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All’Unical la Lectio di Edoardo Martinelli, allievo di Don Milani

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Si terrà lunedì 26 novembre, alle 14.45 presso l’University Club dell’Unical, il 97° seminario del progetto scientifico-didattico Pedagogia della R-Esistenza, giunto al suo 8° anno di attività, con la lectio di Edoardo Martinelli, allievo di Don Milani e coautore della Lettera a una professoressa, su: La Parola, “codificata e non”. L’iniziativa è patrocinata anche dall’associazione Unif, università e imprese per la formazione.

Martinelli, tra gli allievi più significativi sul piano pedagogico della Scuola di Barbiana, incontrerà inoltre nelle giornate di martedì 27 e mercoledì 28 anche i tesisti che lavorano all’interno del progetto R-Esistenza per discutere la struttura metodologica dell’esperienza didattica della comunità di studio costruita dal Priore fiorentino.

«Martinelli, dichiara Giancarlo Costabile, è tra i testimoni più credibili della Pedagogia milaniana. Pedagogia schierata con gli Ultimi perché legata alle necessità dell’emancipazione morale e civile degli emarginati. Il modello educativo milaniano ancorato alla Costituzione è lo strumento chiave per costruire una cultura alternativa alla società mafiosa. L’idea di giustizia sociale, intesa come ‘un andare oltre, oltrepassare’ la dimensione della legalità borghese, impronta culturale della pedagogia milaniana, rappresenta il focus per costruire teoreticamente e praticamente una Pedagogia dell’Antimafia in grado di attaccare il linguaggio di potere delle classi dominanti neoliberiste, luogo di riproduzione della cultura mafiosa».

Pedagogia della R-Esistenza, l’ottavo anno si spre con la lectio magistralis del prof. Gambino

RENDE (CS) – Si aprirà martedì 16 ottobre alle ore 14.45 presso l’aula Solano, cubo 19/B ponte carrabile, con una Lectio magistralis del Prof. Silvio Gambino su “Legalità e giustizia sociale nella Costituzione italiana” l’ottavo anno del ciclo seminariale di Pedagogia della R-Esistenza, progetto scientifico-didattico nato nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria il 23 maggio 2011 e attualmente attivo presso il Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione dell’Ateneo. Nel corso di questo periodo sono stati organizzati 92 seminari che hanno visto alternarsi nelle aule di Arcavacata oltre 300 relatori appartenenti a tutte le istituzioni e realtà sociali impegnate nel contrasto alla cultura mafiosa, coinvolgendo oltre 2500 studenti del Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione. Sono stati 21, invece, i laboratori esterni al Campus universitario dedicati alla cittadinanza attiva e realizzati nelle realtà meridionali a maggiore densità mafiosa senza utilizzare denaro pubblico: da Palermo a Scampia, dalla Piana di Gioia Tauro alla Locride, passando per le periferie cosentine, registrando la partecipazione di oltre mille universitari.

«Il Prof. Silvio Gambino, ordinario di Diritto costituzionale comparato, — afferma Giancarlo Costabile — è tra i fondatori dell’università in Calabria e ideatore di importanti progetti scientifico-didattici come l’istituzione della Facoltà di Scienze politiche dell’Unical. Il suo altissimo profilo etico e il suo rigore scientifico sono un punto di riferimento che va decisamente oltre la comunità accademica del diritto costituzionale. Attraverso la sua lectio vogliamo ricavare utili elementi ermeneutici per indagare la complessità della relazione tra agire legale e educazione alla democrazia».

Chiuso il 7°anno di Pedagogia della R-Esistenza, Costabile: «La pedagogia del dono è un’alternativa alla società mafiosa»

RENDE (CS) – Si è chiuso nei giorni scorsi il 7° anno di attività del progetto didattico-scientifico Pedagogia della R-Esistenza, nato nella vecchia Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria il 23 maggio 2011 e attualmente ospitato presso il Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione dell’ateneo. Questi sono i numeri delle attività svolte nel corso degli anni: 92 seminari, che hanno visto alternarsi nelle aule di Arcavacata oltre 300 relatori appartenenti a tutte le istituzioni e realtà sociali impegnate nel contrasto alla cultura mafiosa. Coinvolti oltre 2500 studenti di Scienze dell’Educazione. Ventuno laboratori esterni al campus universitario dedicati alla cittadinanza attiva e realizzati nelle realtà meridionali a maggiore densità mafiosa: da Palermo a Scampia, dalla Piana di Gioia Tauro alla Locride, passando per le periferie cosentine. Oltre mille gli studenti coinvolti nella sperimentazione didattica, alla quale hanno portato il loro contributo più di 100 protagonisti dei territori impegnati in attività concrete di prevenzione dei comportamenti devianti.
«Abbiamo provato- spiega in una nota Giancarlo Costabile- a costruire un modello di formazione in grado di legare l’elaborazione concettuale di una pedagogia della fraternità alla pratica educativa del dono. Per tali ragioni, abbiamo rinunciato fin da subito all’utilizzo del denaro pubblico per questo genere di azione culturale. La parola che libera non può essere quella pagata, ma piuttosto quella che ha il coraggio e la dignità di farsi attuazione prassica dei princìpi della nostra Costituzione repubblicana.
Le mafie-continua Costabile-sono un soggetto di potere che fa delle relazioni sociali il suo punto di forza. L’idea che le si potesse sconfiggere con la mercificazione delle attività di contrasto, alimentata dalla retorica di un generico e pallido ribellismo, ha fatto in modo che negli anni esse diventassero un elemento identitario e permanente delle relazioni di potere sociale del nostro Paese. Oggi le mafie sono esplicitamente classe dirigente attraverso la gestione di molti ordini professionali e il forte radicamento nel tessuto finanziario nazionale (e globale).
Pedagogia della R-Esistenza si è posta l’obiettivo di costruire dal basso una teoria sociale del cambiamento in modo da stimolare la nascita di un nuovo blocco storico (i migranti, i giovani disoccupati delle terre meridionali, le realtà sociali impegnate nella difesa dei diritti di cittadinanza), al fine di rendere possibile l’affermazione di una democrazia popolare e del lavoro. Mafia e antimafia (borghese)- chiarisce Costabile- sono due facce della stessa medaglia: servono come elementi di stabilizzazione della società capitalistica basata sulla disuguaglianza sociale come fattore primario di organizzazione delle comunità umane.
Il liberismo economico, fondato sulla filosofia dell’accumulo e dell’avere, è la mamma ideologica del sistema mafioso, e l’antimafia borghese, quella dei teatrini danzanti e della legalità pagata con i soldi pubblici, è la struttura di sorveglianza e controllo del ribellismo sociale che nasce spontaneamente nei territori. In poche battute, la rappresentazione scenica di questa (finta) modellistica dell’antimafia è funzionale alla narcotizzazione delle coscienze e a impedirne il vero riscatto morale e civile.
L’ottavo anno di R-Esistenza-chiude Costabile-inizierà a ottobre e ha come finalità la destrutturazione ideologica di questa sovrastruttura del capitale mondiale. La lotta alle mafie, nella nostra prospettiva, si fonda su un’etica radicale della fraternità, laicamente intesa, come requisito essenziale per la realizzazione di una società dei diritti sociali nella quale le relazioni umane vengano intese come dono. Il compito della pedagogia non è quello di muoversi nello spazio asfittico dell’obbedienza al capitalismo, adempiendo in tal modo alla funzione adattativa di mera prassi amministrativa nelle scuole e nelle università, ma piuttosto quello di farsi contropotere sociale, nucleo di r-esistenza, antagonismo etico alla morale dello sfruttamento indiscriminato del lavoro. Per tali ragioni, ripartiremo ancora una volta dalle periferie del Mezzogiorno: dagli ultimi, dai dannati della terra, può nascere una nuova alternativa di società alla dittatura finanziaria del presente».

 

Pedagogia della R-Esistenza, il 23 aprile Ciro Corona presenterà “R-Esistere a Scampia

RENDE (CS) – Si terrà all’Università della Calabria il prossimo 23 aprile, nell’ambito del progetto scientifico-didattico Pedagogia della R-Esistenza, la presentazione calabrese della storia anticamorra di Ciro Corona, leader delle R-Esistenze Meridionali e fondatore a Scampia della più importante associazione antimafia del quartiere partenopeo.
Il libro narra le tappe fondamentali della vita di Ciro Corona. Un’esistenza intrecciata a quella di un quartiere difficile, disagiato e “occupato”, per anni, dalla camorra. Ma racconta anche il riscatto, l’impegno dal basso e i sogni dell’autore e dei suoi compagni, facendo emergere la voce viva e concreta di chi quotidianamente vive il territorio di Scampia e ne conosce la storia, le dinamiche, i problem e i reali cambiamenti.
In anni d’impegno civile e sociale non sono mancati soprusi e minacce da parte della camorra, sia verso Ciro sia verso l’associazione da lui fondata: consegna di proiettili, danneggiamenti e intimidazioni. Tutte difficoltà che sono servite a costruire una rete territoriale di sostegno formata da magistrati, forze dell’ordine, associazioni, cooperative e volontari. Oggi a Scampia ci sono 120 associazioni che operano tra 80 mila abitanti.
Ciro Corona è la “faccia bella di questa terra”, quella di tante altre persone pulite e sane che lavorano per il territorio. Raccontare la storia di Ciro significa narrare l’altro volto, la vera anima di Scampia, che non ha nulla a che fare con la “leggendaria Gomorra”.
I capitoli seguono alcune tematiche importanti, che si intersecano con episodi e con incontri che Ciro ha vissuto nella sua vita, le storie nella storia: l’infanzia rubata; l’adolescenza al limite; l’essere “cittadini di Scampia” oggi; le ancore di salvezza; i bracci di ferro con la camorra; la rete con le altre (r)esistenze meridionali.

Notizie biografiche

Ciro Corona è un figlio di Scampia. Ma di una Scampia diversa. Non di quella che siamo abituati a vedere nelle fiction spettacolarizzate, che narrano solo di boss della camorra violenti e dominatori assoluti delle vite delle persone. Ciro è nato (nel 1980) e cresciuto nel quartiere “famigerato” di Napoli. Non è diventato né un criminale né un affiliato della camorra. Si è laureato in filosofia e ha iniziato a lavorare per il cambiamento di Scampia.
Ha creato lo sportello anticamorra, nel municipio del quartiere, e nel 2008 ha fondato l’Associazione (R)esistenza, della quale è presidente. Tra le varie attività, l’associazione gestisce, dal 2012, il Fondo Rustico Amato Lamberti, bene confiscato alla famiglia camorrista dei Simeoli, il braccio imprenditoriale dei Nuvoletta e Polverino, corleonesi trapiantati a Napoli. In quasi dieci anni (R)esistenza ha compiuto passi importanti. Grazie al lavoro di Ciro e dei suoi compagni, molti ragazzi delle comunità minorili hanno avuto la possibilità di lavorare e di entrare in un circuito economico virtuoso. Nel 2013 Ciro Corona è stato insignito del Premio Borsellino per la legalità e nel 2017 del Premio Società Civile e Cultura per la legalità.

 

Forum delle R-Esistenze Meridionali: «Anche al Sud economia solidale»

CASTROLIBERO (CS) – Nuovo importante risultato per la Pedagogia della R-Esistenza in forze all’Università della Calabria. Ciro Corona, leader di R-Esistenza anticamorra, Giancarlo Costabile, responsabile del laboratorio universitario di Pedagogia della R-Esistenza, e Michele Inserra, giornalista, hanno annunciato la realizzazione del 6^ Forum delle R-Esistenze Meridionali. L’annuncio è avvenuto ieri, nel corso della presentazione della Cassa del Mezzogiorno, contenitore di prodotti agroalimentari dell’antimafia sociale meridionale, presso la sede centrale de Il Quotidiano del Sud, a Castrolibero. I tre fautori del progetto hanno rivelato le ragioni che si pongono in seno all’inziativa, la quale verrà ufficialmente presentata a Napoli nel prossimo mese di marzo.

Il Forum delle R-Esistenze Meridionali si svolgerà a Scampia dal 18 al 20 maggio, presso l’Officina delle Culture Gelsomina Verde: «È arrivato il momento – hanno dichiarato Inserra, Costabile e Corona nel dare l’annuncio – di dare forma organizzativa ufficiale alle Rete meridionale delle associazioni impegnate dal basso nella promozione dell’economia solidale e nella tutela dei beni comuni e di quelli confiscati alle mafie. Il Meridione ha bisogno di infrastrutture sociali in grado di agire concretamente nei territori: l’esperienza della Cassa del Mezzogiorno ha dimostrato che esistono anche a Sud di Roma tutte le condizioni per affermare un modello produttivo di sviluppo solidaristico, capace di farsi compiutamente nuova cultura della cittadinanza attiva e pedagogia della giustizia sociale». Al 6° Forum parteciperanno accademici, giornalisti, esponenti del mondo no-profit, del volontariato e della chiesa.

Nasce all’Unical l’Officina della Disobbedienza pedagogica Lorenzo Milani

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Nasce l’Officina della Disobbedienza pedagogica Lorenzo Milani. Il progetto è una costola della settennale esperienza della Pedagogia della R-Esistenza, un laboratorio universitario di cittadinanza attiva, avviato nel Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università della Calabria il 23 maggio 201.  Il coordinamento del nuovo progetto è stato affidato alla giovane scrittrice e studiosa degli Anni di piombo Chantal Castiglione. Le finalità della nuova struttura di ricerca scientifica sono quelle di approfondire il concetto di Disobbedienza all’interno dell’identità epistemologica della Pedagogia, privilegiando le argomentazioni della Scuola di Barbiana. «Dopo sette anni di attività – ha spiegato Giancarlo Costabile, docente di Storia dell’educazione alla democrazia all’Ateneo di Arcavacata – Pedagogia della R-Esistenza deve farsi esplicitamente progetto culturale di trasformazione dell’attuale società globale della disuguaglianza. Disobbedire in termini pedagogici vuol dire opporsi frontalmente ad un modello di società basato sul profitto e la mercificazione della persona umana. La società mondiale costruita dal capitalismo ha fatto delle mafie il volto delle relazioni economiche e sociali del pianeta. La Pedagogia è una teorizzazione radicale sull’organizzazione dell’educazione in funzione della lotta alle povertà e alle disuguaglianze. Il nostro compito, come ci ha insegnato don Lorenzo Milani, non è quello di obbedire alle regole dei forti, ma quello di dare ai deboli uno spazio teorico-pratico di emancipazione dalla sofferenza e dalla miseria morale e materiale. L’Officina della Disobbedienza pedagogica Lorenzo Milani – ha concluso Costabile – è figlia culturale dello schema ideologico dell’Officina delle Culture Gelsomina Verde di Scampia (con cui la collaborazione è organica e strategica), che ha saputo concretamente farsi nel territorio della periferia Nord di Napoli, grazie al lavoro straordinario dell’educatore e filosofo Ciro Corona, incubatore di resistenza e inclusione sociale».

Unical, gli anni di piombo per l’81° seminario di Pedagogia della R-Esistenza

RENDE (CS) – Cosa sono stati davvero gli anni di piombo per il nostro Paese? Che cosa ne è stato di quella generazione? Qual è il suo lascito? Sono domande alle quali risponderà la giovane scrittrice Chantal Castiglione, autrice del libro Tra speranze e illusioni, nel corso dell’81° seminario del progetto scientifico-didattico Pedagogia della R-Esistenza che si terrà domani, mercoledì 31 maggio alle ore 10.45, presso l’aula Zeus del cubo 18/B (2° piano). La discussione sarà introdotta da Giancarlo Costabile, docente Unical di Storia dell’educazione alla democrazia.

«Questa giornata di studio – dichiara Giancarlo Costabile – vuole essere la prima di un nuovo filone di studio che Pedagogia della R-Esistenza intende aprire sul movimento sessantottino, e sui suoi sviluppi negli anni Settanta del secolo trascorso. La nostra storia nazionale, a partire dal Risorgimento, è attraversata da troppe zone d’ombra, sulle quali è arrivato il momento di esercitare una nuova opzione ermeneutica. Un Paese senza memoria, chiude Costabile, è una Comunità senza identità».

Unical, la Pedagogia della R-Esistenza continua con Pino Aprile

RENDE (CS) – Pino Aprile, autore del best-seller “Terroni”, domani 30 marzo sarà ospire all’Università della Calabria. Lo scrittore e giornalista incontrerà gli studenti nel corso del 75esimo seminario del progetto scientifico-didattico “Pedagogia della R-Esistenza”, ormai al sesto anno di attività. L’incontro, previsto in aula Solano a partire dalle 14.45, vedrà la partecipazione di Michele Inserra, giornalista de Il Quotidiano del Sud, che introdurrà i lavori del convegno, coordinati dai docenti Unical Giancarlo Costabile e Rossana Adele Rossi. Insieme a Pino Aprile relazionerà anche Gennaro De Crescenzo, presidente del Movimento Neoborbonico, per discutere del tema: Unità o MalaUnità? In chiusura uno spazio di dibattito sarà aperto dalla giovane studiosa calabrese Chantal Castiglione. «E’ arrivato il momento – ha dichiarato Giancarlo Costabile – di indagare scientificamente le tante, forse troppe, zone d’ombra che avvolgono la genesi della nostra storia nazionale. Dobbiamo liberarci dell’agiografia risorgimentale se vogliamo capire fin in fondo le fratture profonde che attraversano carsicamente la Nazione. L’Italia è a distanza di 156 anni un Paese ancora diviso territorialmente. Non possiamo e non dobbiamo abbandonarci alla rassegnazione di vedere le nostre terre ridotte ad un deserto tartaro: il rilancio del Meridione in una cornice unitaria passa anche dalla rilettura di tanti luoghi del nostro passato».

Da Scampia a Cosenza la Cassa del Mezzogiorno e i prodotti dell’economia legale confiscati alle mafie

COSENZA – Sarà presentata anche a Cosenza, domani, la Cassa del Mezzogiorno, prodotto dell’economia legale dell’Officina delle Culture Gelsomina Verde di Scampia. Alle ore 12 presso la sede del Centro servizi per il volontariato, sita in viale Mancini 77/F, il leader di R-Esistenza Anticamorra Ciro Corona racconterà lo sforzo produttivo che, dal basso, la rete delle associazioni anticamorra di Scampia sta compiendo per creare in loco un sistema di economia legale sui beni confiscati ai clan di mafia. La Cassa del Mezzogiorno è sia una provocazione culturale sia una sfida sociale, perché nasce come rottura radicale con il tradizionale modo di concepire il Sud: da luogo di assistenza ad incubatore di un nuovo modello di economia sociale; da terra della passività e rassegnazione, a terra di speranza e riscatto.

L’iniziativa è organizzata da Pedagogia della R-Esistenza, progetto scientifico-didattico dell’Università della Calabria, nel quadro della Rete delle R-Esistenze Meridionali nata a Scampia, insieme a Network pubblicità del gruppo Telespazio, Calabria Tv, Calabria news 24. All’incontro, moderato dal giornalista di Calabria news 24 Paolo Talarico, parteciperanno, oltre a Ciro Corona, il docente Unical Giancarlo Costabile, Michele Inserra, caposervizio della Redazione cosentina de Il Quotidiano del Sud, Gianfranco Bonofiglio, direttore della vocedellacalabria.it, Gianni Romeo, presidente provinciale del CSV-Volontà solidale.

 

All’Università della Calabria si discute di voto di scambio tra politica e mafie

RENDE (CS) – Proseguono i seminari sulla democrazia organizzati dal progetto didattico-scientifico Pedagogia della R-Esistenza, giunto al 6° anno di attività, inaugurati lo scorso 20 ottobre dal leader di Resistenza Anticamorra Ciro Corona, e proseguiti il 27 ottobre con la lectio del magistrato Marzia Sabella. Giovedì  3 novembre, alle ore 15.30 presso l’University club dell’Unical, prossimo appuntamento con un seminario su voto di scambio tra politica e mafie attraverso la Legge Lazzati. Dopo i saluti del Rettore Gino Crisci e del Direttore del Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione Franco Altimari, relazioneranno il Professore di Storia delle dottrine politiche Spartaco Pupo, il Sostituto Procuratore di Catanzaro Graziella Viscomi, e l’imprenditore e testimone di giustizia Pino Masciari. Le conclusioni sono affidate al giudice Romano De Grazia, Presidente Emerito della Suprema Corte di Cassazione. L’incontro sarà moderato dai docenti Unical Giancarlo Costabile e Rossana Rossi.

«Con questa iniziativa – afferma Giancarlo Costabile – vogliamo affrontare esplicitamente e senza ipocrisia il problema del voto di scambio tra politica e mafie. Nel Meridione e in Calabria questo fenomeno sta diventando identitario nelle relazioni sociali: la Legge Lazzati nella sua formulazione originaria si pone come strumento concreto di rottura dell’alleanza tra settori della politica e mondo criminale. Il mondo accademico, conclude Costabile, deve dare un segnale preciso in questa direzione e assumersi la responsabilità di fare della lotta alle mafie non un business, ma una questione di civiltà e libertà».