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Il Comune di Petilia partecipa al lutto per il killer di Lea Garofalo. Ferro e M5S: “inaccettabile”

CROTONE – “L’iniziativa del sindaco di Petilia Policastro di partecipare a nome dell’Amministrazione comunale al lutto per la morte di uno degli assassini di Lea Garofalo è inaccettabile. La mafia vive di simboli, e i manifesti funebri fatti affiggere dal sindaco rappresentano un inchino delle istituzioni alla memoria di Rosario Curcio, condannato all’ergastolo in via definitiva per aver partecipato all’omicidio e alla distruzione del cadavere di Lea, punita per essersi ribellata ad un destino di ‘ndrangheta. No, Lea Garofalo e l’uomo che bruciò il suo corpo per farlo sparire non sono uguali, neppure davanti alla morte. Chi rappresenta le istituzioni deve scegliere sempre da quale parte stare. Il sindaco ha mostrato di scegliere la parte sbagliata”. E’ quanto afferma il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro.

Elisa Barbuto: “futuro molto triste”

Sono due scatti fotografici. Il primo ritrae il Sindaco di Petilia Policastro il giorno 24 novembre 2022, anniversario della morte di Lea,  in occasione della cerimonia conclusiva del Premio nazionale “Lea Garofalo” che ha coinvolto istituti scolastici di tutta la provincia e non solo. Basta andare a rivedere, inoltre, i servizi dell’epoca per ascoltare le parole del Sindaco che ricordava  commosso la figura di Lea Garofalo, simbolo di chi non si sottomette alla mafia ed alle sue perverse logiche di potere e morte anche sacrificando la propria vita. Sono le parole di Elisa Barbuto, coordinatrice provinciale M5S Crotone

Io c’ero quel giorno. Accompagnavo i miei studenti. Ero con loro tra il pubblico, con loro come ogni giorno a scuola dove, in una realtà difficile come la nostra, li accompagniamo non solo nella loro formazione professionale, ma in una costante opera di diffusione della cultura della legalità. E poi il secondo scatto. Sono passati pochi mesi dal 24 novembre.

Un manifesto di commossa partecipazione al lutto per la morte di uno degli assassini di Lea da parte della Amministrazione comunale di Petilia Policastro. Viene inevitabile chiedersi quale futuro attenda questi nostri giovani gravemente feriti dalla incoerenza di gesti che danno un duro colpo al lavoro di chi ogni giorno si batte per la legalità confondendoli sempre di più nel confronto tra quanto viene loro insegnato e quanto vedono concretamente praticato nella realtà. Viene inevitabile pensare che i ragazzi vengano utilizzati solo per fare “ pubblico “ in manifestazioni il cui alto contenuto valoriale viene poi calpestato disinvoltamente dagli stessi protagonisti delle stesse.

Il futuro che ci attende, personalmente, lo vedo molto triste e poco rassicurante per i nostri giovani  anche perché si inquadra in uno scenario più ampio che trascende e travalica i confini della nostra Provincia per estendersi all’Italia intera.   

Guardare , infatti,  solo alla scelta, a mio avviso, sciagurata del sindaco di Petilia e della sua Amministrazione, da condannare senza se e senza ma,  significa solo mettere in atto l’ennesimo esercizio di stile puramente formale mentre , nel contempo, chi si straccia le vesti più di tutti sostiene esecrabili scelte in tema di amministrazione della Giustizia che tendono a demonizzare il lavoro della Magistratura in una opera che, peraltro, definirei di vero e proprio vilipendio nei confronti di Uomini e Donne valorosi che hanno sacrificato la loro vita nella lotta contro la mafia. Da ultimo in questi giorni, alla vigilia dell’attentato di Via D’Amelio,  la discussione, a dir poco allucinante, sul concorso esterno in associazione mafiosa.    

In sostanza, mentre il PNRR entra in una fase cruciale e si annunciano importanti investimenti nel Mezzogiorno, dal Ponte sullo Stretto alla istituzione di una ZES che ricomprenda tutta l’area sud del paese, si lavora per abbassare la guardia quasi a voler favorire il proliferare del fenomeno mafioso nella sua manifestazione più subdola e pericolosa. Quella imprenditoriale che ha sostituito negli anni la mafia che sparava, uccideva e si affermava con le armi mentre oggi si afferma e si consolida nei territori anche attraverso l’odioso fenomeno della corruzione e, quindi anche del concorso esterno all’associazione mafiosa, per arginare il quale le intercettazioni sono fondamentali, intercettazioni il cui uso si vuole a tutti i costi arginare.

Mai come oggi la nostra voce si deve allora alzare sempre più forte per tutelare il futuro dei nostri giovani.

Per dire NO alla mafia in tutte le sue forme e le sue manifestazioni.

 

Cadavere nel crotonese, uomo ucciso con un colpo in faccia

PETILIA POLICASTRO (KR) Il corpo senza vita di un uomo, Alberto Luca Valentino, 38 anni, è stato ritrovato nella serata di ieri in località Cavone Grande a Petilia Policastro, in provincia di Crotone.

Dalle prime sommarie ricostruzioni, la vittima è stata colpita con un colpo di arma da fuoco ad uno zigomo.

Si segue dunque la pista dell’omicidio dell’uomo residente a Caccuri. Sulla vicenda hanno già avviato le indagini i carabinieri della Compagnia di Petilia Policastro congiuntamente  ai colleghi del Reparto Operativo del Comando Provinciale per capire la dinamica dell’uccisione di Valentino e risalire al responsabile del delitto.

Allevatori scomparsi nel crotonese, ritrovata auto carbonizzata

PETILIA POLICASTRO (KR) E’ stata ritrovata completamente distrutta dalle fiamme la vettura – un fuoristrada Ford Maverick di colore scuro – l’auto appartenente agli allevatori scomparsi nel crotonese dal giorno di Pasqua e dei quali si sono perse completamente le tracce.

La vettura di Rosario e Salvatore Manfreda è stata ritrovata in una campagna di San Mauro Marchesato. Le fiamme hanno risparmiato la targa dell’auto, grazie alla quale si è riusciti a risalire al mezzo.

Sulla vicenda indagano gli investigatori che non escludono al momento alcuna causa, compresa quella della lupara bianca.

Fonte Foto Calabria7

 

 

 

 

 

Allevatore scomparso nel crotonese, al vaglio ipotesi criminalità

PETILIA POLICASTRO (KR) – Un allevatore, Massimo Vona, di 44 anni, con precedenti, è scomparso a Petilia Policastro, centro del crotonese.

I familiari ne hanno denunciato la scomparsa ai carabinieri. L’uomo è uscito di casa riferendo di dovere incontrare una persona. Di lui, però, da quel momento, si è persa ogni traccia.
Per la ricerca di Vona è stato attivato il piano provinciale per la ricerca delle persone scomparse.
Sui motivi della sparizione dell’allevatore non si esclude alcuna ipotesi, compresa quella che possa essere maturata in un contesto di criminalità.

Scoperti a rubare legna in Sila, denunciate tre persone

PETILIA POLICASTRO (CS) – Tre persone sono state  denunciate per furto di legna nel Parco della Sila dai militari della Stazione Parco di Cotronei (kr)  a conclusione di una attività d’indagine volta al contrasto di tale fenomeno. Una di queste persone si è resa responsabile del furto di materiale legnoso, circa 22 quintali, proveniente da 2 alberi di faggio abbattuti da ignoti nei mesi precedenti in località “Santa Barbara” nel comune di Petilia Policastro in zona 2 del Parco Nazionale della Sila, in terreni di proprietà della Regione Calabria. L’uomo è stato identificato mediante l’ausilio di apparecchiature elettroniche video e fotografiche precedentemente posizionate sul luogo mentre depezzava la legna con una motosega e la caricava su un fuoristrada. Stessa modalità anche in località “Pasqualone” dello stesso comune, questa ricadente in zona 1 del Parco della Sila, di proprietà del comune di Petilia Policastro. Anche in questo caso un albero di faggio era stato precedentemente abbattuto da ignoti ed era giacente sul letto di caduta. Le due persone sono state riprese ed individuati mediante l’ausilio di apparecchiature elettroniche video e fotografiche mentre deprezzavano e caricavano su un fuoristrada la legna, circa 11 quintali. Le tre persone, già note alle Forze di Polizia, sono state denunciate per furto aggravato di legname di proprietà pubblica e introduzione di mezzi di distruzione dei cicli biogeochimici all’interno dell’area protetta del Parco nazionale della Sila.

Fiamme Gialle, confiscati beni alla moglie di un presunto capo della ‘ndrangheta (VIDEO)

CROTONE  – A seguito di complesse indagini patrimoniali, la Guardia di Finanza di Crotone ha sottoposto a confisca un patrimonio di circa 350.000 euro nei confronti di Ceraudo Paola, moglie di Comberiati Vincenzo ritenuto a capo della cosca di ‘ndrangheta di Petilia Policastro.
A tale importante risultato le Fiamme Gialle sono pervenute a seguito di indagini di polizia giudiziaria ed economico finanziaria mediante pedinamenti, osservazioni, accertamenti bancari e l’incrocio delle informazioni acquisite con i dati rilevati dalle banche dati in uso al Corpo della Guardia di Finanza. Tutto il procedimento, espressione della specialità della Guardia di Finanza in questo campo, è stato costantemente seguito e supportato dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro.
Nello specifico, l’esecuzione del provvedimento da parte dei Finanzieri calabresi ha portato
alla confisca di una lussuosa villa e 17 terreni ubicati in Petilia Policastro e Mesoraca.

VIDEO

Ecogiustizia Tour: in Calabria direttore nazionale Legambiente Ciafani

Stefano Ciafani, direttore nazionale Legambiente, è stato protagonista delle tappe calabresi di Ecogiustizia Tour. Dopo aver incontrato gli studenti dell’Itas Chimirri di Catanzaro, gli universitari dell’Umg ed alcuni avvocati, nella mattinata di venerdì 13, Ciafani nella biblioteca comunale di Petilia Policastro ha incontrato gli studenti del liceo scientifico “Raffaele Lombardi Satriani” e la cittadinanza per discutere di raccolta differenziata nel crotonese e della legge sugli ecoreati. L’incontro petilino si è aperto ponendo l’attenzione sulla raccolta differenziata, iniziata da circa due anni nella città dell’Alto Marchesato crotonese. Andrea Dominijanni, vicepresidente di Legambiente Calabria ha portato i saluti di tutta la segreteria regionale e ha ringraziato per l’organizzazione della giornata il Circolo locale. Filomena Ierardi, componente della segreteria, ha invece descritto le attività del Circolo Legambiente Petilia sottolineando le diverse campagne di sensibilizzazione portate avanti dai soci petilini in tema di raccolta differenziata e le diverse denunce fatte in materia di ecoreati. Interessante il dibattito che si è creato tra i liceali e Ciafani che ha risposto alle domande dei giovani curiosi di capire come funziona la legge sugli ecoreati e su come possono da semplici cittadini fare la loro parte. «Quando si parla di ecoreati si parla di noi perché siamo noi a subire le conseguenze dei misfatti – ha spiegato il direttore agli studenti – motivo per il quale dobbiamo essere sentinelle del territorio. Voi giovani potete essere custodi del territorio, utilizzando i mezzi che avete come gli smartphone potete fotografare le illegalità compiute e potete denunciare anche alla nostra associazione i reati che vengono perpetrati contro l’ambiente». Subito dopo l’incontro petilino Ciafani ha fatto visita all’Oasi del Martin Pescatore a Capocolonna, dove tra colori e gli odori che la zona crotonese ha regalato ha potuto scoprire il luogo curato dai soci del Circolo Ibis di Crotone.

Franato un ponte, isolata Petilia Policastro

PETILIA POLICASTRO (KR) – La scorsa notte è franato un ponte lungo la strada provinciale 58, una delle strade di accesso al Comune di Petilia Policastro, nel crotonesse. Il cedimento probabilmente è avvenuto a causa di una fuoriuscita persistente di ancque bianche le quali hanno compromesso l’attraversamento sul torrente Cropa. Il cedimento del ponte cancella il collegamento tra Petilia Policastro, Cotronei, Santa Severina e Roccabernarda, provocando disagi agli automobilisti e rallentando di fatto l’intervento dei mezzi dei Vigili del Fuoco e del 118, costretti a percorrere 60 km in più per raggiungere Petilia. Il sindaco Amedeo Nicolazzi è andato sul posto per verificare l’entità del danno e ha allertato la Protezione civile e gli uffici della Provincia, ma più volte nel passato aveva già lanciato l’allarme sulle condizioni di dissesto idrogeologico del comune. Nessun intervento è stato mai compiuto.

Stalla abusiva posta sotto sequestro a Petilia Policastro

Petilia Policastro ( Rc) – Un capannone abusivo destinato al ricovero di bovini è stato scoperto e sequestrato a Petilia Policastro dal Corpo forestale dello Stato. Un allevatore della zona è stato denunciato per violazione della normativa urbanistico-edilizia.
Nel corso di un servizio di controllo, gli agenti, dopo avere notato che una pista sterrata era stata ampliata in località San Demetrio, hanno trovato il capannone destinato a stalla. Da una verifica compiuta nell’ufficio tecnico del Comune di Petilia Policastro è emerso che il manufatto è privo di qualsiasi autorizzazione. Inoltre, è stato accertato che la costruzione è stata realizzata in area soggetta a vincolo idrogeologico.

Petilia, una denuncia per violazione alla normativa urbanistico – edilizia

PETILIA POLICASTRO (KR) – Durante un servizio di controllo nel territorio di Petilia Policastro, gli agenti del Corpo forestale dello Stato hanno scoperto, all’interno di un’area boschiva, cinque tratti di pista per complessivi 600 metri realizzati senza alcuna autorizzazione. Per costruire le piste sono stati tagliati 48 alberi di leccio.
Accertato la creazione di scarpate in aree in forte pendenza suscettibili di provocare disordini idrogeologici nel territorio, gli agenti della forestale hanno denunciato il proprietario dell’area e responsabile della realizzazione delle piste per violazione alla normativa urbanistico – edilizia, deturpamento di bellezze naturali, danneggiamento e violazione della legge quadro sulle aree protette.