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Fan Versus Art, apre oggi il bando del contest artistico firmato Cosenza Comics

COSENZA –  Apre oggi il bando per il concorso artistico Fan Versus Art organizzato dall’associazione culturale Cosenza Comics e da The Lightblue Ribbon.
Il contest porterà alla nascita di una mostra artistica a tema che avrà luogo durante la Seconda Edizione della fiera cosentina del fumetto. L’esposizione durerà per tutto il corso della manifestazione, ovvero dal 1 al 3 Aprile 2016, e verrà ammirata da migliaia di visitatori provenienti da tutta la regione e non solo.
Il tema del concorso e della mostra sarà “Versus! Il duello, la battaglia, la rivalità nella cultura pop!”. Ogni artista in gara potrà sbizzarrirsi, dando vita a opere uniche e ispirate al mondo del fumetto e non solo.

Per partecipare e sapere qualcosa in più sul contest basterà scaricare il regolamento e seguire le indicazioni, compilando inoltre la scheda di partecipazione annessa.
Tutte le novità sul concorso e sulla relativa mostra verranno pubblicate sulla pagina Facebook del Cosenza Comics.

[Sìon] Lo Steampunk Raccontato Live su Youtube

Si è svolta ieri la seconda Live Stream ideata dai creatori di Sìon e rivolta a un pubblico sempre più interessato al mondo dei fumetti e della creatività.

Durante la trasmissione, andata in onda su Youtube e moderata da Simone Madeo, Sante Mazzei e Alessandra Lucanto, abbiamo potuto assistere ad una piacevole chiacchierata dedicata al mondo dello Steampunk, raccontando le ispirazioni che occorrono per dare vita a un fumetto o una qualsiasi opera su questo tema e le modalità in cui nascono gli inserti tecnologici e le ambientazioni. Un pubblico attento ha potuto commentare, interagendo all’interno della discussione e contribuendo, così, ad una ricca conversazione che ha chiarito tutti i dubbi sulla tipizzazione dei personaggi in fase creativa.

sion 2016

Ospiti speciali dell’incontro sono stati Mario Veltri, artista ed appassionato del genere steampunk, e Antonio “Vulcano” Salvi, cultore del genere che ha fatto dello steampunk uno stile di vita, rendendo ancora più stimolante la conversazione tra i partecipanti sintonizzati dai propri pc.

Un evento che, per la seconda volta, riesce a creare un momento culturale e di sintonia all’interno di un contesto giovanile.

Miriam Caruso

https://youtu.be/dkiR4GmU8U4

[Games] Companion App, L’estensione del gioco

L’evoluzione videoludica ormai non conosce più confini, neanche quelli del proprio schermo televisivo.

Il merito è delle Companion App, vere e proprie applicazioni per smartphone e tablet, su cui Microsoft e Sony stanno lavorando per ampliare l’esperienza videoludica dei propri clienti.

Ma andiamo con ordine, iniziando con lo spiegare cosa sia una Companion App.

Sono “semplici” applicazioni scaricabili gratuitamente che si allacciano ai titoli presenti su console (FIFA, Fallout, consolesimulatori di guida, Call of Duty, etc..) e ci permettono di compiere azioni extra che non intaccano la storia principale, ma ci fanno accumulare esperienza o monete extra, utilizzabili poi nel gioco stesso. Oppure, nel caso dei simulatori di guida, ci permettono di avere la mappa del circuito sempre attiva e visibile.

L’evoluzione è stata rapida e costante, portando le app di Microsoft e Sony a diventare, da semplici interfacce del proprio profilo network, delle vere e proprie mini-console sempre connesse.

Ma la differenza che le companion app possono fare è nella lotta contro la pirateria.

E’ risaputo che le console craccate non possono accedere a nessuna funzione on-line, pena il blocco della console. Così, se qualche “pirata” poco furbo decidesse di collegare la propria console alle suddette app, rintracciarlo è punirlo diventa un gioco da ragazzi (perdonate il gioco di parole).

Facciamo un esempio per rendere il concetto più chiaro: nel gioco AC Unity alcune casse sono apribili solo attraverso l’apposita app, così se l’utente volesse collegarsi e non disponesse di una console “pura” verrebbe immediatamente individuato e bloccato.

Possiamo stare certi che i colossi di Sony e Microsoft sapranno migliorare ulteriormente queste applicazioni al fine di accaparrarsi la maggiore fetta di mercato e di renderlo più “sicuro”, ovviamente tutto questo lascia ben sperare  i videogiocatori in un’esperienza videoludica sempre più ricca ed appagante.

Carmine Aceto

[NerdStyle] Nascita e Crescita del Cosplay

Negli ultimi anni il fenomeno del Cosplay è cresciuto in maniera vertiginosa, passando da semplice evento di contorno nelle fiere a vera e propria attrazione principale. Allo stesso modo il ruolo dei cosplayer si è evoluto, passando da semplici “interpreti” del personaggio a veri e propi VIP, oppure in esperti creatori di armi e gadget.

Ma da dove nasce il cosplay?

Inanzitutto il termine COSPLAY nasce dall’ unione delle due parole inglesi COSTUME (costume) e PLAYER (giocare, interpretare), indicando, appunto, l’uso di indossare un costume che rappresenti un personaggio più o meno noto di fumetti, anime, videogiochi, film o telefilm.

Erroneamente si crede che il cosplay abbia avuto origine in Giappone, ma non è così:  i primi esempi di cosplay si ebbero nel 1939 in America con la creazione dei costumi presi dal film “La vita futura”. Il fenomeno iniziò ad espandersi a livello globale diversi anni dopo, nel 1984, quando un reporter giapponese descrisse quanto visto nel suo viaggio in America e nelle varie convention, coniando il termine COSPLAY.

cosplay1

Infine nel 1995 il cosplay si affermò definitivamente come un vero e proprio movimento creativo, grazie ad alcuni ragazzi che iniziarono a girare per le strade di Tokyo indossando i costumi dei personaggi principali della famosa serie Neon Genesis Evangelion.

Da allora il cosplay non ha più smesso di crescere, sia grazie alla globalizzazione che ad internet, fino ad arrivare ai giorni nostri, dove il mondo del cosplay è alla portata di tutti ed è sostenuto da milioni di fan che ogni anno affollano ed arricchiscono le migliaia fiere del fumetto. Tra di esse ricordiamo le più importanti come il Lucca Comics & Games, il Japan Expo o il World Cosplay Summit.

Carmine Aceto

[Games] League of Legends, Anno Nuovo Code Nuove

Era da qualche mese che circolava voce dell’introduzione di una nuova selezione dei campioni su League of Legends e, come annunciato sul sito ufficiale, farà il suo esordio la settimana prossima, dapprima nei server NA e TR per poi essere implementata negli altri.
Già da molto tempo la community lamentava pecche durante la fase di selezione dei campioni e il nuovo sistema manderà in pensione l’attuale modalità “cerca squadre”, poi man mano sostituirà le code normali e le classificate, ma cosa cambierà?selezione lol

Il sistema “cerca squadre” online dal 2013 ha fornito degli ottimi feedback al fine di ottimizzare tempi di attesa e organizzazione del team, ed ecco spiegate le differenze nel nuovo sistema:

1)prima di entrare in coda verranno chiesti i due ruoli in cui si preferisce giocare, non più uno come nel cerca squadre, si riduce cosi il tempo di ricerca dei compagni e ognuno sa già in anticipo in quale corsia dovrà giocare;
2)ci si organizza in chat con il team in modo da organizzare una buona composizione ricca di sinergie;
3)prima ancora dei ban, si seleziona il personaggio che si è intenzionati a giocare in modo cosi da evitarne l’esclusione;
4) quando inizia la fase di ban ogni membro del team ha delle responsabilità, infatti non sarà più il primo pick ad occuparsene, bensì gli ultimi tre pick che faranno un ban a testa, mentre i primi due pick si occuperanno di bloccare i personaggi importanti per la composizione.

Questo sistema permetterebbe di migliorare l’esperienza di gioco in quanto si “dovrebbero” evitare spiacevoli incomprensioni della serie “omg i said Garen first” durante la selezione e, dando per scontato che ognuno scelga il ruolo in cui si trova meglio o in cui vuole fare pratica, nessuno potrà lamentarsi.

Giulio Ciambrone

[Anime] Ushio & Tora, Recensione

Il giorno di Natale, oltre a far crescere a dismisura il nostro peso, ha visto la fine di uno degli anime più interessanti della scorsa stagione, ovvero Ushio & Tora, distribuito in Italia in streaming legale attraverso la piattaforma youtube di Yamato Animation. La prima stagione ha visto 26 episodi e ne seguirà un’altra di 13 che verrà distribuita a partire dal mese di aprile.

La serie è il secondo adattamento animato dell’omonimo manga di Kazuhiro Fujita, pubblicato sulla rivista Weekly Shonen Sunday tra il 1990 e il 1996. L’anime è stato prodotto dallo studio Mappa, noto per essere stato fondato da Masao Maruyama, uno dei creatori del famoso studio Madhouse.

Trama:

Il protagonista della storia è Ushio Aotsuki, un ragazzo che vive con il padre in un piccolo tempio buddista. Un giorno mentre riordina casa Ushio cade all’interno di una botola che si trova sul pavimento, ritrovandosi in un vecchio sotterraneo, dove trova Tora, un demone dall’aspetto di una grossa tigre rimasto inchiodato con una lancia al muro per ben cinquecento anni. Il risveglio di Tora provoca la comparsa di una miriade di demoni. A quel punto Tora propone un patto ad Ushio: se il giovane lo libererà si occuperà lui di spazzare via tutti i demoni. Una volta liberato, Tora attacca Ushio, che grazie alla lancia con cui il demone era trafitto, riesce a bloccarlo trasformandosi in un potente guerriero dai capelli lunghissimi. Da quel momento in poi i destini dei due saranno strettamente legati nella lotta contro un potentissimo nemico.

Ushio eTora2

Commento:

Chi scrive non ha letto il manga di Fujita, di cui ho sentito numerosi elogi, quindi questa brevissima recensione non
verterà sulla fedeltà all’opera originale. Leggendo sul web ho notato che molte persone hanno espresso qualche disappunto su alcuni tagli operati alla trama originale (tagli giustificati, trattandosi di un anime di un totale di 39 episodi che andrà ad adattare completamente un manga di 33 volumi. Manga di lunghezza simile hanno adattamenti animati che superano i 100 episodi a volte), elogiandone comunque la fedeltà nell’adattamento.

Ushio è un protagonista caratterizzato splendidamente. Un personaggio di una purezza assoluta, pronto a mettere a repentaglio la propria vita per salvare gli altri. Caratteristica che ha sempre avuto, come viene mostrato in alcuni flashback che lo ritraggono da bambino. Dall’altro lato abbiamo un personaggio completamente negativo come Tora, assetato di sangue, il cui unico obiettivo è quello di divorare il povero Ushio. Ma con il passare del tempo, nascondendosi dietro la scusa di voler fare di Ushio il proprio pasto, vediamo il demone salvare il giovane in numerose occasioni. Ed è Proprio il rapporto tra i due è la parte più interessante di questo anime. I due personaggi sono legati, ma nessuno dei due sembra volerlo ammettere, nonostante con il passare degli episodi si noti sempre di più l’affetto che nasce tra i due. Fujita riesce inoltre a caratterizzare splendidamente anche i personaggi di contorno, che vengono tutti attratti dalla purezza di Ushio nonostante abbiano tutti delle personalità diverse. Questo anime insegna che ad essere buoni c’è solo da guadagnarci. Non bisogna scontrarsi con il proprio buon cuore per paura di essere traditi ma, anzi, bisogna accoglierlo. Un anime veramente bello, che fa dei propri combattimenti solo un contorno ad una storia fatta di sentimenti ed emozioni.

Apparato tecnico:

Molto bello il design dei personaggi, una sorta di fusione moderno-anni 80 che fa veramente la sua porca figura. Le animazioni sono ottime, con una computer grafica non troppo invasiva. Molto curato il comparto sonoro, con delle musiche molto azzeccate. Ottima la regia generale.

Antonio Vaccaro

[NerdStyle] Lolita: tra Cosplay e Stile di Vita

accessori lolitaPizzi, fiocchetti, nastri, cuffie… tutti i lettori di manga più accaniti ormai hanno ben presente la moda lolita, ovvero l’abbigliamento tipico di molte protagoniste delle opere grafiche giapponesi, ma davvero pochi conoscono le sue origini e i vari stili da cui è composto.
Facciamo un salto indietro nei lontanissimi anni ’70, in cui il termine veniva già usato per definire prodotti di alcune griffe giapponesi famose, come la Pink House e Angelic Pretty; in seguito si affermò negli anni ’90 grazie a gruppi musicali “visual kei” (genere rock giapponese che si focalizzava più sulla spettacolarità estetica che sulla musica) e tutt’oggi riesce ad avere un forte seguito anche oltreoceano, avente come conduttore principale anime e manga.

gothic lolita
Gothic Lolita

Ma cos’è il lolita? Il lolita è un tipo di abbigliamento caratterizzato da abiti in puro stile vittoriano ed edwardiano, con ampie gonne con riccioli, cappellini con velette, guanti in pizzo, coroncine, calze autoreggenti; molto spesso sono presenti anche zainetti e peluche abbinati all’abito. Nel corso del tempo si sono sviluppate diverse varianti del genere lolita, creando stili totalmente nuovi e diversi tra loro: tra i più famosi troviamo il Gothic Lolita, affermatosi grazie al chitarrista Mana (Malice Mizer, Moi dix Mois) che fu il primo a dare la definizione “gothic” al genere. Il GothLoli, come indica il nome, è caratterizzato da un trucco molto scuro e pesante, con abiti che passano dal nero al blu e relative sfumature. Inquietante vero?
Il secondo genere più famoso è lo Sweet Lolita, che si contrappone al primo per il suo stile infantile e bambinesco, molto spesso ispirato ad “Alice nel Paese delle Meraviglie”. Le AmaLoli indossano abiti rosa confetto con maniche a sbuffo, costellati da stampe con animali, giostre, fiori e  fiocchetti, un trucco delicato le rende innocenti e kawaii, enfatizzando la loro graziosità. Da questi due grandi stili se ne svilupperanno altri, ancora più particolari, di cui un esempio è quello delle Wa Lolita, che mixano elementi di kimono tradizionali giapponesi a quelli degli abiti vittoriani e rococò.
Nel Sol Levante questa curiosa moda riscontra grande successo e le ragazze giapponesi ne fanno un vero e

Sweet Lolita
Sweet Lolita

proprio stile di vita: è possibile constatare ciò visitando i quartieri importanti di Tokyo, quali Harajuku e Shinjuku, centri delle subculture giovanili del paese. In Occidente una grossa fetta della popolazione femminile ha abbracciato il lolita vestendolo quotidianamente, ma sono molte di più le ragazze che nelle fiere del fumetto lo usano come cosplay, contribuendo così a renderlo famoso, e interpretando a seconda della preferenza il ruolo di principessa gothic o sweet. Tra le loli cartacee più famose riscontriamo Misa Amane (Death Note), le bambole di Rozen Maiden, Perona (One Piece), Misato (Nana), Miwako (Paradise Kiss), Chii (Chobits), ma sono presenti anche nei videogiochi, come Ashlotte (Soul Calibur IV), le protagoniste di Touhou Project, Lily e Alisa in Tekken, dimostrando quanto siano ormai parte integrante della società nipponica. Il mondo delle lolita è, quindi, molto variegato e complesso e ogni stile ha una sua ideologia di fondo da non sottovalutare. Che il Giappone fosse un paese strano già lo sapevamo, ma ogni sua trovata riesce sempre a stupirci e magari ora risulterà un po’ più facile distinguere una loli dall’altra, mentre leggiamo il nostro manga preferito!

Vittoria Aiello

[Reviewnews] Crowdfunding da 3 milioni per Psyconauts 2

Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana… ah no, scusate, non è una recensione di Star Wars VII. Qui parliamo di un gioco che ha fatto la storia di un genere, anche se forse il genere stesso non lo sapeva.

Psyconauts è un videogame platform che ha visto la luce nel 2005 tramite la Majesco e che ha avuto delle vendite molto basse. Perché è brutto? No. Probabilmente la scelta del marketing non è stata delle migliori. Fatto sta che quando è entrata in campo la Double Fine, rilasciando una versione aggiornata per il gaming odierno, ha venduto il doppio. Perché è bello? Beh, si!

I punti forti di Psyconauts sono: il design, la trama, lo humor (che ricorda lievemente quello di Conker) e la varietà nei livelli, che riescono a trasportare i giocatori in un videogame diverso ad ogni inizio. Il gioco ha un HUB principale in cui il protagonista (Razputin “Raz”Aquato) si muove, parla con altri personaggi, cerca i collectibles e accede ai livelli veri e propri. Questi sono dei quadri disegnati su di un’idea precisa e caratterizzati dal personaggio che vi “entra”. Razputin ha infatti la capacità di accedere nella mente delle persone, aiutandole a superare le proprie psicosi. Un militare veterano, che non riesce a lasciarsi dietro il suo passato, avrà un quadro ambientato su di un campo da battaglia, ad esempio.

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Su questa impronta, anche gli altri livelli saranno uno più surreale dell’altro costringendo il giocatore ad ambientarsi in situazioni che, molto spesso, lasciano da parte le leggi della fisica per dare spazio al surreale e alla fantasia.

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Ma tutto questo perché? Per prepararvi a quello che sarà un evento epocale: il ritorno della psicologia umoristica con Psyconauts 2!

Attraverso un crowdfounding su fig.co, la Double Fine ha chiesto alla popolazione mondiale di offrire il suo aiuto nella produzione di questo titolo, nato sfortunato ma di grande valore. Il target è 3,300,000$ e ta ta tata taaa… hanno raggiunto e superato i tre milioni a soli 15 giorni dalla chiusura! Ecco il video su fig.co per presentare il progetto.

Quando iniziai questo gioco ero solo un giovane videogamer, che cercava qualcosa di nuovo e divertente in un mondo molto spesso cacofonico e ridondante. Allora riuscii a trovare questo qualcosa in Psyconauts e vorrei che le nuove generazioni raggiungessero lo stesso con il sequel. Intanto io aspetto la sua uscita, stimata per il 2018, nella speranza che non si ripeta il passato e questa raccolta fondi non si chiuda con un successivo flop del gioco.

Vi terremo al corrente di eventuali novità. A risentirci alla chiusura del crowdfunding!

Daniele Ferullo

[Books] Presentazione del Libro “La Profezia del quinto vertice: la prova dei quattro”

Domenica 17 gennaio alle ore 17, presso Fumettomania di Cosenza, si terrà la presentazione del libro “La profezia del quinto vertice, libro I: la prova dei quattro” (edito per Città del Sole Edizioni) primo volume della trilogia fantasy ideata da Marzia Matalone.

Marzia Matalone, giovane autrice reggina laureata in teoria della comunicazione e comunicazione pubblica presso l’Università della Calabria, ha riscoperto, tramite la scrittura creativa, la nostra regione attraverso un nuovo punto di vista, quello fantasy. La profezia del quinto vertice racconta il nostro territorio con gli occhi della giovane Metide, protagonista del libro, mostrandone un lato magico e interessante.

Metide, giovane novizia dei “Magi Guardiani”, congregazione segreta nata allo scopo di sorvegliare e salvaguardare l’equilibrio tra le forze della natura, si ritrova candidata dalla sua mentore al posto di grande sacerdotessa dei “Quattro Vertici” della Tribù. Spinta ad intraprendere, seppure controvoglia, un viaggio di iniziazione che la condurrà al di là dei confini delle sue terre, e incontro ad un destino imprevedibile, la ragazza si troverà ben presto a fare i conti con se stessa e con una serie di eventi del tutto inaspettati.
Alla presentazione saranno presenti, oltre all’autrice, alcuni ospiti del mondo della scrittura e dell’editoria calabrese. L’evento sarà moderato da noi di Nerd30. Al termine della presentazione sarà offerto ai partecipanti un aperitivo con l’autrice. Ingresso Libero.

[Anime] Fairy Tail su Rai 4 dal 6 gennaio

Mercoledì 6 gennaio Rai 4 trasmetterà in anteprima i primi quattro episodi di Fairy Tail, serie anime prodotta dallo studio A-1 Pictures e tratta dall’omonimo manga di Hiro Mashima, pubblicato settimanalmente sulla rivista Shonen Magazine. Gli episodi verranno trasmessi in fascia pomeridiana dalle ore 14:30. La data di debutto ufficiale sarà l’11 gennaio, sempre alle 14:30, con la trasmissione dei primi 2 episodi.

Ricordiamo i doppiatori italiani dell’anime:

Natsu: Manuel Meli

Lucy: Chiara Oliviero

Gray: Daniele Raffaeli

Erza: Eleonora Rieti

Happy: Monica Bertolotti

Al momento il manga Fairy Tail conta 467 capitoli, da cui è stata tratta una serie televisiva interrotta il 30 marzo 2013 con l’episodio 175, per poi essere ripresa il 5 aprile 2014 con qualche variazione nel cast tecnico, ma mantenendo gli stessi doppiatori. La serie è ancora in corso, l’ultimo episodio trasmesso è il 265.

Cosplay Fairy Tail a Lucca Comics 2015 - ph. Miriam Caruso
Cosplay Fairy Tail a Lucca Comics 2015 – ph. Miriam Caruso

Trama: Fairy Tail è famosa per essere una delle gilde più potenti del Regno di Fiore, un paese neutrale di 17 milioni di abitanti in cui la magia è parte integrante della vita di ogni giorno. Lucy, una maga degli Spiriti Stellari, affascinata dalla fama di questa gilda, vuole a tutti i costi fare parte di Fairy Tail. Durante il suo viaggio conosce Natsu, un mago del fuoco della gilda tanto bramata da Lucy, che è alla ricerca del drago Igneel insieme al gatto volante Happy. Grazie a loro entrerà a far parte della gilda, dove conoscerà tanti altri maghi, in particolare il mago del ghiaccio Gray e la maga guerriera Erza.

Commento personale: Fairy Tail è un’opera che fa del divertimento la sua arma vincente, ed è riuscita fin da subito ad accaparrarsi una grande fetta di pubblico. Si tratta di un anime molto leggero, alla portata di tutti e ricco di fanservice. Non aspettatevi quindi una profondità narrativa o una trama molto articolata. Fairy Tail è il classico anime per chi vuole spegnere il cervello e godersi 20 minuti di divertimento.

L’apparato tecnico soffre dei tipici difetti di una produzione molto lunga, ovvero animazioni altalenanti e design non sempre curato. Discrete invece le musiche, con sonorità tendenti al folk-rock nord-europeo e quindi molto particolari.

Antonio Vaccaro