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Tokyo 2020, eliminata ai quarti l’Italvolley dei calabresi Lavia e Valentini

Brutte notizia da Tokyo dove la Nazionale italiana di pallavolo maschile è fuori dai Giochi Olimpici. E così tornano a casa gli ultimi rappresentanti calabresi: il giocatore Daniele Lavia e il tecnico Antonio Valentini.

Ai quarti di finale i ragazzi di Gianlorenzo Blengini sono stati battuti al tie-break dall’Argentina al termine di un match dall’andamento altalenante nell’ambito del quale il risultato è stato in bilico fino alle battute conclusive. Iniziata la gara nel migliore dei modi gli azzurri si sono progressivamente smarriti cedendo il passo agli avversari portatisi sul 2-1. Nella seconda parte della gara però Juantorena e compagni hanno reagito portando al gara al quinto set. Nel tie-break, però, sul 10-8 in favore dell’Italia, un turno al servizio di Lima ha messo nell’angolo gli azzurri che a quel punto hanno perso sicurezza fino ad arrendersi 15-12.

LE PAROLE A FINE GARA DEL CT GIANLORENZO BLENGINI: 

“Nel secondo set siamo stati avanti di qualche punto e in quel momento abbiamo commesso qualche errore di troppo in battuta e quello ha permesso loro di rifiatare e in più hanno cominciato a difendere molto, rimettendosi in partita. Nel terzo abbiamo faticato a riorganizzarci, mentre il quarto è stato a senso unico per noi. Nel tie-break siamo stati davanti anche di due punti, però a fare la differenza è stato un loro turno in battuta. Grazie a quella serie hanno preso un bel vantaggio e non ce l’abbiamo più fatta a recuperare. Sapevamo che ci avrebbe aspettato un match durissimo, l’Argentina arrivava a questa Olimpiade con una squadra matura e nel girone sono stati capaci di fare grandi cose, sfiorando addirittura la vittoria con il Brasile. Proprio per questo siamo scesi in campo con l’atteggiamento giusto nel primo set e siamo rimasti in partita sino alla fine, però non è bastato. L’Argentina così va avanti, mentre noi ci fermiamo qui. Tutti i ragazzi, sia quelli scesi subito in campo, sia chi è entrato dalla panchina ha provato a dare il 100% di quello che era nelle condizioni di dare. (…) Devo ringraziare, ovviamente, tutti i giocatori con i quali ho lavorato, tanti hanno dato alla nazionale una disponibilità quasi illimitata per portare più in alto la maglia azzurra. A volte ci siamo riusciti, a volte no, ma l’impegno non è mai stato meno del 100%. Rappresentare per due volte consecutive il proprio paese alle Olimpiadi è stato un grandissimo privilegio”.

ITALIA – ARGENTINA: 2-3 (25-21, 23-25, 22-25, 25-14, 12-15)

Italia: Giannelli 3, Zaytsev 8, Michieletto 21, Juantorena 22, Galassi 12, Anzani 5, Colaci (L). Kovar, Sbertoli, Lavia, Vettori 10, Piano 4. All: Blengini
Argentina: Conte 19, Loser 4, Sole 9, Lima 14, Palacios 18, De Cecco 4, Danani (L). Sanchez, Ramos, Poglajen 4, Pereyra 1, Mendez. All: Mendez  
Arbitri: Simonovic (SRB), Maroszek (POL)
Durata set: 29’ 35’, 32’, 24’, 21’
Italia: a 5 bs 21 mv 13 et 27
Argentina: a 5 bs 15 mv 6 et 22

Tokyo 2020, Tocci e Marsaglia sesti nel sincro

Come cinque anni fa alle Olimpiadi di Rio (all’epoca in coppia con Andrea Chiarabini), il tuffatore calabrese Giovanni Tocci (C.S. Esercito – Cosenza Nuoto) è sesto nella finale olimpica del trampolino maschile sincronizzato in coppia con l’altro azzurro Lorenzo Marsaglia (C.S. Marina – CC Aniene).

Gara buona e tutto sommato regolare per il duo italiano, senza picchi altissimi e con alcune sbavature – soprattutto di Marsaglia – che hanno compromesso l’aggancio alla medaglia di bronzo. Ma esserci, soprattutto per Giovanni Tocci, reduce da due infortuni importanti nel giro di pochi mesi, è stato comunque importantissimo – specie in anno come questo che ha limitato i confronti internazionali con gli atleti di punta. 

Buona la partenza di Tocci e Marsaglia nei primi due tuffi obbligatori. Coppia azzurra sempre a ridosso del podio ma qualcosa si inceppa nel terzo e poi soprattutto nel quinto tuffo, il quadruplo e mezzo avanti raggruppato, peccano un po’ per pulizia del salto e sincronismo e perdono qualche posizione. L’ultimo tuffo, il triplo salto mortale e mezzo raggruppato ritornato, con un pizzico di fortuna – considerati gli errori di alcuni avversari -, avrebbe potuto valere di più, invece gli azzurri si confermano al sesto posto finale (con 388.05 punti) che in una finale olimpica, fra i migliori del mondo, è comunque tanta roba e permette loro la qualificazione alle World Series di Roma 2022.

L’oro è andato alla coppia cinese (Wang Zongyuan e Xie Siyi con 467.82), argento agli Usa (Andrew Capobianco/Michael Hixson, che confermano l’argento di Rio con 444.36 punti) e Germania di bronzo all’ultimo tuffo di Patrick Hausding e Lars Rudiger.

LE PAROLE DI TOCCI

«Il sincro è sempre una gara particolare, lo sapevamo e avevamo sempre pensato in grande nei giorni precedenti – ha dichiarato a fine gara Giovanni Tocci, classe ’94, come si legge sul sito della Fin – è sempre difficile mantenere i nervi saldi dal trampolino olimpico. L’errore nel quinto tuffo ci ha penalizzati e siamo a sedici punti dalla medaglia che volevamo. Questo sport ha tanti variabili, tecniche e psicologiche. Purtroppo il quadruplo e mezzo ci viene bene in allenamento mentre in gara, con la tensione, è difficile metterlo a puntino. Nella coppa del mondo ci ha regalato la qualificazione, però il sesto posto davanti agli inglesi vicecampioni olimpici e i russi vicecampioni europei ci rende comunque felici». 

I TUFFI AZZURRI:

Ordinario indietro carpiato, punti 49.20

Ordinario rovesciato carpiato, 49.20

Triplo salto mortale e mezzo avanti carpiato, 73.47

Doppio salto mortale e mezzo avanti con 2 avvitamenti carpiato 80.58 , 80.58

Quadruplo salto mortale e mezzo avanti raggruppato, 67.26

Triplo salto mortale e mezzo avanti raggruppato 68.34

Tokyo 2020, Simone Alessio si ferma ai quarti di finale

Nello sport che regala finora il primo e unico oro dell’Italia ai Giochi olimpici di Tokyo, il Taekwondo, erano alte le aspettative anche per il calabrese Simone Alessio alla sua prima olimpiade in carriera. 

Purtroppo però la corsa dell’atleta di Sellia Marina (Cz) si ferma ai quarti di finale dei -80 kg (categoria in cui detiene il bronzo europeo) contro l’egiziano Seif Eissa che passa 6-5. Un incontro equilibrato che non ha visto certo il predominio dell’avversario ma che anzi ha visto il giovane atleta calabrese delle Fiamme Rosse lottare e crederci fino alla fine. L’ultima speranza per Alessio era rappresentata da un eventuale ripescaggio per potersi giocare la medaglia di bronzo se l’egiziano avesse raggiunto la finale. Ma così non è stato.

Nella notte italiana Alessio aveva vinto per ko negli ottavi di finale contro l’atleta brasiliano Icaro Miguel Soares Martins. 

Olimpiadi, parte bene l’Italvolley di Daniele Lavia

Comincia con una vittoria al tie-break per 3-2 (26-28, 18-25, 25-21, 25-18, 15-11) contro il Canada il percorso della Nazionale maschile, argento a Rio 2016, nel torneo olimpico. Gli azzurri hanno sicuramente accusato l’emozione dell’esordio; sono apparsi molto contratti e nei primi due set non sono mai riusciti a mettere in mostra una buona pallavolo. Sotto 2-0 e in difficoltà, i ragazzi di Blengini sono riusciti a compattarsi reagendo da squadra vera e alla fine, palla su palla, hanno progressivamente recuperato fino a mettere gli avversari nell’angolo conquistando così il primo importante successo. Dopo i due set recuperati, decisivo come detto è il set finale, equilibrato fino al 9-9, momento in cui Juantorena ha preso per mano i compagni. Nel finale l’Italia ha allungato sul +4 (13-9) prima di chiudere set e match grazie al 15-11 conclusivo.

Blengini per questo esordio olimpico ha schierato la formazione provata già nelle ultime apparizioni ufficiali con Giannelli in palleggio, Zaytsev opposto, Michieletto e Juantorena schiacciatori, Piano e Galassi centrali con Colaci libero.

IL ROSSANESE DANIELE LAVIA E IL VIBONESE ANTONIO VALENTINI

Pronto a subentrare c’è poi il ventunenne di Corigliano – Rossano, Daniele Lavia (uno dei tre atleti calabresi a Tokyo con il tuffatore Giovanni Tocci ed il taekwondota Simone Alesioo). Classe ’99, nato a Cariati, lo schiacciatore ha fatto tutto l’iter in maglia azzurra (dall’under 19 all’under 23) per esordire nella nazionale maggiore nel 2019, appena ventenne. Nello stesso anno vince la medaglia d’argento al campionato mondiale under 21, dove viene premiato come miglior schiacciatore. Nel palmares anche la medaglia d’argento al campionato europeo e quella d’oro al Festival olimpico della gioventù europea conquistati con l’Italvolley u19. Dopo una stagione a Modena, dal mese di giugno è in forze all’Itas Trentino volley.

Con Lavia a Tokyo c’è anche il tecnico vibonese Antonio Valentini, membro dello staff azzurro del ct Blengini e guida tecnica dell’Italia alla recente Volleyball Nations League.

IL TABELLINO

ITALIA – CANADA: 3-2 (26-28, 18-25, 25-21, 25-18, 15-11)

Italia: Juantorena 21, Michieletto 24, Piano 2, Galassi 9, Giannelli 4, Zaytsev 4, Colaci (L). Kovar 1, Sbertoli, Anzani 6, Vettori 10, Lavia. All: Blengini
Canada: Sanders, Perrin 17, Hoag 18, van Berkel 10, Vernon 12, Vigrass 6, Bann (L). Sclater 5, Maar 2, Blankenau, Szwarc 3. Ne: Marshall. All: Hoag
Arbitri: Makshanov (RUS), Jiang (CHN)
Durata set: 34’, 27’, 29’, 28’, 19’  
Italia: a 7 mv 10 et 30
Canada: a 4 mv 5 et 28

Il calendario degli azzurri – orari italiani

Italia-Polonia (26/7, ore 7.20), Giappone (28/7, ore 12.40), Iran (30/7, ore 12.40) e Venezuela (1/8, ore 9.25).

Foto: Federazione Italiana Pallavolo
 
 
 

Cosenza capitale olimpica dei giochi tradizionali

COSENZA – Si torna alla corsa con i sacchi e al tiro alla fune, dimenticando, almeno per un giorno, i cellulari ed i social. Sembra essere questa la filosofia dell’ottava edizione delle Olimpiadi tradizionali promossa dalla UISP e che vedrà la sua manifestazione conclusiva sabato 18 maggio al Palasport “Domenico Ferraro” di via Popilia con inizio alle ore 9,00. La prima edizione delle Olimpiadi UISP dei Giochi tradizionali risale al 2005, poi proseguite fino al 2012 con sette edizioni.

Dopo un periodo di pausa, si riparte, con l’ottava edizione, in virtù della sinergia tra l’Accademia dei Giochi Tradizionali di Cosenza (affiliata UISP) ed il Comune.

La manifestazione è destinata ai bambini della scuola primaria e ai ragazzi delle scuole medie e nasce con l’intento di riappropriarsi dei valori del gioco tradizionale come momento di socializzazione, strumento di creatività e di recupero della memoria, anche in contrapposizione al moderno proliferare di giochi informatici, che determinano spesso un isolamento nei bambini.

Sarà l’occasione per far vivere momenti di sano divertimento e di utile socializzazione alle giovani generazioni, stimolando la creatività e lo spirito di gruppo.

Parteciperanno molte scuole provenienti da tutta la provincia di Cosenza ed anche da altri centri della regione.

«Coniugare l’attività sportiva e il movimento con l’ingegno, quello legato alla fantasia che albergava nei giochi tradizionali appartenuti alla generazione dei nostri nonni – sottolinea l’Assessore allo sport Carmine Vizza – ci è sembrata la formula giusta per recuperare le attività ludiche di un tempo, attraverso le quali favorire il più possibile la socializzazione e lo spirito di gruppo in un momento storico in cui le giovani generazioni sono sempre più esposte al rischio isolamento per un eccessivo utilizzo delle nuove tecnologie».

«I bambini tanto più sono piccoli, tanto più hanno bisogno di muoversi e di socializzare – afferma dal canto suo Pietro Turano, promotore ed organizzatore delle Olimpiadi dei Giochi Tradizionali – ma anche di ritornare a privilegiare gli aspetti qualitativi del gioco, inventandosi il divertimento dal nulla».

Alla finale del PalaFerraro parteciperanno circa 20 istituti comprensivi provenienti da tutta la regione. La manifestazione ha preso il via all’inizio dell’anno scolastico con la presentazione nelle singole scuole del progetto Olimpiadi dei Giochi Tradizionali.

Dopo una prima fase preliminare territoriale, si è arrivati all’appuntamento conclusivo di sabato 18 maggio nel corso del quale si affronteranno i primi classificati delle varie selezioni territoriali in rappresentanza del proprio Comune o della propria scuola.

I giochi tradizionali, considerati “discipline olimpiche”, sono: la corsa con i sacchi, la corsa con l’uovo, il tiro alla fune, il Cerchio (u ruoddru), la trottola (u strummulu).

Vi prenderanno parte le squadre di Cosenza (scuola di via Negroni), Cotronei, Acri, Carolei, Domanico, Casali del Manco, Castiglione cosentino, Rovito, San Pietro in Guarano, Lauropoli, Mangone/Grimaldi, Praia a Mare, Rose, Lattarico, Rota Greca e Torano Castello.

Il programma prevede, alle ore 9,30 la sfilata delle squadre e, subito dopo, i saluti e l’apertura ufficiale dei giochi da parte del Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, dell’Assessore allo Sport del Carmine Vizza, del Presidente della UISP regionale Peppe Marra, del Presidente del CONI di Cosenza Francesca Stancati, del Presidente dell’Accademia dei Giochi Tradizionali/UISP “Area Giochi” Pietro Turano. A seguire sarà data lettura del giuramento delle olimpiadi.

I giochi avranno inizio alle ore 10,00 e proseguiranno anche nel pomeriggio. La cerimonia di premiazione è prevista per le ore 18,00.

Inaugurata a Reggio la mostra delle fiaccole olimpiche

REGGIO CALABRIA  – Le fiaccole olimpiche da Berlino del 1936 a Rio De Janeiro del 2016 sono da oggi in mostra nel Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria.

Ad inaugurare l’esposizione è stato il presidente del Coni Giovanni Malagò – in città per la riunione della Giunta nazionale del Comitato – accompagnato dal direttore del Museo Carmelo Malacrino, e dal presidente del Comitato regionale Maurizio Condipodero.

A fare da Cicerone nelle visite su prenotazione della mostra “La fiamma che unisce” – nata dalla collaborazione tra il Museo Nazionale di Reggio Calabria ed il Coni e che resterà aperta fino al 9 dicembre – saranno gli studenti del Liceo sportivo Alessandro Volta di Reggio Calabria debitamente preparati.

Malagò visitò il Liceo precedentemente

«Sinceramente – ha dichiarato Malagò – non mi aspettavo di trovare questa bella realtà. Si capisce che questo risultato va oltre l’impegno della preside. E fa piacere, con questa occasione, ricordare che i licei sportivi sono una cosa seria».

Già nel 2015 le fiaccole olimpiche furono esposte a Cosenza.

 

Olimpiadi Scienze Naturali, un alunno dello Scorza rappresenterà la Calabria

VARESE – Si sono concluse il 13 maggio scorso le fasi nazionali delle Olimpiadi di Scienze Naturali. Oltre cento ragazzi provenienti da tutte le regioni d’Italia si sono incontrati a Varese per conquistare i titoli nazionali che per questa competizione prevedono tre categorie: biennio, triennio di biologia e triennio di scienze della terra. La Calabria era rappresentata da ben 11 studenti: 4 per la categoria biennio (Tassone Domenico del Liceo Scientifico di Locri, Manuello Francesco del Liceo Scientifico “Filolao” di Crotone, Vona Valentina del Liceo Scientifico di Petilia Policastro e Franco Nicholas dell’I.I.S. “Einaudi” di Serra San Bruno), 4 per la categoria triennio di biologia (Iembo Lorenzo del Liceo “Filolao”di Crotone, Agosto Emanuele dell’ITAS “Chimirri” di Catanzaro, Bruzzese Sofia del Liceo Scientifico di Cittanova, Galati Erika del Liceo “Berto” di Vibo Valentia) e 3 per la categoria triennio di scienze della terra (Buttafuoco Francesco del Liceo “Scorza” di Cosenza, Ricco Marco del Liceo “Da Vinci” di Reggio Calabria e Muscatello Bruno del Liceo “La Cava” di Bovalino).
MEDAGLIA DI BRONZO PER UN ALUNNO DELLO SCORZA 
Le prove nazionali hanno previsto lo svolgimento di una prova scritta ed una prova pratica; al termine delle gare Francesco Buttafuoco della classe VG del Liceo Scientifico “Scorza” di Cosenza ha conquistato la medaglia di bronzo. Ma la vittoria del titolo è solo l’inizio: lo studente, infatti, parteciperà alle gare mondiali di scienze della terra (IESO) che si svolgeranno in Thailandia a Kanchanaburi dall’8 al 17 agosto 2018. Soddisfatte ed entusiaste le docenti dello “Scorza” Giovanna Tallarico, che ha accompagnato i finalisti calabresi, ed Elena Tancredi, che ha preparato  il ragazzo alle gare. E’ la prima volta, in 11 undici edizioni delle IESO che uno studente calabrese conquista il podio per le scienze della terra e sbarca oltreoceano.

ALL’UNICAL LE PREMIAZIONI REGIONALI

Venerdì 18 maggio in aula magna presso l’Università della Calabria si svolgeranno le premiazioni regionali per i finalisti e tutti i partecipanti (quest’anno oltre 600) alle fasi regionali delle Olimpiadi. A premiare i ragazzi ci sarà Emanuele Biggi, conduttore del programma GEO, il Magnifico Rettore dell’Unical prof. Gino Crisci, il Presidente del Corso di Studi in Scienze Naturali prof. Sandro Tripepi ed il referente regionale delle Olimpiadi dott. Emilio Sperone. In questa data si celebrerà anche il NATURE DAY, giornata dedicata ormai da anni alla natura, quest’anno avente come tema gli organismi dei microcosmi. La partecipazione all’evento è gratuita ed aperta a tutti. Sarà una bella occasione per parlare di Natura e per celebrare i giovani studenti calabresi che portano alto il nostro nome in contesti internazionali.

Olimpiadi di scienze naturali 2018, oltre 600 studenti in gara all’Unical

COSENZA – Si svolgeranno giovedì 22 marzo 2018 a partire dalle 9,30 la fase regionale delle Olimpiadi di Scienze Naturali, manifestazione promossa dall’Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze Naturali e dal Corso di Laurea in Scienze Naturali dell’Università della Calabria con il patrocinio diretto del MIUR. Ancora una volta, le gare saranno ospitate nelle aule del Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell’Unical.

57 gli istituti scolastici coinvolti

Saranno 57 gli Istituti di scuola secondaria di secondo grado a partecipare, rappresentativi di tutte le provincie calabresi e tra gli studenti partecipanti, i migliori 11 rappresenteranno la Calabria alle gare nazionali previste per il prossimo 11 maggio. Alla manifestazione interverranno il prof. Cesare Indiveri, Direttore del DIBEST, il prof. Sandro Tripepi e la prof.ssa Liliana Bernardo, coordinatori del Corso di Laurea in Scienze Naturali, ed il dott. Emilio Sperone, referente regionale per le Olimpiadi di Scienze Naturali.

Premiazione il 18 maggio

Le premiazioni dei vincitori avranno luogo il 18 maggio 2018 in occasione del Nature Day, cui interverrà, come ormai da tre anni, il conduttore del programma televisivo GEO, Emanuele Biggi.

Unical, domani le Olimpiadi di Scienze Naturali, i vincitori ospiti di Geo&Geo

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Domani, mercoledì 29 marzo,  si svolgeranno le fasi regionali delle Olimpiadi di Scienze Naturali. All’evento parteciperanno 550 studenti di oltre 50 scuole superiori della regione. I migliori 11 studenti saranno ammessi alle gare nazionali dalle quali verranno fuori coloro i quali rappresenteranno l’Italia alle Olimpiadi Internazionali di Biologia e di Scienze della Terra. La speranza è quella di ripetere la performance di due anni fa quando un ragazzo calabrese riuscì a classificarsi secondo alle Olimpiadi mondiali. Le gare si svolgeranno, a partire dalle 8:30, presso le aule del Dipartimento di Biologia Ecologia e Scienze della Terra dell’Università della Calabria. L’organizzazione logistica dell’evento è stata curata dal corso di laurea in Scienze Naturali, in particolare dal professore Sandro Tripepi che è anche il presidente regionale dell’Associazione Nazionale degli Insegnanti di Scienze Naturali. Lo svolgimento delle gare, invece, è stato curato dal referente regionale per la Calabria delle Olimpiadi di Scienze, il dottor Emilio Sperone, coadiuvato dal personale dell’Orto Botanico e del Museo di Zoologia dell’UniCal e dagli studenti del Corso di Laurea in Scienze Naturali. I vincitori delle gare regionali saranno premiati in occasione del Nature Day previstoil prossimo 29 maggio e per il quale è stata confermata la presenza di Emanuele Biggi, conduttore del programma televisivo Geo& Geo.

Occhiuto lancia le Olimpiadi della Magna Grecia

COSENZA – «Le Olimpiadi della Magna Grecia  del  2028  da realizzare nel  Sud  Italia  rappresenterebbero una  grande  opportunità di  riequilibrio  per tutta l’area del Mediterraneo  e  per un concetto identitario  e integrativo di  Europa, fondato  sulla cultura della bellezza». Mario Occhiuto, Sindaco di Cosenza e Presidente della Commissione Mezzogiorno Anci, nonché ideatore della proposta che mette insieme Napoli, Bari, Cosenza, Palermo e le rispettive regioni, lo afferma in una lettera aperta indirizzata al presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi. «È  una sfida che dobbiamo accettare tutti insieme – scrive  Occhiuto a Renzi – smentendo  lo stereotipo  di un Paese che non può organizzare  i grandi eventi perché insidiato dalla corruzione  e dalla criminalità organizzata. Proprio un evento del genere – prosegue ancora Occhiuto – coordinato  dal supporto  di grandi personalità, da Cantone  a chi  è preposto al controllo della legalità,  metterebbe  fuori gioco la mafia  e tutti  quei cancri che  hanno sempre minato  lo sviluppo del Mezzogiorno». A tal fine, Mario Occhiuto analizza anche i possibili costi,  dimostrando come possano ridursi al minimo per  lo Stato. «Servirebbero  – dice – 12 miliardi, ma gran parte arriverebbero  da altri enti e dai privati. Tre miliardi almeno dall’agenda 2021-2028 – precisa Occhiuto – per completare l’alta velocità sino a Palermo, considerando che entro il 2028 sarà certamente finita la nuova Statale 106, che diventerà una vera e propria arteria di prolungamento dell’autostrada A/14. Inoltre: 1,7-2 mld arriverebbero dal CIO – aggiunge – e saremmo quasi a metà delle risorse necessarie, mentre il resto potremmo individuarlo con un finanziamento dei privati in cogestione per molte delle grandi attrezzature sportive necessarie. Ad esempio, il nuovo stadio di Napoli sarebbe realizzato in cofinanziamento con la società sportiva del Napoli Calcio che, impiegando il 70% della somma necessaria, cederebbe in leasing lo stesso impianto per tutto il periodo pre e post olimpico e poi lo riotterrebbe a vita, mentre le società che gestiscono gli aeroporti e i porti potrebbero portare il denaro necessario per le esigenze di ristrutturazione. È un concetto valido per ogni città  e che, anche a Cosenza, abbiamo già elaborato attraverso il progetto di  restyling  dell’attuale  stadio San Vito-Gigi Marulla. Bagnoli diventerebbe una seconda Barcellona e Sibari sarebbe il centro della mitologia greca. L’Italia, così,  potrebbe dimostrare la capacità di  essere  riequilibrante  nei  rapporti  tra le sue  latitudini,  attuando  tutta  una  serie di misure preventive  per  arginare  la criminalità organizzata  attraverso anticorpi  capaci di  evitare  qualsiasi tipo di  infiltrazione. Molte delle infrastrutture  necessarie in alcuni contesti, a Napoli  sarebbero  facilitate  dal fatto che il 2019  si terranno le Universiadi,  mentre  nel contesto dei rapporti mondiali  il Mediterraneo  assumerebbe  una posizione  di  visibilità  foriera di nuovi scambi commerciali  e  di riflessi  positivi per la geopolitica. Il merchandising – sottolinea sempre il Presidente della Commissione Anci Mezzogiorno rivolgendosi  a  Renzi – ci porterebbe centinaia di milioni di euro a copertura dei costi, considerando come tale tutto ciò che richiama ai simboli del Sud. L’impegno delle casse pubbliche dovrebbe ridursi a circa 2 miliardi di euro con un indotto inimmaginabile   per tutto il Sud, visto che, oltre ai ventimila tra atleti ed addetti ai lavori, avremmo milioni di turisti, con un incremento costante del Pil  per  i successivi venti anni. Prevediamo un’inaugurazione suggestiva a Sibari, la più grande città greca vivente con la sede  centrale dei Giochi, mentre  Napoli ospiterebbe atletica, calcio, boxe, ciclismo, scherma, canottaggio e vela. Bari avrebbe  le gare di basket, pallavolo, pallamano, rugby. Le gare di ginnastica, tennis, nuoto e tuffi si svolgerebbero in Sicilia, mentre in Calabria (sempre a Sibari) avremmo il golf, il beach volley le gare di tiro a volo oltre alla lotta greco-romana. Il villaggio Olimpico centrale sarebbe a Sybaris,  tempio della civiltà olimpica, mentre ognuna delle regioni ospiterebbe un villaggio più ridotto. L’idea  base – aggiunge nella missiva Occhiuto – ricostruirebbe le fascinazioni bimillenarie e, in tal senso, penso appunto ai benefici enormi che questo evento comporterebbe per l’intero Meridione, perché ci sarebbero cantieri certi, si eliminerebbero tutte le differenze di trasporto, si ammodernerebbero gli aeroporti. In questo contesto, come ho già avuto modo di dichiarare,  sarebbe naturale appaltare  il Ponte  sullo Stretto, le nuove centrali portuali  e aeroportuali  ai privati con il sistema  delle concessioni, riducendo  allo zero l’intervento pubblico: il Project financing  diventerebbe  un’opzione  straordinaria  per mettere  a  punto  condizioni di cofinanziamento  strutturale. Non possiamo arrenderci  alla logica dei no che hanno bloccato il Paese e le nuove generazioni per un trentennio. Potremmo dunque realizzare in soli dodici anni ciò che per 70 anni non si è visto nel Sud – chiosa Mario Occhiuto – e su questa base proprio questa sera mi confronterò con Luigi De Magistris, a Cosenza, per iniziare a dare concretezza a questo sogno».