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La pianista Anna Kravtchenko non sarà al Rendano per motivi di salute. Al suo posto il pianista Boris Petrushansky

Cosenza ( Cs) – La pianista Anna  Kravtchenko che avrebbe dovuto suonare con l’Orchestra del Teatro “Rendano” in occasione dell’ultimo concerto della stagione lirico-sinfonica del teatro di tradizione cosentino, in programma sabato 23 aprile, alle ore 20,15, non potrà essere a Cosenza per motivi di salute.
Lo ha comunicato il direttore artistico del  “Rendano” Lorenzo Parisi, sottolineando in una nota che si è resa necessaria la sostituzione della pianista ucraina con un altro artista. La scelta della direzione artistica del “Rendano” è caduta su un nome di spicco del panorama musicale mondiale, il pianista moscovita Boris Petrushansky, stabilitosi dal 1991 in Italia, a Imola, dove insegna presso l`Accademia Pianistica “Incontri col Maestro”, mentre continua la sua intensa attività concertistica sia in Italia che in Russia, dove ritorna regolarmente, ma anche in molti paesi Europei, del Nord e del Sud America, nonché in Asia, Africa e Australia.
L’improvviso forfait della Kravtchenko darà la possibilità agli appassionati di musica della città e della regione di poter assistere ad un concerto del maestro Petrushansky che, proprio per la sua grande statura musicale, renderà ancora più accattivante ed atteso l’appuntamento conclusivo della stagione lirico-sinfonica del Teatro “Rendano”.Invariato il programma della serata del 23 aprile che comprende il concerto per pianoforte e orchestra n.1 di Tchaikovsky (con il prezioso apporto di Boris Petrushansky) e, a seguire, “Quadri di un’esposizione” di Musorgskij/Ravel.
Per l’occasione l’Orchestra del Teatro “Rendano” sarà diretta da Luca Ferrara, già sul podio del “Rendano” per “Tosca” di Giacomo Puccini. Il programma del concerto sinfonico del 23 aprile sottende un doppio omaggio. Con il concerto di  Tchaikovsky si vuole ricordare la figura di Alfonso Rendano (cui è intitolato il teatro di tradizione cosentino), compositore e pianista famoso in tutto il mondo non solo per le sue qualità di raffinato interprete, ma anche per aver inventato il “pedale  indipendente” che in seguito arricchirà la morfologia di tutti i pianoforti. Con “Quadri di un’esposizione” di Musorgskij, suite tra le più famose del compositore russo e diventata col tempo oggetto di diverse strumentazioni, anche per orchestra, come quella di Maurice Ravel, si vuole evocare l’affinità dell’oggetto della composizione, scritta da  Musorgskij  per Victor Hartmann, suo amico pittore, scomparso giovanissimo, con il Museo all’aperto Bilotti (Mab) di Cosenza. Dopo la visita ad una mostra di Hartmann, infatti, Mussorgskij scrisse quest’opera nella quale i quadri musicali descritti sono intervallati da un tema, la promenade , una sorta di passeggiata tra i quadri musicali che descrivono i quadri veri di Hartmann. L’immaginazione di chi ha concepito la stagione del “Rendano” è corsa al Mab, il Museo all’aperto di Cosenza. Confermata anche la prova generale aperta alle scuole di ogni ordine e grado, alle ore 10,30, sempre del 23 aprile.
Figlio d’arte (i suoi genitori erano entrambi musicisti), Boris Petrushansky è nato a Mosca nel 1949. All’età di 8 anni viene ammesso alla Scuola Centrale presso il Conservatorio di Mosca. Nel 1964, l’incontro, all’età di quindici anni, con uno dei più grandi musicisti del nostro tempo, Heinrich Neuhaus. Petrushansky ne diventa il suo ultimo allievo. Quei non molti mesi trascorsi nella classe di Neuhaus (il maestro mori nell’Ottobre del 1964) sono stati determinanti sotto molti aspetti per tutto il successivo sviluppo del pianista moscovita che si perfezionò successivamente sotto la guida di Lev Naumov, a sua volta allievo e assistente di   Neuhaus, un musicista fine, fedele custode delle tradizioni romantiche della scuola da cui sono poi usciti Emil Gilels e Sviatoslav Richter.
In un concerto del Maggio Musicale Fiorentino è proprio sulle spalle di Petrushansky che ricade l’onere e l’onore di sostituire il grandissimo Sviatoslav Richter.
Veramente tante le orchestre con le quali ha suonato Petrushansky : dalla Sinfonica di Stato dell`URSS, alla Filarmonica di S.Pietroburgo, all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, all’Orchestra Filarmonica di Dresda, alla Moscow Chamber Orchestra. Altrettante le collaborazioni con grandi direttori d’orchestra come Janos Ferencik, Ernst Bour, Paavo Berglund, Esa-Pekka Salonen, Dimitri Kitaenko e Roberto Abbado. Tra i suoi partner di musica da camera spiccano i nomi di Leonid Kogan, Igor Oistrakh, Vladimir Afanasiev, Dimitri Sitkovetsky, Misha Maisky, Cecilia Gasdia, il Quartetto Borodin e il Berliner Philharmonisches Quartett.