Archivi tag: Mobilitazione

Anche in Calabria mobilitazione dei vigili del fuoco del CONAPO: più assunzioni ed equiparazione agli altri corpi

Il sit-in a Catanzaro

CATANZARO – Anche nelle città calabresi la mobilitazione dei vigili del fuoco. L’iniziativa  è stata promossa dal CONAPO, sindacato autonomo vigili del fuoco. I lavoratori del corpo più amato dai cittadini, hanno fatto dei sit-in e sono stati ricevuti nelle Prefetture di tutta Italia. Il CONAPO chiede maggiori diritti, potenziamento di organico ed equiparazione economica e pensionistica agli altri corpi dello Stato. Il corpo, infatti soffre di una grave carenza di organico (mancano 3000 vigili del fuoco su un totale di circa 30mila), l’età media è di 48 anni (poco compatibile con il tipo di lavoro) e i vigili del fuoco percepiscono ogni mese in media 300 euro in meno rispetto ai colleghi degli altri corpi. Perciò il CONAPO porta avanti la sua battaglia trentennale e fa un appello al Presidente della Repubblica, al Governo, alle istituzioni tutte e ai politici di ogni colore.

“Non chiediamo privilegi, ma equiparazione ed equità per il corpo dello Stato più bistrattato dalla politica – spiega Antonio Brizzi segretario generale del sindacato –  per trovare le risorse, non c’è bisogno di mettere le mani in tasca agli italiani: basta tagliare i veri sprechi della cosa pubblica senza colpire gli apparati di sicurezza”.

Il sindacato fa notare che i vigili del fuoco condividono funzioni  istituzionali  di  pubblica  sicurezza,  polizia  giudiziaria e soccorso  pubblico con le forze di polizia. “Secondo l’Istat, siamo il corpo più amato dagli italiani, eppure continuiamo a essere bistrattati – dichiara Massimo Conforti, segretario provinciale CONAPO di Catanzaro –  Rischiamo la vita tutti i giorni ma, per il nostro lavoro e per la nostra abnegazione, non c’è ancora un adeguato riconoscimento. Quindi, il CONAPO chiede un trattamento retributivo e pensionistico pari a quello degli altri Corpi dello stato, in particolare alle  Forze  di  polizia  ad  ordinamento  civile”. Il sindacato dunque, ribadisce, la richiesta di inserire i vigili del fuoco nel comparto sicurezza o almeno di equipararne retribuzioni e pensioni, e inoltre la necessità di procedere con altre assunzioni.

Il CONAPO propone di istituire un fondo destinato alla perequazione degli istituti retributivi e pensionistici dei vigili del fuoco. Per il CONAPO le risorse potrebbero essere reperite grazie a un’adeguata spending review della cosa pubblica, e del Ministero dell’Interno in particolare. Altre risorse potrebbero provenire dai risparmi conseguenti applicazione della cosiddetta “legge Madia” di riordino delle pubbliche amministrazioni. Ed i sindacalisti del Conapo stanno valutando altre iniziative.

 

Bentivoglio, Falcomatà chiama i cittadini alla scorta civica. Nasone (Libera): “Facciamo cose concrete”

12810016_10209274729211154_826021888_oREGGIO CALABRIA – E’ una folla visibilmente coinvolta e generosa quella che si stringe idealmente attorno al proprio  concittadino Tiberio Bentivoglio, l’imprenditore minacciato dopo l’esplosione di stanotte al deposito della sua azienda sanitaria.

Dopo l’incendio della scorsa notte nel quartiere I Tre Mulini, che ha distrutto il deposito dell’imprenditore Bentivoglio, noto per la sua battaglia contro il racket, il primo cittadino di Reggio Calabria Giuseppe Falcomata ha dato appuntamento alla popolazione reggina davanti al locale, ormai vuoto e semidistrutto. Una grande folla ha risposto all’appello del sindaco e in questi istanti in molti stanno ancora cercando di raggiungere la stretta strada teatro dei fatti di stanotte, nei pressi della facoltà di architettura. In mezzo alla folla Falcomata ha parlato di “scorta civica” esortando i suoi concittadini alla mobilitazione della famiglia Bentivoglio. Questo un estratto del suo appello: “Se siete qua stasera è perché voi come noi vi siete rotti le palle. Continuiamo a costruire segni di speranza (..). Reggio Calabria non vuole morire, Reggio Calabria vuole rinascere. La città è accanto a chi sceglie la legalità“. 12789703_10209274716730842_2069263796_o

Fra i primi a raccogliere l’appello di Falcomatà il presidente di Libera Domenico Nasone: “Questa folla ci sembra il segno tangibile di una città che alza la testa e non lascia soli i suoi figli in difficoltà e minacciati. Nasone ha poi esortato i presenti e non a fare “cose concrete” per aiutare Bentivoglio e la sua famiglia: “Chi è venuto qui metta mano al portafogli per aiutare questa famiglia Bentivoglio“. “Essere accanto a Tiberio Bentivoglio è una scelta di libertà“, ha concluso Nasone.

Presenti anche tantissimi studenti che si sono mobilitati spontaneamente, fra cui una rappresentanza del Liceo Scientifico Volta, e il gruppo degli scout di Melito.

12803031_10209274685970073_4902802353065156471_n

 ph: Roberta Parisi
 

Per gli LSU-LPU della Calabria continua la mobilitazione

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato della Federazione Regionale USB Calabria:

Lamezia Terme (CZ) – 15 nov – Dopo la grande manifestazione di Reggio dello scorso 12 novembre, diventa più che mai fondamentale continuare la lotta. Ricordiamo a tutti, infatti, che allo stato non abbiamo ottenuto ancora nulla (da qui il nostro comunicato che esprimeva insoddisfazione per l’accordo) e che tutta la partita si giocherà giovedì prossimo a Roma. Ai circa 5000 lavoratori e alle rispettive famiglie, alle quali in questi 17 anni sono stati rubati il futuro, la tranquillità e la dignità, chiediamo di non abbandonare la lotta proprio adesso, ma di proseguirla a Roma, inscenando un’altra manifestazione sotto il Palazzo della Presidenza del Consiglio, in contemporanea con lo svolgimento del tavolo tecnico; tavolo al quale, in barba a tutti i tentativi messi in campo da qualcuno, la USB, principale protagonista di queste lotte a difesa dei lavoratori e dei loro diritti, ci sarà. All’USB, infatti, non interessano affatto le soluzioni temporanee e provvisorie, noi per gli Lsu-Lpu non chiediamo il rinnovo delle convenzioni, ma noi abbiamo una sola parola d’ordine: stabilizzazione definitiva del rapporto di lavoro! Non sarà facile, lo sappiamo, né sarà definitivo questo incontro del 21, ma noi lavoreremo perché si buttino le basi concrete per arrivare al nostro obiettivo.

Perché ciò si realizzi, è necessario, anzi fondamentale, il coinvolgimento di tutti gli interessati: la delega è un concetto che non ci appartiene, anzi riteniamo che le conquiste potremo ottenerle solo con la partecipazione diretta. Ecco perché per il 21 novembre riproponiamo una nuova grande manifestazione di tutti i lavoratori precari, come quella dell’altro giorno, ma questa volta direttamente a Roma. E se qualcuno prova a scoraggiarvi, non date loro retta, restate uniti.

 

Federazione Regionale USB Calabria

Mobilitazione dei lavoratori: trasporti fermi

(immagine di repertorio)

COSENZA – Mobilitazione spontanea dei lavoratori del trasporto locale: da questa mattina gli autobus sono fermi. I lavoratori delle compagnie private hanno incrociato le braccia, alcuni autisti delle Ferrovie della Calabria dichiarano di non avere la possibilità di partire. All’origine della protesta la delibera di Giunta Regionale di ieri. Le segreterie regionali di FILT CGIL, FIT CISL, UIL Trasporti e UGL spiegano la loro posizione in un comunicato congiunto di questa mattina in cui “denunciano che questa delibera sta già determinando spontanee mobilitazioni dei lavoratori”. Nella nota si legge che “le segreterie regionali, a seguito del provvedimento della Giunta Regionale del 20 maggio 2013, nella quale è previsto un taglio lineare del 50% dei servizi sul Trasporto Pubblico Locale, considerano questa scelta irresponsabile ed incomprensibile per le conseguenze che la stessa avrà sulla tenuta occupazionale nel settore e anche per gli effetti sociali sulla popolazione calabrese”. Il comunicato evidenzia la mancanza del confronto con le parti sociali e di un idea di razionalizzazione dei trasporti. Denuncia, inoltre, gli effetti del provvedimento: “Circa 1000 unità lavorative rischierebbero di venire espulsi dal processo produttivo ed inoltre ciò produrrebbe un’offerta sempre più marginale”. Intanto, all’autostazione di Cosenza, gli utenti lamentano i disagi. “Come faccio a giustificarmi a lavoro? – dice una signora – questa mattina ho obliterato e poi mi hanno fatto scendere. Chi mi rimborserà il biglietto? Oltre al danno, la beffa”. Un gruppo di studentesse si confronta con alcuni lavoratori: non condividono le modalità della protesta pur comprendendone i motivi. Un uomo è preoccupato: “devo raggiungere Catanzaro, ho un impegno urgente”. Altri ancora parlano tra di loro, una signora deve fare una visita specialistica a cui non può rinunciare. Alcuni autisti si soffermano sui problemi economici, ma anche sui disagi causati dagli eventuali tagli alla mobilità dei cittadini calabresi.

 

r.p.

Sit-in di protesta dei disoccupati all’INPS

Cosenza – Stamattina l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale di Cosenza è stato presidiato da più di un centinaio di manifestanti – tra disoccupati del territorio calabrese cui è stata sospesa la mobilità in deroga ed attivisti solidali alla causa. La giornata di protesta è stata indetta Giovedì scorso, a seguito di un’assemblea unitaria, dalle sigle sindacali di Cgil, Cisl e Uil, sotto pressione delle rispettive basi.

«Non si percepisce la mobilità da tre mesi, siamo stanchi, ma non rassegnati, il disagio ricade sulle famiglie», alcuni disoccupati dell’Istituto Papa Giovanni argomentano così il bisogno di ricevere l’assegno dai fondi stanziati.

Secondo quanto stabilito dall’accordo quadro tra Regione Calabria ed INPS, i disoccupati avrebbero dovuto percepire l’assegno di mobilità fino al termine dell’anno in corso; la sospensione di tale erogazione ha portato i disoccupati in piazza, a bloccare il traffico per circa due ore, mentre i tre referenti sindacali hanno preso parte ad un tavolo di trattative per sollecitare l’erogazione delle mensilità.

Al termine della discussione istituzionale i referenti di Cgil e Cisl hanno comunicato ai manifestanti piena comprensione assieme all’impossibilità di una risoluzione immediata della controversia, invitandoli alla mobilitazione del 2 ottobre, data della prossima manifestazione sindacale unitaria, in cui verranno rilanciati i contenuti già espressi oggi. Questa impostazione è stata però criticata da molti manifestanti.

Il movimento di questa mattina ha espresso ferma determinazione a proseguire la lotta. Il clima teso, registrato tra i rappresentanti sindacali ed alcuni manifestanti, ha altresì chiarito a molti l’esigenza di organizzare autonomamente le proteste che seguiranno questa giornata. I malumori, espressi dai disoccupati, hanno riguardato, all’interno della vertenza, il ruolo dei sindacati. In particolar modo i tesserati della Cgil hanno lamentato l’abbandono del loro referente sindacale prima del termine della manifestazione.

Delfina Donnici

Lavoratori Esac in mobilitazione contro la riforma di Afor e Arssa

COSENZA – I lavoratori dell’ex Esac impresa e delle cosiddette attività non connesse hanno iniziato ieri la mobilitazione contro la riforma dell’Arssa con un’assemblea partecipata e ricca di spunti. Dai lavoratori è arrivato un forte appello alla politica affinché metta da parte gli interessi particolari e le clientele, congeli la contro-riforma che sarà discussa domani in consiglio regionale e si impegni per una riforma organica degli enti strumentali, mettendo al centro il lavoro e il rilancio delle aree interne.

I lavoratori hanno ribadito le loro preoccupazioni e si sono rivolti ai consiglieri regionali di centrosinistra, chiedendo loro di fare chiarezza sulle loro intenzioni di voto rispetto alla contro-riforma dell’Arrsa e dell’Afor e invitandoli a dire no al provvedimento. Un appello esteso anche ai consiglieri regionali di centrodestra che hanno a cuore le sorti dei lavoratori e della provincia di Cosenza.

“La contro-riforma messa in campo dall’amministrazione Scopelliti contiene molti elementi che ci lasciano a dir poco perplessi – ha detto Giovanni Donato, segretario generale della Cgil di Cosenza -. Basti pensare alla norma anticostituzionale sulla pianta organica dell’Agenzia, che consente al direttore generale di proporre in maniera discrezionale alla giunta regionale il trasferimento di altro personale dell’Arssa in liquidazione’”.

Donato ha concluso ricordando i dubbi sulla copertura finanziaria della contro-riforma espressi da molte forze politiche e persino dal dirigente del settore bilancio Pietro Manna.

La mobilitazione dei dipendenti di Arssa e Afor proseguirà domani con un presidio in consiglio regionale. Da Cosenza partiranno circa cinquecento lavoratori.