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Campania, Calabria, Puglia e Sicilia insieme in un coordinamento interregionale

COSENZA – Mediaterronia TV Comunitaria tra i soci fondatori del coordinamento interregionale associativo “Distretto Culturale Evoluto IDEM”. Il 17 Settembre 2016 nei locali de “La Fortezza” in contrada Piana di Malvito (Cs) si è tenuto il V meeting sul “Distretto Culturale Evoluto per la salvaguardia e la valorizzazione dell’identità mediterranea”. Dall’idea al progetto, alla presenza dei rappresentanti di diverse associazione che operano sul territorio di quattro Regioni del Sud Italia (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia) si è discusso e lavorato sui documenti che hanno formalizzato la nascita di questa nuova realtà interregionale.

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Presidente del Coordinamento è stata nominata Marisa Callisto che, con la sua associazione culturale Paeseggiando, ha portato avanti questo cammino burrascoso in un territorio tanto bello quanto difficile e complesso. La forza e la determinazione di una donna regala un vento di speranza e decisione: “È stato un cammino iniziato molti anni fa, ci sono stati momenti e situazioni davvero difficili da affrontare, ma oggi siamo qui, commossi e felice, e non posso non ringraziare ognuno di voi. Ognuno di voi ha contribuito alla nascita di questo coordinamento” dice Marisa Callisto all’avvio dei lavori.

Il Distretto Culturale Evoluto IDEM è aperto a cittadini, associazioni, enti istituzionali che hanno voglia di condividerne i suoi valori.

Tra gli impegni del neo coordinamento vi è la volontà di creare una RETE di persone e organizzazioni capace di lavorare in un Sud Italia ancora a rischio povertà socio-culturale-economica attraverso azioni e idee concrete che possano mettere in moto dinamiche di sensibilizzazione, condivisione e collaborazione tra popoli. Tra le varie cose IDEM si impegna a tutelare l’identità Mediterranea, tema nel quale si è generata la volontà di e la nascita di questo Distretto Culturale Evoluto, la voglia di mantenere vivi e ritenere necessari, se non fondamentali, quei valori che ci caratterizzano: ricchezza culturale, felicità, convivialità, gusto del vivere.

Migranti, nasce bimba a bordo unità Marina Militare

REGGIO CALABRIA – Parto ieri sera a bordo di Nave Bettica, unità della Marina Militare inserita nel dispositivo di sorveglianza marittima “Mare Sicuro”: è nata la piccola Manuela, figlia di una donna camerunense soccorsa da un gommone in difficoltà. Durante le fasi del parto mamma e bambina, che sono in ottime condizioni di salute, hanno ricevuto le cure di un pediatra e di un’ostetrica (da cui la bambina ha preso il nome) della Fondazione Francesca Rava NPH Italia-Onlus presenti su nave Bettica e dall’infermiere di bordo. E’ il secondo fiocco “azzurro” a bordo di Nave Bettica, dopo la nascita di Francois Manuel lo scorso 27 giugno. Nave Bettica ha iniziato il suo viaggio verso il Porto di Reggio Calabria con a bordo 977 migranti e la neo arrivata, dove arriverà nel pomeriggio di oggi.

Parco della Biodiversità di Catanzaro, è nata Bianca, un’aquila rapax nipalensis

CATANZARO – Si chiama Bianca, come la splendida bambina che è stata tra le prime persone a darle il benvenuto al mondo, con gli occhi pieni di meraviglia. E’ una piccola rapace, esemplare di Aquila rapax  nipalensis, nata da una coppia ospitata al Cras dal 2004. Si tratta di un evento straordinario che denota il benessere in cui vivono gli animali, seguiti con attenzione dall’equipe del Parco della Biodiversità Mediterraneo, diretto dalla dirigente Alberto Rosetta, fiore all’occhiello dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro guidata dal presidente Enzo Bruno. Da qualche giorno il direttore sanitario, Debora Giordano, e volontari  del Servizio Civile, monitoravano la coppia di  aquile in  cova. Ieri, finalmente, ha fatto capolino il piccolo che è caduto dal nido, la dottoressa Giordano e l’esperto faunistico  Alfredo Rippa, hanno provveduto a visitare l’esemplare e rimetterlo nel nido, dove c’è un altro uovo in cova.
Il presidente della Provincia, Bruno ha ringraziato quanti si occupano della tutela del patrimonio faunistico, facendo del Cras una struttura d’eccellenza, dal direttore sanitario Giordano ai tanti volontari che non fanno mai venire meno il loro supporto.

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“Un’attività, quella di medici, operatori, esperti e volontari che è svolta con grande passione, nell’interesse dell’ambiente e del nostro patrimonio faunistico – afferma il presidente Bruno -. Le specie selvatiche autoctone rinvenute in condizioni di difficoltà, per esempio, andrebbero a minare l’equilibrio del sistema ambientale in cui vivono, in quanto spesso particolarmente prolifiche e aggressive nei confronti delle specie autoctone e  non potendo essere reimmesse in natura. Con un grande lavoro di recupero e cura, invece, vengono ospitate nel Centro e nel Parco della Biodiversità Mediterranea di Catanzaro per finalità educative. Chi opera in questo contesto ha contributo alla creazione di veri e propri percorsi di educazione ambientale per i ragazzi in età scolare atti a stimolare i giovani a familiarizzare con “il mondo degli animali selvatici”,  e a far comprendere il valore della biodiversità, l’importanza della consapevole conservazione e responsabilità nei confronti della natura, da possedere e tramandare alle future generazioni.  Il Cras – conclude il presidente Bruno -, come dimostra anche la nascita del tenero esemplare di Aquila rapax  nipalensis è un fiore all’occhiello dell’amministrazione provinciale di Catanzaro che deve essere preservato e potenziato nell’interesse della tutela dell’ambiente e la cultura ambientalista, alla base del rispetto e dell’amore che tutti quanti abbiamo per il Parco della Biodiversità”.

Cosenza festeggia la nascita di Martina, figlia di rifugiati politici siriani

COSENZA – La famiglia è di origini curde. Pare che la polizia di Damasco le avesse già fatto più volte “visita”, ma di questo i due giovani non vogliono parlare.
Certo è che alla fine, nel luglio scorso, hanno deciso di lasciare tutto: hanno venduto la loro casa e sono partiti verso l’ignoto. “È da gennaio che sono ad Acquaforomosa, ospitati nell’ambito dei progetti Sprar per i richiedenti asilo”, dice all’Agi Mimma Laffusa, presidente dell’Associazione “Don Vincenzo Matrangolo”, che ad Acquaformosa si occupa anche dell’assistenza ad altre famiglie di rifugiati. La famiglia siriana ha anche altri due figli, vivaci e giocherelloni, di 4 e 6 anni, che attendono con ansia il ritorno a casa della mamma e della sorellina. È da lei, che adesso dorme tranquilla, che ripartirà la storia della famiglia Youssef: fuggita dalla Siria per una nuova vita