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“Muori cornuto” domani sera a Villa Rendano

COSENZA – Sarà presentato in anteprima nazionale, domani sera, alle 19,30, a Villa Rendano, nel centro storico di Cosenza, il libro scritto dall’attore Peppino Mazzotta, attore fra i protagonisti de “Il commissario Montalbano”, e dal giornalista Arcangelo Badolati, considerato uno dei massimi esperti italiani di ‘ndrangheta. 

“Muori cornuto” (edito dalla Pellegrini) racconta la storia in forma letteraria e teatrale la storia di Giuseppe Zangara, il calabrese che tentò di uccidere il presidente degli Stati Uniti, Franklyn Delano Roosevelt e ferì mortalmente il sindaco di Chiacago Anton Cermak.

L’attentatore era nato a Ferruzzano, in provincia di Reggio Calabria, all’interno di una famiglia costretta a vivere in un’area molto povera del nostro Paese. Rimasto orfano a soli due anni perchè la madre muore di parto, Giuseppe è costretto sin da bambino a lasciare la scuola ed a lavorare nei campi. Il padre, che più tardi si risposerà, lo tratta come uno schiavo non mostrandogli mai affetto e benevolenza. Zangara, accudito dalla nonna materna, sarà chiamato a combattere sul fronte del Carso durante il primo conflitto mondiale e, dopo essere rientrato sano e salvo nella terra di origine, a 21 anni sarà richiamato sotto le armi per prestare il servizio militare. Compiuto il periodo di leva, deciderà di emigrare negli Stati Uniti, dove già era sbarcato uno zio materno, Vincenzo, prendendo dimora a Paterson, nel New Jersey. Costretto, dunque, come milioni di altri calabresi a cercar fortuna all’estero, Giuseppe non riuscirà tuttavia a fare fortuna in America. La condizione di sostanziale infelicità che lo accompagnerà lungo il corso di tutta l’esistenza, lo convincerà perciò che il mondo è dominato solo dai ricchi e dai capitalisti, pronti ad approfittare della gente povera e sfortunata. Per questa ragione deciderà di assassinare il Presidente degli Stati Uniti, Franklyn Delano Roosevelt, massimo rappresentante, a suo avviso, del capitalismo mondiale. Nell’attentato teso a Miami all’uomo politico, sbaglierà però bersaglio ferendo il sindaco di Chicago, Anton Cermak, che in seguito morirà. La circostanza farà finire Giuseppe Zangara sulla sedia elettrica. Il calabrese verrà giustiziato nella prigione di Raiford nel 1933. Pure nel momento della esecuzione, quest’uomo mostrerà una dignità e un coraggio senza eguali denunciando pubblicamente le ingiustizie subite nel corso della vita; egli spirerà inneggiando a tutti i poveri del mondo.

La sua vicenda è ricostruita in questo volume sulla base del diario che il condannato scrisse nei giorni di detenzione.

Nel racconto sia letterario che teatrale vi sono elementi di fantasia e personaggi che arricchiscono le vicende di colore e di sfumature. L’intento della pubblicazione è di far conoscere la figura di questo “ribelle” che interpreta il disagio profondo di milioni di persone che, nel secolo scorso, hanno subito soprusi e ingiustizie sociali. Per molto tempo, infatti, nell’ambito di contesti statuali diversi, le speranze di riscatto coltivate dalle popolazioni non hanno mai trovato concreto sbocco.

 

Ospite di “Corti Cosenza” l’attore calabrese Peppino Mazzotta

COSENZA – Gli incontri della sesta edizione di “Corti Cosenza” si avviano alla conclusione. La rassegna ideata da Teatro in note, con Vera Segreti come direttore artistico, ospita l’attore calabrese Peppino Mazzotta lunedì 15 aprile, alle ore 10, nella Sala Quintieri del Teatro Rendano per chiudere la serie di dibattiti con le giovani generazioni sul tema delle dipendenze e delle solitudini che caratterizzano questa edizione della rassegna. All’appuntamento sarà presente anche l’assessore regionale alla Cultura Maria Francesca Corigliano.

«Dopo Dario Brunori che è stato un vero e proprio istrione al cospetto dei ragazzi – dice il direttore artistico Vera Segreti – chiudiamo gli incontri di “Corti Cosenza” con un altro grande artista calabrese amato dal grande pubblico: Peppino Mazzotta. Provo un immenso piacere e orgoglio a ritrovare Peppino dopo aver frequentato insieme a lui la gloriosa Accademia d’arte drammatica di Palmi, i nostri percorsi si incrociano nuovamente per raccontare ai nostri ragazzi tante esperienza professionali e umane».

Peppino Mazzotta, nato a Domanico a pochi chilometri da Cosenza, è un attore di cinema e teatro e regista diventato celebre per il ruolo di Fazio nella serie tv “Il Commissario Montalbano”. Essere il braccio destro del famoso poliziotto interpretato da Luca Zingaretti è valsa a Peppino Mazzotta una grande popolarità che corona un percorso iniziato sulle travi del palcoscenico e che lo ha portato ad essere l’interprete di uno degli spettacoli più famosi del teatro italiano contemporaneo degli anni Duemila, L’Arrobbafumu. Interprete del film “Anime nere”, attualmente è in giro per i teatri italiano lo spettacolo di cui è regista dal titolo “Ombretta Calco”.

Anche per questa edizione “Corti Cosenza” (progetto cofinanziato da Pac Calabria 2014/2020, azione 1, tipologia 1.2), ha deciso di dialogare con i giovani delle scuole cosentine di temi delicati come l’abuso di droghe, di alcol, delle nuove tecnologie, emarginazione e della violenza sulle donne. E lo ha fatto mettendo a confronto grandi nomi del cinema, della musica, del teatro, della narrativa contemporanea e della psicoterapia moderna con i ragazzi. Anche per questa edizione è prevista la sezione dedicata ai cortometraggi “CinemArt”.

L’incontro con Dario Brunori era molto atteso dai ragazzi che partecipano alle attività di “Corti Cosenza”. E fra “finto cinismo” e veri consigli, il cantautore calabrese non si è risparmiato un attimo venendone fuori come l’istrione che il pubblico ha imparato ad amare sul palco e, soprattutto, per le sue canzoni. Brunori, che attualmente sta scrivendo il suo prossimo album, ha scherzato con i ragazzi che non hanno provato grande imbarazzo a trovarsi davanti uno dei musicisti più apprezzati dalla scena musicale italiana. È stata una carrellata fra i ricordi d’infanzia del cantautore passando per il suo rapporto con la scrittura, la celebrità senza tralasciare i sentimenti umani e consigli per chi vuole intraprendere la carriera musicale. Dario Brunori ha regalato a “Corti Cosenza” quattro brani live al pianoforte. Nella Sala Quintieri sono riecheggiate le note di “Arrivederci tristezza”, “Kurt Cobain”, “Canzoni contro la paura” e “La verità”. Ogni canzone è stata occasione per spiegare ai ragazzi, con la consueta ironia di Dario, come e perché sia nato quel testo.

Molto soddisfatta si è detta anche l’assessore regionale alla Cultura Maria Francesca Corigliano che ha fatto molti complimenti a Dario Brunori e a Vera Segreti per essere riuscita a creare un contenitore culturale così importante come “Corti Cosenza”.

Intanto oggi  ha preso il via la sezione “Promuovi Cosenza” con la mostra fotografica dagli studenti delle scuole superiori della città e della provincia dal titolo “La città antica”. Dopo l’apertura dei lavori effettuata dalla direttrice della Biblioteca nazionale di Cosenza Rita Fiordalisi, sono stati proiettati i corti realizzati dagli studenti per la quinta edizione di “Corti Cosenza” dal tema “Il vuoto e il pieno: tra dipendenza e solitudine”.

Sabato 13 aprile è prevista la visita alla mostra da parte dei ragazzi dell’Aipd – Associazione italiana persone down, fra i partner della rassegna insieme a Hidalgo, Biblioteca nazionale sede di Cosenza e Libreria Mondadori. “Corti Cosenza”, inoltre, gode del patrocinio della Calabria Film Commission e della collaborazione del Comune di Cosenza che ha fornito la disponibilità del Teatro Rendano.

Ombretta Calco di Peppino Mazzotta debutta a Roma

COSENZA – “Ombretta Calco”, lo spettacolo prodotto da Teatro Rossosimona che ha debuttato quasi 2 anni fa alla rassegna Primavera dei Teatri di Castrovillari, è un piccolo capolavoro che unisce alla profondità del testo di Sergio Pierattini e alla sapiente regia di Peppino Mazzotta la splendida interpretazione della protagonista, Milvia Marigliano, finalista al premio “Le maschere del Teatro Italiano 2016” nella sezione Monologhi.

Due anni di applaudita tournée nei maggiori teatri italiani e ora – dopo Napoli, Genova, Firenze, Bologna e Milano – Ombretta Calco arriva sul palcoscenico del Piccolo Eliseo di Roma, dove la pièce stazionerà dal24 maggio al 4 giugno.

«Ombretta sta facendo un viaggio – scrive il regista Mazzotta nelle note -. Il viaggio più importante della sua vita. Un viaggio fuori dai vincoli imposti dal tempo e dallo spazio. Mentre procede senza soluzione di continuità, nel passare in rassegna i momenti più significativi della sua esistenza, ne comprende il senso. Riemergono dalla sua anima dettagli, particolari, accenti, colori, sapori che riempiono i vuoti e danno nuova luce al quadro complessivo di una vita vissuta con sincera ingenuità, senza risparmi. Ombretta Calco ci assomiglia. Tutti i suoi fallimenti, i suoi dolori, le sue frustrazioni, le sue debolezze, le sue illusioni, le sue tenerezze, gli slanci incoscienti verso un futuro che sarà sicuramente migliore, i desideri legittimi di una vita normale, inclusa in affetti confortanti e routine rassicuranti, ci riguardano intimamente. Alla fine del viaggio, come premio per questa ricostruzione meticolosa, buffa e straziante, c’è la felicità. Una felicità non eclatante. Una felicità tragica, semplice, minima, discreta e necessaria».

Nel frattempo Peppino Mazzotta ha già ripreso a girare i nuovi episodi della fortuna serie televisiva “Il commissario Montalbano”, dove interpreta il ruolo dell’ispettore Giuseppe Fazio.