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Sanità, decreto Scura: De Biase (Calabria al Centro) solidale con i primari dimissionari di Vibo

LAMEZIA TERME (CZ) – Continuano a imperversare le polemiche sul piano di riorganizzazione ospedaliera disposto dal Commissario per il Piano di rientro della sanità calabrese, Massimo Scura, che ha scaturito nelle scorse settimane la protesta di sedici primari dell’ospedale di Vibo Valentia, i quali hanno rassegnato le proprie dimissioni per contestare la spoliazione del presidio ospedaliero vibonese.

A intervenire sulla questione è oggi Salvatore De Biase, capogruppo del Gruppo Consiliare Calabria al Centro di Lamezia Terme, che pone l’accento sulle dichiarazioni del Commissario a commento delle dimissioni dei primari:

“Ascoltato sulle dimissioni dei sedici primari di Vibo Valentia che hanno contestato il decreto di riordino della rete ospedaliera, il Commissario Scura si è lasciato andare con colorite espressioni. Ecco perché esprimo vicinanza e sostegno ai sedici primari. Dopo quanto si registra in Calabria nel mondo della sanità, in tanti vorrebbero che il King Commissario si licenziasse autonomamente: il suo fare è costellato di sfiducia, contestazioni, mancati rientri e disordine sanitario complessivo.

 Avrà letto per esempio cosa dice la Corte dei Conti anche sulla sua sanità? La mobilità ospedaliera nel 2015, riferita ai ricoveri fuori regione in Calabria, si attesta «su livelli particolarmente elevati»; l’intervallo che intercorre tra la ricezione delle chiamate da parte della Centrale operativa del 118 e l’arrivo del primo mezzo di soccorso, è fuori dai parametri (il tempo massimo dovrebbe essere inferiore o pari ai 18 minuti ma in Calabria si attesta sui 26 minuti); il monitoraggio sull’assistenza per le persone disabili e soggetti con problemi psichici evidenzia una carenza generalizzata di dotazione di posti letti nelle strutture residenziali e semi-residenziali; i tempi medi dei pagamenti ai fornitori saltano in modo costante.

Insomma una Calabria sanitaria che crolla. Ed egli per tutto ciò, ispirandosi alla FIAT, ravvisata la protesta, immagina un licenziamento di massa. Ma il suo operato lo ha giudicato? Ha convocato ultimamente Commissari del Ciaccio, del Pugliese e il DG dell’ASP-CZ e nulla s’è mosso: permangono le attese, assieme alle pretese.

Certo è che Lamezia e la Calabria subiscono un piano di rientro che, anziché modernizzare o economizzare senza tagliare servizi essenziali, offre una Calabria sempre più emigrante nella sanità. Il territorio calabrese è svuotato di vera sanità. Si è creata sfiducia, i costi lievitano, la disoccupazione di settore aumenta, le famiglie subiscono disagi enormi, i comuni e i sindaci protestano ma il risultato non cambia.

Siamo in un baratro da cui difficilmente si uscirà. La speranza crolla, questa sanità a cura Scura non lascia prospettive. Forse necessita rivolgersi in alto per avere ricadute verso il basso“.

Vibo Valentia, quindici primari dimissionari per protesta contro il decreto Scura

VIBO VALENTIA – Quindici primari dell’ospedale di Vibo Valentia si sono dimessi oggi. La decisione è in segno di protesta contro il decreto col quale il Commissario per il Piano di rientro della sanità calabrese, Massimo Scura, ha disposto la riorganizzazione della rete ospedaliera. I primari dimissionari hanno comunicato la loro scelta tramite una lettera, indirizzata al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, al Prefetto di Vibo, Carmelo Casabona, e all’Azienda Sanitaria Provinciale. Secondo i dimissionari, “il decreto del Commissario Scura conferma un trend di penalizzazione e vessazione nei confronti del presidio ospedaliero di Vibo, gradualmente spogliato dal 2007 ad oggi, di varie strutture complesse”.

Sanità: il Ministro Lorenzin dice sì alla rimodulazione del piano di rientro dal debito sanitario

Mario OliverioROMA – Il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, ha ottenuto da Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute, l’attivazione di un tavolo specifico per la rimodulazione del piano di rientro dal debito sanitario in Calabria: questo quanto emerge, di positivo, dall’incontro di questa mattina, presso il Ministero della Salute, tra lo stesso Oliverio, accompagnato da Franco Pacenza, Delegato alla Salute, da Riccardo Fatarella, Direttore Generale del Dipartimento, e la Lorenzin, assistita a sua volta dal Direttore Generale della Programmazione, Botta. Il Ministro, quindi, ha accettato la richiesta avanzata negli scorsi giorni dal Governatore calabrese, che chiedeva, appunto, di rimodulare il piano di rientro, sottoscritto tra Governo e Regione ormai nel 2009. La situazione non è delle megliori e la Calabria detiene, purtroppo, il primato tra le regioni italiane non in linea con gli standard previsti in materia di sanità. Dato, questo, sintomo di una realtà che vede sempre più calabresi cercare la loro salute altrove, con conseguente danno finanziario per la regione stessa. Gli ultimi dati, infatti, stimano a 278 milioni di euro la mobilità passiva della Calabria e, nel frattempo, i cittadini calabresi pagano addizionali tributari tra i più esosi a livello nazionale. La situazione è stata ulteriormente resa difficoltosa dall’avvicendarsi di esperienze commissariali.

Secondo Oliverio, in questi sette anni i vincoli e gli strumenti programmatici nel sistema sanitario nazionale sono mutati, rendendo ancor più evidente lo stato regressivo della sanità locale, rendendo necessaria una risoluzione immediata. Per questa ragione, il Ministro Lorenzin si è impegnata a costruire, nei prossimi giorni, un tavolo di verifica bilaterale, per rendere certezza il superamento dei piani di rientro.

Rossano: il Consiglio comunale chiede garanzie sulla sanità nella Sibaritide

ROSSANO (CS) –  L’assemblea civica cittadina di Rossano si è riunita ieri pomeriggio in seduta imagesstraordinaria convocata dal Presidente Vincenzo Scarcello per discutere sulla sanità nella Sibaritide, anche in vista della prossima entrata in vigore del Piano di Rientro varato dal commissario ad acta Massimo Scura.

Garanzie sull’efficienza del sistema sanitario: è questo quello che viene richiesto dal Consiglio comunale, come si legge nella delibera, firmata dai gruppi di Maggioranza e Minoranza: “ È auspicabile una migliore razionalizzazione dell’assetto sanitario, che tenga conto della logistica esistente e dell’attuale organizzazione strutturale, in modo da garantire per gli ospedali di Rossano e Corigliano una permanenza significativa sul territo”.

Restano le perplessità sul Piano di rientro. Infatti, al momento, per fronteggiare le criticità, sarebbe logico supporre, per l’esistenza nell’ospedale di Rossano del Reparto di Anestesia e Rianimazione, un trasferimento al “Giannettasio” di quei reparti cosiddetti caldi, e cioè Chirurgia e Ginecologia che, per la loro natura necessitano del supporto della Rianimazione, dell’Elisoccorso e del Centro trasfusionale, già operativi nella struttura ospedaliera. Invece, si legge nella delibera “le preoccupazioni del Sindaco e del Consiglio comunale di Corigliano calabro, seppur astrattamente condivisibili, in concreto non trovano giustificazione, considerata la possibilità di implementazione nell’area medica dell’Ospedale “Compagna” di unità operative quali l’Allergologia, la Pneumologia, la creazione di una Stroke Unit presso il reparto di Neurologia ed il servizio di Endocrinologia con possibilità di esecuzione di Scintigrafia tiroidea. Così da poter consentire da un lato l’erogazione di tutti quei servizi che attualmente mancano sul territorio e, dall’altro, impedire la migrazione sanitaria presso specialisti o centri specialistici fuori dall’ambito della Sibaritide”.

Il Consiglio comunale rossanese chiede anche un ulteriore chiarimento a Scura riguardo lo Spoke Corigliano-Rossano: il commissario, infatti, aveva garantito la permanenza delle due strutture ospedaliere di Rossano e Corigliano Calabro. Questo però prima della sentenza del Consiglio di Stato che ha ribadito la necessità per i cittadini del bacino dell’Alto Jonio di usufruire dell’Ospedale di Trebisacce. La richiesta dell’amministrazione rossanese è che, nonostante il Decreto Stato-Regioni che prevede al massimo due Spoke per ambito provinciale, continui a permanere nel bacino della ex Asl n.3 la struttura ospedaliera di Trebisacce avente come Spoke di riferimento quello di Corigliano-Rossano, eliminando così lo spettro della convergenza del nosocomio dell’Alto Jonio nell’ambito dello Spoke di Castrovillari che andrebbe difatto a sopprimere lo Spoke dell’Area urbana. Ciò in attesa della realizzazione del nuovo ospedale della Sibaritide, non più procrastinabile, di cui dovrà farsi garante il presidente Oliverio.