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Grave incidente, un giovane perde la vita. Ubriaco il conducente della vettura

 SAN DONATO DI NINEA (CS) – Violento scontro ieri sera a San Donato di Ninea in località Arcomano. Un giovane di 17 anni ha perso la vita. Cinque persone erano a bordo di un fuoristrada che ha perso il controllo. La vittima, gravemente ferita è stata immediatamente trasportata all’Ospedale di Cosenza, ma per lui non c’è stato nulla da fare. Altri tre giovani che erano a bordo del veicolo sono stati trasferiti al nosocomio di Castrovillari.

Da un esame tossicologico è stato appurato che il conducente della vettura era ubriaco. Lo stesso è stato arrestato e posto ai domiciliari per omicidio stradale
Foto Repertorio

Morto l’uomo investito da un pirata della strada

FILANDARI (VV) – E’ deceduto ieri mattina nell’ospedale di Catanzaro in cui si trovava ricoverato, Rocco Grillo, il 67enne investito sabato scorso da un pirata della strada a Filandari poi rintracciato dai carabinieri. L’uomo, sposato e padre di tre figlie, aveva riportato ferite gravissime nell’impatto, avvenuto verso le 20.

Ad investirlo F.A.C., di 31 anni, compaesano della vittima, che si era dato alla fuga subito dopo l’incidente. L’uomo è stato poi identificato nel giro di poche ore dai militari dell’Arma che hanno individuato l’auto sul cui paraurti anteriore era presente un’ammaccatura compatibile con lo scontro. La vettura aveva anche perso uno specchietto retrovisore trovato sul luogo dello scontro.
Per l’uomo, denunciato per lesioni stradali dolose ed omissione di soccorso, l’accusa è destinata ad aggravarsi in omicidio stradale ed omissione di soccorso.

Fonte e foto Ansa 

Investì uno scooter uccidendo un giovane. Arrestato a Bologna dopo 4 anni

BOLOGNA – Un cittadino marocchino di 60 anni, Abdeslam Kabli, è stato arrestato all’aeroporto “Marconi” di Bologna dagli agenti della Polaria insieme ai Carabinieri della Compagnia di Bologna Borgo Panigale su input dei militari di Pianopoli. Difatti, la Procura di Lamezia Terme aveva emesso nei confronti dell’uomo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio colposo, lesioni gravissime e omissione di soccorso. Secondo l’accusa, l’uomo, il 21 ottobre 2012, aveva investito con il suo furgone due giovani, Paolo Fazio, morto dopo qualche giorno, e Marco Boca, che viaggiavano su uno scooter. I Carabinieri di Pianopoli e quelli della Compagnia di Soveria Mannelli, grazie a dei filmati e varie testimonianze, erano riusciti a risalire al furgone, poi rinvenuto nel cortile dell’abitazione di Kabli che, frattanto, aveva fatto ritorno in Marocco, per poi scoprire, tramite rilievi effettuati dal Ris di Messina, che sussisteva compatibilità con alcune tracce individuate dai Carabinieri sul paraurti del furgone.

 

Omicidio stradale, ieri incontro dell’Ordine degli Avvocati a Cosenza

COSENZA – Da poco e dopo lunghe discussioni è stato introdotto il reato di “omicidio stradale”, un decreto che nonostante l’entrata in vigore ancora continua a far discutere, soprattutto in relazione alle pene che la nuova legge prevede. Per questa ragione, ieri a Cosenza, nella sala della Biblioteca del Dibattito omicidio stradale CosenzaConsiglio dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza, si è svolto un convegno sul tema, con la promozione e organizzazione dell’associazione “Sulla strada giusta”, intitolata a Francesco Dino Filato, il volontario della Protezione Civile  rimasto ucciso in un grave incidente stradale. Ad aprire il tavolo di discussione, moderata dalla giornalista del Corriere della Calabria Mirella Molinaro, l’avvocato Oreste Morcavallo, presidente dell’Ordine degli Avvocati, e l’onorevole Jole Santelli, già Sottosegretario alla Giustizia. Tra gli altri relatori, il dottor Giovanni Garofalo, presidente della Corte d’Assise provinciale del tribunale di Cosenza; il dottor Aldo Belmonte, vicesegretario provinciale del Sap di Cosenza; l’avvocato penalista Sabrina Rondinelli; l’ingegnere Fabrizio Coscarelli, consulente tecnico e membro Evu Italia; il dottor Teseo De Santis, capo della Polizia Stradale della Regione Calabria. Il dibattito ha consentito di fare chiarezza sugli aspetti costituzionali del decreto e, a tal proposito, Jole Santelli ha specificato “tutte quelle che sono state le problematiche e le difficoltà riscontrate nel corso del dibattito per l’approvazione in Parlamento, un iter di certo non semplice e ancora oggi al centro di numerose critiche”. Anche se, come ha affermato il dottor Garofalo, “ad oggi il reato di omicidio stradale rappresenta uno spartiacque vero tra presente e recente passato; uno strumento che ci permette di dare risposte certe e giustizia ai cittadini e alle vittime”. L’avvocato Rondinelli si è detta anch’essa favorevole all’introduzione della nuova riforma, soffermandosi a chiarire alcuni aspetti dell’udienza con la quale a fine maggio si discuterò dell’omicidio stradale di Francesco Dino Filato, seppure “sono tante e diverse le norme che andranno riviste in quanto non pienamente conformi al codice penale in vigore”.

Nico D’Ascola: L’omicidio stradale punirà le condotte sconsiderate (AUDIO)

ROMA – «L’omicidio stradale diventa una fattispecie autonoma, ossia non è più un reato aggravato da tutta una serie di circostanze che determinavano un incremento sanzionatorio». Lo dichiara il presidente della Commissione Giustizia del Senato, Nico D’Ascola nel corso di un’intervista a Radio Sound. «Adesso è un reato che può arrivare fino a 18 anni di reclusione nel caso in cui concorrano ulteriori circostanze aggravanti. Già come ipotesi base, quindi come reato autonomo, è disciplinato prevedendo pene che sono cospicue e che possono arrivare fino a 10 – 12 anni a secondo della diversa strutturazione della fattispecie. Inoltre, l’assunzione di droga ovvero di alcool comporta in un certo senso la possibilità di ipotizzare che l’elemento soggettivo non sia più la colpa ma la cosiddetta sconsideratezza, ossia un elemento soggettivo intermedio tra il dolo e la colpa che ricorre tutte le volte in cui il soggetto abbia creato in maniera addirittura volontaria, come ipotesi di base, una situazione di pericolo del tutto intollerabile. Una situazione di pericolo dalla quale è prevedibile il verificarsi di fatti gravemente dannosi nei confronti degli altri cittadini. Il soggetto – prosegue D’Ascola- che si pone alla guida in un’automobile in condizioni alterate da droga ovvero da alcool, realizza un fatto che già di per se stesso è punibile. Fatto di base che è intenzionale perché assumere droghe ovvero sostanze alcoliche è un fatto volontario non è un fatto colposo. E’ colposo l’evento morte della persona la quale in queste condizioni essendo stato investito perde la vita a causa di questa condotta sconsiderata. Non soltanto ubriacarsi o drogarsi  ma in più porsi alla guida di un’autovettura determina una condotta la quale ha un’altissima efficacia preventiva quanto al verificarsi di eventi dannosi a carico di terzi soggetti. Per questo condotte di questo genere non possono essere valutate secondo i parametri tradizionali del semplice reato colposo ma diventano delle condotte caratterizzate da un livello di accettazione volontaria del rischio talmente intollerabile da meritare di essere qualificato come sconsideratezza. Quindi – conclude il presidente – non una semplice colpa, ma una colpa estremamente intensa e differenziata dalle categorie aggravate tradizionali della colpa come la colpa con previsione o la colpa grave».