Archivi tag: pittura

L’artista catanzarese Angela Loprete primeggia in una collettiva internazionale d’arte nel Salento

CATANZARO –  Donare un po’ di sé agli altri servendosi di una passione come quella dell’arte pittorica che fin da bambina travolge la girifalcese Angela Loprete. Una passione che, dandole tante soddisfazioni e riconoscimenti, le sta consentendo giorno dopo giorno di portare in alto l’immagine della Calabria quale fucina di talenti artistici.

La Loprete continua a stupire critici e pubblico con i suoi oli su tela: espressione di un “mondo a colori” in cui l’ambiente naturale è in un rapporto armonico con l’essere umano. E stavolta lo ha fatto alla Collettiva d’Arte Internazionale (pittura, fotografia, scultura e grafica) “Arte al Palazzo De Lorenzi”, organizzata a Casarano, nel leccese, dall’associazione artistico-culturale Accademia della Nike con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale. In questa occasione, l’artista, da tanti anni residente a Roccelletta di Borgia, ha avuto il piacere di essere premiata assieme ad altri talenti per il quadro intitolato “Angolo di paradiso” e di avere la recensione critica di Vincenzo Abati, critico e storico d’arte, già docente della Cattedra di Storia dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce, il quale ha descritto la sua pittura definendola «acerba e persuasiva». «Una pittura –  ha aggiunto Abati – che oltrepassa il confine onirico, creata con delicata armonia in un susseguirsi di emozioni, è la caratteristica dominante della sua sintassi pittorica in cui si evidenzia soprattutto la visione metafisica degli spazi e degli accostamenti cromatici profondamente emotivi».

E in questi giorni Angela Loprete si è aggiudicata anche un premio con la poesia “L’uomo e il mare” al Concorso Nazionale di Poesia “Premio Levante Otranto 2016” – “Il mare ovunque”, organizzato dall’Accademia della Nike, a cura del critico e storico d’arte, Vincenzo Abati, del sociologo e scrittore Ferdinando Scavran, e della presidente dell’associazione organizzatrice, Flavia Abati.

Grand Prix Des Arts Visueles a Cannes, il primio premio va ad un’artista calabrese

ROCCELLETTA DI BORGIA  (CZ) – Non si ferma il viaggio artistico fra le città europee di Angela Loprete. Questa volta l’arte della pittrice girifalcese, trapiantata a Roccelletta di Borgia, è approdata nella città di Cannes, in Francia, dove ha partecipato alla Biennale d’arte –  1° “Grand Prix Des Arts Visueles 2016”, promossa dalla Commissione critica di ArtExpò Gallery.

Un’altra opportunità, per l’artista calabrese, per fare conoscere oltralpe il suo talento e diffondere i suoi messaggi di vita positivi. E un ulteriore riconoscimento ai suoi meriti artistici. La manifestazione artistica, che le ha regalato la soddisfazione di essere premiata “per l’alto livello di professionalità acquisito nel campo artistico” da una Commissione critica di prestigio composta da Jean Charles Spina (Presidente della Commissione e Art Director GS Communications – Nice); Michel Verdant (direttore Galerie Victoria Cannes); Mariarosaria Belgiovine (Critico e direttrice Artexpò Gallery); Francesco Chetta (direttore casa editrice Effeci Arte Collezionismo); Sergio Mazzoni (collezionista ed estimatore d’arte); Massimo Basile (Art Director – Lugano); Elena Cicchetti (Presidente associazione culturale Art in The World – Viterbo); Maurizio Gnali (direttore Gnali Arte); Eraldo Vinciguerra (storico d’arte); Costantin Neacsu (Rotary Club Romania); Giampaolo Curti (collezionista), si è svolta a fine aprile presso il Palace Cannes Hotel, salon Madrid, raccogliendo tanti artisti, le cui opere, dopo un’attenta selezione, sono state premiate ed esposte ad un pubblico fatto di esperti e collezionisti.
Alla cerimonia di premiazione hanno anche preso parte tre grandi artisti internazionali: Patrick Moya, Monique Thibaudin e Giorgio Laveri.

21e2065e-2edf-4fbe-afc6-b07c4f9ce13d

La Loprete, oltre al trofeo e al diploma di merito artistico, si è aggiudicata la pubblicazione sul catalogo ufficiale del dipinto premiato, intitolato “Colorami”, e la recensione critica del Presidente della Commissione e Art Director GS Communications – Nice, Jean Charles Spina, che, riferendosi all’opera, ha scritto: “Connotazioni figurative di ottimo equilibrio tonale, rendono efficace il suo pensiero descrittivo nella suggestione dell’armonia segnica. La bellezza oggettiva si traduce in evocazione percettiva, per esprimere una lettura emozionale, prova di una ricerca estetica di ottimo livello”. Una conferma di come la pittrice catanzarese miri a rappresentare, con i suoi soggetti umani e naturalistici tendenti alla perfezione, la bellezza del creato, sfoderando sempre un’ottima e apprezzata tecnica. E tanto nella prospettiva di riuscire a trasmettere sublimi emozioni e indurre gli uomini a sperare nel “mondo a colori” dalla stessa descritto.

L’artista Loprete, grazie alla sua caparbietà, alle sue capacità e al suo amore per la pittura e per la vita, è riuscita di nuovo a colpire dritto al cuore dei critici internazionali e di tutti coloro che hanno avuto il piacere di ammirare le sue opere. Conquistando stavolta, con il suo “mondo a colori”, un premio nella città della cultura e del turismo per eccellenza.

Lupiae 2016, la pittrice Angela Loprete ancora tra i premiati

LECCE – Anche quest’anno fra gli artisti premiati al “Premio Lupiae 2016” for The Best Salento’s professionals c’è la pittrice girifalcese Angela Loprete. Organizzato dall’Accademia della Nike – associazione artistico-culturale presieduta da Flavia Abati, in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Ambientali del Comune di Lecce e con “The Best Salento’s” Creative Director Franco Petrachi e con il patrocinio della Regione Puglia, della Provincia e del Comune di Lecce, a inizio febbraio – l’evento si è tenuto nella Sala Polifunzionale “Open Space” di Palazzo Carafa, presso Piazza Sant’Oronzo a Lecce.

Una manifestazione che ha ospitato la collettiva d’arte Internazionale di pittura e scultura, giunta alla quarta edizione, alla quale hanno partecipato artisti sia italiani che europei. Fra questi Angela Loprete che, in questi ultimi anni, sta facendo nel mondo dell’arte pittorica un percorso in salita, ricco di successi e di riconoscimenti. L’ultimo è proprio il “Premio Lupiae”, che ha vinto anche l’anno scorso.

La pittrice si è aggiudicata la quarta edizione con le opere titolate “Il mio trenino” e “Pioggia di fiori”, ricevendo anche la recensione critica di Vincenzo Abati, critico e storico dell’arte, già docente della cattedra di Storia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce: Ritrarre soggetti quasi da far percepire la loro presenza” – ha scritto Abati – “è il risultato della ricerca pittorica di Angela Loprete“.

Pare che, con i suoi dipinti, l’artista di Girifalco abbia conquistato la città di Lecce, in latino Lupiae, Città d’arte del Mediterraneo italiano, nota, proprio per le sue bellezze artistiche, come “la Firenze del Sud”.

Le donne tra pittura e poesia alla Biblioteca Civica di Cosenza

COSENZA – Il prossimo lunedì 21 marzo la Biblioteca Civica di Cosenza sarà teatro, a partire dalle ore 17,00 di un’iniziativa promossa dall’associazione culturale “Brutia libera” dedicata al mondo femminile e intitolata “Donna mostra…ti, leggerò io il tuo cuore, uomini che leggono di donne”. Si tratta di una mostra collettiva di pittura e di un reading di poesia che coinvolgeranno alcune artiste che presenteranno al pubblico opere inerenti l’universo femminile e quattro lettori che leggeranno scritti celebri di autori uomini ispirati alla donna. Dunque, una manifestazione sul mondo delle donne visto da ambo le dimensioni, quella maschile e quella femminile. Nove le artiste presenti (Grazia Calabrò, Celeste Fortuna, Luigia Granata, Brunella Patitucci, Stefania Vena, Valentina Silvestri, Giuliana Franco, Rita Mantuano, Maria Antonietta Gullo; i quattro lettori saranno, invece, Stefano Vecchione, Amatore Anelli, Antonio Sergi e Roberto Giacomantonio. A introdurre la mostra sarà Giulia Fresca. Non mancheranno, inoltre, le quattro socie fondatrici dell’associazione, Rita Mantuano, Anna Canè, Maria Antonietta Gullo e Monica Capizzano, e la direttrice della Biblioteca Civica Anna Viteritti.

 

Personale di Giovanni Chiarella a S.Elia

chiarellaPENTONE (CZ) – La festa della Madonna a S.Elia come ogni anno ha regalato momenti di pietas e di intrattenimento, ma la vera novità è stata l’arte ed in particolare la più nobile delle arti, la pittura. Presso la Piazzetta SS. Maria Assunta infatti l’artista, Giovanni Chiarella, ha allestito la sua personale ritagliandosi da protagonista uno spazio nei tradizionali festeggiamenti. Inaugurata sabato 14 e chiusa solo nei giorni scorsi dopo una proroga a gran richiesta fatta all’artista che ha ceduto alle lusinghe dei tanti visitatori, la personale è stata molto apprezzata tanto da segnalarsi per bellezza espositiva e dettaglio dell’allestimento. Giovanni Chiarella che vive a S.Elia non è nuovo a queste performance: già in passato ha esposto in occasione della Nottata a Pentone, della manifestazione a caratura regionale, Piazze di Calabria, e non ultimo presso il Centro Commerciale “Due Mari” e in tante altre occasioni mettendosi in evidenza per temi e colori. Allievo e discendente della migliore tradizione pittorica calabrese, per molto tempo ha unito la professione sanitaria alla sua passione artistica, partecipando a concorsi e mostre in cui si è segnalato per bravura e completezza stilistica. Da quando ha raggiunto la meritata pensione si è maggiormente dedicato alla sua passione spendendo il suo tempo più prezioso con pennello e tavolozza. I sui temi preferiti sono scorci e panorami attraverso i quali ha cercato e cerca di dare “voce” al suo territorio caratterizzato da bellezza e magnificenza senza mai chiarella3tralasciare i sentimenti che gli ispirano tali visioni. Dalla sua anche la cura particolare delle tele e dell’allestimento che ci consegnano l’opera completa così come l’artista la vede e la propone. Grande fonte ispiratrice dunque la natura e i suoi elementi a cui Chiarella chiede di ispirare e dettare la linea del tempo e dei sentimenti. Quella di Giovanni Chiarella è la storia di una famiglia di artisti, dove oltre a lui si cimentano con passione anche la moglie e la figlia a riprova che i geni dell’artista sono rintracciabili e trasmissibili.

Progetto “La Mantia” : per conoscere l’arte di Amantea

AMANTEA (CS) Incentivare la conoscenza delle peculiarità artistiche e architettoniche del centro storico. Partendo da questo presupposto il borgo antico, nelle giornate del 21 e 22 agosto prossimo, ospiterà la seconda edizione del progetto “La Mantia”. Si tratta, nello specifico, di un cartellone poliedrico di attività che si snoderanno lungo le strette vie che da corso Umberto I si inerpicano verso il castello, in uno scenario intenso e suggestivo come pochi. L’iniziativa, patrocinata dall’amministrazione comunale, vede collaborare diverse associazioni di volontariato: Tassello, Auser, Aquilone, Namastè, Borgo chianura, Delegata Gilda, Nua na sonamu, Camminando onlus, Bretia onlus, Alibas, Attivamente ed Emergency. Il programma, tra le altre cose, prevede la presentazioni di libri, le passeggiate nella parte vecchia della città, un itinerario alla ricerca dell’antica Temesa, mostre di pittura ed esposizioni fotografiche.

Amantea-Stemma

«Le due giornate – spiegano gli organizzatori – si completeranno con due diverse sagre a tema: la prima è dedicata al mare, mentre la seconda all’Africa. La contaminazione sarà il motivo portante dell’evento: uomini e donne che si muoveranno e si incontreranno, facendo scorrere la propria vita all’unisono».

Ma la manifestazione ha il merito di coinvolgere direttamente i migranti ospitati presso il l’ex hotel Ninfa Marina. Questi ragazzi fuggiti alla guerra che attendono i documenti per poter raggiungere familiari e amici nel Nord Europa collaboreranno alla pulizia del borgo antico. Un segnale tangibile di integrazione che dovrà essere rafforzato nel prossimo futuro.

Mostra- concorso “Art contest” a Vibo Valentia

11337237_1153560661337505_1114483251_oRiparte “Art Contest” la mostra- concorso che vedrà protagonisti tanti artisti (oltre 60) nel campo della pittura, scultura, fotografia e poesia. La seconda edizione, in programma al Complesso Santa Chiara di Vibo Valentia, si aprirà il 4 giugno con la presentazione delle opere che hanno avuto accesso alla fase finale. Più di 500 le richieste di partecipazione provenienti dalle varie regioni d’Italia e da diversi parti del mondo (Germania, Svizzera, Bulgaria, etc). Un concorso, quello messo in campo dal Presidente di Art Contest Giovanni11211640_1153560348004203_1469415660_o De Pascali e dal Direttore Artistico Caterina Rizzo, che ha saputo creare un forte legame con le istituzioni locali e le associazioni culturali ma soprattutto che ha mantenuto l’idea originaria di far conoscere molti talenti. Gli stessi eventi della kermesse ha evidenziato percorsi artistici e professionali di alcune giovani promesse. A questo punto, i vari aderenti al progetto, avranno la possibilità di esibire le loro creazioni all’ interno di Palazzo Santa Chiara. I più votati dalla giuria critica, saranno i vincitori nelle sezioni di riferimento e potranno giocarsi la vittoria finale attraverso la preferenza del pubblico. Oltre alla possibilità di esporre nella galleria d’arte siciliana a Barcellona Pozzo di Gotto, grazie alla collaborazione con l’associazione Galleria Progetto Città (gestita dall’architetto Andrea Cristelli), il primo classificato potrà accedere al prestigioso premio internazionale “Lìmen Arte”. La serata conclusiva si terrà nell’auditorium di Palazzo Santa Chiara, domenica 7 giugno alle 17.

Pittura e poesia, parte l’iniziativa #undisegnoperilfilorosso

logoPuò la poesia fondersi con la pittura? Le due arti sorelle sono in grado di sorreggersi a vicenda nel difficile processo della divulgazione culturale? Siamo al cospetto di quesiti ai quali dare una risposta risulterebbe esente da qualsiasi difficoltà, perché infatti non capita di rado che ci si trovi al cospetto di un naturale incontro tra poesia e pittura, in virtù del quale le due arti sono state cucite insieme da quel filo possente e senza nodi, traboccante di emozioni, sentimenti e passioni, che è, appunto, il desiderio di conoscenza. Tante sono state, dunque, le risposte alla nostra domanda e tra queste si pone oggi quella singolare, ma importante, che sta avanzando la rivista culturale ilfilorosso con l’iniziativa #undisegnoperilfilorosso.
Forte dell’esperienza collaudata a partire dal numero 50 con l’inserimento di opere pittoriche in copertina, la rivista ha voluto coinvolgere i propri lettori (e non solo) in un nuovo progetto, invitando gli artisti interessati a creare la ‘loro’ copertina. Questa, una volta definita e inviata alla redazione, verrà valutata e, se ritenuta in sintonia con la linea editoriale, verrà utilizzata come copertina del prossimo numero, la cui uscita è prevista a giugno. Le altre opere pervenute non verranno scartate, ma si alterneranno come immagini in primo piano del nuovo sito della rivista.
Gli artisti che vorranno metter mano a matite, pennelli, acquarelli, tempere e quant’altro, non dovranno necessariamente inoltrare l’opera originale, ma potranno limitarsi all’invio di una foto ad alta risoluzione corredandola dalla propria nota biografica.
Come abbiamo poc’anzi accennato, già dal numero 50 ilfilorosso11056785_10206240069309323_1401021276_n ha deciso di mettere in evidenza sulle proprie copertine degli elaborati artistici che riflettessero i contenuti generali della rivista. Si è iniziato con opere in bianco e nero con particolari rossi per passare poi, negli ultimi numeri, alla scelta di elaborati carichi di colore.
Le copertine più recenti sono state caratterizzate dai trasognati papaveri di Enza Capocchiani, dall’inesorabile trebbiatrice in un 11041506_10206240081629631_499563382_nplacido campo di grano di Giulia Brandolisio, da un caldo tram rosso in una Milano intorpidita dalla neve di Lella Buzzacchi, tutte pittrici/poetesse bergamasche che collaborano attivamente con il gruppo Fara di poesia di Bergamo. E, risalendo a ritroso la cronologia delle uscite, ci si ritrova faccia a faccia con le calde e decise pennellate del volto evanescente firmato da Mimmo Legato, docente di discipline pittoriche e presidente dell’associazione culturale Art Study Space di Rende, o si finisce col passeggiare nei vicoli densi di storia e ricordi di una Cosenza fissata sul foglio bianco da Mariateresa Aiello, pittrice e scrittrice cosentina, oppure ci si riposa all’ombra del poderoso ulivo della poliedrica artista perugina Serena Cavallini.
Tuttavia, la finestra de ilfilorosso non si è affacciata sulla pittura solo attraverso le proprie copertine, ma anche dedicando a questo genere d’espressione artistica un’apposita rubrica all’interno della rivista dal titolo FilodArte. In questa sezione ogni numero mette in contatto il lettore con il mondo delle arti figurative presentando elaborati artistici adatti alla stampa in bianco e nero, recensendo volumi non solo di poesia ma contenenti anche opere artistiche, soffermandosi su pittori contemporanei e illustrando mostre o eventi affini.
Pertanto vediamo che a monte dell’iniziativa #undisegnoperilfilorosso v’è un radicato interesse nel promuovere l’arte in tutte le sue espressioni, perché se è vero che la poesia da sola è in grado di salvarci dalla barbarie, è altrettanto assodato che la pittura, con la sua possente forza empatica e il turbinio di colori, può sostenerla in questa crociata. Con la presente iniziativa, ilfilorosso ha dato il soffio di vita a un circolo virtuoso tra pittura e poesia che spetta ora agli artisti alimentare con le proprie opere.

Daniela Lucia

Quattro chiacchiere e un caffè con Juliè-Art

Dopo il sole prematuro deglilogo ultimi giorni, il grigiore e la pioggia hanno ripreso pieno possesso delle nostre giornate, ma se non può essere la natura a regalarci un po’ di colore, l’arte sopperisce a una simile mancanza.
E l’arte, quella vera, che gronda di passione e contenuti, a volte si lascia scorgere a sorpresa, magari su un muro abbandonato, ancorata a un lampione, affacciata da un ponte barcollante. Sembra volerci osservare o addirittura guidarci in un mondo nascosto, quasi nostalgico, dove i colori (appunto) non hanno nessuna paura di mescolarsi con il bianco e nero. Il risultato è la scoperta empatica di un universo parallelo, che possiamo cogliere persino tra i vicoli dei nostri paesini. È più o meno quello che accade quando il segno lasciato (mai per caso) porta la firma di Juliè-Art, ormai nota artista lametina d’adozione, che riempie spazi dimenticati con frammenti di storie narrate per immagini.
Juliè non ha neanche trent’anni, è alta ed esile, uno sguardo forte con occhi vivaci e sorridenti. È friulana, ma vive a Pianopoli, vicino Lamezia Terme. E soprattutto lasca il suo zampino un po’ ovunque. torre eiffelDavanti a una tazza di caffè, mentre la pioggia continuava a scendere implacabile, abbiamo fatto quattro chiacchiere, scoprendo insieme il suo percorso artistico, le sue scelte e svelando le prospettive e i progetti futuri. Juliè-Art ci ha risposto con un po’ di timidezza, ma con quella medesima tenacia che caratterizza tutti coloro che hanno trasformato una passione nel proprio messaggio al mondo.
Il tuo ingresso nel mondo dell’arte è stato da autodidatta. Ci vuoi raccontare com’è iniziata questa avventura?
Juliè-Art: Sono entrata nel mondo della pittura da piccolissima. In casa c’era mia mamma che dipingeva e io la osservavo. Così l’occhio rubava il mestiere. Ho appreso tutta la tecnica da bambina, poi per molti anni ho accantonato tutto. Impara l’arte e mettila da parte, si dice. Per molto tempo non l’ho considerata. Poi però, una volta rimasta sola e senza lavoro, mi sono chiesta cos’è che sapessi fare veramente e, resami conta che l’unica cosa che conoscevo bene era la pittura, ho rispolverato tutte le mie conoscenze. Da lì son venute fuori delle belle cose, soprattutto a livello di ritrattistica. È in questo modo che tutto ha avuto inizio, fino ad arrivare a oggi, circondata da persone che mi sostengono e aiutano e che ringrazio per questo costante appoggio, anche dal punto di vista pratico.

    In merito alle tecniche adottate, ho visto che ti sei cimentata col carboncino, passando per la pittura a olio, i graffiti, il chiaro-scuro, giungendo poi al wheatpasting (poster art). Ognuna di queste tecniche rappresenta un periodo a sé stante o convivono contemporaneamente nella tua produzione artistica?

Juliè-Art: Dunque, i primi passi li ho mossi con la grafica. Diciamo che con la grafica e i disegni ho parecchia manualità e creatività, riesco a disegnare quello che voglio. Trovo però limitante lasciare l’opera sul foglio. Mi è parso fin da subito interessante trasferire i disegni su una parete. L’effetto è totalmente differente! 2014-09-26 18.49.35Uso fogli molto leggeri, ci lavoro e trasferisco sul muro. Non è inquinante perché si usano materiali come colla per carta da parati o farina e acqua. Non inquina, non sporca. E se non piace, si toglie!

    Il tuo nome si associa alla street art, anche se tu sei sembrata abbastanza intimidita da una simile associazione. Vorrei sapere quindi qual è la tua accezione di street art? Come vivi questa esperienza?
Juliè-Art: – La necessità di buttarmi nella street art nasce dall’esigenza di trovare un nuovo sbocco dal quale far affiorare la mia immagine, un modo diverso per esporre la mia arte. Se andiamo a vedere, non ci sono molti artisti che disegnano a carboncino e poi trasferiscono l’opera sul muro. Con le esposizioni ‘chiuse’, le cosiddette mostre, non avevo molto feeling: mi attrae molto di più un’esposizione a cielo aperto, fruibile da tutti e gratuita. Inoltre c’è il pizzico di adrenalina che ti dà l’illegale, perché in fin dei conti è sempre affissione abusiva! Però anche rispetto a questo, devo ammettere che nessuno mi ha mai impedito di ‘lavorare’. Credo di aver avuto campo libero soprattutto perché che si tratta di opere che riqualificano il muro, danno un aspetto diverso all’ambiente.
Recentemente ha destato non poco interesse la tua opera contro l’inquinamento del torrente Piazza, a Lamezia Terme. In che senso l’arte può essere protesta o comunque un campanello d’allarme?
Juliè-Art: Più che altro ritengo si possa intendere come segnale di sensibilizzazione. La Calabria è un posto bellissimo, il problema è torrente piazzache si vede troppo sporco ed è un gran peccato. Io lo vivo da esterna e vedere un paesaggio così bello, ma sporco, fa piangere il cuore. Quindi ho pensato a un modo forte per attirare l’attenzione su questo problema. Con il disegno ho voluto dire “Svegliatevi! I pescatori tirano buste fuori dall’acqua, non pesci!”. Su questa linea si dispiega anche il prossimo progetto… del quale ancora però non posso parlare.
Quindi possiamo dire che le tue opere sono legate da un filone comune?
Juliè-Art: Su questo non posso rispondere. È una cosa che andrà avanti, sto aspettando anch’io. Il filo conduttore lo vedremo insieme!

 

Daniela Lucia

Incontro con l’artista mendicinese Maria De Cicco al Rendano

MENDICINO (Cs) –

Nella ricognizione che va compiendo da tempo alla ricerca dei talenti artistici del territorio, al fine di dar loro visibilità e valorizzarli, la Commissione Cultura del Comune di Cosenza ha promosso, nella Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano” un incontro con la pittrice, poetessa e scrittrice di Mendicino, Maria De Cicco, studiosa di filosofia e storia antica all’Università della Calabria.
L’incontro è stato introdotto, dal Presidente della Commissione Claudio Nigro, mentre il profilo dell’ospite  è stato tracciato dal consigliere relatore Mimmo Frammartino. Altre considerazioni, volte ad approfondire le opere, ma soprattutto l’animo della pittrice e scrittrice, sono venute dalla Vice Presidente della Commissione Cultura Maria Lucente. A suggellare la manifestazione del “Rendano”, la presenza del Sindaco di Mendicino Antonio Palermo.
Libertà è la parola chiave su cui incentra i suoi scritti. E tutti i suoi quadri, che ritraggono prevalentemente fauna silana, ma anche altri animali, come gli elefanti, sembrano percorsi da un anelito di libertà. La produzione di Maria De Cicco comprende anche una raccolta di poesie, “Gocce di poesia”, del 2014, preceduta da “Il profumo della poesia” e da “Squillo di Guerra”, sul primo conflitto mondiale.
In linea con il Sindaco di Mendicino, Maria De Cicco si è detta d’accordo, dopo aver ringraziato la Commissione cultura sia per l’incontro che per il consueto riconoscimento assegnato al suo talento,  sul fatto che “in Calabria bisogna puntare molto sulla creatività e sulle idee brillanti e straordinarie”. Una di queste idee, che le sta frullando in testa da un po’ e che pare essere giunta in dirittura d’arrivo, è l’organizzazione a Mendicino di un Festival della Filosofia, come avviene a Modena ormai da 15 anni. Un’idea che la fa schierare, a spada tratta, a difesa della cultura.
“La cultura – ha concluso – è un’arma che dà la forza di difendersi, che non perisce, né tradisce”. Intelligenti pauca!”