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Una scultura in ricordo di Sergio Cosmai

Cosenza – Un pomeriggio, quello appena trascorso, all’insegna del ricordo e della memoria, un ricordo che prende il nome di Sergio Cosmai, direttore del carcere di Cosenza, barbaramente ucciso dalla ‘ndrangheta mentre, il 12 marzo del 1985, percorreva con la sua macchina quel tratto di strada del centro cosentino che oggi prende il suo nome. La cerimonia in suo onore è stata organizzata dal Comune di Cosenza a dimostrazione che il tempo non cancella ma rafforza le convinzioni, che i deplorevoli atti non vengono dimenticati semmai condannati e che la lotta al mostro nero deve essere pane quotidiano e non una volontà sporadica.

Oggi pomeriggio la riconoscenza, l’amore e l’ammirazione per Sergio Cosmai hanno preso forma in un’opera realizzata dall’artista Maurizio Orrico; tre uomini stilizzati con in pugno delle pistole sorgono al centro della rotonda che permette l’accesso su Viale Cosmai, tre sculture in acciaio al carbonio raffigurano l’ombra della ‘ndrangheta, il suo potere che accresce grazie all’omertà e il sangue di vittime innocenti che quotidianamente vengono selvaggiamente uccise. Le tre statue sono sì armate ma volutamente circondate da alcune frasi scritte da Cosmai in un suo diario, frasi da cui trapela il suo coraggio, la sua devozione alla legalità, la sua costante lotta alla ‘ndrangheta che noi tutti dobbiamo caparbiamente portare avanti.

Parenti, amici, cittadini, tante le persone accorse sul Viale per presenziare all’evento; volti tristi, amareggiati per un’assenza che è sempre più pesante, per un non esserci che non si riesce a

Il Sindaco Mario Occhiuto e la famiglia Cosmai

sopportare, per una mancanza che difficilmente si riuscirà a colmare e ciò si deduce dall’emozione della vedova Cosmai Tiziana che ha affermato “Ringrazio le istituzioni locali per aver mantenuto le promesse e questo per noi è già una piccola vittoria. La memoria è qualcosa di astratto ma ci sono dei simboli che riportano alla mente alcune vite spezzate drammaticamente. Deve rimanere in noi una voglia di ricerca che non deve essere isolata, perché l’isolamento uccide, la condivisione ci salva”.

La cerimonia è stata presenziata anche da Monsignor Nunnari che ha concesso la sua benedizione, dal Prefetto Raffaele Cannizzaro e dal Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto che ha asserito “Oggi vogliamo ricordare una figura a cui Cosenza è molto legata. Il nostro impegno è nella memoria e la memoria deve restare viva”.

“Ho visto un uomo chiuso in un ottuso orgoglio. Un uomo che non vede oltre la propria persona e il proprio interesse, del tutto incapace di innalzarsi ad eccelse idealità, timido della verità. Ho paura che anche il mio rigagnolo finirà col riversarsi nello stesso fiume se non troverà un nuovo corso da seguire” Sergio Cosmai 1965.

Annabella Muraca

Consiglio comunale sulla questione dei Rom

E’ iniziato con il ringraziamento all’Arcivescovo, Mons.Salvatore Nunnari, per la partecipazione al civico consesso e per la vicinanza all’istituzione Comune e alla città di Cosenza, l’intervento del Sindaco Mario Occhiuto con il quale è cominciata nel pomeriggio la seduta del Consiglio comunale aperto dedicato alla questione dei rom.
Occhiuto ha premesso che “il modo di intendere la politica di questa amministrazione è quello di sottolineare che la città è da intendere come casa comune e quindi come luogo della condivisione e della convivenza. Qualche volta sembra invece che le città siano la negazione della convivenza, per diventare luogo delle contrapposizioni, di interessi personali e di gruppo, ma convivere vuol dire condividere ed accogliere le esperienze come arricchimento.
Una città della convivenza – ha rimarcato ancora il Sindaco Occhiuto – è anche laboratorio dei diritti di cittadinanza e necessita di azioni concrete. Noi stiamo cercando di attivare strategie attive per il lavoro attraverso nuove opere. Tra queste ci sono anche le politiche per le persone e non un assistenzialismo attraverso l’erogazione di contributi che non rappresentano la soluzione i cittadini in difficoltà. Una strada quest’ultima nemmeno più percorribile per i tagli che sono stati imposti a tutto il sistema delle autonomie locali.
Al momento, quindi, il progetto non è quello di distribuire residenze, ma di creare i presupposti per una reale integrazione, attraverso un centro che valorizzi la cultura dei rom e che ne realizzi l’effettiva inclusione, attraverso buone pratiche di scambio con i cittadini di Cosenza. Nello stesso regolamento sarà resa obbligatoria la scolarizzazione dei bambini rom, così come si impedirà di accendere fuochi all’interno del entro e di ospitare persone senza specifica autorizzazione.

“Questo Consiglio comunale sta discutendo di un problema davvero grosso per la città di Cosenza. Credo sia compito della democrazia compiuta, dinanzi ai problemi grandi, trovare un’intesa per affrontare il problema al di là delle posizioni politiche o partitiche.”
Così l’Arcivescovo di Cosenza, Mons.Salvatore Nunnari, che ha preso la parola immediatamente dopo l’intervento del Sindaco Occhiuto, nel Consiglio comunale aperto dedicato alla questione dei rom.
Sono contento – ha aggiunto Mons.Nunnari – di aver ascoltato dal Sindaco Occhiuto parole di condivisione e solidarietà. Non può il Cristiano essere contro l’integrazione che arricchisce culturalmente, ma che per noi è un valore evangelico.
La gente che arriva vuole essere guardata con gli occhi buoni del cuore. Povertà e miseria portano a situazioni spesso deviate, ma da questo un’autorità costituita deve proteggere la sua città. Un popolo come quello rom va integrato ed accolto.
C’è una lunga strada da percorrere che comporta da parte della coscienza umana e cristiana una valutazione sincera. Io farei un tavolo di concertazione con loro, ci sono gruppi di volontariato che sono interessati.
Quella che dobbiamo contribuire a costruire è una città solidale per una accoglienza fraterna. Ci sono- è vero – i problemi che derivano dalla devianza, ma anche la ricchezza che viene dalla loro cultura.”