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Gioia Tauro, confiscato capannone area porto

GIOIA TAURO (RC) – I finanzieri del Gruppo di Gioia Tauro hanno eseguito un provvedimento di confisca di un capannone industriale, del valore di 1,2 milioni di euro della società “Il Corriere Group srl”, in relazione all’indebita percezione di contributi legge 488/92. Il provvedimento è stato disposto dal Tribunale su richiesta della Procura di Palmi. La confisca rappresenta l’epilogo di una indagine che, nel 2014, aveva consentito di individuare un sodalizio criminale dedito a reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, bancarotta fraudolenta, frode fiscale continuata, attuata anche attraverso un giro di fatture per operazioni inesistenti, e riciclaggio. All’epoca era stato arrestato, tra gli altri, Domenico Pepé, ritenuto socio occulto dell’azienda con precedenti, ritenuto affiliato di spicco delle cosche Piromalli-Pesce e indicato, a suo tempo, come protagonista delle richieste estorsive anche ai danni della Medcenter container terminal di gestisce del porto.

Oltre settanta chili di cocaina sequestrati al porto di Gioia Tauro

GIOIA TAURO (RC) – Operazione antidroga nel porto di Gioia Tauro. I finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, insieme a funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dell’ufficio antifrode, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, hanno individuato e sequestrato un altro ingente carico di cocaina purissima. Dopo aver concluso l’anno 2017 con una serie record di sequestri, che ha consentito di sottrarre alla disponibilità della criminalità organizzata e alle piazze di spaccio un quantitativo di poco inferiore alle 2 tonnellate di polvere bianca, le attività d’indagine ed il continuo monitoraggio dei traffici di merci provenienti dalle aree ritenute a rischio per il traffico di sostanze stupefacenti, hanno consentito di mettere a segno il primo rilevante sequestro del 2018 nello scalo gioiese. Lo stupefacente è stato rinvenuto all’interno di un container vuoto. Le attività sono state eseguite attraverso una serie di incroci documentali e successivi controlli di container sospetti compiuti anche con le unità cinofile della Guardia di Finanza. La cocaina sequestrata, suddivisa in 65 panetti, per un totale di 74,025 kg, avrebbe fruttato, con la vendita al dettaglio, oltre 14 milioni di euro. 

Guccione su Gioia Tauro: «Se affonda il Porto è crisi per tutta la Calabria»

 REGGIO CALABRIA – «La Giunta regionale non può più galleggiare. Deve essere chiaro che se affonda Gioia Tauro, affonda tutta la Calabria. E i timidi segnali di crescita complessiva, evidenziati dal rapporto di Bankitalia, rischiano di essere annullati improvvisamente». Lo sostiene, in una dichiarazione, Carlo Guccione, consigliere regionale del Partito Democratico. «E’ bene ricordare – aggiunge – che, negli anni scorsi, lo scalo marittimo, diventato in breve tempo il primo del Mediterraneo, aveva creato sviluppo e occupazione alla nostra regione e impulso notevole all’economia marittima nazionale. I dati di quegli anni, ricordati continuamente dalla Svimez, hanno dimostrato che lo sviluppo del nostro porto ha aiutato la crescita del movimento delle merci da Genova a Trieste, da Livorno a Venezia. Gioia Tauro era diventata simbolo di un Sud che sa aiutare il Nord. Ecco perché in Calabria dobbiamo muoverci subito per potenziare questo punto di forza dopo gli anni della crisi e dell’incuria colpevole. Chiediamo scelte concrete che blocchino il declino e proiettino di nuovo Gioia Tauro nella competizione euromediterranea per fornire alla Calabria un vero punto di forza verso nuove prospettive di sviluppo generale di tutto il territorio regionale. Bankitalia ha detto che la Zes non è la panacea di tutti i mali. Ma la Calabria ha bisogno che decolli questa Zona economica speciale. Eccome. Senza contrapporre le aree della Calabria, senza richiedere di nuovo agevolazioni a pioggia, ma utilizzando l’impulso che può venire dalle riduzioni fiscali e doganali a Gioia Tauro, affinché si creino condizioni favorevoli e tali da consentire, come sostiene lo Svimez, lo sviluppo delle imprese già operanti e l’attrazione di investimenti per nuovi posti di lavoro. La Giunta – dice ancora Guccione – porti subito nel Consiglio regionale la proposta di Piano strategico perché il Governo nazionale possa accelerare la procedura per la Zes a Gioia Tauro, con proiezioni sugli scali marittimi, da Corigliano a Crotone, che fanno parte dell’Autorità portuale. Anche perché non è più tollerabile l’ennesimo commissariamento che la Calabria è costretta a subire in riferimento all’Autorità portuale di Gioia Tauro». 

Gioia Tauro, sequestrato un carico di tramadolo, la droga dei combattenti

GIOIA TAURO (RC) – Scoperto e sequestrato al Porto di Gioia Tauro un ingente quantitativo di tramadolo, l’oppiaceo sintetico meglio conosciuta come droga del combattente, utilizzata negli scenari di guerra mediorientali come eccitante e per aumentare la resistenza allo sforzo fisico. La vendita al dettaglio della sostanza sequestrata avrebbe fruttato circa 50 milioni di euro. Lo stupefacente era nascosto in un bastimento proveniente dall’India e diretto in Libia. L’operazione è stata condotta dalla sezione antiterrorismo della Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, in collaborazione con il gruppo della guardia di finanza di Genova, le fiamme gialle reggine e l’ufficio antifrode della Dogana di Gioia Tauro.

Barca sugli scogli a Cetraro, disperso in mare un turista tedesco

CETRARO (CS) – Una barca a vela è andata a schiantarsi contro gli scogli a Cetraro, sul Tirreno cosentino, nel tentativo di raggiungere il porto. Dei due occupanti, uno è stato tratto in salvo mentre l’altro è disperso. Sul posto sono intervenuti i militari della Guardia costiera ed i carabinieri. Secondo le prime ricostruzioni, l’imbarcazione, con a bordo due turisti tedeschi, si è trovata in difficoltà per il mare mosso a causa del maltempo. Dopo lo schianto sugli scogli, uno dei diportisti, un sessantenne, è stato salvato e portato in ospedale. Le sue condizioni sono buone ed è stato già dimesso. Secondo quanto ha riferito, da Marina di Camerota (Salerno), erano diretti ad Atene. A causa delle cattive condizioni meteo e del mare forza 8, hanno deciso di fermarsi nel porto di Cetraro, ma le onde alte e la forza del mare hanno scaraventato la barca sugli scogli, facendola ribaltare. Immediati i soccorsi dei militari della Capitaneria di porto di Cetraro, che sono riusciti a salvare uno dei due uomini, mentre l’altro, secondo quanto raccontato dall’amico, al loro arrivo era già caduto in mare e senza il giubbotto di salvataggio. Le motovedette della capitaneria e un elicottero della Guardia costiera stanno cercando il disperso. (Foto di repertorio).

Droga, sequestrati 55 chili di cocaina nel porto di Gioia Tauro

GIOIA TAURO (RC) – Gli uomini del Comando Provinciale di Reggio Calabria, insieme ai funzionari dell’Agenzia delle Dogane – Ufficio Antifrode di Gioia Tauro, hanno individuato e sequestrato un altro ingente carico di cocaina purissima nel porto di Gioia Tauro. Lo stupefacente è stato rinvenuto all’interno di un container, che trasportava caffè, proveniente dal Brasile e destinato in Libano. Le attività sono state eseguite attraverso una serie di incroci documentali e successivi controlli di container sospetti, anche a mezzo di sofisticate apparecchiature scanner in dotazione all’Agenzia delle Dogane ed unità cinofile della Guardia di Finanza. La cocaina sequestrata, suddivisa in 50 panetti, per un totale di 55,47 chilogrammi avrebbe fruttato, con la vendita al dettaglio, circa 11 milioni di euro. L’attività svolta dalle Fiamme Gialle in sinergia con l’Agenzia delle Dogane, si inserisce nell’ambito della più generale intensificazione delle attività di controllo volte al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti nel porto di Gioia Tauro che ha portato, nell’anno in corso, al sequestro di oltre 836 chilogrammi di cocaina purissima.

Droga, sequestrati 309 chili di cocaina per un valore di 62 milioni

GIOIA TAURO (RC) – Oltre 309 chili di cocaina, suddivisa in 269 panetti, sono stati sequestrati nel porto di Gioia Tauro dai finanzieri del comando provinciale di Reggio Calabria, insieme ai funzionari dell’Agenzia delle Dogane-Ufficio Antifrode di Gioia Tauro, con il coordinamento della procura della Direzione distrettuale antimafia. La droga, che avrebbe fruttato con la vendita al dettaglio circa 62 milioni di euro, è stata trovata in un container, che trasportava noci, proveniente dal Cile e diretto in Turchia. «Per dare un’idea dell’enorme quantitativo di cocaina sequestrato – osserva in una nota la procura di Reggio Calabria della Direzione Distrettuale Antimafia – si tratta di una striscia ininterrotta di oltre 46 chilometri, più della distanza da Roma a Tivoli, tolta dalla circolazione e dallo spaccio». La cocaina è stata scoperta dentro un container, che trasportava noci, proveniente dal Cile e destinato in Turchia. Il carico di stupefacente è stato tracciato attraverso una serie di incroci documentali e successivi controlli di container sospetti, anche con apparecchiature scanner in dotazione all’Agenzia delle Dogane e con unità cinofile della Guardia di Finanza.

Venticinque chili di cocaina purissima sequestrati a Gioia Tauro

REGGIO CALABRIA – Oltre 25 kg di cocaina sono stati sequestrati al porto di Gioia Tauro dagli uomini del comando provinciale di Reggio Calabria, insieme a funzionari dell’Agenzia delle Dogane – Ufficio Antifrode di Gioia Tauro, con il coordinamento della procura della Repubblica della Direzione distrettuale antimafia. Lo stupefacente è stato trovato all’interno di un container, che trasportava pollo congelato, proveniente dal Brasile e destinato al porto di Umm Qasr (Iraq). Il carico, fa sapere la procura, è stato scoperto grazie a una serie di incroci documentali e successivi controlli di container sospetti, anche attraverso sofisticate apparecchiature scanner in dotazione all’Agenzia delle Dogane ed unità cinofile della guardia di finanza. La cocaina sequestrata, suddivisa in 23 panetti, per un totale di 25,660 kg, avrebbe fruttato, con la vendita al dettaglio, circa 5 milioni di euro.

Rilancio Porto di Gioia Tauro, c’è intesa tra Oliverio e il ministro De Vincenti

COSENZA-  «Abbiamo costruito la norma generale sul modello proposto dalla Regione Calabria. Entro l’estate sarà approvata la legge quadro sull’istituzione della ZES, i cui contenuti sono in corso di concertazione con l’Unione Europea. Gioia Tauro ha le carte in regola per essere la prima ZES». E’ quanto ha affermato il Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti nel corso di un incontro convocato dal Presidente della Regione Mario Oliverio nella mattina, a Cosenza , presso l’ex centro Inapli, allargato alle parti sociali, in merito alla istituzione della Zona Economica Speciale per il Porto di Gioia Tauro. «L’incontro di stamane- ha rilevato il Presidente Oliverio- ha registrato un concreto passo in avanti in direzione della realizzazione della ZES come strumento per il rilancio del Porto e dell’area retro portuale».  «Ho chiesto al  Ministro De Vincenti questo incontro con le parti sociali  –  ha proseguito-   per affrontare uno degli aspetti fondamentali per  il rilancio dell’infrastruttura portuale di Gioia Tauro che è quello della istituzione della Zone  Economica Speciale.  Noiabbiamo avanzato una proposta precisa anche dal punto di vista legislativo, una proposta che riteniamo compatibile anche con gli orientamenti della Commissione Europea. C’è stato un impegno già in occasione della sottoscrizione dell’Accordo di Programma su Gioia Tauro il 27 luglio scorso tra la Regione, il Governo e le forze sociali, i sindacati, le organizzazioni degli imprenditori;  oggi abbiamo bisogno di accelerare, ecco perché ho chiesto l’incontro al ministro. La settimana scorsa c’è stato un incontro presso il Ministero delle Infrastrutture per affrontare il problema degli esuberi ed il  ministero stesso ha assunto l’iniziativa di aprire una interlocuzione con l’ impresa e le organizzazioni sindacali. Il primo tavolo si è tenuto  ieri, ci auguriamo che questa  mediazione del Governo possa contribuire a creare un clima di tranquillità perché l’infrastruttura portuale di Gioia Tauro deve essere rilanciata nell’interesse del Paese e per l’Europa,  perché il Porto di Gioia  Tauro è la porta del Paese sul Mediterraneo».  All’incontro erano,  tra gli altri,  presenti le Deputate Enza Bruno Bossio e Stefania Covello, l’Assessore alla Logistica, sistema portuale regionale e “sistema Gioia Tauro” Francesco Russo, il consigliere regionale Domenico Bevacqua, alcuni dirigenti regionali.

Emiliano su porto di Gioia Tauro: «Bene riduzione esuberi, ma più chiarezza su piano industriale»

GIOIA TAURO – «Dal porto di Gioia Tauro passa un pezzo fondamentale per lo sviluppo del sud. Ho seguito con riserbo –rende noto Michele Emiliano–  la crisi di questi giorni e penso sia giusto ridurre gli esuberi. Non mi sembra sia stato chiarito tutto, però: qual è il piano industriale? Quante risorse vogliono investire i gruppi privati e quante lo Stato? Perché il governo da anni non sceglie il manager dell’autorità portuale gioiese? Bisogna fare subito una scelta di livello che assicuri autorevolezza alla governance e un futuro al territorio. Il nostro partito deve essere meridionalista a fatti e non solo a parole, dobbiamo chiedere al nostro governo di fare di più».