualità la presunta cattiva gestione del Liceo Scientifico “Enrico Fermi” di Cosenza, sotto la lente di ingrandimento del Ministero dell’Istruzione e delle organizzazioni sindacali per una serie di presunti abusi dei diritti dei lavoratori esercitati dal dirigente scolastico. A riportare la questione all’attenzione del Governo è una interrogazione firmata dai deputati civatiani Stefano Fassina e Monica Gregori, imbeccati chissà da chi, visto che entrambi con Cosenza hanno davvero poco a che fare.

Nel documento indirizzato alla titolare del Miur, gli onorevoli Fassina e Gregori si chiedono come mai il dirigente scolastico Michela Bilotta sia stata riconfermata al proprio posto nonostante in quell’istituto “si è riscontrata unaStefano-Fassina ininterrotta serie di fatti lesivi dei diritti dei lavoratori e della loro dignità, fatti che disattendono le disposizioni contrattuali e che sono stati denunciati e documentati puntualmente dalle locali organizzazioni sindacali del settore scuola”. Stefano Fassina e Monica Gregori sottolineano che, nel luglio 2014, Michela Bilotta è stata riconfermata nella sua attuale sede “nonostante la naturale scadenza del contratto triennale. Dopo alcune ispezioni inviate dall’ufficio scolastico regionale, si è svolta, nel settembre 2014, un’ispezione collegiale inviata dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, che ha ascoltato personale docente, personale tecnico e studenti; l’ispezione – precisano i parlamentari – ha prodotto una pesantissima relazione, che ha determinato il provvedimento di sospensione del dirigente scolastico, una sospensione che, intervenendo per Monica-Gregorisoli 15 giorni, non ha certamente individuato una soluzione definitiva alle irregolarità riscontrate; ciononostante, il direttore generale dell’ufficio scolastico regionale della Calabria, a quanto consta agli interroganti, non ha preso ulteriori provvedimenti in merito”. Per tutti questi motivi i due deputati si rivolgono al Ministro Giannini per chiederle se “non intenda valutare la sussistenza dei presupposti per promuovere iniziative ispettive presso le strutture dirigenziali dell’ufficio scolastico regionale della Calabria e del liceo Fermi di Cosenza, per verificare con certezza e trasparenza le motivazioni che hanno condotto alla riconferma del dirigente scolastico, e se, al contrario, non sussistano effettive condotte irregolari tali da giustificare l’individuazioni di soluzioni alternative per la gestione del liceo Fermi Cosenza”.

Ministro Kyenge ‘bloccata’ all’interno del Cara di Crotone

 

CROTONE – E’ stata ‘bloccata’ all’interno del Cara di Crotone dalla protesta pacifica, il Ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge. I protestanti erano una trentina di ospiti che le hanno impedito l’uscita mettendosi davanti alle auto e chiedendo che visitasse tutta la struttura. Il ministro, ha accolto immediatamente l’invito ed ha visitato il centro incontrando gli ospiti. Alla conclusione della visita si è verificata una nuova protesta di una trentina di persone mentre numerosi migranti applaudivano al ministro.

La Vicepresidente Stasi parla della visita del Ministro Kyenge

 

CATANZARO – In occasione della visita a Crotone del ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge, che avverrà mercoledì 21 agosto, la Vicepresidente della Regione Antonella Stasi ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Desidero rivolgere il più caloroso benvenuto al ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge convinta che gli incontri programmati sul territorio calabrese, e nella città di Crotone in particolare, rappresentino una proficua occasione di confronto sui temi connessi all’accoglienza e all’emergenza immigrazione”. Inoltre ha affermato la Vicepresidente che non potrà essere presente a questo significativo appuntamento, poiché è in Albania come “volontaria” in una missione umanitaria. Nonostante la lontananza dalla Calabria, Stasi ha voluto ribadire il compiacimento ed un sentito ringraziamento al ministro Kyenge  per aver deciso di far tappa nella città di Crotone per conoscere direttamente la delicata situazione  dei migranti in un territorio  che ha dato prova di grande disponibilità e spirito di accoglienza. Sia cittadini, forze dell’ordine ed istituzioni  si stanno spendendo  fin oltre le proprie possibilità  per affrontare adeguatamente  la fase emergenza. Il Presidente Scopelliti e l’esecutivo regionale hanno dato dimostrazione di grande sensibilità ai temi dell’accoglienza ponendo particolare attenzione allo stato di attuazione delle legge sui richiedenti asilo e rifugiati. Conclude la Stasi: “Crotone con la presenza di un grande centro di accoglienza per  richiedenti asilo, ha rappresentato in Italia  un modello di buona  prassi dell’accoglienza e della gestione. Gentile Ministro la Calabria ha fatto davvero tanto fin qui e proseguirà  con altrettanto impegno su questo fronte  ma attende che ci sia un segnale concreto anche da parte  del Governo centrale e dall’Europa per i territori che, in prima linea, sostengono la gestione del fenomeno immigratorio e degli sbarchi”.

Visita istituzionale del Ministro Cecile Kyenge a Palazzo dei Bruzi

 

COSENZA – Il prossimo 21 agosto il Ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge sarà in visita istituzionale a Palazzo dei Bruzi. La rappresentante del governo Letta verrà accolta alle ore 17.00 dal sindaco Mario Occhiuto, dalla Giunta e dalle cariche istituzionali locali prima di essere accompagnata in una passeggiata alla scoperta delle bellezze del capoluogo bruzio. “E’ per noi un grande onore ricevere il ministro Kyenge – afferma il sindaco Occhiuto – Ci sentiamo lusingati che fra le tappe del suo passaggio calabrese abbia scelto di fermarsi a Cosenza, città che ricorda battaglie storiche per l’integrazione, per l’accoglienza e per la tolleranza. L’amministrazione si sta spendendo nella direzione di una crescita comune senza fare alcune distinzione fra cittadini cosentini e cittadini stranieri,  con la piena convinzione che i diritti umani siano universali e non soggetti a privilegi di sorta legati al luogo in cui si nasce”. Conclude Occhiuto che l’occasione di questa visita serve per tornare su concetti che si ritengono fondamentali e assolutamente inconfutabili.