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ITIS Monaco di Cosenza, Mario Lo Gullo presenta il suo libro

 COSENZA (CS) Martedì 15 Dicembre alle ore 10.30, ultima tappa per il 2015 del tour di Mario Lo Gullo per la presentazione del suo libro, Informazione e Comunicazione Commerciale in Calabria, all’ITIS Monaco di Cosenza. Dopo i saluti del dirigente prof. Giancarlo Florio e della Vice prof.ssa Rosa Principe, discuteranno di Informazione e Comunicazione insieme all’autore del libro, i giornalisti Francesco Lorenzo,Barbara Marchio, Gianfranco Bonofiglio, Serafino Caruso,  Antonio Sergi e Fiorenza Gonzales.Sarà presente anche l’editore Demetrio  Guzzardi  che come al solito, farà una dettagliata  relazione sui contenuti del volume. Previsti anche degli interventi da parte degli studenti. Un appuntamento, questo, dell’ ITIS Monaco, al quale Lo Gullo teneva molto, poiché ha frequentato per due anni la scuola, ed anche per essersi occupato per tanti anni della comunicazione quando c’erano i presidi De Nardo e Guzzo.

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E’ stato un anno intenso e ricco di soddisfazioni, ha dichiarato Mario Lo Gullo, per la verità, iniziato nel mese di Dicembre 2014 con il premio sulla comunicazione da parte dell’ UNSIC , poi il 26 Febbraio la prima presentazione del libro alla Domus di Cosenza ed ancora a Sartano, il suo paese natale. A seguire, il premio sulla comunicazione Eccellenze di Calabria , da parte dell’Associazione Convivio ed ancora il riconoscimento da parte della Commissione Cultura del Comune di  Cosenza. Per quanto  riguarda il libro invece, dopo Sartano è stato presentato a Lamezia, a Rende in due occasioni al Museo del Presente e da House Design,poi ancora a Diamante, Corigliano, S.Marco Argentano, Scalea, Camigliatello, Gioiosa Jonica e Castrolibero. Le presentazioni riprenderanno nel nuovo anno con tante località in tutta la Calabria.

“Giovanni Grillo, da Melissa ai Lager”, libro antidoto a guerre e ‘ndrangheta

ROSSANO (CS) La follia che muove gli attentati di oggi è la stessa che ha mosso i fatti contenuti nel libro di Gennaro COSENTINO “Giovanni GRILLO, da Melissa ai Lager –la vicenda di un deportato calabrese”. Perché atrocità del genere non accadano più è importante che le nuove generazioni siano invitate ad una riflessione più
ampia attraverso la conoscenza dei documenti. La scuola in primis, ma anche il cinema e la letteratura, giocano un ruolo fondamentale. La cultura era e resta l’antidoto contro ogni guerra, contro la stessa ‘ndrangheta e contro chi minaccia la libertà e la democrazia, faticosamente guadagnate dai nostri soldati, eroi silenziosi.No ad un approccio museale della storia; sì alla ricerca nel strumenti che impediscano il ripetersi di fatti
simili. –Riscoprire le piccole storie che hanno contribuito a fare la grande Storia è lo sforzo pedagogico sul quale dobbiamo sentirci impegnati tutti. Il Presidente della Commissione Bilancio regionale On.Giuseppe AIETA ha ricordato anche la figura di Lea GAROFALO, vittima della mafia, intervenendo ieri, giovedì 19, nel corso del convegno STORIE DI LAGER E DI LIBERTÀ: IL SACRIFICIO DEI CALABRESI NELL’EPOPEA DELLA  LIBERAZIONE promosso dall’Associazione I Rossanesi nel Mondo–Gennarino SCORZA, Croce al Merito di Guerra e Medaglia d’Onore, dalla Fondazione NENNI e dal Liceo classico SAN NILO di Rossano.

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Ospitato nell’Auditorium del Liceo Scientifico di Rossano, l’evento, moderato da Lenin MONTESANTO,  ha visto la partecipazione e gli interventi, oltre che dell’On. AIETA, anche della Dirigente scolastica Adriana GRISPO, dell’Ispettore emerito del MIUR Francesco FUSCA, del Sindaco di Melissa Gino MURGI, di Stella PIZZUTI, assessore comunale uscente alla pubblica istruzione,Mario e Titti SCORZA, rispettivamente Presidente e Vicepresidente dall’Associazione I Rossanesi nel Mondo–Gennarino SCORZA, Croce al Merito di Guerra e Medaglia d’Onore e di Daniele GAROFALO, docente di storia e filosofia del liceo San Nilo che ha guidato gli studenti nello studio e nella ricerca dei documenti che attestano la partecipazione ed il contributo alla Resistenza, del territorio.
Continua l’impegno del sodalizio guidato da SCORZA per mantenere sempre aperta la finestra identitaria sulla grande Storia consolidando un rapporto privilegiato con il mondo della scuola e le nuove generazioni. Particolarmente apprezzata soprattutto dagli studenti l’appassionata e lucida relazione di Michelina GRILLO, Dirigente del Ministero del Tesoro e figlia del deportato Giovanni GRILLO. –Siate sentinelle di democrazia e militanti della memoria. È l’invito che la figlia del soldato di Melissa deportato in un campo di concentramento tedesco, ha rivolto ai numerosi studenti.I documenti, quando la testimonianza viene meno, sono di vitale importanza.Se non ci fossero state le lettere, la corrispondenza, le cartoline, le foto, oggi non si sarebbe potuta raccontare questa come tante altre storie di piccoli eroi, che hanno contribuito a fare la grande Storia.Muore solo chi non viene ricordato –ha sottolineato –raccontare e ricordare è un dovere civile. Chi dimentica la storia è
condannato a riviverla. In piedi e in silenzio, ascoltando La Marsigliese, l’inno nazionale francese, e intonando “Fratelli d’Italia”, l’inno nazionale. Studenti, docenti, ospiti e organizzatori hanno voluto commemorare così le vittime dei recenti fatti di Parigi. La mattinata di approfondimento in un gremito e attento Auditorium è stato
impreziosito dagli intermezzi musicali a cura della scuola del Maestro CAMPANA e degli studenti del Liceo Classico San Nilo.

Un libro scritto dai pazienti di fibrosi cistica per raccontarsi e autofinanziarsi, oggi presentazione a Lamezia

Locandina _respirando la vitaLAmezia Terme – “Respirando la vita” è il titolo della raccolta di 20 racconti scritti dai piccoli e grandi pazienti del Centro regionale di fibrosi cistica di Lamezia Terme, che sarà presentato venerdì 23 ottobre, alle ore 17:30, nel Teatro Costabile (ex Politeama) a Sambiase, alla presenza del dott. Matteo Marzotto, vice presidente Fondazione ricerca fibrosi cistica-Onlus.
L’evento è stato organizzato dallo stesso Centro dell’ospedale “Giovanni Paolo II” con il patrocinio dell’ASP Catanzaro e del Comune di Lamezia Terme.
Le storie narrate, scelte su un totale di 25, sono state scritte da pazienti e familiari per raccontare l’esperienza vissuta nell’affrontare una malattia genetica grave, qual’è appunto la fibrosi cistica, e testimoniare la forza e il coraggio di lottare per la vita, malgrado le grandi difficoltà, disagi e sofferenze costretti ad affrontare quotidianamente. Un percorso sostenuto con impegno e professionalità dall’equipe composta dai medici del CRFC, una struttura che proprio quest’anno, grazie all’elevata qualità delle prestazioni erogate ai cittadini, ha ottenuto la certificazione ISO 9001 per l’eccellenza, un ambito riconoscimento, rilasciato dall’ente di Certificazione Bureau Veritas Italia. Un esempio di buona sanità che tra l’altro fa registrare un incremento del numero di pazienti che non sono più costretti a “emigrare” in altre regioni per ricevere cure adeguate.
Alla presentazione del libro parteciperanno il Commissario straordinario dell’ASP di Catanzaro, dott. Giuseppe Perri, il direttore del Centro regionale fibrosi cistica, dott. Giuseppe Tuccio, la psicologa del CRFC e curatrice della raccolta, dott.ssa Maria Furriolo. Sarà, inoltre, presente il sindaco di Lamezia Terme, avv. Paolo Mascaro. Arricchiranno l’incontro le testimonianze di pazienti e familiari e gli interventi di Gino Vespa, paziente trapiantato; Don Armando Augello; Raffaele Gaetano, professore di filosofia. Le conclusioni sono affidate al dott. Matteo Marzotto.
La fibrosi cistica colpisce principalmente l’apparato respiratorio, il pancreas e, più raramente, l’intestino o il fegato, anche se possono essere interessati tutti gli organi interni. La forma più comune è caratterizzata da sintomi respiratori, problemi digestivi e difetti di crescita staturo-ponderale. Attualmente l’età media dei pazienti affetti da FC si aggira sui 40 anni,  la mortalità e la morbilità dipendono dall’entità della lesione bronco-polmonare. Il trattamento è esclusivamente sintomatico, non esistono ancora cure che portino alla guarigione, per questo si spera nella ricerca i cui progressi dipendono da una sufficiente disponibilità dei mezzi finanziari.
Intanto, un esempio di solidarietà proviene da un gruppo di commercianti e da Adgraphisart/ADG MATTEO-MARZOTTO-1Edizioni di Soverato, il cui contributo concreto ha consentito di realizzare il libro a costo zero. Il ricavato delle vendite servirà ad autofinanziare i pazienti.
L’evento si svolge in concomitanza con la XIII Campagna nazionale per la ricerca, che ha come slogan “Tu doni, io respiro” e che vede la Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica (FFC) impegnata, dal 10 al 25 ottobre, in varie iniziative di sensibilizzazione sulla patologia, mentre è presente in oltre 1700 piazze italiane per “offrire” il ciclamino a sostegno della ricerca FC di cui tale fiore è divenuto simbolo.

Cosenza Futsal a battesimo

Screenshot_2015-07-28-18-18-46COSENZA – Si è tenuta questa mattina presso il Chiostro di San Domenico la presentazione del San Vincenzo Cosenza Futsal, compagine di calcio a 5 che militerà nel prossimo campionato di Serie A. La dirigenza ha svelato il nuovo logo del club e la maglia da gioco con cui scenderà in campo. Con i presidenti Luca Donato e Giancarlo Bria, al tavolo istituzionale c’erano anche il patron Stefania Rota, l’Assessore al Turismo Rosaria Succurro e l’Assessore allo Sport Carmine Vizza. “Cosenza è il giusto palcoscenico per una città da Serie A – ha detto Carmine Vizza – Porto il saluto a nome dell’amministrazione comunale ed esprimo la più viva soddisfazione per il contesto venutosi a creare. Siamo lieti di poter mettere a disposizione le nostre strutture per veicolare ancora più marcatamente i messaggi positivi dello sport. Sono un amante di ogni disciplina, specialmente di quelle considerate “minori” perché a differenza del calcio non hanno un grande spazio sui media, però sanno trasmettere messaggi dal significato elevato”. Gli ha fatto eco Rosaria Succurro. “Il sindaco e presidente della Provincia Mario Occhiuto avrebbe voluto presenziare in prima persona, ma un impegno lo ha trattenuto. Oggi discutiamo dell’eccellenza rappresentata da una squadra di Serie A e dal presidente Donato che si è circondato di professionisti. La stagione che bussa alle porte sarà di vitale importanza perché avremo modo di far conoscere la nostra città ai nuovi atleti e alle loro famiglie, agli avversari e a tutti coloro che apprezzeranno settimana dopo settimana questa terra. Mi auguro che il sostegno verso il Cosenza Futsal arrivi non solo dagli enti pubblici, ma anche dai privati in modo da mettere in atto una solida sinergia per un futuro radioso”. Screenshot_2015-07-28-18-19-29 Il presidente Luca Donato ha poi tracciato una piccola cronistoria dell’evoluzione della società. “Mi preme ringraziare innanzitutto il Comune e la Provincia per averci concesso il patrocinio: dal nostro trasferimento da Belvedere abbiamo trovato grande ospitalità che speriamo di poter ricambiare con i risultati. Siamo nati nel 2009 e abbiamo scalato le classifiche così rapidamente che perfino noi ci siamo sorpresi un po’. Il passaggio a Cosenza è stata una decisione presa negli anni, ma ponderata bene: non ci preme soltanto avere visibilità maggiore, bensì promuovere questo sport e le attività nel sociale che andremo a sostenere. Sulla nostra maglia c’è il logo della “Terra di Piero”, associazione con cui ci riserviamo di cooperare fattivamente. Abbiamo allestito una squadra competitiva,  speriamo di farci apprezzare”. Il co-presidente Giancarlo Bria entra nel dettaglio. “L’azienda San Vincenzo Salumi di Calabria è il nostro santo in Paradiso, che da tempo investe in ambito sportivo. Dopo anni in cui il suo marchio compare sui campi della Serie A di calcio, adesso farà sfoggio di sé pure su quelli di calcio a 5. Ci attende un’avventura prestigiosa che andrà oltre l’etichetta, perché dietro la giovane età dei protagonisti ci sono dei professionisti veri. Balleremo la samba con i nostri calcettisti brasiliani, alcuni dei quali hanno disputato la Champions League ed hanno in bacheca trofei su trofei. Abbiamo il miglior allenatore emergente italiano che è cosentino-doc, Francesco Cipolla, e non ci poniamo per nulla in contrapposizione con il Cosenza Calcio. Anzi, è nostra intenzione lavorare fianco a fianco. Al pubblico di fede rossoblù chiediamo grande sostegno perché il nostro vessillo sventolerà fiero da nord a sud. Abbiamo scelto come logo l’Elmo posizionato davanti Palazzo dei Bruzi e disegnato in modo perfetto da Luigi Vircillo, perché orgogliosi delle nostre origini e certi di poter incarnare quello spirito battagliero che animava i nostri antenati”. La dottoressa Stefania Rota ha infine sottolineato l’importanza del territorio calabrese. “Sono portavoce di una famiglia che ama lo sport e il calcio in particolare. L’azienda che rappresento, la San Vincenzo Salumi di Calabria, ha utilizzato questi ambiti per veicolare messaggi che non esistono più. La nostra non è solo una semplice operazione di marketing, ma un atto concreto per valorizzare la regione. Il primo passo, infatti, sarà il ritiro precampionato della squadra che si svolgerà a Camigliatello Silano a partire dal 17 agosto”.

 

Sistema Bibliotecario Vibonese: sarà presentato il volume di Enrique Cámara de Landa, Etnomusicologia

th (2)Giovedì 18 giugno alle ore 16.30 al Sistema Bibliotecario Vibonese, sarà presentato il volume di Enrique Cámara de Landa, Etnomusicologia (Edizioni Città del sole, 2014). All’incontro, coordinato dal direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese Gilberto Floriani, interverranno, oltre all’autore, Maria Paola Borsetta, docente al conservatorio Fausto Torrefranca di Vibo Valentia, Francesco Paolo Russo, docente al conservatorio Lorenzo Perosi di Campobasso e Maria Irene Maffei, curatrice dell’edizione italiana del volume e docente al conservatorio Alfredo Casella dell’Aquila. Il volume di Enrique Cámara de Landa costituisce un’eccellente porta d’accesso alla realtà dell’etnomusicologia. Non per nulla il suo autore, oltre ad essere un ricercatore, ha una vasta esperienza d’insegnamento ed è un profondo conoscitore delle tendenze attuali della disciplina. Enrique Cámara ci offre, nel corso delle pagine del suo libro, una minuziosa ricostruzione della gestazione e dello sviluppo della disciplina.[…] th (3)Lungo le pagine di Etnomusicologia, si fornisce al lettore un’ampia visione tanto degli aspetti storici della disciplina quanto del suo quadro concettuale, così come anche degli aspetti metodologici che sorreggono la logica dei lavori di ricerca.

“E non vorrei lo sai lasciarti mai perché” di Francesco Berlingieri, opera prima

EnonVorreiLoSai-1-300x197Giovedì 4 giugno alle ore 18,30, nell’ambito della rassegna “I giovedì della Teppa 2.0” presso il C.P.O.A. “Rialzo” di Cosenza, area ex capannoni FDC Viale Mancini-Via Popilia, sarà presentato “E non vorrei lo sai lasciarti mai perché” di Francesco Berlingieri. Con l’autore discute Claudio Dionesalvi. “Il libro è l’opera prima di Francesco Berlingieri come autore unico fuori dai passi mossi e scritti in Collettivo Lobanowski. La prima preventivabile sensazione che se ne percepisce è nel guadagno di omogeneità stilistica e narrativa, rispetto alla precedente esperienza. Nonostante la scelta della suddivisione in racconti, spesso distanti tra di loro in termini di tempo quanto di argomenti, il peso specifico del filo conduttore è tale da non disorientare la lettura per dispersione o restituire la sensazione del deja-vu da ridondanza. Ovviamente il filo conduttore è l’amore per la propria squadra di calcio che chi ama davvero, visceralmente, finisce inevitabilmente per vivere “andando oltre”, da ultras, magari anche non nel senso stretto di militanza attiva in un gruppo, come fanno papà Leonardo o zio Franco, che una parte di sé in nome dell’amore calcistico l’hanno sacrificata, che qualcosa all’amata di rossonero vestita l’hanno data, anche solo considerando la trasmissione e la perpetuazione genetica di questo amore trasmesso in maniera virale. Poi ci sono le storie ultras vere e proprie, le incursioni semi-turistiche nelle città prossime a quelle dove il Foggia scendeva in campo, i boati, la cappa di gelo silenzioso dopo un goal subito, le poche gioie, le amarezze, le trasferte, il viaggio come metafora di vita. Tra le righe e fuori dalle righe, come in qualche racconto che esula dallo stretto contesto calcistico, c’è vita autentica che trasuda”. 

Grande partecipazione alla presentazione del testo Diamo un segno, Per una storia della sordità

COSENZA – Si è svolta ieri pomeriggio, presso la Libreria Ubik di Cosenza, la presentazione del testo Diamo un segno, Per una storia della sordità della docente Donata Chiricò. La discussione sul libro è stata aperta dalla giornalista Carla Monaco, la quale ha elogiato il grande lavoro prodotto dall’autrice. Successivamente, il primo intervento è stato quello dell’Insegnante ed esperta di Pedagogia Vincenza Costantino, rimasta entusiasta dalla lettura di questo testo. Un libro ed un saggio teorico-scientifico – ha lisdichiarato la Costantino – di immenso significato. Attenzione particolare è stata rivolta ad un’analisi della società moderna e alla forza maggioritaria della lingua verbale nei confronti della lingua dei segni, analizzando anche il difficile rapporto tra la collettività e la sordità: un percorso pieno di insidie e di ostacoli. Un libro dalla grande facilità di lettura, un romanzo affascinante dove il protagonista – afferma Vincenza Costantino – è un’umanità fatta di tante persone e vittime (citando Antonio Cuppello). In questo testo vi sono i carnefici, personalità celate dietro le leggi e i congressi, ma non mancano i pionieri, studiosi e medici che hanno compreso il significato della Lis come L’Èpèe.

Successivamente la parola è passata al Dirigente Scolastico Assunta Morrone che ha sottolineato il proprio approccio al testo di Donata Chiricò non avendo moltissime conoscenze in merito all’argomento trattato. È stato proprio il desiderio di conoscere che l’ha portata ad una lettura intensa e appassionata, una lettura mai caduta nella superficialità. Citando Ludwig Wittgenstein – afferma la Dirigente – si lis 2comprende una lingua solo se si sta al suo interno, se la si vive e conosce: la Lis è proprio come la lingua verbale. Assunta Morrone ha poi lanciato una proposta da Dirigente Scolastico: portare il testo Diamo un segno, Per una storia della sordità nelle scuole. Un’occasione per esaltare e diffondere la conoscenza sulla Lingua Italiana dei Segni. In questo caso – continua – ci sarebbe la possibilità di una forte consapevolezza nel processo di apprendimento di TUTTI gli allievi.

È stata poi la volta dell’autrice Donata Chiricò che ha ringraziato tutti i presenti e coloro i quali hanno contribuito nella realizzazione del suo testo (prefazione di Renato Pigliacampo, psicologo sordo, postfazione di Enrico Dolza Direttore dell’Istituto Sordi di Torino e la concessione del dipinto La Sordomuta, da inserire in copertina, da parte dell’artista calabrese Francomà). Il libro è stato scritto con l’obiettivo di divulgarlo nel mondo e di farlo conoscere a più persone possibili per poter creare qualcosa di proficuo: ho bisogno di sapere qualcosa – afferma Donata Chiricò – per poterci fare qualcosa. Di formazione gramsciana, l’autrice ha affermato di credere solo al sapere che è politica, analizzando lis 3successivamente le problematiche vissute dal mondo attuale come le guerre di religione in Europa e non solo. Nei confronti dei sordi, come anche delle donne, esistono dei forti pregiudizi frutto di secoli di ignoranza in merito. In seguito, l’autrice ha pienamente accettato la proposta di Assunta Morrone: “farò dei tour nelle scuole per coinvolgere più studenti e insegnanti possibili sulla Lingua Italiana dei Segni”. Parlando sempre della scuola, ha analizzato il tema della scarsa qualità di scolarizzazione italiana per i bambini sordi. La scuola in Italia è stata da sempre costruita solo per gli udenti: l’obiettivo sarà quello di un’integrazione in toto da parte dei sordi. Un piccolo fanciullo non può essere catapultato in una realtà non consona alle sue capacità: sta in classe con gli altri ma non impara nulla e non comprende tutto quello che gli sta intorno, poiché non ha i mezzi e il supporto per poterlo fare. È importante l’aiuto medico per l’acquisizione delle parole ma ciò non basta. Bisogna comprendere – afferma Donata Chiricò – che il bambino sordo non parla ma “Segna” ed è con questa tipologia comunicativa che deve confrontarsi, in caso contrario si creerà un disadattato. Nel solo Comune di Cosenza vengono stanziate 600 pensioni per i sordi – continua – ragion per cui si necessita sempre più qui, ma anche altrove, di un supporto scolastico adeguato.

Un intervento dal pubblico ha visto la discussione accentrarsi sul rapporto medico – pedagogico ad opera del Dottor Domenico Musacchio, Presidente della Onlus IPAEA (Insieme per Ascoltare e Ascoltarci) il quale ha sottolineato la necessità di collaborazione tra la linea della Medicina e quella della Lingua Italiana dei Segni. Esistono degli interventi rischiosi – ha dichiarato Musacchio – per ripristinare l’udito attraverso l’implementazione dell’impianto cocleare: un intervento pericoloso e difficile dalla non sempre riuscita. Nonostante ciò, nulla dovrà vietare l’apprendimento della Lis, una lingua nuova e uguale a tutte le altre.

Alessandro Artuso

A Cosenza presentazione del testo di Donata Chiricò

 

COSENZA – Mercoledì 27 maggio alle ore 18.30 presso la Libreria Ubik di Cosenza si terrà la presentazione del libro “Diamo un segno, Per una storia della sordità” dell’autrice Donata Chiricò. La coordinatrice del dibattito sarà la giornalista Carla Monaco, a seguire ci saranno gli interventi di Vincenza Costantino, Insegnante ed Esperta di Pedagogia, e del Dirigente scolastico nonché scrittrice Assunta Morrone. Presentazione e dibattito saranno tradotti in Lingua Italiana del Segni a cura di Loredana Mendicino e Alessia Mendicino.

Diamo un segno, Per una storia della sordità” è un testo che analizza la sordità da un punto di vista della sua storia culturale. In effetti, essa ha una storia filosofica molto antica. Elementi in merito sono presenti nell’opera Historia Animalium di Aristotele, il quale spiega come la sordità sia un fattore di mutismo perché “la produzione di linguaggio verbale dipende dal buon funzionamento dell’udito”. diamo un segno alla Ubik 27 maggioMalgrado Aristotele non abbia prodotto un fattore di discriminazione nei confronti delle persone sorde, l’essere umano ha destinato a questi ultimi chiare condizioni di esclusione. È proprio analizzando la sordità partendo dal punto di vista degli udenti-parlanti (in numero maggioritario) che quest’ultima è stata definita come una disabilità da correggere. L’obiettivo dell’autrice è quello di far comprendere come l’emancipazione dei sordi sia avvenuta grazie alle possibilità di studio e di utilizzo della loro lingua: una lingua visivo – gestuale. Lo scopo primario della riflessione filosofica dell’autrice è quello di dimostrare che la sordità non è semplicemente una disabilità. I sordi, infatti, messi nelle condizioni di apprendere precocemente la loro lingua (la lingua dei segni) hanno uno sviluppo linguistico e cognitivo assolutamente normotipico.

Durante un qualsiasi dialogo tra due persone è importante che entrambi gli interlocutori abbiano uno stesso registro linguistico per poter comunicare in maniera efficace e per potersi comprendere. Tutto questo vale naturalmente anche per la lingua dei segni, la quale beneficia dell’utilizzo delle mani per “segnare” e dell’espressione labiale – facciale per poter comunicare al proprio interlocutore. La Lingua dei segni acquisì importanza durante il 1700 in Francia, con la creazione della prima Scuola Bilingue, all’interno della quale si comunicava utilizzando le parole ed anche i segni.

Donata Chiricò è una docente di Etica della Comunicazione presso l’Università della Calabria. Si occupa da molto tempo di Storia culturale della sordità e dell’influenza della funzione uditiva nella costituzione del linguaggio e dell’autocoscienza. Tra l’altro è anche traduttrice in lingua francese dello spettacolo teatrale dedicato alla poetessa Alda Merini dal titolo Fermata non richiesta.

 

Alessandro Artuso

 

A Cosenza la presentazione della Festa del Pane di Altomonte

ALTOMONTE (CS) – Il 27 maggio alle ore 10.00 si terrà a Cosenza, presso la Sala degli Stemmi della Provincia, la conferenza stampa di presentazione della IX edizione della Gran Festa del Pane di Altomonte. La manifestazione si svolgerà dal 5 al 7 giugno, con laboratori sensoriali del gusto, degustazioni, tavole dell’accoglienza, buona e sana alimentazione, fiere ed esposizioni di prodotti tipici e dell’artigianato, mostre, musica, artisti di strada, workshop, tavole rotonde, incontri e tanto altro. Nell’ambito della manifestazione saranno presenti anche i comuni aderenti alle Città del Pane, alle Città Slow, ai Borghi più Belli D’Italia e ai comuni del Parco del Pollino.

Il tutto si svolgerà come ogni anno nel centro storico di Altomonte, trasformato per l’occasione in una sorta di grande piazza dell’enogastronomia e dell’accoglienza, dove i visitatori saranno guidati dal profumo dei pani appena sfornati alla scoperta degli ingredienti, degli attrezzi, dei cicli e delle tecniche utilizzate nella lavorazione del pane.

ALLA CONFERENZA STAMPA PARTECIPERANNO: On. Carlo GUCCIONE – Assessore al Lavoro, Formazione, Attività Produttive e Politiche Sociali della Regione Calabria, Giuseppe LATEANO Sindaco di Altomonte, Giuseppe VARACALLI Sindaco di Gerace – Coordinatore Borghi più Belli d’Italia calabresi, Nicola FIORITA – Presidente di Slow Food Calabria, Lina FITTIPALDI – Assessore al Turismo del Comune di Altomonte, Lia paneGERMANO Assessore alle Attività Produttive del Comune di Altomonte, Danilo VERTA Consigliere Delegato agli Eventi del Comune di Altomonte e altre autorità. Inoltre, prenderanno parte alla conferenza   Antonio BLANDI – Direttore Artistico, Francesca GAETA – Presidente Proloco di Altomonte, Marianna CAPORALE Condirettore Artistico, modera Rosa CARBONE esperta di marketing e turismo territoriale.

Il tema importante di questa edizione è il pane dell’accoglienza. Non poteva esserci tematica diversa vista la delicata situazione che l’area del Mediterraneo sta affrontando. Il Pane e l’Accoglienza, l’uno essenza dell’altra nel rappresentare l’identità della Calabria e quindi di tutte le sue comunità territoriali. Significativa è la frase simbolo scelta per questa edizione (ripresa da un brano di Enzo Bianchi Priore della Comunità di Bose) “IL PANE È SEMPRE NOSTRO, NON È MAI MIO”.

Attraverso il pane si vuole lanciare un messaggio di fratellanza a tutto il mondo. Il pane da simbolo di condivisione e accoglienza diventa anche maestro di comportamento. Bisogna comprendere che il mondo non appartiene a noi,  ma ci viene consegnato dai nostri genitori per proteggerlo, rinnovarlo e dargli nuova vita.

 

 

 

Moda Movie si presenta a Roma

ROMA – Lunedì 11 maggio ci sarà la conferenza stampa di presentazione di Moda Movie 2015 che si terrà a Roma presso la sede moda movienazionale di Confartigianato Imprese, in via San Giovanni in Laterano 152. Il progetto Moda movie è  giunto alla XVIII edizione ed è nato dall’idea di celebrare un binomio tra il mondo della moda, delle arti e del cinema grazie all’estro e alle abilità di talenti creativi, desiderosi di emergere e farsi conoscere nel modo della moda e non solo. Moda Movie è un progetto articolato che permette una mix di diversi appuntamenti di cultura, formazione e spettacolo centrati su un tema d’interesse, il quale varia per ogni edizione.