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Museo di Alarico, la replica di Mario Occhiuto al M5S

COSENZA – «È davvero singolare un provvedimento in autotutela del Ministero per la revoca delle autorizzazioni rilasciate dallo stesso Ministero».
Così il sindaco Mario Occhiuto replica alla senatrice del M5S Margherita Corrado in merito alle sue esternazioni sull’annullamento in autotutela da parte della Direzione generale Abap sul progetto di intervento denominato “Riqualificazione della confluenza dei fiumi Crati e Busento e realizzazione del Museo di Alarico”.
«È evidente – sottolinea Occhiuto – che tale atto è conseguenza di pressioni politiche da parte dei deputati del M5S. Il fatto che siano contro ogni opera pubblica per lo sviluppo del territorio è cosa ormai nota in Italia e anche all’estero. Nessuna normativa prevede quanto accaduto, ovvero un abuso. A questo punto ci sarà veramente da divertirsi anche se purtroppo è la città di Cosenza a subire le conseguenze di quelle che sono vere e proprie ritorsioni politiche. Basta solo pensare che il dirigente del Ministero motiva tale sospensione nella mancata discussione di un fantomatico comitato tecnico che egli stesso doveva convocare e non ha mai convocato negli ultimi mesi. Sostituisce una procedura ordinaria con una invenzione non prevista in nessun atto normativo. Sono curioso di vedere – aggiunge il primo cittadino – chi si prenderà la responsabilità di bloccare i lavori provocando danni che certamente pagherà in prima persona. Intanto, l’orribile edificio dell’ex hotel Jolly tanto caro ai Cinque Stelle è stato finalmente abbattuto. E non basta certamente un atto, persino illegittimo, per farlo riemergere dall’abbattimento. E anche il Museo di Alarico sarà realizzato. Il consiglio che mi sento di dare è quello di annullare tale sospensione in autotutela per limitare i danni. Infatti, anche se in questo momento loro sono al Governo, non sono al di sopra della Legge».

 

 

 

 

Saga ex Hotel Jolly, M5S: «Questa volta Alarico è morto e sepolto davvero»

COSENZA – «Questa volta è morto e sepolto davvero, Alarico, alla confluenza dei fiumi Crati e Busento, come vuole la favola ottocentesca strumentalizzata dal sindaco di Cosenza per uno dei suoi insensati megaprogetti. E l’ha ucciso a buona ragione, seppur tardivamente, il Ministero dei Beni Culturali. Che sollievo!» Commenta così l’ultimo atto della saga di Alarico, o meglio dell’ex Hotel Jolly, la senatrice del M5S Margherita Corrado, archeologa e componente della Commissione Cultura del Senato, esprimendo tutto il suo compiacimento, insieme ai colleghi parlamentari cosentini, per la clamorosa novità delle ultime ore. Al Comune e alla Provincia di Cosenza è stato infatti comunicato l’annullamento in autotutela, da parte della Direzione Generale ABAP, della nota n. 9749 del 7 agosto u.s. a firma del Soprintendente ABAP per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone relativa all’intervento denominato “Riqualificazione della confluenza dei fiumi Crati e Busento e realizzazione del Museo di Alarico”. Si tratta del documento di generica autorizzazione paesaggistica sulla base del quale il Comune ha avviato la demolizione dell’ecomostro sito ai piedi del centro storico cittadino prima e senza che fosse stato attivato il Tavolo Tecnico preposto alla valutazione condivisa dell’intero progetto da parte di tutti gli attori istituzionali. Il dirigente romano ha contestualmente avocato a sé, di fatto sostituendosi al suo sottoposto ‘cosentino’, la valutazione dell’intervento suddetto e il rilascio del relativo parere vincolante. I portavoce del M5S al Parlamento Italiano ed Europeo Corrado, Ferrara, Morra e Orrico, che nei mesi scorsi avevano denunciato con forza le anomalie dell’iter autorizzativo teso a trasformare frettolosamente lo scheletro ridimensionato dell’ex Hotel Jolly in uno spazio espositivo definito a torto museo, in mancanza delle condizioni minime per essere tale, e assai discutibile anche sul piano morfologico ed estetico, plaudono dunque all’iniziativa drastica ma necessaria assunta dal Ministero competente. «La trasparenza e la correttezza delle procedure amministrative è un presupposto imprescindibile perché l’interesse pubblico possa dirsi tutelato», chiosano i suddetti parlamentari pentastellati, senza nascondere la loro soddisfazione per quella che reputano un doveroso ripristino della legalità.

 

 

Fondi Cipe: 7mln di euro per il Museo di Alarico

COSENZA – Approvata dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) la programmazione di una quota delle risorse residue del Fondo Sviluppo e Coesione 2000-2006 relative alla Regione Calabria, per un importo complessivo di oltre 189,720 milioni di euro. Di questi, fra gli interventi finanziati, 7milioni di euro spettano alla riqualificazione della confluenza dei fiumi Crati e Busento e alla realizzazione del Museo di Alarico.

In riferimento al rilancio di quest’area specifica, è prevista innanzitutto la demolizione quasi totale dell’edificio denominato “ex hotel Jolly”, un edificio pluripiano degli anni ’50, dell’altezza di circa 20 metri, estremamente invasivo e corpo estraneo al centro storico. Al posto del vecchio albergo, luogo nevralgico per lo sviluppo della zona antica della città e dell’intero territorio urbano, sorgerà una piazza con tanto verde, delimitata da un lato da un neo edificio ad un solo piano fuori terra che dovrà ospitare appunto il Museo di Alarico e, dai restanti lati, dagli stessi fiumi.

A testimonianza dell’attenzione dell’Amministrazione verso la realizzazione del progetto, nei giorni scorsi il dirigente del Comune Carlo Pecoraro ha avuto un incontro con Giuseppe Barone, dell’Aterp, per stabilire tempi e modalità di acquisizione, da parte del Municipio, dei locali dell’ex albergo Jolly da destinare appunto a demolizione.