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Nuovo ospedale, Occhiuto si tira fuori: “Refrain strumentale alla campagna elettorale”

occhiutomario2COSENZA – Dimostra di avere confidenza anche con la dialettica e non solo con l’urbanistica Mario Occhiuto, impegnato in queste ore a difendere, quasi in solitudine, la propria posizione in merito all’area da individuare per la costruzione del nuovo ospedale. Il sindaco di Cosenza sa di trovarsi coinvolto in una battaglia virtuale ingaggiata per distogliere l’attenzione mediatica dalle inefficienze della sanità locale e dalle opere che la sua amministrazione ha completato o sta per completare, per concentrarla sul nuovo nosocomio che verrà, se verrà, argomento abitualmente di moda alla vigilia delle campagne elettorali che riguardano il capoluogo bruzio. Occhiuto si è lasciato trascinare nella querelle solo per un paio di giorni. Adesso, in maniera scaltra, si tira fuori dal dibattito, ricordando che la competenza in materia di sanità è appannaggio della Regione e che i cittadini hanno bisogno di servizi efficienti e “non di assistere allo strumentale botta e risposta su un nuovo ospedale. E’ questo un refrain che, puntualmente, si ripresenta a ridosso di una campagna elettorale. Tutti auspichiamo una più moderna struttura per il nostro nosocomio, riferimento per l’intera Provincia – aggiunge il Sindaco – ma ciò non può e non deve diventare argomento utile ad avviare una propaganda per fini elettorali. La Regione, va ricordato, è l’Ente a cui spetta il compito di programmare e soprattutto definire contenuti in termini progettuali. Prima ancora di dibattere sull’ubicazione dell’ospedale, dunque, occorre affrontare una discussione senza dubbio più urgente che è quella che riguarda la qualità dei servizi e delle prestazioni che, purtroppo, sul piano territoriale continuano a diminuire vertiginosamente. Com’è noto, dalla Calabria nel 2016 si è costretti a partire per andare a curarsi altrove, con un aggravio economico notevole per le stesse casse regionali. Ciò che serve, prima di realizzare una struttura ex novo, è un progetto complessivo di riqualificazione dei servizi sanitari. Utilizzare la salute delle persone in campagna elettorale – conclude Mario Occhiuto – mi pare improprio e inopportuno. Solo dopo aver effettivamente riqualificato un ambito, quello sanitario, che sul nostro territorio presenta una serie di criticità, potrà essere giusto aprire una discussione con gli enti che hanno il compito specifico di localizzare il sito ospedaliero”.

Morrone, sul nuovo ospedale, a metà strada tra Occhiuto e Oliverio

annunziata1COSENZA – La costruzione del nuovo ospedale a Vaglio Lise e la rivalutazione dell’area dell’Annunziata con lo spostamento negli attuali locali dell’ospedale di una facoltà universitaria con residenze per gli studenti. E’ l’idea lanciata dal consigliere regionale Ennio Morrone sul piatto del dibattito che da qualche giorno si è aperto, anzi, riaperto, in merito alla necessità di dotare l’area urbana cosentina di un nuovo nosocomio, più efficiente, più accogliente, più funzionale rispetto a quello esistente. La questione del nuovo ospedale di Cosenza si ripresenta puntualmente ad ogni appuntamento elettorale e le prime proposte logistiche di collocazione della struttura, che dovrebbe sostituire il presidio compreso tra Via Migliori e Viale della Repubblica, si perde nella notte dei tempi. In principio doveva essere Donnici, poi Piano Lago, poi Rende, infine la zona delle Cupole Geodetiche, per arrivare a Vaglio Lise. I soldi deve metterli la Regione ma l’ultima parola spetta al sindaco del capoluogo bruzio. Morrone, con la sua proposta, da una parte condivide la posizione di Occhiuto di rivalutare le strutture dell’Annunziata, dall’altra strizza l’occhio al governatore Oliverio. Una botta al cerchio e un’altra alla botte per il presidente della Commissione di Vigilanza, organico a Forza Italia ma non lontano dalle posizioni del centrosinistra. E si sa che il suo elettorato potrebbe rivelarsi determinante nella prossima campagna per le amministrative.

Elezioni Cosenza: le grandi opere di Occhiuto, il silenzio di Presta e il programma della Dossetti

comune di cosenzaCOSENZA – Non decolla il clima attorno alle amministrative di Cosenza. Il voto è ancora lontano, se ne parlerà a primavera inoltrata. E forse anche per questo il dibattito rimane piuttosto flebile. Mario Occhiuto sta puntando tutto sulle opere, quelle che sta realizzando, da Piazza Bilotti, al Planetario, al Ponte di Calatrava, e quelle che intende realizzare, dal restyling di Piazza Europa, al museo di Alarico, fino al  nuovo stadio, che è l’ultimo carico da undici messo sul tavolo dal sindaco architetto.
Che sia uno specchietto per le allodole, un sogno irrealizzabile o una prospettiva concreta, sarà il tempo a dirlo. Intanto però Occhiuto sa come accattivarsi le simpatie della tifoseria che non ha dimenticato l’impegno dell’amministrazione per portare Guarascio alla guida del sodalizio silano.

Paolo Palma
Paolo Palma

Dalla parte opposta tace Lucio Presta o, meglio, risponde all’invito di rilasciare un’intervista dettando una tempistica di dieci giorni. Roba da carta bollata e da richieste al catasto. Guglielmelli, segretario Democrat, dalle pagine del Quotidiano, apre alla eventuale candidatura del manager dello spettacolo gradito a Renzi, ma solo alle condizioni dettate dal partito. Intanto l’Associazione Dossetti dell’ex parlamentare Paolo Palma cerca di mettere insieme la parte più intellettuale e nobile della sinistra cosentina. Per lunedì ha organizzato un incontro sul tema: “Ripensare Cosenza”, che sa tanto di preludio alla stesura di un programma elettorale per le amministrative.

Nuovo ospedale Hub di Cosenza, Oliverio scrive a Mario Occhiuto

Il Presidente della Regione, Mario Oliverio ha scritto al sindaco di Cosenza Mario Occhiuto e, per conoscenza, al Commissario  Straordinario dell’Azienda Ospedaliera della città, Achille Gentile, per ribadire la sua posizione e quella della Giunta Regionale sulla questione sul nuovo presidio ospedaliero Hub di Cosenza:

“Nel ringraziarLa per la cortese lettera del 14 dicembre u.s., con la quale esprime apprezzamento per il nostro impegno a favore degli sviluppi futuri del nosocomio cosentino-si legge nella missiva- ritengo necessario ribadire la posizione della Giunta Regionale sulla realizzazione del Nuovo Ospedale, per come del resto chiaramente da me espressa durante la seduta del Consiglio Comunale di Cosenza. Giova ricordare come dagli esiti della richiamata seduta consiliare, che ha visto una discussione partecipata e attenta, è emersa una larga maggioranza di posizioni favorevoli a dar vita alla nuova struttura Ospedaliera in località Vaglio Lise; così come, del resto, ben ricordo la Sua diversa opinione di collocare il Nuovo Ospedale sull’attuale struttura dell’ “Annunziata”.

La realizzazione del “Nuovo HUB Ospedaliero” costituisce una infrastruttura strategica, di importanza rilevante, per la comunità dell’intera provincia di Cosenza e per la Calabria”.

“Abbiamo assunto con determinazione la decisione che la nuova struttura ospedaliera sia realizzata nella città di Cosenza -prosegue Oliverio- fortemente convinti che l’area più idonea sia quella di Vaglio Lise per le motivazioni più volte espresse (presenza di una efficace infrastrutturazione viaria e ferroviaria che collocherebbe l’opera in una posizione strategica ed accessibile, non solo per l’area urbana, ma per l’intero territorio provinciale e regionale, verso est e la Presila, verso sud e il Savuto, verso Nord, il Pollino e lo Jonio, verso Paola e il Tirreno).

Per queste ragioni riteniamo di dover avviare subito lo Studio di Fattibilità dell’opera nella convinzione che, lo SdF per opere di costo rilevante e/o comunque strategiche, sia lo strumento preliminare a qualunque altro atto ai fini dell’assunzione delle decisioni di investimenti rilevanti da parte di amministrazioni pubbliche.Non comprendiamo, per questo, la sua ostinazione a non voler proporre la possibilità di realizzare la nuova struttura ospedaliera nell’area di Vaglio Lise, per come si evince anche nella Sua lettera del 14 dicembre u.s.”.

“Mi preme ribadire infine che, anche in relazione all’attuale struttura dell’ “Annunziata”-conclude il Presidente della Giunta Regionale- è nostra intenzione, come ho avuto modo di dire nella riunione del Consiglio Comunale, sostenere le iniziative più adeguate per una valorizzazione e riuso dell’area e delle strutture esistenti al fine di contribuire alla riqualificazione dell’area urbana.

Questa è la strada maestra che abbiamo intrapreso e che intendiamo seguire, sicuri di fare cosa utile per le nostre comunità”.

Sondaggio sindaci de Il Sole 24 ore, consigliere Nigro compiaciuto per Occhiuto

COSENZA – “I risultati emersi dal “Governance poll”, il sondaggio annuale del “Sole 24 Ore”, rafforzano notevolmente l’immagine del Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto e sottolineano come sia radicato il gradimento nei suoi confronti da parte dei cittadini”. Ad affermarlo è il consigliere comunale Claudio Nigro, Presidente della Commissione cultura di Palazzo dei Bruzi, che ha indirizzato parole di apprezzamento al primo cittadino per l’esito del sondaggio del quotidiano economico nazionale.

“In una Calabria in cui chiunque si succeda alla guida delle Amministrazioni comunali, in questo particolare periodo, perde consensi, il Sindaco Occhiuto è l’unico ad aumentare i propri.  Altre città calabresi risultano dalla graduatoria del “Sole 24 Ore”, purtroppo, fanalino di coda in Italia ed anche lo stesso Falcomatà a Reggio Calabria perde consensi, pur essendo stato eletto da poco e con un’altissima percentuale, dopo il periodo di commissariamento. La città di Cosenza – sottolinea ancora Claudio Nigro – dopo questi anni di governo della cosa pubblica, occupa posizioni di vertice tra i comuni capoluogo del Sud Italia e il Sindaco Occhiuto, unico in Calabria a guadagnare consensi, raggiunge altri sindaci di altre importanti città.

Il sondaggio del “Sole 24 Ore”, misurando il livello di soddisfazione rispetto all’operato del primo cittadino, ha fornito utili indicazioni su come sia possibile il cambiamento anche in una regione come la Calabria. Non è un caso che Cosenza sia stata premiata tra le città ricicloni per l’alta percentuale, circa il 60%, di raccolta differenziata, che si sia classificata all’undicesimo posto per la qualità della vita nella graduatoria del Sole 24 ore del 21 dicembre scorso e che sia stata premiata allo Smau di Napoli per la capacità innovativa nella produzione culturale. A tutto questo – ha concluso Nigro – hanno contribuito, in maniera importante, la determinazione di Occhiuto, il suo avere le idee molto chiare, il suo pragmatismo e la decisiva  azione di marketing territoriale che ha portato avanti, aumentando l’appeal della città di Cosenza, favorendone l’inclusione nei circuiti del turismo anche culturale”.

Tra bellezza e opere d’arte A Pois presenta “Percorsi di Moda Al Mab”

le sei modelle del calendario con le sorelle falconeUna cornice nuova per un successo che si ripete. Cresce l’interesse della cittadinanza verso le tante iniziative dell’ agenzia A Pois, pilastro locale tra le agenzie di hostess e modelle che ieri, 10 gennaio, nella sala dell’ Enoteca Provinciale, ha presentato il calendario “Percorsi di Moda al Mab”, girato nei giorni scorsi per le vie di Cosenza, in linea con una serie di iniziative che vedono la città al centro, almeno dal punto di vista architettonico e culturale,  dell’attenzione di giovani energie creative.

Protagoniste del calendario, le sei giovani aspiranti modelle che, lo scorso anno, si sono dibattute il titolo di “Miss Ciak si sfila” insieme alla reginetta di bellezza Federica Florio, vincitrice di quest’ultimo. Un concorso, fortemente voluto dalla sua organizzatrice di punta, Giada Falcone, che a proposito dell’ultimo appuntamento ha dichiarato:”La molla che ha fatto scaturire il tutto è stata l’esigenza di  istituire un singolare connubio tra l’arte, di cui sono espressione le opere del MAB e gli scatti fotografici del calendario, ma anche fornire un ulteriore stimolo di conoscenza a chi già conosce il museo all’aperto ed incuriosire chi viene a scoprire per la prima volta questo enorme patrimonio artistico che rappresenta per la città di Cosenza un valore aggiunto.”

La serata, condotta dalla giornalista Federica Montanelli, ha visto sfilare le collezioni di Sandro Ferrone e  un defilè ispirato al cinema degli anni trenta con gli abiti dell’ Accademia New Style che ha realizzato in esclusiva anche quelli indossati dalle modelle per il calendario.  Abiti basati su una libera interpretazione di alcune tra le più importanti opere d’arte, rivisitati e, nel contempo, ancorati al periodo storico e artistico in cui sono state concepite. ( Nel dettaglio: Miriam Belluscio  è affiancata a “Ferro Rosso” di Pietro Consagra, Martina Colla a “San Giorgio e il Drago” di Salvador Dalì, Federica Florio a “La rinascita della cultura” di Mimmo Rotella, Maria Francesca Palermo a “Le Tre colonne” di Sacha Sosno, “Alessandra Crocco a “Testa di Cariatide” di Amedeo Modigliani e Manuela Caruso a “Il Grande Metafisico” di Giorgio De Chirico. Nella copertina, ancora Federica Florio posa accanto a “Testa di medusa”  di Giacomo Manzù.

Gli scatti sono di Luca Di Biase che ha curato anche la grafica del calendario, mentre il simpatico back stage finale è frutto dell’impegno di Settimio Martire. A concludere, nel rispetto della cornice che li ha ospitati, una degustazione di vino e prodotti tipici calabresi che ha reso ancora più tangibile l’ottimo lavoro condotto dall’agenzia, capitanata appunto da Giada e Selene Falcone.

Lia Giannini

 

Cosenza, amministrative: stato di calma apparente

Palazzo dei Bruzi, Piazza dei Bruzi, 1959

COSENZA – Vive di fiammate la campagna elettorale per le amministrative di Cosenza. Con momenti di aspro confronto tra le diverse forze politiche ed altre di calma apparente. Sul tavolo, al momento, ci sono due sole candidature ufficiali: quella di Mario Occhiuto e quella di Lucio Presta. La vicenda delle luminarie e dell’acquisizione dei relativi atti da parte della guardia di finanza non ha prodotto particolari scossoni nelle stanze di Palazzo dei Bruzi. Accantonate le schermaglie con il senatore Morra, indicato quale presunto mandante del famigerato servizio trasmesso dal tg1, il sindaco architetto è concentrato a rinsaldare le alleanze e a completare il programma di opere pubbliche che metterà sul piatto della bilancia quando sarà il momento di chiedere il voto agli elettori. Piazza Bilotti e il ponte di Calatrava tanto per citare le più importanti. L’attivismo di Occhiuto fa a pugni con l’immobilismo di Lucio Presta del quale si sono perse le tracce dal giorno della conferenza stampa in cui ha annunciato la sua candidatura. Da allora le attività del movimento Amo Cosenza sono cadute nell’oblio. Il silenzio del manager dello spettacolo fa il paio con l’indecisione cronica del Pd e del centrosinistra che proprio in Lucio Presta intravede la propria ancora di salvezza. Perché risponde all’identikit tracciato da Renzi e perché rappresenta quel candidato di superamento in grado di compattare uno schieramento oggi dilaniato da mille divisioni. Le ambizioni di Enzo Paolini e di Marco Ambrogio sono dunque destinate a rimanere deluse. Il partito democratico però, deve aspettare anche il nulla osta del Nuovo Centro Destra e quello di Giacomo Mancini, i cui consensi sono tali da consentire loro anche la scalata in autonomia. Ci sarà poi un candidato del Movimento Cinque Stelle e una lista, Calabria terra Libera, a cura del senatore Molinari e del deputato Barbanti il quale, commentando i travagli grilllini e la vicenda Corbelli, non ha esitato a definire i suoi ex compagni stalinisti e nazisti.

Barbanti, a Cosenza logiche staliniste e naziste tra i Cinque Stelle

di SALVATORE BRUNO

 

COSENZA – Dialoga con Magorno perché l’interlocuzione con il governo regionale passa necessariamente dal Partito Democratico e sulle vicende amministrative di Cosenza annuncia un progetto comune con il senatore Molinari e l’Associazione Calabria Terra Libera. E sui travagli vissuti all’ombra di Palazzo dei Bruzi dal Movimento Cinque Stelle, lascia in cantina il fioretto, sferzando i suoi ex compagni a colpi di sciabola.

Sebastiano Barbanti, deputato cosentino, attualmente nel Gruppo Misto, sta lavorando sotto traccia, ma non troppo, per offrire il proprio contributo alla risoluzione delle tante emergenze che attanagliano la Calabria, mettendo sul tavolo questioni e soluzioni, sottoposte al segretario regionale del Pd. I due sono colleghi tra i banchi di Montecitorio. «Ma la Camera è chiusa dall’ultima decade di dicembre. In pratica erano più di venti giorni che non vedevo Magorno. Ho approfittato della nostra contemporanea presenza a Lamezia Terme per incontrarlo. Il motivo? Da tempo lavoro su temi che stanno a cuore a me ed ai cittadini della nostra regione. La sanità, la Sorical, la questione relativa alla Fondazione Terina. Si tratta di tematiche che riguardano il governo regionale. Il mio interlocutore dunque non può che essere Mario Oliverio ed il suo partito, ovvero i rappresentanti politici ed istituzionali deputati ad affrontare e risolvere le problematiche. Inutile attardarsi a denunciare quello che non va. La diagnosi non è sufficiente. Bisogna trovare le cure e proporle agli organismi che hanno il potere e gli strumenti per operare e cambiare le cose». Una sorta di collaborazione dall’esterno? «In realtà ritengo che le cose si cambiano da dentro, perché dall’esterno si possono esercitare soltanto pressioni limitate, destinate a rimanere lettera morta».

Questa collaborazione con il Pd potrebbe essere riproposta anche a Cosenza, in vista delle amministrative? «Su Cosenza, insieme al senatore Molinari e con l’Associazione Calabria Terra Libera, stiamo predisponendo una lista aperta al contributo dei cittadini. Non abbiamo preclusioni di carattere ideologico. Noi lavoriamo e lavoreremo sui temi, sui fatti concreti e sulla progettualità. Ovviamente i nostri candidati dovranno essere persone specchiate. Quindi la nostra lista sarà off limits per condannati e persone con carichi pendenti». Presenterete un vostro candidato a sindaco? «E’ un aspetto che valuteremo in seguito. I tempi non sono ancora maturi. In questa fase siamo impegnati a chiudere la lista dei candidati al consiglio comunale. Potremo avere un candidato sindaco di Calabria Terra Libera oppure entrare a far parte di uno schieramento più ampio. Sotto questo aspetto la palla adesso è nel campo dei partiti tradizionali. Noi non siamo per alzare steccati ideologici ed anacronistici che non portano a nulla se non ad essere destinati a rimanere ai margini della vita amministrativa. Se dovessero chiederci di sostenere un candidato a sindaco a noi gradito e con le carte in regola, saremo della partita». Da osservatore esterno il deputato Barbanti commenta anche la polemica tra il sindaco Occhiuto ed il senatore Morra, sul caso luminarie e sul famigerato servizio del Tg1. «Per la verità non ho seguito la vicenda, se non in maniera superficiale. E però Occhiuto non è abituato a parlare a vanvera. Se si è esposto in maniera così netta, qualcosa sotto ci sarà. Peraltro gli elementi ci sono tutti, visto che il presidente della Commissione di vigilanza Rai è un rappresentante del Movimento Cinque Stelle. Su questo mi consenta un inciso: non ho visto né sentito dichiarazioni da parte grillina sul caos generato dalla trasmissione di Capodanno. Se a presiedere la vigilanza Rai ci fosse stato l’esponente di un altro partito, sono certo che avrebbero sollevato un polverone, chiedendone le dimissioni». La sensazione è che il divorzio dal Movimento è stato tutt’altro che indolore. Peraltro anche a Cosenza i Cinque Stelle stanno vivendo un periodo non semplice. Il caso di Mario Corbelli ne è un esempio. «Corbelli da persona intelligente, ha capito la logica stalinista, anzi nazista che vige all’interno del Movimento Cinque Stelle a Cosenza, esercitata da esponenti che non esitano a mettere sul patibolo una persona che ha avuto la sola colpa di mettere in discussione una regola che potrebbe anche essere anche cambiata. Sa cosa penso? Che con questi chiari di luna, chissà se riusciranno a mettere insieme il numero minino di candidati per formare una lista».

 

Cosenza, le luminarie accendono lo scontro politico. Occhiuto se la prende col senatore Morra

LuminarieCOSENZA – Punta il dito contro il senatore Nicola Morra. il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto non ha dubbi: «C’è qualcuno che fa macchinazioni e ritengo che sia il senatore Morra, tra l’altro lo conoscevo e pensavo fosse una persona sensata e di cultura». L’inquilino di palazzo dei Bruzi lo ha detto a chiare lettere nel corso di una conferenza stampa organizzata a tempo di record dopo il servizio sui costi delle luminarie e sulle presunte irregolarità su cui indagano la Procura e le fiamme gialle, andato in onda nel tg1 delle 20 di domenica sera. Mario Occhiuto se la prende con il senatore del Movimento 5 Stelle: «Non sono complottista e rispondo alle polemiche con argomentazioni, non mi piace la politica parolaia che si richiama a complotti ma in questo caso devo denunciare quanto accaduto», ha affermato Occhiuto ricordando un precedente tentativo da parte di alcuni esponenti del centrosinistra di pubblicare notizie su di lui nella campagna elettorale del 2011. Occhiuto poi ha fatto un paragone con le altre amministrazioni: «Hanno speso molto più di noi per una sola serata mentre a noi vengono contestate le spese di più anni. Non accetto che tale notizia arrivi su Raiuno perché non hanno parlato del concerto di Capodanno». Il Luminarie 2primo cittadino snocciola dati, mostra documenti supportato dal vicesindaco Luciano Vigna, dallo staff dell’ufficio stampa e con il sostegno di assessori, consiglieri e suoi sostenitori presenti in una affollata sala degli Stemmi della Provincia. Occhiuto mostra le interdittive antimafia per alcune cooperative, delibere in cui fa vedere quanto spendono le altre città italiane per le feste natalizie. «Queste cose – aggiunge Occhiuto – sono dati inconfutabili: la riduzione degli affidamenti diretti e non solo. Su piazza Bilotti e per il cimitero abbiamo chiesto i componenti delle commissioni per i bandi di gara. Abbiamo otto milioni in meno per la spesa corrente. Le singole procedure di gara sono fatte dagli uffici in assoluta trasparenza». Risparmio e trasparenza sono i concetti ribaditi da Occhiuto: «Potevamo anche far venire i Negramaro ma non volevamo spendere tanto per un concerto». E poi va oltre: «Le denunce ci sono e ci mancherebbe. Ma le strumentalizzazioni non mi piacciono. So che dietro c’è Morra. Ovviamente se c’è una denuncia di un parlamentare è ovvio che devono esserci degli accertamenti. Come è accaduto per Piazza Bilotti. Possono indagare e non troveranno nulla, anche con centomila denunce».

Cosenza, le luminarie accendono lo scontro politico. Oggi conferenza stampa di Occhiuto

Luminarie 1COSENZA – Il servizio del Tg1 fuga ogni dubbio. Non sull’esito delle indagini avviate dalla Guardia di Finanza, che stabiliranno, si spera in tempi brevi, se vi siano o meno irregolarità circa le spese affrontate dall’amministrazione di palazzo dei Bruzi per l’allestimento delle luminarie in città, ma sul fatto che le luminarie stesse e tutte le iniziative messe in piedi per il Capodanno a Cosenza, siano diventate un terreno di battaglia politica. Che si preannuncia aspra. Un inviato di punta del più autorevole telegiornale nazionale non si scomoda a venire a Cosenza per una inchiesta ancora in embrione. Qualcosa di molto serio bolle in pentola, tanto da catturare l’attenzione della principale testata giornalistica della Rai, notoriamente influenzata dall’azione governativa. Le fiamme gialle hanno acquisito i documenti relativi agli incarichi che il comune ha affidato alla Medlabor e a Enel Sole per l’installazione delle luminarie. L’ipotesi è che vengano pagate due imprese differenti per garantire gli stessi servizi.  Mario Occhiuto ha subito organizzato una conferenza stampa per le ore 13 di oggi. Sarà presente il vicesindaco Luciano Vigna. Eloquente il tema: Operazione verità

Intanto il sindaco si difende, con un post su facebook:

“Mi ha intervistato alle 20 il tg1 sulla vicenda che riguarda le luminarie – scrive sul social network – Mentre in altre realtà italiane gli spettacoli di luci natalizie vengono elogiati come attrattiva utile per il turismo, a Cosenza un’iniziativa che ha portato visitatori e ricchezza diventa occasione di polemiche. E se la polemica politica pre elettorale, come danno collaterale, travolge la città per qualcuno non fa differenza. E così si sceglie di disprezzare, parlando male di Cosenza e di un festival che ha portato in città centinaia di migliaia di visitatori, attraverso informazioni parziali e strumentali. La vicenda in sé è quasi ridicola perché ci si chiede come mai siano stati utilizzati 700mila euro in cinque anni (suddivisi in eventi svoltisi durante tutto l’arco dell’anno: San Giuseppe, Lungofiume, Buone Feste, etc.) quando in altre città come Salerno si spendono 4 milioni all’anno solo per le luci di Natale. E in una città come la nostra dove solo qualche anno fa si spendeva mezzo milione di euro esclusivamente per l’artista a capodanno, o 900mila per Battiato per una sola serata al Rendano, o centinaia di migliaia di euro per pochi minuti di fuochi d’artificio (dannosi e pericolosi). I fornitori oltretutto sono pochissimi sulla piazza perché si tratta di lavori molto specialistici con prestazioni artigianali ed artistiche. C’è qualcuno che tenta luminarie 2insistentemente di farci fuori con i soliti metodi, perché sa che non riuscirebbe diversamente. È il solito schema, che ora hanno fatto proprio anche gli esponenti dei nuovi movimenti politici. Fanno prima una denuncia, sulla base della quale scattano i doverosi controlli della finanza e della magistratura; poi utilizzano la stampa locale cecando di strumentalizzarla e infine, grazie a qualche amico, fanno riprendere la cosa dai media nazionali. Cercando pure di intimidire e strumentalizzare la magistratura con qualche ricattatore locale. Quello che inquieta è come faccia una cosa del genere ad arrivare al tg1 in prima serata, dopo che tutte le bellissime attività che abbiamo realizzato in questa città vengono costantemente trascurate dai media nazionali. Prendo nuovamente atto che questi sono i metodi dei nostri avversari. Sono stati anni di intimidazioni, di tentativi di ricatti, di denunce. Un’opposizione che usa questi metodi pensando che tutti siano come loro, abituati ad utilizzare la cosa pubblica solo per la gestione del potere a proprio piacimento. Noi non abbiamo mai avuto problemi in questi anni proprio perché non siamo come loro, e stiamo dimostrando che una città del sud può aspirare a mettere in piedi progetti ambiziosi che fanno crescere l’economia e rilanciano l’immagine del nostro splendido territorio. Non ci lasceremo intimidire dalle nuove lobby di un nuovismo di facciata che adotta i peggiori metodi del passato. Ci sono processi irreversibili. Se ne facciano una ragione i nostri avversari: siamo abituati a ben altro”.

Tagliente la riflessione di Enzo Paolini

“Ora che si sono depositati i fumi dei botti di capodanno sono opportune due considerazioni. La prima è che i festeggiamenti per il nuovo anno sono stati ben organizzati e sono riusciti con successo di pubblico. Sarebbe sciocco non dirlo. La seconda è che proprio questo dimostra l’insufficienza politica della azione di una amministrazione che ritiene di chiudere l’anno con un bilancio positivo grazie ad un veglione peraltro pagato profumatamente dai cittadini senza considerare che in città il commercio è allo stremo, il lavoro non c’è, le luminarie 4periferie ed il centro storico sono abbandonate, la solidarietà sociale è inesistente, l’immondizia compone cumuli inguardabili, il servizio sanitario è stato chiuso, l’urbanistica si interpreta con rifacimenti di marciapiedi e con grosse buche riempite ora di cemento armato e domani di macchine ma si presenta con lunghi peana autocelebrativi come quelli del sindaco di ieri e se qualcuno si permette di affrontare il tema cultura con un altro punto di vista si risponde con una replica stizzita e un po’ ingiuriosa come quella di un ex assessore questa mattina su fb senza accettare la benché minima osservazione critica. 
Segno di debolezza, certo non di forza. Noi continuiamo a dire che la notte di capodanno è bello divertirsi e fare i fuochi d’artificio cantare e ballare e magari bere anche un bicchiere in più, sapendo che chi può e deve ha fatto tutto quanto possibile per far sperare nell’anno che verrà anche l’ultimo dei cittadini.
È’ difficile pensare questo apprendendo che la guardia di finanza indaga sulla regolarità delle spese che il comune (cioè sì tutti noi) ha sostenuto per le luminarie per circa 700.000 euro in due anni. Sappiamo bene che una indagine non è una condanna e quindi non ci spingiamo oltre ed attendiamo il lavoro di inquirenti e magistratura (anche se da cinque anni chiediamo invano trasparenza su questo ed altro) ma nel migliore dei casi, chi glielo dice ad una commessa che ha perso il lavoro, allo studente di Donnici che deve andarsene altrove a cercare la sua strada, all’anziano non autosufficiente che non può uscire di casa perché non ha l’ascensore o alla bambina disabile che non può andare a scuola perché il comune non paga gli assistenti che i loro diritti di cittadini non valgono una lampadina?”