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Montalto, le fiamme divorano un mobilificio: merce distrutta e danni al capannone

MONTALTO (CS) – Squadre dei vigili del fuoco del comando di Cosenza sede centrale e distaccamento di San Giovanni in Fiore con supporto di autobotti per rifornimento idrico ed autoscala sono impegnate dalle ore 13.20 circa nella frazione Coretto nel comune di Montalto Uffugo per incendio di un capannone adibito a deposito di mobili.
L’incendio ha interessato una struttura di circa 3000 mq. Tutto il materiale e la merce presente all’interno andati completamente distrutti. Le alte temperature hanno danneggiato l’edificio con crollo totale del tetto di copertura.
Proseguono al momento le operazioni di spegnimento e bonifica nonché la messa in sicurezza del sito.
Accertamenti in corso circa l’origine del rogo, nessuna ipotesi viene esclusa anche se la causa accidentale rimane la più accreditata. A coordinare le operazioni di soccorso il funzionario del comando di Cosenza Arch. Gerardo Ferito

Montalto, bloccati sulla neve: 4 giovani soccorsi dai vigili del fuoco

0MONTALTO (CS) – Alle ore 6:45 del 21/01/2023 è giunta alla sala operativa del Comando dei Vigili del Fuoco di Reggio Calabria una richiesta di soccorso da parte di 4 ragazzi che, a causa della neve abbondantemente caduta nella nottata, erano rimati impantanati con la loro auto nei pressi di Montalto.

La Sala operativa dei Vigili del fuoco ha provveduto a mandare sul posto una squadra dal distaccamento di Melito Porto salvo e una dalla sede centrale di Reggio Calabria dotata di gatto delle nevi.

I ragazzi sono stati raggiunti e riportati al sicuro con un mezzo fuori strada.  Giunto sul posto il gatto delle nevi si è provveduto anche al recupero della vettura che è sta riconsegnata ai ragazzi per fare rientro a casa.

Lancia petardi durante la partita tra la Rossanese e il Montalto, daspo per un tifoso

COSENZA – In occasione dell’incontro di calcio, valevole per la 2^ giornata del campionato di categoria Promozione Girone A tra la Rossanese ed il Montalto Calcio, disputatosi nella giornata del 27 novembre u.s. presso lo stadio comunale “S. Rizzo” in a.u. Rossano, un tifoso, già noto alle Forze dell’Ordine, è stato denunciato da personale del Commissariato di P.S. di Corigliano-Rossano, in quanto sorpreso a lanciare petardi all’interno del terreno di gioco.

Al riguardo il  Questore della provincia di Cosenza, valutati tutti gli elementi prodotti e la condotta del soggetto, ha adottato un provvedimento  D.A.SPO (Divieto di accedere alle manifestazioni sportive),  notificato all’interessato, che si somma ai 14 provvedimenti già emessi dall’inizio dell’anno nei confronti di altrettanti soggetti che, nel corso di manifestazioni sportive, si sono resi responsabili di violenze e minacce tali da creare turbative per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Montalto, da lunedì sarà attivo il sistema di rilevamento della velocità media

MONTALTO (CS) – Da Lunedi 28 novembre sarà attivo il sistema di rilevamento della velocità media. Così scrive il primo cittadino di Montalto, Pietro Caracciolo che dalla propria pagina facebook specifica quali saranno le modalità e gli obiettivi del nuovo sistema tutor stradale: 
 
– Nel primo tratto lungo circa 1 km, ovvero da Via Mascagni all’incrocio con Via Cozzo di Spirito, la velocità media consentita sarà 50 km/h;
– Nel secondo tratto lungo circa 1,9 km, ovvero dall’incrocio con Via Cozzo di Spirito a Via Telesio, la velocità media consentita sarà 70 km/h.
– L’obiettivo che l’amministrazione vuole perseguire è esclusivamente la sicurezza stradale e la serenità degli abitanti della zona;
–  Troppo spesso questi luoghi sono stati teatro di incidenti stradali, purtroppo anche mortali, la cui causa è stata sempre l’alta velocità;
–  Il sistema Tutor sarà uno strumento in dotazione al comando di Polizia Municipale, per il momento in fase sperimentale della durata di 6 mesi, per contrastare il potenziale pericolo alla incolumità dettato dall’alta velocità;
– È soddisfacente constatare come, anche prima dell’attivazione del sistema di rilevamento, la velocità media di percorrenza dei tratti interessati sia notevolmente diminuita.

Montalto, madre e figlio sorpresi a coltivare una piantagione di marijuana: arrestati

MONTALTO (CS) – Nell’ambito di una più ampia azione di contrasto al traffico di droga, i Carabinieri della Compagnia di Rende hanno inferto un duro colpo al traffico di stupefacenti. 

In particolare, al termine di un prolungato servizio di osservazione svolto dai militari del Nucleo Operativo e della Stazione Carabinieri di Montalto Uffugo, in ambiente rurale, unito ad un capillare controllo del territorio garantito dalle altre pattuglie, i militari dell’Arma sono riusciti ad individuare una coltivazione di  marijuana occultata abilmente in un terreno, ubicato in mezzo ad altri campi destinati alla coltura di ortaggi. 

Scattato il blitz sono stati fermati madre e figlio, colti in flagranza mentre erano intenti a irrigare le 16 (sedici) piante di canapa rinvenute nel terreno alte tra i 2 e i 3 metri.  Il controllo veniva esteso anche in un locale adibito a sala giochi di proprietà degli stessi, ove sono stati trovati 20 (venti) grammi di sostanza già essiccata della medesima tipologia, unitamente al materiale per la pesatura. Le perquisizioni effettuate presso le abitazioni dei soggetti, invece, hanno consentito di rinvenire il resto del quantitativo di droga pronto da immettere sul mercato, nella misura di:

525 (cinquecentoventicinque) grammi di marijuana;

 

  • N. 5 (cinque) flaconi di metadone da 100 mg ciascuno; 

 

  • Altre 5 (cinque) porzioni di arbusto di cannabis appesi in modo rudimentale per l’essiccazione delle foglie;
  • 80 Euro in contanti;
  • Materiale vario per la pesatura e il confezionamento delle dosi.

Al riguardo, si comunica, nel rispetto dei diritti degli indagati che gli stessi sono da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

Le piante, lo stupefacente e tutti i materiali utili rinvenuti sono stati sequestrati. La sostanza stupefacente sarà sottoposta ad analisi tossicologica. Una volta immessa sul mercato illegale, i numerosi chili di marjuana potenzialmente prodotti e venduti al dettaglio avrebbero fruttato diverse centinaia di migliaia di euro. 

Gli arrestati, su disposizione del magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Cosenza, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Cosenza. 

Montalto, botte alla compagna davanti ai figli minori. Allontanato dalla famiglia

RENDE (CS) – Nell’ambito delle attività di contrasto ai reati di violenza domestica poste in essere dai Carabinieri del Comando Compagnia di Rende (CS), sono diversi i provvedimenti eseguiti dispositivi dell’allontanamento dalla casa familiare, del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa o del divieto di dimora nella località di residenza della vittima, emessi dall’Autorità Giudiziaria di Cosenza in accoglimento delle richieste avanzate dalla locale Procura della Repubblica a seguito di attività investigative esperite dai militari dell’Arma. 

Al riguardo, si comunica, nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, che i Carabinieri di Rende (CS) hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale dell’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare e divieto di avvicinamento alla persona offesa, nei confronti di un uomo Nigeriano di 32 anni, già deferito in stato di libertà maltrattamenti in famiglia nei confronti della compagna convivente, connazionale, di 27 anni. 

Le attività investigative intraprese dai militari della Stazione di Montalto Uffugo, hanno consentito di ricostruire la difficile e drammatica situazione familiare in cui versava la donna da diversi anni a causa dei comportamenti aggressivi e violenti del compagno, il quale era solito picchiarla accompagnando tali comportamenti con minacce di morte. 

La vicenda trae origine dalla segnalazione di un’insegnante della scuola dell’infanzia la quale esponeva ai Carabinieri di aver visto evidenti tumefazioni sul volto della donna, madre della piccola bambina che frequentava il predetto istituto scolastico. In particolare riferiva che la donna si recava una mattina a scuola per riprendere la minore e presentava sul volto, all’occhio sinistro e sull’area superiore, evidenti escoriazioni ed un ematoma. Pertanto, allarmata, le chiedeva cose fosse successo. Lo sguardo perso e sofferente della donna sono bastate a farle capire che fosse vittima di violenze.

I militari dell’Arma infatti, hanno ricostruito le condotte poste in essere dall’uomo il quale era solito aggredirla fisicamente con schiaffi e pugni al volto, con ginocchiate all’altezza della gola, alle volte tentando di strangolarla afferrandola per la gola mentre giaceva sul pavimento, altre volte torcendole il collo con una corda. Spesso la rinchiudeva in casa per evitare che uscisse a chiedere aiuto, le diceva che l’avrebbe uccisa e che avrebbe fatto sparire il suo corpo. Il tutto avveniva sotto gli occhi innocenti dei figli minori.

Grazie alla segnalazione dell’insegnante e al repentino intervento dei Carabinieri, ora la donna è al sicuro, collocata in una struttura protetta dedicata all’accoglienza delle vittime di violenza insieme ai due figli.

Montalto, perseguita una donna a seguito di un rifiuto: arrestato per stalking

MONTALTO UFFUGO (CS) – I Carabinieri della Compagnia di Rende, in esecuzione di un ordine di custodia cautelare ai domiciliari, hanno arrestato un 46enne, responsabile di atti persecutori nei confronti di una donna.‎

La vittima aveva conosciuto l’uomo tramite social network ed intrapreso con lo stesso una frequentazione durata circa una settimana. Dopo un primo approccio gentile, l’uomo le aveva fatto delle avances esplicite che la donna aveva però rifiutato. L’uomo, vistosi respinto e negato l’evoluzione del loro rapporto in una storia sentimentale, ha iniziato a recapitare alla donna messaggi e video minatori e a telefonarle pressoché quotidianamente. Il suo atteggiamento si è mostrato immediatamente morboso e furioso, le rivolgeva attenzioni ed intrusioni sgradite, pretendendo il controllo della sua vita accompagnando il tutto da vere e proprie condotte persecutorie: le diceva che era di “sua proprietà”, l’aspettava sotto casa e la minacciava di morte, spaventandola di far del male anche ai propri familiari, all’ex compagno e persino a sua figlia. Le diceva di conoscere tutte le sue abitudini tanto che la donna, impaurita è stata costretta a trasferirsi da alcuni suoi parenti. Le attività condotte dai militari della Stazione di Montalto Uffugo hanno consentito di sorprendere l’uomo, già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, fuori dalla propria abitazione, senza alcuna giustificazione, e in violazione delle prescrizioni imposte dal provvedimento.
Così il personale specializzato nella tutela delle fasce deboli del Comando Compagnia dei Carabinieri di Rende ha raccolto la denuncia della vittima e, attraverso la visione delle telecamere, l’analisi dei tabulati e le testimonianze dirette di chi ha assistito alle vessazioni e alle minacce poste in essere, ha in tempi brevissimi richiesto e ottenuto dall’Autorità Giudiziaria Cosentina, un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell’uomo.  

Scoppia un focolaio Covid in una casa protetta a Montalto: 16 positivi

MONTALTO UFFUGO (CS) – Sono 16 gli anziani positivi al Covid ospiti della casa protetta “Villa Sorriso” di Montalto Uffugo, nel Cosentino. Sono tutti vaccinati con tre dosi, asintomatici e in buone condizioni generali. Nella struttura vivono in tutto 29 anziani. Sono risultati positivi anche 3 dipendenti della struttura, 2 operatori sociosanitari ed un educatore professionale, anche loro vaccinati e asintomatici. L’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, secondo quanto si é appreso, ha predisposto il monitoraggio clinico degli ospiti e la ripetizione nei prossimi giorni dei tamponi molecolari

Intanto l’Usb ha lanciato un appello all’Asp di Cosenza affinché intervenga per i troppi casi di positività riscontrati tra pazienti e operatori sanitari contagiati. “In qualità di organizzazione sindacale, a tutela dell’interesse dei lavoratori e delle lavoratrici che rappresentiamo” – scrive ‘Usb Lavoro Privato Cosenza, in una nota, la “difficile situazione che si è venuta a creare all’interno della casa protetta Villa Sorriso, con sede a Montalto Uffugo”. All’interno della struttura è in atto un grave focolaio Covid che sta coinvolgendo decine di persone tra pazienti e operatori. Ciò sta determinando l’aggravarsi della situazione a danno degli operai che per la maggior parte stanno contrendo il virus e, tra le altre cose, la paralisi delle attività della casa protetta, a danno dell’utenza”. L’Usb Lavoro Privato Cosenza ha quindi chiesto “con forza un intervento immediato delle istituzioni locali e dell’ASP di Cosenza affinché siano effettuati dei rigidi controlli all’interno della casa protetta Villa Sorriso e delle altre strutture sanitarie private presenti sul territorio. Il rischio è che la difficile situazione che si registra attualmente diventi drammatica sia per gli utenti che per gli operatori”.

Montalto, sversava in modo incontrollato scarti di olio in un corso d’acqua: denunciato

COSENZA – Il titolare di un frantoio oleario del comune di Montalto Uffugo ed un suo operaio sono stati deferiti nei giorni scorsi all’Autorità Giudiziaria dai Carabinieri Forestale della locale Stazione per violazione alla normativa ambientale. A seguito di segnalazione di alcuni cittadini della frazione “Taverna” al numero di emergenza “112” i quali, avevano notato la strana colorazione scuro rosaceo e male odorante delle acque del “Fosso del Granchio”, i militari si sono recati per un controllo in contrada “Martorano” di Montalto. In particolare si è risaliti ad un’azienda agricola che ospita al suo interno un frantoio oleario che, per cause ancora in corso di accertamento, aveva scaricato in un fosso un ingente quantitativo di acque di vegetazione, di lavaggio e sansa solida e liquida, tutto ciò al di fuori della pratica agronomica autorizzata.

Durante il controllo i militari dell’Arma Forestale, hanno accertato che le acque reflue della stessa natura, avevano interessato il sistema superficiale e l’ecosistema fluviale di circa quattro chilometri di corso d’acqua. I reflui oleari prodotti dal processo di lavorazione dell’impianto, erano stati trasportati, scaricati e riversati su di un terreno adiacente al predetto fossato mediante l’ausilio di un carro botte aziendale condotto da un operaio trattorista. Le acque di vegetazione a causa della loro composizione chimico-fisica e della loro bassa biodegradabilità sono considerate un refluo fra i più inquinanti se non correttamente utilizzato per fini agronomici nei modi stabiliti dalla normativa tecnica. Pertanto, lo smaltimento di tale refluo in un unico punto del suolo può essere fonte di inquinamento sia per il terreno che per le falde acquifere.