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Uccisione piccolo “Cocò”, inflitti due ergastoli

COSENZA Sono stati condannati all’ergastolo Faustino Campilongo, di 42 anni, e Cosimo Donato, di 41, imputati dell’omicidio di Nicolas “Cocò” Campolongo, il bambino di tre anni assassinato il 16 gennaio del 2014 a Cassano allo Jonio. Nella stessa occasione furono uccisi il nonno del bambino, Giuseppe Iannicelli, e la compagna marocchina di quest’ultimo, Ibtissam Touss.

I cadaveri carbonizzati delle tre vittime vennero trovati all’interno dell’automobile incendiata di Iannicelli.
La sentenza di condanna per Campilongo e Donato é stata emessa dalla Corte d’assise di Cosenza, presieduta da Giovanni Garofalo. La condanna al carcere a vita per i due imputati era stata chiesta dal Procuratore aggiunto di Catanzaro, Vincenzo Luberto. Per i due, inoltre, é stato disposto l’isolamento diurno per sei mesi. Movente del triplice omicidio, secondo l’accusa, la volontà di Campilongo e Donato di non sottostare più agli ordini di Iannicelli nell’attività di spaccio della droga.

Omicidio a Scandale, 37enne ucciso a colpi d’ascia

SCANDALE (KR) – E’ di Giovanni Lucante, 37 anni, il corpo senza vita rinvenuto stamane a Scandale, nei pressi della frazione Corazzo, nel crotonese.

L’uomo, secondo una prima ricostruzione sarebbe stato ucciso a colpi d’ascia e pare che all’origine del gesto vi fossero dei motivi passionali.

La vittima sembra stesse lavorando ad un terreno di famiglia del presunto omicida. Immediato sul posto l’intervento dei carabinieri del nucleo investigativo di Crotone che avrebbero fermato l’assassino che attualmente si trova nella caserma di Crotone.

Fonte foto: IlCrotonese.it

 

Rossano-Corigliano, omicidio Barbieri, fermati i presunti assassini (VIDEO e NOMI)

COSENZA – Nella tarda serata di ieri, 17 gennaio, a conclusione di serratissime indagini scaturite dall’omicidio del ventiseienne BARBIERI Antonio, avvenuto la sera del 12 gennaio scorso, in Via Bruno Buozzi di Corigliano-Rossano (CS), personale del Commissariato di P.S. di Corigliano-Rossano e della Squadra Mobile di Cosenza ha dato esecuzione al Provvedimento di Fermo di indiziato di delitto emesso in data 17.01.2019 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, diretta dal Procuratore Capo dott. Eugenio FACCIOLLA, nei confronti di:

  1. FILADORO Cristian, di Corigliano-Rossano cl.92;
  2. FORNATARO Vincenzo, di Corigliano-Rossano cl.86,

poiché ritenuti responsabili del delitto (omicidio volontario in concorso) p. e p. dagli artt. 99 (il solo FILADORO), 110, 575, 577 comma 1 n.3) e 4) in relazione all’art. 61 n.1) e 61 n.5), del delitto p. e p. dagli artt. 110 e 648 c.p. (ricettazione in concorso), nonché del delitto p. e p. dagli artt. 99 (il solo FILADORO), 110, 61 n. 2) c.p., 4 e 7 L. 895/67 (porto abusivo di arma in concorso).

In particolare, le investigazioni, condotte dal Commissariato di P.S. di Corigliano-Rossano e dalla Squadra Mobile, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Castrovillari, sono state intense e articolate e si sono avvalse di intercettazioni, di visione di sistemi di videosorveglianza nonchè di una lunga e complessa attività di escussione testimoniale e hanno consentito di stabilire che la sera di sabato, 12 gennaio u.s. il FILADORO, giovane ben noto alle cronache giudiziarie, dopo essere stato avvisato dalla fidanzata che il BARBIERI, ex compagno di quest’ultima, si era presentato da lei presso la panetteria ove la stessa lavora, e nell’occasione i due avevano avuto un’accesa discussione, sopraggiungeva sul posto, accompagnato dal FORNATARO, a bordo dell’autovettura di quest’ultimo, e avvicinatosi al BARBIERI, che si trovava ancora seduto al posto di guida della propria autovettura, esplodeva contro di lui alcuni colpi di pistola cal. 7,65 attingendolo alla testa e cagionandone la morte (avvenuta in data 16.01.2019 dopo alcuni giorni di coma).

Di fronte alle ampie evidenze probatorie raccolte, dopo la notifica del provvedimento di fermo entrambi i giovani hanno reso piena dichiarazione confessoria.

Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare se ci siano responsabilità penali a carico di ulteriori soggetti.

 

 

Duplice omicidio nel catanzarese, si indaga sulla vita privata delle vittime

DAVOLI SUPERIORE (CZ) – Un uomo ed una donna sono stati uccisi stasera a colpi di pistola mentre si trovavano in una tabaccheria a Davoli Superiore, in provincia di Catanzaro. Le vittime sono Francesca Petrolini, di 53 anni, ed il suo compagno, Rocco Bava, di 43.

La donna era la proprietaria dell’esercizio commerciale e viveva a Davoli Superiore mentre l’uomo, viveva a Simbario, nel vibonese, dove aveva un autolavaggio. Entrambi erano separati ed avevano allacciato una relazione che andava avanti da pochi mesi. Secondo una prima ricostruzione, i due erano nel locale quando è entrato l’assassino che ha sparato contro la donna uccidendola sul colpo. L’uomo ha cercato di fuggire, ma all’esterno è stato raggiunto da due colpi ed è morto poco dopo l’arrivo dei sanitari del 118. Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Soverato e del Comando provinciale di Catanzaro sono ora indirizzate verso la vita privata delle vittime per accertare se potessero avere avuto dei contrasti con qualcuno.

Omicidio Cirò Marina, fermato presunto responsabile

CIRO’ MARINA (KR) – I carabinieri hanno fermato un trentanovenne, Vincenzo Malena, con precedenti di polizia per reati contro la persona, con l’accusa di essere il responsabile dell’omicidio di Pasquale Carruccio, di 44 anni, avvenuto il 10 dicembre scorso a Cirò Marina, nel crotonese.

L’assassinio, secondo quanto è emerso dalle indagini, sarebbe da collegare ad una vendetta da parte di Malena per un tentativo di approccio compiuto dalla vittima con un’ex fidanzata dell’omicida. Malena, per compiere l’omicidio, ha utilizzato un coltello dalla lama lunga 17 centimetri, trovato dai carabinieri nascosto in un tombino. Il fatto che Malena avesse con sé il coltello quando si é presentato all’incontro con Carruccio che ha preceduto l’assassinio, induce investigatori ed inquirenti a prendere in considerazione l’ipotesi che l’omicidio sia stato premeditato.

Omicidio Carruccio, fermato il presunto responsabile

 

Due cadaveri scoperti in casa. Ipotesi omicidio – suicidio

BOVA MARINA (RC) – I cadaveri di due persone, un uomo ed una donna di nazionalità indiana, Kumar Pardeet, di 27 anni, e Kaur Baljeet, di 32, sono stati trovati in un’abitazione di Bova Marina, nel Reggino.

L’ipotesi che viene fatta dai carabinieri, che stanno svolgendo le indagini, è che si tratti di un omicidio-suicidio. L’uomo avrebbe ucciso la donna con alcuni colpi di pistola alla testa ed avrebbe poi rivolto l’arma contro se stesso sparandosi alla tempia. A trovare i cadaveri è stato il marito della donna, al suo rientro a casa. Pardeet e Kaur Baljeet erano in Italia da alcuni anni. Ad indagare sono i carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo.

I cadaveri delle due vittime erano uno accanto all’altro.
L’uomo impugnava ancora la pistola utilizzata per uccidere la donna e per suicidarsi. L’arma, secondo i primi accertamenti, era detenuta illegalmente.

Bimba morta al “Pugliese Ciaccio”, genitori accusati di omicidio preterintenzionale

CATANZARO – L’accusa è omicidio preterintenzionale. Domenico Ciancio e Giuseppina Zaffino padre e madre della piccola di due anni deceduta all’Ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro sono stati raggiunti sa un avviso di garanzia. «Un atto dovuto –  spiegano gli inquirenti – in attesa di conoscere i risultati dell’autopsia eseguita sul corpicino della piccola».

La giovane coppia, originaria di San Pietro in Caridà, centro del reggino,  ha un’altra bambina di un anno e quattro quattro mesi.

LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI

Secondo le prime ricostruzioni la bimba di due anni si sarebbe sentita male ed è stata immediatamente portata prima dalla Guardia Medica locale e poi all’Ospedale di Vibo Valentia dove i sanitari ne avrebbero giudicato molto gravi le condizioni e da qui la decisione di trasportare la piccola in elisoccorso al nosocomio di Catanzaro dove poi è deceduta sebbene i disperati tentativi dei medici di tenerla in vita. I genitori si professano innocenti e un primo esame esterno della salma avrebbe escluso segni di percosse.

Tragedia familiare nel Cosentino. Anziano uccide moglie malata

ROTA GRECA (CS) – Un uomo di 87 anni, Mario Spanarelli, ha ucciso la moglie, Antonietta Musacchio, di 82 anni, colpendola prima con un bastone e poi con alcune coltellate.

Il fatto é accaduto nella casa in cui viveva la coppia, nel comune di Rota Greca

L’uomo avrebbe agito perchè esasperato dalla malattia della donna, affetta da demenza senile.

L’anziano, dopo l’omicidio, é uscito di casa ed andato dalla figlia, alla quale ha raccontato quanto era accaduto. E’ stata la donna insieme al marito ad avvertire i carabinieri.

Vibo, omicidio Ripepi, fermato anche il figlio della vittima

VIBO VALENTIA – E’ stato fermato anche il figlio diciottenne di Massimo Ripepi, l’uomo ucciso domenica scorsa a Piscopio di Vibo Valentia per l’assassinio del quale ieri sera era stato fermato anche il cognato Giuseppe Carnovale, di 48 anni.

Il diciottenne avrebbe fornito ausilio allo zio nelle fasi concitate della fuga dal luogo del delitto. Ad incastrare l’ex cognato ed il figlio maggiore della vittima, oltre ad alcune dichiarazioni rese da testimoni, si sono rivelate utili le immagini di videosorveglianza reperite sul territorio da Carabinieri e Polizia. Il movente del delitto è da ricondurre ai ripetuti maltrattamenti che la vittima rivolgeva ai danni dei propri due figli e della ex moglie e per i contrasti per la ludopatia di cui era affetta la vittima dell’omicidio.
L’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia è stata condotta dal personale dei carabinieri e della Squadra Mobile.