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Integrazione e multiculturalità: a Catanzaro tavola rotonda con iniziative concrete (VIDEO)

Da sx Roberta Aloe, Filomena Monica Paone, Mamoon Zangarìa, Rita Paonessa, Lacramioara Curta e Mihaela Mihai
Da sx Roberta Aloe, Filomena Monica Paone, Mamoon Zangarìa, Rita Paonessa, Lacramioara Curta e Mihaela Mihai

CATANZARO – Una tavola rotonda sull’integrazione e la multiculturalità declinate concretamente nel quotidiano, arricchita dagli interventi dei bambini, si è tenuta al convitto ‘Galluppi’. L’iniziativa è stata organizzata dall’Associazione Tribunale per la Difesa dei Diritti del Minore, in sinergia con Una rete a sostegno del bambino fragile, con il sostegno di Fondazione con il Sud, e la collaborazione di Asim (Associazione Immigrati), Associazione ‘Multicolore’ – Centro servizi immigrati, istituto ‘P. Galluppi’.

L’incontro si è articolato in 3 momenti: la presentazione del questionario somministrato a 150 stranieri presenti a Catanzaro e in provincia, l’illustrazione del progetto che ha coinvolto le quarte classi della scuola primaria del ‘Galluppi’ e gli interventi degli stessi bambini (a cura delle insegnanti), la testimonianza di  Abdellah e Mohammed, due studenti egiziani che prestano attività di volontariato nell’Associazione Diritti del Minore e che si sono detti contenti di partecipare alle attività che rallegrano i bambini in ospedale.

La vicepresidente dell’associazione, Filomena Monica Paone, ha evidenziato l’importanza delle iniziative che, ha fatto notare, confermano ciò che l’organizzazione di volontariato sostiene da tempo: fare integrazione ogni giorno è possibile.

Sono intervenuti, inoltre, la mediatrice culturale Lacramioara Curta, la psicologa Roberta Aloe, il mediatore culturale Mamoon Zangarìa (operatori dell’Associazione Tribunale per la Difesa dei Diritti del Minore), l’insegnante Pina Durante, la presidente dell’associazione Multicolore Mihaela Mihai.

 

 

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All’Unical un seminario su tolleranza e memoria: “bisogna mantenere vivo il ricordo della shoah”

Arcavacata di Rende ( Cs) – Educazione alla cittadinanza, valori come la pace e la tolleranza, multiculturalità ma soprattutto interculturalità e su tutto, il ricordo ancora vivo della shoah. Questi gli argomenti del seminario di formazione dal titolo “Oltre il giorno della memoria” che si è tenuto presso l’aula Magna dell’Università degli Studi della Calabria. L’iniziativa, curata dall’Istituto Comprensivo “Zanotti Bianco” di Sibari, ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Roque Pugliese, referente della comunità ebraica di Napoli,responsabile di tutto il sud Italia, che ha tracciato le radici dell’antisemitismo nelle divisioni religiose già ai tempi dell’inquisizione. Visibilmente commosso, ha ricordato i sei milioni di ebrei uccisi con particolare riferimento ai tanti bambini, circa un milione e mezzo, vittime di sevizie di ogni genere prima di essere trucidati. Attualizzando la violenza che ancora oggi connota il genere umano, Pugliese ha sottolineato quanto sia importante passare il testimone della memoria ai giovani, in modo che possano “combattere le ideologie e non l’uomo”. “Iniziative del genere servono a regolamentare la cultura della memoria –secondo la Dirigente Rosanna Rizzo- e fanno da base ad una educazione che deve tendere principalmente alla cittadinanza attiva e democratica”. I professori Manlio Gaudioso e Paolo Coen, componenti della Rete Universitaria per il Giorno della Memoria sono stati concordi nel ribadire che la shoah deve essere oggetto di studio interdisciplinare sia a livello scolastico che universitario, per “abbattere steccati che per troppi anni hanno diviso le varie discipline”. Il giorno della memoria, secondo i due studiosi “deve rappresentare un continuo interrogarci, un bacino su cui tutti debbono riflettere, imparando a distinguere i buoni e i cattivi, visto che una scelta può fare la differenza”. Interessante esempio di arte come strumento di memoria visiva, le slide proposte da Alessandra Carelli, anch’essa membro della Rete Universitaria per il Giorno della Memoria. Disegni, schizzi e raffigurazioni a firma dei tanti artisti che, nonostante la prigionia e la morte imminente, sono riusciti a consegnare i veri documenti dell’Olocausto, utilizzati poi anche come prove durante il processo di Norimberga. A concludere i lavori, Fortunata Adele Milone, docente dell’Istituto di Sibari, che ha illustrato il progetto sulla shoah grazie al quale la sua scuola è entrata a far parte della Rete delle scuole dell’Unesco. Un vero e proprio percorso di divulgazione dell’Olocausto non come mero evento drammatico, ma come esempio fattivo di educazione alla cittadinanza, un modello di riferimento per far vedere quanto c’è intorno alla shoah e cosa si può imparare da questa dolorosa pagina di storia.

Il Teatro Suq di Genova incanta Cosenza con un inno all’integrazione e al multiculturalismo

Cosenza 05 LUG 2012 – Il pubblico delle grandi occasioni ha gremito ieri sera Piazza Duomo per l’appuntamento di “Invasioni” con il Teatro Suq di Genova che ha proposto lo spettacolo “Gli stranieri portano fortuna”, trasposizione teatrale curata da Marco Aime e Carla Peirolero, dal libro di viaggi, dallo stesso titolo, di Marco Aime e Lawa Tokou, nel quale sono racchiusi alcuni dei più bei racconti che i griot africani si tramandano di generazione in generazione. Lo spettacolo, di scena a Cosenza, in Piazza Duomo, è risultato un coinvolgente mix di suoni,musiche e danze. La narratrice, l’eccellente Carla Peirolero, ha condotto per mano lo spettatore in un mondo multietnico, che vale la pena di conoscere. Ci sono le storie che raccontano usi e costumi di antica saggezza e di illuminata tolleranza. Luogo privilegiato d’incontro è il mercato,dove si comprano e si vendono cibo e oggetti,ma dove c’è anche il narratore di professione, che vende storie. E dove i racconti ,che hanno il fascino della leggenda e della fiaba, si uniscono agli apologhi: “ecco il villaggio che viveva al buio senza conoscere il sole, ma un gallo,unico tra i polli,cantò tre volte e il sole spuntò”. Di particolare suggestione evocativa, il racconto ebraico ,che indica il modo per distinguere il giorno dalla notte: “Quando riconosci uno straniero e dici che è tuo fratello,allora è spuntata l’alba.” Ensemble di primissimo piano quello messo insieme dal Teatro Suq di Genova con il mitico Jamal Ouassini, le cantanti Esmeralda Sciascia e Roberta Alloisio, il chitarrista Franco Minelli, il percussionista indiano Sanjai Kansa Banik, il suonatore di oud Aziz Rihai e le danzatrici Amar e Madouba. Tutti insieme formano la speciale compagnia multietnica nata, tra arrivi e partenze, nel porto antico di Genova. Storie e suoni,fiabe, aneddoti e balli,ispirati, tra gli altri, anche al capolavoro letterario di Bruce Chatwyn “Le vie dei Canti” di cui la Peirolero ha letto alcuni brani, si mescolano e si incontrano in questo magnifico spettacolo trasmettendo agli spettatori di Invasioni – un pubblico incantato – un messaggio forte di solidarietà e integrazione tra i popoli di etnie diverse. Carla Peirolero ha condotto il tutto in maniera perfetta, coinvolgendo i presenti a partecipare a questa grande festa interculturale e multietnica dei popoli. Il messaggio racchiuso nello spettacolo equivale ad un vero e proprio inno all’integrazione e al multiculturalismo, dove la diversità etnica, di lingua e costumi è ricchezza, non povertà. Una lezione e un invito a riflettere per cominciare a costruire un futuro all’insegna dell’amicizia e della fratellanza dove ci sia posto per l’amore, la pace, la solidarietà, con la messa al bando dell’odio e di ogni genere di guerra.
fonte: Ufficio stampa del Comune di Cosenza