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Omicidio a Reggio Calabria, uccide il padre a coltellate

REGGIO CALABRIA – Un giovane di 28 anni, Simone Bova, ha ucciso con alcune coltellate il padre Domenico, di 59, al culmine di una lite. L’omicidio è accaduto ieri pomeriggio a Reggio Calabria, nell’abitazione di famiglia.

Simone Bova, che risulta avere lievi precedenti di polizia, è stato arrestato subito dopo l’omicidio dal personale delle Volanti e della Squadra mobile della Questura. L’omicida, che ha anche riportato alcune ferite ad una mano, viene interrogato in queste ore dal magistrato di turno della Procura della Repubblica di Reggio Calabria.
Non sono noti, al momento, i motivi della lite alla base dell’omicidio.

Fonte Ansa

Uccide il padre a fucilate, arrestato 26enne

ROSSANO (CS) – Un giovane di 26 anni è stato arrestato a Rossano con l’accusa di parricidio. Il ragazzo, di cui al momento non si conoscono le generalità, ha ucciso il padre a colpi di fucile.

In queste ore gli inquirenti stanno accertando, in particolare, anche attraverso le dichiarazioni del giovane arrestato, se l’omicidio sia avvenuto nel corso di una lite o in altre circostanze. Non si sa, al momento, se in casa, nel momento del fatto, oltre alla vittima ed all’assassino, ci fossero altre persone.

Nolè gioisce per l’assoluzione di Padre Fedele. Il frate riabilitato dalla Chiesa?

COSENZA – Anche l’Arcivescovo di Cosenza-Bisignano Francesco Nolè ha espresso «gioia e ringraziamento a Dio per la felice conclusione di questo triste capitolo che ha visto coinvolto padre Fedele Bisceglie per molti anni. Le accuse mosse contro il religioso si sono rivelate destituite da ogni fondamento – si legge in un comunicato riportante le dichiarazioni del presule – e per questo la Chiesa cosentina gioisce con lui e per lui nella certezza che la verità si fa sempre strada anche nelle fatiche umane. L’Arcivescovo invita ad immergersi con fiducia nel cuore misericordioso di Cristo affinché quest’anno giubilare sia la cristiana esperienza di lavacro interiore nella comune ricerca della santità e della piena comunione con Dio».

 

Esalazioni killer, muoiono padre e figlio

SAN MANGO D’AQUINO (CZ) – Due persone, padre e figlio, Francesco e Nicola De Sando, di 50 e 25 anni, sono morte in un allevamento di suini di loro proprietà a San Mango d’Aquino. Secondo le indagini compiute dai carabinieri della Compagnia di Soveria Mannelli, i due sono deceduti a causa delle esalazioni dei liquami derivanti dalle feci e dalle urine dei suini raccolte in una vasca che le vittime, nel momento del decesso, stavano svuotando. Il primo a morire, dopo essersi calato nella vasca, è stato Francesco De Sando. Il figlio Nicola, accortosi che il padre aveva perso i sensi e non dava segni di vita, si è a sua volta calato anche lui nella vasca nel tentativo di soccorrere il genitore, ma anche per lui è sopraggiunta la morte.  I corpi delle due vittime sono stati recuperati dai vigili del fuoco del Nucleo speleo alpino fluviale di Cosenza. I carabinieri, con l’ausilio del medico legale che ha effettuato l’esame esterno dei cadaveri, hanno accertato l’accidentalità dei fatti, escludendo dunque responsabilità di terzi ed inviando un’informativa in tal senso alla Procura della Repubblica di Lamezia Terme. Cordoglio a San Pietro a Maida dove risiede la famiglia delle vittime di cui in passato Francesco De Sando, era stato anche vicesindaco.

Rapina due donne con il figlio minorenne

REGGIO CALABRIA – Ha picchiato una donna e la figlia per rapinarle della borsetta alla presenza del figlio minorenne poi, individuato da un ispettore della squadra mobile libero dal servizio, lo ha aggredito per evitare l’arresto provocandogli ferite giudicate guaribili in 25 giorni. Alla fine, però l’uomo, 43 anni, ex carpentiere, è stato bloccato, grazie anche all’intervento di un altro agente, anch’egli libero dal servizio, e portato in carcere mentre il figlio, minore di 14 anni, è stato affidato alla madre. L’uomo è accusato di rapina, violenza, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate sia in danno delle due donne che del poliziotto. L’episodio è avvenuto vicino al parcheggio dell’istituto comprensivo De Amicis- Bolani di Reggio Calabria. L’ispettore stava transitando con la propria auto quando ha sentito una donna chiamare aiuto. Subito dopo ha visto un uomo ed un ragazzo rovistare in una borsa e si è fermato per controllare qualificandosi come poliziotto. Per tutta risposta l’uomo lo ha aggredito con pugni e calci. Durante la colluttazione ha anche incitato il figlio a sparare all’agente che, non senza difficoltà, ha lasciato la presa per controllare nel borsello che il ragazzo portava con sé accertando che non vi era alcuna arma. Sul posto è arrivato un secondo agente con l’aiuto del quale l’ispettore è riuscito a bloccare A.F.S. che poi è stato preso in consegna da una volante.

Tropea, sacerdote si sfracella al suolo. Suicidio o incidente?

TROPEA (VV) – Aveva chiesto ai fedeli di pregare per lui. Non era più lo stesso da qualche tempo a questa parte padre Aldo La Manna. Aveva l’espressione assorta e il viso scuro, come se qualche problema lo assillasse. Questo hanno riferito i fedeli dopo che il parroco dell’Annunziata, intorno alle 17,30 di oggi, si è sfracellato al suolo a Tropea, cadendo dalla rupe. Un volo di circa 30 metri. Il sacerdote è morto sul colpo, lasciando nello sgomento la comunità. Padre Aldo La Manna era originario di Cosenza. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, il medico legale ed il magistrato di turno. Secondo quanto si è appreso, alcuni testimoni hanno riferito che Padre Aldo si sia allontanato nel corso di una funzione religiosa e che si sia gettato dalla rupe vicino all’ingresso del Convento. Religioso dell’ordine dei Frati minori del Convento della Modonna della Sanità, era parroco della Santissima Annunziata e punto di riferimento di tanti giovani che frequentano l’oratorio “Amico del Cuore” che egli stesso aveva contribuito a creare nei locali della casa canonica. Le indagini chiariranno se si sia trattato di un suicido o di un tragico incidente. La comunità è in lutto.

Polistena: denunciato uomo dopo ripetuti maltrattamenti nei confronti del padre

POLISTENA (RC) – Eseguita una misura cautelare nei confronti di Maurizio Frana, di 43 anni, già detenuto per altra causa, accusato di avere picchiato ripetutamente il padre procurandogli lesioni. Gli episodi di violenza avevano avuto inizio lo scorso anno ed erano stati denunciati alla Procura della Repubblica di Palmi. La misura cautelare è stata realizzata dalla polizia del Commissariato di Polistena.