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“Fimmine”, la ‘ndrangheta raccontata con gli occhi delle donne

manifesto fimmineCOSENZA – La mafia è una tematica che tocca i cuori di tutti gli Italiani. Conosciamo bene i suoi “effetti” dai libri di storia ed alcuni di noi hanno avuto la sfortuna di viverli o subirli in prima persona. Affrontare però una tematica così pericolosa non è da tutti e i pochi coraggiosi sanno di cosa sto parlando.

Una di queste coraggiose è Natascia Cucunato, regista e coreografa, che ha sviluppato uno spettacolo teatrale di nome “Fimmine”, in cui si affronta la tematica della mafia sotto un punto di vista che non si era ancora valutato: quello delle donne. Le donne e la mafia, infatti, sono strettamente legate e questo spettacolo mostra i punti di vista delle donne, le quali hanno affrontato o abbracciato la vita del clan.

La regia di Natascia è stata supportata da altri elementi, i cui nomi sono famosi nell’interland cosentino: parlo di Daniela Arena, nei panni di Vocal Coach, e Tommaso Muto, che ha creato e gestito il reparto sonoro. Questo team teatrale è stato già visto l’anno scorso con la reinterpretazione della  “Psicosi delle 4.48”, in cui Marianna Esposito ha vestito i panni di Sarah Kane.

Ritroviamo nel cast del reparto recitativo, oltre Marianna, anche Stefania Mangia, Teresa Cupiraggi  e Giuseppe Turchiaro, mentre i ballerini provengono dalla Scuola di danza Tersicore che, con il loro apporto attraverso le coreografie di Natascia e Nilde Serpa, hanno partecipato attivamente per rendere lo spettacolo unico nel suo genere.

fimmine 2

Lo spettacolo è andato sold-out dopo pochi giorni dal rilascio dei biglietti e questo aiuta a pensare che i cittadini di Cosenza forse sono pronti ad affrontare queste tematiche senza l’istintiva paura e l’aleggiante omertà. La vita delle donne interpretata sulla scena è quella delle “Fimmine” della ‘ndrangheta che vivono a stretto contatto con le cosche e, a volte, ne sono motore e mente. Non solo schiave o oggetto quindi, ma veri e propri membri che danno il loro contributo nelle guerre e nel far rispettare le regole delle famiglie.

Uno spettacolo, andato in scena la scorsa domenica, che ha lasciato il segno nella cultura calabrese e che andrà in replica il 3 Aprile al Teatro dell’Acquario per tutti coloro che non hanno avuto la possibilità di vederlo a causa del mal tempo.

Daniele Ferullo