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Oliverio rilancia la candidatura del Parco della Sila a Patrimonio dell’Umanità

SAN GIOVANNI IN FIORE (CS) – È iniziata questa mattina da Lorica, con un incontro presso la sede del Parco Nazionale della Sila, la visita sul campo dell’esperto dell’IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) Mr. Pierre Gallad per la candidatura del Parco a Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Un’altra tappa decisiva nel percorso verso l’ambizioso riconoscimento mondiale.
Nel corso dell’incontro, presieduto dal Commissario del Parco Sonia Ferrari, a cui hanno preso parte le comunità, le rappresentanze istituzionali, le associazioni professionali, le imprese, i ricercatori e gli operatori turistici, è intervenuto anche il Presidente della Regione Mario Oliverio la cui presenza è servita a sottolineare la forte volontà del governo regionale a sostenere questa candidatura.
«Grazie all’azione che in questi anni è stata portata avanti -ha detto il presidente della Regione- si è compreso che il Parco è una grande opportunità per lo sviluppo sostenibile della nostra regione. La Calabria è la proiezione dell’Europa nel Mediterraneo ed ha tre parchi nazionali e uno regionale ed è la regione che ha la superficie territoriale più vasta d’Italia vincolata a parchi.
Il Parco Nazionale della Sila, che rappresenta il “cuore” della nostra regione, possiede una particolarità che è una biodiversità di inestimabile valore e che si può esprimere solo in una realtà proiettata nel Mediterraneo. La straordinaria storia geologica della Sila ha fatto del suo territorio un luogo particolarmente ricco e significativo dal punto di vista dell’evoluzione di molte specie di importanza internazionale e degli habitat cui esse sono legate. In particolare, il suo ruolo di rifugio di specie durante le glaciazioni, dovuto all’isolamento geografico, specie che poi sono tornate a popolare altri territori settentrionali, ha fatto della Sila un importante serbatoio di biodiversità per aree molto più vaste e lontane. L’aver ospitato processi microclimatici e macroclimatici unici spiega come sia oggi un hotspot nel Mediterraneo, quindi di interesse internazionale, e come si rinvengono tutt’oggi specie con altissima diversità genetica all’interno delle rispettive popolazioni locali. Una biodiversità che si è affermata e conservata per il clima particolare di cui gode questa regione, ma anche perché è stata assunta la decisione di salvaguardare questa grande superficie, destinandola a parco. Il riconoscimento del Parco e, in particolare, delle riserve del parco a Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco rappresenta, quindi, una candidatura importante non solo per la Calabria ma, mi permetto di dire, per l’ Europa e per il mondo intero, perché qui si riconosce la peculiarità di una biodiversità che non è ripetibile in nessuna altra parte del pianeta. Noi ci siamo candidati al riconoscimento da parte dell’Unesco anche e soprattutto partendo da questo presupposto e non solo, come è ovvio, per il fatto che tale riconoscimento rappresenterebbe un fatto straordinario per la Calabria a livello mondiale. Un riconoscimento che avrebbe ancor più valore in un Mezzogiorno in cui, finora, i riconoscimenti dell’Unesco hanno riguardato solo beni immateriali. Sono sicuro -ha concluso il presidente Oliverio rivolgendosi a Mr. Gallad- che nel viaggio che farà in questi pochi giorni di permanenza in Calabria e, in particolare, nel territorio del Parco, quando scoprirà, visitando le riserve, quelli che sono gli angoli, le bellezze, le peculiarità e, soprattutto, la presenza di biodiversità irripetibili altrove in questa realtà, non esiterà a darci ragione. Sono certo che, a conclusione di questo viaggio, lei sarà l’alleato più forte in questo impegno, da parte dell’Unesco, del riconoscimento del Parco Nazionale della Sila nel Patrimonio dell’Umanità».
Nel corso dell’incontro tutti i soggetti intervenuti hanno condiviso e rilanciato con entusiasmo le considerazioni e la richiesta del presidente della Regione in un’ azione congiunta e spontanea che, da subito, ha suscitato una chiara e manifesta approvazione da parte di Mr Gallad, il quale ha intravisto la concreta possibilità di costruire in maniera concertata il lungo percorso successivo all’eventuale annessione del Parco della Sila nel Patrimonio UNESCO.

Codex Purpureus Rossanensis Patrimonio dell’Umanità

indexIl Codex Purpureus Rossanensis Patrimonio dell’Umanità. Il riconoscimento dell’Unesco al monumento vivente tra i più importanti custoditi in Calabria è sicuramente una delle conquiste più importanti che la nostra Città ed il suo territorio hanno conseguito nella storia recente. Un risultato che infonde fiducia ed ottimismo nella nostra comunità e che, mi auguro, possa dare le giuste e definitive motivazioni al mondo dell’imprenditoria locale e ai giovani per intraprendere, nel solco di una promozione turistico-culturale potenzialmente più ricca e qualificata, nuove azioni di marketing. Questo è sicuramente un dono per la nostra comunità, per il quale rendiamo grazie alla Chiesa diocesana e all’Ordinario Militare d’Italia già arcivescovo di Rossano-Cariati S.E. Mons. Santo Marcianò, che hanno dato impulso al percorso di riqualificazione del prezioso Evangeliario. Rossano Città del Codex è una realtà, un progetto che, a partire da oggi, assume maggiore consistenza, gioviamocene per creare sviluppo.

 

Il sindaco Giuseppe Antoniotti commenta con grande soddisfazione la notizia, giunta nella serata di ieri (sabato, 10 ottobre 2015), della conclusione del lungo iter del Memory of the World dell’Unesco che ha elevato il Codice Purpureo a Patrimonio universale dell’Umanità.

 

Per la Città del Codex e per il territorio della Sibaritide si prospetta un’opportunità importante di sviluppo e di crescita – dichiara il Sindaco – che dovremo saper cogliere al meglio. Credo che attorno al Codex d’ora in poi dovranno ruotare tutte le politiche di sviluppo della nostra Città e del comprensorio. Con particolare attenzione alla crescita, alla tutela e ad un maggiore rilancio del Centro storico che sarà, in modo più ampio, il custode di questo monumento. E tutto questo dovrà avvenire attraverso il confronto proficuo e costante con la Chiesa diocesana e con l’arcivescovo S.E. Mons. Giuseppe Satriano, che dia vita a un percorso sinergico e virtuoso per la promozione permanente del Codex. Parte da qui, infatti, una sfida importante, quella che accomuna tutte le Città d’arte, come lo è Rossano, che dovremo cercare di vincere tutti insieme. Cioè quella di saper attrarre i grandi flussi turistici, offrendo loro tutti i servizi necessari. Abbiamo risorse culturali e paesaggistiche invidiabili su cui far leva per raggiungere questo obiettivo. Ma abbiamo bisogno anche del supporto di tutte le Istituzioni sovracomunali, a partire dalla Regione Calabria per finire al Governo centrale, che attraverso investimenti ampi e mirati possano dare impulso alla creazioni di nuovi servizi pubblici. Mi farò carico nei prossimi giorni di avviare, insieme a Mons. Satriano, una serie di incontri con gli organi di governo territoriali e nazionali per cercare di creare, in questo senso, un percorso quanto più virtuoso. Certo, in questo momento di gaudio per la nostra comunità – prosegue il Sindaco – non posso non estendere un sentito ringraziamento all’Ordinario militare d’Italia S.E. Mons. Santo Marcianò che nel corso del suo episcopato sulla cattedra di Rossano-Cariati ha avuto la lungimiranza di intraprendere, insieme agli uffici diocesani e ad un nutrito pool di esperti, il percorso difficilissimo di riqualificazione del Codex. Che oggi raggiunge il primo risultato del riconoscimento a Patrimonio universale dell’Umanità. Il prossimo, a breve scadenza, – conclude Antoniotti – sarà quello che vedrà il ritorno del Rossanensis nella sede storica del Museo Diocesano di Arte sacra, nel Centro storico.

I “Vattianti” candidati a diventare patrimonio mondiale dell’umanità

CATANZARO – “La rappresentazione dei “Vattienti” di Nocera Terinese e’ candidata a diventare patrimonio mondiale dell’umanita’”. Lo ha detto l’Assessore alla Cultura della Regione Calabria, Mario Caligiuri, partecipando questa mattina alla secolare cerimonia che si svolge nel comune calabrese in occasione dei Riti del Sabato Santo, richiamando le tradizioni medioevali dei flagellanti. La Regione Calabria, di concerto con il Ministero dei Beni Culturali, ha avviato le pratiche nel 2013 per inserire il rito dei “Vattienti” di Nocera Terinese nel registro delle buone pratiche delle “Passioni di Cristo in Europa”.
La candidatura, ha spiegato Caligiuri, sara’ formalizzata nel 2015, una volta ultimate le necessarie procedure istruttorie. Nel 1962 questa usanza celebrata nel comune calabrese ebbe un rilievo internazionale attraverso il film di Gualtiero Jacopetti “Mondo cane” che riportava consuetudini e costumi insoliti di tutto il mondo. Sono oltre 90 complessivamente i flagellanti, un numero crescente e composto prevalentemente da giovani, che percorreranno le vie cittadine fino a stasera, davanti a migliaia di persone provenienti da tutta l’Italia e quest’anno anche dalla Francia. La processione della Madonna Addolorata, guidata da don Sergio Gigliotti, si e’ avviata questa mattina alle 8.30 e proseguira’ fino alle 17 per rientrare nella Chiesa della Santissima Annunziata. La Calabria ha ottenuto il primo riconoscimento come patrimonio culturale dell’umanita’ da parte dell’Unesco lo scorso dicembre con la processione della “Varia” di Palmi nell’ambito della Rete italiana delle macchine a spalla. Un riconoscimento di alto valore in quanto e’ stato individuato per la prima volta un bene seriale e immateriale. “Altre candidature per l’Unesco sulle quali la Regione Calabria sta lavorando – ha detto Caligiuri – sono la Sila, il Codex Purpureus Rossanensis, il Codice Romano Carratelli, le minoranze linguistiche calabresi e l’abete bianco di Alessandria del Carretto”.