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Rende, weekend d’arte con l’inaugurazione di tre mostre: ecco quali

Rende città d’arte: ben tre mostre si inaugureranno nel prossimo weekend. Si parte venerdì 16 dicembre alle 17,30 al Museo Civico con “Ti racconto Cosenza Comics and Games”, mostra fotografica dedicata alle prime otto storiche edizioni di Cosenza Comics.  Un viaggio attraverso gli scatti più iconici realizzati dai fotografi che dal 2015 ad oggi hanno immortalato i luoghi e i momenti salienti del vostro festival del fumetto e della pop culture preferito. Tra i fotografi in mostra: Federico Treggiari, Donatella Giordano, Deborah Naccarato, Luciano Brogno, Paolo Ascioti, Salvatore Lio, Maria Crobu e Alessandro Antonio Bianco. L’allestimento è curato da Roberto Sottile e Sante Mazzei. La mostra rimarrà aperta fino al 14 gennaio 2023 e sarà accessibile a tutti, senza costi di ingresso.
 
Ben due mostre, poi, sì inaugureranno sabato 17 dicembre alle 17,00 al Museo del Presente.
Davide Barzaghi, con “Olympus Has Fallen” rappresenta una importante sinergia e collaborazione tra l’amministrazione comunale di Rende e la Galleria d’Arte Nozzoli di Empoli per un progetto fotografico di un’artista che in pochi anni ha raccolto già importanti riconoscimenti.  Sono ottantacinque i suoi lavori fotografici pubblicati dalle più importanti e qualificate testate di settore, ventisette premiati in concorsi internazionali e importanti gallerie e musei tra Londra, New York, Berlino, Stoccolma e Empoli hanno ospitato personali dell’artista.  La mostra prende il nome dalla serie di fotografie realizzata da Davide Barzaghi, “diventa – come scrive Sottile nel testo del catalogo –  il sentiero da percorrere per raggiungere il Monte Olimpo, animato da divinità che prendono forma attraverso una umanità che vive in una dimensione carica di simbolismo, ma profondamente contemporanea. La mitologia che Davide ci restituisce con il suo obiettivo è cosciente della sua bellezza etica e morale, e con questa bellezza fa i conti. Sono scene che si consumano, personificazioni che rivivono attraverso lo sguardo dell’artista che ci invita ad osservare e contemplare ogni lavoro fotografico da un punto di vista privilegiato. “Olympus Has Fallen” è una finestra aperta su un mondo pagano, ma ricco di spiritualità, che ci viene restituita attraverso una umanità che dimora nella sua nudità.”  Una mostra fotografica intensa e raffinata, che resterà aperta al pubblico nella programmazione del Museo del Presente fino al prossimo 14 gennaio 2023 con ingresso gratuito.
 
Sempre il 17 dicembre al Museo del Presente evento di caratura internazionale con la mostra dell’artista Virginio Vona “tra segno e fumetto” sempre a cura di Roberto Sottile, patrocinata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il progetto del Museo del Presente è nato dalla sinergia tra l’amministrazione comunale di Rende e il Centro Studi d’arte Archivio Vinicio Berti, con sede a  Bologna diretto da Giuseppe Chiarello di cui lo stesso Sottile è Direttore Artistico. Nato nel 1969 a Roma,  Virginio Vona ha pubblicato negli anni Ottanta le sue prime vignette. Dopo aver studiato grafica pubblicitaria alla scuola Federico Cesi e fumetto alla Scuola Internazionale di Comics di Roma, e all’istituto di Arte San Giacomo,  con la casa editrice Fenix realizza tre volumi del fumetto Demon Story. Agli inizi degli anni 2000 si trasferisce in Francia dove attualmente vive e lavora. Le sue opere sono esposte nella prestigiosa collezione di fumetti  del  Musée De le Centre National de la Bande Dessinée et de l’Image of Angoulême e sono quotate presso Artquid, Drouot Cotation  e l’ Auction House Cornette De Sait Cyr. L’artista, iscritto ad Artprice ad oggi collabora con le più rinomate gallerie di Parigi e Bruxelles come Huberty e Breyne, Marc By H&B e ArtManiak econ la casa d’aste Artcurial a Parigi. Considerato, come scrive Alda Teodorani, “uno dei più poliedrici e innovativi artisti del fumetto”, la mostra del Museo del Presente ripercorre, come scrive il Critico d’arte Roberto Sottile,  attraverso una selezione degli ultimi lavori, il rapporto tra segno pittorico e fumetto. La sua ricerca è incentrata sul rapporto tra ambiente e società contemporanea, dove l’architettura urbana diventa lo spazio d’azione dove Vona compie le sue azioni-visioni. Pittore, disegnatore, fumettista, grafico e illustratore i linguaggi di Virginio Vona si fondono in un percorso univoco capace di generare una sola matrice visiva realizzata attraverso l’utilizzo di acrilici, oli, matite, pastelli e carboncino. Le opere di Virginio ci raccontano di città futuristiche, di Supereroi che arrivano dalla quotidianità che vivono in uno spazio caotico dove un  segno ribelle si frantuma sulla superficie diventando palcoscenico di un mondo nuovo a fumetti. Cresciuto artisticamente dall’ispirazione di fumetti di vari generi come Andrea Pazienza, Tanino Liberatore con Tamburini, Crepax, Manara, Giménez, Hugo Pratt, la mostra del Museo del Presente, offrirà anche una sezione dedicata all’incontro tra la ricerca di Vona con quella di Vinicio Berti tra i fondatori dell’Astrattismo Classico Italiano, a cui Vona guarda con particolare attenzione ed interesse. La mostra resterà aperta al pubblico fino al prossimo 14 gennaio 2023. Orari: dalle ore 9/13 e 16/20 dal martedì al sabato.

Arte, uomo, natura. Al Museo del Presente l’esposizione “Cyan Carpet” dell’artista calabrese Angelo Gallo

RENDE (CS) – “Cyan Carpet” è il nuovo progetto espositivo – solo exhibition dell’artista Angelo Gallo, a cura di Roberto Sottile, che sarà inaugurato al pubblico il prossimo 10 giugno 2022 alle ore 19.00 presso il Museo del Presente di Rende (CS). Una mostra sensibile, dove partendo dalla serie Anatomie Forzate, l’artista accompagna lo spettatore all’incontro con le Anatomie Sensibili, in un percorso visivo e sensoriale che ristabilisce un nuovo rapporto tra uomo e natura.

Se nella serie precedente l’uomo era rappresentato dagli uccelli senza ali, nella nuova viene guidato a vestirsi di consapevolezza, crudamente, non essendo più lui al centro del mondo. Un rifiuto dell’antropocentrismo esplicitato attraverso le diverse opere e installazioni che occupano lo spazio del Museo del Presente, in un percorso espositivo caratterizzato da un lungo tappeto ciano che diventa il palcoscenico dove si compie un nuovo incontro tra l’arte come pensiero concreto, la riflessione sul tempo che cambia e l’evoluzione tecnologica, che viene utilizzata dall’artista come strumento per porre l’attenzione sul ruolo sociale e anche morale dell’arte e dell’artista nel contemporaneo.

La mostra si compone di diverse tipologie di opere, da quelle caratterizzate da una connotazione e interazione fortemente tecnologica, fino alla presenza di imponenti sculture e opere sonore-sensibili. Il grande tappeto ciano scandisce i tempi di un percorso che utilizza l’immagine per superare l’immagine stessa. L’immagine che supera la sua forma e la sua fruizione primaria davanti ad una umanità che grazie ad Angelo Gallo non percorre il tappeto ciano per osservare, ma per essere osservata

Un percorso che richiama l’attenzione di tutti i nostri sensi, un’immersione totale in cui il baricentro si sposta da noi all’arte, dal soggetto all’oggetto. La questione in gioco non è cosa proviamo noi di fronte all’opera ma cosa sente l’opera di fronte a noi e, soprattutto, come questo suo sentire condizioni il nostro agire. Cambiare posto, non sentirci al centro del mondo. Tutto il percorso segnato dal Cyan Carpet è il tentativo di collocarci in una zona tutt’altro che attiva, di essere noi gli oggetti inerti sotto osservazione.

La mostra “Cyan Carpet”, aperta al pubblico fino al 6 luglio, sarà anche un momento di incontro tra diverse sensibilità artistiche che hanno dato vita alla pubblicazione del primo capitolo del “Manifesto del Sensibile”. Un manifesto artistico in piena regola, che interroga l’artista per giungere a comunicare a tutte le persone. L’arte non più come punto di osservazione privilegiata sulla vita quotidiana di tutti noi, ma come bisogno e possibilità di un nuovo sensibile punto di vista, accessibile a tutti.

“Cyan Carpet” ci invita ad andare al Museo del Presente non per metterci in mostra rivestiti di apparenza, ma nudi di consapevolezza di ciò che siamo, ciò che possiamo essere e ciò che possiamo compiere.

Nella serata inaugurale, nel corso della conferenza stampa di presentazione, interverranno l’artista Angelo Gallo, il sindaco di Rende Marcello Manna, l’assessora alla Cultura Marta Petrusewicz, il curatore della mostra Roberto Sottile.

 

Tra naif e surrealismo, vernissage di Alberto Acquesta a Rende

RENDE (CS) – Si inaugura presso il  Museo del Presente di Rende sabato 23 febbraio alle ore 17.30 la mostra tributo Alberto Acquesta tra Surrealismo e Naif a cura di Melissa Acquesta. La mostra rientra nella programmazione dell’assessorato alla cultura diretto dalla Prof.ssa Marta Petrusewicz,  e resterà aperta al pubblico fino al 9 marzo dal martedì al sabato dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 20.00.

Alberto Acquesta, classe 1946, inizia a disegnare e dipingere giovanissimo; a 20 anni tiene, al Centro Sociale “Torralta” di Cosenza, la sua prima personale, nel 1966, patrocinata e finanziata dalla Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania. Recensito come talento cosentino emergente inizia la propria carriera artistica partecipando a numerosi premi e collettive calabresi nonché esposizioni nazionali a Roma, Napoli, Bologna ed internazionali a Philadelphia, Sarajevo e Clermont-Ferrand.

Conclusi gli studi da ragioniere e conseguito anche il diploma al Liceo Artistico (CZ), qualifica grazie alla quale esercita per molti anni la professione di insegnate di Educazione Artistica alle scuole medie, vince il concorso pubblico ed entra in Prefettura, a Cosenza, ricoprendo sempre ruoli di responsabilità; il forte senso del dovere e di appartenenza allo Stato gli valgono la nomina, nel 1997, dal Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, di Cavaliere del Lavoro.

Scomparso prematuramente nel 2013 lascia una fortissima eredità umana ed artistica.

Nel corso della sua carriera esplora moltissime tecniche, privilegiando l’acquerello e la xilografia da affiancare all’acrilico e all’olio; lo studio, in Via degli Stadi, è fino agli anni 90’ il centro della sua attività di pittore e musicista, suona infatti il flauto, la chitarra classica, il liuto, il mandolino ed il pianoforte.

Proprio la struggente e totalitaria passione per la musica segnerà un rallentamento dell’esperienza pittorica alla quale continuerà a dedicarsi solo in maniera saltuaria, il sopraggiunto amore per la chitarra flamenca, infatti, richiederà imprescindibile studio ed esercizio quotidiano costante necessario alla sua attività concertistica da solista ed in collaborazione cameristica con altri musicisti.

Alla fine degli anni ’70 si avvicina alla pittura Naïf guardando alla “scuola jugoslava di Hlebine”, un villaggio croato a nord-est di Zagabria, verso l’Ungheria, che riunisce, agli inizi degli anni trenta, alcuni pittori autodidatti: Ivan Generalić (1914-1992), Franjo Mraz (1910-1981), Mirko Virius (1889-1943) e Janko Brašić (1906-1994) per primo in Serbia.

L’artista naïf nasce in origine autodidatta, privo di specifica formazione artistica, di livello culturale ed estrazione sociale modesti; le opere, generalmente dipinti, sono caratterizzate da una notevole semplificazione concettuale e da una certa modestia tecnica ed esecutiva, sia nel disegno che nella stesura del colore e nell’impianto prospettico e compositivo d’insieme. Il tema predominante è la rappresentazione della realtà sociale più umile e quotidiana, contadina, generalmente in chiave favolistica, poetica o magica.

In Calabria Acquesta si cimenta con estremo successo nella tecnica dipingendo bellissime marine, contadini al campo, allevatori al pascolo ma nella maggior parte della sua produzione esegue, utilizzando la stessa pennellata e mantenendo la tavolozza, rielaborazioni personalissime, temi, simbolismi, ispirandosi alla grande arte di Brueghel e Bosh e, in genere ai pittori fiamminghi del Rinascimento: l’artista è quindi portavoce di una nuova visione metafisica e surreale della realtà resa con la tecnica naïf e questo rende la sua opera unica nel suo genere nel panorama artistico italiano.

 

 

Museo del Presente, domani appuntamento con “Innamorati della Politica”

RENDE (CS) – Venerdì 15 Febbraio alle 17:00 presso il Museo del Presente di Rende l’associazione RiEvoluzione Calabria replica il consueto appuntamento con “Innamorati della Politica”.

È tutto pronto per la settima edizione della manifestazione “Innamorati della politica” organizzata dall’ Associazione politica  “RiEvoluzione Calabria” che ogni anno rinnova  l’incontro con nuovi  spunti di riflessione su tematiche sempre più attuali per il nostro nostro territorio.

Quest’anno sarà il Museo del Presente ad aprire le porte all’atteso incontro, si parlerà di Università insieme ai candidati a rettore per le prossime elezioni universitarie, di sistemi d’impresa nella nostra Regione, della politica locale e vedrà l’alternarsi di testimonianze da parte di giovani amministratori calabresi.

La manifestazione nasce dal desiderio di parlare al cuore di tutti, innamorati e non della politica, quella politica vera, autentica e al servizio dei cittadini, la politica fatta di passione e competenza.

Ospiti della serata Il deputato  di Fratelli d’Italia Wanda Ferro e il consigliere regionale Fausto Orsomarso.

Il genocidio e la Shoah negli scatti di Zofia Lipecka, in mostra a Rende

RENDE (CS) – Dal 22 Febbraio al 10 Marzo, nelle sale espositive del Museo del Presente di Rende, si terrà la mostra multimediale dell’artista polacca-francese Zofia Lipecka “Ci guardano” a cura del critico d’arte Roberto Sottile. La mostra, nella ricorrenza delle Settimane della Memoria della Shoah, è promossa dall’Amministrazione comunale di Rende e dall’Assessorato alla Cultura diretto dalla Prof.ssa Marta Petrusewicz. In esposizione ventitre ritratti a carboncino, un ritratto a colori e il video Varsavia – Malkinia.

Zofia Lipecka, uno sguardo sul genocidio degli ebrei

Zofia Lipecka vive e lavora a Parigi dal 1975. Dopo gli studi in storia dell’arte alla Sorbonne e in pittura a l’École Nationale Supérieure des Beaux Arts, realizza una serie di installazioni ottiche che evocano l’universo concentrazionario e la distruzione della natura. Il suo lavoro è stato sconvolto da quando, nel 2001, è venuta a conoscenza della partecipazione dei polacchi al genocidio degli ebrei durante la Seconda guerra mondiale. Da allora, l’artista è impegnata a perpetuare la memoria della Shoah, legandola sempre al presente.

I ritratti a carboncino, nella mostra al Museo del Presente di Rende, sono eseguiti sulla base delle fotografie e dei filmati d’archivio, ripresi dai tedeschi nel ghetto di Varsavia alla vigilia della deportazione della popolazione verso il campo di sterminio di Treblinka, mentre il ritratto a colori ritrae una bambina curda appartenente alla minoranza religiosa yazida brutalmente perseguitata dallo Stato Islamico, e ci ricorda l’attualità dei crimini contro le popolazioni civili. Il video, invece, riporta la testimonianza della deportazione a Treblinka del 1942 di uno dei pochissimi sopravvissuti, Jankiel Wiernik, in occasione del sessantottesimo anniversario dell’evento. Partendo da quegli scatti, Lipecka si concentra proprio sullo sguardo: gli sguardi diretti, creati in alcuni casi proprio dall’artista, interrogano noi spettatori, ci accusano e ci prendono a testimoni in un atto di resistenza individuale e collettiva.

La prefazione di Wlodek Goldkorn

Come scrive Wlodek Goldkorn nella Prefazione al catalogo: «Lipecka ha usato un dispositivo di narrazione elementare, in apparenza, ma sofisticatissimo e potente. Con il suo sguardo, e con l’aiuto degli strumenti di mestiere, ha rovesciato lo sguardo dei boia e quindi il nostro (e il suo) sguardo. A che cosa serve l’arte se non a ribaltare il linguaggio e lo schema semantico proposto o imposto dal potere, anche se in questo caso da un potere, per fortuna, defunto? Ecco, gli occhi delle vittime, ridisegnati da Lipecka, non sono più gli occhi delle vittime ritratte dai carnefici, ma sono gli occhi raccontati da una artista che, per ragioni anche personali, è da moltissimo tempo coinvolta nel lavoro della costruzione di una memoria che ci parli di noi stessi e non solo dell’oggetto di questa memoria».

Alla serata inaugurale del 22 febbraio con inizio alle ore 18.00, dove sarà presente l’artista Zofia Lipecka, interverranno: Marcello Manna, sindaco di Rende; Marta Petrusewicz, Assessora alla cultura; Roberto Sottile, Critico d’arte e curatore; Paolo Jedlowski, Docente di sociologia all’Unical; Roque Pugliese, Responsabile per la Calabria della Comunità Ebraica. La mostra sarà aperta al pubblico, con ingresso gratuito, fino al 10 marzo 2018 nei seguenti orari: dal martedì a sabato dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00. Domenica apertura dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00. Chiuso lunedì.

 

Museo del Presente, dal 19 gennaio sarà visitabile la mostra su Antonio Ligabue

RENDE (CS) – Domani, alle 10,30 presso al Museo del Presente la conferenza stampa per la mostra su Antonio Ligabue che avrà inizio il 19 gennaio. Alla conferenza stampa saranno presenti il direttore della Casa Museo Ligabue, Giuseppe Caleffi, e il critico d’arte Angelo Leidi. La mostra “Antonio Ligabue. Vita, opere e oggetti di un geniale artista” curata dall’associazione “N.9” in collaborazione con la Casa Museo Ligabue di Gualtieri, per la prima volta in Calabria, è frutto di un processo rivalutativo della figura del pittore. Le opere esposte, oltre 40 tra dipinti, sculture, incisioni, disegni e oggetti personali, ci restituiscono tutta la magnificenza drammatica ed evocativa di uno dei maggiori esponenti dell’arte nel novecento”.

GLI ORARI

La mostra sarà visitabile dal 19 Gennaio al 17 Febbraio 2018, con i seguenti orari: dal martedì al sabato: 9.00-13.00 / 16.00-20.00; domenica e festivi: 10.00-13.00 / 16.00-20.00.

 

Rende, fermati dai Cc quattro giovani: imbrattavano pareti con bombolette spray

RENDE (CS) – I Carabinieri della Compagnia di Rende hanno tratto in arresto ventenne residente a Rende per i reati di “Danneggiamento aggravato, e resistenza a Pubblico Ufficiale”. Il giovane è stato stato sorpreso, insieme ad altri tre giovani – tra i quali un minorenne – ad imbrattare con alcune bombolette di vernice spray una parete del Museo del Presente. Alla vista dei militari, i quattro sono fuggiti a piedi. Nel corso dell’inseguimento, il ventenne ha prima scagliato una bomboletta contro un carabiniere, senza colpirlo, poi gli si è scagliato contro. Immobilizzato dopo una breve colluttazione, il giovane è stato arrestato per danneggiamento aggravato e resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e dopo le formalità di rito è stato rimesso in libertà in attesa dell’udienza di convalida. Gli altri tre giovani, invece, sono stati denunciati in stato di libertà per gli stessi reati. Il carabiniere ha riportato lievi escoriazioni al torace.

Museo del Presente: la premiazione di Geni Comuni

RENDE (CS) – Domani 10 gennaio alle ore 18.30 al Museo del Presente saranno premiati i vincitori della manifestazione d’arte Geni Comuni. Geni Comuni ha fatto parte del cartellone artistico del Settembre Rendese, e per il terzo anno consecutivo ha saputo stimolare il mondo artistico calabrese. 56 gli artisti che hanno partecipato all’edizione del settembre 2016, tra i quali sono stati scelti i vincitori di questa edizione, giudicati da una giuria tecnica presieduta dal professore critico d’arte Giorgio Leone. Durante la manifestazione di premiazione verrà consegnato il catalogo con tutte le opere dei partecipanti. Il Sindaco di Rende Manna ha espresso la sua piena soddisfazione.

Il Futurismo rivive al Museo del Presente

RENDE (CS) – Mercoledì 14 dicembre, dalle ore 18:30 alle 24:00 il Museo del Presente di Rende si animerà di una serata dedicata alla nota corrente artistica futurista. L’associazione BB Hdemy – Barbrothers Accademy proporrà un viaggio a tutto tondo alla scoperta del Futurismo attraverso le provocatorie prese di posizione linguistiche che hanno segnato una delle più conosciute specificità di questo movimento. L’iniziativa fa da cornice alla mostra Futuristi calabresi curata da Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona e Gianluca Covelli che raccoglie prestigiose opere di 60 artisti calabresi che aderirono all’avanguardia di Marinetti, oggi patrimonio del Comune di Rende, grazie alla donazione della famiglia Bilotti. L’evento patrocinato dal Mibact Polo Museale della Calabria, Galleria Nazionale di Cosenza, Università della Calabria Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, nasce dall’idea di ricreare esattamente l’ambiente di quegli anni per condurre il visitatore nel contesto di un movimento artistico e culturale che ben presto estende la sua offensiva all’arte culinaria. Spariscono dalla carta i nomi stranieri e dalle ricette le dosi: «perché – recita il Manifesto della Cucina Futurista – la dosatura deve eccitare la fantasia inventiva del cuoco e perché un errore del cuoco può suggerire delle nuove vivande».

Rende mette in mostra il “disco”

locandina-mostra-RendeCATANZARO – Al museo del presente dall’11 giugno alle ore 18,30 prenderà il via la mostra il “Disco”. La mostra è nata da un’idea di Guislain Mayaud ed è organizzata da Vertigoarte Centro Internazionale di Ricerca per la Cultura e le Arti Visive con Ada Biafora. Il tutto è  a cura di Roberto Bilotti, Gianluca Covell e appunto Ghislain Mayaud. Gli artisti che partecipano alla mostra sono:Salvatore Anelli, Caterina Arcuri, Salvatore Astore, Bizhan Bassiri, Renata Boero, Lucilla Catania, Bruno Ceccobelli, Michele Cossyro, Teo De Palma, Giulio De Mitri, Chiara Dynys, Franco Flaccavento, Andrea Fogli, Andrea Gallo, Ernesto Jannini, Giovanni Leto, Ruggero Maggi, Albano Morandi, Antonio Noia, Luca Maria Patella, Tarcisio Pingitore, Carlo Rea, Ascanio Renda, Cloti Ricciardi, Alfredo Romano, Fiorella Rizzo, Giuseppe Salvatori, Saverio Todaro, Reyna Velázquez, Fiorenzo Zaffina.Gli artisti invitati in questa iniziativa hanno avuto modo di confrontare, con differenti linguaggi, un tema unitario, in conformità a una premessa di Ghislain Mayuad…Da tutta l’Italia, pronti a lanciare negli spazi espositivi un disco di 38 cm di diametro, trenta artisti girano intorno all’impenetrabile e vincolante cerchio di legno. Si deve preparare in fretta grovigli di materie colorate, alfabeti dimessi, foglie strette per ogni stagione, detriti di sogni e semi di emozioni da gettare dall’alto.  Emergono, da origliare, suoni asciutti per flauti, timpani e piatti, attimi di segni pronti a fiorire come aghi di un orologio. Si ronza intorno a fette di tronchi sconosciuti. Dal matematico linguaggio compositivo sorgono salmi tondi pronti al gestuale lancio. Mandato dall’India, il calcolato simbolo tondo, lo zero, atterra sulle aritmetiche rive arabe per prendere il nome “sifr”: “nulla”. Si parte per sfilare sulle bianche pareti. Disarmato, l’occhio del visitatore osserva il rumoroso arrivo dei piatti. Chi giunge prima, chi viene dopo. Il tempo del fare è schiavo, scivoloso. C’è chi atterra vicino al traguardo, chi supera la linea di arrivo. L’energia creativa non ha tregua. Dalla lontana Grecia, l’olimpico disco lancia con precisione la bellezza classica sulla storia dell’arte contemporanea.