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[#Games] La CD Projekt RED punta in alto e guarda al (cyber)futuro

Quando chiedo in giro chi è la CD Projekt RED, molte persone mi rispondono con la bava alla bocca borbottando “The Witcher“. Tuttavia, anche se la software house polacca ha fatto di questo brand la sua punta di diamante, non si vuole fermare qui e vuole continuare a produrre e rivoluzionare il mondo dei videogiochi.

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Cyberpunk 2077, il nuovo progetto della CD, è ormai un fantasma cibernetico che gira per le nostre case agitando le sue fibre ottiche per svegliarci di notte. Sappiamo che c’è, sappiamo che ci fa paura e tuttavia non facciamo niente per allontanarlo. Molti cultisti del genere lo stanno aspettando più di qualsiasi altro titolo e hanno l’hype a mille da quella lontana summer conference del 2012, dove annunciarono l’inizio dei lavori di progettazione e la successiva conferma nel dicembre 2015 attraverso un tweet degli sviluppatori.

La vita è però dura per tutti e questo significa che una software house di sole 400 persone non può lavorare contemporaneamente a tutti progetti, ecco allora l’arrivo della notizia di ampliamento del personale con relativa suddivisione di tutto il team in 4 gruppi. Questi si dedicheranno a dare la vita al work plan che è stato diffuso in questi giorni e che riporto qui sotto per facilitarvi la vita.

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Come possiamo vedere, il 2016 sarà un anno di attività e crescita promozionale dedicata a “The Witcher 3” che con la DLC Blood & Wine vuole riprendere in mano le classifiche di vendita (e magari qualche altro premio). Vediamo poi nel terzo punto, un misterioso “nuovo titolo” di un genere mai esplorato dalla software house, che sia l’alba di un gioco portable? Non ci è dato sapere per il momento.

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Dal 2017 fino al 2021 la CD projekt ha mantenuto le idee chiare e ce lo dimostra con la pubblicazione di questo work plan. Il rilascio di Cyberpunk 2077, ampliamento di The Witcher con altri contenuti e la creazione di una nuova IP che possa essere competitiva sul mercato.

Stiamo parlando dello sviluppo e mantenimento di 3 titoli AAA che la CD projekt RED ha intenzione di diffondere per la fine del 2021. Uno sforzo non da poco che probabilmente determinerà il futuro della software house e del suo posto nel mondo dei videogiochi.

Ma torniamo a Cyberpunk 2077. Kicinski afferma durante un’intervista ad una TV polacca che il progetto che stanno affrontando sarà uno dei lavori che gli porterà un grande successo a livello mondiale e che, senza dubbio, supererà tutti i lavori precedentemente rilasciati. I pochi leach consegnati alla stampa, ci parlano di un videogame ambientato in un futuro scuro dove la tecnologia è “la maledizione e la salvezza del genere umano“.

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I temi saranno maturi e fortemente psicologici e ci faranno riflettere sull’enorme evoluzione tecnologica che il mondo sta affrontando da 20 anni a questa parte. La città dove si svolgeranno gli eventi sarà Night City (se questo nome non vi dice niente, mi dispiace, non avete idea di cosa sia il cyberpunk), ci saranno degli elementi sandbox ancora non rivelati e particolarizzazioni nel l’uso del linguaggio. Anche se la software house non si è ancora espressa sull’implementazione delle periferiche VR, ci sono buone speranze per noi di riuscire a rivivere momenti di NetRunning come in Nirvana o Johnny Mnemonic.

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La CD ha in mente un videogame che esplori i fondamenti e le evoluzioni di un sottogenere cult della fantascienza, con spirito di rinnovamento e rivoluzione. Spero francamente che riuscirà ad aprire gli occhi di tutti su di un genere molto spesso sottovalutato.

Daniele Ferullo

 

[LeagueofLegends] Hai Voluto il Drago? Ora vola con Aurelion Sol

Tra qualche settimana farà il suo ingresso nella lega delle leggende il potente drago cosmico Aurelion Sol.  Dal significato del suo nome, cioè “forgiatore di stelle”, e dalle sue abilità non possiamo che aspettarci un background di creatura celeste simile a quello di Soraka, anche se la maggior parte di noi sta ancora piangendo per Ao Shin: come dimenticare il messaggio della Riot in cui si specificava “un personaggio dalla forma lunga e affusolata è difficile da realizzare”. Ma basta pensarci, torniamo sul drago delle stelle e scopriamo le sue abilità.

La passiva è l’abilità caratteristica del personaggio: tre stelle ruotano continuamente intorno al campione infliggendo danni alle unità nemiche colpite (similmente alla W di Diana).

Con la Q il campione lancerà una stella in una direzione, con la possibilità di riattivare l’abilità per infliggere danni e stun ai nemici colpiti (come la Q di Anivia).

La W gli permette di espandere il raggio entro cui ruotano le sue stelle, assorbendo mana in continuo finché non si disattiva l’abilità.

La E permette ad Aurelion Sol di accumulare passivamente delle cariche, per poi usare la sua attiva una volta raggiunto il picco massimo. Questa abilità gli permette di volare – si…vola!! – per un tragitto in linea retta, ignorando gli ostacoli fin quando non raggiunge la destinazione o nel caso subisca danni.

La sua abilità suprema è il suo secondo effetto di controllo: spara un raggio medio/lungo che infligge danni e rallenta i nemici colpiti, mentre i nemici più vicini vengono respinti.

Aurelion Sol

Il ruolo di Aurelion Sol nella Landa dovrebbe essere quello di un mago in corsia centrale che offre supporto al suo team con gli effetti di controllo e la sua abilità di volo, che gli permette di spostarsi rapidamente.

Noi della redazione di Nerd30 vi consigliamo di giocarlo con in squadra Tahm Kench, poiché le sfere continuano ad avere effetto anche all’interno del ranocchio, oppure con Yasuo a causa del suo Knockback (chi non ha sinergia ormai con Yasuo?). Nel caso ve lo trovaste contro, consigliamo assassini con dash tipo Akali, Diana o Talon.

Aspettando l’uscita del campione continuiamo a goderci l’ester egg della sua voce in giro per la mappa, mentre tiriamo giù le torri nemiche, e non mettiamo da parte Shyvana, il primo e solo drago nella Lega.

Giulio Ciambrone

 

[Interview] Il Mondo Nerd visto attraverso l’Occhio del Rinoceronte di ON

L’essere Nerd, come forma di ricerca dell’arte contemporanea, realizzazione delle proprie passioni. Mandare al diavolo i filtri che adottiamo nella società per essere più sinceri con noi stessi, godendo di ciò che più ci piace. Abbiamo fatto quattro chiacchiere col Rinoceronte di Orgoglio Nerd, Daniele Daccò, scoprendo un po’ del mondo Nerd visto dall’Occhio del Rinoceronte. Spesso è difficile coltivare i propri sogni in una società che emargina ciò che non comprende, ma se si è abbastanza testardi da portare avanti i propri progetti possono nascere realtà meravigliose e stimolanti come ON. Ma basta parlare, ora tocca al nostro ospite raccontarci come tutto è iniziato.
Tanto Tempo Fa in una Galassia Lontana Lontana…

Chi è il “Rinoceronte”?rinoceronte 2

Partiamo subito con una domanda profondamente filosofica? Bene. Il Rinoceronte è la”mascotte” di OrgoglioNerd, l’aspetto del direttore nel nostro immaginario. Il Rinoceronte è una versione un poco più sgrossata, egocentrica e fanfarona del sottoscritto, qualcosa di più di un semplice nome d’arte. Tramite esso ON guarda il mondo e si rapporta con esso, è qualcosa di morbido sul quale cadere, diciamo.

Fare della propria passione un lavoro è il sogno di tanti, ma solo in pochissimi riescono a realizzarlo. Come nasce il progetto Orgoglio Nerd?
OrgoglioNerd nasce dalla necessità, la necessità di alcuni appassionati di svegliarsi felici, fieri di fare quello che fanno. OrgoglioNerd è dove riversiamo le nostre passioni, non un palco dal quale gridare una verità, non siamo nessuno, non abbiamo nessuna grande consapevolezza segreta da urlare. OrgoglioNerd è un luogo di confronto, nato per crescere insieme a chi ci segue. Anni fa gestivo le pagine a tema Fumetto di un grande sito di Videogiochi. Dopo alcuni diverbi, io e la redazione ci siamo trovati con un pubblico, tanto da dire, ma non un posto dove dirlo. Così è nato ON, il nostro faro di speranza. La nostra necessità.

redazione ONIn molti hanno provato a trovare una definizione di “Nerd”, voi stessi avete lanciato una rubrica per far luce sul significato in continua evoluzione di questa parola. Qual è la definizione a cui siete giunti?
Ne parliamo in Teoria N, il nostro quarto libro. Non si tratta di una definizione, ma appunto di una teoria, la nostra. Una teoria volta a indicare il Nerd in senso ampio, non nel singolo. Per noi nessuno può dire a un altro se è Nerd oppure no, è una cosa che devi sentire dentro di te. La teoria alla quale siamo giunti ora, sempre in divenire, è: “Nerd è Colui che ha una passione ed è disposto ad essere emarginato pur di seguirla”. Una sana passione, qualsiasi essa sia, anche il ballo. Se essa ti rende felice e sei pronto a rimanere solo pur di mantenere la tua identità… Beh, ci siamo. E ricordate che “essere disposto” non significa “essere”.

Il fenomeno “Nerd” negli ultimi periodi ha raggiunto sempre più consensi tra  giovani e meno giovani. Inizialmente i Nerd erano un cerchio ristrettissimo di persone, ora in molti si sono avvicinati a questa realtà, per quanto ancora ci siano persone che tendono a non prendere sul serio questa nuova ramificazione culturale. Cosa ne pensi dei Nerd del 2016?
Un curioso che si avvicina a un tema per moda, ammettiamo i film Marvel, ma poi rimane immischiato e la sua curiosità gli permette di accrescere la propria cultura non vale assolutamente “meno” di chi colleziona fumetti da prima della moda Marvel. L’idea del Nerd elitario, che possiede la propria cultura, è molto insana a nostro avviso. La mia idea personale di individuo Nerd (ma in generale di individuo) è qualcuno che tiene a divulgare cultura, a scambiare esperienze per crescere e non che spara frasi tipo “non sai niente di Star Wars, stai zitto.”  OrgoglioNerd  ha migliaia di lettori e siamo assolutamente coscienti che solo una piccola parte di essi è Nerd nel senso più classico del termine, ma è proprio questo il punto. Arrivare a più persone possibili per la divulgazione. Creare solo una cerchia di snob che si compiacciono di conoscere il numero d’attracco del Falcon su Bespin è solo deleterio.


Meglio Nerd oggi o negli anni ’90?
Per noi è indifferente, conta il singolo individuo non l’etichetta o la generazione. Qualcuno non vale più di qualcun rino 3altro solo perché ha visto l’Holiday Special o sa cosa intendo quando dico: THACO! I Nerd di diverse generazioni dovrebbero scambiarsi informazioni e punti exp per aumentare di livello insieme e non darsi battaglia.

Vorremmo conoscere il videogioco, il libro e il fumetto preferiti da Daniele Daccò.
Uh, complicata. Ho sempre avuto un’insana passione per Diablo 2, classe Barbaro. Ebbene si. Nei Video-Games però prediligo sempre una buona idea rispetto a un sistema ripetitivo, direi quindi Incredible Machines. Il libro: ce ne sono centinaia. Quello che però mi viene sempre in mente per primo è “C’Era Due Volte il Barone Lamberto” di Rodari. Non mi stancherò mai di consigliarlo. Lo stesso vale per il fumetto, troppi si agitano nella mia mente, potrei dirti Mad Love di Bruce Timm e Dini quanto Rughe di Paco Roca.

Parliamo dei tuoi libri: l’Occhio del Rinoceronte, L’Altro Occhio del Rinoceronte e Il Terzo Occhio del Rinoceronte. Da dove nasce l’idea di una storia che possa unire la realtà di un gruppo di studenti al mondo di D&D?
Nasce dalla realtà, anni di sessioni di Dungeons And Dragons fatte di lacrime, risate e battute. Anni ad analizzare i protagonisti dei film con le regole dei manuali. Ma Freddy Krueger avrà livelli da ladro?

Devo molto al mio party di D&D, i miei compagni d’arme, la mia famiglia.

Cosa ne pensi della scena fumettistica italiana?
Facendone parte, sono ancora agli inizi ma qualcosina ho dedotto, direi che ne sono entusiasta. Si respira aria nuova, nuove possibilità, devi ancora insistere come un mulo, anzi come un rinoceronte, ma il muro prima o poi crolla comunque.
rino e onigiri

Sia tu che la tua redazione ponete all’attenzione dei vostri fan i problemi sociali che scuotono il pensiero comune, non censurando il vostro giudizio personale. Come reagisce la community ai contenuti di questo tipo, dove esce la sincerità delle persone che animano il vostro progetto?
Molto positivamente! Ragionando su grandi numeri ovviamente non possiamo “accontentare tutti”, avremo sempre opinioni discordanti, ma è questo il bello, no? ON non è un semplice sito che parla di “roba nerd”, noi diamo il nostro personale punto di vista sulla società, sull’attualità. Un punto di vista intimo, Nerd. Cerchiamo sempre di fare ciò che riteniamo giusto e, a prescindere se il lettore sia d’accordo oppure no sulla nostra tesi, questo traspare e viene apprezzato.

Ultima domanda, la scelta che ha pregiudicato tantissime amicizie negli anni ’90, un tributo ai 20 anni di Pokémon che si celebrano quest’anno: Charmender, Bulbasaur o Squirtle?
Assolutamente Charmander, in seconda battuta Squirtle, altrimenti non ci gioco. Perché scegliere altro quando puoi scegliere un Drago?

 

Miriam Caruso

Cosenza Comics 2016, Finalmente OnLine il Trailer Ufficiale dell’Evento

Siamo lieti di presentarvi il primo video/anticipazione del Cosenza Comics 2016, evento che porterà il mondo del Versus nella città Bruzia, con ospiti, spettacoli, musica e tanti cosplay!
Nel trailer, realizzato interamente da Giuseppe Morabito, ci troviamo a ripercorrere le strade della città dei ragazzi, dove alcuni flashback ci portano indietro alla prima edizione della fiera. Alla fine del video fa capolino l’astronave Dropship dei marines di Aliens, tributo dedicato agli ospiti di “Studio Laboratorio 51“, che esporranno e indosseranno i costumi di Alien e Predator.
Piccola curiosità per i nostri lettori: Sante Mazzei, membro del direttivo del Cosenza Comics, ci racconta che “nel preciso istante in cui abbiamo girato la ripresa dell’insegna della Città dei Ragazzi è passato un aereo, com’è possibile vedere anche nel video. Un segno che questa seconda edizione, probabilmente, volerà ancora più in alto di quella precedente”

Non ci resta che augurarvi una buona visione!

Miriam Caruso

 

[Games] 20 Anni di Pokémon

Correva l’anno 1996 quando Satoshi Tajiri fondò il marchio The Pokémon Company dando così inizio al fantastico mondo dei Pocket Monster.

Tajiri prese ispirazione dalla sua passione per il collezionismo di insetti, così decise di creare un mondo parallelo dove i ragazzini potessero vagare per il mondo catturando, collezionando o facendo lottare i propri animaletti in 2d.
L’idea delle Pokéball, le ingegnose sfere in cui raccogliere i propri pokémon, nasce dall’ispirazione proveniente dai famosi distributori di palline, dove è possibile acquistare una sorpresa intrappolata in una sfera di plastica. Nonostante uno degli aspetti principali del game Pokémon sia proprio la lotta, Tajiri riuscì a escludere la violenza da questo gioco destinato ad un target di bambini, infatti i pokémon durante le lotte non possono essere gravemente feriti o uccisi, semplicemente perdono i sensi e vengono curati negli appositi Pokémon-Center.

I primi giochi lanciati in commercio furono Pokémon Rosso, Pokémon Blu e Pokémon Verde (quest’ultimo mai giunto dal Giappone) usciti nel paese del Sol Levante nel 1996 ed in seguito, visto il loro enorme successo,  portati nel 1998 nei negozi del resto del mondo.

pokemon vari colori

I primi titoli prevedevano 151 esemplari di pokémon e su ogni versione se ne potevano trovare solo determinati tipi: questa mossa serviva a spingere i bambini a collaborare tra di loro per scambiare i propri “mostriciattoli” da una versione all’altra.

Sull’onda del successo dei videogames furono creati anche serie animante, manga e giochi di carte. Grazie all’ispirazione proveniente dalle famose avventure di Ash Ketchum nella serie animata fu creato Pokémon Giallo nel 1998 in Giappone.

Con l’avvento dei nuovi giochi furono inseriti anche nuovi pokèmon, fino ad arrivare da 151 a 721 esemplari.

ash_and_pikachu_pokemon

Ma andiamo con ordine e ripercorriamo le varie generazioni.

  • Nella prima generazione abbiamo i titoli Pokèmon Rosso, Blu,Verde e Giallo con 151 esemplari.
  • I giochi di seconda generazione furono Pokémon Oro, Argento e Cristallo (1999/2000) e vennero introdotti ulteriori 100 pokémon.
  • Per la terza generazione invece Pokémon Rubino, Zaffiro e Smeraldo (2002/2004) e si aggiungono alla lista altri 135 poket-monster.
  • In quarta generazione crearono Pokémon Diamante, Perla e Platino (2006/2008) e aggiunsero altri 107 pokémon.
  • Quinta generazione con Pokémon Bianco e Nero (2010) con l’aggiunta di altri 156 pokémon.
  • Ed infine nella sesta generazione abbiamo Pokémon X e Y (2013) e con questi siamo arrivati alla modica cifra di 721 mostri (con le annesse Mega-evoluzioni introdotte proprio in quest’ultima generazione).

La Nintendo ha fatto dei Pokémon uno dei propri simboli e marchi storici, creando anche vari titoli Spin-off, come le serie di Pokémon Ranger, Pokémon Mistery Dungeon, Pokémon Shuffle, Pokémon Stadium e molte altre.

E dopo questo riepilogo non ci resta che spegnere il Pc, accendere la nostra console Nintendo e…… ACCHIAPPARLI TUTTI!!

Carmine Aceto

[Retrospettive] Top 5 dei Bei Vecchi Virus di una volta

Con gli anni chiunque abbia mai avuto un computer ha imparato a conoscere, e giustamente a odiare, i così detti “virus” o malware, simpatici e pucciosi programmi scritti da chi nella vita non ha veramente nulla di meglio da fare.

Ad oggi questi programmatori, o come vengono definiti nel gergo tecnico scassa  M******, amano scrivere virus che ci inondano di pubblicità spazzatura, trasformano il nostro PC in un nodo per attacchi DDoS o semplicemente ci criptano con un cryptolocker i file, chiedendo un riscatto, così da suscitare in utenti, tecnici e sistemisti quel primordiale istinto di violenza che sfocia in urla da canzone Death Metal e trasformazione della propria rete in un carcere di massima sicurezza. Utenti, non prendetevela se il vostro sistemista in ufficio o ambiente scolastico vi blocca la maggior parte dei contenuti, mette metal a tutto volume quando lavorate, vi guarda con disprezzo quando gli fate una domanda e si comporta come Gatsu di Berserk quando c’è da risolvere un problema.

Tornando ai fautori di questi simpaticissimi programmi, che possiamo immaginarli come gli orsetti del cuore per come sono ben voluti, sono sempre esistiti, anche prima che internet si diffondesse e che i computer diventassero di uso comune.

I primi virus per computer casalinghi incominciarono a diffondersi nel 1986, quando sul Commodore 64 arrivò BHP dai nostri amici tedeschi Dr. Strobe e Papa Hacker, che più che nick da hacker sembrano quelli di due rapper degli anni ’90. Questo virus cambiava il colore del prompt in uno dei 16 colori disponibili e scriveva a schermo in tedesco la frase “SALVE CICCIONE! QUESTO È UN VERO VIRUS!, facendoci ben supporre che nell’ottantasei gli utenti del Commodore 64 fossero solo ciccioni (nota: siamo in attesa di fonti storiche per accertare questa affermazione), o H.I.V. che, oltre a far trasparire il cattivo gusto degli autori nello scegliere il nome, si moltiplicava scrivendosi su qualsiasi supporto di memoria e facendo si che l’utente avesse parecchi grattacapi prima di debellare completamente la minaccia.

Però il vero momento di massimo espressionismo dei nostri “untori di felicità informatica dilagante” arrivò su MSDos che, grazie alla versatilità del sistema e alla scarsa stabilità, offriva nuovi modi per rompere le uova nel paniere ai poveri malcapitati.

Una collezione di questi virus, ormai innocui e avviabili da DosBox, è stata rilasciata su The Internet Archive, e noi di Nerd30 abbiamo stilato in esclusiva la classifica dei migliori 5 virus del Dos:

5° Skynet: a parte la palese citazione all’universo di Terminator questo simpaticone ci avvertiva, con una schermata rossa per suscitare tranquillità nell’animo dell’utente, che avrebbe rallentato il PC.

Infine educatamente augurava una buona giornata…

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4° Kuku!: E poi… Kuku!

E lo schermo ti veniva riempito di Kuku! lampeggianti di diverso colore, mentre la tua bocca si colmava di insulti.

 

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3° ELVIRA!: Altra citazione, questa volta a Star Wars, più che un virus è un ottimo esempio di demoscene.

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2° WALKER: e poi niente, mentre stai lavorando al pc…  un uomo anziano ti cammina sullo schermo, lasciandoti nella mente un unico quesito: Che senso ha?

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1° CASINO:  faceva una copia in RAM delle informazioni della vostra partizione per poi cancellarla. Infine ti chiedeva di fare una partita a Jackpot, se l’utente perdeva o provava a riavviare perdeva automaticamente tutto.

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Infine Premio Speciale:

ITALIAN:  perché noi italiani ci distinguiamo sempre e comunque, suscitando bestemmie agli italiani in tutte le lingue del mondo.

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Fatta questa carrellata di amabili programmi, vi lascio alle “contrattazione” col losco figuro cinese che vi ha criptato con un criptolocker tutto il lavoro di una vita.

Pasquale De Rose

 

[Anime] Un filler da non perdere, il ritorno di Itachi in Naruto

Sto parlando con te, fan di Naruto! So quanto ti lamenti e mi sembra di sentirti quando dici “l’anime di Naruto ha troppi filler!”, e devo dire che hai ragione. La trasposizione del manga di Masashi Kishimoto, in effetti, ha una grandissima quantità di episodi non tratti dal manga che, forse, smorzano un po’ troppo la tensione della trama originale.

Sul web c’è chi ironizza dicendo che in realtà l’anime si dovrebbe chiamare “Filler” con qualche episodio in cui compare Naruto. Bene, ora ho da darvi una buona e una cattiva notizia. Quella buona è che attualmente in Giappone, lo scorso 25 Febbraio, è andato in onda l’ultimo episodio della saga “Il manuale di Jiraiya – Storia del prode Naruto”, ovviamente non connessa con la storyline principale. Ricominceranno gli episodi tratti dal manga? Certo che no! E questa è la cattiva. Ma non temere, perché questa nuova serie di filler sembra promettere molto bene.
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Essa, infatti, narra la storia di uno dei personaggi più accattivanti e interessanti dell’intera opera di Kishimoto, Itachi Uchiha.
La vera leggenda di Itachi – Luci e Tenebre”, questo il titolo della saga, è ispirato ai due romanzi ideati e scritti da Takashi Yano e dallo stesso Masashi Kishimoto, intitolati “La Vera Leggenda di Itachi: il capitolo della Luce chiara” e “La Vera Leggenda di Itachi: il capitolo della Notte Oscura”. I racconti narrano le vicende inedite del ninja: dalla nascita del suo sogno, all’incontro con Shisui, dalla nomina a membro dell’ANBU, fino alla tragica notte in cui ha sterminato il suo intero clan.
Sin da quando hanno iniziato a circolare le prime indiscrezioni su un adattamento anime della storia, si è avvertita una forte eccitazione e un gran consenso: Itachi, infatti, nell’intera storia principale, è considerato un personaggio geniale, fortissimo e calcolatore. E’ un antagonista, almeno fino a un certo punto della storia, che suscita sì antipatia, ma anche e soprattutto molto interesse, visto quell’alone di mistero che lo ricopre in ogni sua apparizione.
Il primo episodio de “La vera leggenda di Itachi – Luci e Tenebre” andrà in onda in Giappone il prossimo 3 marzo e ovviamente non vediamo l’ora di scoprire tutti i retroscena che hanno portato uno dei ninja più forti di Naruto a tradire il suo clan e il suo villaggio.
Hai preso impegni? Beh, annullali!

                                                                                                               Paolo Gabriele De Luca

https://youtu.be/_aGNEbsVhXA