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Grande successo di pubblico la mostra “Vedi Catanzaro e poi “scatti”,

CATANZARO – Si è conclusa con un grande successo di pubblico la mostra “Vedi Catanzaro e poi “scatti”, il percorso fotografico curato dall’associazione Catanzaro è la mia città, ospitato nelle ristrutturate sale dell’ex tranvia in piazza Matteotti nel centro di Catanzaro. La mostra ha presentato le opere di fotografi amatoriali che hanno inteso valorizzare le bellezze della città esponendo per i settori Natura/paesaggi, Storia/monumenti e quartieri un insieme di fotografie che hanno colto aspetti particolari e sempre belli della città capoluogo.«L’idea di realizzare questa mostra fotografia – spiega il presidente Francesco Vallone – è stato un esempio positivo di come le associazioni culturali, come la nostra, possano lavorare per fare riscoprire ed amare la propria città che a molti sembra essere solo degrado. Il coinvolgimento tramite i social network di fotografi amatoriali ha dato un risultato che ha meritato una mostra in cui i colori della città si sono rivelati in modo affascinante. Moltissimi commenti positivi dei visitatori che uscendo non hanno mancato di sottolineare quanto è bella la città».. La mostra ha visto la votazione di ogni visitatore che a conclusione della visita ha espresso la scelta sulla foto reputata la migliore. Vincitore della speciale votazione è stata Trapasso Maria Stella con la foto “Particolare borgo innevato” che raffigura uno scorcio innevato del centro storico del quartiere Gagliano, a seguire è stata premiata la seconda in classifica, uno scatto realizzato da Marika Celi con la foto “Che confusione sarà perché ti amo” che raffigura un particolare del centro storico vicino al complesso del San Giovanni tra le vetture nel traffico.La giuria composta da esperti del settore, ha premiato il migliore per ogni categoria espositiva ed ha visto vincitori: per la categoria Natura/paesaggi Francesco Raso con la foto “Volare sfiorando le onde il sogno di chi vorrebbe le ali”, un gabbiano in volo sulle acque del quartiere marinaro, per la categoria Storia/monumenti Nebbia Rada con la foto “Alta uniforme in cattedrale”, un carabiniere in alta uniforme pronto per partecipare ad una cerimonia solenne nel duomo cittadino, per la categoria Quartieri Gianluca Bellacoscia con la foto “Luci del sabato sera al porticciolo” raffigurante un pittoresco paesaggio del quartiere marinaro tra le barche del porto e le luci del lungomare.

La Puglia al centro del carnevale di Castrovillari

CASTROVILLARI (CS) – Il Carnevale di Castrovillari è sinonimo di cultura. La 59° edizione ha scelto come focus la Puglia: «Grande, antica terra con fiumi sotterranei. Terra, dove il bestiame pascola d’inverno, perché d’inverno c’è l’erba; d’estate è negli stalli… gli olivi – antichi olivi, contorti come la biancheria nelle mani di una lavandaia molto forte. La siccità, l’odore delle stoppie, simile all’odore di pezzi intatti delle nostre sconfinate steppe, e le strane capanne di pietra – i trulli. I cristalli architettonici della Puglia sono originali come le sue grotte…» . Primo appuntamento domenica 12 febbraio, presso la Galleria d’Arte “Il Coscile” con la mostra fotografica “Puglia, luce dei miei occhi” del fotografo pugliese Domenico Zagaria. Relazionerà lo storico e bibliotecario dell’Accademia Pollineana, dott. Gianluigi Trombetti. Interverranno il sindaco della città di Castrovillari, avv. Domenico Lo Polito, l’Editore Mimmo Sancineto. La mostra, che comprende quaranta scatti che documentano la passione del fotografo per le bellezze della sua regione, sarà visitabile per tutta la durata dell’evento carnascialesco, vale a dire fino al 28 Febbraio 2017. Ed ancora, per gli eventi culturali, la Consulta Scientifica della Pro Loco di Castrovillari, in collaborazione con l’Accademia Pollineana, bandisce un concorso dal titolo “PitturiAmo la Puglia”. Tale iniziativa è finalizzata alla valorizzazione del patrimonio naturale, storico e culturale della Puglia, oggetto appunto del Focus Cultura del 59mo Carnevale di Castrovillari.

Catanzaro, al Marca le “Rivelazioni Calabre” sulle tracce della storia passata

CATANZARO – Al Museo Marca di Catanzaro è stata inaugurata la settimana di eventi culturali dal titolo “Rivelazioni Calabre”, promossa dalle associazioni CulturAttiva e Terre Ioniche, con il sostegno della Provincia di Catanzaro e della Fondazione Rocco Guglielmo. In occasione dell’evento, ha fatto da apripista la mostra fotografica “Il borgo, sulla traccia della nostra storia”, ospitata nella gipsoteca del Marca: un’esposizione composta dalle immagini di borghi della Calabria ionica, realizzate da Nicola Romeo Arena e Anna Rotundo, che interagiscono con le meravigliose opere scultoree e pittoriche della preziosa collezione. La mostra sarà visitabile fino al 28 gennaio.
«La fotografia è uno dei “linguaggi” con cui abbiamo deciso di raccontare il nostro territorio – ha affermato la presidente di CulturAttiva, Angela Rubino -. La Calabria, nell’immaginario comune terra arida di ricchezze ed opportunità, viene riscoperta e narrata attraverso l’obbiettivo che, scrutando nei meandri dei suoi centri storici e spaziando nei suoi paesaggi, rivela bellezze inattese, racconta storie di vita passata e storie di un presente che pulsa, sulla scia delle passate glorie, in attesa di essere visto e valorizzato come merita».
«I borghi sono la traccia che oggi vive spesso nel silenzio assordante dell’abbandono – ha spiegato Nicola Romeo Arena, presidente di Terre Ioniche -. Ed è proprio seguendo questa traccia, come primo passo, che vogliamo proporre un percorso di riscoperta che parta dalle immagini di alcune di queste testimonianze e che ci possa ricondurre in questi luoghi alla riscoperta di un passato che ci appartiene».
Ieri, il racconto della terra di Calabria si è svolto anche attraverso il linguaggio teatrale, con il monologo “Dietro il sud” scritto ed interpretato da Emanuela Bianchi, già vincitrice del premio della critica “Gaia Italia” al Fringe Festival di Roma con la messa in scena de “Lamagara”. Con “Dietro il sud” l’attrice ed antropologa ha indagato il tema del viaggio visto come opportunità e anche come ricerca di gratificazione e migliori condizioni di vita, tema che ci appartiene come calabresi.
Gli altri protagonisti della rassegna saranno: le associazioni “Route 106”, “Riviera e borghi degli angeli” e Ra.Gi. Onlus; i volumi “La seta a Catanzaro e Lione”, di Angela Rubino e “Alimentazione e cibo nella Calabria popolare”, di Luigi Elia, accompagnati rispettivamente dall’intervento dei ragazzi della cooperativa “Nido di seta” e da quello dello scrittore e filosofo pitagorico Salvatore Mongiardo. Ed infine il testo “Orme dimenticate”, di Silvana Franco.

Al CRAC le mostre di Reggio Zenitale e PH35, tra architettura e fotografia

LAMEZIA TERME (CZ) – Questa sera al CRAC, Centro di Ricerca per le Arti Contemporanee di Lamezia Terme, il collettivo Reggio Zenitale – reggiozenitale.it – presenta la sua prima mostra fotografica, una raccolta di immagini satellitari che documentano da un punto di vista atipico (quello zenitale appunto) la ricchezza, la varietà e i cambiamenti nei paesaggi della Calabria e della Sicilia. Oltre a Reggio Zenitale sarà presente anche PH35.

Reggio Zenitale

reggio-zenitale

REGGIO ZENITALE è un progetto di Lidia Errante e Luca Pitasi, rispettivamente dottoranda e laureando in Architettura all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, fortemente interessati ai temi della città e dello spazio pubblico. Il progetto nasce dalla voglia di documentare la ricchezza e la varietà dei paesaggi della Calabria e della Sicilia attraverso le immagini satellitari. La costante attività di ricerca svolta nel selezionare queste immagini, che spaziano dalle aree urbane a quelle rurali, dalle infrastrutture dei trasporti a quelle naturali, confluisce giornalmente nel Diario di Reggio Zenitale. Quello zenitale è un punto di vista atipico, con una distanza di osservazione tale da sacrificare l’esperienza a scala umana per restituire un disegno più grande. Un distacco che spesso aiuta a comprendere la complessità dei sistemi in cui si svolgono le attività quotidiane. Attualmente Reggio Zenitale ha all’attivo oltre 150 immagini, una raccolta che si sta configurando come un vero e proprio atlante iconografico del territorio, un archivio delle sue trasformazioni, raccontate in alcuni casi attraverso la sovrapposizione di due immagini distanti tra loro nel tempo, che danno la misura di quanti e quali cambiamenti abbia subito un’area nello spazio di un decennio. Il progetto è uno strumento di ricerca e insieme di divulgazione, aperto e in costante evoluzione. L’auspicio è che Reggio Zenitale possa contribuire a formare una coscienza critica costruita attraverso l’esplorazione di luoghi spesso dimenticati, ribaltandone la percezione.

PH35

ph35

PH 35 è un progetto dell’associazione fotografica 35 Millimetri, attiva sul territorio lametino dal 2010. Una raccolta di 4 progetti personali a cura di Pasquale De Nisi, Francesco Mallamo, Gregorio Pileggi e Roberta Rosato. Il filo conduttore è l’indagine paesaggistica di luoghi della Calabria e non.

Le mostre saranno visitabili fino al 6 gennaio 2017, tutti i giorni – eccetto lunedì e festivi – dalle 16 alle 21.

 

Riscoprire la bellezza del centro storico di Cosenza con la mostra fotografica “Presente Storico”

COSENZA – Scoprire il centro storico di Cosenza, con il lavoro fotografico realizzato da un gruppo di persone amanti ed appassionati della fotografia, non è certamente una frase fatta  già sentita, ma una buona occasione per scoprire particolari ed effetti luce di luoghi e palazzi che fanno di questo  nostro antico borgo cosentino  uno dei centri storici più belli  ed apprezzati d’Italia.  E’ quanto si riscontra visitando la mostra fotografica “Presente Storico” ospitata presso la Galleria “L’Impronta” di Cosenza in Via Calabria, 3d.

La mostra, che potrà essere visitata fino al 12 gennaio, è stata organizzata dall’Associazione “L’Impronta-Culture fotografiche” quale momento di una puntuale ricognizione fotografica sul presente storico della vecchia Cosenza riportata nell’attualità dei nostri giorni.

 L’evento costituisce la prima fase di un laboratorio sulla città di Cosenza,  essendo concepito come un work in progress, ai palazzi e particolari architettonici già in mostra che fino alla sua chiusura andranno ad aggiungersi altre fotografie di ulteriori edifici e zone urbane che saranno realizzate nel corso anche dei primi giorni del nuovo anno 2017, con nuove ricognizioni.

Il progetto comprende forme di interazione esterne durante il periodo di apertura della mostra. Già  nella giornata di inaugurazione, parte del pubblico presente ha dato il proprio apporto con appunti scritti, brani di memoria urbana e vecchie cartoline, materiale rimasto esposto al quale si aggiungerà altro materiale, via via che il pubblico riterrà di lasciarlo come contributo documentario e  arricchimento della mostra.

Palazzo Arnone, palazzo Compagna, palazzo Giannuzzi-Savelli, palazzo Passalacqua, palazzo Persiani, palazzo Salfi, palazzo Sersale, villa Rendano per citarne qualcuno, in questa indagine sulla città attraverso le diverse forme di narrazione, Cosenza e il suo centro storico diventano l’input, l’alfabeto con cui scrivere e interagire, una sorta di possibilità di argomentazione dei cittadini sulla città.

Questi i nomi dei fotografi che hanno consegnato alla città questo meraviglioso lavoro in bianco e nero: Giulia Guzzardi, Federico Treggiani, Antonio Armentano, Sonia Ferrari, Nello Gallo, Diego Mazzei, Francesco Cisareo, Giovanna Seminara, Marilena Pulito, Fabrizio Luizzi, con la collaborazione di Milva Spagnuolo.

La vita all’Unical raccontata in una mostra fotografica

RENDE (CS) – Sarà inaugurata mercoledì 21 dicembre, alle 10.30 nella sala dello University Club, la mostra fotografica “Life on Unical”.

L’iniziativa è l’evento conclusivo del concorso, cui hanno  partecipato sia i soci Cruc (Circolo Ricreativo dell’Università della Calabria) che gli studenti dell’Ateneo di Arcavacata, grazie al quale sono stati raccolti alcuni interessantissimi scatti fotografici  che riguardano volti, luoghi e storie di vita universitaria.

“Life on Unical”,  che è dedicata alla memoria del docente di Sociologia Osvaldo Pieroni, sarà inaugurata dal magnifico rettore, Gino Mirocle Crisci. Previsti gli interventi di Walter Greco, vincitore del premio “Osvaldo Pieroni” e di Alessandro Sole, presidente del Cruc. All’appuntamento – cui parteciperanno gli autori delle foto selezionate per la mostra – sarà presente Loredana Ierace, moglie di Osvaldo Pieroni.

La mostra è stata patrocinata dall’Aisla (Associazione Italiana Sclerosi laterale Amiotrofica). Le dodici migliori fotografie di “Life on Unical” sono state inserite nel calendario 2017 del Cruc.

Il centro storico di Cosenza in mostra

COSENZA – Venerdì 16 dicembre 2016 alle ore 18.30 sarà inaugurata all’interno della Galleria L’Impronta la mostra fotografica Presente storico. Ricognizione fotografica. Cosenza 2016, dedicata ai suggestivi scorci offerti dal centro storico della cittadina bruzia. Il lavoro, che proseguirà dal 16 al 29 dicembre 2016 come un work in progress dedicato al centro storico della città bruzia, prevede forme di interazione esterne durante il periodo di apertura della mostra. Il pubblico potrà, infatti, dare il proprio apporto con materiale fotografico, appunti scritti e brani di memoria urbana, che, nelle successive fasi della ricerca, si aggiungeranno a quello in mostra.

A Cosenza “Gli angeli dell’Umberto I”

COSENZA – Verrà inaugurata domani, presso il “Museo dei Brettii e degli Enotri” di Cosenza, alle ore 18.00, la mostra fotografica e documentaria “Gli angeli dell’Umberto I. Scatti da un luogo perduto, istantanee di vita più o meno quotidiana da un Ricovero del secolo scorsoˮ a cura del giornalista e storico Matteo Dalena e della conservatrice dei beni culturali Alessandra Carelli, già autori del libro “Ricovero Umberto I. La prigione degli inutili” (Falco 2015).
Per la prima volta (anni ’60) una macchina fotografica entra in uno spazio di accoglienza e insieme esclusione, rendendo i chiaroscuri di volti e vite. La sofferenza e solitudine del patire e del servire è resa però immediatamente insieme al suo rovescio, il riso sornione e un po’ maldestro di una filantropia laica in pelliccia e brillante. Pazienti e dame di carità si danno così la mano in una danza festiva, fastidio forse per gli uni, compiacimento e scarico di coscienza per gli altri. Il materiale fotografico proviene da: archivio famiglia Trignani, archivio storico Istituto San Giuseppe in Portapiana a Cosenza,archivio casa generalizia delle suore Piccole operaie dei sacri cuori di Roma

All’incontro parteciperanno oltre ai curatori della mostra Matteo Dalena e Alessandra Carelli, la direttrice del Museo dei Brettii e degli Enotri, Maria Cerzoso, la rappresentante della cooperativa sociale “Dignità del Lavoroˮ Mariacristiana Guglielmelli, l’editore Michele Falco, la madre superiora dell’Istituto San Giuseppe in Portapiana gestito dalle suore, Piccole operaie dei sacri cuori, Ottavia Losiggio. Modera la giornalista Francesca Bartoletti. La mostra, visitabile fino al 24 settembre secondo gli orari previsti dal Museo, sarà arricchita dalle “incursioni” dell’interprete Enzo De Liguoro che con musica e parole renderà vive le storie dei poveri ricoverati.

Inaugurata “La Calabria com’era”, mostra dedicata alla storia della Calabria

CATANZARO – Il Presidente della Giunta regionale Mario Oliverio ha inaugurato questa mattina, presso la Sala museale della Cittadella regionale, alla presenza di numerosi cittadini, rappresentanti del mondo della cultura, appassionati e giornalisti, la mostra “La Calabria com’era”, curata da Antonio Panzarella, che resterà aperta fino al dieci luglio prossimo.

“Con questa mostra, dedicata alla fotografia e ai fotografi tra l’800 e il ‘900 –ha detto il Presidente Oliverio, presentando l’iniziativa odierna- si avvia un percorso di valorizzazione del nostro patrimonio culturale di cui la sede della  Regione sarà l’epicentro. La Cittadella regionale è, infatti, “la casa dei calabresi” e non  si può pensare che essa sia priva di testimonianze della cultura di chi ci vive e lavora progettando il futuro. A volte, la difficoltà del presente può fa perdere la memoria dell’importante ruolo che questa terra ha avuto in passato, quando nel corso della storia è stata culla di progresso economico, tecnico e scientifico, di arte e civiltà, dando i natali, in ogni campo dello scibile, a menti illuminate che hanno dato al pensiero umano nuove visioni da esplorare.  Per questo motivo è importante che  questa sede prestigiosa abbia uno spazio dedicato alla cultura aperto ad incontri, mostre, concerti, spettacoli ed in ncui,l artisti, scienziati e persone di cultura possano trovarsi, confrontarsi e crescere

Si dice che “una immagine vale più di mille parole“. Le immagini hanno la capacità  di proiettare chi le osserva immediatamente in un luogo, di trasmettere sensazioni, senza bisogno di  un traduttore;  è un linguaggio internazionale, e non a  caso la fotografia è definita l’ottava arte.

Inaugurando questa mostra diamo quindi il via ad un percorso di strategia culturale e ad  un viaggio nel passato della Calabria”.

“La mostra, quindi –ha proseguito Oliverio- offre al mondo contemporaneo, ai nostri giovani e alle nostre ragazze, un percorso di valori e sentimenti attraverso le immagini del tenace lavoro dei contadini,  degli operai durante la costruzione di strade e ponti, di donne fiere in costumi ricchi di ricami dorati  e la  timidezza di giovani coppie.  Un mondo fatto di lotte quotidiane, sentimenti e valori legati all’economia rurale, un’economia semplice, ma ricca di tanta positività e sincerità”.

“Ricostruire la Calabria del passato, la “Calabria com’era”, ritornare al passato – ha concluso Oliverio- poteva avvenire solo attraverso la fotografia che è lo strumento migliore per fermare momenti di vita e di consuetudini e, di questo, rendiamo merito alla “Fondazione Archivio Storico Fotografico della Calabria” e al curatore Antonio Panzarella,  che ha fatto un lavoro meticoloso, paziente e pregevole su tutto il territorio regionale, formando un archivio unico e inestimabile che noi mettiamo a disposizione di studiosi, scrittori,  scolaresche, studenti e di quanti vogliono approfondire la conoscenza della nostra storia”.

In esposizione l'”album di famiglia” di Giacomo Mancini

www.viaggiart.com
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COSENZA (CS) – Sarà presentato martedì 26 aprile , alle ore 17,30, alla Biblioteca Nazionale di Cosenza, il catalogo della mostra “Album di famiglia”, ospitata dall’istituzione culturale fino alla fine del mese di aprile. Nata da un’idea di Giosi Mancini, figlia del leader socialista Giacomo Mancini e curata da Massimo Celani e da  Laura Serani, “Album di famiglia”, promossa dall’Associazione “Amici dell’Aria Rossa”, in collaborazione con l’Associazione “L’Impronta – Culture fotografiche”, è stata ospitata nello scorso anno al Chiostro di San Domenico, grazie al patrocinio del Comune di Cosenza e della Provincia e al sostegno della Fondazione Carical. L’esposizione attinge ad una selezione di fotografie originali degli anni compresi tra il 1920 ed il 1970 e si sviluppa attorno ad un piccolo nucleo di scatti inediti realizzati dall’avvocato Ugo Leonetti negli anni ’40, nella dimora storica di Aria Rossa, a Malito, residenza della famiglia Mancini. Accanto a questo primo nucleo di scatti, la mostra, che ha rappresentato una sorta di anteprima delle celebrazioni del centenario della nascita di Giacomo Mancini, include anche fotografie di periodi più recenti. Le une e le altre restituiscono le atmosfere paesaggistiche dei luoghi e illustrano aspetti della vita familiare, privata e pubblica del secolo scorso . Nelle intenzioni di Giosi Mancini c’è anche quella di dare avvio ad un archivio permanente di foto private, documenti preziosi degli stili di vita, delle tradizioni, della storia di mentalità custodite, al fine di sottrarre alla dispersione frammenti significativi di storia locale ed affermare l’identità storica di una comunità.“Abbiamo davvero repertato le foto – sottolinea l’ideatrice di “Album di famiglia” Giosi Mancini – perché alcune erano nascoste, altre dimenticate. E questo ritornare indietro è, in qualche modo, fondamentale per poter andare avanti, per avere sempre chiara l’identità e comprendere chi siamo, da dove veniamo e le nostre radici che non si possono disperdere, né occultare oppure revisionare o rivedere. Negli scatti sono riportate le facce, gli abiti di un’epoca, i sentimenti che richiedono rispetto per il passato e per chi è stato prima di noi, per chi non c’è più, ma vive e continua a vivere. La storia di chi è stato prima di noi va tenuta dentro la storia e quindi ha bisogno di cura e attenzione”. Alla presentazione del catalogo, pubblicato da Pellegrini editore, parteciperanno, martedì 26 aprile , il giornalista Paolo Guzzanti, Mario Occhiuto, Mario Bozzo, Presidente Fondazione Carical, , la Direttrice della Biblioteca Nazionale Elvira Graziani , Marta Petrusewicz, Massimo Celani. Giacomo Marramao, Presidente della Fondazione Lelio Basso , parteciperà inviando un testo redatto per la celebrazione del centenario della nascita di Giacomo Mancini. L’evento sarà moderato dalla giornalista Iole Perito.