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Trebisacce, le strade si tingono di rosa. Soste ad hoc per le donne

TREBISACCE (CS) – Le strade del Comune di Trebisacce si apprestano a tingersi di rosa. Nei prossimi giorni, in alcuni punti chiave della cittadina ionica, saranno predisposti oltre dieci parcheggi rosa, cioè parcheggi riservati a donne in gravidanza o con prole in tenera età.

I parcheggi rosa non sono stabiliti dal Codice della Strada, e dunque chi ne usufruisce impropriamente non è soggetto ad alcuna sanzione amministrativa.

Sono, tuttavia, un segno di grande civiltà che una realtà come Trebisacce, sempre molto attenta al welfare e alle esigenze dei cittadini, non poteva che sposare e sostenere in pieno.

«I parcheggi rosa sono un’ulteriore piccola, grande conquista della nostra cittadina – ha dichiarato l’Assessore alle Politiche Sociali Giulia Accattatoche testimonia ancora una volta l’attenzione dell’Amministrazione Comunale  per gli appartenenti alle fasce sociali che vanno sostenute, come quella delle mamme, che siano esse prossime al parto o già con bambini a seguito. Il trasporto di un neonato, la prolungata ricerca di un parcheggio, le manovre di posteggio, le operazioni di carico e scarico di passeggini e altre operazioni simili sono attività che possono rappresentare un notevole disagio per le donne in stato di gravidanza e per le neo-mamme, che si muovono prevalentemente con mezzi privati, esponendosi ad un sovraffaticamento fisico in caso di difficoltà nel trovare un parcheggio in prossimità di strutture di servizi quali ospedali, farmacie e uffici pubblici. Sono convinta che il Comune, in quanto istituzione più vicina al cittadino, abbia per primo il dovere di diffondere, anche con uno strumento come questo, il sostegno e la valorizzazione della maternità. Seppure non ci sia una vera e propria norma che impone agli automobilisti di riservare questo tipo di parcheggio a coloro a cui è destinato, siamo sicuri che la civiltà dei nostri cittadini prevarrà e che questa iniziativa verrà rispettata e apprezzata da tutti». 

Le aree di parcheggio rosa saranno presenti presso il Consultorio Familiare in Via della Libertà, ogni farmacia o parafarmacia presente sul territorio comunale, l’Ospedale G. Chidichimo, la Casa Comunale e il Lungomare di Trebisacce.

Parcheggiatori abusivi, tavolo tecnico delle direttive impartite dal Questore di Cosenza

COSENZA – La Polizia di Stato, nell’ambito del piano straordinario del controllo del territorio, predisposto in sede di tavolo tecnico ed in esecuzione delle direttive impartite dal Questore di Cosenza dr. Luigi Liguori, nel corso delle ultime settimane ha posto in essere numerosi servizi volti a prevenire e reprimere il fenomeno dei parcheggiatori abusivi.

Lo sforzo e l’impegno profusi nel controllo del territorio dall’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico – Sezione Volanti, unitamente al Reparto Prevenzione Crimine Calabria Settentrionale, giornalmente danno i risultati.

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All’esito di tali servizi sono state denunciate 2 persone, e altre 10 perquisite per illeciti amministrativi. Sono state identificate un totale di 107 soggetti e venivano fermati e controllati decine di veicoli. Ben 1167 veicoli sono stati controllati a mezzo dei sistemi elettronici di rilevamento in dotazione alla Polizia di Stato.

In particolare le due persone denunciate, sono state deferite all’A.G. per inosservanza degli obblighi di Legge a cui erano sottoposti e le 10 perquisite venivano colte in flagranza ad esercitare abusivamente l’attività di parcheggiatori, gli stessi per tali motivi, venivano sanzionati come previsto dall’art. 7, 15 comma del C. della S. con il conseguente sequestro delle somme di denaro provente dall’attività illecita. L’importo totale delle multe elevate ammonta a circa 13.000,00 Euro

“La Cittadella regionale? Una Cattedrale nel deserto”. La denuncia della CISAL

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Catanzaro ( Cz) – «La Cittadella regionale? Tutto fumo e niente arrosto! Anzi, a guardare bene di “arrosto” è pieno. Basta recarsi agli ingressi della Cittadella dalle ore 13 alle 14 per vederla trasformata in un immenso catering all’aperto». Lo dichiara la CISAL (Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori), denunciando tutte le situazioni critiche di una sede faraonica sì, ma «ancora lontana dal conseguimento dei diritti e dei servizi dei dipendenti e dei visitatori», spiega.

UN CATERING AL POSTO DELLA MENSA. «Manca una mensa! Centosessanta milioni di euro non sono bastati – commenta la CISAL – per fornire ai dipendenti un servizio mensa. I pasti vengono serviti dal bagagliaio delle auto che intorno all’ora di pranzo occupano gli ingressi della sede. A parte le attenzioni sull’igiene e sulla sanità – che in questa situazione lasciano molto a desiderare anche in considerazione di un olezzo davvero imbarazzante oltre che inquietante: verosimilmente quello degli scarichi fognari – i dipendenti sono costretti a rinunciare anche alla convivialità in un ambiente decoroso».

MANCANZA DI UN BAR. Mensa, ma non solo. Manca anche il bar. «Si spendono sette mila euro per il precetto pasquale – aggiunge la CISAL – però il governatore Oliverio, evidentemente, non pensa che ai fini della produzione lavorativa un caffè, opportunamente servito e non con i tristi distributori automatici, sia importante per favorire l’attenzione intellettuale. E non solo quella spirituale dei dipendenti… In questi giorni abbiamo appreso che alcune sigle sindacali si stanno prendendo addirittura il merito di “aver impresso una forte accelerazione all’approvazione di un bando di gara per la concessione del servizio di bar-ristorazione veloce e ristorante…” il merito, certamente, non è attribuibile a questi ultimi».

ASSENZA DELLE PIÙ ELEMENTARI DISPOSIZIONI SANITARIE. La CISAL non si ferma qui, passa al setaccio tutte le discrepanze di una struttura che fa acqua da tutte le parti. E la sicurezza sanitaria non fa eccezione. «All’interno lavorano circa 1.700 dipendenti e a questi bisogna aggiungere tutti i cittadini che vi si recano ogni giorno per richieste e documentazioni. Ebbene, nei diversi piani manca un minimo di assistenza sanitaria immediata, le cassette di pronto soccorso e un defibrillatore per i casi più urgenti. Una mancanza piuttosto grave che, ci auguriamo, la Giunta, dall’alto della sua postazione, possa prendere presto in considerazione».

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L’ANARCHIA DEI PARCHEGGI. La Cittadella, come una piccola grande città. Ma anche meno, molto meno. Nell’area dei parcheggi sosta, invece, «l’anarchia più incontrollata».  «Nelle città “normali” vige il codice della strada. Vi sono le strisce blu per i residenti e le strisce bianche per tutti. Ma mai ci è capitato di verificare parcheggi riservati a dirigenti, a politici e, infine, parcheggi riservati agli altri che svolgono un’altra attività. E non è solo questo. Qui fa da sovrana l’anarchia più incontrollata. Allora, abbiamo il grande parcheggio davanti alla struttura per i dipendenti e per i visitatori; il parcheggio per i dirigenti che, non mi capacito come sia occupato sistematicamente anche dai soliti amici degli amici; e, infine, il parcheggio “politico”, per il presidente e il suo entourage comodamente a due passi dagli ascensori interni. Si tratta di una situazione davvero al limite della legalità. Ma non solo. Ci sono dei dipendenti che talvolta finiscono di lavorare tardi, tra cui molte donne, e sono costretti a farsi anche un chilometro al buio pur di raggiungere la propria automobile che, certe volte, per mancanza di spazio, viene parcheggiata lontano dall’asfalto, nella terra battuta. Non è possibile che nel 2016 si verifichino situazioni di questo tipo – tuona la CISAL – E non è tutto. Mancano una copertura fino all’ingresso per proteggere le persone dalla pioggia e le pensiline per gli autobus e i pullman. Un tempo, prima della creazione del posto di vigilanza, quasi un avamposto militare davanti alla Cittadella, i pullman di linea riuscivano a fare manovra, far scendere le persone e tornare indietro. Oggi assistiamo alle “fermate improvvisate” senza un minimo di criterio. Spesso viene utilizzata, come fermata, finanche la rotatoria della provinciale con grande rischio e grave pregiudizio per gli utenti. A proposito segnaliamo i molti dipendenti che hanno subito incidenti con riconoscimento da parte dell’Inail di infortuni accorsi sul luogo di lavoro oppure mentre vi si recavano. L’articolo 3 della nostra Costituzione, evidentemente, – ammonisce sempre la CISAL – vale per tutto il territorio italiano tranne che per la Casa dei Calabresi!».

PULIZIA FATTA ALL’ACQUA DI ROSE. Fin qui la carenze dei servizi infrastrutturali posti all’esterno. Ma le défaillance si trovano anche all’interno. «Il servizio di pulizia è carente. Non si sa se per mancanza di personale. Sta di fatto che la polvere la fa da padrone in tutti gli ambienti. Così come mancano i cestini igienici nei bagni, soprattutto delle donne».

L’UFFICIO DEL PROTOCOLLO COME UN TOPOLINO DALLA MONTAGNA. L’ufficio più importante che mette in comunicazione la Cittadella amministrativa con tutti i calabresi: il Protocollo. «La montagna ha partorito il topolino! Si tratta di una stanza di ridicole dimensioni rispetto alle esigenze per  dipendenti e cittadini, costretti a sgomitare per farsi spazio. Invitiamo, pertanto, i vertici della Regione a fare un sopralluogo per verificare di persona quanto stiamo riportando perché prendano provvedimenti immediati. Trattasi di una situazione davvero paradossale se pensiamo alle dimensioni della Reggia di Caserta calabrese, in cui, rammentiamo, manca addirittura un archivio cartaceo per le attività amministrative che chiude, anzi apre, una voragine sulla reale utilità di una cattedrale nel deserto».

ASSENZA DI SPAZI PER L’INFORMAZIONE SINDACALE. «Hanno dimenticato anche gli spazi per le bacheche sindacali. E, nonostante, siano stati individuati i locali per le attività sindacali, ancora non sono stati resi operativi. Forse, sempre per l’articolo 3, la nostra Regione non gradisce che vengano evidenziate anomalie ed irregolarità per migliore i servizi», chiosa la CISAL.

INAUGURAZIONE DI MATTARELLA E DINTORNI. A questo punto, la domanda nasce spontanea: «Considerata l’assenza di tutti i servizi di cui dovrebbe usufruire la Cittadella Regionale (e aggiungiamo anche altri previsti sulla carta: un istituto bancario, l’ufficio postale, il museo e l’asilo nido), non sarebbe stato opportuno trasferire dapprima i servizi “utili” per il lavoratore e poi i lavoratori? Forse che sì. Ma così facendo Mattarella non avrebbe fatto in tempo ad inaugurare la casa dei calabresi. E forse neanche il suo successore al Quirinale», chiude sardonica la CISAL.

 

Le foto che corredano l’articolo sono state inviate unitamente al comunicato stampa della CISAL, pubblicato integralmente. 

Incontro con l’AISM ad Altomonte per fare informazione

ALTOMONTE (CS) – Ieri pomeriggio nel Salone Razetti dell’ex Convento dei Domenicani di Altomonte si è svolta la manifestazione PERSONE oltra la SM: diritto alla mobilità, organizzata da Maria Carmela Alfano. L’incontro ha preso il via con l’intervento di Alessandra De Rosa, Vicepresidente dell’AISM Cosenza: “bisogna aiutare le persone che hanno difficoltà – ha affermato – nell’ammettere la propria malattia e nelle difficoltà che queste incontrano con l’esterno”. La sclerosi multipla è una malattia nascosta; l’obiettivo di AISM è quello di aiutare i malati ad uscire da questo guscio, da questa corazza creata per proteggersi. AISM  è un’associazione nata nel 1968 ad opera di Giorgio Valente e di altri pioneri che decisero di studiare ed analizzare questa problematica. Purtroppo nel tempo – afferma Alessandra De Rosa – la malattia non è stata debellata ma, per fortuna, non è più sconosciuta. Ieri si è conclusa la settimana sulla sclerosi che ha visto l’AISM impegnata in numerose città italiane, fornendo alle persone una corretta informazione sulla malattia e sulla ricerca scientifica nazionale ed internazionale.

La parola è poi passata ai componenti dell’Amministrazione comunale. Il Sindaco Giuseppe Lateano si è soffermato sul potere politico e sulla capacita di quest’ultimo, di poter fare molto per combattere la sclerosi. In merito alla possibile chiusura del Centro di Contrada Serra Spiga, vicino al capoluogo cosentino, il Sindaco si è mostrato assolutamente contrario: questo centro – dichiara – è un punto di riferimento per la città e per la DSC05266provincia. Il Consigliere Comunale Danilo Verta ha invece parlato della sua esperienza nel volontariato e dell’Epigrafe, posta sulla Stauta (una donna con un bambino in braccio che sembra malato), situata di fronte alla Chiesa di San Francesco di Paola con su scritto: “Ovunque nel mondo ci sia una persona che soffre, lì esiste mio fratello”.

Dopo i saluti dell’amministrazione Anna Flaminia Batta Veltri, Presidente AISM Cosenza, ha parlato dell’associazione e delle sue innumerevoli iniziative. Le persone non vengono da noi – ha dichiarato – con l’intento di piangersi addosso ma l’esatto contrario, proprio perchè qui si fa di tutto. Una delle attività più importanti dell’AISM Cosenza è il laboratorio teatrale, il quale sta ottenendo ottimi risultati. Con la cittadina di Altomonte – continua – abbiamo avuto, da sempre, una forte sintonia ed una grande collaborazione. La signora Veltri si è prodigata nel chiedere alle istituzioni maggiore attenzione, nel rispetto delle regole  e nel combattere la prassi, ormai di molti automobilisti, della “sosta selvaggia” che crea non pochi problemi al disabile. Il malato ha bisogno non solo del sostegno per superare la sofferenza, ma deve esserci anche l’amore per ogni fratello in difficoltà e bisognoso di aiuto.

Maurizio Simone, Vicepresidente ANGLAT Sud, ha invece analizzato il tema della mobilità, soffermandosi sul settore delle automobili, e il supporto della sua associazione nata nel 1981. ANGLAT  è un’associazione che fa informazione in molti campi del sociale. Anche negli aeroporti è possibile trovare del personale, per far comprendere alle persone come sia importante il supporto alle persone con disabilità. Allo stesso tempo – dichiara – nella vità esistono alcune situazioni nelle quali, con un supporto tecnologico, il disabile potrebbe essere più autonomo: in questo senso l’innovazione della tecnologia è determinante. Altro tema importante è quello dei parcheggi: la legge del 1 marzo 2006, relativa alle misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità e vittime di discriminazione, può aiutare; è importante per il principio di parità di trattamento e delle pari opportunità nei confronti delle persone con disabilità. Per quanto riguarda le problematiche pertinenti alle barriere architettoniche e al loro conseguente abbattimento, l’iter burocratico è piuttosto lungo e pieno di ostacoli. In merito – afferma Maurizio Simone – la delibera 135 del maggio 2015 ha imposto ad ogni Comune, di realizzare una dettagliata mappatura delle barriere architettoniche.

Negli ultimi interventi Francesco Coppola, Assessore alla Sanità e alle Politiche Giovanili di Altomonte, ha elogiato l’ottimo Centro Sanitario di Altomonte. Molti cittadini altomontesi avevano il problema del trasporto, ragion per cui, l’Amministrazione Comunale ha adibito un pulmino e del personale per il volontariato. Questo mezzo serve – ha detto Coppola – per le persone bisognose, rendendo la giornata dei disabili e dei loro familiari molto più semplice. Anche il Gruppo Volontari Amici di Altomonte, con la presenza di Salvatore Nocito, ha voluto partecipare all’evento: stiamo collaborando da un anno con l’Amministrazione – afferma Nocito – per supportare ed aiutare i disabili. Il gruppo dei volontari porta con il pulmino, munito di pedana per i disabili, i malati negli ospedali ogni giorno per fare le dovute cure, riportandoli successivamente nelle proprie case. “Anche con i bambini diversamente abili ci siamo mossi per poter farli giocare e socializzare con i loro coetanei”. Altra idea proposta è stata quella dell’automedica per il trasporto dei farmaci alle persone con difficoltà che, assicura il Sindaco, avverrà in breve tempo. Con i saluti finali si è dato appuntamento ad altre iniziative, sempre per migliorare e supportare la qualità della vita delle persone più bisognose.

 

Alessandro Artuso

 

 

 

 

Multe in aeroporto: le precisazione del dirigente del settore vigilanza e sicurezza urbana

LAMEZIA TERME (Cz) – Cesare Pelaia, dirigente del settore vigilanza e sicurezza urbana della Città di Lamezia Terme, in merito alle affermazioni, riprese dalla stampa locale, del presidente del circolo catanzarese “Il rinnovamento”, Didonna, sulle multe per divieto di sosta elevate nell’area dell’aeroporto di Lamezia, si appresta a condividere delle precisazioni a riguardo. Pelaia sostiene, infatti, che la Città di Lamezia Terme non ripiana debiti con soldi provenienti dalla riscossione delle multe per divieto di sosta nell’area aeroportuale per la semplice ragione che il totale delle somme incassate complessivamente per violazioni al codice della strada è pari solo all’1,32 % degli incassi totali annui del Comune (dati 2013) e che i verbali elevati nell’area aeroportuale rappresentano a loro volta solo il 30% di quelli elevati nel complesso (quindi la gran parte viene elevata nell’area urbana). Di tale percentuale, inoltre, solo il 25% (cioè il 0,33% del totale) è destinato a finanziare il bilancio comunale, mentre il 75% è destinato a interventi di tutela della sicurezza stradale. Non si fa dunque “cassa” con le multe; tutti i servizi aeroportuali, peraltro giudicati “…pochi…”, sono di competenza Sacal per effetto di una concessione dello Stato e tra di essi rientrano anche i parcheggi, a pagamento e gratuiti: di tali ricavi beneficia quindi esclusivamente la Società aeroportuale. La vigilanza sul rispetto delle norme del Codice della strada è per legge assegnata a tutte le forze dell’ordine, in primis la polizia municipale. Tale vigilanza viene ritenuta essenziale per evitare che il “parcheggio selvaggio” renda l’intera area caotica e invivibile per chiunque debba recarvisi. Spesso le lamentele denunciano una presenza discontinua: purtroppo il personale utilizzabile è insufficiente e, inoltre, la breve fermata per la discesa dei passeggeri e lo scarico dei bagagli è consentita negli spazi appositi: trasformarla però in una sosta a lungo termine non può essere consentito, per i motivi evidenti fin qui esposti. Il dirigente, infine, precisa che l’immagine della Calabria non è di certo danneggiata dalle multe in aeroporto, bensì dalle nefandezze quotidiane cui si assiste e dalla massiccia, pervicace ed invadente presenza della malavita organizzata, che tanti danni, anche ambientali, ha arrecato ed arreca alla nostra Regione.