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Coldiretti: scelte coraggiose nel patto della Calabria

Pietro-Molinaro-239x300CATANZARO(CZ)-“Il Consiglio Regionale in programma oggi che discuterà sul “Patto della Calabria” meglio conosciuto come Masterplan, deve contenere un forte segnale di scelte e politiche coraggiose per cambiare definitivamente verso un modello di sviluppo e di crescita per la nostra regione. Così si esprime Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria che invoca un messaggio chiaro ed inequivocabile ai calabresi e al Governo Nazionale. Mai come in questo momento storico essendo relegati agli ultimi posti anche dalla graduatoria del Sole24Ore sulla “qualità della vita”, ci obbliga tutti con determinazione a dire basta alle non scelte, agli sprechi, alle politiche di assistenzialismo e alla sola speranza che altri da fuori regione ci possano dare la svolta necessaria.  Il Consiglio Regionale proceda subito alla rottamazione definitiva degli Enti inutili ed Enti strumentali mangiasoldi per valorizzare gli asset naturali che abbiamo quali: l’immenso patrimonio di beni culturali e archeologici dei quali una buona parte è “sottoterra” e la produzione di cibo di qualità “Made in Calabria”. Così come e non per ultimo – coinvolgere con un progetto concreto in una azione di recupero anche della reputazione (ma non solo) la rete dei calabresi nel mondo che occupano posti chiave nella politica, cultura, economia, sapere scientifico. Il Sole24ore, ma anche SVIMEZ e Bankitalia, fanno emergere quello che non va e necessariamente occorre porre riparo per non perdere  questa ulteriore occasione e il Consiglio Regionale non deve lasciarsela sfuggire. Mentre la  Legge di Stabilità Nazionale è per obiettivi e scelte fatte la più “verde” degli ultimi anni con precise opzioni verso l’agricoltura e l’agroalimentare, al contrario – annota Molinaro – il  bilancio regionale da anni è “al verde” non destinando nessuna risorsa al settore agricolo. Una preferenza chiara verso il nuovo modello di sviluppo, sarebbe apprezzato dalla stragrande maggioranza dei cittadini calabresi, e questo,  impone un ripensamento delle linee di investimento pubbliche e naturalmente private che il Consiglio Regionale può e deve assecondare. Voglio sottolineare – conclude Molinaro – che gli indicatori utilizzati dal Sole24ore,  meriterebbero  una riflessione!  In questi giorni ad esempio, abbiamo visto tante città con i parametri dello smog molto sopra lo soglia minima con i cittadini costretti ad usare la mascherina,  questo in Calabria non accade perché respiriamo aria buon

Maltempo colpisce l’agricoltura del lametino

un agrumeto allagatoCATANZARO – Le piogge torrenziali che si sono abbattute con particolare violenza in sole due ore sulla fascia tirrenica del catanzarese in particolare nel territorio compreso tra Nocera Terinese e San Pietro Lametino a causa dell’esondazione di alcuni torrenti tra i quali Fosso Sciabica (Nocera T.) e Cottolo in località Terzi (Lamezia T.) hanno causato diversi danni alle colture stagionali in atto e a quelle perenni come gli agrumeti. Ad essere compromessi, da una prima stima non definitiva fatta dalla Coldiretti, sono oltre 220 ettari di colture tra cipolla, grano, ortaggi, agrumeti, pescheti e anche vivaismo che nella zona è particolarmente vitale. “Si ripropone – commenta Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – il tema della prevenzione sul territorio contro questi fenomeni poiché l’esondazione dei torrenti principali compromette tutto il sistema di scolo. Siamo stati in contatto costante con diversi imprenditori agricoli della zona che tra l’altro scrupolosamente attuano misure di drenaggio dei terreni ma questo non è bastato a contenere gli allagamenti. Bisogna mettere in campo subito le risorse disponibili – conclude Molinaro – e candidiamo i Consorzi di Bonifica a fare quello che altri Enti da anni non hanno fatto”. Ortaggi allagati

La Coldiretti è impegnata con una apposita azione sindacale a far compilare agli agricoltori colpiti modelli di segnalazione che via via saranno consegnati ai comuni interessati in modo da avere una mappatura pressoché certa che potrà permettere agli organi competenti di accertare i danni per le eventuali azioni conseguenti.

Autorità portuale di Gioia Tauro:dubbi sull’accorpamento con Messina

coldiretti calabriaGIOIA TAURO(RC)-Coldiretti Calabria,  esprime dubbi  relativamente all’ipotesi di accorpamento dell’Autorità  Portuale di Gioia Tauro con quella di Messina paventata in questi giorni da esponenti politici. “ Sì – afferma Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – non condividiamo l’istituzione dell’Autorità del sistema portuale della Calabria e dello Stretto. A nostro avviso, lo spirito della riforma è di accorpare in ambito regionale. La Calabria – prosegue – ha dalla sua un sistema portuale completo con le varie specificità e vocazioni. Gioia Tauro per il Transhipment e commercio e poi ancora Palmi, Crotone, Corigliano Calabro, Villa San Giovanni come ulteriori possibilità commerciali, turistiche e crocieristiche. La logistica portuale – prosegue – è strategica poiché influisce sulle decisioni delle aziende che possono optare per delocalizzare in altre aree e quindi tenere unito il sistema portuale della nostra Regione come “unicum” è quanto mai essenziale poiché rappresenta un asse portante per lo sviluppo economico nel suo insieme. Occorre, mi si passi il termine, “cucire” il nostro territorio, aumentando la qualità dei servizi, con interconnessioni tra porti che sono il tassello per dare respiro logistico alle grandi correnti di traffico. Con l’istituzione dell’autorità portuale unica con Messina si verrebbe a creare un mostro giuridico anche perché ad esempio l’Autorità deve confrontarsi con le Regioni, Sicilia e Calabria, e questo non sarebbe privo di difficoltà. Basti pensare che una  è a Statuto speciale e l’altra a Statuto ordinario. Insomma, per salvare Messina, che gradisce poco andare con le consorelle autorità portuali, si svilisce la Calabria e le possibilità di incremento delle attività portuali. . L’Autorità Portuale di Gioia Tauro, è già espressione di un sistema portuale regionale, cosi come del resto indica la filosofia della riforma Delrio, al massimo per completezza, si potrebbero aggiungere anche Vibo Marina e Reggio Calabria come porti di diporto e crocieristici quindi in grado di convogliare anche flussi turistici di estremo interesse. Vorrei sottolineare inoltre – continua – che come spesso accade in Italia, rischiano di svanire nel nulla  investimenti significativi nell’ambito della crocieristica fatti in particolare a Corigliano e Crotone, in quanto entrando Messina, porto crocieristico, essi verrebbero di fatto vanificati. Per quanto riguarda poi l’agroalimentare, Gioia Tauro e anche Corigliano che è uno sbocco importante delle produzioni della sibaritide, potrebbero ricevere un duro colpo. “Ci sono innumerevoli e valide motivazioni per evitare questa eventuale opzione che ha già visto schierarsi contro diverse Istituzioni a partire dal sindaco di Gioia Tauro Pedà e dal presidente del Consiglio regionale Nicola Irto. Questa  – conclude Molinaro – è una battaglia che bisogna portare avanti in sede nazionale e quindi auspichiamo, senza distinguo, una unità di intenti da parte di tutta la delegazione parlamentare calabrese.

Giampaolino è il nuovo Presidente UE.COOP

ROMA – Luigi Giampaolino, che ha ricoperto la carica di Presidente della Corte dei Conti della Repubblica Italiana dal 2010 al 2013, è il Presidente nazionale di UE.COOP – Unione Europea delle Cooperative. L’elezione è avvenuta all’unanimità da parte dei delegati delle 4.000 cooperative associate che operano in tutte le categorie e sono dislocate in tutte le Regioni del Paese ed alle quali capo fanno oltre mezzo milione di soci. In Calabria le cooperative associate sono 276.

Ph. www.uecoop.org
Luigi Giampaolino Ph. www.uecoop.org

L’assemblea ha eletto per la Calabria Pietro Molinaro nella Giunta e Gianluigi Hyerace nel Consiglio. UE.COOP promossa inizialmente dalla Coldiretti è nata infatti per sostenere i valori ed i principi del modello cooperativo, che si fondano sulla solidarietà, la sussidiarietà e la sostenibilità con l’obiettivo principale di essere uno strumento a favore delle proprie coop associate, puntando sulla centralità dei soci a favore del territorio in cui le imprese operano.Luigi Giampaolino ha dichiarato di mettere a disposizione delle Cooperative associate alla UE.COOP, la sua esperienza istituzionale e l’impegno nell’ottica della difesa del modello cooperativo “vero”, quale strumento sociale volto alla crescita di ogni socio e di ogni territorio e sarà garante dei valori che contraddistinguono un modello societario di cui il Paese ha bisogno. “Per questo – ha precisato Giampaolino – denunceremo e contrasteremo con forza le abitudini di chi guarda alla cooperazione come ad un sistema per fare cose più a buon mercato, risparmiando sul costo del lavoro dei cooperatori e risparmiando sulla qualità dei servizi”.

Coldiretti: danni all’agricoltura e zone isolate

coldiretti calabriaREGGIO CALABRIA(RC)-Le intense precipitazioni di questi giorni,  hanno provocato danni ingenti all’agricoltura in particolare bergamotto e olivicoltura. Questo è quanto emerge  da un primo monitoraggio della Coldiretti Calabria che segnala la necessità di verificare le condizioni per la dichiarazione dello stato di calamità nelle zone più colpite. “Quello che preoccupa in questo momento – sottolinea la Coldiretti – sono frane e smottamenti che rendono impossibile la viabilità interna, in particolare nel reggino,  che hanno isolato paesi e frazioni nelle zone interne e quindi aziende e famiglie. Strade poderali ed interpoderali, oltre la viabilità normale,  di fatto sono impraticabili e diversi imprenditori della Coldiretti, con i propri mezzi stanno collaborando per affrontare le situazioni di emergenza. Anche i Consorzi di Bonifica con le poche risorse hanno dato la loro disponibilità e in qualche caso, per quanto di loro competenza, sono già intervenuti. Certamente, le zone interne adesso soffrono di più – commenta Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria –  per gli allevamenti per esempio, l’isolamento è pericolosissimo, poiché oltre a non riuscire a compiere le normali operazioni, non si riesce a garantire nemmeno l’alimentazione del bestiame. Questo – prosegue – è un ulteriore segnale e forse sarebbe il caso di dare davvero nuove condizioni di sicurezza per tutti intervenendo in tempo utile. Mi preme sottolineare – conclude Molinaro – l’impegno notevole fin dalle prime avvisaglie del neo-capo della Protezione Civile Regionale Carlo Tansi, che ha seguito di persona e costantemente l’evolversi della situazione. Le sue dichiarazioni, peraltro di impegno per la sinergia delle varie Istituzioni che operano sul territorio oltre che condividerle le consideriamo un buon viatico per l’attività di prevenzione per la mitigazione del dissesto idrogeologico”. La Coldiretti, attraverso le proprie strutture è impegnata a monitorare costantemente la situazione e segnalare i casi di estremo pericolo

Coldiretti: “Anche all’Unical alimentazione a kilometro zero”

indexhgsaRENDE (CS) – Il presidente della Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro, rivolgendosi al Magnifico Rettore dell’Università della Calabria, Gino Mirocle Crisci, ha auspicato che le mense dell’ateneo calabrese prestino una “sana” attenzione ai prodotti a kilometro zero. “Dopo l’inaugurazione di una nuova mensa all’Università della Calabria, che porta i posti disponibili a 1530, con ben un milione di pasti forniti nell’arco dell’anno, ci aspettiamo che l’Università ed i gestori delle mense privilegino prodotti stagionali  del territorio e a kilometro zero” ha affermato infatti Molinaro. L’obiettivo è che studenti, professori e dipendenti possano usufruire nelle mense di prodotti stagionali del territorio: per questo motivo Coldiretti si è resa disponibile a una collaborazione con l’Univeristà. Tutto ciò, secondo il presidente di Coldiretti Calabria, “sarebbe di notevole aiuto all’economia calabrese e all’occupazione dei giovani, anche di quelli che si formano nella stessa Università, poiché l’agroalimentare calabrese, necessita sempre di più di figure professionali specifiche con alti livelli di formazione come ha convalidato l’Expo di Milano.  Se questo venisse fatto costituirebbe  altresì, un esempio positivo da imitare e in linea anche con la ricerca scientifica, significa accorciare le distanze e aiutare l’ambiente a diminuire l’emissione di gas a effetto serra, oltre naturalmente a promuovere il patrimonio agroalimentare regionale. Dopotutto,  anche la scelta di installare un impianto fotovoltaico per alimentare le mense, va nella direzione proprio di abbattimento dei consumi energetici e dell’impatto ambientale”. La Calabria, del resto, è stata la seconda Regione a dotarsi di una Legge Regionale (n. 29/2008) che contempla la Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli a chilometri zero, prevedendo specifici compiti anche per i gestori di mense pubbliche.

La Coldiretti Calabria al valico del Brennero per l’agricoltura di qualità

Mobilitazione Coldiretti Valico del BrenneroCATANZARO(CZ)La delegazione calabrese, guidata dal presidente Pietro Molinaro, fin dalle prime ore dell’alba è presente al valico del Brennero e si è unita ad altre migliaia di agricoltori e allevatori per difendere l’economia e il lavoro delle campagne dai traffici di schifezze di bassa qualità che varcano le frontiere per essere spacciate come italiane. “Nei camion che stiamo fermando – comunica Molinaro – c’è di tutto: dalle pancette, alle insalate e ancora piselli, tante cagliate e latte…,ma anche scarpe e tessile tutto per diventare magicamente italiano. C’è davvero da inorridire!!! Tutto questo – commenta Molinaro – toglie posti di lavoro e affama la nostra economia. I cartelli sono inequivocabili: si chiede l’etichettatura di origine obbligatoria per tutti i prodotti alimentari: “No all’ Europa che blocca i profughi e spalanca le frontiere alle schifezze” o “Il falso Made in Italy uccide l’Italia”. Il nostro agroalimentare , è un modello di sviluppo che si fonda sul lavoro delle imprese e sul loro radicamento nei territori con un profondo legame tra prodotto agricolo, sapiente trasformazione e patrimonio storico e ambientale. L’assenza di regole e di trasparenza e queste maglie larghe ci impoveriscono. Dilagano fenomeni di imitazione e pirateria commerciale senza i quali il valore dell’export agroalimentare potrebbe triplicare. “Tutto questo – precisa il presidente di Coldiretti Calabria – costa alla nostra Regione un miliardo di euro l’anno”. Bisogna cambiare verso in agricoltura, la chiusura di un’azienda significa maggiori rischi sulla qualità degli alimenti che si portano a tavola e minor presidio del territorio, lasciato all’incuria e alla cementificazione. “A testimoniarlo – continua – ci sono alcuni dati della nostra regione: 370 allevamenti che producono oltre 1600 quintali al giorno di latte e che attualmente garantiscono , tra occupazione diretta e indiretta, più di 1000 posti di lavoro; oltre 780.000 quintali annui, tra latte e cagliate, importati che se prodotti in Calabria assicurerebbero altri 2000 posti di lavoro ed ancora il 53% degli allevamenti sono in collina e montagna con effetti positivi sulla custodia del territorio, sul dissesto idrogeologico e vero antidoto contro lo spopolamento e l’abbandono. L’esempio del latte è emblematico! La battaglia madre, e ne va del nostro presente e futuro, per ogni produzione è l’indicazione di origine del prodotto in etichetta. Ma l’invasione riguarda anche prodotti dove siamo autosufficienti come l’olio di oliva che vede l’Italia come il principale importatore mondiale per realizzare miscele di bassa qualità da “spacciare” come Made in Italy. “Non ci stiamo a perdere il nostro patrimonio agricolo e agroalimentare che è il nostro petrolio. Con questa ulteriore mobilitazione al Brennero, all’Europa chiediamo regole certe quali: indicazione obbligatoria dell’origine del prodotto agricolo in etichetta; regole comuni di produzione e divieto di utilizzo della denominazione “formaggio” per i prodotti ottenuti da semilavorati; miglioramento delle relazioni contrattuali nella filiera alimentare attraverso la definizione di un codice obbligatorio di buone pratiche commerciali, con relativa autorità di controllo e regime sanzionatorio per le pratiche commerciali sleali; eliminazione di forme di dumping all’interno della UE; effetti negativi sull’export dovuto all’embargo russo in particolare ortofrutta; scongiurare il rischio che il negoziato TTIP  che può rappresentare la porta di ingresso degli Ogm in Europa e comportare un abbassamento degli standard di sicurezza alimentare e di qualità dei prodotti agroalimentari commercializzati nell’Ue; campagna straordinaria di promozione; aiuto straordinario ai produttori di latte; misure di prevenzione e gestione delle crisi dell’ortofrutta; ristrutturazione del debito delle imprese agricole.

Delegazione calabrese al valico del Brennero

coldiretti calabriaCATANZARO(CZ)Una delegazione di agricoltori calabresi, guidata dal Presidente Regionale Pietro Molinaro, percorrerà 1400 kilometri e domani, presidierà il Passo del Brennero unendosi alle migliaia di agricoltori della Coldiretti provenienti da tutte le regioni per una nuova mobilitazione per “fermare i traffici di una Europa che chiude le frontiere ai profughi e le spalanca alle schifezze” e denunciare gli effetti dei ritardi e delle omissioni dell’Unione Europea che favoriscono le speculazioni che stanno provocando l’abbandono delle campagne con effetti irreversibili sull’occupazione, sull’economia e sull’ambiente. Il prezzo riconosciuto agli agricoltori per le nostre produzioni, in particolare zootecnia da latte e carne e ortofrutta, non è giusto ed equo infatti è al di sotto dei costi di produzione con la drammatica chiusura delle aziende e senza alcun beneficio per i consumatori- Ma – commenta Molinaro – c’è una Europa che privilegia le lobby dell’agroalimentare che fanno affari a danno degli agricoltori e dei consumatori. Non ci vogliamo sottrarre alla competizione –afferma – ma in Calabria produciamo circa il 40% di quello che consumiamo e quindi abbiamo margini enormi di crescita. Occorrono sempre di più regole chiare sulla provenienza e sulle caratteristiche dei prodotti, senza concorrenza sleale, in questo modo siamo davvero in grado di assicurare uno sviluppo durevole e sostenibile all’agricoltura e all’agroalimentare con benefici sull’occupazione, sulla salute dei cittadini e la valorizzazione delle zone interne. Siamo davanti ad una assenza di trasparenza sui flussi di importazione dei prodotti agroalimentari e tutto ciò con il duplice devastante danno di avere imprese che non fanno bilancio e consumatori alla mercè dell’inganno a tavola. Il Brennero – continua – è il crocevia di tante e troppe distorsioni e verificheremo senza tregua autobotti, camion frigo, container per smascherare il “finto Made in Italy”, dai prosciutti ai pomodori, ma anche il commercio di surrogati e sottoprodotti che abbassano la qualità, come le polveri di latte e le cagliate in Calabria giungono 36.923 quintali di cagliate da utilizzare per fare formaggi Made in Italy al posto del latte vero senza indicazioni in etichetta. L’iniziativa si svolge contemporaneamente alla mobilitazione dei giovani agricoltori della Coldiretti che a Bruxelles dove nella Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione Europea, in occasione del vertice straordinario dei Ministri Europei dell’Agricoltura, mostreranno le tante schifezze spacciate come Made in Italy per rafforzare e chiedere un impegno più forte e rispettoso delle identità e capacità produttive all’Unione Europea.

Incendio discarica abusiva, le reazione del presidente di Coldiretti Calabria

pietro-molinari-coldirettiFOCÀ DI CAULONIA (RC) – “Auspichiamo in un maggior senso civico da parte di tutti e in un cambio di mentalità nell’interesse del bene comune così non può più andare quello che troppo spesso è un vero e proprio assedio di rifiuti, ormai non è un caso isolato. Certamente noi agricoltori siamo i primi a lamentarci perché viviamo il territorio e lo sentiamo come nostro, investiamo e lo valorizziamo con le nostre attività, ma non possiamo subire le conseguenze da parte di veri e propri criminali che poi, quando accadono fenomeni di combustione, attentano anche alla salute pubblica.”  Commenta così Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria, l’ultimo incendio in ordine di tempo di una discarica abusiva a Focà di Caulonia. “Occorrono misure straordinarie mirate all’attività di repressione delle discariche abusive, porre i sigilli e assicurare i responsabili alla giustizia poiché si macchiano di reati quali: discarica abusiva e combustione illecita dei rifiuti e alterazione assetto paesaggistico. L’azione di contrasto in luoghi non autorizzati – continua – va perseguita anche con tecniche moderne come, a esempio, l’uso di telecamere per scoprire chi getta rifiuti e crea conseguenze nefaste per tutti. Certamente va effettuata anche una azione preventiva perché risulta incomprensibile come possa nascere una discarica all’improvviso e questa poi si alimenta giorno per giorno. Le forze dell’ordine devono continuare nella loro opera con sempre maggiore impegno perché questo significa l’affermazione della legalità, sapendo di poter contare su Coldiretti che si batterà sempre e contro l’abbandono di rifiuti in luoghi non autorizzati e comportamenti irrispettosi anche con una sensibilizzazione sempre di più della popolazione su tematiche ambientali.”

Il presidente di Coldiretti Calabria chiede deroga intervento per il monitoraggio della bluetongue e la gestione delle risorse residue a rischio disimpegno

COLDIRETTILa Coldiretti Calabria sollecita il Presidente Mario Oliverio e i Dipartimenti Salute e Agricoltura  a voler intervenire su due aspetti che sono di estrema importanza. “Il primo riguarda il monitoraggio della bluetongue con l’adozione di misure straordinarie di emergenza affinché venga concessa una deroga alle restrizioni sulla movimentazione del bestiame dalle province dove è già stata acclarata la presenza del virus. Infatti, precisa la Coldiretti, nelle provincie di Reggio Calabria, Crotone e Vibo Valentia, la mancanza delle postazioni sentinella non consente di escludere la presenza del virus appartenente al “ceppo 2” che, invece, è stato rilevato nelle altre due province di Catanzaro e Cosenza. La conseguenza è che il bestiame proveniente da Catanzaro e Cosenza, dove è palese la presenza del “ceppo 2”, non può essere movimentato fuori dalle aree di rispetto. Tale deroga viene incontro alle necessità degli allevatori oltre che per la transumanza, anche per il danno economico proprio in un periodo nel quale il bestiame viene  commercializzato. La richiesta della deroga,  – chiarisce ancora Coldiretti – scaturisce dalla considerazione che le restrizioni sono conseguenti alle carenze delle azioni di prevenzione sul territorio regionale, lasciato in parte scoperto dalla rete dei controlli sanitari.” L’altra questione, che Coldiretti sottopone al Presidente della Giunta regionale, riguarda la gestione delle risorse residue a rischio disimpegno. Infatti, considerato il rischio di non riuscire a spendere tutte le risorse residue del Programma, chiede  di avviare subito una procedura amministrativa finalizzata al recupero della parte eccedente della spesa ammissibile risultata in surplus sui tetti previsti da alcune specifiche misure e da una precedente manifestazione d’interesse. Tale intervento viene incontro alle necessità delle aziende virtuose maggiormente determinate a investire nel settore agricolo e crea una positiva ricaduta occupazionale oltre a sgombrare il campo da una possibile restituzione di somme non spese all’Unione Europea. “Sono due provvedimenti a “presa rapida” – conclude Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – che permettono comunque di dare risposte immediate ed efficaci”.