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Il bike sharing arriva in città. Lo annuncia Occhiuto su Facebook

COSENZA – E’ il sindaco di Cosenza che attraverso il suo profilo facebook annuncia l’arrivo in città di un altro servizio di mobilità sostenibile, il servizio di bike sharing.

«Abbiamo appena aggiudicato la gara per il servizio bike sharing che comprende la fornitura e la gestione di 130 biciclette di cui 50 elettriche e 80 muscolari. Nelle immagini allegate alcune specifiche dell’offerta risultata aggiudicataria. Intanto sono già in corso i lavori della “Ciclopolitana”, un sistema di piste ciclabili lungo complessivamente circa 30 km che collega tutti i punti d’interesse della città e tutte le piazze cittadine. Tra un paio di mesi i cosentini e i cicloturisti potranno spostarsi agevolmente e in sicurezza per tutta la città con mezzi di trasporto sostenibili per un salutare giro in bici, per recarsi al lavoro, per praticare attività fisica all’aperto o semplicemente per visitare i luoghi d’interesse. Ciclopolitana e bike sharing portano la città di Cosenza verso una innovazione del sistema di mobilità che sarà poi completato dal tram di superficie e dalla reti ecologiche del Parco del Benessere e del Parco Fluviale con fiume navigabile. Cosenza si afferma sempre più come città dell’innovazione e del benessere». 

Foto profilo facebook sindaco Occhiuto

“Battito Animale”, la Cracking Art sbarca a Cosenza

COSENZA – La “Cracking Art” sbarca in città e lo fa con “Battito Animale”, una mostra en plein air che è stata inaugurata ufficialmente ieri sera sull’isola pedonale dal Sindaco Mario Occhiuto e dal Vicesindaco e Assessore alla cultura, on.Jole Santelli, presente anche l’Assessore alla comunicazione e turismo Rosaria Succurro. Con l’occasione il Sindaco Occhiuto e il Vicesindaco Santelli hanno accompagnato lungo il percorso delle installazioni di cracking art una delegazione dell’Ente nazionale per il Microcredito, di cui è Presidente Mario Baccini, a Cosenza per la due giorni del Forum europeo sull’impresa culturale e creativa. “Battito animale” è il primo atto del Festival delle Invasioni 2019 e vede 61 coloratissimi animali, in materiale rigenerato, invadere il centro cittadino in un percorso che dall’inizio di Corso Mazzini si allunga fino a Piazza Bilotti e che crea un singolare e piacevole “cortocircuito” con le opere del MAB dei maestri del XX secolo. L’esposizione sta già scatenando l’entusiasmo di quanti, soprattutto bambini, stanno entrando in contatto con questa autentica esplosione di colori e di creatività, non solo un modo di cambiare il corso della storia dell’arte, ma anche un messaggio sotteso molto più profondo da decrittare: far riflettere chi incrocia sul suo cammino gli animali colorati della mostra sui temi dell’educazione e della rigenerazione urbana, quindi sulla qualità della vita che passa attraverso il rispetto dell’ambiente e la sostenibilità. Sono queste le parole d’ordine praticate dal gruppo di artisti del  movimento  “Cracking Art”, nato 26 anni fa, radunandosi attorno ad un vero e proprio manifesto culturale, conosciuto come “di fine millennio”, affermatosi in tutto il mondo e che oggi può vantare oltre 400 installazioni : da Milano al Central Park di New York, dalla Reggia di Caserta alla Biennale di Venezia e via di questo passo.

“Ci sentiamo rivoluzionari sin dall’inizio – afferma il biellese Kicco, uno degli artisti che ha curato fin nei minimi particolari, insieme ad Alex Angi (francese di Cannes, ma con nonni calabresi, a Palmi) perché il nostro nome, “Cracking”, aveva proprio l’intenzione, richiamando il processo di rottura delle molecole del petrolio che lo trasforma in una materia artificiale da cui rinasce la plastica, di rompere le regole, esponendo per le strade e cercando la partecipazione. Uno degli aspetti su cui incentriamo le nostre installazioni è proprio l’utilizzo della plastica che adesso è quasi demonizzato, mentre noi abbiamo cominciato ad utilizzarlo 26 anni fa con l’idea di dargli un valore diverso, facendo capire che è un materiale prezioso e quindi non da sprecare, ma da utilizzare in maniera cosciente”.

La coesistenza tra il “battito animale” e le opere  del Mab, con i suoi Dalì, De Chirico, Manzù, Sosno e gli altri, è garantita da un processo di fruttuosa contaminazione.

“La contaminazione – è sempre Kicco a dirlo – è interessante. Le nostre sculture sono in dialogo con quelle del MAB e creano questo ponte tra un’arte forse più tradizionale, ma ormai moderna, e noi contemporanei. Lasciamo un po’ spiazzati all’inizio, poi sono le persone che passano che, con la loro interazione, si appropriano dell’opera e la fanno diventare subito parte della città, azzerando quello che potrebbe apparire come un gap iniziale”.

La filosofia del progetto è ulteriormente precisata sinteticamente da Alex Angi.

“Vogliamo creare luoghi di aggregazione sociale con empatia. Quando vediamo i bambini salire sopra i nostri animali è bellissimo, è possiamo dire che è fatta. Ci sentiamo noi stessi sempre bambini, abbiamo il complesso di Peter Pan”.

La collocazione delle opere lungo l’isola pedonale è il risultato finale di uno studio accurato che segue una precisa simbologia. “Ogni nostro animale – aggiunge Kicco – è stato  realizzato attribuendogli un significato particolare e la collocazione è stata pensata in base al luogo e allo spazio”. E così i suricati, animali che abitano in zone desertiche, e che scrutano il paesaggio circostante, attenti ad ogni minimo movimento e pericolo e consapevoli di quanto l’acqua sia un bene prezioso, sono stati collocati dagli artisti di “Cracking Art” come sentinelle dell’acqua delle fontane di Via Arabia, invitando chiunque ad adottare lo stesso comportamento responsabile.

Il grande coniglio verde, invece, simbolo di riproduzione e abbondanza, evoca, per la sua stessa colorazione, la sostenibilità e la green economy. L’impegno a contrastare i cambiamenti climatici è sottolineato poi dai due grandi elefanti (uno rosso che simboleggia il caldo, l’altro, blu, il freddo) che sembrano sul punto di entrare in collisione, eventualità che può essere scongiurata da ogni persona che decida di mettersi in mezzo (lo spazio c’è tutto) ed evitare che ciò accada. Un anelito allo scambio e all’incontro è, invece, quello di cui sono portatrici le grandi rondini, simbolo delle migrazioni, collocate intorno a Piazza Kennedy. Un messaggio di attenzione per evitare gli sprechi e ad una responsabile gestione delle acque viene dalle grandi chiocciole, tra le più richieste sculture di “Cracking art”, tanto è vero che la prossima mostra del gruppo sarà a San Pietroburgo dove un piccolo “esercito” di chiocciole fucsia tenterà l’arrampicata di un palazzo. Il percorso si conclude in Piazza Bilotti che diventa territorio esclusivo dei lupi, colorati di giallo e verde come lo stemma della città, animali simbolo della Sila che diventano portatori dell’auspicio di convivenza tra natura selvatica e le popolazioni del territorio, con i colori . Sulla presenza dei coccodrilli, collocati  all’inizio del percorso, è ancora Kicco a dire la sua. “I coccodrilli sembrano  quasi voler spaventare e invece rivelano la loro indole mansueta  e, collocati vicino ad un Cardinale (quello di Manzù), scatenano un gioco tra pace e guerra, tra spirito sereno e spirito animale, che ci ha molto divertito”.

 

 

Kose Concrete, tra gli ospiti Paolo Savona presidente Consob

COSENZA – Il Presidente della Consob, Paolo Savona ha preso parte questa mattina a Cosenza, al Castello Svevo, alla giornata conclusiva del I Forum europeo sull’impresa culturale e creativa (Kose Concrete) promosso in sinergia dal Comunedi Cosenza e dall’Ente nazionale per il Microcredito.

La presenza a Cosenza del Prof.Savona, già Ministro dell’Industria, commercio e artigianato nel Governo Ciampi e già Ministro per gli  affari europei nel Governo Conte, era legata al ritiro del Premio “Antonio Serra”, intitolato all’economista e filosofo cosentino del ‘600, assegnatogli dal Comune di Cosenza e che Savona ha ricevuto dalle mani del Sindaco Mario Occhiuto. Alla consegna del premio era presente il Vicesindaco e Assessore alla cultura, on.Jole Santelli che ha poi partecipato alla successiva sessione conclusiva del Forum.

Molto attesa la presenza del Presidente della Consob anche per le dichiarazioni pronunciate nel corso dell’intervista che al Castello Svevo ha rilasciato, davanti ad una platea molto interessata, al giornalista Francesco Sisci. Savona non ha avuto esitazioni a lanciare, durante l’intervista a Sisci, un messaggio particolare nel dibattito che è stato aperto in Europa. “Credo che quella che sto per pronunciare – ha detto Savona – sia una delle frasi che maggiormente dispiaccia alla Commissione Europea: Moscovici rischia di essere per l’Italia quello che Clemenceau fu per la Germania durante il trattato di Versailles. Gli storici dicono di aver chiesto alla Germania di pagare i debitidi guerra e questo ha aperto la porta al nazismo”.

E sulla situazione del Paese il prof.Savona aggiunge: “Ho sempre concentrato la mia attenzione su due punti: le esportazioni e il risparmio che considero i due pilastri dello sviluppo italiano. Dobbiamo curare fino in fondo la protezione delle esportazioni e sottolineare l’importanza degli investimenti immobiliari. L’Italia ha due motori:  il motore delle esportazioni e il motore delle costruzioni. Il punto cruciale è il risparmio, nella misura in cui risulta non sufficientemente valorizzato”. E ricorda di quando nel 1992, quando l’Italia si apprestava a firmare il trattato diMaastricht, scrisse  un appunto per il suo maestro Guido Carli, un Pamphlet intitolato “L’Europa dai piedi d’argilla”.  In quell’occasione Savona mise sull’attenti Carli: “state accettando condizioni che il Paese non è in gradodi prospettare” e disse che “non si teneva conto dei due pilastri (le esportazioni e il risparmio)”.  E all’accusa ricorrente che gli è stata rivolta anche in questi ultimi giorni di voler spendere di più e di voler aumentare il debito, risponde categorico: “ Non l’ho detto. Ho  solo detto che non voglio che quello sia il parametro per giudicare il Paese. Occorre rovesciare questa narrazione.  Bisogna ridare fiducia al Paese, anche perché non siamo nelle condizioni in cui si è venuta a trovare la Grecia.  C’è da discutere, ma razionalmente. Non ho niente contro i parametri europei, li considero incompleti. Valorizziamo ciò che abbiamo”. E all’Europa continua a ripetere come un mantra: “ci volete aiutare a risolvere il problema del debito pubblico o volete semplicemente metterci in difficoltà?”

Al momento di ricevere dal Sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, il premio “Antonio Serra” lo ringrazia particolarmente anche per le affinità con l’economista cui il premio è intitolato.

E’ lo stesso Sindaco Occhiuto a leggerne la motivazione: “il premio “Antonio Serra 2019 viene assegnato al prof.Savona per aver contribuito, attraverso la sua opera di ricercatore, sin da giovane, alla creazione di modelli dianalisi innovativa, capaci di garantire ai decisori pubblici e non, un’interpretazione degli scenari di intervento molto più oggettiva e reale.

Il riferimento è al primo modello econometrico dell’economia italiana di cui il prof.Savona è coautore. “La personalità scientifica del Prof.Savona – ha aggiunto il Sindaco – appare richiamare, fra l’altro, diverse similitudini con quella di Antonio Serra, soprattutto nella capacità di contrasto del pensiero dominante e nella indicazione diarchitetture metodologiche a forte contenuto innovativo”. Nella motivazione del premio il Sindaco fa riferimento anche al documento che il Prof.Savona ha recentemente inoltrato a Bruxelles, dal titolo “Una Politeia per un’Europa diversa, più forte, più equa”, documento che sottolinea la necessità di una precisa inversione di tendenza nelle policy e nei processi istituzionali europei.

Il prof.Savona, dopo aver ricevuto il premio, ha poi  risposto di buon grado alla domanda di Francesco Sisci: “Cosa ha da insegnare Antonio Serra all’Italia in questo momento”?

“State recuperando – ha detto Savona –  lo spirito di un secolo(il seicento) che non è studiato a sufficienza. Qui a Cosenza in quel secolo si erano concentrati illustri personalità ed illustri studiosi, da Telesio a Campanella, allo stesso Serra. Senza il seicento non ci sarebbe stata la rivoluzione industriale”.

Oggettivamente come sta l’Italia?- gli chiede ancora Sisci.

“Le esportazioni pesano sul PIL  per il 32%. E’questo – dice Savona -il vero miracolo italiano, perché è l’unico Paese che ha una piramide rovesciata. E tutti vivono su questo 32% che è in grado di finanziare  il bilancio pubblico che pesa il 50% circa del PIL. Se rimaniamo nell’ambito della logica che ci impone l’Europa e non riusciamo a rovesciarla,L’unica cosa che può fare il Paese – e cita ancora Antonio Serra – è puntare sulla forza della ragione e il fastidio che dà la forza della ragione è enorme.

Hanno timore di aprire una discussione- aggiunge – perché sanno di avere torto. Abbiamo assolutamente bisogno del mercato comune. Per far funzionare un mercato abbiamo bisogno di un fisco identico per tutti e soprattutto diun rapporto di cambio stabile e di condizioni monetarie che siano a vantaggio di tutti e non solo di alcuni”.

E si avvia alla conclusione: “l’Italia ha una posizione finanziaria sull’estero in pareggio. Noi diamo all’estero quanto l’estero investe in Italia. Siamo uno dei pochi Paesi nel mondo che ha la posizione finanziaria sull’estero in equilibrio”.

E ribadisce le soluzioni già indicate in altre occasioni.

“Ho indicato una soluzione che sta acquisendo peso a livello europeo che è la creazione dei titoli sicuri europei. Critico l’organizzazione europea perché esiste un trattato che ha fissato delle norme, malauguratamente ratificate dal Paese, ma non ho mai avuto attacchi da Bruxelles, né ho mai detto di voler uscire dall’Europa. Le persone intelligenti della Commissione hanno capito che oggi in Europa manca un titolo sicuro che possa essere acquistato dai cittadini o dagli intermediari professionali e che possa essere alternativo al debito pubblico”.

Se lei fosse il Presidente dell’Europa cosa farebbe con questa Europa e con i suoi protagonisti maggiori? E’ l’ultima domanda di Sisci.

“Aprire un dialogo, mettere insieme ogni Paese. Le trattative per un nuovo trattato sono difficili perché occorre avere l’unanimità. Ma il dialogo può essere aperto.

La gente si aspetta un messaggio positivo dall’Europa.

L’Europa non è matrigna, ma è madre di tutti. Riprendiamo l’era delle speranze. Siamo in una fase di reazione,ora dobbiamo passare alla costruzione”.

 

Tesi, annullate condanne a Spataro e Vigna, la gioia di Occhiuto

COSENZA – «Una buona notizia che mi riempie di gioia. La Suprema Corte di Cassazione ha annullato le condanne del processo Tesi a Luciano Vigna e a Michelangelo Spataro, due fra i miei più validi collaboratori ma, soprattutto, miei amici carissimi».

È ciò che afferma il sindaco Mario Occhiuto in una nota stampa

«Questo dimostra, ove ci fosse bisogno, come debba essere sempre rispettato il principio della presunzione di innocenza fissato dalla Costituzione.

E dimostra inoltre come pure lontano dai riflettori e dai condizionamenti della (mala) politica le vicende si chiariscono in modo più sereno e secondo giustizia. Sono quindi veramente felice – conclude Occhiuto – e faccio ai miei due buoni e vecchi amici gli auguri più sentiti e affettuosi. Naturalmente ho conservato il posto in Giunta per Michele, che ora rientrerà subito nell’esecutivo, perché è giusto e perché ci può dare una grande mano».

Regionali, Occhiuto avanti tutta, giovedì incontro a Catanzaro

COSENZA – Si aggiunge un nuovo appuntamento nel percorso di presentazione della proposta politica di Mario Occhiuto ai calabresi, proposta che prende forma dalla svolta ecologica e culturale vista quale unico futuro della regione.

Giovedì 13 giugno alle 11, nella sala delle Culture del palazzo della Provincia di Catanzaro, in piazza Luigi Rossi N.1, Occhiuto terrà una conferenza stampa per l’avvio della costituzione dei “Comitati Pro Mario Occhiuto Presidente”.

Un incontro con i giornalisti che segue la partecipatissima convention a Lamezia dello scorso 13 aprile e nel quale saranno illustrate, fra le altre cose, le modalità di adesione delle cittadine e dei cittadini calabresi al progetto per Mario Occhiuto governatore della Calabria.

Cosenza, la metrotranvia non può essere sottoposta a referendum

COSENZA – In relazione agli articoli di stampa relativi alla richiesta di consultazione popolare sulla Metrotranvia, si fa presente che – si legge nella nota – il sindaco Mario Occhiuto aveva, già prima dell’incontro Comitato ‘No Metro’/Prefettura, interloquito con il Presidente del Consiglio a palazzo dei Bruzi per calendarizzare l’elaborazione delle riforme regolamentari in tema di istituti di partecipazione diretta,  che sono di precipua competenza del Consiglio comunale. Del resto, è lo stesso Prefetto che mette in indirizzo anche il Presidente del Consiglio comunale, proprio in ragione della specifica competenza consiliare e non già di Sindaco o Giunta».

«Ad ogni modo è necessario evidenziare che un referendum sulla Metrotranvia non appare comunque percorribile, atteso che da normativa lo stesso può vertere solo su materia di esclusiva competenza comunale, differentemente dal caso di specie che investe anche la competenza regionale. Difatti nella nota prefettizia si dice “al di là della problematica Metropolitana leggera”».

Sfiducia Occhiuto, il PD Cosenza precisa, «Le nostre solo valutazioni politiche»

COSENZA – «Al netto delle indagini mi corre l’obbligo di ribadire che il Partito Democratico in occasione della sfiducia a Mario Occhiuto ha agito esclusivamente sulla base di valutazioni politiche. Innanzitutto era nostra intenzione provare a disarticolare la maggioranza di centrodestra ed indebolirla in vista delle imminenti elezioni comunali».

E’ quanto si legge in un comunicato stampa a firma del segretario della Federazione Provinciale PD Cosenza Luigi Guglielmelli.

«La seconda ben più importante – si legge poi – era la necessità di tornare a votare alla Provincia di Cosenza e provare a vincere le elezioni, rovinosamente perse due anni prima. Spero sia noto a tutti che con la riforma Del Rio non esiste uno strumento consiliare per sfiduciare il Presidente della Provincia e che l’unico modo per interrompere il mandato quadriennale è quello che il Presidente decada dalla carica di Sindaco (solo i Sindaci possono ricoprire il ruolo di Presidente della Provincia). Non sfuggirà a nessuno che il Presidente della Provincia all’epoca dei fatti era Mario Occhiuto e che con la sua caduta da Sindaco lo stesso, non senza molti contenziosi che hanno interessato finanche il Consiglio di Stato, è decaduto da Presidente della Provincia dando la possibilità al PD dapprima di esprimere il Presidente facente funzioni nella persona di Graziano Di Natale e successivamente di vincere le elezioni con Franco Iacucci. Queste sono state le motivazioni politiche che hanno spinto tutti (non ricordo un PD più unito successivamente a quell’episodio) a concorrere alla sfiducia di Mario Occhiuto ovvero un giudizio negativo sulla sua azione di governo cittadino e un giudizio ancora più negativo sulla sua azione di Presidente e la volontà di provare a vincere le elezioni comunali e provinciali. Per quanto riguarda le opere pubbliche, infine, ribadisco che eravamo, siamo e saremo sempre dalla parte degli investimenti utili e necessari ritenendo che questi possano essere uno strumento utile per creare lavoro e servizi migliori per i cittadini. Ci interesseremo sempre, pertanto, sull’opportunità e sulla necessità di realizzare infrastrutture materiali ed immateriali che possano migliorare la vita quotidiana dei cittadini. Interessarsi del bene comune non è indice di interessamento agli appalti, sui quali altre istituzioni sono chiamate a vigilare e a controllare, ma semplicemente significa esercitare la funzione ed il ruolo politico a cui i cittadini ci hanno chiamato».

Occhiuto indagato per bancarotta. «Sono sereno. Società lasciata appena diventato sindaco»  

COSENZA – Il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, ha ricevuto questa mattina un avviso conclusione indagini per bancarotta fraudolenta in relazione al fallimento di una società di cui era amministratore. (Notizia qui)

In particolare, Occhiuto è accusato di avere distratto dal capitale della società Ofin – fallita nell’ottobre 2014 – oltre tre milioni di euro destinandoli all’aumento di capitale di altre due aziende.

Nell’inchiesta – condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Cosenza e coordinata dalla locale Procura – sono indagati anche Carmine Potestio, socio della Ofin e, in passato, capo gabinetto di Occhiuto al Comune, e la sorella del sindaco, Annunziata, in qualità di amministratore e legale rappresentante della società da settembre a ottobre 2014, data del fallimento. Occhiuto è ritenuto responsabile anche della distrazione di alcuni immobili di cui avrebbe ceduto il contratto di leasing ad altre società a lui riconducibili senza alcun corrispettivo.

Le dichiarazioni del sindaco

«Tengo a precisare che si tratta di una società che ho lasciato non appena diventato sindaco – dichiara in una nota il sindaco -, come tutte le altre in cui ero presente prima dell’elezione al Comune di Cosenza. Non ho ancora avuto modo di visionare gli atti e con il mio legale di fiducia provvederò a fornire i chiarimenti del caso. Appare strano comunque che la notizia della vicenda sia stata diffusa così velocemente da arrivare quasi prima alla stampa che al sottoscritto, sebbene pare che sia stato un esponente politico attualmente al potere ad avere premura di diffonderla immediatamente contattando finanche le televisioni nazionali. Ma posso dire di sentirmi sereno perché dalle ipotesi di accusa sono fatti di cui posso dimostrare una condotta legittima. Certo, ripeto, sono sereno, però resto perplesso, visto che dallo scorso 13 aprile, quando a Lamezia ho annunciato la mia candidatura a governatore della Calabria, ho ricevuto alcune notifiche giudiziarie, una dietro l’altra. Sarà una coincidenza, ma la mia perplessità riguarda la tempistica. Continuerò ad andare avanti tranquillo per la mia strada, con la coscienza a posto e difendendomi nelle sedi opportune, consapevole di avere sempre lavorato nel rispetto delle regole, ispirato a principi di onestà e di bontà. Non posso non rilevare, tuttavia, il rammarico di vivere determinate circostanze in un periodo difficile caratterizzato da movimenti che istigano all’odio e alla gogna mediatica».       

Fallimento Ofin, il sindaco Occhiuto accusato di bancarotta fraudolenta

COSENZA – Un nuovo avviso di garanzia è stato notificato stamane dalla Guardia di Finanza al sindaco di Cosenza Mario Occhiuto e riguarda fallimento della Ofin, di cui il sindaco di Cosenza era rappresentante legale. Si ipotizza un presunto buco da tre milioni di euro.

I militari delle Fiamme Gialle si sono presentati stamane a Palazzo dei Bruzi per la notifica dell’avviso di chiusura indagini.

Al primo cittadino di Cosenza viene contestato il reato di bancarotta fraudolenta. Non è stata applicata alcuna misura cautelare

Avviso di chiusura indagini preliminari, il sindaco Occhiuto si difende

COSENZA – «Con riferimento all’unico capo d’imputazione contestatomi nell’avviso di chiusura delle indagini preliminari notificatomi oggi, secondo cui avrei stretto un patto illecito con l’onorevole Mario Oliverio e con l’ingegnere Luigi Zinno, devo evidenziare come nella stessa imputazione si dia atto che la pretesa utilità indebita, costituente contropartita del presunto patto illecito, consisterebbe nella promessa di un finanziamento per l’esecuzione di un’opera pubblica a vantaggio della città di Cosenza, e non già per miei interessi personali». Questo quanto dichiarato dal sindaco di Cosenza Mario Occhiuto a seguito dell’avviso di chiusura indagini preliminari.

«Devo aggiungere che i finanziamenti e la copertura amministrativa per la realizzazione del museo di Alarico erano già stati concessi ben prima che Oliverio divenisse presidente della giunta regionale, e che la gara di appalto dei predetti lavori non può affatto essere definita illegittima, avendo anzi già superato il controllo del competente giudice amministrativo. Ho già concordato con i miei difensori la celere presentazione di richiesta di mio interrogatorio onde chiarire definitivamente gli esatti termini – assolutamente leciti e legittimi – della vicenda. Infine non sfuggirà ad alcuno l’evidente “anomalia” di un preteso patto illecito stretto con chi, nello stesso procedimento è indagato per una serie di atti commessi anche  a mio danno, e finalizzati a determinare la mia decadenza da Sindaco di Cosenza».