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Residenze e immigrazione, la cultura congolese ospite ai BoCs Art

COSENZA – Lo scorso 5 maggio la presentazione del programma con il nuovo curatore Giacinto Di Pietrantonio. Ieri l’arrivo a Cosenza degli artisti e questa sera, alle 19, il saluto ufficiale da parte dell’Amministrazione comunale e delle istituzioni coinvolte nel progetto presso il Polifunzionale BoCs Art lungofiume Norman Douglas.

Riaprono così i battenti le residenze artistiche che fino al prossimo 31 maggio saranno dedicate agli incontri congolesi, sul tema “Vivere sulla soglia”. All’appuntamento di questa sera parteciperanno il sindaco Mario Occhiuto, il vicesindaco e assessore alla Cultura Jole Santelli, il direttore del dipartimento di Studi Umanistici dell’Unical prof. Raffaele Perrelli, Rosario Giordano (UNICAL) e Edoardo Quaretta (UNICAL). Nella circostanza è prevista l’inaugurazione della mostra fotografica di Christian Tundula (visual artist, Belgio-Congo): “The day after”.

ITA Programma – Vivere sulla soglia – 12 MAGGIO 2018 A3

Mentre domani, sabato 19, a partire dalle 17 si terrà l’incontro con le associazioni che si occupano di accoglienza e solidarietà con gli immigrati a  Cosenza e Messina, ovvero Stella Cometa (Cs), M.O.C.I. (Cs), Officine Babilonia (Cs), Anymore (Me), Sartoria sociale Kano (Me).

Occhiuto querelato per un post su facebook ritenuto offensivo

COSENZA – La Fondazione Culturale “Paolo di Tarso” di Roma ha querelato il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto in seguito ad un post pubblicato su Facebook, attraverso il quale lo stesso Occhiuto «poneva in essere – si legge in un comunicato – una proditoria e diffamante azione contro la testata giornalistica ilvaticanese.it. La Fondazione Culturale “Paolo di Tarso” proprietaria ed editrice de ilvaticanese.it, ha depositato querela presso gli organi di giustizia competenti – è scritto nella nota – riservandosi ogni azione legale finalizzata all’ottenimento di giustizia e risarcimento del danno. Ilvaticanese.it è il periodico telematico a carattere plurisettimanale di informazione cattolica registrato al Tribunale Civile di Roma – N. 42/2006 che, tra gli altri organi della stampa, ha pubblicato la nota della CEI a promozione dell’otto per mille, in seguito alla quale il sindaco di Cosenza ha promosso un intervento arbitrario contro ilvaticanese.it, per il tramite del social network più seguito nel mondo della rete. Si tiene a specificare – si conclude il comunicato – che la Fondazione “Culturale “Paolo di Tarso”, ritiene la libertà di stampa e di parola sacrosanta e che, per il rispetto dell’etica nell’informazione e la tutela della dignità della persona, ha ricevuto numerosi plausi in ambito istituzionale e governativo nazionale».

NOI e Buongiorno Cosenza, 10 motivi per dire NO alla Metrotravia

COSENZA –  Riceviamo e pubblichiamo un documento congiunto del Movimento NOI e da Buongiorno Cosenza sulla metro: «10 MOTIVI PER DIRE NO ALLA METRO E SI AL BENE COMUNE»

 

  1. «E’ una tranvia su rotaie: rumorosa, fortemente impattante  e tecnologicamente superata. La prova: Bolzano utilizza da anni mezzi ad idrogeno a emissione zero.
  2. Impossibile rientro dei  sono stati ipotizzati 40.000 passeggeri al giorno pari a tutti gli abitanti della sola città di Rende.
  3. Mantenerla costa 3 milioni di euro l’anno. La pagheremo tutti solo aumentando le tasse.
  4. Per almeno 6 anni, questo il tempo previsto per ultimare i lavori, avremo viabilità ridotta e conseguente traffico impazzito su tutta la rete stradale limitrofa.
  5. Nessun miglioramento  nel  trasporto      Troppo  tempo  per   compiere   il tragitto,  non viaggia su corsie preferenziali. Aumenta traffico e inquinamento.
  6. Enorme spreco di fondi pubblici. 10 milioni di euro spesi per il viale G. Mancini. Ora si spendono 160 milioni di euro per rimettere un treno dove era prima.
  7. Il centro città sarà irraggiungibile per gran parte dei cittadini. Verranno chiuse viale G. Mancini, via XXIV maggio. Disagi già percepiti come una barriera.
  8. Questo servizio risulta periferico alla città. per prendere la tranvia devi prendere l’auto da quasi tutti i
  9. Ci sono  soluzioni  per  rispettare  ambiente  e    esiste  già  un tracciato perfettamente funzionante: quello delle Ferrovie della Calabria.
  10. Non porta posti di lavoro. hanno vinto la gara di appalto le coop del nord e la tranvia taglierà posti di lavoro per le altre aziende di trasporto.»

«Per tutti quesiti motivi il sindaco  di Cosenza, oggi tra i promotori della tranvia,  in campagna elettorale ha firmato per dire no alla metro».

 

Lino Di Nardo è il nuovo assessore di Palazzo dei Bruzi

COSENZA – Il Sindaco Mario Occhiuto ha nominato Lino Di Nardo assessore ai Tributi e all’Innovazione. Di Nardo prende, nell’esecutivo municipale, il posto di Luciano Vigna, dimessosi nei giorni scorsi. In Consiglio comunale a Di Nardo subentra il primo dei non eletti della lista “Cosenza-Positiva”, Giovanni Quintieri.

Le altre deleghe precedentemente attribuite all’Assessore Vigna, e cioè bilancio, personale, welfare ed emergenza abitativa, «restano trattenute – si legge nel decreto di nomina del neo assessore Di Nardo – alla competenza del Sindaco Occhiuto».

In consiglio entra Giovanni Quintieri

Ieri mattina, intanto,  Lino Di Nardo ha voluto salutare, nella sala delle Commissioni consiliari, al terzo piano di Palazzo dei Bruzi, i colleghi consiglieri che hanno condiviso con lui un lungo percorso nell’assise cittadina e negli stessi organismi consiliari. Ne è seguito, presente anche il Presidente del Consiglio comunale Pierluigi Caputo, un brindisi augurale nel corso del quale all’indirizzo del neo assessore sono state pronunciate, da tutti i consiglieri che hanno partecipato alla breve cerimonia, parole di stima ed apprezzamento.

Dopo “Nemo” Katya Gentile attacca Occhiuto «Risponda della sua inazione»

COSENZA – Riceviamo e pubblichiamo integralmente un comunicato stampa a firma di Katya Gentile, già vicesindaco di Palazzo dei Bruzi relativamente alla vicenda legata alla trasmissione “Nemo” andata in onda su Rai 2

 

«Dopo aver visto il servizio di Nemo su Rai 2, ciò che mi fa veramente inorridire, essendo ormai preparata a qualunque tipo di esternazione da parte di Occhiuto, sono i commenti dei fan che lo difendono per partito preso, considerandolo al pari di un profeta, nonostante, molti di loro non sappiano di cosa parlano e la maggior parte non abbia neanche visto il video. Se fossimo vissuti nel medioevo avremmo pensato ad un filtro di asservimento che, al richiamo (quello si, veramente populista) di colui che reputano “il Salvatore”, che non è Perugini, fatemi passare la battuta, sanno di dover accorrere subito in suo aiuto, a costo di dire amenità (voglio essere elegante) e di fare figuracce».

«Inorridisco per la mancanza di pulizia mentale»

«Dicevo inorridisco per la mancanza di pulizia mentale che sottende a certe dichiarazioni, perché, oltre ad essere disinformati, o a voler sembrare tali, i rappresentanti politici ed istituzionali, in particolare, appaiono anche cinici, quasi disumani, agli occhi di chi quei drammi ha la sensibilità di “vederli” o, peggio ancora, li vive. E non è negando l’evidenza che scompaiono i problemi e si offre un miglior servizio alla città.
Mi reputo abbastanza elastica mentalmente da essere riuscita a capire, finora, pur non condividendoli, i motivi di tante bislacche affermazioni, ma, anche dopo uno sforzo immane, non riuscirò mai a comprendere chi vorrebbe far passare il servizio di Rai 2 per una “vergognosa mistificazione”, quando tutti sappiamo, e coloro che rappresentano il Comune se ne dovrebbero assumere la responsabilità, che quella che si vede è semplicemente la fotografia nuda e cruda di una realtà, senza trucco e senza effetti speciali che, finalmente, squarcia le tenebre dell’omertà».

«Una realtà cosentina rinnegata di cui vergognarsi»

«Sicuramente, quella andata in onda, con qualche imprecisione, che lo stesso sindaco intervistato non è stato capace di chiarire, è una realtà scomoda. Non si parla della grande opera, né della finta medaglia di carta stagnola da appuntarsi al petto, ma di una realtà cosentina, ancora una volta rinnegata, di cui vergognarsi, che però è lì, così come i problemi irrisolti in 7 anni di amministrazione. Perché, seppure l’ultima signora disabile intervistata abiti nel comune di Rovito ed i due signori siano stati trasferiti da marzo (i filmati sono stati registrati il 26 gennaio) in una nuova abitazione, i palazzi del centro storico di Cosenza continuano a crollare, le “messe in sicurezza” del Comune sono ridicole, farlocche e pericolose e l’alibi per tutto non può essere il solito disco rotto della “proprietà privata”. Le soluzioni esistono, eccome se esistono, si sarebbero già potute e dovute attivare, in questi anni, una serie di procedure, ma è evidente che sia mancata la volontà. Nel centro storico, ormai abbandonato dalla gran parte dei suoi abitanti, quei pochi rimasti vivono: i più anziani praticamente segregati in casa, anche per vie delle barriere architettoniche e della condizione di totale abbandono delle strade, mentre gli altri sono consapevoli che esiste una sorta di coprifuoco e che circolare nei vicoli dopo le ore 17:00, d’inverno, è fortemente sconsigliato, specie alle donne ed ai bambini.  Si, perché da quando, quattro o cinque anni fa, per risolvere il problema del campo rom lungo il fiume prima e quello della tendopoli di via Popilia poi, hanno “scaricato” dai cassoni dei camion, come in una scena da film, in un’assolata domenica di luglio, una ventina di rom in piazza Valdesi, proprio alle porte del centro storico, non senza averli prima pagati.
Questi hanno occupato e distrutto diverse abitazioni disabitate,   accendono fuochi nelle case per scaldarsi quando fa freddo e si allacciano abusivamente agli impianti di pubblica illuminazione del Comune, ogni volta che si spostano a loro piacimento, mettendo a rischio anche l’incolumità delle persone.
Là dove si è creato uno slargo, dopo il crollo di alcuni palazzi nel quartiere di Santa Lucia, hanno realizzato addirittura una discarica con deposito di ferro vecchio annesso.
Ditemi se questa è l’integrazione di cui ama parlare  il sindaco. E ditemi se è possibile che stiamo pascendo, nel cuore del centro storico, un coacervo di bisogno, degrado e malvivenza da imputare all’ignavia, all’incuria e all’indifferenza di chi amministra».

«Occhiuto personalizza troppo»

«Questa, che piaccia o non piaccia, è la verità. Credo che Occhiuto, per quanto distante da ogni atto relativo alle sue funzioni, quando di mezzo ci sono indagini della Procura, in alcuni casi, invece, personalizzi troppo.In ogni sua dichiarazione, nega ancora una volta l’evidenza e azzera ogni sua responsabilità ma, diciamoci la verità, si dà più importanza del dovuto quando sostiene che queste trasmissioni di denuncia sono strumentalmente volte a screditare una sua improbabile candidatura alla Regione. Vale la pena ricordare, infatti, che a parlarne sono solo lui ed i suoi adepti, mentre abbiamo tutti letto e ascoltato il pensiero inequivocabile di importanti rappresentanti di Forza Italia reggini e non solo.
Penosa la pantomima della vittima innocente, che pagherebbe lo scotto di essere un genio, troppo modesto e fattivo, a tratti incompreso, pur tuttavia, sempre invidiato, mentre, un istante dopo, mette in bella mostra tutta la sua arrogante protervia, vestendosi d’autorità e minacciando con fare malavitoso ed intimidatorio, non solo la Rai ed il giornalista, ma anche chi non ha avuto paura di metterci la faccia, per amore della sua città.

A chi, per giustificare e sostenere il sindaco, chiede, poi,  che relazione ci sia tra il ponte di Calatrava e la fatiscenza delle case popolari, devo rispondere, con onesta intellettuale: direttamente, quasi nessuna, salvo poi guardare ad un quadro sommario, più ampio. In questi anni, infatti, non sono state destinate somme alla manutenzione  degli alloggi di proprietà del Comune e non ci sono state richieste di finanziamento per nuove costruzioni, semmai, sono andati perduti i finanziamenti regionali, fondi ex Gescal anche quelli,  per la costruzione di nuovi alloggi popolari, già previsti nel territorio di Donnici, senza che nessuno abbia mai proferito parola. Si è interrotta quella filiera di collaborazione, realizzata con enormi sforzi e finalizzata al ripristino della legalità, tra uffici comunali, Aterp, Prefettura, Polizia municipale e Forze dell’Ordine.  Era preposta al controllo ed alla verifica del possesso dei requisiti degli abitanti  delle case comunali, per evitare abusi, bloccare il fenomeno della compravendita illegale del patrimonio immobiliare comunale e recuperare alloggi da destinare a chi ha il diritto, ma non la casa.
Non si è provveduto a recuperare gli oneri di urbanizzazione, nè gli appartamenti, derivanti dalle convenzioni degli insediamenti privati previsti nei PRU di viale parco, che avrebbero dovuto essere già nella disponibilità del Comune, diversi anni or sono, e che  avrebbero potuto essere utilizzati anche come soluzioni tampone per un piano di emergenza abitativa a cui, evidentemente, nessuno ha più pensato.
Dopo essersi preso le ovazioni per l’assegnazione di nuove abitazioni popolari nel centro storico, di cui ho seguito personalmente anche l’iter dei lavori durante il mio mandato, più nulla è stato fatto e nessuno dei miei agognati esperimenti di housing sociale, i cui cofinanziamenti erano già stati accordati  dalla Regione, è mai più partito.

È inutile sperare in un mea culpa del borioso architetto che, come sempre, butta le mani avanti per non cadere indietro, che vorrebbe convincere tutti che ogni problema sia quasi un’invenzione dei suoi detrattori che gli vogliono male. Sia chiaro che ogni critica politica, ogni contestazione e ogni immagine di denuncia, non è mirata ad infierire contro la persona (il suo ego smisurato non gli consente di capirlo o forse fingersi agnello sacrificale produce più proseliti), ma contro le modalità di un sindaco di disamministrare la sua città.
E nulla c’entra l’odio, si tratta piuttosto di  riprovazione, di indignazione e di  sdegno. In città, l’unico che crea fazioni e spaccature e che continua a spargere odio, quello vero, veleni, quelli mortali, e bugie, le più azzardate e beffarde, è proprio lui. Lui che del divide et impera ha fatto il suo mantra. Senza continuare a girarci intorno, risponda della sua inazione, se ne ha il coraggio, che la gente ne ha piene le tasche e l’epoca di Pinocchio e del Marchese Del Grillo sta per finire»

Katya Gentile

Già Vice Sindaco di Cosenza

Occhiuto: «Derby emozionante quello tra Cosenza e Catanzaro»

COSENZA – «Si respira sempre un’emozionante attesa nella settimana che precede il più importante derby di Calabria tra Cosenza e Catanzaro». Sono queste le parole del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto a pochi giorni dal match del “San Vito – Gigi Marulla”. Il primo cittadino del capoluogo bruzio interviene auspicando il pubblico delle grandi occasioni (foto repertorio pagina Facebook del Cosenza).  All‘andata vinse il Catanzaro per 2-1. A segno gli ex di turno Letizia e Zanini.

Occhiuto e il derby di Calabria

Occhiuto «Oltre il semplice match di campionato – dichiara Occhiuto – e oltre le rispettive situazioni di classifica, il derby fra rossoblù e giallorossi porta con sé un sapore speciale. Aspettiamo tutti di godere anche dello spettacolo offerto dalle tifoserie sugli spalti, dell’atmosfera festosa, dei gradoni che danno un colpo d’occhio a effetto. Come primo cittadino sono onorato – aggiunge – che la società del presidente Guarascio e la mia amministrazione ricambino l’ospitalità ricevuta qualche mese fa al “Ceravolo”. Abbiamo deciso di accogliere un nutrito gruppo di studenti catanzaresi. Gli faremo visitare i nostri poli museali, regalandogli così una giornata spensierata. Lo sport è infatti palestra di vita, cultura, confronto, civile convivenza. Mi auguro che sia sull’erbetta che sulle tribune tutto si svolga secondo la correttezza e la sana competizione. Naturalmente, però, spero che a vincere il derby sia la squadra di mister Braglia. Mi auguro – conclude Occhiuto – che il Cosenza torni a battere in casa il Catanzaro dopo ben 33 anni. Viva lo sport e sempre forza lupi».

Servizio distribuzione gas, Occhiuto chiede la revoca del Commissariamento

COSENZA – Il sindaco Mario Occhiuto ha scritto al presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio, richiedendo la revoca in autotutela della nomina dell’ing. Cuzzocrea quale commissario per dare avvio alle procedure di gara già di competenza dell’Atem 1 di cui il Comune di Cosenza è municipalità capofila.

Le parole di Occhiuto

«Evidenzio la illegittimità e la gravità di questo atto”, ha annunciato Occhiuto nella suddetta comunicazione ufficiale. Giova ricordare che la riforma del servizio di distribuzione del gas naturale, a regime, ha azzerato le concessioni comunali affidando il servizio di distribuzione del gas naturale per ambiti territoriali minimi (ATEM) e non più per singolo Comune. Nello specifico, Cosenza doveva recepire le approvazioni consiliari della convenzione da parte dei municipi facenti parte di Atem 1, di almeno il 50% dei “PDR” dislocati nei vari territori, e più volte sono stati sollecitati i Comuni inadempienti (come è facilmente riscontrabile dagli atti).

Il Comune di Cosenza si è infatti più volte prodigato nel formulare solleciti ai Comuni inadempienti, ragion per cui il commissariamento era semmai più opportuno per tali Comuni (come richiesto con apposita nota del 09-08-2017 al MISE, ad oggi senza risposta) e non già per quello capofila al quale nulla è contestabile.

Né si può tacere – si legge anche questo nella missiva di Occhiuto a Oliverio –  della ulteriore assurdità derivante dal fatto che viene esclusivamente operato il commissariamento di Atem 1 della quale Cosenza è capofila, quando nessuno nella Regione Calabria (nemmeno nelle altre province) ha ancora dato avvio alle procedure di gara delle quali appunto si disserta.

Per ultimo, ed è forse la questione più eclatante, non si può non stigmatizzare – afferma Mario Occhiuto – la circostanza della discutibile nomina operata, sotto un duplice profilo: A) Viene nominato commissario un consigliere comunale del Comune di Rende la cui inadempienza nella approvazione della convenzione è quella con maggiori effetti, trattandosi del Comune con maggiori “PDR” dopo Cosenza. Quasi a premiare così il Comune che maggiormente ha impedito il perfezionamento delle procedure.  B) La nomina di un ruolo prettamente gestionale in capo ad un consigliere comunale ci riporta indietro di circa 30 anni e cioè a prima della riforma 142/1990 che ha separato nettamente funzioni di indirizzo e funzioni di gestione». 

«Appare una scelta molto poco trasparente quella di commissariare il Comune di Cosenza affidando il commissariamento a un consigliere comunale di Rende – conclude Occhiuto – Procedure di gara tanto delicate per volumi tanto alti (stiamo parlando di 200milioni di euro) non possono essere condizionate da quello che francamente appare come un baratto politico. Le strategie per il territorio dovrebbero essere portate avanti in maniera diversa. È per tale motivo che ci riserviamo di rivolgerci all’autorità giudiziaria in caso di mancato accoglimento della richiesta di revoca della nomina del Commissario».

Piattaforma politica bipartisan a Palazzo dei Bruzi, il plauso dell’assessore De Cicco

COSENZA – «Nella seduta del Consiglio Comunale dello scorso 29 Marzo è stato approvato il Bilancio 2018 del Comune di Cosenza con 18 voti a favore e grazie alla granitica presenza del neo gruppo di Consiglieri Comunali composto da Francesco Spadafora (Gruppo Misto), Giovanni Cipparrone (PSE), Pasquale Sconosciuto e Francesco Cito (Cosenza Libera) che hanno garantito la compattezza della maggioranza attorno all’importante documento contabile che ha recepito le istanze che i cinque avevano richiesto all’Amministrazione Comunale con una nota stampa e nella recente riunione di maggioranza, e che interessavano principalmente i bisogni che riguardano quartieri e frazioni della città. Al gruppo partecipa anche Marco Ambrogio (Adesso Cosenza) che nella sua dichiarazione di voto contrario ha sostenuto le istanze presentate assieme ai colleghi Consiglieri e ribadendo l’impegno di tutti a lavorare per il bene della città al di là delle appartenenze ai vari gruppi consiliari». Questo un comunicato diffuso dall’assessore di Palazzo dei Bruzi Francesco De Cicco.

Importanti investimenti per la viabilità

«Lo stesso Sindaco Mario Occhiuto, nel suo intervento in Consiglio Comunale ha espresso apprezzamento per l’azione politica dei cinque Consiglieri Comunali, accogliendo benevolmente le loro istanze.
Infatti, all’interno del Bilancio Comunale sono stati previsti, tra le altre cose, cospicui stanziamenti di denaro per opere di viabilità (come la nuova strada che scorrerà a destra di Via Popilia), opere di restauro e conservazione nel Centro Storico (tra cui il contratto per il quartiere di S. Lucia), un consistente incremento del capitolo riguardante la manutenzione stradale, dei marciapiedi, della rete idrica, fognaria e dell’illuminazione, oltre ad ulteriori somme previste per il recupero di aree verdi e piccoli spazi urbani nei quartieri e nelle frazioni della città.
Alle risorse comunali previste dal Bilancio 2018 si aggiungono quelle intercettate con i finanziamenti ottenuti tramite la Presidenza del Consiglio dei Ministri per la riqualificazione dell’Ultimo Lotto di Via Popilia, per la Stazione Ferroviaria di Vagliolise, per la navigabilità del Fiume Crati e per via degli Stadi, e quelle ottenute per il tramite del Credito Sportivo per la ristrutturazione dello Stadio San Vito – Marulla che interesserà anche le aree esterne e quindi il quartiere di Via degli Stadi.

Parco del Benessere su Viale Parco e Museo di Alarico

«Non bisogna poi dimenticare l’imminente avvio delle lavorazioni per la realizzazione del Parco del Benessere su viale Parco e del Museo di Alarico che sorgerà al posto dell’ex Hotel Jolly.
La piattaforma politica comune lanciata dai 5 Consiglieri Comunali e sostenuta anche dall’Assessore Francesco De Cicco, acquista sempre maggiore consensi in città, grazie anche all’azione politica responsabile che incarnano i cinque in ogni scelta volta alla tutela e alla valorizzazione del bene comune. I Consiglieri Comunali, infatti, concordano con il Sindaco nell’importanza della presenza dei Consiglieri Comunali nell’Assise che discute di Bilancio, il quale rappresenta il passaggio politico più significativo di un’Amministrazione.
Il Gruppo dei Consiglieri Comunali di maggioranza esprime soddisfazione per l’approvazione del Bilancio che permetterà all’Assessorato ai Quartieri e alle Frazioni maggiore spazio di intervento nelle periferie, e ringraziano Luciano Vigna per l’opera meritoria che ha svolto in questi anni come Assessore al Bilancio del Comune di Cosenza.
Il nostro impegno, affermano i cinque Consiglieri Comunali, continua nella direzione di garantire una maggiore rappresentanza alle istanze che provengono da tutto il territorio comunale e in particolare da quei territorio di cui i cinque sono espressione»

Covelli su Occhiuto: «Debiti personali e l’inaccettabile silenzio del Comune»

COSENZA – «Cosa sta accadendo a Palazzo dei Bruzi?» È quanto si chiede Damiano Covelli, del Partito Democratico, in una lunga nota stampa. «Così come avevamo annunciato nel corso della conferenza stampa dello scorso 2 marzo, abbiamo chiesto l’audizione del responsabile dell’ufficio legale, avvocato Giovanni De Rose, in merito alla sentenza che condanna il Comune di Cosenza a risarcire Equitalia facendosi carico dei debiti privati del sindaco Mario Occhiuto. Ma ieri (lunedì, ndr) alla Commissione Controllo e garanzia non si è presentato nessuno, né ci è stata fornita alcuna motivazione sulla mancata audizione. È un atteggiamento che ormai va avanti da tempo, visto che più volte abbiamo denunciato la vicenda e chiesto chiarimenti anche attraverso un’interrogazione inviata al sindaco».

«Siamo di fronte all’ennesimo gesto di arroganza politica – prosegue senza mezzi termini Covelli -, di scarsa trasparenza da parte di questa amministrazione. Non solo all’epoca non vi è stata nessuna collaborazione da parte del Comune verso Equitalia che contesta al sindaco debiti per 1,770 milioni di euro di tasse non pagate, ma anche la decisione di non costituirsi in giudizio è stata una scelta di tipo politico-amministrativa. E oggi questa amministrazione continua a svolgere le sue funzioni in maniera poco democratica, non ritenendo di dover fornire alcuna spiegazione al riguardo».  

«Lunedì durante la Commissione speravamo di ottenere risposte su una vicenda che ha avuto ripercussioni anche sulla stampa nazionale. Da parte dell’opposizione non c’è alcun accanimento personale, ma abbiamo semplicemente svolto una doverosa funzione di controllo chiedendo un’audizione in Commissione Controllo e garanzia. Nessuno però ritiene di dover fornire delucidazioni ai cittadini che continuano a interrogarsi su quali valutazioni siano state fatte quando ad esempio si è decisa la mancata costituzione in giudizio o sul fatto che non sia stata data alcuna risposta alla richiesta di Equitalia, arrivata alla Ragioneria, sull’esistenza di eventuali somme pignorabili. Sono scelte che andrebbero motivate. Non siamo organi inquirenti, ma a chi bisogna rivolgersi per essere informati e capire le ragioni delle scelte amministrative? Una cosa è chiara – e conclude Covelli -: Occhiuto e i suoi più stretti collaboratori vogliono mantenere il più stretto riserbo su questa vicenda. Ma con l’arroganza e la superbia non si gestisce la cosa pubblica e il Comune non può continuare ad essere gestito come se fosse proprietà privata, senza avere alcun rispetto nei confronti dei cittadini».

“Città Unica”, sulla vicenda interviene il presidente Pierluigi Caputo

COSENZA – «Ringrazio il Presidente dell’Associazione politico-culturale “Io partecipiamo”, Piero Minutolo, per l’autorevole sollecitazione sulla questione della città unica o, per meglio dire, della fusione tra i Comuni dell’area urbana, finalizzata a  completare le procedure per pervenire al nuovo soggetto unico. Una questione rispetto alla quale, però, non si può prescindere dal fare alcune precisazioni, senza le quali si rischia di avere una visione distorta o semplicistica del problema, con la conseguenza di far apparire Cosenza contraria all’obiettivo finale».
Lo afferma il Presidente del Consiglio comunale, Pierluigi Caputo, rispondendo alla lettera aperta ricevuta da Piero Minutolo e pubblicata nei giorni scorsi dalla stampa.
«La città unica resta – sottolinea Caputo – uno degli obiettivi dell’Amministrazione Occhiuto. Sull’istituzione di un nuovo Comune, attraverso la fusione dei Comuni di Cosenza e Rende, si è già pronunciata la Giunta comunale che, in data 8 maggio 2017, ha adottato un’apposita delibera con la quale, ritenuto non più procrastinabile l’effettivo processo di unificazione territoriale tra le città di Cosenza e Rende, in ragione del significativo miglioramento dei livelli di efficienza e di efficacia della complessiva azione amministrativa, così come della riduzione della spesa pubblica e della possibilità di attrarre investimenti pubblici, ha proposto al Consiglio comunale di avviare il procedimento per la fusione dei due comuni. Un iter che prevede il referendum consultivo popolare obbligatorio indetto dalla Regione Calabria e, in caso di esito favorevole di quest’ultimo, l’adozione della legge regionale che sancirà l’unificazione delle relative circoscrizioni territoriali comunali. Se fino a questo momento – prosegue il Presidente del Consiglio comunale Caputo – non abbiamo ancora convocato il Consiglio comunale è solo perché attendiamo che il Comune di Rende e auspicabilmente anche gli altri comuni dell’area urbana si determinino per dar corso compiutamente alle procedure previste dalla legge. Congetturare diversamente – conclude Caputo – significa non aver compreso fino in fondo l’obiettivo finale dell’Amministrazione comunale che è quello di non recitare un ruolo in soliloquio, ma, al contrario, quello di giungere all’unificazione tra i Comuni in maniera condivisa».