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Momix, standing ovation per la prima delle due serate a Cosenza. Pegna: «Evento memorabile»

COSENZA – Quindici minuti di applausi finali e standing ovation al Teatro Rendano di Cosenza per i Momix, la celeberrima compagnia di ballerini-acrobati-illusionisti di Washington per la prima volta al Teatro Rendano di Cosenza con lo straordinario spettacolo “Alice”, nuova creazione del geniale coreografo statunitense Moses Pendleton. Stasera secondo e ultimo spettacolo con inizio alle ore 21.00. Gli ultimi duecento biglietti sono disponibili nei punti Ticketone e questa sera dalle 18 presso la biglietteria del Teatro.

Incanto, magia, stupore, poesia, questi alcuni degli ingredienti che hanno sbalordito il numeroso pubblico giunto da tutto il Sud per la prima assoluta nel Meridione del nuovo incredibile spettacolo dei Momix, un autentico evento mondiale  destinato a rimanere nella storia del Teatro cosentino, probabilmente l’evento più prestigioso di sempre.

L’evento è organizzato da Ruggero Pegna, da 35 anni promoter di grandi eventi internazionali, che aveva già portato i  Momix a Catanzaro e Reggio nel 2002 con The Best of Momix e nel 2008 con Bothanica.

Per questo nuovo show Moses Pendleton, creatore di mondi simili a sogni, popolati spesso da creature strane e stravaganti, si è ispirato ad Alice nel Paese delle Meraviglie, la bambina curiosa in un universo assurdo, una delle favole più famose di tutti i tempi con il suo mondo pieno di fantasia e divertimento, ed il risultato è quasi inspiegabile, tanto è difficile trasformare in parole il cocktail mozzafiato di coreografie, effetti speciali, musica, invenzioni. Uno spettacolo assolutamente imperdibile e, come dice Pegna, in Calabria irripetibile per gli elevati costi e le richieste da tutto il mondo.

La celeberrima compagnia di Pendleton, formata da alcuni dei più incredibili ballerini-acrobati a livello mondiale, ha incantato portando il pubblico in un viaggio magico e misterioso, da rimanerne stupefatti per sempre! Come Alice cade nella tana del coniglio e sperimenta infinite trasformazioni, così accade al pubblico che, come per ogni spettacolo dei Momix, non potrà più dimenticarlo.

L’evento fa parte di “Fatti di Musica 2019”, festival del Miglior Live d’Autore di Ruggero Pegna che nelle sue 33 edizioni ha presentato in esclusiva in Calabria alcune delle più celebri stelle del mondo, riconosciuto dall’ Assessorato Regionale alla Cultura e al Turismo quale “Grande Festival Internazionale Storicizzato” per la “Valorizzazione del sistema dei beni culturali e per la qualificazione e il rafforzamento dell’offerta culturale in Calabria”. L’evento ha anche il Patrocinio del Comune di Cosenza. Presenti in teatro l’assessore regionale alla Cultura Maria Francesca Corigliano e l’assessore comunale al Turismo e Marketing Territoriale Rosaria Succurro.

Un evento memorabile

A fine serata, tutti concordi nel ritenere questo spettacolo uno degli eventi culturali più spettacolari al mondo.

Tutte le informazioni sullo spettacolo di questa sera dei Momix e su tutti gli altri del Festival sono disponibili allo 0968441888, ai siti www.ruggeropegna.it,  www.ticketone.it  e in tutte le pagine social collegate. Dopo i Momix, Fatti di Musica tornerà al Teatro Rendano di Cosenza con il live di Vinicio Capossela il 5 dicembre e We Will Rock You, il musical dei Queen, il prossimo 12 febbraio.

Comunali Lamezia: Ruggero Pegna punta su cultura, servizi, nuove opere e infrastrutture

LAMEZIA TERME (CZ) – Ruggero Pegna, candidato a sindaco di Lamezia Terme da tre dei principali partiti del centrodestra, ha presentato il suo programma in una conferenza stampa tenuta presso un nuovo locale del centro. Numerosissimi i temi trattati, anche in risposta a specifiche domande, di un programma che nelle intenzioni  di Pegna punta a rivoluzionare la Città, ammodernandola in ogni angolo del territorio in base alle peculiarità e alle specifiche vocazioni di ogni  centro storico e frazione, dalla costa di ben 8 chilometri alla zona termale, fino alle colline e ai monti.

«Lamezia Terme, come tutti dobbiamo chiamarla superando i confini mentali dei tre ex comuni, oggi grandi quartieri,  con uno spirito di identità ed appartenenza da consegnare alle nuove generazioni,  è una delle più grandi, importanti e strategiche città del Meridione, con un territorio di 162 cilometri quadrati, cioè quasi cinque volte quello di Cosenza e ben 50 chilometri quadrati in più anche rispetto a Catanzaro. Un territorio immenso che, oltre all’enorme pianura, alla centralità e alla presenza del più importante snodo di comunicazione del Sud, presenta un insieme unico di eccellenze paesaggistiche, turistiche, culturali,  commerciali, agricole, enogastronomiche, imprenditoriali, da valorizzare e sostenere». «La mia candidatura, la formazione delle liste, le tante visioni del mio programma – ha detto Pegna –  costituiscono l’unica vera novità di questa consultazione elettorale, una scommessa soprattutto rivolta ai giovani affinchè credano nel grande futuro di questa Città. Una sfida che punta a rivoluzionare territorio, mentalità, cultura, fusione di razionalità, grandi progetti e sogni possibili».

«L’importanza del ruolo di partiti autorevoli e rappresentativi – ha proseguito Pegna – è ineludibile  per un progetto di rilancio di Lamezia Terme, a fianco di un candidato senza una specifica appartenenza partitica, proveniente da una formazione cattolica con forti principi e valori etico-morali ed umanitari e prestigiose esperienze professionali. Credo che per realizzare un programma di una grande Città, rispondere ai bisogni della collettività e soprattutto delle fasce deboli e dei giovani, ammodernare l’apparato burocratico-amministrativo, centrare la molteplicità di obiettivi di un programma ambizioso ma possibile, ridare a Lamezia Terme l’immagine che merita, non serva un Superman, ma una grande squadra di figure competenti, capaci, appassionate, in un lavoro sinergico con tutto un consiglio comunale unito come una grande orchestra per conseguire il bene della Città e dei cittadini. Una squadra autorevole, credibile, con forti personalità, in grado di trovare ai vari livelli istituzionali, regionale, nazionale, europeo, quelle risorse necessarie per realizzare investimenti in ogni direzione; capace di affrontare problematiche, idee di sviluppo, progetti di ammodernamento, dal funzionamento della macchina comunale all’intero territorio, senza tralasciare alcuna parte della città e fascia di cittadini, in un processo in grado di creare servizi, bellezza urbana, occasioni culturali e sportive, migliorando nel complesso la qualità della vità della comunità. Non è più tempo di accontentarsi della normale amministrazione, bisogna recuperare gli anni perduti».

Gli obiettivi del promoter

«Stimolare la socialità e offrire occasioni per il tempo libero, realizzando nuovi parchi per bambini e famiglie, con attenzione alle disabilità, diffusi in ogni parte della Città, ingrandendo e ammodernando gli esistenti a cominciare dall’area giochi del Parco Impastato, fino alla zona  termale, per rafforzare il legame della città con un’area da valorizzare, completandone l’urbanizzazione con illuminazione e parcheggi fino all’Anfiteatro, che deve diventare un riferimento per eventi estivi. Completare il nuovo Palasport nel più breve tempo possibile, circondandolo di spazi da vivere. Progettare nuove piazze, abbellire con monumenti, verde, addobbi urbani, le strade di collagamento tra i vari centri e ogni quartiere. Penso a creare la grande Piazza della Stazione Centrale all’interno, verso Sambiase, come per ogni importante stazione; a realizzare il grande Viale del Mare che congiunga il rettifilo di via San Bruno con le vie parallele Biagi e D’Antona, bonificando il letto del fiume Bagni, realizzando percorsi ciclabili e pedonali, fino ad un lungomare che deve diventare un polo turistico, insieme ad una serie di parchi divertimento da realizzare nell’area dell’ex Sir».

Pegna ha ancora sottolineato l’ «attenzione fondamentale da rivolgere alle attività commerciali, alle imprese, con un atteggiamento collaborativo e di sostegno a chiunque abbia iniziative da realizzare o voglia intraprendere o migliorare qualsiasi attività produttiva, anche nel campo dell’edilizia, settore ovunque trainante di un immenso indotto commerciale, artigianale e professionale, attività fondamentali anche per il contributo alle casse comunali e al benessere delle famiglie». Tra i suoi obiettivi anche quello di riuscire a portare sedi di Accademie e Università innovative per specifici nuovi  sbocchi professionali in vari settori artistici, dal Cinema alla Moda, capaci di attrarre giovani da ogni parte del Sud e dare opportunità ai tanti talenti locali, costretti spesso a partire o a rinunciare ai loro sogni.

«Per l’ospedale e i problemi della salute, sebbene ci siano competenze di altri livelli, penso ad un assessore alla Sanità e ai servizi sociali, per ribadire l’attenzione primaria da dare alla salute dei cittadini e all’assistenza a chiunque ne abbia bisogno. Va risolto definitivamente il problema dei Rom, senza forza e nuovi ghetti ma con un dialogo che porti ad una graduale integrazione».

 

 

 

Fiction su Duisbug, monta la polemica, «Danno di immagine per la Calabria»

COSENZA «Fiction su Duisburg danno per la Calabria. Vigilanza si occuperà del caso.
L’orrenda fiction trasmessa ieri da Raiuno sui fatti di Duisburg ha cagionato enormi danni di immagine alla Calabria, dipinta in maniera diretta come regione della ‘ndrangheta. Una vergogna, raddoppiata dal fatto che a proporla sia stato il servizio pubblico».

Lo afferma l’on Jole Santelli, vice presidente della commissione antimafia di Forza Italia.

«La Commissione Vigilanza, attraverso i nostri membri – dice Santelli – chiederà lumi al direttore generale e al responsabile dell’area fiction. Non solo la narrazione della puntata è stata tutta incentrata sul rapporto tra la criminalità organizzata e la Calabria ma, cosa ancora più grave, è stato lanciato il messaggio subliminale di un corpo unico, cosa che offende due milioni di cittadini onesti, che vivono di lavoro e sacrifici e che subiscono il peso di una mafia che riguarda, in tutto, poche migliaia di persone.
Da Corrado Alvaro a Giuseppe Berto, da Natuzza a San Francesco, solo per citare alcuni esempi – dice Santelli – la storia della Calabria è densa di grandi personaggi della cultura, della religione che hanno dato contributi straordinari al Paese e su cui la Rai preferisce tacere. Gli esempi positivi danno fastidio a un potere che ha l’interesse di mostrare lo stereotipo di una regione che equivale alla ‘ndrangheta . È una cosa su cui i vertici Rai dovranno assumersi le loro responsabilità».

LE DICHIARAZIONI DEL PROMOTER RUGGERO PEGNA

«Ho visto il film trasmesso da Rai1 sulla strage di Duisburg, rimanendone sconcertato innanzitutto per la pessima qualità cinematografica, al di sotto di ogni standard possibile per la prima rete della Rai. Un film brutto, dilettantistico, d’infimo livello, che ha solo messo insieme ogni tipo di bruttura per offendere un’intera regione; un film talmente mal scritto, diretto e recitato, da diventare a tratti una grottesca caricatura della ‘ndrangheta e della Calabria. La ’ndrangheta esiste, ma è il cancro della Calabria, non la Calabria! Peraltro, oramai è un cancro che non parla solo calabrese (peraltro il dialetto di ieri sera era inquietante quanto inverosimile), ma anche milanese, bolognese, romano e perfino molte lingue del mondo; le lingue e i dialetti di tutti i colletti bianchi dell’imprenditoria, della politica, dell’affarismo che, grazie alle loro collusioni, consentono che questo male sopravviva. Un cancro che, seppur rappresentato da poche cellule impazzite, minaccia e sopravvive alla Calabria onesta, operosa e accogliente, alla magistratura coraggiosa, alle battaglie di tanti giovani che, anche e soprattutto con la cultura, lottano per estirparla, alla Calabria della ricerca e di Università assurte a modelli mondiali come quella di Arcavacata, alla Calabria dell’arte in tutte le sue forme, dell’umanità in ogni sua espressione dell’animo, della fede e dei sentimenti. Un film di pessima qualità come quello che ho visto, a tratti ridicolo e inguardabile, non ha alcun senso, se non quello di fare cassetta, dipingendo in modo vergognoso un’intera regione piena di gente perbene, professionisti, intellettuali, artisti, sportivi, scienziati. Stupisce che una rete come Rai1 non selezioni ciò che trasmette, innanzitutto, in base alla qualità dei prodotti. Un simile film, dal punto di vista tecnico, non avrebbe superato nemmeno l’esame all’asilo del cinema!. Mi chiedo: come mai non si esita a trasmettere continuamente pellicole malfatte, umilianti di un’intera regione e della sua gente, mentre un film come quello su Mimmo Lucano e Riace, che mostra i veri valori della Calabria ammirati in tutto il mondo, rimane chiuso in un cassetto? Come mai non si producono opere sulla storia millenaria di questa regione, da sempre al centro di scambi artistici e culturali con tutti i centri della Civiltà del Mediterraneo e del mondo intero, esaltandone figure storiche e territori unici per bellezza e potenzialità turistiche? La ‘ndrangheta non si estirpa con libri e pellicole dozzinali, utili solo a nutrire la morbosità  di appassionati del genere, ma con la presenza dello Stato, troppo spesso lontano da questa regione, abbandonata a se stessa; una regione con strade e infrastrutture inadeguate, con un’autostrada fintamente inaugurata ma ancora non finita, con una rete ferroviaria da terzo mondo. La parodia di ieri, perfino girata altrove, può servire soltanto a improbabili gare di audience televisive, non certamente a creare coscienze e rendere giustizia a un pezzo d’Italia che merita di essere rappresentata per le sue tante e indiscutibili eccellenze e positività.  I calabresi sono stanchi di queste ‘farsificazioni’, termine inesistente ma che in questo caso rende bene l’idea di becere operazioni commerciali tra il falso e la farsa, come quella andata in onda ieri».

FORZA ITALIA COSENZA

«Un’offesa alla Calabria. Questo e nient’altro, secondo il consigliere regionale Gianluca Gallo, è “Duisburg-Linea di sangue”, il tv movie andato in onda su Rai1. «Sorvolo sui giudizi critici su attori e regia – premette il capogruppo della Cdl – ma non credo sia giusto né possibile cancellare la sensazione di profonda amarezza lasciata dall’assistere alla riproposizione, coi soldi del canone e dunque degli italiani, di una sequenza infinita di luoghi comuni». Prosegue Gallo: «Che in Calabria ci sia la ‘ndrangheta è noto. Che la Calabria sia tutta ‘ndrangheta, come racconta il film in parola, è cosa fuori dal mondo. La nostra è stata ed è, nonostante tutto, una terra di grandi civiltà, fini intellettuali, grandi talenti. Fissare le telecamere solo sulle zone d’ombra può anche essere legittimo, ma spingersi a lasciar intendere che null’altro vi sia oltre quelle è assurdo, scorretto, falso». Un atteggiamento, sottolinea ancora l’esponente della Cdl, «negativo anche sotto il punto di vista del messaggio che passa sul piano della lotta alla ‘ndrangheta: sostenere che la Calabria sia tutta e solo coppole e lupara vuol dire fare un grande favore ai clan, dal momento che dove tutto è ‘ndrangheta nulla è ‘ndrangheta. Noi pensiamo che la Calabria sia altro, e che la lotta alle ‘ndrine, anche attraverso il cinema e la tv, siano altro. Per questo ci ribelliamo ad una rappresentazione buona soltanto a deridere un intero popolo per chissà quale interesse». Conclude Gallo: «Trattandosi di produzioni in genere sostenute anche dalla Regione, sarebbe opportuno che la giunta regionale chiarisse la portata del sostegno garantito e la propria posizione di fronte ai frutti avvelenati del film: il silenzio del governatore di fronte all’ennesima mortificazione ingiustificata inflitta ai calabresi è davvero assordante. Presenterò un’interpellanza perché della questione si discuta in Consiglio regionale, valutando anche la possibilità di adire le vie giudiziarie per ottenere un risarcimento da destinare al finanziamento di progetti di educazione alla legalità nelle scuole».

 

FONTE FOTO http://chetvfa.altervista.org/

 

 

Pegna su Oliverio: «A proposito dell’esclusione della Calabria dal Giro d’Italia…»

COSENZA – «Ho letto l’intervento del Presidente Oliverio in merito all’esclusione della Calabria dall’itinerario del Giro d’Italia 2019. Da operatore che da anni lavora per la promozione culturale e turistica della regione attraverso grandi eventi, in particolare di musica e spettacolo, spesso anche televisivi, sono rimasto abbastanza attonito per varie ragioni». Comincia così l’intervento del noto promoter Ruggero Pegna in merito alle dichiarazioni rilasciate dal Governatore della Calabria Mario Oliverio sull’esclusione della Calabria dal Giro d’Italia 2019.

Le considerazioni di Pegna

«Innanzitutto, mi pare che il Presidente abbia tenuto per sé anche la delega al Turismo, cioè sia di fatto pure l’Assessore al ramo. Credo che – spiega Pegna – sia surreale dover leggere che un Presidente di Giunta Regionale e, al contempo, Assessore Regionale al Turismo, peraltro così enormemente interessato al Giro d’Italia, debba attendere la pubblicazione sui giornali per conoscerne l’itinerario, piuttosto che trattarne a tempo debito la programmazione, impegnando se il caso anche fondi regionali (normalmente usati ad abbondanza per centinaia di cosucce locali senza alcuna risonanza e ricaduta). Un tale interesse all’evento avrebbe perfino potuto portare ad un tavolo di lavoro con le regioni vicine. Nulla anche in tal senso! Secondo aspetto che mi lascia meno sorpreso, avendo conosciuto il suo rispetto per chi fa Impresa nel campo della promozione e della cultura, è il far finta di non sapere che il Giro d’Italia di Ciclismo sia organizzato da un’Impresa, cioè una società privata che si chiama RCS Sport Spa (Rizzoli Corriere della Sera), che evidentemente valuta di anno in anno la fattibilità tecnico-economica secondo criteri del massimo livello di professionalità, disponendo dei maggiori esperti del settore in merito ai percorsi e secondo bilanci preventivi che tengono conto delle ingenti spese di un simile evento». Giro 2019

«Credo che qualcuno abbia spiegato al Presidente che funzioni pure con contributi locali e che, spesso, dal Sud non vengano pagati, magari fino a transazioni e riduzioni forzate, come mi risulta sia accaduto proprio lo scorso anno in Calabria! In questo caso non si tratta di un’impresa calabrese a cui la politica e la mala amministrazione possono fare le torture, tra mancati pagamenti, disfunzioni burocratiche, superficialità, problemi tecnici. Spesso la politica nostrana pensa che i Grandi Eventi si organizzino con la bacchetta magica o, come nel caso specifico, attraverso associazioni di dilettanti e non imprese di professionisti».

E ancora: «Un Presidente che avalla il dimezzamento dei contributi alle Imprese in un bando pubblico per Grandi Festival per la promozione e valorizzazione della Regione, solo per il fatto che siano Imprese e indipendentemente dalla graduatoria e quindi dal merito, credo che avrebbe fatto meglio a tacere.

Dalla mia esperienza ultratrentennale, peraltro da calabrese, devo purtroppo confermare che organizzare grandi eventi in Calabria significa spesso doversi imbattere in problematiche burocratiche surreali e nell’indifferenza dei più, al punto da chiedersi se abbia più senso mollare e andare altrove.

Il discorso sulla promozione della Calabria attraverso veri Grandi Eventi dovrebbe essere programmatico e non casuale».

«In passato, la Regione ha finanziato grandi eventi televisivi, trasmessi perfino in mondovisione; oggi si preferisce la politica della polverizzazione delle risorse attraverso mille seratine spacciate per grandi eventi unici al mondo, in barba ad ogni criterio di qualità e reale raggiungimento di obiettivi di valorizzazione e promozione della Regione. La tappa del Giro d’Italia – conclude – dovrebbe ricadere in un calendario ben studiato e programmato di eventi televisivi nazionali e internazionali annuali a cui puntare, non essere notizia appresa per caso sugli organi di stampa. In realtà, non è colpa di chi organizza un giro di mezz’Italia, se c’è una mezza Italia che non gira e, non caso, resta indietro in tutto!»

Unica tappa al Sud di Caetano Veloso firmata Fatti di Musica e Armonie d’Arte

ROCCELLETTA DI BORGIA (CZ) – E’ l’evento musicale dell’anno  in Calabria e, certamente, tra i più attesi dell’estate musicale italiana, il concerto di Caetano Veloso & Family confermato per il 17 luglio alle ore 22.00 nel Teatro all’aperto del Parco archeologico  Scolacium di Roccelletta di Borgia, nei pressi di Catanzaro Lido, a soli 20 minuti di superstrada dal principale snodo aeroportuale, ferroviario e autostradale della regione ( Lamezia Terme) Nell’incantevole scenario dalla storia millenaria, ai piedi dell’imponente basilica normanna,  il celeberrimo cantautore e chitarrista brasiliano arriverà per la prima volta in Calabria accompagnato sul palcoscenico dalla sua Family, i tre figli Moreno, Zeca e Tom.

 

UNICA TAPPA AL SUD

Questa di Roccelletta di Borgia sarà l’unica tappa al Sud del suo tour mondiale “Ofertorio”, prodotta e organizzata grazie alla sinergia di due prestigiosi Festival: Armonie d’Arte diretto da Chiara Giordano, giunto alla diciottesima edizione e Fatti di Musica diretto da Ruggero Pegna, alla trentaduesima edizione.

«Ho sempre desiderato fare musica con i miei figli in concerto. Da quando sono piccoli ho sempre amato stargli vicino. Ognuno ha le sue particolarità. Ho sempre cantato per farli dormire. Seguendo percorsi diversi, tutti si sono avvicinati alla musica in un momento della oro vita”, ha detto Caetano Veloso presentando il suo nuovo tour, un’ autentica gemma nel panorama dei live d’autore internazionali»

CLASSICI INTRAMONTABILI PER CAETANO VELOSO & FAMILY

In questo nuovo show, dove Veloso suonerà la sua amata chitarra, e Moreno, Zeca e Tom si alterneranno con vari strumenti, si ripercorrerà l’immenso repertorio di uno degli artisti più amati al mondo, nato nel 1942 nello Stato di Bahia e una vera leggenda della musica internazionale per platee di tutti i target. Caetano Veloso & Family eseguiranno canzoni impossibili da dimenticare, come “Um canto de afoxé para o Bloco do Ilê”, “O Leãozinho” e “Reconvexo”. Veloso non è solamente un compositore, cantante, chitarrista, ma anche uno scrittore e politico di straordinaria levatura, al punto da rappresentare un crocevia intellettuale obbligato per capire a fondo la storia del Brasile. Il New York Times lo ha incluso tra “i più grandi cantautori del secolo”, mentre Jason Manning, uno dei suoi biografi, lo ha definito “il Bob Dylan del Brasile”. «È uno show per famiglie, nato dal mio desiderio di trasmettere felicità. Avere dei figli è la cosa più importante nella mia vita adulta. Quello che ho imparato dalla nascita di Moreno, e confermato con gli arrivi di Zeca e Tom,  non ha un nome e non ha un prezzo. Credo, veramente, che la nostra non sia una famiglia di musicisti qualunque: c’è un carattere genetico dedicato alla musica», ha concluso Caetano Veloso.

EVENTO CONGIUNTO  TRA PEGNA E CHIARA GIORDANO

Chiara Giordano e Ruggero Pegna, che hanno eccezionalmente unito i loro Festival per questo evento destinato a rimanere nella storia della musica dal vivo in Calabria, non hanno dubbi: «Sarà un concerto emozionante e indimenticabile, adatto agli amanti del genere ma anche, come dice lo stesso Veloso, pensato per tutti, per le famiglie, per i giovani,  una  vera e propria “Festa della Musica”,  in uno dei luoghi più belli d’Europa, che proietterà i nostri due festival, diversi per genere ma accomunati dall’altissimo spessore delle proposte artistiche e presenti nei circuiti internazionali più prestigiosi,  verso un clima di nuovi e ambiziosi progetti in rete, anche con una grande ricaduta per la promozione turistica di tutta la Calabria». 

“Armonie d’Arte” e “Fatti di Musica”  sono inclusi tra i Grandi Festival Internazionali riconosciuti e sostenuti da Regione Calabria, nel quadro dei progetti per la “Valorizzazione del Sistema dei Beni Culturali e per la qualificazione e il rafforzamento dell’attuale offerta culturale e turistica presente in Calabria”.

La vendita dei biglietti per il concerto di Caetano Veloso & Family  partirà  mercoledi 21  marzo  online su www.ticketone.it e in tutti i punti Ticketone. Tutte le informazioni sono reperibili ai siti: www.armoniedarte.com e www.ruggeropegna.it.

Fatti di Musica 2018, Levante al Garden con “Caos in Teatro”

RENDE (CS) – Il prossimo 24 marzo Claudia Lagona, in arte Levante, salirà sul palco del Teatro Garden di Rende con “Caos in Teatro”. Quella del 24 marzo sarà l’unica tappa calabrese per la cantautrice italiana, reduce dall’esperienza di X Factor. L’evento, promosso e organizzato da Ruggero Pegna, si inserisce nel cartellone 2018 di “Fatti di Musica Radio Juke Box”.

Yamandu Costa, superbo e spettacolare a Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA – Si è chiuso ieri sera al Teatro Cilea di Reggio Calabria  il festival internazionale “Reggio chiama Rio”, nato dalla collaborazione tra il Comune di Reggio Calabria, con il suo Festival “Alziamo il Sipario”  e la Shownet con “Fatti di Musica”, il festival del miglior live d’autore nazionale ed internazionale diretto da Ruggero Pegna giunto alla trentunesima edizione. Protagonista dell’ ultimo appuntamento è stato un superbo Yamandu Costa, uno dei maggiori talenti della chitarra brasiliana, che ha tenuto un concerto unico in tutti i sensi, essendo il solo appuntamento italiano. Yamandu Costa, da autentico riferimento mondiale nell’interpretazione della musica brasiliana, ha sfoderato le sue  composizioni originali con la chitarra a sette corde, strumento particolare usato in Brasile principalmente nel Choro e nel Samba, di cui è un mito assoluto. La sua creatività musicale e il suo virtuosismo hanno incantato il Cilea con composizioni appassionate e coinvolgenti. Applausi e standing ovation hanno chiuso un festival già storia dello spettacolo musicale in Calabria, come ha ribadito prima dell’inizio Umberto Giordano, dirigente dell’Assessorato Comunale alla Cultura.

 

 

Come si intuisce dal titolo, “Reggio chiama Rio” voleva realizzare  un ambizioso gemellaggio per la promozione internazionale di Reggio e della Calabria, attraverso  la musica, la cultura e, certo non ultima, la natura di due luoghi del mondo dalle bellezze paesaggistiche mozzafiato. Due realtà distanti, ma accomunate dalla contagiosa voglia di allegria, ben espressa dai colori della natura immersa nel mare e dalla vitalità di storia, tipicità e tradizioni. Obiettivo centrato e, forse, si è andati anche oltre, creando le suggestioni di una internazionalità vissuta dal pubblico con entusiasmo, consapevole di essere protagonista di un progetto ambizioso e di respiro culturale mondiale.

La spettacolare Arena dello Stretto, vero palcoscenico al centro del Mediterraneo incastonato nel lungomare Falcomatà (il dannunziano chilometro più bello d’Italia), nella parte estiva si è vestita di verde-oro. A fare da sfondo, una skyline unica in Europa con le luci della costa siciliana e dei battelli, la sagoma dell’Etna e il mare in cui sono immerse sia Reggio che Rio.

Suoni, colori, atmosfere, magie, hanno dato vita ad un binomio che ha proiettato Reggio e la Calabria in una meritata dimensione turistica internazionale, ben rappresentata dal valore del suo patrimonio artistico-culturale, a cominciare dai Bronzi e dalla storia millenaria esposta al museo reggino, dalle sue meravigliose bellezze naturali, attraverso il gemellaggio con una delle Città più belle del mondo, la sua cultura e la sua musica, riconosciuta Patrimonio immateriale dell’Umanità.

Il Lungomare Falcomatà, con i suoi lidi, i suoi alberi monumento, le creazioni artistiche, la sua splendida Arena, si è trasformata nella Copacabana italiana. Ricco il programma, che lascia infiniti ricordi e foto indimenticabili, a cominciare dall’apertura dell’11 luglio con i Tamburi di Luca Scorziello guest Mario Venuti e Tony Canto. Il 14 luglio grandi emozioni e suggestioni con lo spettacolo “Dal Mediterraneo al Brasile sulla rotta delle Sirene”, il racconto per immagini e suoni dell’antropologa, fotografa e scrittrice Patrizia Giancotti con il musicista Peppe Consolmagno alla voce e percussioni. Il giorno dopo l’Arena è stata conquistata da Maria Gadù e la sua band, la giovane cantautrice e chitarrista di San Paolo, che ha scalato le classifiche di tutto il mondo con l’hit Shimbalaié, premiata con il “Riccio d’Argento” del maestro orafo crotonese Gerardo Sacco. Il 16 luglio, altro momento di altissimo spessore con l’ Omaggio a Tom Jobim con il concerto di Jaques e Paula Morelembaum feat Cello Samba Trio, capitanati dal grande chitarrista Jurandir Santana, “Premio Braskem” per il miglior album jazz di Bahia.

Il concerto di Maria Gadù e  l’Omaggio a Jobim sono stati presentati da Max De Tomassi, il popolare conduttore di “Brasil” su Rai Radio1. Il 17 luglio, ad infiammare l’Arena, è arrivato Hamilton De Holanda & Baile Do Almeidinha, lo straordinario bandolinista di Rio de Janeiro.

La sessione estiva si è chiusa il 9 agosto con l’ evento che ha preso il titolo dell’intero progetto: “Reggio chiama Rio”. A suggellare il gemellaggio tra Reggio e Rio, la Calabria e il Brasile, uno strepitoso Sergio Cammariere con la sua band, che ha letteralmente paralizzato il lungomare Falcomatà invaso di pubblico. Il musicista e cantautore calabrese nel Sanremo 2008 ha dedicato un emozionante omaggio alla bossa nova duettando con Gal Costa, una delle più belle voci brasiliane.

Dopo la sessione estiva, “Reggio chiama Rio – Fatti di Musica Brasil” ha regalato a novembre al Teatro Cilea le due ultime perle uniche in Italia: il concerto-evento diGilberto Gil con il Cortejo Afro, il Nucleo dell’Opera di Bahia e l’Orchestra diretta da Aldo Brizzi e, infine, il concerto di Yamandu Costa.

In contemporanea con questi due appuntamenti, nel foyer del Cilea è stata allestita l’installazione fotografica di Patrizia Giancotti “A Alma da Bahia – il Brasile di Jorge Amado”, immagini, suoni e letteratura per una mostra che è il succo dell’ultradecennale lavoro dell’antropologa – fotografa in Brasile.

«E’ stata un’idea vincente, subito condivisa dal sindaco Giuseppe Falcomatà e dagli Assessorati comunali alla Cultura e al Turismo, con i quali si è realizzata un’intesa perfetta», ha affermato Ruggero Pegna.  «Un progetto ambizioso – continua il promoter e produttore –  ricco di grande musica, eventi forse irripetibili, risonanza mediatica internazionale. Abbiamo centrato gli obiettivi che, peraltro, ci hanno consentito di essere inseriti tra i Grandi Festival Internazionali approvati anche dalla Regione Calabria e, soprattutto, siamo consapevoli di aver offerto al pubblico eventi veri e alla Calabria una promozione importante. Un grazie al sindaco, all’assessore Irene Calabrò, ai delegati Latella e Paris, alla squadra dell’assessorato alla cultura, Umberto Giordano, Giovanni Cucinotta, Daniela Monteleone, con cui si è creata una straordinaria sintonia e un grazie anche a Patrizia Nardi, ex assessore alla Cultura, con cui tre anni fa è iniziato il gemellaggio tra la mia Fatti di Musica e Alziamo il Sipario. Ora c’è da pensare ad un nuovo grande progetto per il 2018. Le idee non mancano»

 

“Rende Book Festival” primo premio per “Il cacciatore di Meduse”

RENDE (CS) – Assegnato al romanzo “Il cacciatore di meduse” di Ruggero Pegna pubblicato dalla casa editrice Falco il primo Premio “Rende Book Festival” organizzato dall’Associazione Co.Re. Cultura.  Al secondo posto si é classificato il romanzo “I Nemici del Cavaliere” di Davide Gambale edito da Armando Siciliano editore e al terzo posto “La donna giusta” di Caterina Ambrosecchia edito da Gelso Rosso editore.

Dopo tre giorni di presentazioni di volumi, incontri, mostre, dibattiti, momenti musicali, la serata finale è stata condotta dal Presidente di Co.Re. Armando Rossi, insieme alla coordinatrice del Comitato Scientifico del Premio Sofia Vetere e al Presidente della Giuria dottor Paolo Maulucci, noto storico e ricercatore.

Armando Rossi, presidente di Co.Re,, nel suo intervento iniziale ha tracciato con soddisfazione il bilancio del Festival, collegato ad altri eventi culturali internazionali dell’associazione, rimarcando la grande affluenza di pubblico dei tre giorni, confermata dalla sala gremita anche al momento della proclamazione dei vincitori.

«E’ un romanzo che mi ha fatto piangere – ha affermato Maulucci – Nonostante le sue circa quattrocento pagine è una grande poesia, un romanzo attuale e pieno di umanità. Una storia bellissima che ho voluto leggere due volte».

A Maulucci ha fatto eco Sofia Vetere proclamando l’assegnazione del premio, consegnato all’autore dall’ assessore alla cultura del comune di Rende Marta Petrusewicz. Presente anche l’editore Michele Falco.

«Uno dei libri più belli che abbia letto. Ho pianto e sorriso. Un romanzo meraviglioso che deve essere letto da tutti ma soprattutto dai giovani», ha detto la Vetere, visibilmente commossa.

In realtà, “Il cacciatore di meduse” è già stato introdotto in molti istituti scolastici per affrontare i temi dell’immigrazione, dell’accoglienza e i tanti altri toccati dal romanzo, dalla povertà all’integrazione,  al rispetto di tutte le diversità contro ogni forma di razzismo. Per poter soddisfare le numerose richieste di vari istituti scolastici, la casa editrice ha dovuto provvedere a ristampare il romanzo, inserito anche tra i tredici libri consigliati dalla World Social Agenda nel 2017 a studenti e docenti delle scuole secondarie di secondo grado, nell’ambito del tema scelto quest’anno: “Migrazioni e diritto al futuro”.

Unanimi in questi mesi i consensi di critica e lettori, tra cui moltissimi giovani, per un romanzo che si è dimostrato capace di raccontare la vita dei migranti in modo vero, commovente e avvincente, sottolineando gli aspetti di incredibile umanità delle storie di chi fugge disperatamente dalla propria terra. Un lato umano spesso assente dalle cronache giornalistiche di sbarchi e naufragi e, talvolta, davvero inimmaginabile. In questo romanzo avvolto da toni quasi fiabeschi, il tema scottante dell’immigrazione è toccato per la prima volta dall’altro punto di vista, con gli occhi di Tajil, il bambino somalo che diventa scrittore della sua stessa storia e con la voce di immigrati, miseri e diversi di tutto il mondo.

Ambientata quasi interamente in Sicilia, questa imperdibile e struggente avventura di un piccolo “cacciatore di meduse”, il lavoro che il ragazzo s’inventa per sopravvivere, si muove soprattutto nel magico scenario della costa siciliana. Le avventure di Tajil e degli strani amici della sua compagnia si snodano per le vie di San Vito Lo Capo, nello scenario naturale della Riserva dello Zingaro, per le tante calette, lungo la costa fino a Scopello e, dall’altro lato, fino a Mazara. Gli spaccati di San Vito, il “misterioso” Monte Monaco, le affascinanti grotte, arricchiscono di poesia un romanzo in cui la natura e le bellezze paesaggistiche siciliane contribuiscono a catturare e incantare il lettore.

Dopo il drammatico racconto del viaggio, prima nel deserto, poi nel Mediterraneo da Zuara a Lampedusa, in compagnia della madre e di un’altra bimba rimasta orfana durante la traversata, il piccolo migrante si avventura in numerosi luoghi italiani, da Linosa alla Valle dei Templi, da Isola Capo Rizzuto a Milano e Roma.  Descrizioni incantevoli della natura e dei luoghi fanno da sfondo all’originale racconto, dalle splendide visioni di meravigliosi paesaggi africani fino a quelle della traversata del Mediterraneo e dell’arrivo a Lampedusa.

Una storia dei nostri giorni, tra fiaba e realtà, che appartiene a tutti noi. Secondo molti docenti che lo hanno adottato è un vero romanzo di formazione che arriva dritto al cuore di lettori di ogni età, incastonato nella storia mondiale degli ultimi anni: dall’elezione di Obama, primo presidente americano di colore, all’appello di Papa Francesco alla Comunità Internazionale. Un romanzo che racconta la dura realtà dei nostri giorni, facendo immedesimare il lettore nelle vicende dei protagonisti, talvolta perfino con un pizzico di ironia.

In un momento storico dominato dalle tragedie dell’intolleranza, dell’odio e del fanatismo terroristico, “Il cacciatore di meduse” parla di umanità e sentimenti, di uguaglianza tra uomini di ogni fede, razza e colore.  Un libro struggente e attuale, una sorta di fiaba contemporanea, che ripropone il valore controcorrente del rispetto verso gli altri e la ricchezza della contaminazione tra diverse culture, affascinando anche i lettori più giovani. Il romanzo è disponibile anche in versione ebook.

 

LE DICHIARAZIONI DI PEGNA

«In ogni condizione limite di un uomo, la speranza, la voglia di vivere e vivere meglio, il desiderio di pace e serenità, sono un sogno per il quale alcuni sono disposti a rischiare la vita stessa, come molti migranti che fuggono per varie ragioni dalla loro terra,  colpito nel 2002 da una leucemia fulminante a poche ore dal matrimonio, superata miracolosamente e raccontata nel precedente romanzo Miracolo d’Amore.  A me piace viaggiare nell’animo umano, penso che siano i viaggi più emozionanti. Immedesimarsi in altre umanità ci fa scoprire angoli reconditi dell’io degli altri sui quali spesso non ci soffermiamo, siamo indifferenti. Aprirci alla comprensione degli altri, può aiutare tutti a vivere in una società migliore! Se bravissimi medici non mi avessero curato, se in tanti non mi avessero dato sangue e piastrine, se una ragazza americana non mi avesse dato il suo midollo, sarei morto! Il mondo non ha confini e questo mi aiuta a immaginare storie eccezionali di uomini semplici, in cui l’amore e il bene alla fine trionfano!»

 

Al via domani l’allestimento per l’Opera musical “Francesco De Paula”

REGGIO CALABRIA- Da domani sera, al termine dell’incontro della Viola Basket, inizia l’allestimento della nuova imponente Opera musical “Francesco de Paula”, che debutterà in prima assoluta nazionale al Palacalafiore di Reggio Calabria venerdì 24 e sabato 25 novembre, con due spettacoli al giorno: ore 10.30 scuole, ore 21.00 serali. Oltre centocinquanta persone, tra attori, cantanti, ballerini, scenografi, costumisti, tecnici, operai, dopo le prove effettuate a Roma, sono pronte per portare in scena la più spettacolare ed emozionante opera moderna sulla vita di San Francesco di Paola, patrono della Calabria.  Uno straordinario spettacolo, tra opera, teatro e musical. Il santo calabrese venerato in tutto il mondo, che attraversò lo stretto di Messina su un mantello, nacque a Paola (Cosenza) nel 1416 e morì in Francia nel 1507, dove fu chiamato da Re Luigi XI per essere guarito da un male incurabile.

Il nuovo allestimento dell’opera musical prodotta dalla Show Net di Ruggero Pegna, che ne cura pure l’organizzazione, è diretto da Lucio Mazzoli, che ha già curato i Promessi Sposi e altri spettacoli teatrali e musicali e si avvale di alcune delle più prestigiose firme dello spettacolo musicale italiano: scenografie di  Bruno Garofalo, coreografie di Stefano Bontempi, costumi di Silvia Polidori, disegno luci di Marco Macrini, musica e testi di Francesco Perri,compositore e docente del Conservatorio Stanislao Giacomantonio di Cosenza,  regia di Marco Simeoli, artista, attore, regista, vincitore dell’Oscar Italiano del Musical nel 2015, in questi giorni al Teatro Brancaccio di Roma nella nuova edizione di “Aggiungi un posto a tavola”.

Confermato e presentato ufficialmente il ricco cast, con il bravissimo Renato Campese, storico attore teatrale italiano, nei panni di San Francesco da adulto. Marco Manca, fino ad ora nel cast di Notre Dame De Paris e voce italiana di Gaston de “La Bella e la Bestia” della Disney, sarà il giovane Francesco, Lalo Cibelli, il magistrale Virgilio della Divina Commedia, sarà il Diavolo; il soprano Annalisa Sprovieri vestirà i panni della mamma di San Francesco, Alessandra Fallucchi, suora  Spencer nel film “The Young Pope” di Paolo Sorrentino, sarà Brigida, sorella di San Francesco,  Francesco Castiglione, che ha al suo attivo “Un passo dal cielo”, “Che Dio ci aiuti”, “Don Matteo 10”, interpreterà il ruolo di padre Paolo Rendace, Daniele Derogatis, il Casanova dell’omonimo musical, sarà fra’ Nicola. Ed ancora nel cast: Davide Carpino (frà Angelo), Mirko Iaquinta (fra’ Giovanni), Fulvia Lorenzetti (donna rossa), Sergio Del Prete (Re di Napoli), Chiara Ricca (Angelo), Andrea Tanzillo (cantante napoletano), Vito Aquino (pescatore), Matteo Volpotti (frate Nicola giovane). Il corpo di ballo, che comprende anche un gruppo reduce dal successo di Notre Dame De Paris, è composto da Gianmarco Gallo, Danilo Picciallo, Marco Alimenti, Alfonso Maria Mottola, Alessia Falcone, Miriam Bonaccorso, Rossella Vassallo, Raffaele Cava, Alessandro Ruffo, Samuele Tiso, Federica Fata, Francesca Mandarano, Fabiola De Rose, Francesca Sagula, Giusy Iantorno e Ilaria Rametta.

Imponente l’allestimento scenografico, con varie soluzioni tecnologiche, videoscenografie elettroniche ed effetti 3D, studiato da Bruno Garofalo. I gioielli di alcuni personaggi, come il Re di Napoli, sono realizzati dal celebre orafo crotonese Gerardo Sacco, l’orafo del cinema e della tv.

Uno spettacolo che, già dalle prime prove teatrali romane, emoziona fino alla commozione. L’opera si discosta dalla tradizione del genere lirico e tenta coraggiosamente di esplorare nuovi linguaggi e commistioni, dall’ Opera al Musical. Il risultato è efficace, musicalmente sorprendente, con arie godibili seguite da ben costruiti recitativi sospesi. Un’opera “Pop” che raggiunge l’obiettivo di emozionare anche chi non conosce la figura di San Francesco di Paola e, al contempo, offrire una sontuoso e straordinario spettacolo di grande impatto visivo, affidato ad un cast di talentuosi interpreti.

La prevendita dei biglietti è in corso in tutti i punti Ticketone (Reggio: B’art, di fianco al Teatro) e online su www.ticketone.it. Per prenotazioni e informazioni su modalità e prezzi riservati a scuole, gruppi, associazioni a scopo sociale, sono disponibili il numero telefonico 09684441888 e la mail info@ruggeropegna.it.

 Il compositore Francesco Perri presenta così il suo lavoro: «Credo e spero che sia una suggestiva epopea musicale per conoscere il messaggio del Santo della Calabria, dalla sua nascita avvolta in un’aura soprannaturale nella piccola e assolata Paola, alla scelta dei suoi genitori di instradarlo alla vita religiosa e alla sua giovane vocazione eremitica, fino alla fondazione di numerosi eremi e la nascita della congregazione paolana, detta anche Ordine dei Minimi. Il racconto scorre tra  aneddoti agiografici ed eventi prodigiosi che resero grande “il frate eremita” agli occhi dei fedeli. Il mio testo, con la magistrale regia di Simeoli, sceglie di raccontare con sguardo laico Francesco “uomo moderno”, la sua eterna lotta per vincere la “tentazione”. Il diavolo, interpretato dal bravissimo Lalo Cibelli è presente fin dalle prime battute. Francesco resiste e fonda la sua vita sulla continua ricerca del Signore, nello spirito della “minimezza” da cui scaturisce l’amore e la carità verso il prossimo».

 

 

In arrivo “Francesco De Paula” la grande opera musicale sulla vita del santo

REGGIO CALABRIA – Dopo le prove teatrali, prosegue il lavoro per il nuovo allestimento dell’Opera musicale “Francesco de Paula”, sulla vita e i miracoli di San Francesco di Paola, che sarà messa in scena in prima assoluta al Palacalafiore di località Pentimele venerdì 24 e sabato 25 novembre, con due spettacoli al giorno: ore 10.30 scuole, ore 21.00 serali, con la produzione della Show Net di Ruggero Pegna.

«Si tratta – ha affermato Pegna – del più imponente allestimento mai prodotto in Calabria, peraltro dedicato al santo calabrese più venerato al mondo. Un emozionante spettacolo musicale, tra l’Opera e il Musical, con musiche stupende, un forte impatto scenografico che si avvarrà di immagini 3D e soluzioni ad alta tecnologia, nuove coreografie, splendidi costumi storici, un prestigioso cast di attori e ballerini, sulla linea delle grandi opere musicali moderne. Penso che sia uno spettacolo imperdibile sia per gli studenti, che potranno godere di spettacoli mattutini a prezzo scolastico, sia per il pubblico che assisterà ai serali».

Il nuovo gigantesco allestimento dell’opera scritta dal maestro Francesco Perri si avvarrà di alcune delle più prestigiose firme dello spettacolo musicale italiano: scenografie di Bruno Garofalo, coreografie di Stefano Bontempi, costumi di Silvia Polidori, disegno luci di Marco Macrini, regia di Marco Simeoli, direttore di produzione Lucio Mazzoli, che ha già curato lo spettacolare allestimento dei Promessi Sposi.

Ricco il cast, con il bravissimo Renato Campese, storico attore teatrale italiano, nei panni di San Francesco. Marco Manca, fino ad ora nel cast di Notre Dame De Paris, sarà il giovane Francesco, Lalo Cibelli, il Virgilio della Divina Commedia, sarà il Diavolo. Il soprano Annalisa Sprovieri vestirà i panni della mamma di San Francesco, Alessandra Fallucchi,  suora  Spencer nel film “The Young Pope” di Paolo Sorrentino, sarà Brigida, sorella di San Francesco,  Francesco Castiglione, che ha al suo attivo “Un passo dal cielo”, “Che Dio ci aiuti”, “Don Matteo 10”, interpreterà il ruolo di padre Paolo Rendace, Daniele Derogatis, il Casanova dell’omonimo musical, sarà fra’ Nicola. Ed ancora nel ricco cast: Davide Carpino (frà Angelo), Mirko Iaquinta (fra’ Giovanni), Fulvia Lorenzetti (donna rossa), Sergio Del Prete (Re di Napoli), Chiara Ricca (Angelo), Andrea Tanzillo (cantante napoletano), Vito Aquino (pescatore), Matteo Volpotti (frate Nicola giovane). Ricco il corpo di ballo, che comprende anche un gruppo reduce dal successo di Notre Dame De Paris e nove elementi selezionati nel corso di un’audizione in Calabria. Si tratta di Gianmarco Gallo, Danilo Picciallo, Marco Alimenti, Alfonso Maria Mottola, Alessia Falcone, Miriam Bonaccorso, Rossella Vassallo, Fabio Cilento, Alessandro Ruffo, Samuele Tiso, Federica Fata, Francesca Mandarano, Fabiola De Rose, Francesca Sagula, Giusy Iantorno e Ilaria Rametta.

 

Per informazioni e prenotazioni relative agli spettacoli scolastici e ai gruppi, è necessario contattare direttamente l’organizzazione allo 0968441888, oppure scrivere a info@ruggeropegna.it.

“Francesco de Paula” chiuderà la trentunesima edizione di “Fatti di Musica”, festival rassegna del miglior live d’autore italiano, con il patrocinio del Comune di Reggio nell’ambito di “Alziamo il sipario”  e la collaborazione della Regione Calabria (sezione Grandi Festival Internazionali).