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Termalismo, Guccione: «Bisogna mettere in campo il Piano regionale»

CATANZARO- «Bisogna mettere in campo e senza indugi il Piano regionale per il termalismo in Calabria. Non è più rinviabile, inoltre, il rifinanziamento della legge regionale n. 38 del 3 settembre 2012 “Valorizzazione e promozione del termalismo in Calabria”. Si sono persi quattro anni senza riuscire a dare impulso a un settore strategico per lo sviluppo della Calabria. Non è stata messa in campo alcuna iniziativa in grado di destagionalizzare il settore turistico».
È quanto ha affermato il consigliere regionale Carlo Guccione che sulla questione ha presentato un Ordine del giorno da inserire e discutere nel prossimo Consiglio regionale.
«Dalle parole, ancora una volta, non si è passati ai fatti. Anche il progetto “La Via delle Terme della Calabria”, più volte annunciato, non si è trasformato in nessun atto concreto, per non parlare – ha dichiarato il consigliere regionale – del rifinanziamento della legge regionale del settore (n. 38 del 3 settembre 2012) che potrebbe rappresentare un salto qualità del sistema termale pubblico e privato calabrese. Si è preferito “galleggiare”, restare inerme, mentre in campo nazionale c’è stata una forte spinta verso investimenti tesi a intercettare i nuovi flussi turistici provenienti da altri Paesi del Mediterraneo che nel frattempo registravano un crollo delle presenze a causa dell’allarme terrorismo.
Il termalismo per la Regione Calabria può rappresentare un settore strategico a cavallo tra sanità e promozione turistica, in grado di aumentare i valori occupazionali e di avviare anche un processo di prevenzione sia per la cura delle malattie che per la promozione del benessere, andando a incidere sui modelli di organizzazione sanitaria e spostando l’attenzione dalla fase acuta alla prevenzione».
Nell’articolo 2 della legge numero 38 del 3 settembre 2012 sono stati individuati i Comuni termali: Lamezia Terme (Terme di Caronte); Galatro (Terme di Galatro); Antonimina (Terme di Antonimina-Locri); Bivongi (I Bagni di Guida); Spezzano Albanese (Terme di Spezzano); Guardia Piemontese ed Acquappesa (Terme Luigiane); Cassano allo Jonio (Terme Sibaritide); Cerchiara (Terme Grotte delle Ninfe); Cotronei (Terme di Ponte Coniglio).
«Nel frattempo con decreto del Commissario ad acta per il Piano di Rientro sanitario – è scritto all’interno dell’ordine del giorno – sono stati stanziati euro 6.663.636,62 per il sistema termale calabrese per le prestazioni di assistenza termale per l’anno 2018.
Alla luce anche delle recenti prese di posizione di Unindustria Calabria e del direttore generale di Federterme Aurelio Crudeli – che sul termalismo hanno affermato che nella nostra regione vi è una inspiegabile indifferenza della Giunta regionale e che si sono susseguiti dichiarazioni e annunci a cui non hanno fatto seguito misure concrete – il Consiglio regionale IMPEGNA la Giunta a mettere in campo il Piano regionale per il termalismo in Calabria che tenga conto delle risorse nazionali ed europee». (Immagine di repertorio)

 

Approvato il piano regionale della rete scolastica, Bruno: «Premiato il nostro lavoro»

CATANZARO – «La Giunta regionale ha approvato, in seguito alla presa d’atto dei singoli Piani provinciali, il Piano regionale della rete scolastica e della programmazione dell’offerta formativa per l’anno scolastico 2018/2019. Un provvedimento che rafforza le scelte operate da questa Amministrazione in sede di approvazione, avvenuta in maniera ampiamente condivisa, del provvedimento strategico per la formazione nel nostro territorio». È quanto afferma il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, in merito all’approvazione del Piano regionale della rete scolastica varato dalla Giunta regionale nella seduta di ieri.

«Nell’elaborare il Piano provinciale abbiamo tenuto conto prima di tutto delle esigenze degli studenti e delle loro famiglie – rimarca il presidente Bruno – guardando più alla formazione e alla qualità dell’offerta didattica che non agli sterili numeri che definiscono accorpamenti ed autonomie, nel rispetto della normativa e dei requisiti tecnici. I punti di forza del nostro Piano sono stati sicuramente la condivisione con le autonomie locali e funzionali, con l’Ufficio Scolastico Regionale e con la sua articolazione territoriale, con gli organismi di rappresentanza delle realtà economiche e sociali. Ma anche un’adeguata distribuzione sul territorio tenendo conto dei trend demografici, degli effettivi bacini di utenza, dei punti di accesso ai servizi, delle realtà territoriali confinanti, così come la completezza e la complementarietà dei percorsi. Siamo riusciti a garantire un’articolazione adeguata evitando sovrapposizioni e duplicazioni con medesime tipologie di offerta già presenti presso altre istituzioni dello stesso ambito. Un metodo – conclude il presidente Bruno – che ha premiato le scelte della Provincia di Catanzaro in termini di qualità ad esclusivo vantaggio degli studenti e della loro formazione».