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Inter, il club di Lamezia incontra quelli di Nanchino e Pechino

LAMEZIA TERME (CZ) – Il calcio italiano, si sa, è ormai conosciutissimo in Estremo Oriente, soprattutto in Cina, per motivi di proprietà societarie ma anche grazie ai club dei tifosi. Recentemente il presidente dell’Inter Club di Lamezia Terme, Roberto Tarzia, è stato ospite dei due Inter club cinesi a Nanchino e Pechino, durante i rispettivi Annual Party.

«Sono estasiato! È stato davvero un grande onore oltre che un enorme piacere, incontrare soci dall’altra parte del mondo che condividono la tua stessa passione e che amano i tuoi stessi colori. Ho avuto modo di confrontarmi e capire come gestiscono un Club non solo lontano 9000 km dall’ Italia, ma anche con un fuso orario di 7 ore in avanti. Eppure, nonostante questo, loro sono davvero “pazzi” e innamorati della nostra Inter. È davvero incredibile! Ora mi è ancora più chiaro lo slogan #BrothersOfTheWorld: l’amore per l’ Inter non ha davvero limiti!», racconta un felicissimo Tarzia.  

Il presidente dell’Inter Club di Lamezia Terme ha così ringraziato Sun, presidente dell’ Inter Club China di Pechino e riferimento per gli Inter Club in Cina, e Wang Zijian, presidente dell’Inter Club Crusader di Nanchino «per l’ospitalità riservatami in questi incontri, oltre a tutti gli altri fratelli nerazzurri». «Infine, un grazie anche al Centro Coordinamento Inter Club per avermi aiutato ad entrare in contatto con i due Club ed avermi permesso di vivere un’esperienza davvero unica». 

A Pechino la Calabria agroalimentare che piace

FINCALABRACINA-311015 (2)PECHINO (CINA) – Positivo il bilancio del primo incontro della delegazione imprenditoriale calabrese nell’ambito della missione promossa da Fincalabra. I rappresentanti delle 22 aziende regionali dell’eccellenza enogastronomica, selezionate in base al bando sul progetto INTRAPRESA, sotto la guida del Presidente Luca Mannarino, si sono confrontate nel pomeriggio di oggi (ora locale) con i vertici manageriali del Beijing EasyHome Ankang Imported Food Sipermarket. Aperti i battenti nello scorso luglio, su un’area di 5000 metri quadri, in quello che secondo le autorità cinesi diverrà tra due anni al massimo il maggiore distretto economico di Pechino, il supermercato visitato oggi, in cui già è presente un’offerta notevole di Made in Italy, propone per l’80% prodotti agroalimentari d’importazione. Rappresenta una delle 110 attività di un Gruppo sorto nel 1999, per una superficie complessiva di 6 milioni di metri quadri e con un fatturato di 35 miliardi di Yuan.

Molto interessante il confronto tra gli imprenditori intervenuti e Wei Ya Juan, manager della EasyHome, FINCALABRACINA-311015 (9)secondo cui la Calabria non poteva trovare momento migliore per intercettare le esigenze espansionistiche del Gruppo sul mercato cinese, Gruppo attento alla qualità della produzione enogastronomica italiana. Per domani è atteso l’incontro con importatori e buyer.

 

 

 

DG ICE Pechino tanti consigli alle cooperative calabresi

Screenshot_2015-07-11-11-01-12-1Si è svolto ieri 10 luglio presso la sede di Confcooperative Calabria, a Catanzaro, l’incontro tra le cooperative calabresi ed il Direttore Generale dell’ICE di Pechino, Antonino Laspina.  Hanno discusso assieme al dottor Laspina anche Camillo Nola, presidente di Confcooperative Calabria, e Rocco Sicoli, responsabile della comunicazione di Confcooperative Calabria.  L’intento dell’iniziativa, organizzata in collaborazione con la Regione Calabria, è avviare sinergie tra il territorio calabrese e la Cina in materia di agroalimentare, turismo ed artigianato, individuando possibili opportunità commerciali per le imprese.  L’internazionalizzazione è diventato un tema centrale per le aziende italiane, considerata la crisi della domanda interna che ha colpito il nostro paese. Accedere ai mercati internazionali diventa, dunque, una priorità ed un’esigenza impellente.

«In questo momento il Made in Italy è un valore importante da sfruttare» commenta Camillo Nola «Per raggiungere nuovi mercati, però, bisogna far parte di un sistema integrato ed organizzato, facendo rete con altre imprese e con le istituzioni».  Proprio la parcellizzazione è uno dei problemi più grandi per le aziende nostrane, mentre l’organizzazione e la filiera coordinata sono il modello verso cui tendere, per affrontare tali sfide e mercati. Tante imprese, infatti, sbagliando, si affacciano al mercato cinese senza avere la necessaria forza economica.  Il vero salto di qualità  sarebbe «mettere assieme brand Italia, brand territoriali e brand aziendali. Solo in questo modo l’identità può diventare partnership» dice Antonino Laspina, Direttore Generale dell’ICE di Pechino.  Il mercato cinese è un orizzonte nuovo ed in continua evoluzione. «Ci sono 300 milioni di consumatori che hanno una capacità di spesa superiore alla nostra e che possono essere intercettati» aggiunge Laspina.  La Cina ha una conoscenza sempre più approfondita dei prodotti agroalimentari italiani. Milioni di giovani hanno studiato nelle università europee e quando tornano ricercano le specialità trovate nel vecchio continente.  «La pasta, la pizza, il vino ed il caffè sono il simbolo del cambiamento in atto in Cina». dice il dottor Laspina «Basti pensare che nella fascia di età compresa tra i 20 ed i 45 anni il consumo di caffè ha superato quello di the. C’è un consumatore più giovane e più curioso, che esige prodotti di qualità e che assicurino la sicurezza alimentare» Esistono, dunque, grandi opportunità per le nostre imprese agroalimentari calabresi; occasioni che possono essere sfruttate attraverso una migliore organizzazione ed una più efficiente comunicazione.  «Bisogna accedere a questi mercati» conclude Nola «con competenza e senza alcuna arroganza».