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“Paolo Vive”, domani una fiaccolata in ricordo di Borsellino

COSENZA – Come di consueto, anche quest’anno il 19 luglio, in occasione del 26* anniversario della strage di Via d’Amelio, si svolgerà la fiaccolata commemorativa, in ricordo di Paolo Borsellino e di tutte le vittime di mafia, organizzata dall’associazione “RiEvoluzione Calabria”.

Il corteo partirà alle 19:00 da Piazza XI Settembre a Cosenza, per giungere in Piazza Bilotti. Come ogni anno, la fiaccolata vuole rappresentare un forte momento di unione tra cittadini, associazioni, istituzioni, aldilà di ogni pensiero politico, di ogni credo religioso, di tutto ciò che quotidianamente può dividere, per riflettere e recuperare alla memoria il senso più profondo di una vicenda che ha segnato l’Italia in maniera indelebile.

«Continuiamo a commemorare un eroe e a ricordare a noi stessi quanto sia importante combattere ogni forma di mafia, inseguendo il sogno di consegnare alle future generazioni  un Paese in cui un diritto non è un favore, in cui il merito è l’unico criterio di selezione, in cui il sopruso viene severamente punito, in cui il sistema legale è più conveniente del sistema illegale, insomma: un Paese libero. Libero dal bisogno, dal ricatto, dall’oppressione di un sistema di anti-Stato che spesso di nasconde nelle istituzioni, dietro le scrivanie di chi dovrebbe tutelare i diritti dei cittadini. Invitiamo tutti a partecipare, per dire insieme che la mafia può essere sconfitta solo negandole il consenso ed è con questa convinzione nel cuore che scenderemo in piazza per dire a tutti che PAOLO VIVE!»

Corigliano, una scuola che naviga verso nuove direzioni

CORIGLIANO CALABRO (CS) Una scuola che naviga verso nuove professioni. Verso nuove opportunità e nuovi sbocchi occupazionali, per fornire una preparazione sempre più completa e al passo con i tempi. Messo a punto, presso l’Istituto di Istruzione Superiore “Nicholas Green – Falcone e Borsellino” un piano triennale di corsi specialistici, teorici e pratici, nel campo delle scienze dell’informazione geografica applicata quali: la Geomatica, la Fotogrammetria, il Telerilevamento, i Sistemi Informativi Territoriali (SIT), GIS (Geographical Information System), e i Sistemi di Supporto alle Decisioni (DSS). Si tratta, nello specifico, di Corsi di formazione per studenti, docenti, professionisti e dirigenti, con nuove tecnologie per la conoscenza del Territorio e dell’Ambiente (dai rilievi GPS, Lidar, Aerofotogrammetrici e con Droni, alle applicazioni GIS).

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L’iniziativa, fortemente voluta dalla dirigenza dell’IIS “Green – Falcone e Borsellino” di Corigliano nell’ambito di una programmazione globale, è finalizzata sia alla formazione del team docenti sia all’orientamento degli studenti iscritti ai diversi corsi tecnici, come anche ai professionisti. Il tutto con l’obiettivo di fornire nuove opportunità per futuri sbocchi professionali ed occupazionali nelle discipline che attengono la conoscenza, il controllo e la tutela del territorio e dell’ambiente, attraverso corsi di formazione che fanno uso di strumenti e tecniche di elaborazione moderne.

Il progetto è stato presentato e illustrato nei dettagli nel corso di un’apposita conferenza stampa tenutasi nell’aula magna dell’Itg di Corigliano, alla presenza di tecnici ed esperti del settore. Ad aprire i lavori il Dirigente Scolastico ing. Alfonso Costanza, il quale ha evidenziato la necessità di “dare senso all’apprendere”, attraverso corsi rivolti a professionisti e a studenti sia dell’indirizzo Costruzione, Ambiente e Territorio (Itg) sia dell’indirizzo Trasporti e Logistica Conduzione del mezzo navale (Iti).

L’ing. Costanza ha illustrato il significato del termine LIDAR (Light Detection and Ranging), che è una tecnica di telerilevamento “attivo” per l’esecuzione di rilievi topografici ad alta risoluzione. Il rilievo viene effettuato tramite mezzo aereo sul quale è installato un laser scanner composto da un trasmettitore (essenzialmente un laser), da un ricevitore (costituito da un telescopio) e da un sistema di acquisizione dati. La peculiarità del sistema è l’altissima velocità di acquisizione dei dati abbinata ad un’elevata risoluzione.

Il Dirigente Costanza ha posto in rilievo come le nuove tecnologie e le nuove strumentazioni consentano oggi di favorire l’acquisizione di competenze in grado di soddisfare gli standard europei, colmando quel vuoto tra una formazione prettamente teorica e le applicazioni che possono trovare spazio in numerosi settori professionali. Da qui l’avvio di un progetto regionale, teso a fare rete tra le istituzioni scolastiche in partnership con istituzioni, enti locali, Università, ordini professionali.

Alla conferenza stampa sono intervenuti: Natale Mango, in rappresentanza del collegio dell’Ordine dei Geometri di Cosenza; il prof. Giuseppe Tomei, docente di Topografia Itg Rossano; l’ing. Raffaele Granata, assessore all’Urbanistica del Comune di Corigliano; il prof. Mazziotti, docente Itg “Filangieri” di Trebisacce; i professori Luigi Perrotta, Antonio Catera e Leonardo Amato, docenti Iti “Green – Falcone e Borsellino”. Tutti hanno evidenziato l’evoluzione della figura del geometra nonché la varietà di applicazioni che le nuove tecnologie offrono nel settore specifico, così come in ambito nautico.

Pioniere in questo progetto di formazione l’Istituto di Istruzione Superiore “Petrucci-Ferraris-Maresca” di Catanzaro, presente all’iniziativa di lunedì con il prof. Vincenzo Lamanna e l’assistente tecnico Giovanni Fiore, i quali hanno portato i saluti della Dirigente Scolastica prof.ssa Francesca Bianco e sottolineato la valenza formativa nonché la grande opportunità offerta agli studenti.

A concludere gli interventi l’ing. Filippo Campolo della Project Global, esperto di geomatica, collaboratore Unical e tra i cinque formatori europei nell’ambito del software russo “Racurs”, che ha illustrato le straordinarie possibilità applicative dei nuovi strumenti e i vari settori in cui è richiesta tale tipologia di rilievi, che solo dei professionisti adeguatamente formati sono in grado di effettuare. Tra gli esempi pratici di applicazione, il monitoraggio della linea costiera, rilievi aerofotogrammetrici e software dedicati per il controllo di fenomeni sismici e di dissesto idrogeologico, monitoraggio dell’abusivismo e sistemi di rilevazione in ambito di tutela ambientale a più livelli.

La scuola si pone quindi come vero e proprio “motore”, fornendo basi teoriche e pratiche agli studenti nonché momenti di formazione, specifica e innovativa, ai professionisti. Il tutto attraverso un progetto coordinato a livello regionale, coinvolgendo altri istituti scolastici al fine di fare rete e ottimizzare i percorsi formativi e le esigenze degli studenti.

Attraverso questa formazione, i docenti e i ragazzi calabresi, che frequentano o che vorranno iscriversi presso gli Istituti di Istruzione Superiore aventi indirizzi Costruzione, Ambiente e Territorio, Trasporti e Logistica Articolazioni Nautico ed Aeronautico, sapranno di far parte di un progetto Regionale e potranno considerarsi parte di una grande famiglia che vuole contribuire, con la loro formazione specialistica, alla rinascita e allo sviluppo della Calabria. Sono questi gli obiettivi con cui l’Istituto di Istruzione Superiore “N. Green-Falcone-Borsellino” di Corigliano Calabro intende organizzare, con la propria autonomia, deicorsi specialistici di alto livello, a cui potranno prendere parte i docenti, gli studenti, i professionisti, i dirigenti tecnici del territorio provinciale cosentino, ma anche delle altre province, nello spirito della condivisione della formazione in aree specifiche che attengono il campo dell’informazione territoriale in senso lato, che permettono di:

  1. conoscere il territorio”, mediante rilevamento diretto ed indiretto

(Misurazioni topografiche, rilievi Lidar, riprese Aeree, Satellitari e con Droni);

  1. elaborare ed analizzare i dati acquisiti”, attraverso software dedicati (Uso di applicativi topografici, di cartografia, di Aerofotogrammetria e di analisi immagini aeree, satellitari, da droni, con termocamere etc.);

  2. gestire le informazioni”, attraverso applicativi specifici

(Attraverso l’uso di Sistemi informativi territoriali).

Il degrado del quartiere Pistoia di Catanzaro

CATANZARO – “Uscire a giocare qui sotto, è diventato impossibile, a certi orari”. “Quando ero piccola potevo scendere nel parco da sola, senza nessuna paura. “Ora non farei mai passeggiare i miei figli, da soli”. “Pistoia era un quartiere residenziale, solo 20 anni fa, in pochi anni è diventato una terra di nessuno”. “Non chiediamo tanto; solo di vivere in un posto tranquillo”.

Sono solo alcune delle testimonianze che ragazzi, bambini e adulti del quartiere Pistoia, rilasciano ogni settimana ai ragazzi del progetto “On the Street”, con il quale si è subito instaurato un rapporto di fiducia e reciproco scambio di idee e riflessioni, grazie alla formazione sul campo fatta dai gruppi nelle settimane precedenti. Ora che il progetto è entrato nel vivo della sua azione sociale di riqualificazione culturale e ambientale delle aree interessate, emergono anche i reali bisogni, le paure e le speranze di chi, da un periodo all’altro, ha visto la sua casa trasformarsi da luogo ideale a terra di mezzo tra l’indifferenza e la rassegnazione.

Sono state raccolte delle testimonianze di chi il quartiere lo vive da sempre, per riuscire a capire ed entrare nel profondo malessere di una comunità: “Appena hanno inaugurato il Parco, intitolandolo alla memoria di Paolo Borsellino, hanno promesso tante cose, ma a distanza di pochi anni, la situazione è

Quartiere Pistoia
Quartiere Pistoia

quella che vedete: erbaccia alta; giochi per bambini rotti e abbandonati; la fontana che perde…..” dice una delle ragazze che vive qui da sempre. Ragazzini svegli, intelligenti e sensibili, ma che alla domanda su chi era Paolo Borsellino, entrano in uno stato di smarrimento emotivo e psicologico, di associazione d’idee e parole, che li porta ingenuamente a rispondere; “uno della mafia!”. In questo quartiere, la vita è cambiata così velocemente, sotto gli occhi degli abitanti, che gli stessi, non sono riusciti a capire cosa sia successo. Quando gli viene chiesto cosa vorreste fare, se il parco fosse risistemato e ripulito, loro rispondono: “Una volta si facevano delle feste, con le bancarelle, le giostre, ora è tutto finito”. “Ci piacerebbe poter tornare a giocare e fare sport qui, senza pericolo di farci male o, essere cacciati da casa nostra”. Il riferimento è indirizzato alla difficile convivenza con la comunità Rom, che si è insediata da poco. Una convivenza probabilmente forzata che, invece di creare dialogo, confronto e spirito d’integrazione, ha generato insofferenza, intolleranza da parte di entrambi le comunità, paura e degrado. Proprio una della finalità di On the street è rendere i ragazzi, attori della loro storia e della loro realtà; una realtà che appartiene a tutti, parte di una comunità più grande, che è quella dell’uomo. Queste  testimonianze non devono aumentare il bisogno di intolleranza verso ciò che si  ignora, ma permettere di capire che l’ambiente stesso determina la convivenza e lo spirito dell’uomo: un ambiente sereno, genera persone serene.

 

Wanda Ferro su Borsellino presentato agli studenti

CATANZARO – Per un concomitante e urgente impegno istituzionale, il Commissario straordinario della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, non ha preso parte all’importante incontro organizzato dall’osservatorio Falcone-Borsellino-Scopelliti con gli studenti del liceo “Campanella” di Lamezia Terme.

“L’incontro ha offerto l’opportunità agli studenti di accendere la fiamma della memoria – ha sottolineato Ferro – non come semplice celebrazione di quei Servitori dello Stato che hanno sacrificato il bene supremo della vita per l’affermazione della Giustizia e della Legalità, e che forse da quello stesso Stato sono stati traditi, ma soprattutto per alimentare la costruzione di un futuro in cui affermare dei valori della legalità, delle regole, della responsabilità, del rifiuto della mafia con le sue logiche diviolenza e di prevaricazione. E’ quindi necessario parlare al cuore dei giovani non solo con le parole, con i racconti, con le riflessioni, ma offrendo anche l’occasione di conoscere persone straordinarie come Salvatore Borsellino. Proprio tra i banchi di scuola, durante il processo di formazione dei nuovi cittadini, bisogna incidere per privare di alimento le radici della sottocultura mafiosa, formando una nuova coscienza civica e diffondendo tra i giovani la cultura della legalità e delle Istituzioni”.

Il Coisp di Catanzaro ricorda la strage di via D’Amelio

CATANZARO – Sicurezza e legalità non sono e non possono essere considerati unicamente problemi di polizia, ma devono impegnare in egual misura le Istituzioni, le associazioni e tutte le altre forme di aggregazione sociale, nonché ogni singolo cittadino, chiamato a fare la propria parte per garantire il rispetto delle regole. E’ questo il concetto su cui si fonda “Per Ricordare…”, l’annuale iniziativa che il Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, organizza nel capoluogo calabrese in occasione dell’anniversario della strage di Via D’Amelio, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino ed i componenti della sua scorta, gli Agenti della Polizia di Stato Agostino Catalano, Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta ed a cadere in servizio), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

Un concetto concretizzatosi nell’azione sinergica del Coisp calabrese, della redazione giornalistica di CatanzaroInforma.it, dell’associazione Libera e dell’Amministrazione Comunale di Catanzaro, che venerdì 19 luglio metteranno in campo numerose iniziative tese alla prevenzione ed alla diffusone dei valori della legalità in uno dei quartieri più difficili della città di Catanzaro. La manifestazione è stata presentata oggi nel corso di una conferenza stampa, alla presenza degli organizzatori, primo fra tutti Giuseppe Brugnano, Segretario Generale Regionale del Coisp.

Sull’importanza di “fare rete” si è soffermato il giornalista Davide Lamanna, presente per CatanzaroInforma, che ha respinto anticipatamente qualsiasi aprioristica critica che possa essere mossa a “iniziative come queste che, lungi dall’essere vuote passerelle – ha detto -, sono invece la testimonianza concreta dell’impegno di tante persone che ci mettono la faccia, sfruttando ogni buona occasione per unirsi nelle medesime battaglie”.

Sull’identica lunghezza d’onda anche Nicola Fiorita, di Libera, che ha rimarcato la necessità di fare fronte comune nella diffusione dei valori positivi, chiamando a responsabilità tutti.

Le iniziative in programma per la giornata di venerdì, cui parteciperà come sempre il Segretario Generale del Coisp, Franco Maccari, sono state illustrate dall’assessore allo Sport del Comune di Catanzaro, Giampaolo Mungo.

Un primo momento, dedicato all’importanza del ricordo e del tributo agli eroi silenziosi delle Forze dell’Ordine, si svolgerà a partire dalle ore 15.30 nel quartiere Germaneto, dove verrà intitolata una via alla memoria di Emanuela Loi. La seconda parte delle iniziative, che si terranno nel quartiere Pistoia di Catanzaro, avrà inizio alle 16.58, ora della strage di via D’Amelio. Il momento più suggestivo sarà certamente quello in cui verrà coperto con vernice bianca il muro del campetto da gioco dedicato ai martiri di via D’Amelio nelle precedenti edizioni di “Per Ricordare…”, su cui alcuni criminali, nelle scorse settimane, hanno vergato scritte inneggianti alla ‘ndrangheta. Su quella superficie immacolata i giovani presenti potranno sbizzarrirsi con le proprie mani imbrattate di vernice rossa e verde, accompagnati dalle solenni note dell’Inno nazionale.

Seguiranno diverse iniziative sportive, di cui saranno protagonisti i più giovani, che potranno finalmente prendere il sopravvento in un quartiere soffocato dalla prepotenza. E non a caso il Sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo ha voluto esprimere la propria stima per il Coisp,che offre spunti significativi per tenere alta l’attenzione sulla questione sicurezza.

 

 

Legalità, impegno, partecipazione nel dibattito su Toghe rosso sangue, presentato a San Giovanni in Fiore

Si è tenuto ieri il penultimo degli incontri dell’evento letterario organizzato dall’amministrazione comunale di San Giovanni in Fiore, “Libri Liberi in montagna”, dedicato alla presentazione e al dibattito socio-culturale e librario. Ad ospitare l’evento, dedicato al libro Toghe rosso sangue di Paride Leporace, un’accogliente piazzetta del centro storico del borgo silano.

Presenti al dibattito, assieme al direttore del Quotidiano della Basilicata, l’editore, Franco Arcidiaco di Città del Sole edizioni, il sindaco del Comune di San Giovanni Antonio Barile, l’assessore Giovanni Iaquinta e il giornalista e scrittore Emiliano Morrone che ha moderato gli interventi. Avrebbe dovuto prendere parte alla serata anche l’assessore regionale Mario Caligiuri, assente, perché trattenuto da impegni di natura istituzionale.

In occasione dal ventennale della strage di via D’Amelio e oggi che si accende il dibattito attorno conflitto di attribuzione dei poteri dello Stato, cui si legano le spinose questioni come quella della trattativa Stato – mafia di cui il giudice Borsellino avrebbe pagato il prezzo,  sembra essere più che mai attuale. Il libro ripercorre le vicende di ventisette personaggi che si sono spesi per la rettitudine e il rispetto della legge, pagandone le conseguenze con la loro stessa vita. Racconta, tra le altre, le storie di Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e della compagna di quest’ultimo, il magistrato Francesca Morvillo; narra le vicende nel corso delle quali perse la vita il giudice Antonino Scopelliti e ricorda Paolo Adinolfi, sparito nel 1994 e mai più ritrovato. Nel raccontare queste tragiche circostanze, delinea la figura del difensore della legge come forse oggi non esiste più, offrendo diversi spunti di riflessione sull’attuale lavoro svolto dalla magistratura e sul concetto stesso di legalità; temi che nel corso della manifestazione di San Giovanni in Fiore sono stati legati alla percezione e partecipazione, all’impegno civile, nonché all’apporto delle istituzioni e della stampa alla tutela della giustizia, accendendo un intenso dibattito che ha via via attirato l’attenzione di un numero sempre crescente di ascoltatori.

Introdotto da Emiliano Morrone, il dibattito è proseguito con l’intervento dell’assessore Iaquinta che ha portato i saluti degli assenti, gli assessori Caligiuri e Magarò e introdotto i temi del libro protagonista della serata, ponendo l’accento sul tema della legalità e sull’importanza del lavoro della magistratura.

E’ seguito l’intervento dell’editore della Città del sole, Franco Arcidiaco, che ha voluto ricordare il singolare iter editoriale di questo libro: pubblicato nella prima edizione dal quarto grande editore nazionale, la Newton Compton, è passato nella seconda edizione, al marchio di una casa editrice locale – che, ricordiamo, sempre protesa verso temi di impegno civile –, compiendo dunque un percorso editoriale “inverso”. Arcidiaco ha inoltre posto l’accento sulla necessità delle istituzioni di fare da supporto all’attività editoriale, coadiuvando il lavoro dell’editore nella diffusione di contenuti e saperi in un territorio difficile come quello calabrese.

Successivamente, l’intervento del sindaco Barile, di recente vittima assieme alla sua stessa famiglia di atti intimidatori, che ha lanciato un accorato appello alla partecipazione da parte della comunità a sostegno della legalità e dunque della civiltà. Testimonianza la sua, che si è a tratti rivelata anche una denuncia nei confronti della stampa, non sempre presente e attiva nel coinvolgere l’opinione pubblica mettendola al corrente di fatti lesivi dei beni e delle attività di interesse collettivo.

Paride Leporace ha chiuso la serie degli interventi prima del dibattito che ha coinvolto anche il pubblico presente; avendola vissuta da cronista sul campo, Leporace ha raccontato il proprio legame con la comunità di San Giovanni in Fiore, ringraziando l’amministrazione comunale per l’invito e l’editore per il suo impegno editoriale nel Mezzogiorno. Il direttore del Quotidiano della Basilicata ha proseguito poi raccontando i perché del suo lavoro per questo libro, facendo cenno ad alcune delle tragiche storie in esso contenute e allo scopo di portarne alla luce le verità, anche quelle troppo spesso negate, per renderle note a tutti, con l’intento di stimolare l’interesse del singolo cittadino ma soprattutto omaggiare questi uomini “giusti” esempio di dovere civile. E’ importante non dimenticare il lavoro di chi ha lottato pagando con la propria stessa vita per il bene della comunità, raccontarne le vicende proiettandone l’insegnamento nel quotidiano; perché, con le parole dello stesso Leporace “i morti vanno ricordati da vivi e forse dei vivi dovremmo parlare come morti”. I magistrati caduti per mano armata, rivivono nella memoria e nell’impegno di chi intende ricordarli, ma anche nella volontà e nel lavoro della comunità a portare avanti questa memoria traendone esempio.

Molto partecipato, il dibattito è proseguito con diversi interventi dei presenti, cittadini di San Giovanni e non, che si sono fatti essi stessi portavoce di quella partecipazione e impegno di cui tanto si è parlato sin dall’apertura.

G M.Russo