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Barbanti, a Cosenza logiche staliniste e naziste tra i Cinque Stelle

di SALVATORE BRUNO

 

COSENZA – Dialoga con Magorno perché l’interlocuzione con il governo regionale passa necessariamente dal Partito Democratico e sulle vicende amministrative di Cosenza annuncia un progetto comune con il senatore Molinari e l’Associazione Calabria Terra Libera. E sui travagli vissuti all’ombra di Palazzo dei Bruzi dal Movimento Cinque Stelle, lascia in cantina il fioretto, sferzando i suoi ex compagni a colpi di sciabola.

Sebastiano Barbanti, deputato cosentino, attualmente nel Gruppo Misto, sta lavorando sotto traccia, ma non troppo, per offrire il proprio contributo alla risoluzione delle tante emergenze che attanagliano la Calabria, mettendo sul tavolo questioni e soluzioni, sottoposte al segretario regionale del Pd. I due sono colleghi tra i banchi di Montecitorio. «Ma la Camera è chiusa dall’ultima decade di dicembre. In pratica erano più di venti giorni che non vedevo Magorno. Ho approfittato della nostra contemporanea presenza a Lamezia Terme per incontrarlo. Il motivo? Da tempo lavoro su temi che stanno a cuore a me ed ai cittadini della nostra regione. La sanità, la Sorical, la questione relativa alla Fondazione Terina. Si tratta di tematiche che riguardano il governo regionale. Il mio interlocutore dunque non può che essere Mario Oliverio ed il suo partito, ovvero i rappresentanti politici ed istituzionali deputati ad affrontare e risolvere le problematiche. Inutile attardarsi a denunciare quello che non va. La diagnosi non è sufficiente. Bisogna trovare le cure e proporle agli organismi che hanno il potere e gli strumenti per operare e cambiare le cose». Una sorta di collaborazione dall’esterno? «In realtà ritengo che le cose si cambiano da dentro, perché dall’esterno si possono esercitare soltanto pressioni limitate, destinate a rimanere lettera morta».

Questa collaborazione con il Pd potrebbe essere riproposta anche a Cosenza, in vista delle amministrative? «Su Cosenza, insieme al senatore Molinari e con l’Associazione Calabria Terra Libera, stiamo predisponendo una lista aperta al contributo dei cittadini. Non abbiamo preclusioni di carattere ideologico. Noi lavoriamo e lavoreremo sui temi, sui fatti concreti e sulla progettualità. Ovviamente i nostri candidati dovranno essere persone specchiate. Quindi la nostra lista sarà off limits per condannati e persone con carichi pendenti». Presenterete un vostro candidato a sindaco? «E’ un aspetto che valuteremo in seguito. I tempi non sono ancora maturi. In questa fase siamo impegnati a chiudere la lista dei candidati al consiglio comunale. Potremo avere un candidato sindaco di Calabria Terra Libera oppure entrare a far parte di uno schieramento più ampio. Sotto questo aspetto la palla adesso è nel campo dei partiti tradizionali. Noi non siamo per alzare steccati ideologici ed anacronistici che non portano a nulla se non ad essere destinati a rimanere ai margini della vita amministrativa. Se dovessero chiederci di sostenere un candidato a sindaco a noi gradito e con le carte in regola, saremo della partita». Da osservatore esterno il deputato Barbanti commenta anche la polemica tra il sindaco Occhiuto ed il senatore Morra, sul caso luminarie e sul famigerato servizio del Tg1. «Per la verità non ho seguito la vicenda, se non in maniera superficiale. E però Occhiuto non è abituato a parlare a vanvera. Se si è esposto in maniera così netta, qualcosa sotto ci sarà. Peraltro gli elementi ci sono tutti, visto che il presidente della Commissione di vigilanza Rai è un rappresentante del Movimento Cinque Stelle. Su questo mi consenta un inciso: non ho visto né sentito dichiarazioni da parte grillina sul caos generato dalla trasmissione di Capodanno. Se a presiedere la vigilanza Rai ci fosse stato l’esponente di un altro partito, sono certo che avrebbero sollevato un polverone, chiedendone le dimissioni». La sensazione è che il divorzio dal Movimento è stato tutt’altro che indolore. Peraltro anche a Cosenza i Cinque Stelle stanno vivendo un periodo non semplice. Il caso di Mario Corbelli ne è un esempio. «Corbelli da persona intelligente, ha capito la logica stalinista, anzi nazista che vige all’interno del Movimento Cinque Stelle a Cosenza, esercitata da esponenti che non esitano a mettere sul patibolo una persona che ha avuto la sola colpa di mettere in discussione una regola che potrebbe anche essere anche cambiata. Sa cosa penso? Che con questi chiari di luna, chissà se riusciranno a mettere insieme il numero minino di candidati per formare una lista».

 

Molinari: Nessuna proporzione tra il prezzo delle bollette e il servizio

Riportiamo di seguito le parole del presidente dell’Associazione “Calabria Terra Libera”, Francesco Molinari, in merito alla questione relativa alla bollette recapitate ai cittadini di Cosenza. Si tratta di parole forti per i quali siamo aperti e disponibili a riportare qualsiasi diritto di replica.

MolinariQuanto sta accadendo a Cosenza, negli ultimi giorni, ha davvero dell’assurdo. Da un lato i cittadini che vedono recapitarsi bollette dell’acqua e Tari, non di certo lievi, e dall’altra il Comune che – dopo averci “provato” – tenta pateticamente di metterci le pezze, compiendo piroette dell’ultima ora per salvarsi dalle polemiche. Intanto non capiamo perché i cittadini debbano pagare caro due servizi che certo non eccellono per efficienza, soprattutto per quanto riguarda l’erogazione idrica, al cui danno si aggiunge la beffa, vista la cronica mancanza di acqua in molti quartieri.
La questione sui rifiuti è ancora più torbida, a fronte del fatto che malgrado le percentuali vantate dall’amministrazione comunale per raccolta differenziata (che fine ha fatto il progetto del Centro di riciclo, azienda speciale del comune, che avrebbe dovuto costituire l’ unica soluzione per risolvere il problema e metterci al passo con i richiami europei ad una società diretta verso “rifiuti zero” ?), in città continuano a svettare sulle strade cumuli di spazzatura. E ciò accade soprattutto in zone e quartieri periferici come Via Popilia.
E si abbia il buon gusto di non tirare fuori la storia del cittadino indisciplinato perché è comunque compito del Comune intervenire in maniera repentina per evitare disagi e attentati alla salute pubblica. Nonostante tutto questo, i cittadini si stanno vedendo recapitare bollette della tari spropositate rispetto al brutto servizio – e spettacolo – offerto. E magari si poteva evitare la presa in giro della possibilità di pagare in due tranche una bolletta spedita con grave ritardo, a prima rata scaduta il 30 novembre con un inesistente lasso di tempo a disposizione per saldare il pagamento al 31 dicembre : tanto valeva dire di pagare in un’unica soluzione.
Sono lontani i tempi in cui a Cosenza si parlava di “riciclo spinto” di un rifiuto che poteva e doveva essere un’occasione di vero lavoro, piuttosto che pesare sulle sulle tasche dei contribuenti : probabilmente è tornato il tempo di fare affari sui rifiuti, le elezioni si avvicinano.
Sen.Francesco Molinari

Molinaro chiede l’insediamento dei giovani in agricoltura in Calabria

REGGIO CALABRIA (RC) Molinaro: “Non mettiamo il cemento ai piedi dei giovani agricoltori che intendono investire nel settore agroalimentare e camminare speditamente”. Così, Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria assertore di una rigenerazione anagrafica in agricoltura, chiede, a negoziato ancora aperto,  al presidente Mario Oliverio e ai dirigenti regionali (Salvino, Aramini, Zanfino)  una revisione dell’attuale impostazione, che, non favorisce l’insediamento dei giovani in agricoltura in particolare nelle aree interne. Rendere obbligatorio un investimento, perfino superiore al premio, significa vincolare una considerevole quantità di risorse disponibili e, limitare altresì, la capacità di allargare il numero dei beneficiari. Il piano aziendale per lo sviluppo dell’attività agricola – prosegue –  che il giovane deve presentare, può essere realizzato anche con azioni diverse da quelle finanziate dalle misure del PSR, la cui attivazione, deve essere facoltativa.

coldiretti calabria

Per esempio il premio può essere destinato per l’acquisto di animali (spesa non ammissibile nel PSR) oppure, utilizzarlo per accedere agli strumenti ISMEA per l’acquisto di terreno con altri interventi che garantiscono, comunque, lo sviluppo delle attività agricole e  l’incremento della redditività. Inoltre, non bisogna alterare le regole riguardo al fatto che il premio venga tradotto in un contributo da rendicontare e non a salvaguardare la facoltà del libero impiego delle risorse per migliorare le proprie condizioni di vita; per esempio, ammodernando la propria abitazione rurale per chi lavora in azienda. Rivolgendosi direttamente al Presidente, la Coldiretti sottolinea che in molte Regioni (Molise, Lazio, Basilicata, Sardegna, Umbria e Piemonte), hanno concesso di erogare il massimo del premio previsto dal regolamento e nessuna, ha introdotto il vincolo dell’investimento obbligatorio. In questa fase conclusiva con la Commissione, occorre intervenire per correggere questa anomalia in modo da incidere sulle prospettive economiche dei giovani e dei territori. L’iniziativa va lasciata al giovane  che può elaborare un Business Plan in funzione della sua visione imprenditoriale e degli effettivi bisogni dell’azienda. Se la Regione teme imbrogli  – chiarisce – ha tutti gli strumenti utili a stroncare qualsiasi iniziativa fraudolenta, in primis i controlli di primo e secondo livello a tappeto su tutti i beneficiari, senza contare che il premio è garantito  da polizza  fidejussoria  a favore dell’amministrazione regionale.

Molinari e Barbanti sui rifiuti in Calabria

ROMA – Rifiuti, Molinari e Barbanti (M5S):
L’assessore all ’Ambiente Francesco Pugliano ha presentato il progetto della Regione sull’eterna emergenza della gestione dei rifiuti in Calabria, un piano “nuovo” idoneo a risolvere finalmente l’annoso problema. Tant’è, a noi sembra la solita ed illegittima riedizione di un concetto vecchio e stantio, come le parole usate per presentarlo alla stampa.
“Discariche” e “inceneritori” sono termini appartenenti, ormai, alla fase preistorica della gestione del rifiuto e meriterebbero quindi di scomparire dal vocabolario di un moderno assessore all’Ambiente, prima che dal suo intendimento. Oggi l’Europa – ed anche quella parte d’Italia più evoluta in materia – parla la lingua del riciclo e del riutilizzo, concetto evidentemente sconosciuto al clan di Scopelliti, i cui ultimi provvedimenti sono stati dettati dall’abuso normativo dopo l’inerzia amministrativa.
È senza pudore il tentativo del fedelissimo Pugliano di dipingere come salvatore della patria colui che ha autorizzato – con un’ordinanza sostanzialmente fuorilegge – per mesi lo stupro del territorio calabrese con il conferimento in discarica tal quale; è un’offesa alla comune intelligenza addebitare la colpa della situazione in cui si trova la Calabria ai comitati dei cittadini ed alle associazioni che si ribellano nelle sedi giudiziarie – le uniche possibili – all’inqualificabile condotta delle istituzioni regionali, evidentemente non soggette all ’osservanza della legge.
E’ inutile pretendere di parlare di politica con l’attuale clan regionale al potere ; limitandoci ad esaminare la progettualità del piano regionale possiamo fondatamente dire – alla luce dell’attuale e futura normativa comunitaria – che essa fa evolvere la strategia fallimentare, che per oltre 20 anni ha fatto vivere i calabresi nell’emergenza rifiuti, in un percorso di tragica follia.
L’assessore Pugliano, a nome dell’incapace classe politica regionale, dovrebbe spiegare a tutti noi calabresi come potrà chiudersi “direttamente in Calabria il circuito del riciclo quando nel piano non sono previsti impianti industriali per il riciclaggio delle materie prime seconde. Come fa, l’ineffabile Assessore, a parlare di progettualità per un sistema – discarica più inceneritori – ormai da tempo disegnato come sempre più residuale dalla normativa? Cosa intende per “avremo discariche nuove e più efficienti” e come può una discarica essere efficiente più di un’altra?
Lo sanno alla Regione Calabria che la possibilità di smaltimento dei rifiuti all’estero, da parte dei Paesi UE, sarà sempre più difficile e potrà riposare solo su accordi tra Stati?
Altro che “impianto del riciclo”; l’unica possibilità che potesse sorgere, nel territorio calabrese, era demandato ad un progetto pilota di pochi milioni di euro (cinque, per l’esattezza) nel comune di Cosenza : un importo troppo basso, probabilmente, per poterne vedere accolto il finanziamento da certi personaggi in Regione…
Lo stanziamento di 245 milioni per tale iniziativa senza futuro – chiamarla piano è eccessivo – è offensivo per le speranze dei cittadini calabresi sul superamento definitivo del problema e costituisce uno spreco ulteriore di risorse pubbliche che, oltre a non avere un ritorno di alcun tipo, rappresenta un colpo mortale al nostro ambiente ed all’unico possibile sviluppo economico per la Calabria (fondato su un substrato agricolo e turistico).
Se al clan di Scopelliti non piacciono le critiche né i ricorsi (come quello del Wwf contro l’ordinanza del Viceré di Calabria) e vorrebbe continuare a camuffare dietro i suoi comodi il lavorare “tranquillamente” poco ci importa ; noi del Movimento 5 Stelle non permetteremo a questa gente di distruggere la Calabria, con i soldi dei contribuenti calabresi stessi, dei quali fanno generoso omaggio alle lobby dei rifiuti.
Avete tradito a tutti i livelli ed in tutti i modi il voto dei calabresi e l’anno prossimo, insieme a tutti loro, verremo a chiedervene conto, con il nostro Piano regionale dei Rifiuti, innanzitutto: potete starne certi…