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Porto di Gioia Tauro: il Presidente Oliverio incontra le organizzazioni sindacali

CATANZARO – Il Presidente Mario Oliverio ha incontrato, presso la sede della Regione, insieme all’Assessore al sistema della logistica, sistema portuale regionale e sistema Gioia Tauro Francesco Russo le organizzazioni sindacali. L’incontro – informa una nota – è stato occasione per approfondire il ruolo dell’infrastruttura e dell’impegno della Regione per il suo sviluppo. Nel corso della riunione l’Assessore Russo ha presentato le più recenti azioni che, in merito al rilancio del porto, la Regione stessa ha portando avanti, sia nell’ambito delle competenze regionali che nel confronto e nell’interlocuzione con gli organi competenti del governo. Il Piano regionale dei Trasporti dedica un’ampia parte al porto di Gioia Tauro e costituisce una proposta preliminare che disegna azioni da svolgere nell’immediato e da programmare per il futuro in un quadro unitario. Il Patto per la Calabria, tra gli altri interventi, mette in campo risorse nuove per il porto che la Regione destina subito al bacino di carenaggio. Questo costituisce un primo e importante elemento della diversificazione del porto pur mantenendo salda la filiera del trasporto merci con i container.

I rappresentanti sindacali hanno rilevato le differenti gravi situazioni attuali e la necessità di ricercare prospettive al fine di risollevare le difficoltà non solo economiche delle maestranze impegnate nell’area portuale, segnalando la forte tensione tra i lavoratori. Sono state discusse differenti proposte operative, ed è stata sottolineata la necessità di promuovere l’intera area portuale. Il Presidente Oliverio ha condiviso la preoccupazione dei lavoratori e ha evidenziato che proprio per questo motivo nel Patto sono state inserite specifiche risorse economiche per il porto, mentre le risorse per le altre infrastrutture stradali e ferroviarie sono in corso di interlocuzione con il governo. “Il punto – ha affermato Oliverio – è quindi costruire un’alleanza tra istituzioni locali e forze del lavoro dando una bussola allo sviluppo del porto, considerando il contesto internazionale profondamente mutato”.

 

I rappresentati sindacali domani incontrano il presidente Oliverio

Catanzaro ( Cz) Primo obiettivo raggiunto per le organizzazioni sindacali Fai Cisl, Flai Cgil e Uilbi Uil, domani alle ore 16 presso la Cittadella regionale, incontreranno il governatore Mario Oliverio per discutere delle problematiche che investono i Consorzi di bonifica in Calabria, e per avviare più in generale una riflessione sul ruolo e le funzioni degli enti consortili per dare risposte alle esigenze dell’intero comparto agricolo e agroalimentare della regione.  L’impegno all’incontro con il presidente della Regione è stato assunto questo pomeriggio, al termine della lunga riunione alla quale hanno preso parte il vice presidente della Giunta regionale Antonio Viscomi, il capo di gabinetto del governatore Gaetano Pignanelli, il consigliere regionale delegato all’Agricoltura Mauro D’Acri, il presidente del Consorzio Ionio Catanzarese Grazioso Manno affiancato dai dirigenti Mantella e Rotella, il segretario regionale della Fai Cisl Giuseppe Gualtieri con i segretari territoriali Daniele Gualtieri e Francesco Fortunato, il segretario regionale della Flai Cgil Santino Aiello con il segretario territoriale Caterina Vaiti, il segretario della Uilbi Uil Aldo Turquassio e una delegazione di lavoratori.  Nel corso della riunione i rappresentanti sindacali hanno evidenziato la situazione di grave sofferenza in cui versa il sistema consortile calabrese, e in particolare quello della provincia di Catanzaro, soprattutto a seguito dei tagli dei finanziamenti relativi ai capitoli di bilancio regionale a titolo di contributo per la manutenzione delle opere irrigue e delle reti di colo. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto l’integrazione dei capitoli di bilancio, ora del tutto azzerati, e la riscossione dei crediti vantati dagli enti relativamente agli anni pregressi.  L’obiettivo della mobilitazione è la richiesta dell’immediata convocazione di un tavolo partecipato tra organizzazioni sindacali e organizzazioni professionali agricole insieme ai consorzi di bonifica per discutere di come portare a normalità la situazione dei consorzi di bonifica, che devono essere punto di riferimento al servizio dell’agricoltura e dell’agroalimentare in tutta la Calabria.  La mancanza di un doveroso sostegno finanziario da parte della Regione Calabria, peraltro previsto inequivocabilmente da specifiche leggi regionali, non consente infatti agli enti consortili di prevedere una regolare programmazione pluriennale ben strutturata che punti sulla qualità dei servizi che dovrebbero essere garantiti alle aziende agricole e al territorio, principali beneficiari delle attività poste in essere dai Consorzi di Bonifica e previste dalla normativa di indirizzo nazionale e regionale.  I rappresentanti sindacali hanno evidenziato che non è a rischio soltanto il futuro lavorativo di alcune decine di lavoratori, ma è l’intero comparto agricolo ed agroalimentare ad essere condizionato dal fatto che le imprese agricole si vedono ridotti, e nella qualità e nell’efficienza, servizi fondamentali che devono essere garantiti dai consorzi, come la bonifica e la manutenzione del territorio, la pulizia dei fossi, gli interventi sulla rete di colo. La protesta non punta quindi soltanto a difendere i lavoratori dei consorzi, che pure vivono una situazione difficile per l’avvio della procedura di licenziamento collettivo di diverse unità lavorative, per il mancato versamento degli oneri contributivi, per la drastica riduzione fino delle giornate lavorative per gli addetti alla rete di colo e all’irrigazione, ma la volontà è quella di difendere quelle aziende che rappresentano il motore dell’economia e che devono essere messe nelle condizioni, attraverso la garanzia di servizi efficienti e di qualità, di creare sviluppo ed occupazione sana e rispettosa dei diritti dei lavoratori. Il vice presidente Viscomi ha condiviso le riflessioni esposte dai sindacati, dando disponibilità ad un confronto più ampio e complessivo sul ruolo dei consorzi e sulla loro organizzazione che, secondo quanto sostenuto dai rappresentanti sindacali, deve essere improntata ad una gestione manageriale efficiente, alla programmazione delle attività, alla valorizzazione delle professionalità esistenti, alla possibilità di impiegare in maniera produttiva le tante opportunità che arrivano dal Psr.

Viscomi incontra le organizzazioni per la riorganizzazione degli uffici

Provincia_di_Catanzaro-StemmaCATANZARO(CZ)Il Vicepresidente della Giunta ed Assessore regionale al Personale prof. Antonio Viscomi ha incontrato oggi le organizzazioni sindacali per condividere le linee fondamentali di riorganizzazione degli uffici burocratici. Pochi e chiari i principi guida: introduzione della qualifica unica dirigenziale, articolata, al suo interno, per posizioni economiche; accorpamento e riduzione delle strutture dirigenziali; riduzione della spesa per il personale; rafforzamento dei sistemi indipendenti di valutazione affiancati da strumenti continui di rilevazione della soddisfazione dell’utenza. Per comprendere l’effettivo valore delle innovazioni proposte occorre ricordare che il sistema burocratico, come è oggi configurato, ha carattere piramidale: al vertice c’è il direttore generale, poi il dirigente di settore, a seguire il dirigente di servizio e poi tutta una pletora di funzionari con incarichi di responsabilità variamente denominati. E’ evidente che l’effetto primo di una catena gerarchica così lunga è che, arrivati ad un certo punto, si rischia di non capire più chi è responsabile di cosa, aumentando a dismisura l’eventualità che una qualunque procedura si blocchi in uno dei tanti anelli della catena. Oltretutto, nel sistema attuale, il dirigente di servizio non è generalmente titolare di autonomi poteri di spesa sì che la Regione Calabria paga dirigenti che, in definitiva, non possono mettere a disposizione tutte le loro energie professionali. Da qui, dunque, la duplice esigenza: di ridurre la catena di comando al fine di assicurare una precisa ed immediata individuazione di competenze e di responsabilità e di valorizzare, al contempo, tutte le potenzialità insite nella dirigenza regionale . Lo strumento per conseguire questi risultati è, appunto, l’introduzione della qualifica unica dirigenziale, peraltro già da tempo prevista nella legge regionale, che consente di organizzare la struttura dipartimentale per singoli centri di competenza e di spesa: in questo modo, cittadini, imprese ed amministrazioni pubbliche sapranno immediatamente chi è il loro interlocutore diretto e avranno modo di controllare costantemente i tempi di risposta della burocrazia regionale. Sull’introduzione della qualifica unica dirigenziale è stato raggiunto l’unanime accordo con le organizzazioni sindacali. Egualmente unanime è stato l’accordo sulla introduzione di pochi livelli di posizione economica, il cui valore sarà successivamente quantificato sulla base di una attenta analisi dei costi anche al fine di ridurre il costo complessivo del personale. Il processo di riorganizzazione continuerà nei prossimi giorni con la ridefinizione strutturale dei singoli dipartimenti. In verità, già ora ogni dipartimento ha provveduto a definire una prima ipotesi di lavoro: nei prossimi giorni, le singoli ipotesi saranno sottoposte ad una valutazione al fine di assicurare omogeneità nelle scelte organizzative, di evitare asimmetrie e sbilanciamenti nell’attribuzione delle competenze e delle risorse alle singole strutture dirigenziali. Insomma, dare risposte tempestive ai cittadini e avere chiarezza su chi fa (o non fa) le cose: questi gli obiettivi della Giunta regionale.Nel corso dell’incontro, il Vicepresidente ed i sindacati hanno affrontato anche altri temi: la questione del personale proveniente dalla province, l’urgenza di una formazione effettiva, permanente e certificata, le problematiche connesse all’attuazione del piano anticorruzione, le criticità derivanti dalla relazione ispettiva del MEF e che riguardano tanto i dirigenti quanto il personale dei livelli, le incertezze sui tempi della contrattazione decentrata e sull’erogazione dell’indennità di risultato, la necessità di assicurare regole omogenee di gestione del personale. Su quest’ultimo punto, il Vicepresidente ha informato le organizzazioni sindacali di aver richiesto al Dipartimento Organizzazione, risorse umani e controlli la predisposizione di un manuale aziendale di gestione del personale, al fine di assicurare la conoscenza e l’applicazione omogenea delle regole, stratificate nel tempo, che governano la prestazione di lavoro, auspicando che anche il Consiglio regionale provveda al più presto a realizzare un testo unico che ponga ordine in un sistema legislativo non sempre chiaro, anche al fine di ridurre i livelli del contenzioso in materia, che ormai non sono più sostenibili. Per quanto riguarda la contrattazione decentrata, il Vicepresidente ha chiesto formalmente al Dipartimento un dossier sull’intera materia stabilendo un incontro fra due settimane per verificare lo stato dell’arte, le criticità e le possibili soluzioni, anche al fine di assicurare che le attività propedeutiche alla contrattazione per l’anno 2016 (in particolare: la costituzione del fondo) sia definite in tempo utile. Analogamente, entro il mese di gennaio 2016 dovrà essere definito il piano della performance, sulla base degli obiettivi strategici che saranno rimodulati subito dopo l’approvazione formale del POR e dunque entro il mese di dicembre 2015. Anche da questo punto di vista, l’obiettivo della Giunta è di avere finalmente una regione normale, semplicemente in grado di rispettare quanto previsto dalla legislazione vigente. Per questo, riformare l’organizzazione costituisce la vera sfida che la Regione ha davanti; una sfida che riguarda non solo la politica o i sindacati ma semmai la stessa burocrazia, chiamata a riscoprire l’orgoglio di essere al servizio dei cittadini e a confrontarsi con le esperienze più avanzate, sapendo che dall’impegno quotidiano di dirigenti e personale del comparto, dalla loro capacità di farsi carico dei problemi e di trovare soluzioni adeguate, dipende il futuro stesso della Calabria.

Convocate le Organizzazioni Sindacali

CATANZARO – Il Ministro del Lavoro in merito alla costituzione dell’Agenzia per le ispezioni del lavoro ha convocato le Organizzazioni Sindacali.

Tale incontro, che si terrà il 3 marzo, rappresenta evidentemente il risultato delle azioni di mobilitazione messe in campo dai lavoratori di tutto il territorio nazionale, e che in Calabria si è concretizzata con una partecipata assemblea regionale unitaria del 18 febbraio, con il coinvolgimento delle TV locali e degli organi di stampa, e con la conseguente adesione alla manifestazione di Roma il giorno 20.

Ma quali sono i motivi che stanno alla base della mobilitazione e della protesta in atto?

Ciò di cui parliamo è infatti solo il primo atto, che parte dalla costituzione dell’Agenzia per le ispezioni del lavoro, di un progetto molto più ambizioso e devastante, che porterebbe allo smantellamento della pubblica amministrazione e dell’INPS in particolare.

Un progetto, quello citato, che viene da lontano e che l’attuale governo ha iniziato a tradurre in pratica con la Legge Delega n° 184/2014, c.d. Jobs Act, la stessa legge con la quale è stato di fatto cancellato l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, rifiutando al riguardo ogni forma di confronto e di discussione con le parti sociali.

Il rischio è che, se andasse in porto la realizzazione dell’Agenzia ispettiva, anche un altro pezzo importante dell’Istituto legato alle prestazioni a sostegno del reddito, in un futuro prossimo, verrà sottratto all’INPS (con la costituzione della c.d. Agenzia nazionale per l’occupazione) per andare a collocarsi, entrambe, sotto il controllo diretto del Ministero del Lavoro e quindi della politica.

Quanto sta avvenendo rappresenta un’evidente operazione di “macelleria”, in netta contrapposizione rispetto al recente passato in cui il nostro Ente, quando la propria “governance” poteva definirsi tale, aveva fatto la scelta politica  di ampliare il proprio campo di azione, anche in ambiti che poco avevano a che fare con quello previdenziale in senso stretto.

Se questo è il quadro in cui ci muoviamo, e se è vero (com’è vero) che i vertici dell’Istituto (Presidente e Direttore Generale), di recente nomina, non hanno preso al riguardo alcuna posizione, ciò che ne deriva è una situazione veramente drammatica.

Ma non si può assistere inerti. Nella convinzione della strategicità e della specificità del corpo ispettivo all’interno dell’INPS, come quelli delle altre amministrazioni, ma anche di una pubblica amministrazione efficiente, garante dello stato sociale e presidio di legalità, è necessario che siano messe in campo, proprio in questa direzione, tutte le energie disponibili nel percorso di confronto intrapreso con il Ministro del Lavoro.

Ancor più in un territorio come quello Calabrese, dove i numerosi fenomeni di lavoro nero e fittizio fatti emergere dal nostro corpo ispettivo, che non di rado finiscono per avviare anche procedimenti giudiziari, sarebbe necessario un potenziamento delle attività di contrasto al lavoro irregolare e migliori sinergie tra gli attori coinvolti.

Sono queste le ragioni di una mobilitazione, con il preciso intento di mettere in luce le incongruenze derivanti dalla costituzione dell’Agenzia per le ispezioni del lavoro, che comprometterebbe gravemente la funzionalità di tutto il sistema ispettivo. Ma non solo, il percorso di confronto non potrà non tenere conto anche di tutte quelle misure di garanzia nei confronti dei lavoratori coinvolti riguardo le retribuzioni, i percorsi di carriera, le professionalità, i percorsi formativi, nonché l’articolazione territoriale dell’Agenzia che, al momento, non appare per nulla chiara.

Insomma un percorso ricco di insidie che vedrà la CGIL in prima linea a partire dall’assemblea unitaria del personale ispettivo di giorno 27 febbraio a Catanzaro ed in tutte le iniziative che seguiranno, ma nella consapevolezza che il risultato dipenderà anche dal sostegno e dalla partecipazione di tutto il personale dell’Istituto che, a nostro avviso, deve sentirsi coinvolto nella mobilitazione contro questo processo di “DISINTEGRAZIONE”, che appare tanto subdolo e devastante quanto drammaticamente alle porte.

L’assessore Fedele, delegato dal Presidente Scopelliti, ha incontrato a Palazzo Campanella i rappresentanti delle organizzazioni sindacali del settore edile

Catanzaro – L’assessore Luigi Fedele, delegato dal Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, ha incontrato a Palazzo Campanella i rappresentanti delle organizzazioni sindacali del settore edile provenienti da tutta la Calabria in occasione della giornata nazionale di mobilitazione dei lavoratori del settore costruzioni.

La riunione ha avuto luogo alla presenza dell’assessore Trematerra, del dirigente generale del Dipartimento lavori pubblici Giovanni Laganà, del dirigente del Dipartimento urbanistica Saverio Putortì, e dei consiglieri regionali Fausto Orsomarso, Damiano Guagliardi e Mario Maiolo.

Al centro del confronto tra le parti le tematiche connesse al settore delle infrastrutture. In particolare è stato fatto il punto sulla realizzazione dei nuovi ospedali, del bando relativo alle metropolitane di Cosenza e Catanzaro, e di tutte quelle opere che possono costituire un significativo impulso all’economia delle imprese che gravitano intorno al mondo delle costruzioni. I rappresentanti sindacali hanno richiesto, infatti, un report sulle opere che partiranno a breve.

La Regione ha assunto l’impegno di aprire un tavolo permanente su questi temi per avviare un confronto deciso con Anas, per quanto attiene il completamento dei lavori di ammodernamento su A3 e SS 106, e soprattutto con RFI e Trenitalia. Questi ultimi, infatti, hanno programmato sin qui scarsi investimenti sul territorio calabrese.

Il dirigente del Dipartimento urbanistica Saverio Putortì ha richiamato l’attenzione sui bandi relativi ai centri storici, sul Piano idro-geologico e più in generale sugli interventi previsti nel campo dell’housing sociale. Interventi che avranno riverberi significativi per il comparto.

Le organizzazioni sindacali insistono “Emanare gli atti per l’elezione del nuovo Rettore”

RENDE (CS) – Le Organizzazioni Sindacali, Flc Cgil – Uil Rua- Cisl- Cisal- Usb- Snals, in merito alla richiesta, avanzata in Senato Accademico, sulla necessita’ di indizione delle nuove elezioni del Rettore, avendo gia’ anticipatamente individuato come necessita’ prioritaria un ricambio del vertice dell’Ateneo, chiedono espressamente che si proceda a emanare gli atti propedeutici alle nuove elezioni nelle date individuate dal Senato Accademico.

 

Organizzazioni Sindacali dell’Unical: SI a Prossime Elezioni

unicalCOSENZA – In vista del Consiglio di Amministrazione, previsto per il 23 luglio 2012, le Organizzazioni Sindacali dell’Università della Calabria hanno espresso il loro parere positivo in merito alla scelta di effettuare un cambio del vertice dell’Ateneo. Le motivazioni sono da ricercare nelle ultime decisioni assunte dal Rettore e dal Consiglio di Amministrazione sulla esternalizzazione dei servizi del Centro Residenziale, e dal parere espresso dal Senato Accademico sulla stessa materia.

Le Organizzazioni Sindacali, inoltre, chiedono ai Consiglieri di votare contro l’aumento delle tasse del 20%, evitando di gravare sulle tasche degli studenti i tagli effettuati dal Fondo di Finanziamento Ordinario delle Università e per il quale si è già votato scegliendo l’esternalizzazione delle residenze universitarie. Chiedono il no anche all’acquisto di nuove quote di capitale sociale Calpark S.C.p.A. , invitando a rendere pubblici i bilanci di quest’ultima. Infine viene espressa l’esigenza di pubblicare la situazione degli affitti e l’atto transattivo della Conca D’Oro.