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Lamezia Terme, il 2 agosto la presentazione de “Il Barone Contro” di Vescera

Il Barone Contro 02LAMEZIA TERME (CZ) – Sul corso Numistrano di Lamezia Terme vicino al negozio “Magie d’Amore”, il 5 di agosto 2015 alle ore 19:00, sarà presentato il libro “Il Barone Contro” di Raffaele Vescera, insigne giornalista e scrittore pugliese. La presentazione è organizzata dal circolo territoriale di Unione Mediterranea “Michelina De Cesare” e dalla sezione di Lamezia Terme di Italia Nostra. “Se la grande letteratura siciliana ci tramanda storie di gattopardi e viceré che hanno accettato il cambiamento al fine di conservare i privilegi nobiliari, la vicenda dei baroni Lombardo di San Chirico appartiene all’aristocrazia illuminata napoletana che si è battuta contro il feudalesimo e per la trasformazione costituzionale della monarchia. Nobili che hanno messo in gioco la propria esistenza, rinunciando alle prerogative di ceto e pagando con l’esilio e la confisca del patrimonio, a volte con la stessa vita, l’aspirazione per il nuovo patto sociale che i tempi imponevano. I baroni Lombardo di San Chirico, liberali per tre generazioni, vivono tutte le vicende rivoluzionarie del Regno di Napoli, dal 1799 fino all’Unità d’Italia. Unificazione che delude il loro iniziale entusiasmo poiché, anziché favorirne l’inclusione, il nuovo Stato Italiano tratta l’ex Regno delle Due Sicilie al pari di una colonia, emarginando i liberali e associando al potere i conservatori trasformisti. Don Felice è un uomo di passaggio, fra una direzione della Storia e un’altra; fra un passato che sarà poi vilipeso, denigrato e un futuro che si presenta grande, promettente e che deluderà in modo feroce; delude, in modo feroce, ancora oggi. Don Felice è una sintesi della tragedia dell’Unità malfatta del nostro Paese.” È con queste parole che Pino Aprile decrive l’opera di Vescera. La convinzione degli organizzatori è che la conoscenza approfondita e reale del proprio passato storico aiuta molto un popolo a elaborare il suo presente e ancora di più il futuro attraverso la consapevolezza di se stesso. Il popolo del sud è un popolo in marcia verso la libertà, e non solo di pensiero.

Presentazione del libro “Il genitore emotivo” di Stefano Monti e Marilena Fazio

cosenzaCOSENZA – Domani 24 luglio, alle ore 19,00, al Caffè dei Bruzi di Piazza Matteotti sarà presentato il libro di Stefano Monti e Mariaelena Fazio “Il genitore emotivo – ovvero come fare flessioni con l’anima”, pubblicato dall’editore Giuseppe Laterza di Bari. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Cosenza ed è promossa dall’Associazione “Genitori Separati Italia” di cui è responsabile, sul territorio, l’ing. Fiore Altomare.
Il libro si rivolge a genitori, psicologi ed educatori per proporre alcuni spunti in grado di stimolare la riflessione e dare qualche chiave di lettura delle sempre diverse dinamiche affettive e relazionali.
Alla presentazione del volume saranno presenti gli autori, un delegato dell’editore Laterza e il responsabile dell’Associazione “Genitori Separati Italia” Fiore Altomare. Mariaelena Fazio è laureata in psicologia clinica all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e attualmente frequenta la scuola di specializzazione di psicoterapia presso l’Istituto di gestaltherapy Kairos. L’altro autore de “Il genitore emotivo”, Stefano Monti, ha insegnato lettere, per diversi anni, nelle scuole medie e nei licei, completando, nel frattempo, la propria formazione come psicologo e psicoterapeuta. Come psicologo scolastico collabora con il Collegio San Carlo di Milano dove sono stati realizzati i gruppi di confronto per genitori descritti nel libro.

Mario Lo Gullo presenta “Informazione e comunicazione commerciale in Calabria” alla Confcommercio di Corigliano

lo-gullo-sitoMario Lo Gullo con il suo libro “Informazione e comunicazione commerciale in Calabria” presenta il suo punto di vista sulla regione. Un’autobiografia a 360 gradi in cui vengono raccontate esperienze sul campo, con nomi, storie, traguardi raggiunti, ma anche tante delusioni. Il racconto di Mario Lo Gullo inizia dal desiderio di un ragazzo di 16 anni con il pallino della comunicazione, che riesce a diventare il corrispondente de “Il Giornale di Calabria” di Piero Ardenti, per il suo paese: Sartano di Torano Castello. Ma a metà degli anni Settanta del Novecento nascono anche le prime radio libere e così, con alcuni suoi amici, inventano Radio Sartano 99 fm, un modo per essere protagonisti di uno spicchio di storia. Dopo la radio, le prime esperienze nelle Tv locali: Cosenza Teletre, Teleuno,Telespazio; ma anche la grande avventura nazionale del circuito Cinquestelle e poi Metrosat e Calabria Tv. Mario Lo Gullo nel suo libro racconta anche tanta carta stampata: dalla “Gazzetta del Sud”, a “La Provincia cosentina”, per finire a “L’Ora della Calabria”. Un volume che, come scrive il prof. Fulvio Stoja nella presentazione al testo, «lo si può leggere tutto d’un fiato», dove l’autore presenta sia i mezzi della comunicazione in cui ha lavorato, ma anche i tanti imprenditori che hanno scelto i giornali, le radio e le televisioni rappresentate da Lo Gullo per i loro comunicati commerciali, un binomio: informazione e comunicazione commerciale che non sempre è capito e apprezzato. Il libro, edito dalla casa editrice cosentina Progetto 2000 , è stato presentato in anteprima alla Domus di Cosenza nel mese di Febbraio, poi nel suo paese natale Sartano, poi a Lamezia, nel mese di Maggio al Museo del Presente di Rende e nei primi giorni di Giugno a Diamante. Il 20 Luglio, in collaborazione con ASSOCULTURA di Confcommercio Cosenza, il libro sarà presentato nella sede di Confcommercio Corigliano. Oltre all’autore del libro Mario Lo Gullo, interverranno il Presidente di Confcommercio Cosenza e Presidente della Camera di Commercio, Klaus Algieri, il direttore di Confcommercio Cosenza Maria Cocciolo, il presidente di Assocultura Mariano Marchese, l’editore Demetrio Guzzardi ed il giornalista Serafino Caruso.

Presentazione a Girifalco: “Maschere di vetro e polvere”: un libro sull’amore malato.

GIRIFALCO (CZ)  Grande successo  per la presentazione del libro “Maschere di vetro e polvere” di Jesa Aroma. L’iniziativa è stata promossa dall’amministrazione comunale, dall’Unpli e dalla Proloco Girifalco guidata da Orazio Cipullo. Presenti alla serata, allietata dalla splendida voce di Januaria, l’autrice del libro, la dottoressa Annamaria Sirianni psicologa e psicoterapeuta e l’assessore comunale alle Politiche sociali, Cultura e Lavoro Elisa Sestito. Insieme alla protagoniste della manifestazione si è parlato, attraverso le pagine del romanzo edito da Falco, di un fenomeno ormai troppo diffuso: lo stalking. Cioè che in tanti chiamano la persecuzione ai giorni nostri. L’amore malato. L’amore violento. A volte l’amore criminale.

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Con il racconto dell’autrice. il pubblico presente è riuscito a conoscere Gioia, la protagonista del libro. Fragilità, passione, paure, determinazione e voglia d’amare: sono questi i sentimenti di Gioia venuti fuori dalla conversazione con Jesa. Lucido, chiaro e – a tratti severo – il quadro del fenomeno “stalking” tracciato, invece, dalla dottoressa Annamaria Sirianni. Emozionato ed emozionante il messaggio lanciato dall’assessore Sestito promotrice dell’incontro insieme al consigliere comunale Concetta Piccione.  La serata è proseguita con la firma delle copie e con la magia in note di Januaria che ha regalato al pubblico di Girifalco momenti di pura magia.

Il Campo Verde notte: la nuova proposta narrativa dello scrittore Rocco Giuseppe Greco

10641080_10204024668961858_5232687085370945935_nÈ stato presentato qualche settimana fa, presso la sala Quintieri del Teatro Rendano di Cosenza, il nuovo lavoro di scrittura di Rocco Giuseppe Greco. Un lavoro particolare di un argomento mai esaustivo sugli avvenimenti, che hanno riguardato il lager di Ferramonti di Tarsia, durante il periodo fascista italiano. Un lager diverso da quelli retti dai Nazisti, perché situato al Sud della penisola Italiana, in una Calabria, che già da allora aveva acquisito i caratteri di emarginazione, che purtroppo la inseguono da sempre e che però seppe dimostrare quell’umanità, in quest’ambiente, che mancò agli atri lager costruiti dalla furia  e dalla follia del Nazifascismo. Il Campo Verde notte – edito Ferrari, è il libro, che narra le vicende dei deportati nel lager/palude di Ferramonti, zona malsana e malarica, in cui non si deve pensare che i deportati solo perché trattati con più umanità stessero come in un hotel, un lager è sempre un lager, la libertà negata è pur sempre una grande violenza alla persona, al suo spirito. In questo lager, lo sappiamo furono tanti gli artisti, i medici, che aiutarono le popolazioni vicine e che, a loro volta, ricambiarono come meglio si poteva, un poco come darsi una mano tra emarginati, le popolazioni, ma anche i carcerieri dimostrarono più volte la bellezza del poter chiudere un occhio su quelle  regole infrangendo l’assurdità delle stesse, che la “banalità del male” imponeva. 

Abbiamo intervistato l’autore, che molto gentilmente si è concesso al nostro quotidiano online rilasciandoci qualche dichiarazione sul suo testo.22688_10204328103347528_2899329800006991996_n

 

Rocco Giuseppe Greco ama la letteratura, autore di molti testi, che sono ispirati dalle donne, dalle brigantesse alle poetesse particolari, di altrettanti momenti della storia dell’uomo, come Nosside. Ora arriva questo testo. Perché?

Perché era arrivato il momento di dare voce alle passeggiate scolastiche, che come professore ho fatto, accompagnando i miei alunni, molte volte, a Ferramonti. Ho approfondito la storia del lager e dei suoi internati, a scopo didattico, da cui poi è nato il libro, in maniera romanzata, non è infatti, un saggio, perché vuole arrivare a tutti, in primis al giovane studente.

I personaggi del romanzo sono reali?

Sì, sono tutti reali. Sono loro la voce, perché mi sono arricchito in alcuni saggi sull’argomento e li ho incontrati attraverso questi testi. Ho anche consultato i diari degli internati, che hanno lasciato traccia del loro percorso.

Il dialogo principale (introdotto dalla lettrice evento, Mihaela Talabà) è ispirato a un’internata, una donna, la quale ha lasciato dei diari sulla sua vicenda all’interno del campo…

Si Mina, ha lasciato memoria del suo triste passaggio a Ferramonti, l’unico personaggio inventato è la voce narrante. Per il resto è tutta Storia. Scrivo al femminile, perché lo trovo facile, anche il personaggio narrante in questo libro è al femminile come per i precedenti testi. Sono complicate, le donne, però più sciolte da romanzare, più immediate nei sentimenti e nelle contraddizioni.

Dal saggio al romanzo al femminile. Perché?

Perché nella vita si cambia. il saggio storico non mi permetteva questa nuova avventura al femminile, come scrittore e non come storico. La narrativa, penso, sarà da oggi la mia dimensione, ché mi affascina di più.

La cover del testo è molto particolare…

Una scelta editoriale molto bene riuscita, voluta dalla casa editrice e che rende bene il contenuto. (Infatti, a mio parere la copertina rende ciò che è stato probabilmente l’internamento di questi prigionieri, non feroce come negli altri lager, un filo di speranza dato dal verde, anche se paludoso, legò alla vita e al futuro questi prigionieri, ma nello stesso tempo il grigio, colore ambiguo, che rimanda al delirio di quella notte, che forse a molti, che non ce la fecero, sembrò infinita, nell’anima e nella privazione della libertà – Lucia De Cicco).10423278_10204336013385274_7654410168653898621_n

 

Sarà ancora una donna, la protagonista o la narratrice, del suo futuro lavoro?

No, sarà un uomo o meglio un monaco, Gioacchino Da Fiore, il celeberrimo abitante dell’abazia Florense di San Giovanni In Fiore, mi perdo nella narrazione, è molto avventurosa la sua storia, ma anche frammentaria, a volte, mi disperdo nella vicenda della lettura dei documenti. Però, appunto per questo lavoro di ricognizione difficile, la pubblicazione ancora è molto lontana dal mio pensiero. Chissà forse prenderà voce in un prossimo futuro di narrativa, ormai avviata.

                                                                                         Lucia De Cicco

 

 

 

Cinquant’anni di poesia il prossimo 4 giugno al Rendano

11009949_10204363958395264_2818099185469223696_nSarà presentato il 4 giugno prossimo nella Sala Quintieri del Teatro Rendano il libro di Alessandro Sicilia, “Pagine fuori testo, 50 anni di poesia 1964-2014″, le liriche saranno narrate dall’attrice Rossella Gaudio. Coordinerà la professoressa Maria Lucente, membro della Commissione Cultura della Città di Cosenza e relaziona sul testo, Franco Dionesalvi, giornalista e scrittore. Pagine fuori testo è un libro unico, perché il poeta alterna poesie strutturate con versi unici che racchiudono, in estrema sintesi, il suo pensiero. Un pensiero forte quello di Sicilia, in apparenza nichilista. Ma non è così, perché legge la realtà come un attento conoscitore della stessa, come il fotografo filtra la luce e le immagini in un risultato, che parla senza tante parole. La poesia di Sicilia ha questa grande abilità, sintetizzare la realtà, che è palese e lasciare al lettore l’essere d’accordo oppure non esserlo, resta intatto il pathos, così come la verità. Non ci sono mezze misure, nessuna interruzione al filo conduttore del pensiero dell’autore. Il testo, che è edito dalla Città del Sole, è introdotto dalla prefazione di Giovanni Polara e diviso in paragrafi, dedicato a Pinocchio (chi sarà mai il Pinocchio, che ripercorre le liriche?). L’Autore, che sarà presente alla serata, potrà dare una delucidazione a questa domanda. E molte altre che di certo non mancheranno di suscitare questo testo, di cui riporto una delle liriche a mio parere più indicative del pensiero di Alessandro Sicilia. Convinzione: la convinzione si carica nel dogma/alla critica spietata/alla ragione della salvezza/al sangue del kamikaze/pausa della guerra preventiva/la storia non scrive dei morti/la storia non recita pace/nei cieli di guerra/discorsi di sogni. (Rende studio 25/09/2008, ore 15,00). Il libro è di 157 pagine, cover patinata rossa con una cravatta che chiude il sapere nel suo nodo e come nelle altre presentazioni sarà dato in omaggio come nello stile dell’Autore.  

                                                                                                                                               Lucia De Cicco

Alberto Angela presenta “I tre giorni di Pompei”

LAMEZIA TERME – L’incontro tra uno scrittore e i suoi lettori può far pensare a quel brivido di intima conoscenza che intercorre tra due amanti, tra due esseri che si sono compresi fin nel profondo e magari sono anche risaliti a galla per prendere ciascuno una strada differente. Se già di per sé l’incontro è denso di aspettative ed emozioni, quando alla sua esclusiva miscela si mischia il sapore agrodolce della storia, allora il risultato non può che essere sublime.

Avremo modo di verificare il fondamento di una simile premessa a Lamezia Terme dove gli amanti della lettura e della storia potranno godere della presenza di Alberto Angela che presenterà il suo libro I tre giorni di Pompei.

L’evento si terrà, mercoledì 18 febbraio, a partire dalle ore 18.30 presso il Museo Archeologico della città della Piana, ospitato nel complesso monumentale del San Domenico.

Organizzato dalla Libreria Tavella, dal Sistema Bibliotecario Lametino e dall’Associazione Archeologica Lametina, l’incontro si avvale dei patrocini del Comune di Lamezia Terme e della Provincia di Catanzaro.

Il disastro di Pompei scandito in tre atti, a loro volta ripartiti in tre fatidiche giornate: il 23, il 24 e il 25 ottobre del 79 d.C. Questa è la vicenda allestita con attenzione e meticolosa ricerca storica dall’autore, paleontologo e divulgatore scientifico, nonché volto noto della televisione. Alberto Angela, in una sorta di reality d’altri tempi, segue – ricostruendola – la quotidianità dei pompeiani ignari della disastrosa eruzione che, cancellandoli per sempre dalla faccia della terra, renderà eterna la loro drammatica storia.

 Daniela Lucia

Il racconto “normale” di una Calabria tra bene e male

Il prossimo 28 ottobre alle ore 17,30 nell’ambito del programma Scrittori al Parco degli Enotri, il Centro Eventi della Fondazione Carical ospiterà la presentazione del volume Una vil razza dannata? Riflessioni sulla Calabria e i calabresi dei giornalisti Aldo Varano e Filippo Veltri.
“Ci vorrebbe un racconto finalmente normale della Calabria – dicono gli autori – un racconto di coraggio che non oscuri i problemi e la negatività con una denuncia puntuale e non generica dei responsabili e che nel contempo sveli la trama che pure esiste di una Calabria diversa, che resiste, regge, combatte e che invece non emerge”. Dopo i saluti del Presidente della Fondazione Carical, Mario Bozzo, gli autori dialogheranno con Vittorio Daniele, docente di Politica economica all’Università Magna Graecia di Catanzaro. Il dibattito verrà introdotto e moderato da Attilio Sabato, Direttore Teleuropa network.

Il Rendano ospita il Colonnello Antonino Troia

COSENZA – In occasione della presentazione del suo ultimo libro edito da Periferia, “Il 1° Tuscania: La lunga veglia”, fa ritorno a Cosenza il Colonnello Antonino Troia, il carabiniere poeta e paracadutista che attualmente lavora al comando del Centro di addestramento della II brigata Mobile dei Carabinieri di Livorno. La manifestazione, organizzata dalla Commissione Cultura del Comune di Cosenza al teatro Rendano, fa parte del percorso “Illustri cosentini di adozione”. Il Colonnello, dal 1995 al 2000, è stato al comando della compagnia Carabinieri di Cosenza. Il Presidente della Commissione Cultura Claudio Nigro ha presentato l’ospite speciale. È toccato al Consigliere Mimmo Frammartino il compito di motivare l’organizzazione del tributo da parte dell’organismo consiliare: «Che un cittadino mostri attaccamento alle sue radici e alla città che gli ha dato i natali è fatto normale. Ciò che va al di là del normale è che un cittadino per una città che non è la sua finisce per amarla come se fosse propria e prosegua anche altrove ad apprezzarla ed onorarla». L’Assessore Rosaria Succurro, che ha rappresentato il Sindaco Mario Occhiuto, ha dato all’ospite il bentornato nella città di Cosenza, che l’ha apprezzato molto per il suo alto senso del dovere, ma anche per il suo impegno culturale. La Vicepresidente della Commissione Cultura Maria Lucente definisce “perle di saggezza” le poesie del carabiniere. La parola poi passa ad Antonino Troia, che parla dell’importanza della cultura e racconta aneddoti sulla sua permanenza a Cosenza. Si congeda ringraziando la città e i colleghi presenti in platea.

Miss Rende 2014:una donna libera che deve essere rispettata

Locandina dell'evento

La manifestazione, inserita nel programma del Settembre Rendese, avrà come tema “Il rispetto della donna e il suo valore all’ interno della relazione di coppia”.  Il nostro intento – commentano gli organizzatori – non è quello di esaltare solo la bellezza della donna in passerella. vogliamo offrire un momento di riflessione e approfondimento sull’attualissimo tema della violenza giovanile e più nello specifico quella di genere. Miss Rende 2014 è un evento destinato a dar vita a una coscienza sociale diffusa, improntata al valore del rispetto. C’è una bellezza del corpo e una bellezza dell’anima. Lo spettacolo sarà diretto da Fanco Siciliano e Valentina Zinno, e testimonial d’eccezione Alessia Labate.  Gli abiti che sfileranno sono stati realizzati dall’Accademia New Style Cosenza e le ragazze indosseranno i preziosi gioielli della Gioielleria Scintille. Saranno ospiti il cabarettista Gabriele Marconi direttamente dal Bagaglino e Colorado, e la giornalista e autrice Francesca Porco che presenterà il suo libro “Il Sangue Rosa. La strage delle donne”.

Mafalda Meduri