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Le opere della cosentina Marilena Villella tra “I mille di Sgarbi”

CERVIA ( RA) –  “I mille di Sgarbi. Lo stato dell’arte contemporanea in Italia”, in realtà sono solo 129 gli artisti selezionati, su oltre mille appunto, per la prima edizione dell’evento inaugurato ai Magazzini del sale di Cervia.

È lo stesso presidente del Mart, Vittorio Sgarbi ad aver scelto personalmente le opere (di pittura, scultura, fotografia, arte digitale e ceramica) sulle oltre mille candidature arrivate in tre mesi da tutto il Paese.

Fra questi anche Marilena Villella con due sue opere, Ricomposizione e Passaggi di stato, esposte fino al 9 giugno. Si tratta di due tele astratte, acrilico su tela ed entrambe hanno superato la severa tagliola di Sgarbi e sono presenti nel catalogo con prefazione del critico d’arte (edito da Maggioli Musei).


Marilena Villella, classe ’82 nasce a Cosenza ma Roma è la sua seconda città. È ingegnere gestionale e affianca alla sua professione, puramente economica, la passione per la pittura che negli ultimi anni l’ha vista protagonista in esposizioni prima nel Lazio e poi in Calabria. Attualmente è presente in diversi cataloghi d’arte.
Di lei dice: “Dipingo i miei pensieri, che siano immagini o concettuali” e li traspone su tela. La sua è prevalentemente arte astratta ma i suoi esordi sono legati al figurativo. «Un passaggio naturale – afferma – risultato di un processo di evoluzione intellettiva. Dipingere rappresenta la libertà, tra la mente e la tela non ci sono condizionamenti. Il processo continuo è di ricerca dell’equilibrio che si risolve nella composizione. Bilanciare chiaro e scuro, forma e colore, logica e assurdo, poi rompere tutto e ricominciare».

Linee, curve, colore ed espressività contemporanea sono gli elementi della pittura di Marilena Villella che dimostra in ogni suo nuovo dipinto di essere impegnata in una continua ricerca.

Una ricerca apprezzata anche dallo stesso Sgarbi che con questa iniziativa ha voluto offrire un’opportunità importante di promozione ad artisti la cui cifra stilistica è ancora poco conosciuta ma che spiccano fra gli altri per originalità e perché “hanno qualcosa da dire e sarà interessante seguire il loro evolversi” afferma il critico nella presentazione dell’evento.

Svincolo di Mormanno e opere programmate sul territorio del Pollino. A Castrovillari il punto della situazione

Castrovillari (CS) – Giovedì 21 marzo, alle ore 16,00, presso il centro servizi del Parco Nazionale del Pollino, verrà illustrata una strategia complessiva sugli interventi che verranno effettuati dall’Anas nel territorio del Pollino, nei comuni di Mormanno, Laino Borgo, Laino Castello e Morano Calabro.

Il piano che verrà presentato in conferenza stampa, è pronto a diventare un cantiere operativo nel territorio che non andrà solo a riqualificare e valorizzare le opere esistenti, ma offrirà anche grandi possibilità dal punto di vista occupazionale e turistico.

Al centro del progetto ci sarà la  riqualificazione dello  svincolo di Mormanno, che permetterà la nascita di nuove opere.

Grazie al rifacimento dello svincolo di Mormanno, potranno nascere nuove strutture, come l’area camper da realizzare a Campotenese in posizione strategica rispetto alla fruizione dell’area protetta del Pollino ed il ponte di vetro sul fiume Lao previsto nel comprensorio di Laino che diventerà un’attrazione turistica di grande richiamo.

L’attuazione di questa strategia avallata dai vertici Anas Giovanni Magarò e Giuseppe Ferrara, dai sindaci dei comuni interessati Giuseppe Regina, Mariangelina Russo, Gianni Cosenza e Nicolò De Bartolo, e i tecnici che seguono la realizzazione dell’opera, e del presidente del Parco Nazionale del Pollino Domenico Pappaterra, unitamente ai responsabili della sovrintendenza di Cosenza, permetteranno un grande sviluppo del turismo e dell’economia del Pollino.

Giorno della Memoria, al MACA le opere di Umberto Mastroianni

ACRI (CS) -In occasione della Giornata della Memoria di domenica 27 gennaio 2019, Il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) ospita un evento multidisciplinare inteso a celebrare il coraggio di chi, in anni di terrore e repressione, ha lottato strenuamente per la propria libertà e per il concetto stesso di Libertà, intesa come valore guida imprescindibile dell’agire umano e, di conseguenza, del processo creativo e artistico.

Fulcro dell’evento, a cura di Anselmo Villata, è un gruppo di sette opere di Umberto Mastroianni (1910 – 1998), riconosciuto come uno dei più importati scultori del Novecento.
L’esperienza attiva nelle formazioni del canavese della Resistenza, durante la Seconda Guerra Mondiale, carica i lavori dell’artista delle istanze partorite da quella concreta lotta in nome della libertà, per arrivare alla formulazione della sua “poetica della Resistenza”, a lui riconosciuta dal critico Giulio Carlo Argan.
Attraverso la libertà espressiva, Mastroianni poteva raggiungere il suo scopo: dare forma a opere d’arte. La vera arte, dunque, era da lui intesa quale “discendente diretta” della libertà. La Libertà è stato il grande amore dell’artista originario Fontana Liri, nonché il filo conduttore di tutta la sua produzione; continuamente ricercata e trovata nelle sue “esplosioni” bronzee, nei suoi tratti decisi, nei cromatismi intensi, nelle geometrie spaziali che prendono forma dai più svariati materiali: dal bronzo al marmo, alla pietra, al legno, e di cui le opere esposte al MACA danno testimonianza.

A completamento di questa riflessione sulla Memoria e sulla Libertà, nella Sala Video del museo verrà proiettato il film Defiance – I giorni del coraggio (2008), di Edward Zwick, che racconta la storia vera di tre fratelli ebrei polacchi, i Bielski, che, nel 1941, nel pieno delle repressioni naziste nei confronti delle comunità ebraiche europee, si nascosero nel mezzo della foresta bielorussa dove, insieme ai partigiani sovietici, organizzarono la Resistenza contro gli oppressori tedeschi.

Cosenza, Francesca Cassano: «Sulle grandi opere basta polemiche strumentali»

COSENZA – «Aldilà delle appartenenze politiche il dialogo tra le istituzioni ha un solo fine: operare per il bene dei cittadini. La richiesta della maggioranza a sostegno del primo cittadino Mario Occhiuto di sospendere ogni sorta di dialogo con la Regione Calabria sulle grandi opere che saranno costruite in città è a dir poco assurda». È quanto afferma Francesca Cassano vice presidente del consiglio comunale. «Metro e nuovo ospedale – aggiunge – devono essere tenute separate. Per quanto riguarda la metro, siglando l’accordo di programma, siamo ormai giunti alla fase realizzativa, mentre per la costruzione del nuovo ospedale regionale lo studio di fattibilità, obbligatorio in base al nuovo codice degli appalti, terrà in considerazione non soltanto la collocazione fisica della struttura ma fornirà anche una completa analisi dei costi e dei benefici. Siamo ancora in una fase di studio e sulla scelta della allocazione dell’opera è molto prematuro fare delle polemiche sterili visto che lo studio di fattibilità analizza anche il complesso Annunziata-Mariano Santo. Lasciamo fare ai tecnici il loro lavoro, poi, dati alla mano discutiamo. Bisogna, però riconoscere il merito di questo Governo regionale che, al contrario delle passate amministrazioni, è stato in grado di trovare i fondi per la realizzazione di un’opera fondamentale per la sanità». In merito alla possibilità di siglare al più presto l’accordo quadro sulla metro, la consigliera Cassano insiste sul risultato raggiunto e condiviso tra le istituzioni competenti. «Interrompere adesso ogni tipo di discussione è illogico e strumentale e non salvaguarda l’interesse dei cittadini. Grazie alla disponibilità di Mario Oliverio nell’accogliere le richieste di modifica e di inserire opere aggiuntive sul territorio, non strettamente connesse alla metro, e grazie alla mediazione del presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci, si è giunti ad una sintesi condivisa. Anche le parti sociali, che il governatore ha voluto ascoltare, hanno espresso pieno sostegno alla realizzazione dell’opera. Inoltre, la questione era stata affrontata anche in commissione trasporti, alla presenza dell’assessore competente, giungendo ad una conclusione unanime sulla necessità di realizzare al più presto un’opera così importante per la mobilità urbana. Perdere i fondi elargiti dalla comunità europea per delle prese di posizione non coerenti con quanto fatto e detto fino a questo momento è una sconfitta non solo per la città di Cosenza ma per tutti i calabresi».

Cosenza, politiche sociali oscurate da inutili, grandi opere

COSENZA – Le grandi opere pensate per la città di Cosenza stridono con il disagio sociale delle famiglie, alle prese con disoccupazione, povertà, carenza di alloggi, soprattutto nel centro storico. Comitati e associazioni di cittadini si sono dati appuntamento alle confluenze, davanti la statua di Alarico per discutere delle quotidiane problematiche di carattere sociale alle quali, secondo gli organizzatori, l’amministrazione comunale, distratta da luminarie, piazze e metropolitane, non riesce a dare risposte. Pubblico scarso ma qualificato, rappresentante di un ampio spaccato della società civile. Ad intervenire i comitati Piazza Piccola, No Metro e Acqua Pubblica, l’Unione sindacale di Base confederale, il gruppo Prendocasa, il movimento politico Cosenza in Comune. Secondo questi movimenti, sotto il tappeto sfarzoso delle statue, dei monumenti, delle politiche di attrazione turistica, si nascondono sporcizia, incuria, scarsa attenzione per gli anziani e le fasce più deboli. Contestato anche l’abbattimento di alcuni edifici pericolanti della città vecchia e l’assenza della Soprintendenza, latitante nel vigilare sulla esecuzione dei lavori. Tra i partecipanti al dibattito i docenti dell’università della Calabria John Trumper e Marta Maddalon, entrambi residenti nel cuore del centro storico, Stefano Catanzariti del Comitato Piazza Piccola che ha ribadito la necessità di portare fuori dalla ghettizzazione le aree che fanno da corona a Corso Telesio, nascoste alla vista dei turisti ed abbandonate a se stesse, Mario Bozzo del Comitato No Metro, secondo il quale la metrotramvia non soddisferà le esigenze della mobilità cittadina. All’incontro, coordinato dal docente Claudio Dionesalvi, sono intervenuti anche il sindacalista Oscar Greco dell’Usb, Ferdinando Gentile di Prendocasa, e il medico Valerio Formisani, candidato a sindaco con la lista Cosenza in Comune, nelle ultime amministrative. Da segnalare infine le parole di Francesco Campolongo del comitato Acqua bene comune, il quale ha chiesto ad Occhiuto di adeguare il servizio idrico cittadino alle prescrizioni di servizio pubblico sancite dal referendum del 2011.

“Rivedi Centro Storico”, a Girifalco la prima serata dell’iniziativa

GIRIFALCO (CZ) – «Il mio paese racconta la sua storia….ogni angolo ricorda qualcosa”. Non ci sono parole migliori di quelle contenute nel brano dei Dejavu “Il mio paese” per descrivere la serata di ieri sera. Nel cuore del centro storico, in via Cavour, l’arte ha incontrato la musica, fondendosi con le emozioni della “ruga” e regalando momenti di pura magia. Le opere del maestro Luigi Sabatino, esposte sui muri de “U Biviari”, hanno trasformato uno scorcio del centro storico in un museo all’aperto. I vecchi cestelli della lavatrice che, hanno illuminato la via come moderni lampadari, i drappi antichi appesi ai balconi delle case, i fiori e le piante, le immagini, le note e le parole in un mix di emozioni raccontate dall’artista, reduce dal successo della mostra “La dignità del lavoro nei colori della musica” tenutasi a Torino presso la Biblioteca Universitaria Nazionale e protagonista, ieri, di una serata presentata dal professore Rocco Olivadese ed impreziosita dalle letture a cura di Rocco Stranieri, Antonio Marinaro e Peppe Quaresima. La manifestazione, curata dal presidente del Consiglio Comunale, Elisabetta Ferraina con l’ ausilio di Filippo Vonella (FV Music in the World), si è aperta con l’esposizione dei quadri e, poi dopo le 21, con i saluti dell’amministrazione comunale. Dopo i ringraziamenti alla: Pro Loco, al Gal Serre Calabresi, alla Prociv, a Tele Pepè, a Domenico Olivadese, a Salvatore Fodaro, ai residenti di Via Cavour preziosissimi nei preparativi, agli sponsor, e al consigliere con delega agli Eventi, Domenico Iapello, il presidente del Consiglio ha spiegato lo scopo della due giorni: “Ri_vedi il centro storico nasce la scorsa estate dal desiderio di rivolgere al centro storico uno sguardo diverso e dalla consapevolezza di avere un patrimonio che merita un’attenzione particolare utilizzando pochi elementi. In primo luogo: il tessuto storico esistente, troppe volte dato per scontato, e l’arte intesa nel senso più ampio del termine.  Quest’anno Ri_vedi il centro storico si arricchisce di una seconda giornata con la finalità di riscoprire le belle rughe del nostro paese. Abbiamo deciso di focalizzare l’attenzione su via Cavour un posto meglio conosciuto come “U Biviari” riempiendolo attraverso l’arte meravigliosa e la sensibilità del maestro Luigi Sabatino che ha sposato, con grande entusiasmo, la nostra idea e ha lavorato alla riuscita della stessa”. Soddisfatta della serata ed entusiasta per l’esposizione dell’artista si è detta anche l’assessore alla Cultura, Elisabetta Sestito: «Il maestro in alcune opere tesse su tela il volto degli ultimi; è questo denota la sua straordinaria nobiltà d’animo, la particolare attenzione verso i meno fortunati. Inoltre una sua opera riporta il volto del Santo Patrono e accanto la figura celestiale della Madonna. È, dunque, encomiabile come l’artista lontano dal suo paese natio, che tanto ama, vuole imprimere il  volto del patrono originario su un’opera d’arte. Ciò attesta il suo profondo attaccamento alle origini, che nonostante i successi ottenuti in altri luoghi, non ha mai scordato»

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. Subito dopo i primi interventi e le prime letture è stato proiettato il filmato/documento “La dignità del lavoro nei colori della musica” realizzato da Pietro Criaco. La lettura del brano scritto da Alfonso Sabatino, figlio dell’artista, ed interpretata da Antonio Marinaro ha, quindi, preceduto l’intervento del protagonista della serata. Emozionato e circondato dagli affetti più cari, Luigi Sabatino ha voluto ringraziare l’amministrazione comunale, il sindaco, la giunta, il presidente del Consiglio, Rocco e Domenico Olivadese, Ugo Viola che, seppur assente fisicamente, ha deliziato la platea con la sua musica, Filippo Vonella ed il suo collaboratore Salvatore Iapello, i vicini di via Cavour, Antonio Marinaro, Rocco Stranieri, Don Orazio Galati, la famiglia, i fratelli Rondinelli, la cugina Lina e l’amica Mariagrazia Bianchi. Poi il  ringraziamento più commosso è stato prima per il fratello che, da piccolo gli puliva i pennelli e da grande gli organizza le mostre, e poi per la moglie, Maria “compagnia della sua quotidianità”. Quindi, l’appello. Il maestro Sabatino si è rivolto ai giovani dicendo: “Non permettete che altri comperino le vostre speranze. Vendano i vostri sogni”. Ed i sogni sono più volti tornati protagonisti nel corso della serata. Illustrando l’esposizione tenutasi a Torino, Sabatino ha parlato di arte, ma anche di musica. “La musica come fabbrica di sogni». Il tema della “speranza” è, invece, tornato protagonista quando il sindaco, Pietrantonio Cristofaro, ha consegnato all’artista una targa con su scritto: «Al maestro Luigi Sabatino che con la sua arte riesce a raccontare le meraviglie dei nostri luoghi, le vite dei nostri padri e le speranze dei nostri figli”. “Molte delle opere di Luigi Sabatino – ha detto il sindaco – raffigurano le meraviglie del nostro paese. E non solo. Ammirando le opere del maestro si scoprono piccoli scorci di storia, personaggi, immagini e ricordi di un paese che deve, necessariamente, ripartire dal suo passato. La vocazione di Girifalco non può che avere una duplice valenza: agricola e turistica. E per questo secondo aspetto, iniziative come queste, sono fondamentali per capire quanti posti e quante potenzialità possiede il nostro Comune». La serata, segnata anche da un omaggio floreale fatto all’artista dai vicini della “ruga”, è proseguita con la musica dei Dejavu e la voce della piccola Letizia Burdino.

Affidato ancora a Sanremo per la Calabria

CROTONE – Il maestro orafo Michele Affidato rappresenterà anche quest’anno simbolicamente la Calabria al festival di Sanremo. A questo proposito fervono i preparativi nel laboratorio dell’orafo a Crotone per ultimare le opere che presto approderanno a Sanremo per essere consegnate a personaggi del mondo della musica nell’ambito degli eventi collaterali che animeranno la 66esima edizione del Festival della canzone italiana.
Negli anni scorsi le creazioni dell’orafo Michele Affidato hanno premiato artisti come Marco Mengoni, Arisa, i Modà, Gianni Morandi, Gigi D’Alessio, Pippo Baudo, e ultimi in ordine di tempo, Al Bano e Lara Fabian, proprio lo scorso anno. “Quello di Sanremo, diventato ormai un appuntamento fisso nella mia agenda lavorativa, è uno dei periodi più impegnativi ma anche gratificanti. E’ sempre di grande stimolo, per me, realizzare creazioni destinate a grandi interpreti della musica italiana”, ha commentato Michele Affidato.

Oliverio, pronti a dare la scossa per la rinascita della Calabria

oliverio chiesa mendicino 14CATANZARO – “In Calabria ci sono segnali di ripresa, ma molto resta da fare sul fronte del lavoro. Questo sintetico giudizio della Banca d’Italia, nel suo rapporto annuale sulle tendenze dell’economia calabrese, conferma quanto la Giunta regionale sta costruendo per affrontare l’emergenza e costruire lo sviluppo”. Lo afferma il presidente della Regione Mario Oliverio in merito al rapporto Bankitalia. “Sull’emergenza – prosegue – vale per tutti quanto è stato fatto e riconosciuto sul fronte della recente alluvione nella Locride: una presenza costante, un coordinamento tempestivo, nessuno, amministratori e cittadini, lasciato solo, ripristini immediati, predisposizione degli interventi strutturali a partire dal progetto Calabria sicura, uno dei capitoli fondamentali del Patto per la Calabria, in corso di definizione con il Governo nazionale. Dispiace come la stampa nazionale, pronta, giustamente, a esaltare il senso civico dei milanesi in occasione della pulizia dei muri imbrattati dai vandali, non abbia colto la fierezza del popolo della Locride, dopo quello dell’estate scorsa dei comprensori di Rossano, Corigliano e della Sibaritide, che hanno affrontato con compostezza, sacrificio ed impegno una drammatica calamità naturale. Sul fronte del lavoro – afferma Oliverio – stiamo affrontando anche in questi giorni un difficile confronto con il Governo per garantire gli ammortizzatori sociali, pur consapevoli che la fase delle politiche assistenziali volge al termine per aprire il campo del sostegno alle politiche attive per il lavoro. Ma la partita più importante – commenta il Governatore – è sul fronte dello sviluppo duraturo della Calabria. Il lavoro dei mesi scorsi produce risultati. L’approvazione del Por 2014-2020, frutto di questi primi mesi di intenso lavoro, mette in moto circa 2,3 miliardi; il Piano di Sviluppo Rurale libera risorse per oltre un miliardo e cento milioni di euro, in un settore strategico per la produzione e l’economia calabrese; l’avviato confronto con il Governo sull’Intesa Generale Quadro in materia di infrastrutture e sul Patto Calabria all’interno del master plan per il Sud va al cuore delle criticita’ della Calabria: la debolezza infrastrutturale e la scarsa capacità di attrazione degli investimenti. La Banca d’Italia sottolinea una crescita del fatturato industriale, della domanda estera di produzioni calabresi, un aumento di turisti italiani ed una stabilizzazione del settore delle costruzioni. La Giunta regionale si è mossa prima che tali indicatori fossero codificati. L’industria cresce se la Calabria diventa conveniente: Gioia Tauro e la definizione di un ruolo commerciale e produttivo dell’intero sistema portuale, il distretto agroalimentare di qualita’ della Sibaritide, quelli produttivi del crotonese, del lametino e di altre aree con produzione di eccellenza, il rilancio delle OMECA, un programma organico sui beni culturali, a partire dal percorso della Magna Grecia, come attrattori turistici, sono alcune delle azioni in corso e da implementare con gli investimenti del POR e del Patto Calabria. E’ dei mesi scorsi l’investimento produttivo per realizzare una industria di automobili a Gioia Tauro; è’ di queste ore l’affidamento dei lavori per il terminal ferroviario; è in corso una difficile trattativa con il Governo su tasse, incentivi e costo del lavoro nell’area portuale. Su queste cose la Giunta regionale sta portando avanti un impegno, ormai riconosciuto da tutti, fondato su una piattaforma credibile e concreta. E’ in fase avanzata la redazione di un nuovo piano regionale dei trasporti che non sarùàpresentato solo come strumento di programmazione, ma come contenitore di concreti progetti d’investimento, con il richiamo alla responsabilità di strutture come Anas, Rfi, Enac e di tutte quelle calabresi con competenze nell’ambito delle infrastrutture, della logistica, delle aree industriali. Ma c’è una piaga che ancora grida vendetta e che riguarda il settore strategico delle costruzioni, sulla quale abbiamo già definito un piano di monitoraggio e di intervento: oltre 180 opere incompiute da anni, ed alcune da decenni e tra queste, opere fondamentali per accrescere la qualità dei servizi al cittadino. In primo luogo le dighe di Calabria, le opere di difesa del suolo, gli interventi nei rifiuti e nella depurazione. Un’altra sfida che apriremo nelle prossime settimane: l’eliminazione di strutture superflue, la sburocratizzazione delle procedure, l’avvio di un’attività di monitoraggio programmatico sulle opere, sulle coperture finanziarie, sulle attività di cantiere, sui crono programmi e sulle responsabilità di esecuzione. Siamo consapevoli che la svolta di governo necessaria alla Calabria per la quale è impegnata la Giunta regionale rischia di rimanere monca se non è accompagnata da un cambio di cultura nel complesso della governance regionale; anzi se non entra in sintonia con la necessità di un ricambio dell’intera classe dirigente, a tutti i livelli ed in tutti i settori, della vita economica e sociale della regione. La Banca d’Italia – conclude Oliverio – offre l’assist sulle possibilità di ripresa. E noi abbiamo scommesso tutto su questa missione, per la quale abbiamo chiesto ed ottenuto il consenso dei calabresi. La difficile fase che vive la nostra regione richiede uno straordinario impegno ed una forte e vasta motivazione di energie sociali, della cultura, delle Università, del mondo del lavoro e dell’impresa, delle ragazze e dei ragazzi calabresi, per consolidare un patto per lo sviluppo di una terra oltraggiata all’esterno e, spesso all’interno, da cattivi governanti”.

Reggio, in Mostra opere d’autore confiscate

Reggio Calabria.Novantatré tele, in prevalenza autentiche, firmate da artisti come Dalì, De Chirico e Guttuso, saranno in mostra da domani nel Museo della Magna Grecia di Reggio Calabria che riapre parzialmente i battenti. Le opere sono state confiscate a Gioacchino Campolo, definito il ”re dei videopoker”, che ne era venuto in possesso grazie alla capacità di guadagnare milioni con le macchine imposte a bar e locali del reggino. Ad inaugurare la mostra sarà il ministro Massimo Bray.