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“La tutela dell’ambiente tra diritto e politica”, convegno all’Unical

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – “La tutela dell’ambiente tra diritto e politica”: è il titolo del convegno in programma giovedì 19 aprile, alle ore 9.30, nell’aula “Nettuno” del Dipartimento Lise. L’incontro è stato organizzato dalla cattedra di Diritto penale dell’Università della Calabria, in collaborazione con l’associazione Elsa. All’appuntamento, introdotto e moderato dal prof Mario Caterini, interverrà Rocco Giurato, docente di Storia del diritto, Enrico Marchianò, presidente club per l’Unesco di Cosenza, Alessandro Mazzitelli, docente di Diritto dell’ambiente, Giancarlo Costabile, docente di Pedagogia della cittadinanza, Fabrizio Luciani, docente di Diritto amministrativo, Sabato Romano, docente di Diritto penale. Concluderà il procuratore della Repubblica di Cosenza, Mario Spagnuolo. Saranno presenti anche il direttore del Dipartimento di Lingue e Scienze dell’educazione, Roberto Guarasci, il direttore del Dipartimento di Scienze aziendali e giuridiche, Franco Rubino e il vicepresidente di “Elsa” Cosenza.

LE BATTAGLIE A TUTELA DELL’AMBIENTE

«Si discuteranno i contenuti e i limiti delle “battaglie” a tutela dell’ambiente, condotte da parte del legislatore, della magistratura e della c.d. società civile – ha spiegato Mario Caterini, docente di Diritto penale –. Si tratta di scelte strategiche, dosaggi sapienti tra spinte e controspinte in una gestione auspicalmente accurata di strumenti tecnici e normativi. Insomma, una tutela dai contenuti anche spiccatamente politici, nei quali il poderoso intervento giudiziario in chiave efficientista rischia di andare oltre il limite costituzionale della legalità se non adeguatamente ponderato dalla regolamentazione dei fenomeni produttivi e tecnologici che possono generare danni o pericoli per l’ambiente».

Locandina Convegno La tutela dell’ambiente tra diritto e politica – cs

Appello di monsignor Savino: «Votate liberamente e secondo coscienza»

CASSANO ALLO JONIO (CS) – «In questa nostra terra calabra, così martoriata e sfigurata, non possiamo cedere al disinteresse». È l’esortazione di monsignor Francesco Savino, vescovo di Cassano allo Jonio, espressa in una lettera in vista delle prossime elezioni politiche, dal titolo Un voto per il bene di tutti. «La rassegnazione e il cedere al fatalismo non consentono di riconoscere e custodire tutti i piccoli segni di speranza di cambiamento che pur germogliano nella nostra terra» ha scritto il presule, che riflette sulla «condizione economica del Sud Italia. Sappiamo bene – aggiunge monsignor Savino – che occorrono infrastrutture, investimenti non avvelenati da infiltrazioni mafiose, uomini e donne capaci di mettere in atto iniziative che aiutino i giovani, sostengano le famiglie, promuovano dignità ai deboli, ai malati, ai poveri». Per il presule «il cambiamento è possibile se consideriamo che il patrimonio culturale, sociale e naturale della Calabria è davvero ricco e unico».
«Non è mio compito dare indicazioni di voto – aggiunge monsignor Savino – ma non posso esimermi dal proporre una riflessione in particolare sul compito educativo che ho come pastore. E lo faccio tenendo presente anche le parole di Papa Francesco: Per rendere la società umana più degna della persona, occorre rivalutare l’amore nella vita sociale – a livello, politico, economico, culturale – facendone la norma costante e suprema dell’agire.
Tutto questo, però, ricorda monsignor Savino, «va gestito oltrepassando il metodo mafioso». Richiamando «al coraggio di una cittadinanza attiva e responsabile che rifiuti qualsiasi connivenza con chi sfrutta l’elettorato attraverso la pratica del clientelismo e del voto di scambio», e deprecando ogni tipo di violenza, il Vescovo cassanese ricorda anche le potenzialità delle regioni meridionali, che «hanno messo in campo una vera cultura di accoglienza e solidarietà cui non si confanno sentimenti di chiusura, egoismi corporativi, muri invocati che, come in altri paesi d’Europa, contribuiscono anche in Italia al diffondersi di un clima di intolleranza e di razzismo». Di qui l’invito: «Che ognuno voti dunque secondo coscienza, scegliendo liberamente quei programmi e quei candidati che più appaiono adatti alla crescita della nostra terra».

 

Cohesion Alliance, Oliverio firma l’adesione per la Politica di Coesione

CATANZARO – Il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, ha sottoscritto l’adesione all’Alleanza per la Politica di Coesione (Cohesion Alliance), l’iniziativa politica promossa dal Comitato europeo delle Regioni a favore del mantenimento di una politica di coesione ambiziosa anche dopo il 2020.

«Ho accolto con convinzione l’invito del presidente del Comitato delle Regioni, Karl-Heinz Lambertz, a sostenere questa iniziativa, fortemente appoggiata anche dal commissario europeo per la politica regionale Corina Crețu-, ha dichiarato Oliverio. I fondi strutturali europei svolgono un ruolo cruciale per lo sviluppo e la competitività della Regione Calabria e per il miglioramento delle nostre politiche territoriali in linea con le priorità europee per la crescita intelligente, inclusiva e sostenibile. Il Por ci sta permettendo di realizzare interventi importanti a sostegno dell’innovazione, delle imprese, delle infrastrutture, dell’occupazione  e della lotta alla povertà, del contrasto ai cambiamenti climatici. Dobbiamo ribadire con forza che senza questo strumento molti territori europei soffrirebbero».

L’Alleanza per la Coesione è stata lanciata dal Comitato delle Regioni per riunire enti regionali, associazioni, società civile, decisori politici, attorno alla difesa della politica di coesione contro la possibilità che subisca tagli nel bilancio europeo post-2020. La dichiarazione sottoscritta da Oliverio elenca alcune proposte per rafforzare questa politica in futuro, armonizzando ulteriormente le regole tra i vari fondi, migliorandone la comunicazione, consolidando il ruolo fondamentale delle regioni nell’attuazione, o ancora semplificando e rendendo più flessibili le procedure.

«La Regione Calabria è in prima fila per sostenere la preservazione di una dotazione economica, almeno pari a quella attuale, assegnata ai fondi strutturali nel prossimo bilancio settennale dell’UE. Abbiamo dato un contributo importante alla definizione della posizione delle regioni italiane sul futuro della politica di coesione e auspichiamo, attraverso questa adesione, di continuare a farlo in un contesto più ampio assieme ai colleghi delle altre regioni italiane ed europee”, ha scandito Oliverio»

La politica di coesione dell’UE oggi equivale ad un terzo del bilancio dell’Unione Europea e ha l’obiettivo primario, sancito dai Trattati europei, di contribuire a correggere le disparità territoriali per promuovere la competitività europea. L’obiettivo fondamentale dell’Alleanza è che il bilancio dell’UE dopo il 2020 consenta di mettere a disposizione di tutte le regioni dell’Unione una politica di coesione più forte, più efficace e visibile.

 

 

 

 

Antonio Russo: «Fusione Rossano-Corigliano è opportunità per la Sibaritide»

CROSIA (CS) – La fusione tra Rossano e Corigliano: s’ha da fare: questo è il pensiero del primo cittadino di Crosia, Antonio Russo, da sempre sostenitore dell’iniziativa. «Il processo di fusione – ha dichiarato Russo – tra le due città è un’opportunità unica che dobbiamo incoraggiare e valutare in maniera inglobante. L’unione tra questi due comuni è l’ultimo treno verso lo sviluppo e può rappresentare la svolta dell’intero territorio della Sibaritide, se seguirà il principio della propositività e dell’utilità comune. Questo è l’obiettivo che si deve perseguire: avviare, su basi nuove e auspicabilmente più propositive rispetto al passato, un lavoro di squadra che miri a colmare la carenza di servizi in questo territorio. Da una rete di tutela dell’ambiente, alle strade e alle infrastrutture e ancor più di tutto il diritto alla giustizia e alla salute. Sicuramente è importante partire da un’analisi, anche superficiale, del passato per notare tutto ciò che abbiamo perso, in termini di opere e servizi, a causa di un oggettivo disinteresse della politica verso quest’area della Calabria, ma anche di un atteggiamento sbagliato di chi ha governato le nostre comunità. Ma, cosa ancora più importante, è guardare avanti e pianificare insieme lo sviluppo di questo territorio. E la strada giusta è indubbiamente quella della cooperazione. Per questo auspico che vada in porto il processo di fusione tra le due città di Rossano e Corigliano Calabro, da cui tutti noi trarremmo enormi vantaggi e faccio appello ai cittadini delle due comunità che la prossima domenica 22 Ottobre avranno la possibilità di cambiare la storia di questa terra e dell’intera Calabria». Se l’esito del referendum sarà positivo, infatti, l’Area Urbana Corigliano-Rossano potrebbe diveire la terza città per estensione territoriale e demografica della Calabria: «Questo – ha aggiunto ancora il sindaco Antonio Russo – porterebbe benefici a tutta l’area circostante, che acquisirebbe maggior potenziale di sviluppo e risorse a livello turistico, commerciale ed economico».

 

 

Il vescovo di Cassano senza filtri: «Crisi della politica devastante»

MENDICINO (CS) – Edito da Insieme, con prefazione di Piero Coda e postfazione di Matteo Truffelli, l’ultima pubblicazione del vescovo di Cassano allo Jonio, monsignor Francesco Savino, dal titolo “Spiritualità e Politica”, ispirato alle storiche figure di Aldo Moro, Giorgio La Pira e Giuseppe Dossetti, inchioda la classe dirigente alle proprie responsabilità. Il presule non è tenero con la politica, né si pone in contrapposizione con essa. Ma richiama i principi etici e morali necessari per governare i processi di cambiamento, senza invasioni di campo e nel rispetto del presupposto di laicità.

APPUNTAMENTO ORGANIZZATO DA SALVATORE MAGARO’ 

Il libro è stato presentato a Mendicino nel corso di una iniziativa promossa dall’Associazione Più di Cento – Tana per la Legalità presieduta da Salvatore Magarò, già presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta. Dopo i saluti del sindaco Antonio Palermo e di Enzo Gabrieli, vicepresidente della Federazione Italiana dei Settimanali Cattolici, sono intervenuti il presidente della Fondazione Carical Mario Bozzo e lo storico Pietro Dalena, docente dell’Università della Calabria.

MONSIGNOR SAVINO PERENTORIO: «ASSISTIAMO ALLA DERIVA DELLA POLITICA»

«Tutti constatiamo la deriva della politica – ha detto monsignor Savino – C’è una crisi della politica devastante. La politica è incapace di reagire davanti alle grandi sfide dei nostri tempi. La politica non è un male a prescindere: è lo strumento per governare i processi di cambiamento. Di fatto oggi abbiamo una politica non credibile, non autorevole, autoreferenziale, direi narcisistica. Non più impegnata per il bene comune ma per il bene di qualcuno. Una politica asservita alle grandi lobby». Il vescovo di Cassano è estremamente duro: «Senza spiritualità la politica si riduce ad una gestione pragmatica, e quindi oggettivamente, diventa un affare, un compromesso. Bisogna distinguere tra mediazione e compromesso. La mediazione è positiva – afferma monsignor Savino – E’ la ricerca delle convergenze per il bene della collettività. Il compromesso invece è sempre al servizio del singolo».

Citando le parole del cardinale francese Jean Danielou, tra le più autorevoli figure cattoliche del novecento, Savino aggiunge: «La preghiera è una questione politica e la politica è una questione spirituale, laddove per spiritualità si intende il senso che vogliamo dare alla politica: senso come fondamento, come significato, come ragione, come fine della politica». Negativo il giudizio sulla classe politica calabrese: «Dobbiamo porci seriamente il problema della qualità della classe politica, chiedendoci quali siano le performance della classe politica e quali sono gli strumenti di selezione della classe politica».

PLAUSO A MINNITI SUI TEMI DELL’IMMIGRAZIONE

Il vescovo si esprime anche sui temi dell’immigrazione: «L’accoglienza si gioca su tre paradigmi: quello dell’accoglienza, quello della legalità e quello della integrazione. Non credo nell’accoglienza parcheggio. L’accoglienza deve diventare integrazione e l’integrazione va fatta nel rispetto delle regole. Minniti? Tutto sommato penso che il ministro dell’Interno abbia creato un contesto nuovo, anche perché diciamolo chiaramente, i fenomeni migratori devono trovano una risoluzione a livello europeo, altrimenti favoriscono il fenomeno del populismo. Purtroppo oggi chi si occupa di immigrazione è in minoranza. Anche la Chiesa come istituzione è in minoranza quando affronta il tema della migrazione». Savino non ha dubbi: «Pensate alla demagogia che si fa parlando insieme di migrazione e ius soli o ius culturae. Sono due questioni prive di connessioni oggettive, poiché e ius soli e ius culturae non riguardano gli attuali fenomeni di migrazione ma la posizione di ragazzi nati in Italia, cresciuti con i nostri nipoti, i nostri figli, ma privi di una cittadinanza reale».

NESSUNA INVASIONE DI CAMPO NELL’AUTONOMIA DEI PARTITI

Infine una battuta sulla ingerenza della sua attività pastorale nella politica calabrese: «Non faccio invasione di campo nei partiti. La politica, intesa con la “P” maiuscola, è l’organizzazione etica di una società. Ma io sono un cittadino e in quanto tale, sento di dire la mia. Rispetto l’autonomia della politica, rispetto la governabilità laica della politica, ma come cittadino credere e pastore di un popolo mi sento di dire la mia su queste importanti questioni».

Morte Sarino Maida, il cordoglio del mondo politico calabrese

CATANZARO – Sarino Maida, ex sindacalista Cgil, docente e storico militante della sinistra italiana, è venuto a mancare ieri,all’età di 83 anni, a seguito di una malattia. Tra coloro che più contribuirono a radicare nel catanzarese la Cgil-scuola, attivamente partecipe alla vita politica e culturale della sua città, Maida è stato oggi ricordato da diversi rappresentanti del locale panorama politico.

Lo ricordano innanzitutto i suoi compagni di milizia politica e sindacale, come «intelligente, colto, spiritoso, combattivo e coerente, ma sempre umano ed affabile, Sarino era ovunque a suo agio, nella discussione politica più aspra e nel dibattito culturale. Ha trasmesso a tante generazioni di studenti ben più che non i rudimenti delle sue materie, ha insegnato dignità, curiosità intellettuale, senso civico. Noi – ricordano ancora -, che l’abbiamo avuto compagno di lotta politica, abbiamo potuto apprezzare la sua passione unita al rigore “scientifico” del militante comunista, il suo amore per Catanzaro, la sua capacità di guardare ai problemi da un punto di vista mai scontato e banale, un senso critico spiccato, una vis polemica sempre temperata dall’ironia».

Si aggiunge al cordogli anche Enzo Bruno, presidente della provincia di Catanzaro, che ricorda come Maida «con la sua passione civile e politica ha segnato il dibattito e la vita amministrativa di una città moderata come Catanzaro, che ha sempre cercato di stimolare con la sua dialettica ironica e la sua cultura brillante». Gli fa eco anche Mario Oliverio, presidente della Regione Calabria: «Con la scomparsa del professor Sarino Maida – scrive Oliverio –  la Calabria perde uno degli intellettuali più raffinati e uno dei politici più intelligenti, che hanno dato voce e rappresentanza alle istanze  più autentiche della cultura democratica e meridionalista. La sinistra calabrese, che oggi ha perso uno dei compagni più rappresentativi, credo che dovrà presto riflettere sulla figura di Sarino Maida, un modello di politico impegnato con la stessa forza e dirittura morale nelle battaglie del quotidiano a favore dei più deboli e nelle grandi utopie per la creazione di una società più giusta, di eguali, ancorata ai grandi valori della cultura e della libertà».

 

 

 

Gimigliano, Enzo Bruno rassicura i cittadini sugli interventi per una migliore viabilità

GIMIGLIANO (CZ) – La viabilità nel territorio è stato oggetto dell’incontro svoltosi ieri pomeriggio tra il presidente della provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, e una delegazione del comitato spontaneo di cittadini di Gimigliano. Alla presenza del sindaco Massimo Chiarella, i cittadini hanno avuto modo di confrontarsi col rappresentante dell’ente intermedio sulla situazione infrastrutturale e viaria. Nel corso della riunione – alla presenza del direttore generale dell’Ente Vincenzo Prenestini, del dirigente del settore Viabilità Floriano Siniscalco e del dirigente del settore Appalti, Antonio Russo – Bruno ha ascoltato le preoccupazioni dei cittadini sulle criticità relative al manto viario, in condizione tale da determinare disagi ed isolamento ad una comunità già esasperata dalle problematiche legate anche al dissesto idrogeologico. Il presidente della provincia ha ribadito che le criticità infrastrutturali e la sicurezza del territorio dovrebbero diventare una priorità di carattere sovraregionale, a causa della fragilità del territorio interessato da frane, per cui i cittadini dovrebbero individuare altri interlocutori istituzionali, anche alla luce delle difficoltà finanziarie che continuano ad attanagliare le Province, cancellando margini di manovra.Fermo restando tali difficoltà, Enzo Bruno ha comunque assicurato, da parte della provincia di Catanzaro, ogni intervento e soluzione per venire incontro alle esigenze dei cittadini di Gimigliano. I rappresentanti del comitato cittadino, inoltre, hanno potuto prendere visione della documentazione relativa ai lavori di messa in sicurezza della Strada provinciale 40 (ora chiusa per pericolo di crollo), verificando il rispetto del cronoprogramma stilato nella riunione del 22 giugno scorso in Provincia alla presenza, tra gli altri, del dirigente regionale della Protezione civile, Carlo Tansi. Si è appreso, inoltre, che il progetto esecutivo della Galleria paramassi sulla medesima strada provinciale in località Chianetta è stato approvato nei giorni scorsi e che i lavori, una volta appaltati entro ottobre, dovrebbero terminare nel prossimo mese di marzo. Un iter, questo, avviato dopo il conferimento alla Provincia di Catanzaro di un finanziamento di cinquecento mila euro dalla parte della Regione. Altri argomenti di dibattito anche la situazione della Strada provinciale 34 Catanzaro-Gagliano-Gimigliano, nei pressi della frazione Cavorà, interessata da un cedimento della carreggiata e dove il transito si svolge al momento a senso unico alternato e la possibilità di intervento, in seguito all’approvazione del bilancio, sull’arteria che collega il centro alla Basilica minore di Porto, realizzando il necessario muro di contenimento e valutando la possibilità di installare dei nuovi guard rail. Per quanto riguarda il ponte “Tre Luci” è già pronto un progetto preliminare e spetta alla Regione Calabria procedere con la redazione del progetto esecutivo.

Scomparsa Anna Maria Nucci, il cordoglio di Iacucci e Oliverio

COSENZA – Anna Maria Nucci è prematuramente scomparsa all’età di 74 anni. Molte le reazioni di cordoglio da parte del mondo politico. Dopo il primo cittadino di Cosenza, è la volta di Franco Iacucci, presidente della provincia. «È con sincero dispiacere che ho appreso la triste notizia, che priva la nostra città di una donna generosa che ha dato un contributo significativo alla sua terra e all’intero paese con il proprio impegno politico, determinato e puntuale. Di lei conserverò uno splendido ricordo: persona sempre gentile e disponibile, politico di caratura nazionale il cui impegno in Parlamento resta memoria indelebile nella storia della nostra provincia. Chi ha avuto la fortuna di conoscerla la ricorderà come donna competente, colta e impegnata al servizio della nostra comunità. Un impegno declinato nel corso di tre legislature, dal 1987 al 1992, che l’ha portata a ricoprire la carica di Sottosegretario di Stato alla Pubblica Istruzione nel Governo Goria negli anni dal 1987 al 1988. Notevole il suo impegno per la Calabria e la città di Cosenza essendo stata anche assessore al Bilancio nella Giunta Perugini, dal 2006 al 2009. Che la terra le sia lieve. Alla famiglia giungano, con affetto, la mia vicinanza e il mio cordoglio».

A Franco Iacucci ha fatto eco anche Mario Oliverio, presidente della Regione Calabria, che ha chiosato: «Con la scomparsa di Anna Maria Nucci la politica calabrese perde una protagonista di un periodo storico importante per la Calabria, nei diversi ruoli istituzionali ricoperti, da parlamentare fino alla carica di sottosegretario. Donna colta, impegnata e competente, Anna Maria è stata fino all’ultimo impegnata nella politica e per la sua città. Ai familiari giungano le mie più sentite condoglianze».

Dissesto idrogeologico, Enzo Bruno chiede interventi per una regione vulnerabile

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Incombono i pericoli del dissesto idrogeologico sulla nostra regione: a lanciare l’allarme il presidente della provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, nell’ambito della tre giorni “Cantiere Calabria” in corso di svolgimento presso l’Università della Calabria. Bruno, che ricopre anche la carica di presidente di Upi Calabria, nel tavolo “Calabria sicura: riqualificazione e messa in sicurezza del territorio” ha fatto riferimento all’estrema vulnerabilità della regione, dichiarando di fromte a docenti ed esperti del settore la necessità di intervenire prima che il problema divenga critico. «La nostra è una regione fragile – ha dichiarato Enzo Bruno – che necessita di interventi strutturali e di messa in sicurezza per scongiurare le conseguenze nefaste di immancabili calamità naturali. Manutenzione ordinaria e straordinaria devono essere realizzate in maniera adeguata attraverso la costruzione di una rete istituzionale che condivida intenti e progetti. Una azione partecipata, insomma, che non può fare a meno del patrimonio di competenze e professionalità maturate nel settore del contrasto al dissesto idrogeologico dalle Province. Gli Enti intermedi hanno esercitato questa funzione fondamentale per la tenuta e la sicurezza del territorio, assegnata con la legge 34/2002, fino all’entrata in vigore della riforma delle autonomie locali (la cosiddetta Delrio) che ha trasferito la competenza in capo alla Regione, aprendo un pericoloso vulnus operativo. E mentre le Province si sono occupate di monitorare e ripulire aste fluviali in maniera adeguata, scongiurando il peggio in caso di alluvioni, ad oggi la disattenzione e il disinteresse alla manutenzione di fiumi e torrenti rende la nostra regione vulnerabile e poco sicura. Quello che lanciamo è un vero e proprio grido d’allarme per scongiurare nell’immediatezza i pericoli delle possibili alluvioni che potrebbero colpire il territorio anche alla luce della torrida estate che ha segnato la Calabria.
A questo aggiungiamo che ci sono pezzi di territorio, mi riferisco alla provincia di Vibo Valentia, assolutamente scoperti in termini di sicurezza a causa delle disastrose condizioni economiche consolidate da un dissesto che risale al 2011: l’impossibilità di assicurare la manutenzione e il controllo strutturale di 32 edifici scolastici e 900 chilometri di strade significa negare a quella comunità di vivere in sicurezza e con servizi adeguati. Da presidente di Upi Calabria, oltre che della provincia di Catanzaro, alla regione chiedo di fare delle province “il proprio braccio armato”: le nostre competenze, professionalità ed esperienze vanno tenute in considerazione così come le rivendicazioni finanziarie sostenute, nell’interesse esclusivo della sicurezza e dello sviluppo economico e sociale delle nostre comunità».

Fusione Corigliano-Rossano, il Tar respinge la richiesta di sospensione del referendum

CORIGLIANO CALABRO (CS) – Sulla fusione Corigliano-Rossano il Tar si è espresso: il procedimento va avanti. A darne notizia è Giuseppe Graziano, segretario questore del Consiglio regionale della Calabria. Graziano ha commentato la decisione del Tribunale amministrativo di rigettare la richiesta di sospensione del referendum consultivo sulla fusione come un sintomo del fatto che «anche da un punto di vista giurisprudenziale oltre che sociale, politico e amministrativo, sul processo di unificazione dei due centri dell’Area urbana ad avere l’ultima parola sarà il potere democratico e partecipativo dei cittadini. Non poteva essere altrimenti. Senza facili ed inutili entusiasmi, ora ai tanti che sono impegnati in questo processo di sviluppo spetta il compito di scendere per le strade e, casa per casa, portare nelle famiglie e tra la gente il messaggio positivo dell’opportunità di poter vivere in una nuova Città, la terza più grande della Calabria, che possa e sappia rivendicare con maggiore potere contrattuale i tanti servizi di cui oggi è in deficit». Il consigliere regionale, promotore della proposta di legge regionale sulla fusione dei comuni di Corigliano calabro e Rossano, ha proseguito: «Credo che con la sentenza del Tar si chiuda anche un lungo filone di polemiche che ha caratterizzato il dibattito sociale e politico degli ultimi mesi, toccando nelle ultime ore anche picchi di volgarità inaudita». La fase referendaria può così aprirsi ufficialmente, poiché proprio questa mattina la Prefettura di Cosenza ha già inviato alle segreterie dei comuni le prime indicazioni per l’indizione dei comizi e delle consultazioni elettorali. «Rimango convinto – ha concluso Graziano – che i cittadini di Corigliano e Rossano avrebbero potuto fare a meno di questa ennesima seppur legittima dimostrazione di correttezza. Perché la fusione, per quanto la voglia far passar qualcuno, che evidentemente non ha a cuore le sorti di questo territorio, non è un’imposizione da parte di nessuno, tanto meno un tentativo di “invasione” di una città rispetto a un’altra».